Secondo me lo spirito critico c'è eccome, il mondo delle fake è quello delle vecchie generazioni, quello che manca è il confronto, non interessa più far valere le proprie opinioni. Comunque le nuove generazioni hanno sempre ragione, lo dice la storia.
definisci i giovani? 0-30? ok ora prendi tutti coloro che appartengono a gioventù comunista, e dividi per 15 milioni (i "giovani" in italia),la pagina facebook conta circa 23k seguaci, facciamo finta che solo 1/4 dei giovani comunisti usi facebook, arrotondiamo per eccesso a 100k, anche in questo caso costituirebbe solo lo 0,6% , a me pare una nicchia.....
Andrearuch97 1) a 14 anni non sei giovane? 2) E questo il punto, i giovani che fanno politica sono una nicchia, i giovani che fanno politica e sono comunisti sono una micro nicchia. 3)l'oscurantismo mediatico nel 2018, chi lo fa? Facebook? I poteri forti? 4) tu hai citato il vostro movimento politico, di quello parlo. Capisci bene che il video che parla dei "giovani" generalizzando, dire:"no non è vero che i giovani fanno così, perché io e miei amici non lo facciamo " è stupido, non siete un campione statistico, siete mosche bianche, o se preferisci l'eccezione che conferma la regola.
"La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, si burla dell'autorità e non ha rispetto degli anziani. I bambini di oggi sono dei tiranni, non si alzano quando un vecchio entra in una stanza, rispondo male ai genitori, sono cattivi." Socrate, 470 Avanti Cristo "La gioventù di oggi è insopportabile, non c'è speranza se prenderanno loro il potere." Esiodo, 720 Avanti Cristo "I ragazzi non ascoltano più i loro genitori, la fine del mondo non può essere lontana." Sacerdote egizio, 2000 anni Avanti Cristo "I giovani sono maligni e pigri, non saranno mai come quelli di un tempo, non sapranno mantenere la nostra cultura." Incisione su vaso d'argilla del 3'000 Avanti Cristo. Morale della favola: non siamo messi peggio di prima, abbiamo semplicemente i nostri problemi e le nostre guerre da affrontare, 1000 anni fa come ora. La discriminazione verso chi è meno figo c'è sempre stata, ricordo alle superiori di aver studiato un senatore romano che comprava i voti dei più giovani promettendo cani e cavalli di razza, ora al posto del cavallo c'è il macchinone. La "cultura trash" e gli elitismi insensati ci sono sempre stati (ci sono intere antologie di canzoni sconce ed idiote medievali, gli "young signorino" del 1300). Video come questi sono sempre un bene, ci ricordano che abbiamo dei problemi, però non è vero che oggi è assolutamente peggio di ieri.
Quindi le testimonianze che hai riportato sono vere o semplicemente degli arricchimenti "che potrebbero essere veri"?, perché mi pare un po' difficile fossero stati scritti pensieri come quelli in periodi in cui la scrittura si adoperava quasi esclusivamente per motivi economici. Voglio dire, quali sono le tue fonti?, l'Epopea di Gilgamesh risale al 2600 a.C. e una delle tue "citazioni" è del 3000.
@@pito3148 th-cam.com/video/H6O0Lv3zXyU/w-d-xo.html Purtroppo le ho sentite da un insegnante bergamasco, Franco Nembrini, non sono frutto di mie ricerche, mi sono fidato di una persona che stimo, le cit arrivano circa a 19:30 del video.
Faccio parte di un'associazione sindacale di giovani in Sicilia: questa analisi è il nostro pane quotidiano. Affrontiamo ogni giorno il problema di comunicare con ragazzi che appaiono quasi atrofizzati, disinteressati dal mondo e da tutto ciò che accade anche a livello concreto nelle loro scuole. Il nostro obiettivo è quello di generare consapevolezza, di coltivare spirito critico e di far capire che cambiare è possibile solo se lo vogliamo. Cerchiamo di ascoltare le idee dei ragazzi e passo passo, tutti insieme, farle diventare realtà concrete. La politica non è qualcosa per vecchi: è dire "così non va" e lottare per le proprie idee, affinché siano ascoltate e condivise. Crediamo veramente nel nostro obbiettivo e ci rapportiamo ogni giorno con tantissimi ragazzi sul territorio cercando di farli crescere attraverso il dialogo e la conversazione. Ogni giovane che riusciamo a coinvolgere è una conquista, un passo avanti, una voce in più che a sua volta cercherà di far crescere chi ha accanto.
Mmmm...È bellissimo, ma tutto troppo rassicurante. Se adesso fossi giovanissima non so se mi fiderei di voi. Oh, senza offesa eh! Ma la ribellione deve essere tosta, no? Almeno era così quando ero pischella. Ad ogni modo complimenti, con tutto il cuore.
Sono un '97, e dalla mia posso dire che ho sempre notato nei miei coetanei una sorta di ossessione per la cura dell'immagine. Avere cura della propria immagine non è del tutto sbagliato, tranne quando diventa prioritaria su tutto il resto e diventa ossessione. Concordo pure sul fatto che quasi nessuno legge, e chi lo fa è spesso anche per una questione di immagine piuttosto che per reale necessità.
Conosco persone che pur di apparire fighi nelle storie di Instagram fingono e ostentano di essere lettori accaniti...io purtroppo non lo sono e quel poco che leggo me lo tengo molto caro. Concordo appieno nonostante il divario di età (sono nato il 2003)
Non sono certa che tu abbia ragione. La mia generazione, nati negli anni sessanta, veramente è migliore? Io vedo miei coetanei, arresi, disillusi, critici nei confronti (forse è giusto questo) delle nuove generazioni, gretti e rassegnati. Persone che lessero libri solo per poter dire di averli letti e senza aver sviluppato il senso critico del quale parli. Incapaci di evolversi, crescere e aprire la mente. Vedo invece ragazzi che, sebbene coi piedi per terra, non hanno intenzione di arrendersi. Ragazzi che provano a combattere benché consapevoli delle limitazioni di questi tempi. E se il famoso senso critico si potesse sviluppare anche in altri modi? Le vittime delle fake news, non sono prevalentemente i 40-50enni? È vero ciò che dici ma solo in parte e mi pare che le nuove generazioni, poco "comodone", vengano piuttosto ignorate perché poche rumorose. Forse siete meno comodosi di quanto sembri
Posso aggiungere una cosa? Il punto in cui dici "vengono ignorate", posso azzardare un'ipotesi? Il peso delle idee delle generazioni '50 - '60 può essere letto anche in chiave brutalmente demografica. Qualunque cosa pensassero i vari governi DC al potere, qualunque idea preconcetta avessero dei capelloni occupatori di facoltà del '69, dovettero comunque _scendervi a patti_ per l'enorme peso demografico che la vostra generazione vantava. I vostri numeri erano troppo grandi, l'avevate capito ed avete usato questa consapevolezza per alimentare una lotta. Noi oggi non siamo il futuro perché siamo pochi, non siamo il futuro perché nessuno ci si caga. Non siamo il futuro perché la politica di questo paese continua ad essere _sempre_ rivolta e tagliata sulla _vostra_ misura, sulla _vostra_ demografia. Perché voi avete case e residenza, noi siamo studenti o lavoratori fuori sede domiciliati e senza ferie, noi siamo erasmus, noi fuori sede stiamo lottando da almeno dieci anni per farci concedere il voto a migliaia di km da casa nostra, ma non c'è verso che ci ascoltino. Siamo pochi. Forse sono proprio questa consapevolezza di essere zero e della forza del sistema unico che ha ormai vinto in tutto il mondo (ai tempi vostri altri esempi ce n'erano) che ci tengono legati nelle nostre zone di conforto. In fondo non si sta poi così male.
@@Photo_Cyclist non sono molto d'accordo. Si noi eravamo molti ma non spesso così rilevanti. Sbagli quando dici che voi siete zero. Sbagli con la rassegnazione. Ma porca miseria, state lottando come noi non abbiamo mai lottato! Smetti di pensare che non avete possibilità. Voi siete il futuro, non dovete farvi convincere da coloro che , rassegnati, vi vogliono portare a fondo con loro! Io nei ragazzi vedo rabbia e idee, basterà che ricominciatw a sognare. Non cambierete tutto forse, ma qualcosa. Sostituisci l'apatia con l'entusiasmo, credi a me, se ti dico che è possibile. Incazzatevi quando vi sentite dire certe cose, e dimostrate che non sono vere
Concordo molto con questa visione: ogni volta che vedo un qualsiasi tipo di riforma/legge da parte di qualsiasi governo la prima cosa che mi chiedo e': a che target demografico e' indirizzata? E, tristemente, la risposta e' quasi sempre la stessa.
@@Photo_Cyclist oltretutto questa mancanza di alternative proponibili impedisce di creare un blocco di opinioni compatto e un progetto quanto meno ideale di società alternativa. In fondo è anche per questo che nessuno ci sente, perché i giovani a cui non interessa nulla del mondo e di cambiarlo (almeno penso) siano sempre esistiti, ma non è imputabile solo a loro questa mancanza di personalità e assenza sulla scena pubblica. Mi capita spesso di discutere con mio padre sui più svariati argomenti, dall'immigrazione a questioni di ordine etico o sociale; anche quando porto argomentazioni convincenti si arriva al punto in cui lui domanda "e allora come si dovrebbe fare ?" e sistematicamente la mia risposta è che non ne ho idea, ma che così il sistema non funziona. Il problema è la totale mancanza di risorse ideali a cui attingere, di prospettive nuove (anche del tutto ingenue come potevano essere quelle del '68) che possano unire in sé le forze dei giovani che (e credo siano molti) sanno che non è questo il mondo che vogliono ma non hanno una chiara direzione da indicare. In sostanza più che un senso critico diffuso (che di certo non è presente, ma come dice Nico nico non necessariamente lo era anche ai tempi del '68) manca una reale sintesi che possa riunire le critiche in un nuovo orizzonte
belle parole, non lo nego, ed una tesi davvero ben sviluppata, ma da persona della "generazione z" penso che tu stia parlando di eccezioni in un insieme... poi magari hai anche ragione e vedi cose che io non vedo, essendo più "vecchia" di me (
Dal basso dei miei 20 anni, dopo innumerevoli discorsi simili da parte di mio padre cresciuto negli anni '50 mi sono ritrovata più volte a riflettere sulla superficialità della mia generazione: è vero, siamo comodi nella nostra comfort zone, siamo dei disadattati e ci va bene così, viviamo una sorta di sindrome adolescenziale che dura almeno fino ai 30 anni, leggere per pura gioia di farlo è diventato un hobby quasi noioso perché la nostra soglia di attenzione è al minimo, basta una notifica e il telefono non lo molli più. Preferiamo essere consumisti e basta perché ci viene concesso così facilmente, l'accessibilità e la futilità vanno così di pari passo che ti ritrovi a fare maratone di serie tv e addio lo studio. E poi ti ritrovi a leggere articoli riguardo al calo del quoziente intellettivo tra la generazione di tuo padre e la tua e ti rendi conto che anche il più banale dei discorsi che fa, riguardo alla leva militare che tempra il carattere, ha un fondo di verità e non sai neanche come reagire di fronte a tutto ciò. E non trovando nemmeno la voglia di reagire continui a farti trasportare dagli eventi e dalle comodità, in un circolo vizioso di procrastinazione e superficialità
A livello evolutivo non ha neanche senso il contrario. Abbiamo sempre teso al piacere, poi il cervello si è sviluppato in una maniera spropositata, e adesso ci facciamo problemi sul fatto che le nostre vite siano piene di comodità. Non capisco..
@@ninnananna7307 Il "problema" è che proprio dormire sembra l'obiettivo di molti, perché per sviluppare un senso critico è necessario impegno e, spesso, sofferenza in quanto ti scontri una realtà che non è come tu vorresti, ma è e basta.Quando dormi non provi niente, per cui non puoi di certo migliorare, ma proprio per questo non puoi nemmeno provare dolore P.S. Il tuo nome non poteva essere più azzeccato :D
@@Bl4ckD3mon97 Per lottare contro o pro qualcosa serve una motivazione forte, condivisione della motivazione (non per forza) e azione. Stop. Quando si è molto giovani la reattività è a mille e non credo che i miei 17 anni fossero poi così diversi, dal punto di vista interiore , rispetto ai 17 anni di adesso. La cosa diversa è la società (intesa anche come famiglia). Io credo che quest'ultima abbia saziato ogni voglia ai più giovani, che senza il necessario grado di frustarzione incanalata in una direzione precisa per agire, arrivano prima alla poltrona che al presidio in piazza. La butto lì... p.s :D
@@ninnananna7307 Ammetto di far parte di una generazione viziata, abbastanza agiata che preferisce mantenere lo status quo piuttosto che portare avanti battaglie effimere contro "qualcosa" tanto per essere sovversiva
Da giovane d'oggi (19enne) ecco cosa penso dei giovani d'oggi: è facile dire "volevo nascere in un altra generazione, i millennials sono tutti rimbambiti con gusti di merda gne gne gne", ma la verità è che non è colpa nostra. La situazione economica in cui ci troviamo ce l'hanno tramandata i nostri padri ed è il motivo per cui nessuno di noi può/vuole prendere casa, mettere su famiglia o avere figli. Semplicemente non ci sono i soldi per farlo. Per quanto riguarda la cultura della "confort zone" di cui tu parli, do la colpa alla SCUOLA. Il motivo è molto semplice: la scuola ignora il mondo reale ed i suoi cambiamenti (esempio lampante: l'integrazione nulla tra lezioni tradizionali e tecnologia), quindi i ragazzi non riescono ad accorparli insieme. Siamo annoiati e demoralizzati a scuola non per pigrizia, ma perché, come dici tu con l'esempio della data di nascita di Napoleone, non insegna niente di utile e riscontrabile nella vita vera. Quindi quali sono i primi esempi "ammirabili" che noi ragazzi scemi troviamo, esclusi famigliari e professori? I fenomeni del web che si fanno fighi perché indossano i loro soldi. E certo, si potrebbe andare oltre e sfruttare le infinite altre potenzialità del web, ma nessuno ce l'ha mai fatto vedere (molti ci arrivano ma moltissimi no). Non ci insegnano il pensiero critico, non ci insegnano a gestire noi stessi fisicamente né emotivamente, e poi tutti si lamentano che siamo dei deficienti. "Eh ma neanche a noi adulti l'hanno mai insegnato" infatti siamo il frutto della vostra ignoranza, e ogni generazione se ne lava le mani dando la colpa alla prossima. Insomma: riformiamo la scuola. Ve ne prego da parte degli studenti che nasceranno nelle generazioni future.
