Congratulazioni sia per il lavoro di ricostruzione fatto sulla Unirossi sia per l'esposizione delle varie fasi della lavorazione. Farò certamente tesoro dei suoi insegnamenti nei prossimi giorni quando dovrò ricostruire la parte anteriore (come nel suo caso) degli scambiatori di calore della mia Inverter 55 plus del 2008. Rammento che culla e focolare da mé acquistato nello scorso mese di luglio sono costati la bellezza di € 980,00, caro? a mé pare strozzinaggio bello e buono, quindi le é riuscito un bel risparmio, se ci sarà una prossima volta tenterò di ricostruirmeli. Saluti.
Salve e Grazie per aver visto il video. Effettivamente è veramente caro. Il problema di queste caldaie è l'inserto di acciaio inox che si deforma e lascia passare molta più fiamma di quella che dovrebbe e così si deteriora precocemente tutto.
Ottimo lavoro! Avevo fatto un ripristino simile su una vecchia Gasogen 2, con cemento alluminoso bianco, e tiene ancora, ma nei pressi della fessura di passaggio gas ho preferito negli anni ricollocare materiale metallico, simile ai barrotti in ghisa previsti dal costruttore, in quanto, soprattutto per l'alternarsi dei cicli on-off del ventilatore, è importante che la temperatura cresca rapidamente nei pressi del passaggio forzato dei gas, per facilitare l'innesco e garantire una temperatura di fiamma elevata. Le tavelle sacrificali, oltre a durare meno, credo non possano svolgere questa funzione, ma forse potresti facilmente sostituirle con due elementi in ghisa di medesima dimensione. Per gli angolari dello scambiatore a secco hai utilizzato acciaio termico?
Per gli angolari ho usato del comune acciaio dolce saldato ad elettrodo (basico) Riguardo al passaggio fiamma la mia in origine aveva un inserto in acciaio Inox di rilevante spessore; ciò nonostante si è deformato dopo pochi cicli di utilizzo. L'ho ricostruito identico con acciaio al carbonio di spessore maggiorato ma ha fatto la fine dell'originale. L'ho sostituito con delle spesse piastre in ghisa grigia recuperate da chiusini ma si sono consumate nel giro di una stagione. Le tavelle che uso da anni si sono rivelate la soluzione migliore per la mia caldaia.
@@falegnameriaclassica4383 Mi piacerebbe chiederti quanto sono lunghi gli scambiatori a secco, se possibile. Immagino una sessantina di cm? Sono suffcienti nel caso della tua caldaia a garantire un elevato scambio termico all'acqua o c'è uno stadio di scambio posteriore (verticale)? Hai avuto modo di misurare la temperatura dei fumi al'ingresso della canna fumaria, suppongo in inox? Grazie
Dopo aver visto il tuo video mi sono messo a ripristinare, autocostruendoli come hai fatto te, dei pezzi refrattari usurati con gli anni. Ho usato malta refrattaria. Documentandomi sulla malta refrattaria ho riscontrato molte lamentele sul prodotto, al momento devo ancora mettere all'opera il mio lavoro, aspetto quest'inverno quando l'accendo, ma avendo fatti i stampi per i pezzi che ho fatto, proverei a farli con un'altro materiale e ti chiedo quello che hai usato te, cemento alluminoso, se mi puoi dire la marca della confezione in maniera di poterlo procurare. Hai fatto un bel video, spiegato molto bene. Saluti Walter
Ti lascio il link del cemento che uso. Io lo compro dove vendono materiale edile e cotava un po' meno. C'è da dire che è passato un anno. www.ebay.it/itm/164472691991
Si in teoria. Non sarebbe cosa semplice sagomarli e ricavare i condotti dell'aria. Non so inoltre quanto durerebbero esposti alle condizioni infernali a cui sono sottoposti.
Quelli di Kaos (canale Utube) lo usano per farci le forge e mentre dentro il foro il ferro diventa giallo fuori lo toccano tranquillamente con le mani, calcola ke parlo di un mattone di dimensioni tipiche con un foro da 30 circa dentro cui piazzano un cannello. I fori per l'aria li fai forando con dei tubi in metallo seghettati per carotare, la cosa piú "difficile" é fare una dima in legno per andar dritti. Fatta una volta cell'hai per sempre. Potresti verificare la resistenza usando due tavelle in gasbeton al posto di quelle removibili.