Sei molto sveglio. Vedrai che a breve ti accorgerai che in molti avete già un pensiero critico e che non era la scuola a dovervelo insegnare, ma le vostre esperienze di vita...possibilmente off line, fuori casa e lontano dagli adulti! Alla vostra età dovete stare insieme ad attaccarvi dei pilotti esistenziali pazzeschi e fare stupidagini spinti dell'idealismo!
@@matteoalberti2729 Fatto! Grazie. Non è il mio genere ma il capellone un pó di ragione ce l'ha. Certamente alla scuola non si può chiedere l'impossibile, il resto dovete mettercelo voi ragazzi vivendo.
Non fare però lo stesso errore dei tuoi genitori. Cioè : " siccome ci hanno tolto il futuro, allora sto tutto il giorno a non fare nulla " (perché ti torna comodo) ai tempi dicevano " siccome rubano tutti, allora rubiamo anche noi " (perché gli tornava comodo). In poche parole prova ad andare all'estero (in posti migliori dell'Italia) ed osserva come la gente è più attiva, più coerente, più efficiente, più motivata. Piano piano capirai cosa significa aver vissuto in un paese ancora di mentalità fascista, bigotto, ignorante, truffaldino. Evita però gli italiani sennò non vale 😁, ma prima di tutto imparati la lingua.
@@riccardos.8342 sono già stata fuori (In Inghilterra, 3 volte per studiare) ma mi piacerebbe lavorare qui in Italia. Capisco quando dici che qui la mentalità è ignorante e bigotta, ma non credo che sia diverso negli altri paesi: nascendo e crescendo in un posto se ne conoscono i difetti meglio di chi ci si trasferisce venendo da un'altra parte. In tutti i paesi del mondo ci sono bigotti e progressisti, maleducati e rispettosi. Io sicuramente non starò ferma solo perché le condizioni sono avverse: ho appena cominciato l'università e non vedo l'ora di andare a lavorare... sempre che un lavoro riesca a trovarlo
Credo che oggi ci sia un distacco assurdo tra adulti e "nuove generazioni" come raramente si è visto in passato, principalmente per 2 motivi: - Le nuove tecnologie hanno radicalmente cambiato il nostro stile di vita. Chi è nato con queste, agisce in modo fortemente diverso da chi è stato educato in un modo senza Internet, smartphone e co. Per cui molti vedono l'agire in luoghi e modi diversi come un non-fare, quando non è così. -La crisi economica, come in altre fasi, ha portato i giovani ad essere più razionali e meno sognatori. È la situazione che lo richiede. L'economia domina nelle discussioni e non c'è troppo spazio per i progetti. Detto ciò, sono convinto che i giovani non siano affatto rincoglioniti, ma facciano solo in modo diverso dal passato perché hanno mezzi e necessità sempre più distaccate dal '900 dei padri. Oggi, grazie al web, c'è più spazio per gli idioti "da bar", che fanno troppo rumore rispetto alla massa, in cui come sempre stanno persone di spicco e intelligenti. E anzi, apprezzo la concretezza, il pragmatismo dei miei coetanei e non solo. Proprio perché, tra crisi e nuove tecnologie, fare rumore sul web vale quanto farlo dal vivo, bisogna essere sostanza nella realtà, e nel web, con le tecnologie, dare sfogo ai sogni. È lì il nostro spazio.
La bellezza dei tuoi video è che non porti mai a dire "ah Wesa dice così, io lo stimo e quindi la penso anch'io così". Dai sempre delle alternative e porti a ragionare. Ps. citando Jova riguardo la comfort-zone: "é chiaro che non c'è ragione, né una soluzione a quello che non gira, se non provo ad addentrarmi nella zona rossa della vita vera"
Il fatto che un giovane debba essere rivoluzionario per definizione, rende l'essere convenzionale l'atto paradossalmente più rivoluzionario possibile per un giovane, in quanto la ribellione giovanile è diventata una convenzione ormai.
Per quanto suoni molto triste, probabilmente il mio senso critico lo sto sviluppando guardando video su youtube, e devo dire che i tuoi espandono i miei orizzonti notevolmente quasi ogni volta.
ogni singolo byte la cui conservazione demandiamo ad una memoria di massa (ahah) lo sottraiamo all'esercizio della nostra individuale capacità di accogliere ed elaborare informazioni sul mondo... la guerra ci vuole! (scherzo, quasi) sono vecchio. Wesa la mia stima per te sta andando fuori scala, per cortesia di'qualche boiata di tanto in tanto, così mi tranquillizzo :)
Mi piace la specifica sulla lettura di saggistica, dato che spesso si parla della lettura come di un'attività magica che solo per avere un libro in mano ti migliora come persona. Bisognerebbe anche capire che se leggi libri a raffica, ma leggi cacate, non è che migliori granché
Oggi la rivoluzione dei giovani è spesso silenziosa e si concretizza nella singola coscienza, vedi gli hikikomori. Non c'è più quell'illusione che le proprie azioni siano in grado di cambiare il corso della storia e degli eventi. Si potrebbe dire che i giovani di oggi siano più pragmatici e realisti, ma soprattutto, poco sognatori rispetto alle generazioni precedenti. Il malessere esistenziale ci spinge in due direzioni opposte, due estremi: uno è quello rappresentata dai rapper, ostentatori e arrivisti, per cui il successo personale è lo scopo della vita (mi ha colpito in particolare la rima di Sfera Ebbasta in "Bimbi" dove dice: "La vera natura di un uomo è riempire di soldi ste borse"), l'altra è quella rappresentata appunto dagli hikikomori, che porta al completo annullamento della propria immagine pubblica e della propria carriera sociale. Non è facile trovare un equilibrio. Un piccolo appunto: la confort zone è l'apoteosi dell'adattamento sociale. Oggi la si usa principalmente con una accezione negativa, ma non è altro che un istinto che tutti noi ricerchiamo. Chi se ne allontana è perché ha capito che può cercare condizioni migliori. In fondo ogni nostra scelta è finalizzata a massimizzare il nostro benessere, anche quelle apparentemente contrarie. Comunque video molto interessante, come sempre.
Discorso molto stimolante per riflessioni, sicuramente un ottimo video che è accompagnato da ottime fonti, l'unica cosa su cui mi permetto di dissentire è il discorso fatto fatto sulla "confort zone" o meglio su i lati positivi di questa generazione dato che quando ne hai parlato non l'hai davvero indicato come un lato positivo ma più come una sorta di premio di consolazione, forse è davvero così che lo volevi indicare, ma in definitiva uno dei tuoi migliori video
Comunque hai menzionato il '68, ci starebbe un bel video di analisi su come gli avvenimenti di quel periodo abbiano dato risultati opposti a quelli sperati.
Grazie Wesa, hai chiuso il cerchio che non riuscivo a chiudere da solo perché mi serviva una visione ulteriore data da un'altra persona. Sono abbastanza d'accordo con te e vorrei con tutto il cuore avere la forza di dire "i risultati degli esperimenti si leggono lungo il tempo", come per dire: diamo fiducia. Ma sotto sotto sento che è una generazione che sta perdendo in partenza... Frutto anche della comodità fornita dai genitori. Credo che il distacco dai propri genitori sia necessario per una persona e per la sua crescita. Quando un ragazzo smette di cercare l'indipendenza ha smesso di vivere.
condivido il tuo sentimento di tristezza, d'altronde credo che _il sistema (ehm)_ ci abbia portato alla situazione in cui versiamo oggi (con tv, propaganda, demagogia, fake news, etc... hanno fatto un ottimo lavoro 😑)... e la situazione politica (attuale) ne è ulteriore conferma: abbiamo bisogno di qualcuno che difenda i _nostri_ traguardi NON raggiunti autonomamente (e soprattutto *finti* traguardi) dall'invasione. altrimenti dovremmo metterci in discussione, scoprendo di non aver, effettivamente, raggiunto nulla di significativo, dovendo a quel punto, sí, iniziare a faticare per concretizzare qualcosa. ottima disamina, un saluto!
Credo che portero questo discorso l'anno prossimo alla mia tesi di laurea😂😂. Purtoppo non riesco ad esprimermi molto bene scrivendo spero un giorno di poterti incontrare e poter avere uno scambio di idee con te, credo di avere una considerazione di te pari a quello che ho per i miei professori preferiti sei davvero grande
Ciao wesa. Sempre molto in sintonia con le tue elucubrazioni. È un ragionamento che mi capita spesso di fare. Spesso per giustificare le nuove generazioni e i loro gusti musicali (e di consegualenza ideali). Credo che il problema sia proprio il 68. La genrazione precedete alla nostra (sono un 91) ha lottato e lottato e ha ottenuto qualcosa che ora noi stiamo perdendo, e comunque si è poi trasformata nella classe dominante borghese e ha cominciato a tenere ai propri privilegi. La nostra generazione è rimasta con l'ideale della loro rivoluzione ma incapaci di attuarla in assenza di un vero unico nemico oltre che di una continua crisi di inferiorità. La generazione successiva (98-05) ha semplicemente accettato che il mondo va così e deride le rivoluzioni e i moti, trovando vittoria nell'appiattimento sociale
Davvero Riccardo,concordo con chi propone i tuoi video per le assemblee d' istituto. Sono una prof e vorrei tanto che tu facessi anche il docente con il tuo carisma e la tua preparazione..Dai .esci dal tuo comfort dei social e dedicati anche all' insegnamento ..scusa la battuta e ti aspettiamo !
Questo video fornisce sicuramente spunti di riflessione interessanti e la tua analisi delle ultime generazioni la reputo abbastanza precisa; ciò che però mi domando io stesso a fine video è: "siamo veramente sicuri che le generazioni precedenti fossero meglio di queste ultime o forse stiamo cadendo in una sorta di inganno alla Midnight in Paris per cui l'erba del vicino che ci ha temporalmente preceduti è sempre più verde?"
Questo video mi fa riflettere, e sinceramente mi spaventa perché ho la sensazione di non capirlo benissimo, della serie "fingo di non vedere perché è brutto" Mi piacerebbe molto che tu riaffrontassi questo tema
io penso che sia principalmente colpa della società... se nessuno riesce più ad emergere e creare una strada da seguire e perché se anche lo facesse non troverebbe lo spazio fertile, in generale domina l'indifferenza...
ma cosa dici? Colpa della società? Tu sei la società e hai tutte le fonti di informazioni possibili per realizzarti nella tua vita... Nessuno ti srotola il tappeto rosso
@@niccoloorlando1048 Che poi qui non si sta parlando nemmeno della propria autorealizzazione personale, quella con un po' di sforzo la si può anche raggiungere, ma qui si parla di diventare un esempio, una guida per molte persone, indicando una nuova strada da seguire che possa rivoluzionare il modo di pensare, in questo caso la società è responsabile, perché non ci sono le opportunità per far emergere un nuovo "messia", se anche uno ci prova gli ridono in faccia o deve accontentarsi di pochi seguaci...
E' semplice, ma è difficile. Come tuffarsi da uno scoglio, non devi avere studiato fisica per farlo. Comunque ripeto tu sei la società, o meglio NOI siamo la società, non è una cosa al di fuori, ne facciamo parte. Siamo una società che parla sempre di "società" come se fosse un entre ultraterreno perchè ci fa comodo porci come "altri" e quindi estranei alla società così da non sentire il peso della responsabilità. Ma è come dire è colpa della mia famiglia , tu sei COMPONENTE della tua famiglia. Messia? Se hai bisogno di un riferimento ne hai quanti ne vuoi, lo puoi vedere anche su internet o su youtube se lo cerchi bene, qualunque esso sia. (Wesa potrebbe essere uno di questi cercando di seguire il tuo discorso) Renditi responsabile di te stesso e smetti di piagnucolare
@@niccoloorlando1048 Solo perché faccio parte di un gruppo o di una famiglia, non vuol dire che tutto ciò che viene fatto o scelto all'interno di essa mi deve andare bene... mantengo anche una mia identità di individuo autonomo... posso anche dire "non mi sta bene come state facendo voi", anzi proprio perché ne sono un componente per certi versi ho anche il "dovere" di farlo... purtroppo non è detto che mi ascolteranno, ecco in quel momento è anche "colpa degli altri", questo intendevo...
Premetto che sono un 2001, le tue sono parole sante. La mia generazione è composta da gente vuota, da gente che ormai si è arresa ma non vuole ammetterlo. Per fortuna mi sento molto diverso dai giovani d'oggi, e anche se sembra una frase fatta, ho veramente paura di chi arriverà dopo, perché se si continua così la prossima generazione sarà ancora peggio di questa.
Ti consiglio di ascoltare "La rivelazione del sessintutto" di Caparezza, parla proprio dell'argomento come la vedi tu, prendendo ad esempio l'interesse verso il porno (il sessintutto) a discapito della rivoluzione tipica dei giovani (il sessant'otto), ma può essere esteso a molte altri concetti
Io vorrei dare rilevanza anche al fatto che la malattia del secolo è la depressione, ciò può essere sintomo della resa dei giovani o magari dell'ineguatezza di alcuni in questo mondo( ad esempio l'essere poveri in un mondo di ricchi o anche di finti ricchi) e quindi la perdita di questo confort da te citato.
Com'era? "Tempi duri fanno uomini forti, Uomini forti fanno tempi pacifici, Tempi pacifici fanno uomini deboli, Uomini deboli fanno tempi duri." Non dico che sia una cosa esclusivamente imputabile alla ciclicità della storia, sicuramente la generazione attuale di cui io stesso faccio parte ha degli atteggiamenti mai visti prima a causa di tecnologie che non sono mai esistite prima di noi; contemporaneamente è anche però importante tenere alta la guardia contro la juvenoia, che rimane una costante nei rapporti inter-generazionali.
Sai cosa? Il solo fatto che, per arrivare al ragazzo o alla ragazza che ti piace, si deve sottostare ad una liturgia sintetica sui social, mi fa capire quanto i giovani siano castrati alle basi. Non si può subordinare ogni cosa ai social. Se nemmeno per l'istinto di riproduzione ci si mette in gioco col proprio corpo ma si ha bisogno di uno schermo che faccia da filtro, immagina tu se uno ha voglia di andar a prendere manganellate in faccia in un corteo. E allora grandi commenti pieni di odio su youtube, neorivoluzione!!! SIEMPRE!
@@TheBigCastle9 Ascolta, ho letto il tuo commento ore fa e ci ho pensato un pò. Tra consigli pratici che lasciano il tempo che trovano e gesti individuali che andrebbero a cozzare con il naturale bisogno di conformismo dei più giovani, direi che sono ad un passo dalla resa. Non lo so... Mi verrebbe da pensare che, se la vita si svolge on line, forse bisognerebbe sfruttare questa nuova modalità per mettersi in movimento in massa, tipo primavera araba. Certo, poi però molti di quei giovani si sono messi in piazza a farsi massacrare... Una cosa di cui io, non più pischella anagraficamente, sento davvero il bisogno per me e per i più giovani è una nuova idea di futuro, formalizzata e messa nero su bianco nel dettaglio. Ci serve assolutamente. Una volta inventata si potrebbe diffondere viralmente sul web e credo che riscuoterebbe un grande successo dato il vuoto nel quale ci muoviamo, ma sono i giovani a doverla concepire!! Per il resto, secondo me è fondamentale smettere di amoreggiare sul web. Davvero, basta. Da un lato perché temo che così si perda tutta una dimensione di emozioni positive e negative fondamentali per distinguere piacere e dolore e quindi cosa vogliamo da cosa non vogliamo nella vita. Poi perché questa modalità mette alla berlina la dimensione corporea dell'individuo e questo è il male assoluto secondo me, che porterebbe alla lunga a conseguenze che salto a piè pari. Paradossalmente non credo che la cultura sia fondamentale per uscire da questo pantano...è brutto da dire, lo so. Ma la realtà è che tanti giovani istruiti e curiosi vivino in una dimensione quasi misantropica... e sono molto più comodoni di altri giovani, magari meno colti e consapevoli di loro.
Mi ritrovo completamente in questa analisi. Con altre intenzioni e contesto, qualche anno fa, i "comodoni" vennero definiti "bamboccioni" e si scatenò l'inferno. Esiste questa difficoltà a porsi al di fuori della propria comfort zone e trovo sempre meno persone disposte a scendere a compromessi o fare sacrifici, almeno nel mio campo.
Da sempre le nuove generazioni sono viste in malo modo dalle vecchie. Io stessa lo pensavo quando ero adolescente, perché i parenti anziani me lo ripetevano sempre.. Poi lessi per caso una frase di Socrate, il quale si lamentava del fatto che i giovani ateniesi non avessero rispetto per i propri maestri e per gli adulti. Lì ho capito che questo pensiero è vecchio come il mondo..
Ciao, premetto che apprezzo sempre molto i tuoi video perché dai spesso spunti di riflessione interessanti. Detto questo e proprio per questo mi meraviglia questo discorso un po' qualunquista e che mi aspetterei da una persona molto più grande, di quelle che iniziano i discorsi con "eh, ai miei tempi...". La gioventù di oggi è -ovviamente- il risultato di un sistema culturale che è stato costruito ieri che li ha prodotti e allevati. È in parte vero quello che dici sul sentirsi appagati come consumatori, ma il culto del consumo smodato, del benessere che passa attraverso gli oggetti e i prodotti l'ha fondato la generazione precedente lasciandola ai giovani di oggi in eredità come modus vivendi già consolidato. I giovani ERANO contro per definizione, in momenti storici in cui le istituzioni avevano un altro modo di esistere, in cui la distanza simbolica tra generazioni era maggiore e i ruoli familiari erano più rigidi. Oggi tutto questo è cambiato, perciò non si può valutare i giovani di oggi con gli stessi parametri con cui valutiamo i giovani degli anni 70 perché il contesto storico, sociale e culturale è profondamente diverso. La confusione tra i confini generazionali è precisamente quello che impedisce la ribellione: quello che Recalcati chiama il passaggio dal figlio-Edipo al figlio-Narciso. Dici "i giovani non leggono (...) e non leggono più gli adulti", ma la questione è che i giovani non leggono *perché* non leggono gli adulti, perché non esistono (o sono poche e deboli) le voci di chi dovrebbe accompagnare i giovani nella formazione del senso critico. Oggi la lettura, la cultura in generale, non valgono nulla perché le istituzioni dicono che con la cultura non si mangia, perché i genitori hanno tolto la voce agli insegnanti e alla scuola schierandosi contro di loro per spianare la strada ai figli invece che con loro per favorirne la crescita. Un ragazzo che cresce in un contesto in cui la cultura è continuamente squalificata, perché dovrebbe leggere? Se nessuno ti mostra e dimostra come farlo e cosa puoi ricavarne (nel senso che ti sia anche riconosciuto un merito), perché dovresti avvicinartici? È chiaro che, su un terreno del genere, c'è più spazio per far crescere percezioni distorte di sé, di cosa sia la realizzazione personale, di quale ruolo si abbia o si voglia avere nel mondo. Su altre cose sono d'accordo con te, come il discorso sul comfort o sul cambiamento di volto dell'elitismo. Dei problemi ci sono e anche grossi e riguardano il sistema di valori che si è imposto negli ultimi tempi, a partire dal consumismo come ideale di felicità, ma non credo che dire "eh i giovani di oggi ormai...prima invece..." sia una chiave di lettura corretta del fenomeno.
Da adolescente io vedo una generazione a due marce, vedo due file di persone che si disprezzano l'un l'altro. Ho tenuto gli amici delle elementari di quartiere con i quali i massimi discorsi riguardano discoteche e calcio e poi ho conosciuto altra gente, con cui scherzo e discuto di politica, con cui si chiacchera delle politiche di augusto e molto altro. Inconttando molta gente agli scout ho notato sempre di più la differenza e vedo come stiano su due piani diversi.
Fantastico video, ho 15 anni e ti do perfettamente ragione, la moda della trap (quella mainstream ovvio) mi fa incazzare, ogni volta che vedo il nuovo trapper con il rolex o la macchina da 20000 euro l'inutilità di sti personaggi che si pompano solo facendoti vedere fanno i soldi mi spiazza, e ampliando il discorso, tutti questi confort non aiutano per niente, io stesso con le mille idee che ho in testa passo giornate al telefono, dovremmo tutti attivarci di più e non lasciar passare le giornate come se niente fosse, ma non voglio fermarmi a dire che fa tutto schifo, a questo proposito ti chiedo di ascoltare l'ultimo pezzo di salmo "90 min" che pur non avendo un testo geniale vuole decisamente smuovere, e nel mainstream questa cosa mancava da un sacco, poi la base ricorda molto un giro di chitarra punk, spero leggerai il commento
Effettivamente, a livello storico, si dice che gli ultimi "movimenti giovanili" abbiano cessato di esistere negli anni '80. Gli anni in cui appunto abbiamo avuto un incremento della globalizzazione, del comfort, della logica individualistica e del successo personale. Comunque sono pienamente d'accordo con l'affermazione della perdita di uno spirito critico SANO, ottenuto con la lettura. È davvero triste vedere e sentire quanto poco la gente si documenti/informi seriamente.
Ho 15 anni, è un dato di fatto che le critiche di una generazione alla successiva sono sempre esistite ma allo stesso tempo sono in parte d'accordo te. Vedo ogni giorno tanti miei coetanei comportarsi in modo superficiale e a volte tendo ad assimilarmi a loro. A mia discolpa dico che questo atteggiamento è spesso necessario per avere una vita sociale.Per quanto riguarda la mancanza di spirito rivoluzionario credo che la questione sia semplice alla fin fine: le forti ideologie del passato sono morte e sepolte e sopratutto sappiamo benissimo che tante grandi rivoluzioni non hanno funzionato: diciamocelo i sessantottini sono diventati borghesi ( molti insegnanti e altri liberi profesionisti appartenevano a quella scuola di pensiero) ergo vogliono tutelare la loro condizione. Sono appasionato di politica e attualità ma non ne parlo mai fuori casa tranne che con alcuni amici, semplicemente perchè dalla maggior parte delle persone verresti giudicato quasi non-normale se ti interessi alla cosa pubblica. Poi vabbè tanti miei compagni provenienti dalle "buone famiglie" frequentano parrochie, quando in giro tirano bestemmie credendosi Jim Carrey, c'è un livello di ipocrisia incredibile ( forse anche perchè vengo da un realtà di provincia) non riesco a immaginare certi individui lottare per i diritti dei lavoratori. Pensiero personale: seppur utilizzo molta più tecnologia rispetto alle generazioni precedenti non mi sento un privilegiato, i millenials sono cresciuti con genitori che avevano molta più sicurezza lavorativa rispetto ai miei ma io mi troverò ad affrontare i loro stessi problemi (difficoltà nel trovare lavoro, incertezze sul futuro ecc...). In conclusione è inutile accanirsi contro la mia generazione (per fare un esempio banale, sono veramenti in pochi quelli che si possono permettere vestiti di marca e cazzate varie) è giusto invece riflettere e se ce ne è bisogno criticare come Wesa ha fatto nel video.
Prima di tutto complimenti per questi video molto interessanti, i contenuti che produci sono davvero stimolanti XD. Riguardo a questo video volevo esporti una diversa interpretazione del NOSTRO vivere.... secondo me ancora oggi esiste questa tendenza naturale del giovane a rifiutare il passato e negare il sistema. Infatti il sistema è fatto di una società che reputa l'ideale più nobile del gretto materiale e l'amorale ontologicamente sbagliato. La protesta è esasperata tanto da capovolgere i ruoli e rendere il "giocare al gioco dei poteri forti" da brava pecorella la vera essenza del rigetto del sistema. Vedendo una generazione idealista aver fallito, la generazione sucessiva si omologa apparentemente. Questo omologarsi rende frustrato chi si rende conto della propria situazione rendendo l'idealista ancora più idealista. Per farmi capire e come se Frankenstein creando il proprio mostro pensasse si aspettasse di gioire nel vederlo fedele e ligio, ma questo essendolo veramente non appaga il proprio padrone il quale lotta perché il mostro lo uccida. È paradossale ma è come se rendendo apporitamente una realta critica la classe dominante (intelletualmente parlando) perdesse il bestiale istinto di sopraffare la classe subordinata e anzi si battesse per lei. Questa protesta passiva fatta di conformismo fa paura alla generazione più vecchia che quindi si batte per i giovani. Come se un atteggiamento simile avesse come obbiettivo la strumentalizzazione del vecchio a favore del nuovo. Come se su una nave il capitano frustasse l'equipaggio qual'ora non remasse: l'equipaggio (che non vuole remare) constatando l'impossibilità pratica della ribellione scegliesse una ribellione ancora più radicata ovvero prendere le frustate anzi quasi goderne. Il capitano se vuole far remare l'equipaggio capisce l'inutilità della frusta anzi la getta in mare, in quanto l'equipaggio snaturato chiede la verga preso da un evidente follia. Ecco che l'equipaggio ha vinto. Penso che alcune volte il conformismo sia anticoformismo all'anticonformismo quindi una posizione ancora più radicale....dimmi cosa ne pensi.... Non so se mi sono spiegato bene Questo processo che penso sia positivo si traduce nel privato di un nichilismo che ci fa dire: ma chi ce lo fa fare di sbatterci per ideali utopici che in quanto tali non raggiungeremo mai! E la verità è che chi aspira a gucci un giorno potrà almeno momentaneamente avre raggiunto il proprio obbiettivo (prima dell'avvento di uno nuovo) chi aspira alla pace nel mondo rimarrà sempre un frustrato. Io la interpreto come scaltrezza.
Ci hanno sempre insegnato a non essere dei bug per il sistema, e in un mondo in cui il sistema rappresenta confort, quando una volta era sbattersi comunque, é ovvia la risposta. É quello che ci hanno sempre imposto, una volta questo era difficile ma ora si é adattato ed é la scelta piu ambita... cosí la penso io dal basso dei miei 15 anni
È un problema, e anche gravissimo. Lo dico da sedicenne che cerca di capire come funziona il mondo, anche solo un pochino. E la ragione fondamentale (ma non l'unica) secondo me, è che è diventato la normalità ik disprezzo per la cultura. Io, che ogni 10 romanzi leggo un saggio, sembro un pazzo, e mi devo quasi nascondere. Penso che prima o poi ce la prenderemo tutti in quel posto, ma adesso è troppo presto per accorgercene.
Di giovani oggi ce ne sono parecchi, specie in Italia, chiusi nelle loro stanzette a fare fondamentalmente nulla. Il fenomeno dei 'neet', gli accidiosi del XXI secolo, e' preoccupante. PS: bel video, bravo.
Finito il video mi è passato per la testa il pensiero che le persone alle quali più o meno indirettamente ti sei rivolto, non abbiano capito una parola di quello che hai detto...
Ammiro la capacità con cui riesci ad argomentare le tue opinioni, è un'abilità che non ho mai avuto. Premetto che ho "solo" 23 anni e quindi ho ancora molto tempo per migliorare... cosa mi consiglieresti per fare quel passo in avanti? In particolare quali letture ritieni siano un must, o che abbiano aiutato ad accrescere le tue capacità di oratore? Grazie in anticipo, e complimenti per i video brillanti, continua così.