Grazie! Seguo anche io Kaos sono geniali ed hanno una cultura smisurata. Riguardo al gasbeton mi preoccupa la durata nel tempo. Potrei provare come dici al posto delle tavelle. Fare tutto in gasbeton sarebbe un rischio. Non vorrei trovarmi nel pieno inverno senza caldaia...
@@falegnameriaclassica4383 Io ho una caldaia Atmos (cecoslovacchia) e dopo 7 anni aveva l'ugello rovinato , nella parte alta proprio dove hai messo le mattonelle refrattarie (ottima idea) ,sostituito con un getto in refrattario ma non alluminato che si è rilevato troppo debole e si è crepato. Adesso viaggia con mattonelle refrattarie nella parte alta e scatolati in ferro nella parte bassa + un pezzo di gasbeton in zona sotto non esposta a fiamma ,dopo tre mesi non da segni di cedimento . Una cosa certa è non usare il gasbeton in superfice , lo sfregamento del legno di ricarica o la pulizia lo usurerebbero troppo , ma la temperatura la regge bene. Le mattonelle in refrattario però (quelle che accompagnano la fiamma sotto ) dopo un pò si fessurano. Costano poco ma vanno tagliate di misura (le mie)
Puoi provare a ricostruirli con un conglomerato fatto con 60%di cemento alluminoso (si chiama anche cemento fuso) e 40% di sabbia ben pulita di grana grossa.
Ogni passaggio un colpo di scena! Grandissimo
Grazie Meo!
È sempre un piacere guardare i tuoi video.
Grazie di cuore
Congratulazioni sia per il lavoro di ricostruzione fatto sulla Unirossi sia per l'esposizione delle varie fasi della lavorazione. Farò certamente tesoro dei suoi insegnamenti nei prossimi giorni quando dovrò ricostruire la parte anteriore (come nel suo caso) degli scambiatori di calore della mia Inverter 55 plus del 2008. Rammento che culla e focolare da mé acquistato nello scorso mese di luglio sono costati la bellezza di € 980,00, caro? a mé pare strozzinaggio bello e buono, quindi le é riuscito un bel risparmio, se ci sarà una prossima volta tenterò di ricostruirmeli. Saluti.
Salve e Grazie per aver visto il video. Effettivamente è veramente caro. Il problema di queste caldaie è l'inserto di acciaio inox che si deforma e lascia passare molta più fiamma di quella che dovrebbe e così si deteriora precocemente tutto.
Ottimo lavoro! Avevo fatto un ripristino simile su una vecchia Gasogen 2, con cemento alluminoso bianco, e tiene ancora, ma nei pressi della fessura di passaggio gas ho preferito negli anni ricollocare materiale metallico, simile ai barrotti in ghisa previsti dal costruttore, in quanto, soprattutto per l'alternarsi dei cicli on-off del ventilatore, è importante che la temperatura cresca rapidamente nei pressi del passaggio forzato dei gas, per facilitare l'innesco e garantire una temperatura di fiamma elevata. Le tavelle sacrificali, oltre a durare meno, credo non possano svolgere questa funzione, ma forse potresti facilmente sostituirle con due elementi in ghisa di medesima dimensione.
Per gli angolari dello scambiatore a secco hai utilizzato acciaio termico?
Per gli angolari ho usato del comune acciaio dolce saldato ad elettrodo (basico) Riguardo al passaggio fiamma la mia in origine aveva un inserto in acciaio Inox di rilevante spessore; ciò nonostante si è deformato dopo pochi cicli di utilizzo. L'ho ricostruito identico con acciaio al carbonio di spessore maggiorato ma ha fatto la fine dell'originale. L'ho sostituito con delle spesse piastre in ghisa grigia recuperate da chiusini ma si sono consumate nel giro di una stagione. Le tavelle che uso da anni si sono rivelate la soluzione migliore per la mia caldaia.