Assolutamente d'accordo!! Ragionamento che non fa una piega...questa sembra proprio una generazione involuta e sconfitta... Ma quello che dovremmo chiederci è dove abbiamo sbagliato noi? (ho 47 anni)....noi che negli anni 70 e 80 le cose dovevamo guadagnarcele e sapevamo quali fossero gli strumenti da acquisire e cosa fosse il rispetto e la disciplina.... Perché non abbiamo imparato e tramandato ai nostri figli tutto questo?
Non solo attraverso i saggi. Ci sono tantissime opere di narrativa che aiutano a sviluppare il pensiero critico quanto i saggi. Perché importante non è solo il contenuto, quanto la capacità di comprendere un testo scritto lungo e complesso che porti quindi ad un miglioramento dell'attenzione e delle capacità interpretative. Un romanzo ha delle enormi potenzialità di formazione umana che vanno ben oltre quelle del saggio, ma ovviamente tutto dipende dalla tipologia di libri (esattamente come per i saggi tra l'altro). Il saggio può darti delle risposte, ma il romanzo è quello che ti permette di porti domande su situazioni che neanche pensavi esistessero, su problematiche che prima di leggere quella storia non ti toccavano minimamente (e quindi figuriamoci se sarebbe interessato un approfondimento al riguardo). P.s. I millennials non sono i nati nel 2000, ma coloro che sono nati dagli anni '80 ai primi '00, dal tuo discorso mi sembrava che intendessi ragazzi nati dopo il 2000 con millennials
Buongiorno Wesa e utenti, sono sempre interessato ai discorsi legati all'uscire dalla zona di confort. Ti lancerei una sfida se così si possa chiamare, avresti la volontà di registrare un tuo video argomentativo fuori dalla stanza? In piazza Maggiore per esempio? Sfida molto idiota apparentemente, però è come uscire realmente dalla zona di confort e specialmente dalle pareti-schermo di 451 fahrenheit. Big Brother, 451, Black Mirror sono tutte piccole "realtà" sempre più presenti.
Sono abbastanza con Wesa, ma aggiungerei che oltre a leggere bisognerebbe studiare filosofia, per porsi nuove domande e sviluppare un proprio pensiero critico nei confronti della realtà. Ecco solo questo, volevo aggiungere
Bel video. 2 cose. 1 quanto conta la "distanza" rispetto ai padri nell'annullamento del parricidio. Hai detto bene che questa è una generazione mantenuta ma è anche una generazione distante, in cui i "padri" potrebbero tranquillamente essere i nonni. È una generazione impotente? 2 queste osservazioni come si declinano all'attuale contesto politico (domanda scomoda)?
Concordo .... Manca lo spirito critico anche sulle cose più semplici della vita , ma si sa tutto sui nuovi modelli di smartphone da sfoggiare. Ancora più grave , ci mancano gli stimoli ." Non vale più la pena impegnarsi per ottenere un appagamento " , perché possiamo ottenere quello che ci basta : un contentino per apparire . L' appagamento del consumatore é fine se' stesso , non rappresenta più un traguardo o un bel ricordo . E questo contentino deve essere pure veloce , altrimenti si perde l' occasione di godere di certi privilegi nello stesso momento in cui ne godono gli altri e preferibilmente quando si é giovanissimi. Un tempo si aspettava la sistemazione dei figli o della pensione per iniziare a godere dei risultati di una vita di sacrifici . Per un giovane di oggi sarebbe inaccettabile . Nonostante tutto , credo sia giusto concedersi un giusto appagamento ogni tanto alla giusta età . Immaginate ad esempio di sfoggiare un outifit griffato e trasgressivo quando ormai si hanno le rughe 😂 é ridicolo!
Ti ho scoperto da poco...insieme a Richy du Fer mi avete qualitativamente migliorato la vita....Spero di conoscervi dal vivo per ringraziarvi degli insegnamenti.
La grande differenza è che nelle vecchie generazioni c'era un posività grandissima, essendoci più possbilità sociali, economiche, i problemi erano più sentiti sopratutto perché mancavano i mezzi , invece ora si è persa la positività che contradistingueva i giovani e adesso si pensa solo all'apparenza, c'è un clima di sfiducia nelle istituzioni, come dici tu ci si chiude nella confort line e in questo modo si regredisce. Penso proprio che l'avanzamento tecnologico, non abbia fatto cosi tanto bene come si pensi ma in realtà ci ha ucciso la nostra possibilità di costringerci a ricercare, per avere tutto nel immediato. Lo spirito critico comunque si acquista a posteriori, con una mentalità aperta, con l'approfondiemnto individuale e sopratutto con il confronto reciprocro; invece ora ci sono altri modelli e si guarda più al senso comune e meno alla competenza della persona e come dici tu non in modo noziosistico, ma approfondendo i concetti quando serve, qui ti ricollego anche l'argomento del LLL ( long, life, learning) cioè l'apprendiemnto in tutto il corso della vita, perchè sennò come dici c'è anafabetismo di ritorno o una grande obsolescenza.
Siamo dei comodoni... A me non sembra, pensa a quanti ragazzi vanno all'estero (me compreso) per cercare lavoro lasciando tutto. Altrochè zona di comfort. Questa idea avrebbe terrorizzato la generazione precedente, che cercavano lavoro altrove solo se si moriva di fame o in una soglia di grande povertà. Pensa a qunti imprenditori e partite Iva stanno esplodendo adesso, lasciare la sicurezza di uno stipendio per farsi da soli... il sistema è anche economia e l'economia sono le imprese. Pensa a chi fonda imprese. I giovani non leggono? Vai in biblioteca, vedrai quanti ne troverai di loro che leggono. Pensa alle vendite dei Kindle, vai in spiaggia d'estate... Senza offesa ma i discorsi che iniziano con "I giovani sono..." sono sempre grandi generalizzazioni alla merce dei pregiudizi di chi parla
Io per due anni ho fatto volontariato per entrare nel sindacato, a scapito di quello che é sempre stato e ché fondamentalmente molto appagante siana livello professionale che remunerativo. E se dovessi tornar ibdietro, nonostate le grosse difficoltá, soprattutto economiche, lo rifarei. Magari non servirò ad un cazzo, magari non cambierò nulla. Ma troppe cose nella societá non mi stanno piú bene, e nel mio piccolo davvero ci credo in quello che faccio. Detto ciò sto imparando, che se coinvolti, noi giovani possiamo veramente dare qialcosa a questa societá. Dovremmo iniziare tutti nel nostro piccolo a non essere spettatori di ciò che ci é stato costruito e smettere di lasciare tutte le responsabilitá ai "grandi".
condivido pienamente quello che dici, anche se io stesso sono uno di quei comodoni di cui parli, sono un semplice operaio con una licenza di scuola media, ho letto pochissimi libri completamente da che mi ricordo un paio, la biografia di Marylin Manson e Oro Rapace di yu miri (bellissimo) ma la pigrizia mentale mi trattiene dal leggerne altri, ne ho iniziati molti ma mai terminati, forse in gioventù ho preferito drogarmi, ora ho 41 anni e un figlio e ho poco tempo, preferisco documentarmi su Internet oppure vedere un bel documentario senza sforzare troppo i miei occhietti pigri.
Quello che dici è vero. Io ho 56 anni da ragazzo noi facevamo impennate e corse in moto tutti i giorni, e prendevamo 1 multa alla settimana perché andavamo in 2 sul motorino. Oggi sembrano dei vecchietti quando guidano il motorino ed in auto li supero continuamente. Pensano solo al telefonino ed al consumismo e mi pare che di politica non si interessano affatto. Mi sa che tutto è cominciato quando abbiamo cominciato ad essere amici dei nostri figli invece che i loro primi critici e poliziotti, ed abbiamo smesso di punirli. Ora pensano che che se si conformano al sistema del consumo e delle comodità hanno fatto il loro dovere, ed il resto del futuro sarà facile per loro, mentre invece si troveranno in un mondo crudele che li sfrutterà e li farà infelici nel 90% dei casi.
Ho visto molti commenti usare la definizione millenials in modo sbagliato,ma non per colpa loro,ormai i giornali italiani sbagliando la utilizzano per indicare i nati dopo il 2000 mentre invece questa espressione indica in nati tra anni 80 e 2000,per capirci meglio,anche il vice-premier Luigi di Maio è un millennial.
Più si sviluppa la tecnologia più passiamo tempo davanti uno schermo spesso da soli inevitabilmente ciò porta ad un alienazione sempre più preoccupante,cioè che prima si stava più fuori con gli amici si giocava a calcio da ragazzini si leggeva di più è un fatto,ora si è sempre più soli con l'unica compagnia di uno schermo,è una realtà piuttosto triste ahimè..
Da che io ho memoria ci hanno cresciuti con un unico, martellante messaggio: si può comprare tutto, il mondo è un mercato. La pubblicità del resto è parte fondamentale delle nostre esistenze e ci vengono offerte solo cose da pagare, mai cose gratis. Perché quindi stupirsi se oggi si è felici di essere consumatori? Non era forse questa la missione della vita? Diventare "grandi" significa poter comprare, il debutto in società avviene alla cassa. E più spendi più puoi essere figo, giusto, desiderabile. La mancata cognizione del valore delle cose deriva dal non essersele sudate, guadagnate, tanto c'è sempre il welfare familiare dietro (per capriccio o per necessità, dato che anche a 27 anni mi riesce complicato pagarmi da solo affitto, università o eventuale altro). Quando non ci si conquista le cose con le proprie forze non se ne può apprezzare il valore; diventa normalità, qualcosa di dovuto. Non penso sia necessario essere marxisti per rendersi conto di ciò: in un mondo in cui il soldo è la divinità e comprare equivale ad una preghiera siamo tutti fedeli, non ci sono laici. Se siamo fortunati siamo agnostici, ma andiamo comunque in chiesa il sabato pomeriggio. C'è rimedio? Non lo so. Personalmente cerco di apprezzare quelle poche cose gratuite che nessuno cerca di vendermi e di concentrarmi su emozioni e cose non presenti su alcun cartellone, anche brutte, purché prive di confezione. Una sorta di ciclo di disintossicazione per poter continuare ad intossicarmi quotidinamente. Perchè di una società abbiamo bisogno tutti e c'è solo questa, e mio malgrado non sarò io come singolo a poterla cambiare. "La voglia di fuggire che mi porto dentro non mi salverà" - th-cam.com/video/VWEhp0xgVKU/w-d-xo.html
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Secondo me lo spirito critico c'è eccome, il mondo delle fake è quello delle vecchie generazioni, quello che manca è il confronto, non interessa più far valere le proprie opinioni. Comunque le nuove generazioni hanno sempre ragione, lo dice la storia.
è un esempio poco calzante, parli di una micro nicchia
definisci i giovani? 0-30? ok ora prendi tutti coloro che appartengono a gioventù comunista, e dividi per 15 milioni (i "giovani" in italia),la pagina facebook conta circa 23k seguaci, facciamo finta che solo 1/4 dei giovani comunisti usi facebook, arrotondiamo per eccesso a 100k, anche in questo caso costituirebbe solo lo 0,6% , a me pare una nicchia.....
Andrearuch97 1) a 14 anni non sei giovane? 2) E questo il punto, i giovani che fanno politica sono una nicchia, i giovani che fanno politica e sono comunisti sono una micro nicchia. 3)l'oscurantismo mediatico nel 2018, chi lo fa? Facebook? I poteri forti? 4) tu hai citato il vostro movimento politico, di quello parlo. Capisci bene che il video che parla dei "giovani" generalizzando, dire:"no non è vero che i giovani fanno così, perché io e miei amici non lo facciamo " è stupido, non siete un campione statistico, siete mosche bianche, o se preferisci l'eccezione che conferma la regola.
Bel video!
"La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, si burla dell'autorità e non ha rispetto degli anziani. I bambini di oggi sono dei tiranni, non si alzano quando un vecchio entra in una stanza, rispondo male ai genitori, sono cattivi." Socrate, 470 Avanti Cristo
"La gioventù di oggi è insopportabile, non c'è speranza se prenderanno loro il potere." Esiodo, 720 Avanti Cristo
"I ragazzi non ascoltano più i loro genitori, la fine del mondo non può essere lontana." Sacerdote egizio, 2000 anni Avanti Cristo
"I giovani sono maligni e pigri, non saranno mai come quelli di un tempo, non sapranno mantenere la nostra cultura." Incisione su vaso d'argilla del 3'000 Avanti Cristo.
Morale della favola: non siamo messi peggio di prima, abbiamo semplicemente i nostri problemi e le nostre guerre da affrontare, 1000 anni fa come ora. La discriminazione verso chi è meno figo c'è sempre stata, ricordo alle superiori di aver studiato un senatore romano che comprava i voti dei più giovani promettendo cani e cavalli di razza, ora al posto del cavallo c'è il macchinone. La "cultura trash" e gli elitismi insensati ci sono sempre stati (ci sono intere antologie di canzoni sconce ed idiote medievali, gli "young signorino" del 1300).
Video come questi sono sempre un bene, ci ricordano che abbiamo dei problemi, però non è vero che oggi è assolutamente peggio di ieri.
+Marco Altobelli Il senatore Romano di cui parli potrebbe essere Catilina, che corrompeva i giovani per farli aderire alla congiura.
Uno dei commenti più intelligenti mai letti su questa piattaforma, che centra completamente il punto della situazione. Mi inchino
ci sta, mi piace, DIESCI
Quindi le testimonianze che hai riportato sono vere o semplicemente degli arricchimenti "che potrebbero essere veri"?, perché mi pare un po' difficile fossero stati scritti pensieri come quelli in periodi in cui la scrittura si adoperava quasi esclusivamente per motivi economici. Voglio dire, quali sono le tue fonti?, l'Epopea di Gilgamesh risale al 2600 a.C. e una delle tue "citazioni" è del 3000.
@@pito3148 th-cam.com/video/H6O0Lv3zXyU/w-d-xo.html
Purtroppo le ho sentite da un insegnante bergamasco, Franco Nembrini, non sono frutto di mie ricerche, mi sono fidato di una persona che stimo, le cit arrivano circa a 19:30 del video.
Faccio parte di un'associazione sindacale di giovani in Sicilia: questa analisi è il nostro pane quotidiano. Affrontiamo ogni giorno il problema di comunicare con ragazzi che appaiono quasi atrofizzati, disinteressati dal mondo e da tutto ciò che accade anche a livello concreto nelle loro scuole.
Il nostro obiettivo è quello di generare consapevolezza, di coltivare spirito critico e di far capire che cambiare è possibile solo se lo vogliamo. Cerchiamo di ascoltare le idee dei ragazzi e passo passo, tutti insieme, farle diventare realtà concrete.
La politica non è qualcosa per vecchi: è dire "così non va" e lottare per le proprie idee, affinché siano ascoltate e condivise.
Crediamo veramente nel nostro obbiettivo e ci rapportiamo ogni giorno con tantissimi ragazzi sul territorio cercando di farli crescere attraverso il dialogo e la conversazione. Ogni giovane che riusciamo a coinvolgere è una conquista, un passo avanti, una voce in più che a sua volta cercherà di far crescere chi ha accanto.
Mmmm...È bellissimo, ma tutto troppo rassicurante. Se adesso fossi giovanissima non so se mi fiderei di voi.
Oh, senza offesa eh! Ma la ribellione deve essere tosta, no? Almeno era così quando ero pischella. Ad ogni modo complimenti, con tutto il cuore.
Sono un '97, e dalla mia posso dire che ho sempre notato nei miei coetanei una sorta di ossessione per la cura dell'immagine. Avere cura della propria immagine non è del tutto sbagliato, tranne quando diventa prioritaria su tutto il resto e diventa ossessione. Concordo pure sul fatto che quasi nessuno legge, e chi lo fa è spesso anche per una questione di immagine piuttosto che per reale necessità.
Conosco persone che pur di apparire fighi nelle storie di Instagram fingono e ostentano di essere lettori accaniti...io purtroppo non lo sono e quel poco che leggo me lo tengo molto caro. Concordo appieno nonostante il divario di età (sono nato il 2003)
Non sono certa che tu abbia ragione. La mia generazione, nati negli anni sessanta, veramente è migliore? Io vedo miei coetanei, arresi, disillusi, critici nei confronti (forse è giusto questo) delle nuove generazioni, gretti e rassegnati. Persone che lessero libri solo per poter dire di averli letti e senza aver sviluppato il senso critico del quale parli. Incapaci di evolversi, crescere e aprire la mente.
Vedo invece ragazzi che, sebbene coi piedi per terra, non hanno intenzione di arrendersi. Ragazzi che provano a combattere benché consapevoli delle limitazioni di questi tempi. E se il famoso senso critico si potesse sviluppare anche in altri modi?
Le vittime delle fake news, non sono prevalentemente i 40-50enni?
È vero ciò che dici ma solo in parte e mi pare che le nuove generazioni, poco "comodone", vengano piuttosto ignorate perché poche rumorose. Forse siete meno comodosi di quanto sembri
Posso aggiungere una cosa? Il punto in cui dici "vengono ignorate", posso azzardare un'ipotesi?
Il peso delle idee delle generazioni '50 - '60 può essere letto anche in chiave brutalmente demografica. Qualunque cosa pensassero i vari governi DC al potere, qualunque idea preconcetta avessero dei capelloni occupatori di facoltà del '69, dovettero comunque _scendervi a patti_ per l'enorme peso demografico che la vostra generazione vantava. I vostri numeri erano troppo grandi, l'avevate capito ed avete usato questa consapevolezza per alimentare una lotta.
Noi oggi non siamo il futuro perché siamo pochi, non siamo il futuro perché nessuno ci si caga. Non siamo il futuro perché la politica di questo paese continua ad essere _sempre_ rivolta e tagliata sulla _vostra_ misura, sulla _vostra_ demografia. Perché voi avete case e residenza, noi siamo studenti o lavoratori fuori sede domiciliati e senza ferie, noi siamo erasmus, noi fuori sede stiamo lottando da almeno dieci anni per farci concedere il voto a migliaia di km da casa nostra, ma non c'è verso che ci ascoltino. Siamo pochi.
Forse sono proprio questa consapevolezza di essere zero e della forza del sistema unico che ha ormai vinto in tutto il mondo (ai tempi vostri altri esempi ce n'erano) che ci tengono legati nelle nostre zone di conforto. In fondo non si sta poi così male.
@@Photo_Cyclist non sono molto d'accordo. Si noi eravamo molti ma non spesso così rilevanti. Sbagli quando dici che voi siete zero. Sbagli con la rassegnazione. Ma porca miseria, state lottando come noi non abbiamo mai lottato! Smetti di pensare che non avete possibilità.
Voi siete il futuro, non dovete farvi convincere da coloro che , rassegnati, vi vogliono portare a fondo con loro!
Io nei ragazzi vedo rabbia e idee, basterà che ricominciatw a sognare. Non cambierete tutto forse, ma qualcosa. Sostituisci l'apatia con l'entusiasmo, credi a me, se ti dico che è possibile. Incazzatevi quando vi sentite dire certe cose, e dimostrate che non sono vere
Concordo molto con questa visione: ogni volta che vedo un qualsiasi tipo di riforma/legge da parte di qualsiasi governo la prima cosa che mi chiedo e': a che target demografico e' indirizzata? E, tristemente, la risposta e' quasi sempre la stessa.
@@Photo_Cyclist oltretutto questa mancanza di alternative proponibili impedisce di creare un blocco di opinioni compatto e un progetto quanto meno ideale di società alternativa. In fondo è anche per questo che nessuno ci sente, perché i giovani a cui non interessa nulla del mondo e di cambiarlo (almeno penso) siano sempre esistiti, ma non è imputabile solo a loro questa mancanza di personalità e assenza sulla scena pubblica. Mi capita spesso di discutere con mio padre sui più svariati argomenti, dall'immigrazione a questioni di ordine etico o sociale; anche quando porto argomentazioni convincenti si arriva al punto in cui lui domanda "e allora come si dovrebbe fare ?" e sistematicamente la mia risposta è che non ne ho idea, ma che così il sistema non funziona. Il problema è la totale mancanza di risorse ideali a cui attingere, di prospettive nuove (anche del tutto ingenue come potevano essere quelle del '68) che possano unire in sé le forze dei giovani che (e credo siano molti) sanno che non è questo il mondo che vogliono ma non hanno una chiara direzione da indicare. In sostanza più che un senso critico diffuso (che di certo non è presente, ma come dice Nico nico non necessariamente lo era anche ai tempi del '68) manca una reale sintesi che possa riunire le critiche in un nuovo orizzonte
belle parole, non lo nego, ed una tesi davvero ben sviluppata, ma da persona della "generazione z" penso che tu stia parlando di eccezioni in un insieme... poi magari hai anche ragione e vedi cose che io non vedo, essendo più "vecchia" di me (
La società è morta quando abbiamo smesso di leggere l'etichetta dello shampoo mentre stavamo in bagno
In mancanza di cellulare quella è la prima soluzione
credo che la riutilizzerò,se mi dessi il permesso 🙃
Perché?
Minchia che commenti stupidinutili
AAAAAAANNNTONIO
Dal basso dei miei 20 anni, dopo innumerevoli discorsi simili da parte di mio padre cresciuto negli anni '50 mi sono ritrovata più volte a riflettere sulla superficialità della mia generazione: è vero, siamo comodi nella nostra comfort zone, siamo dei disadattati e ci va bene così, viviamo una sorta di sindrome adolescenziale che dura almeno fino ai 30 anni, leggere per pura gioia di farlo è diventato un hobby quasi noioso perché la nostra soglia di attenzione è al minimo, basta una notifica e il telefono non lo molli più. Preferiamo essere consumisti e basta perché ci viene concesso così facilmente, l'accessibilità e la futilità vanno così di pari passo che ti ritrovi a fare maratone di serie tv e addio lo studio. E poi ti ritrovi a leggere articoli riguardo al calo del quoziente intellettivo tra la generazione di tuo padre e la tua e ti rendi conto che anche il più banale dei discorsi che fa, riguardo alla leva militare che tempra il carattere, ha un fondo di verità e non sai neanche come reagire di fronte a tutto ciò. E non trovando nemmeno la voglia di reagire continui a farti trasportare dagli eventi e dalle comodità, in un circolo vizioso di procrastinazione e superficialità
A livello evolutivo non ha neanche senso il contrario. Abbiamo sempre teso al piacere, poi il cervello si è sviluppato in una maniera spropositata, e adesso ci facciamo problemi sul fatto che le nostre vite siano piene di comodità. Non capisco..
@@sems2864 Il problema è che quando stai troppo comodo ti addormenti.
@@ninnananna7307 Il "problema" è che proprio dormire sembra l'obiettivo di molti, perché per sviluppare un senso critico è necessario impegno e, spesso, sofferenza in quanto ti scontri una realtà che non è come tu vorresti, ma è e basta.Quando dormi non provi niente, per cui non puoi di certo migliorare, ma proprio per questo non puoi nemmeno provare dolore
P.S. Il tuo nome non poteva essere più azzeccato :D
@@Bl4ckD3mon97 Per lottare contro o pro qualcosa serve una motivazione forte, condivisione della motivazione (non per forza) e azione. Stop. Quando si è molto giovani la reattività è a mille e non credo che i miei 17 anni fossero poi così diversi, dal punto di vista interiore , rispetto ai 17 anni di adesso. La cosa diversa è la società (intesa anche come famiglia). Io credo che quest'ultima abbia saziato ogni voglia ai più giovani, che senza il necessario grado di frustarzione incanalata in una direzione precisa per agire, arrivano prima alla poltrona che al presidio in piazza.
La butto lì...
p.s :D
@@ninnananna7307 Ammetto di far parte di una generazione viziata, abbastanza agiata che preferisce mantenere lo status quo piuttosto che portare avanti battaglie effimere contro "qualcosa" tanto per essere sovversiva
Speriamo che questo video possa aprire gli occhi a molte persone, con me l'ha fatto
Da giovane d'oggi (19enne) ecco cosa penso dei giovani d'oggi: è facile dire "volevo nascere in un altra generazione, i millennials sono tutti rimbambiti con gusti di merda gne gne gne", ma la verità è che non è colpa nostra. La situazione economica in cui ci troviamo ce l'hanno tramandata i nostri padri ed è il motivo per cui nessuno di noi può/vuole prendere casa, mettere su famiglia o avere figli. Semplicemente non ci sono i soldi per farlo. Per quanto riguarda la cultura della "confort zone" di cui tu parli, do la colpa alla SCUOLA. Il motivo è molto semplice: la scuola ignora il mondo reale ed i suoi cambiamenti (esempio lampante: l'integrazione nulla tra lezioni tradizionali e tecnologia), quindi i ragazzi non riescono ad accorparli insieme. Siamo annoiati e demoralizzati a scuola non per pigrizia, ma perché, come dici tu con l'esempio della data di nascita di Napoleone, non insegna niente di utile e riscontrabile nella vita vera. Quindi quali sono i primi esempi "ammirabili" che noi ragazzi scemi troviamo, esclusi famigliari e professori? I fenomeni del web che si fanno fighi perché indossano i loro soldi. E certo, si potrebbe andare oltre e sfruttare le infinite altre potenzialità del web, ma nessuno ce l'ha mai fatto vedere (molti ci arrivano ma moltissimi no).
Non ci insegnano il pensiero critico, non ci insegnano a gestire noi stessi fisicamente né emotivamente, e poi tutti si lamentano che siamo dei deficienti. "Eh ma neanche a noi adulti l'hanno mai insegnato" infatti siamo il frutto della vostra ignoranza, e ogni generazione se ne lava le mani dando la colpa alla prossima.
Insomma: riformiamo la scuola. Ve ne prego da parte degli studenti che nasceranno nelle generazioni future.
Sei molto sveglio. Vedrai che a breve ti accorgerai che in molti avete già un pensiero critico e che non era la scuola a dovervelo insegnare, ma le vostre esperienze di vita...possibilmente off line, fuori casa e lontano dagli adulti!
Alla vostra età dovete stare insieme ad attaccarvi dei pilotti esistenziali pazzeschi e fare stupidagini spinti dell'idealismo!
Nel caso tu non l'abbia ascoltata, cerca su TH-cam la canzone "don't stay in school" di boyinaband, suppongo che ti potrebbe piacere
@@matteoalberti2729 Fatto! Grazie. Non è il mio genere ma il capellone un pó di ragione ce l'ha. Certamente alla scuola non si può chiedere l'impossibile, il resto dovete mettercelo voi ragazzi vivendo.
Non fare però lo stesso errore dei tuoi genitori. Cioè : " siccome ci hanno tolto il futuro, allora sto tutto il giorno a non fare nulla " (perché ti torna comodo) ai tempi dicevano " siccome rubano tutti, allora rubiamo anche noi " (perché gli tornava comodo). In poche parole prova ad andare all'estero (in posti migliori dell'Italia) ed osserva come la gente è più attiva, più coerente, più efficiente, più motivata. Piano piano capirai cosa significa aver vissuto in un paese ancora di mentalità fascista, bigotto, ignorante, truffaldino. Evita però gli italiani sennò non vale 😁, ma prima di tutto imparati la lingua.