@@falegnameriaclassica4383 Mi piacerebbe chiederti quanto sono lunghi gli scambiatori a secco, se possibile. Immagino una sessantina di cm? Sono suffcienti nel caso della tua caldaia a garantire un elevato scambio termico all'acqua o c'è uno stadio di scambio posteriore (verticale)? Hai avuto modo di misurare la temperatura dei fumi al'ingresso della canna fumaria, suppongo in inox? Grazie
Sono lunghi 70 cm e non ci sonno altre superfici di scambio se non la camera di stoccaggio legna. Il termostato fumi interviene a 170° ma è regolabile
Dopo aver visto il tuo video mi sono messo a ripristinare, autocostruendoli come hai fatto te, dei pezzi refrattari usurati con gli anni. Ho usato malta refrattaria. Documentandomi sulla malta refrattaria ho riscontrato molte lamentele sul prodotto, al momento devo ancora mettere all'opera il mio lavoro, aspetto quest'inverno quando l'accendo, ma avendo fatti i stampi per i pezzi che ho fatto, proverei a farli con un'altro materiale e ti chiedo quello che hai usato te, cemento alluminoso, se mi puoi dire la marca della confezione in maniera di poterlo procurare. Hai fatto un bel video, spiegato molto bene. Saluti Walter
Ti lascio il link del cemento che uso. Io lo compro dove vendono materiale edile e cotava un po' meno. C'è da dire che è passato un anno. www.ebay.it/itm/164472691991
@@falegnameriaclassica4383 Grazie mille
bravissimo
Grazie!
Caspita! Chapeau!
Grazie!
Non sarebbe possibile utilizzare blocchi di gasbeton e dargli forma invece della refrattaria?
Si in teoria. Non sarebbe cosa semplice sagomarli e ricavare i condotti dell'aria. Non so inoltre quanto durerebbero esposti alle condizioni infernali a cui sono sottoposti.
Quelli di Kaos (canale Utube) lo usano per farci le forge e mentre dentro il foro il ferro diventa giallo fuori lo toccano tranquillamente con le mani, calcola ke parlo di un mattone di dimensioni tipiche con un foro da 30 circa dentro cui piazzano un cannello. I fori per l'aria li fai forando con dei tubi in metallo seghettati per carotare, la cosa piú "difficile" é fare una dima in legno per andar dritti. Fatta una volta cell'hai per sempre. Potresti verificare la resistenza usando due tavelle in gasbeton al posto di quelle removibili.
Grazie! Seguo anche io Kaos sono geniali ed hanno una cultura smisurata. Riguardo al gasbeton mi preoccupa la durata nel tempo. Potrei provare come dici al posto delle tavelle. Fare tutto in gasbeton sarebbe un rischio. Non vorrei trovarmi nel pieno inverno senza caldaia...
@@falegnameriaclassica4383 Io ho una caldaia Atmos (cecoslovacchia) e dopo 7 anni aveva l'ugello rovinato , nella parte alta proprio dove hai messo le mattonelle refrattarie (ottima idea) ,sostituito con un getto in refrattario ma non alluminato che si è rilevato troppo debole e si è crepato. Adesso viaggia con mattonelle refrattarie nella parte alta e scatolati in ferro nella parte bassa + un pezzo di gasbeton in zona sotto non esposta a fiamma ,dopo tre mesi non da segni di cedimento .
Una cosa certa è non usare il gasbeton in superfice , lo sfregamento del legno di ricarica o la pulizia lo usurerebbero troppo , ma la temperatura la regge bene.
Le mattonelle in refrattario però (quelle che accompagnano la fiamma sotto ) dopo un pò si fessurano. Costano poco ma vanno tagliate di misura (le mie)
Buona idea il gasbeton per le parti non soggette ad abrasione
Ma quindi il cemento che hai usato non è refrattario?
Ciao sì il cemento alluminoso è un legante refrattario.
@@falegnameriaclassica4383 io ho un’arca aspiro 29r che ogni 2 stagioni devo sostituire i Barotti centrali in ghisa e mi costano 250€
Puoi provare a ricostruirli con un conglomerato fatto con 60%di cemento alluminoso (si chiama anche cemento fuso) e 40% di sabbia ben pulita di grana grossa.
@@falegnameriaclassica4383 provo poi se non funziona che si usurano velocemente metto poi quelli originali 😅
Hai ottime capacità sia come artigiano sia come divulgatore, toglimi una curiosità: che lavoro fai?
Grazie! Sono impiegato in una azienda
@@falegnameriaclassica4383 avrei detto ingegnere, sei molto bravo cmq, ho letto anche l articolo su legnolab sul leggio Roubo, complimenti.
Prossima caldaia valuta la Tecnobioma fenice inox, e una bella caldaia tutta senza elettronica