@@riccardos.8342 sono già stata fuori (In Inghilterra, 3 volte per studiare) ma mi piacerebbe lavorare qui in Italia. Capisco quando dici che qui la mentalità è ignorante e bigotta, ma non credo che sia diverso negli altri paesi: nascendo e crescendo in un posto se ne conoscono i difetti meglio di chi ci si trasferisce venendo da un'altra parte. In tutti i paesi del mondo ci sono bigotti e progressisti, maleducati e rispettosi. Io sicuramente non starò ferma solo perché le condizioni sono avverse: ho appena cominciato l'università e non vedo l'ora di andare a lavorare... sempre che un lavoro riesca a trovarlo
Credo che oggi ci sia un distacco assurdo tra adulti e "nuove generazioni" come raramente si è visto in passato, principalmente per 2 motivi:
- Le nuove tecnologie hanno radicalmente cambiato il nostro stile di vita. Chi è nato con queste, agisce in modo fortemente diverso da chi è stato educato in un modo senza Internet, smartphone e co.
Per cui molti vedono l'agire in luoghi e modi diversi come un non-fare, quando non è così.
-La crisi economica, come in altre fasi, ha portato i giovani ad essere più razionali e meno sognatori. È la situazione che lo richiede. L'economia domina nelle discussioni e non c'è troppo spazio per i progetti.
Detto ciò, sono convinto che i giovani non siano affatto rincoglioniti, ma facciano solo in modo diverso dal passato perché hanno mezzi e necessità sempre più distaccate dal '900 dei padri. Oggi, grazie al web, c'è più spazio per gli idioti "da bar", che fanno troppo rumore rispetto alla massa, in cui come sempre stanno persone di spicco e intelligenti.
E anzi, apprezzo la concretezza, il pragmatismo dei miei coetanei e non solo. Proprio perché, tra crisi e nuove tecnologie, fare rumore sul web vale quanto farlo dal vivo, bisogna essere sostanza nella realtà, e nel web, con le tecnologie, dare sfogo ai sogni. È lì il nostro spazio.
Perché non se li caga nessuno questi video? QUESTO mi fa arrendere, mi fa rassegnare.
La bellezza dei tuoi video è che non porti mai a dire "ah Wesa dice così, io lo stimo e quindi la penso anch'io così". Dai sempre delle alternative e porti a ragionare.
Ps. citando Jova riguardo la comfort-zone: "é chiaro che non c'è ragione, né una soluzione a quello che non gira, se non provo ad addentrarmi nella zona rossa della vita vera"
Tre anni dopo questo video è purtroppo più attuale che mai
Il fatto che un giovane debba essere rivoluzionario per definizione, rende l'essere convenzionale l'atto paradossalmente più rivoluzionario possibile per un giovane, in quanto la ribellione giovanile è diventata una convenzione ormai.
Sono d'accordo, ho 18 anni e sono molto preoccupato.
Uno dei miei video preferiti pubblicati da te. Complimenti wesa, hai centrato uno dei problemi più seri della nostra epoca
Per quanto suoni molto triste, probabilmente il mio senso critico lo sto sviluppando guardando video su youtube, e devo dire che i tuoi espandono i miei orizzonti notevolmente quasi ogni volta.
Non credo si possa definire triste rimediare alle pecche del sistema educativo sfruttando al meglio le risorse disponibili. Continua così 👍
Pienamente d'accordo con te. P.s. non c'è nulla di triste
Grazie Riccardo per il tuo contributo nel cercare di risvegliare lo spirito critico e rivoluzionario tanto assopito. Continua così!
Video MERAVIGLIOSO hai sintetizzato in breve la situazione sociale attuale del mondo capitalista elitario in cui viviamo.
ogni singolo byte la cui conservazione demandiamo ad una memoria di massa (ahah) lo sottraiamo all'esercizio della nostra individuale capacità di accogliere ed elaborare informazioni sul mondo... la guerra ci vuole! (scherzo, quasi)
sono vecchio.
Wesa la mia stima per te sta andando fuori scala, per cortesia di'qualche boiata di tanto in tanto, così mi tranquillizzo :)
Più ti sento parlare più penso che dovresti fare un podcast, sarebbe pura qualità.
Questo è il video più interessante che io abbia mai visto su TH-cam.
Tra l'altro è un argomento su cui stavo davvero riflettendo ultimamente
Grande!! I tuoi video andrebbero fatti vedere nelle scuole! Per fortuna su youtube ci sono persone che creano contenuti di valore!
Eh il sessantotto, e il sessintutto...
Tu sei pazzo
Non me lo posso permettere
Faccia a faccia, con una focaccia
Nel 2008 ti infanghi a voodcock
Mi piace la specifica sulla lettura di saggistica, dato che spesso si parla della lettura come di un'attività magica che solo per avere un libro in mano ti migliora come persona.
Bisognerebbe anche capire che se leggi libri a raffica, ma leggi cacate, non è che migliori granché
Oggi la rivoluzione dei giovani è spesso silenziosa e si concretizza nella singola coscienza, vedi gli hikikomori. Non c'è più quell'illusione che le proprie azioni siano in grado di cambiare il corso della storia e degli eventi. Si potrebbe dire che i giovani di oggi siano più pragmatici e realisti, ma soprattutto, poco sognatori rispetto alle generazioni precedenti.
Il malessere esistenziale ci spinge in due direzioni opposte, due estremi: uno è quello rappresentata dai rapper, ostentatori e arrivisti, per cui il successo personale è lo scopo della vita (mi ha colpito in particolare la rima di Sfera Ebbasta in "Bimbi" dove dice: "La vera natura di un uomo è riempire di soldi ste borse"), l'altra è quella rappresentata appunto dagli hikikomori, che porta al completo annullamento della propria immagine pubblica e della propria carriera sociale. Non è facile trovare un equilibrio.
Un piccolo appunto: la confort zone è l'apoteosi dell'adattamento sociale. Oggi la si usa principalmente con una accezione negativa, ma non è altro che un istinto che tutti noi ricerchiamo. Chi se ne allontana è perché ha capito che può cercare condizioni migliori. In fondo ogni nostra scelta è finalizzata a massimizzare il nostro benessere, anche quelle apparentemente contrarie.
Comunque video molto interessante, come sempre.
Discorso molto stimolante per riflessioni, sicuramente un ottimo video che è accompagnato da ottime fonti, l'unica cosa su cui mi permetto di dissentire è il discorso fatto fatto sulla "confort zone" o meglio su i lati positivi di questa generazione dato che quando ne hai parlato non l'hai davvero indicato come un lato positivo ma più come una sorta di premio di consolazione, forse è davvero così che lo volevi indicare, ma in definitiva uno dei tuoi migliori video
Comunque hai menzionato il '68, ci starebbe un bel video di analisi su come gli avvenimenti di quel periodo abbiano dato risultati opposti a quelli sperati.
Secondo me, non é stato poi tutto buttato via. Il vero problema é che si é smesso di lottare ad un certo punto.
Grazie Wesa, hai chiuso il cerchio che non riuscivo a chiudere da solo perché mi serviva una visione ulteriore data da un'altra persona. Sono abbastanza d'accordo con te e vorrei con tutto il cuore avere la forza di dire "i risultati degli esperimenti si leggono lungo il tempo", come per dire: diamo fiducia. Ma sotto sotto sento che è una generazione che sta perdendo in partenza... Frutto anche della comodità fornita dai genitori. Credo che il distacco dai propri genitori sia necessario per una persona e per la sua crescita. Quando un ragazzo smette di cercare l'indipendenza ha smesso di vivere.
Wesa io ti amo. Quando fai questi video (quasi tutti in realtà) mi sento una tua cheerleader. E sono un uomo. Etero.
A pensarla come te siamo in molti ma siamo isolati.
Dovrebbero far vedere questo vid nelle assemblee a scuola.
Continua così
Devo assolutamente condividerlo, non solo per quello che viene detto ma per la forma mentis dietro a quello che viene detto.
Quanto ho amato questo video! Grazie Wesa.
Ciao Wesa, argomento interessantissimo. Adoro parlarne con tutti, oggi mi hai dato nuovi spunti. Grazie mille per il tuo lavoro prezioso
condivido il tuo sentimento di tristezza, d'altronde credo che _il sistema (ehm)_ ci abbia portato alla situazione in cui versiamo oggi (con tv, propaganda, demagogia, fake news, etc... hanno fatto un ottimo lavoro 😑)... e la situazione politica (attuale) ne è ulteriore conferma: abbiamo bisogno di qualcuno che difenda i _nostri_ traguardi NON raggiunti autonomamente (e soprattutto *finti* traguardi) dall'invasione. altrimenti dovremmo metterci in discussione, scoprendo di non aver, effettivamente, raggiunto nulla di significativo, dovendo a quel punto, sí, iniziare a faticare per concretizzare qualcosa. ottima disamina, un saluto!
Aggiunta: hei Wesa hai raccolto molte belle risposte e diversi punti di vista. I commenti sono forse la parte migliore ... Ciao
Credo che portero questo discorso l'anno prossimo alla mia tesi di laurea😂😂.
Purtoppo non riesco ad esprimermi molto bene scrivendo spero un giorno di poterti incontrare e poter avere uno scambio di idee con te, credo di avere una considerazione di te pari a quello che ho per i miei professori preferiti sei davvero grande
Ciao wesa. Sempre molto in sintonia con le tue elucubrazioni. È un ragionamento che mi capita spesso di fare. Spesso per giustificare le nuove generazioni e i loro gusti musicali (e di consegualenza ideali). Credo che il problema sia proprio il 68. La genrazione precedete alla nostra (sono un 91) ha lottato e lottato e ha ottenuto qualcosa che ora noi stiamo perdendo, e comunque si è poi trasformata nella classe dominante borghese e ha cominciato a tenere ai propri privilegi. La nostra generazione è rimasta con l'ideale della loro rivoluzione ma incapaci di attuarla in assenza di un vero unico nemico oltre che di una continua crisi di inferiorità. La generazione successiva (98-05) ha semplicemente accettato che il mondo va così e deride le rivoluzioni e i moti, trovando vittoria nell'appiattimento sociale
Perdonate l'italiano ma la tastiera dello xaiaomi non va alla stessa velocità dei miei pensieri
Angelo Pintore quelli del '96 si dividono un po' a metà. Qualcuno segue l'attualità (anche molto bene), altri proprio zero.
Davvero Riccardo,concordo con chi propone i tuoi video per le assemblee d' istituto. Sono una prof e vorrei tanto che tu facessi anche il docente con il tuo carisma e la tua preparazione..Dai .esci dal tuo comfort dei social e dedicati anche all' insegnamento ..scusa la battuta e ti aspettiamo !
Questo video fornisce sicuramente spunti di riflessione interessanti e la tua analisi delle ultime generazioni la reputo abbastanza precisa; ciò che però mi domando io stesso a fine video è: "siamo veramente sicuri che le generazioni precedenti fossero meglio di queste ultime o forse stiamo cadendo in una sorta di inganno alla Midnight in Paris per cui l'erba del vicino che ci ha temporalmente preceduti è sempre più verde?"
Uno dei tuoi video più significativi.
Dovresti fare una live, davvero, sarebbe interessantissimo.
Questo video mi fa riflettere, e sinceramente mi spaventa perché ho la sensazione di non capirlo benissimo, della serie "fingo di non vedere perché è brutto"
Mi piacerebbe molto che tu riaffrontassi questo tema
Un'analisi purtroppo completamente centrata.
Mi ci metto in mezzo pure io, in questi giovani "fregati" dal comfort.
Ok ti ho scoperto ora!! Ti amo, un'oasi di pace in quella merda che è TH-cam Italia... Grazie
io penso che sia principalmente colpa della società... se nessuno riesce più ad emergere e creare una strada da seguire e perché se anche lo facesse non troverebbe lo spazio fertile, in generale domina l'indifferenza...
ma cosa dici? Colpa della società? Tu sei la società e hai tutte le fonti di informazioni possibili per realizzarti nella tua vita... Nessuno ti srotola il tappeto rosso
@@niccoloorlando1048 magari fosse così semplice, caro Niccolò...
@@niccoloorlando1048 Che poi qui non si sta parlando nemmeno della propria autorealizzazione personale, quella con un po' di sforzo la si può anche raggiungere, ma qui si parla di diventare un esempio, una guida per molte persone, indicando una nuova strada da seguire che possa rivoluzionare il modo di pensare, in questo caso la società è responsabile, perché non ci sono le opportunità per far emergere un nuovo "messia", se anche uno ci prova gli ridono in faccia o deve accontentarsi di pochi seguaci...
E' semplice, ma è difficile. Come tuffarsi da uno scoglio, non devi avere studiato fisica per farlo. Comunque ripeto tu sei la società, o meglio NOI siamo la società, non è una cosa al di fuori, ne facciamo parte. Siamo una società che parla sempre di "società" come se fosse un entre ultraterreno perchè ci fa comodo porci come "altri" e quindi estranei alla società così da non sentire il peso della responsabilità. Ma è come dire è colpa della mia famiglia , tu sei COMPONENTE della tua famiglia. Messia? Se hai bisogno di un riferimento ne hai quanti ne vuoi, lo puoi vedere anche su internet o su youtube se lo cerchi bene, qualunque esso sia. (Wesa potrebbe essere uno di questi cercando di seguire il tuo discorso)
Renditi responsabile di te stesso e smetti di piagnucolare
@@niccoloorlando1048 Solo perché faccio parte di un gruppo o di una famiglia, non vuol dire che tutto ciò che viene fatto o scelto all'interno di essa mi deve andare bene... mantengo anche una mia identità di individuo autonomo... posso anche dire "non mi sta bene come state facendo voi", anzi proprio perché ne sono un componente per certi versi ho anche il "dovere" di farlo... purtroppo non è detto che mi ascolteranno, ecco in quel momento è anche "colpa degli altri", questo intendevo...
Premetto che sono un 2001, le tue sono parole sante. La mia generazione è composta da gente vuota, da gente che ormai si è arresa ma non vuole ammetterlo. Per fortuna mi sento molto diverso dai giovani d'oggi, e anche se sembra una frase fatta, ho veramente paura di chi arriverà dopo, perché se si continua così la prossima generazione sarà ancora peggio di questa.
Complimenti, ha davvero un'ottima fluidità discorsiva, piacevole e immersiva
Finalmente qualcuno ne parla! Grazie Wesa!
Ti consiglio di ascoltare "La rivelazione del sessintutto" di Caparezza, parla proprio dell'argomento come la vedi tu, prendendo ad esempio l'interesse verso il porno (il sessintutto) a discapito della rivoluzione tipica dei giovani (il sessant'otto), ma può essere esteso a molte altri concetti
molti*
Io vorrei dare rilevanza anche al fatto che la malattia del secolo è la depressione, ciò può essere sintomo della resa dei giovani o magari dell'ineguatezza di alcuni in questo mondo( ad esempio l'essere poveri in un mondo di ricchi o anche di finti ricchi) e quindi la perdita di questo confort da te citato.
Com'era?
"Tempi duri fanno uomini forti,
Uomini forti fanno tempi pacifici,
Tempi pacifici fanno uomini deboli,
Uomini deboli fanno tempi duri."
Non dico che sia una cosa esclusivamente imputabile alla ciclicità della storia, sicuramente la generazione attuale di cui io stesso faccio parte ha degli atteggiamenti mai visti prima a causa di tecnologie che non sono mai esistite prima di noi; contemporaneamente è anche però importante tenere alta la guardia contro la juvenoia, che rimane una costante nei rapporti inter-generazionali.
Sai cosa? Il solo fatto che, per arrivare al ragazzo o alla ragazza che ti piace, si deve sottostare ad una liturgia sintetica sui social, mi fa capire quanto i giovani siano castrati alle basi. Non si può subordinare ogni cosa ai social. Se nemmeno per l'istinto di riproduzione ci si mette in gioco col proprio corpo ma si ha bisogno di uno schermo che faccia da filtro, immagina tu se uno ha voglia di andar a prendere manganellate in faccia in un corteo.
E allora grandi commenti pieni di odio su youtube, neorivoluzione!!! SIEMPRE!
Ninna Nanna Non ho letto tutti i commenti ma il tuo penso sia la base e tu abbia centrato appieno il problema, cosa possiamo fare per risolverlo?
@@TheBigCastle9 Ascolta, ho letto il tuo commento ore fa e ci ho pensato un pò. Tra consigli pratici che lasciano il tempo che trovano e gesti individuali che andrebbero a cozzare con il naturale bisogno di conformismo dei più giovani, direi che sono ad un passo dalla resa. Non lo so...
Mi verrebbe da pensare che, se la vita si svolge on line, forse bisognerebbe sfruttare questa nuova modalità per mettersi in movimento in massa, tipo primavera araba. Certo, poi però molti di quei giovani si sono messi in piazza a farsi massacrare...
Una cosa di cui io, non più pischella anagraficamente, sento davvero il bisogno per me e per i più giovani è una nuova idea di futuro, formalizzata e messa nero su bianco nel dettaglio. Ci serve assolutamente. Una volta inventata si potrebbe diffondere viralmente sul web e credo che riscuoterebbe un grande successo dato il vuoto nel quale ci muoviamo, ma sono i giovani a doverla concepire!!
Per il resto, secondo me è fondamentale smettere di amoreggiare sul web. Davvero, basta. Da un lato perché temo che così si perda tutta una dimensione di emozioni positive e negative fondamentali per distinguere piacere e dolore e quindi cosa vogliamo da cosa non vogliamo nella vita. Poi perché questa modalità mette alla berlina la dimensione corporea dell'individuo e questo è il male assoluto secondo me, che porterebbe alla lunga a conseguenze che salto a piè pari.
Paradossalmente non credo che la cultura sia fondamentale per uscire da questo pantano...è brutto da dire, lo so. Ma la realtà è che tanti giovani istruiti e curiosi vivino in una dimensione quasi misantropica... e sono molto più comodoni di altri giovani, magari meno colti e consapevoli di loro.
Bravo, approvo il tuo ragionamento.
Gran bel video, continua così!!!
Mi ritrovo completamente in questa analisi. Con altre intenzioni e contesto, qualche anno fa, i "comodoni" vennero definiti "bamboccioni" e si scatenò l'inferno. Esiste questa difficoltà a porsi al di fuori della propria comfort zone e trovo sempre meno persone disposte a scendere a compromessi o fare sacrifici, almeno nel mio campo.
Da sempre le nuove generazioni sono viste in malo modo dalle vecchie. Io stessa lo pensavo quando ero adolescente, perché i parenti anziani me lo ripetevano sempre.. Poi lessi per caso una frase di Socrate, il quale si lamentava del fatto che i giovani ateniesi non avessero rispetto per i propri maestri e per gli adulti. Lì ho capito che questo pensiero è vecchio come il mondo..
Ciao, premetto che apprezzo sempre molto i tuoi video perché dai spesso spunti di riflessione interessanti. Detto questo e proprio per questo mi meraviglia questo discorso un po' qualunquista e che mi aspetterei da una persona molto più grande, di quelle che iniziano i discorsi con "eh, ai miei tempi...". La gioventù di oggi è -ovviamente- il risultato di un sistema culturale che è stato costruito ieri che li ha prodotti e allevati. È in parte vero quello che dici sul sentirsi appagati come consumatori, ma il culto del consumo smodato, del benessere che passa attraverso gli oggetti e i prodotti l'ha fondato la generazione precedente lasciandola ai giovani di oggi in eredità come modus vivendi già consolidato. I giovani ERANO contro per definizione, in momenti storici in cui le istituzioni avevano un altro modo di esistere, in cui la distanza simbolica tra generazioni era maggiore e i ruoli familiari erano più rigidi. Oggi tutto questo è cambiato, perciò non si può valutare i giovani di oggi con gli stessi parametri con cui valutiamo i giovani degli anni 70 perché il contesto storico, sociale e culturale è profondamente diverso. La confusione tra i confini generazionali è precisamente quello che impedisce la ribellione: quello che Recalcati chiama il passaggio dal figlio-Edipo al figlio-Narciso. Dici "i giovani non leggono (...) e non leggono più gli adulti", ma la questione è che i giovani non leggono *perché* non leggono gli adulti, perché non esistono (o sono poche e deboli) le voci di chi dovrebbe accompagnare i giovani nella formazione del senso critico. Oggi la lettura, la cultura in generale, non valgono nulla perché le istituzioni dicono che con la cultura non si mangia, perché i genitori hanno tolto la voce agli insegnanti e alla scuola schierandosi contro di loro per spianare la strada ai figli invece che con loro per favorirne la crescita. Un ragazzo che cresce in un contesto in cui la cultura è continuamente squalificata, perché dovrebbe leggere? Se nessuno ti mostra e dimostra come farlo e cosa puoi ricavarne (nel senso che ti sia anche riconosciuto un merito), perché dovresti avvicinartici? È chiaro che, su un terreno del genere, c'è più spazio per far crescere percezioni distorte di sé, di cosa sia la realizzazione personale, di quale ruolo si abbia o si voglia avere nel mondo. Su altre cose sono d'accordo con te, come il discorso sul comfort o sul cambiamento di volto dell'elitismo. Dei problemi ci sono e anche grossi e riguardano il sistema di valori che si è imposto negli ultimi tempi, a partire dal consumismo come ideale di felicità, ma non credo che dire "eh i giovani di oggi ormai...prima invece..." sia una chiave di lettura corretta del fenomeno.
Da adolescente io vedo una generazione a due marce, vedo due file di persone che si disprezzano l'un l'altro. Ho tenuto gli amici delle elementari di quartiere con i quali i massimi discorsi riguardano discoteche e calcio e poi ho conosciuto altra gente, con cui scherzo e discuto di politica, con cui si chiacchera delle politiche di augusto e molto altro. Inconttando molta gente agli scout ho notato sempre di più la differenza e vedo come stiano su due piani diversi.
Fantastico video, ho 15 anni e ti do perfettamente ragione, la moda della trap (quella mainstream ovvio) mi fa incazzare, ogni volta che vedo il nuovo trapper con il rolex o la macchina da 20000 euro l'inutilità di sti personaggi che si pompano solo facendoti vedere fanno i soldi mi spiazza, e ampliando il discorso, tutti questi confort non aiutano per niente, io stesso con le mille idee che ho in testa passo giornate al telefono, dovremmo tutti attivarci di più e non lasciar passare le giornate come se niente fosse,
ma non voglio fermarmi a dire che fa tutto schifo, a questo proposito ti chiedo di ascoltare l'ultimo pezzo di salmo "90 min" che pur non avendo un testo geniale vuole decisamente smuovere, e nel mainstream questa cosa mancava da un sacco, poi la base ricorda molto un giro di chitarra punk, spero leggerai il commento
Grazie wesa questo video mi ha dato la giusta carica per migliorarmi
Ciao ti ho scoperto tramite una intervista di luis e Marco hai una bellissima voce e la maniera in cui parli saresti perfetto in radio top
"La versione letteraria "for dummies" della scuola di Francoforte" è la migliore descrizione di 1984 che abbia mai sentito hahaha
@@scrostammerda2071 1991 stupido
Come devastare uno dei miei libri preferiti in adolescenza...ma tantè ahah
@@bludrugo29 non sará la più esaustiva o dignitosa ma mi ha fatto ridere
Sarà, ma resta sempre un libro della Madonna
@@lisciatoredimele8919 ma senza dubbio
Questa non è altro che una breve fase storica del nostro tempo che porterà ad un successivo sviluppo.
Speriamo.
@@danielefedele7052 Il secolo è appena iniziato...
@@masterjunky863 Voglio crederci.
@@danielefedele7052 Successivo sviluppo non è perforza in positivo...
Boh, non capisco la convinzione con cui ho scritto 'sto commento 😂
Effettivamente, a livello storico, si dice che gli ultimi "movimenti giovanili" abbiano cessato di esistere negli anni '80. Gli anni in cui appunto abbiamo avuto un incremento della globalizzazione, del comfort, della logica individualistica e del successo personale.
Comunque sono pienamente d'accordo con l'affermazione della perdita di uno spirito critico SANO, ottenuto con la lettura. È davvero triste vedere e sentire quanto poco la gente si documenti/informi seriamente.
bellissima analisi, complimenti!!!
Ho 15 anni, è un dato di fatto che le critiche di una generazione alla successiva sono sempre esistite ma allo stesso tempo sono in parte d'accordo te. Vedo ogni giorno tanti miei coetanei comportarsi in modo superficiale e a volte tendo ad assimilarmi a loro. A mia discolpa dico che questo atteggiamento è spesso necessario per avere una vita sociale.Per quanto riguarda la mancanza di spirito rivoluzionario credo che la questione sia semplice alla fin fine: le forti ideologie del passato sono morte e sepolte e sopratutto sappiamo benissimo che tante grandi rivoluzioni non hanno funzionato: diciamocelo i sessantottini sono diventati borghesi ( molti insegnanti e altri liberi profesionisti appartenevano a quella scuola di pensiero) ergo vogliono tutelare la loro condizione. Sono appasionato di politica e attualità ma non ne parlo mai fuori casa tranne che con alcuni amici, semplicemente perchè dalla maggior parte delle persone verresti giudicato quasi non-normale se ti interessi alla cosa pubblica. Poi vabbè tanti miei compagni provenienti dalle "buone famiglie" frequentano parrochie, quando in giro tirano bestemmie credendosi Jim Carrey, c'è un livello di ipocrisia incredibile ( forse anche perchè vengo da un realtà di provincia) non riesco a immaginare certi individui lottare per i diritti dei lavoratori. Pensiero personale: seppur utilizzo molta più tecnologia rispetto alle generazioni precedenti non mi sento un privilegiato, i millenials sono cresciuti con genitori che avevano molta più sicurezza lavorativa rispetto ai miei ma io mi troverò ad affrontare i loro stessi problemi (difficoltà nel trovare lavoro, incertezze sul futuro ecc...).
In conclusione è inutile accanirsi contro la mia generazione (per fare un esempio banale, sono veramenti in pochi quelli che si possono permettere vestiti di marca e cazzate varie) è giusto invece riflettere e se ce ne è bisogno criticare come Wesa ha fatto nel video.
Il senso della nuova corrente culturale non l'ha capito ne chi ne sparla, ne chi ci va dietro
Prima di tutto complimenti per questi video molto interessanti, i contenuti che produci sono davvero stimolanti XD. Riguardo a questo video volevo esporti una diversa interpretazione del NOSTRO vivere.... secondo me ancora oggi esiste questa tendenza naturale del giovane a rifiutare il passato e negare il sistema. Infatti il sistema è fatto di una società che reputa l'ideale più nobile del gretto materiale e l'amorale ontologicamente sbagliato. La protesta è esasperata tanto da capovolgere i ruoli e rendere il "giocare al gioco dei poteri forti" da brava pecorella la vera essenza del rigetto del sistema. Vedendo una generazione idealista aver fallito, la generazione sucessiva si omologa apparentemente. Questo omologarsi rende frustrato chi si rende conto della propria situazione rendendo l'idealista ancora più idealista. Per farmi capire e come se Frankenstein creando il proprio mostro pensasse si aspettasse di gioire nel vederlo fedele e ligio, ma questo essendolo veramente non appaga il proprio padrone il quale lotta perché il mostro lo uccida. È paradossale ma è come se rendendo apporitamente una realta critica la classe dominante (intelletualmente parlando) perdesse il bestiale istinto di sopraffare la classe subordinata e anzi si battesse per lei. Questa protesta passiva fatta di conformismo fa paura alla generazione più vecchia che quindi si batte per i giovani. Come se un atteggiamento simile avesse come obbiettivo la strumentalizzazione del vecchio a favore del nuovo. Come se su una nave il capitano frustasse l'equipaggio qual'ora non remasse: l'equipaggio (che non vuole remare) constatando l'impossibilità pratica della ribellione scegliesse una ribellione ancora più radicata ovvero prendere le frustate anzi quasi goderne. Il capitano se vuole far remare l'equipaggio capisce l'inutilità della frusta anzi la getta in mare, in quanto l'equipaggio snaturato chiede la verga preso da un evidente follia. Ecco che l'equipaggio ha vinto. Penso che alcune volte il conformismo sia anticoformismo all'anticonformismo quindi una posizione ancora più radicale....dimmi cosa ne pensi.... Non so se mi sono spiegato bene
Questo processo che penso sia positivo si traduce nel privato di un nichilismo che ci fa dire: ma chi ce lo fa fare di sbatterci per ideali utopici che in quanto tali non raggiungeremo mai!
E la verità è che chi aspira a gucci un giorno potrà almeno momentaneamente avre raggiunto il proprio obbiettivo (prima dell'avvento di uno nuovo) chi aspira alla pace nel mondo rimarrà sempre un frustrato. Io la interpreto come scaltrezza.
Ci hanno sempre insegnato a non essere dei bug per il sistema, e in un mondo in cui il sistema rappresenta confort, quando una volta era sbattersi comunque, é ovvia la risposta. É quello che ci hanno sempre imposto, una volta questo era difficile ma ora si é adattato ed é la scelta piu ambita... cosí la penso io dal basso dei miei 15 anni
È un problema, e anche gravissimo. Lo dico da sedicenne che cerca di capire come funziona il mondo, anche solo un pochino. E la ragione fondamentale (ma non l'unica) secondo me, è che è diventato la normalità ik disprezzo per la cultura. Io, che ogni 10 romanzi leggo un saggio, sembro un pazzo, e mi devo quasi nascondere. Penso che prima o poi ce la prenderemo tutti in quel posto, ma adesso è troppo presto per accorgercene.
Complimenti bel video, leggere resta sempre la cosa più importante
Si diceva la stessa cosa dei Paninari. Oggi sono diventati gli ingegneri e i profesionisti che stanno salvando questo paese!
Di giovani oggi ce ne sono parecchi, specie in Italia, chiusi nelle loro stanzette a fare fondamentalmente nulla. Il fenomeno dei 'neet', gli accidiosi del XXI secolo, e' preoccupante. PS: bel video, bravo.
Riflessione molto interessante. È da oggi che inizierò a seguirti
Finito il video mi è passato per la testa il pensiero che le persone alle quali più o meno indirettamente ti sei rivolto, non abbiano capito una parola di quello che hai detto...
Ammiro la capacità con cui riesci ad argomentare le tue opinioni, è un'abilità che non ho mai avuto. Premetto che ho "solo" 23 anni e quindi ho ancora molto tempo per migliorare... cosa mi consiglieresti per fare quel passo in avanti? In particolare quali letture ritieni siano un must, o che abbiano aiutato ad accrescere le tue capacità di oratore?
Grazie in anticipo, e complimenti per i video brillanti, continua così.
Assolutamente d'accordo!!
Ragionamento che non fa una piega...questa sembra proprio una generazione involuta e sconfitta...
Ma quello che dovremmo chiederci è dove abbiamo sbagliato noi? (ho 47 anni)....noi che negli anni 70 e 80 le cose dovevamo guadagnarcele e sapevamo quali fossero gli strumenti da acquisire e cosa fosse il rispetto e la disciplina....
Perché non abbiamo imparato e tramandato ai nostri figli tutto questo?
Non solo attraverso i saggi.
Ci sono tantissime opere di narrativa che aiutano a sviluppare il pensiero critico quanto i saggi. Perché importante non è solo il contenuto, quanto la capacità di comprendere un testo scritto lungo e complesso che porti quindi ad un miglioramento dell'attenzione e delle capacità interpretative.
Un romanzo ha delle enormi potenzialità di formazione umana che vanno ben oltre quelle del saggio, ma ovviamente tutto dipende dalla tipologia di libri (esattamente come per i saggi tra l'altro).
Il saggio può darti delle risposte, ma il romanzo è quello che ti permette di porti domande su situazioni che neanche pensavi esistessero, su problematiche che prima di leggere quella storia non ti toccavano minimamente (e quindi figuriamoci se sarebbe interessato un approfondimento al riguardo).
P.s. I millennials non sono i nati nel 2000, ma coloro che sono nati dagli anni '80 ai primi '00, dal tuo discorso mi sembrava che intendessi ragazzi nati dopo il 2000 con millennials
Buongiorno Wesa e utenti, sono sempre interessato ai discorsi legati all'uscire dalla zona di confort. Ti lancerei una sfida se così si possa chiamare, avresti la volontà di registrare un tuo video argomentativo fuori dalla stanza? In piazza Maggiore per esempio?
Sfida molto idiota apparentemente, però è come uscire realmente dalla zona di confort e specialmente dalle pareti-schermo di 451 fahrenheit. Big Brother, 451, Black Mirror sono tutte piccole "realtà" sempre più presenti.
Sono abbastanza con Wesa, ma aggiungerei che oltre a leggere bisognerebbe studiare filosofia, per porsi nuove domande e sviluppare un proprio pensiero critico nei confronti della realtà. Ecco solo questo, volevo aggiungere
Bel video.
2 cose.
1 quanto conta la "distanza" rispetto ai padri nell'annullamento del parricidio. Hai detto bene che questa è una generazione mantenuta ma è anche una generazione distante, in cui i "padri" potrebbero tranquillamente essere i nonni. È una generazione impotente?
2 queste osservazioni come si declinano all'attuale contesto politico (domanda scomoda)?
Una legge di natura è che qualsiasi sistema (da una cellula a una società) che non sia in grado di cambiare è destinato a una dura fine
Concordo .... Manca lo spirito critico anche sulle cose più semplici della vita , ma si sa tutto sui nuovi modelli di smartphone da sfoggiare. Ancora più grave , ci mancano gli stimoli ." Non vale più la pena impegnarsi per ottenere un appagamento " , perché possiamo ottenere quello che ci basta : un contentino per apparire . L' appagamento del consumatore é fine se' stesso , non rappresenta più un traguardo o un bel ricordo . E questo contentino deve essere pure veloce , altrimenti si perde l' occasione di godere di certi privilegi nello stesso momento in cui ne godono gli altri e preferibilmente quando si é giovanissimi. Un tempo si aspettava la sistemazione dei figli o della pensione per iniziare a godere dei risultati di una vita di sacrifici . Per un giovane di oggi sarebbe inaccettabile . Nonostante tutto , credo sia giusto concedersi un giusto appagamento ogni tanto alla giusta età . Immaginate ad esempio di sfoggiare un outifit griffato e trasgressivo quando ormai si hanno le rughe 😂 é ridicolo!
Ti ho scoperto da poco...insieme a Richy du Fer mi avete qualitativamente migliorato la vita....Spero di conoscervi dal vivo per ringraziarvi degli insegnamenti.
WE FRATEEEE SEGUI QUESTO FLOW
Oggi il video è particolarmente bello
gran bel video, complimenti
La grande differenza è che nelle vecchie generazioni c'era un posività grandissima, essendoci più possbilità sociali, economiche, i problemi erano più sentiti sopratutto perché mancavano i mezzi , invece ora si è persa la positività che contradistingueva i giovani e adesso si pensa solo all'apparenza, c'è un clima di sfiducia nelle istituzioni, come dici tu ci si chiude nella confort line e in questo modo si regredisce. Penso proprio che l'avanzamento tecnologico, non abbia fatto cosi tanto bene come si pensi ma in realtà ci ha ucciso la nostra possibilità di costringerci a ricercare, per avere tutto nel immediato. Lo spirito critico comunque si acquista a posteriori, con una mentalità aperta, con l'approfondiemnto individuale e sopratutto con il confronto reciprocro; invece ora ci sono altri modelli e si guarda più al senso comune e meno alla competenza della persona e come dici tu non in modo noziosistico, ma approfondendo i concetti quando serve, qui ti ricollego anche l'argomento del LLL ( long, life, learning) cioè l'apprendiemnto in tutto il corso della vita, perchè sennò come dici c'è anafabetismo di ritorno o una grande obsolescenza.
Siamo dei comodoni... A me non sembra, pensa a quanti ragazzi vanno all'estero (me compreso) per cercare lavoro lasciando tutto. Altrochè zona di comfort. Questa idea avrebbe terrorizzato la generazione precedente, che cercavano lavoro altrove solo se si moriva di fame o in una soglia di grande povertà. Pensa a qunti imprenditori e partite Iva stanno esplodendo adesso, lasciare la sicurezza di uno stipendio per farsi da soli... il sistema è anche economia e l'economia sono le imprese. Pensa a chi fonda imprese. I giovani non leggono? Vai in biblioteca, vedrai quanti ne troverai di loro che leggono. Pensa alle vendite dei Kindle, vai in spiaggia d'estate...
Senza offesa ma i discorsi che iniziano con "I giovani sono..." sono sempre grandi generalizzazioni alla merce dei pregiudizi di chi parla
"si ma li capisci i meme o sei un normy" l'ho veramente avuta questa conversazione hahaha
Io per due anni ho fatto volontariato per entrare nel sindacato, a scapito di quello che é sempre stato e ché fondamentalmente molto appagante siana livello professionale che remunerativo. E se dovessi tornar ibdietro, nonostate le grosse difficoltá, soprattutto economiche, lo rifarei. Magari non servirò ad un cazzo, magari non cambierò nulla. Ma troppe cose nella societá non mi stanno piú bene, e nel mio piccolo davvero ci credo in quello che faccio. Detto ciò sto imparando, che se coinvolti, noi giovani possiamo veramente dare qialcosa a questa societá. Dovremmo iniziare tutti nel nostro piccolo a non essere spettatori di ciò che ci é stato costruito e smettere di lasciare tutte le responsabilitá ai "grandi".
condivido pienamente quello che dici, anche se io stesso sono uno di quei comodoni di cui parli, sono un semplice operaio con una licenza di scuola media, ho letto pochissimi libri completamente da che mi ricordo un paio, la biografia di Marylin Manson e Oro Rapace di yu miri (bellissimo) ma la pigrizia mentale mi trattiene dal leggerne altri, ne ho iniziati molti ma mai terminati, forse in gioventù ho preferito drogarmi, ora ho 41 anni e un figlio e ho poco tempo, preferisco documentarmi su Internet oppure vedere un bel documentario senza sforzare troppo i miei occhietti pigri.
Quello che dici è vero. Io ho 56 anni da ragazzo noi facevamo impennate e corse in moto tutti i giorni, e prendevamo 1 multa alla settimana perché andavamo in 2 sul motorino. Oggi sembrano dei vecchietti quando guidano il motorino ed in auto li supero continuamente. Pensano solo al telefonino ed al consumismo e mi pare che di politica non si interessano affatto. Mi sa che tutto è cominciato quando abbiamo cominciato ad essere amici dei nostri figli invece che i loro primi critici e poliziotti, ed abbiamo smesso di punirli. Ora pensano che che se si conformano al sistema del consumo e delle comodità hanno fatto il loro dovere, ed il resto del futuro sarà facile per loro, mentre invece si troveranno in un mondo crudele che li sfrutterà e li farà infelici nel 90% dei casi.
Wesa sarebbe bello se facessi un video dei libri che consiglieresti ai giovani di leggere
Condivido la tua analisi, però 30 anni fa (allora ne avevo 18) dicevo praticamente le stesse cose della mia generazione...
Ho visto molti commenti usare la definizione millenials in modo sbagliato,ma non per colpa loro,ormai i giornali italiani sbagliando la utilizzano per indicare i nati dopo il 2000 mentre invece questa espressione indica in nati tra anni 80 e 2000,per capirci meglio,anche il vice-premier Luigi di Maio è un millennial.
4:16
Wesa IO NO! IO NO!
aahahahaha
grandissimo ogni volta. Mi piace il tuo canale
Più si sviluppa la tecnologia più passiamo tempo davanti uno schermo spesso da soli inevitabilmente ciò porta ad un alienazione sempre più preoccupante,cioè che prima si stava più fuori con gli amici si giocava a calcio da ragazzini si leggeva di più è un fatto,ora si è sempre più soli con l'unica compagnia di uno schermo,è una realtà piuttosto triste ahimè..
ti amo.
Da che io ho memoria ci hanno cresciuti con un unico, martellante messaggio: si può comprare tutto, il mondo è un mercato. La pubblicità del resto è parte fondamentale delle nostre esistenze e ci vengono offerte solo cose da pagare, mai cose gratis. Perché quindi stupirsi se oggi si è felici di essere consumatori? Non era forse questa la missione della vita? Diventare "grandi" significa poter comprare, il debutto in società avviene alla cassa. E più spendi più puoi essere figo, giusto, desiderabile.
La mancata cognizione del valore delle cose deriva dal non essersele sudate, guadagnate, tanto c'è sempre il welfare familiare dietro (per capriccio o per necessità, dato che anche a 27 anni mi riesce complicato pagarmi da solo affitto, università o eventuale altro). Quando non ci si conquista le cose con le proprie forze non se ne può apprezzare il valore; diventa normalità, qualcosa di dovuto.
Non penso sia necessario essere marxisti per rendersi conto di ciò: in un mondo in cui il soldo è la divinità e comprare equivale ad una preghiera siamo tutti fedeli, non ci sono laici. Se siamo fortunati siamo agnostici, ma andiamo comunque in chiesa il sabato pomeriggio.
C'è rimedio? Non lo so. Personalmente cerco di apprezzare quelle poche cose gratuite che nessuno cerca di vendermi e di concentrarmi su emozioni e cose non presenti su alcun cartellone, anche brutte, purché prive di confezione. Una sorta di ciclo di disintossicazione per poter continuare ad intossicarmi quotidinamente. Perchè di una società abbiamo bisogno tutti e c'è solo questa, e mio malgrado non sarò io come singolo a poterla cambiare.
"La voglia di fuggire che mi porto dentro non mi salverà" - th-cam.com/video/VWEhp0xgVKU/w-d-xo.html
sottoscrivo Wesa 🙏