Sta per tornare lo STAND-UP COGITO TOUR: 6 città, 6 Cogitate a teatro, 6 puntate con pubblico dal vivo, 6 tappe per il #qualefelicitàtour! Dario Moccia, Wesa, Parabellum, l'Avvocato dell'Atomo, Vittorio Emanuele Parsi e Andrea Lorenzon ospiti di Cogitate imperdibili! Scopri il tour: www.dailycogito.com/stand-up-cogito/ Prenota i tuoi posti: www.dailycogito.com/eventi
Un grazie in particolare all immenso e profondo Mercadini...quando riscopre e ci trasmette con il suo lavoro dedicato agli altri, che in ogni suo fare del presente in qualche modo si sta prendendo cura del suo fanciullino interiore ....questo ci accomuna in modo universale❤
Grazie alla proposta della poesia condivisa da Rick di Fer...ci trasmette come in ognuno di noi sia presente ed oscillante un dialogo interiore/esteriore. Ognuno oscilla in continuazione in un dialogo interno/esterno: si identifica con il suo sé grandioso...diremmo onnipotente e sperimenta la vita, poi prova ad identificarsi nell altro umano...e si fa uomo ...e poi ritorna al se'...ogni condizione fa sentire la mancanza...la nostalgia dell altra vita attraverso il sentire di tutto il corpo.....perché nel passaggio...nel dialogo... viene sempre sacrificato qualcosa. Nella rinascita c'e sempre qualche cosa che muore. Grazie per il vostro prezioso lavoro
Il concetto che hai appena espresso (nel video che sto vedendo) di voler parlare della “poesia approcciata nei momenti di crisi” lo trovo eccitante. Splendido topic. La sola “giusta” scelta di un topic invoglia ad approfondire gli argomenti con noi stessi. Da qui il motivo x cui seguo sempre con grande interesse i tuoi video...Grazie Man.
Significativo e importante il confronto a tre che mantiene aperto il dialogo al gruppo. Si passa dal confronto, dalla relazione a due all apertura al terzo...l altro❤
Mamma mia , live bellissima, anche l'altra volta è stata così intesa, divertente, stimolante, bellissimo. Fate altri incontri! In cui scegliete un tema che possa come in questa live creare più che una discussione, una chiacchierata. Deciderete voi ovviamente però sicuramente mi farebbe piacere risentirvi. Giuro che questa è la scorsa live sempre sulla poesia sono tra le mie preferite, perché intrise di emozioni, sensazioni riflessioni, di vita.
Ciao Rick, bellissimo video, complimenti. Che ci siano ancora persone come voi che fanno divulgazione di tematiche come poesia e letteratura è una manna dal cielo: visto il posto sempre più angusto in cui il mondo modero sta segregando la letteratura trovo fondamentale questo lavoro di condivisione e divulgazione! Gazie davvero, inoltre spunti, riflessioni e consigli di testi da approfondire interessantissimi.
Vista ieri integralmente. Sono qui solo per mettere like ad una cogitata dopo la quale la mia vita non potrà mai più essere uguale visto che a 1:17:45 il Prof. Boldrin ha deciso di darmi un destro in bocca sgretolando, di fatto, la convinzione che avevo di essere l'unico esemplare di questa specie nel mondo. Sentirsi meno soli è una sensazione che non sapevo essere tanto piacevole e soprattutto consolatoria. Di questo vi ringrazio, tutti e tre. Grazie 🙏🏻🙏🏻🙏🏻
Parla un'emergente poeta di professione, e ho cercato di evitarlo, volevo cantare, ma quello lo faccio solo in inglese, e solo nell'italiano. Mentre Roberto mi ha pietrificato con il ricordo di un amico che ho salutato, che ho sperato sia nel Valhalla, se mai si possa scegliere. Poi non sono omosessuale. E la poesia mi prende, poi solo se yang spiegando e ying scappando nella musica e togliendo ogni da ogni sensore umano... stranamente in gita a Cracovia, mi calai con un amico da una grondaia. Amai la beat generation tramite musica e strumenti per sperimentarla... A tutti i nostri amici che non hanno visto i 30❤
Ciao Rick, questa live è molto bella e anche coraggiosa. Qualche volta sarebbe bello poter ascoltare anche dei poeti contemporanei viventi in questa trasmissione.
“Sto fatturando” 🤣 È un piacere vedere il prof ridere di gusto ogni tanto considerato che il 90% del tempo in video appare (GIUSTAMENTE) incazzato per questo o quell’altro
di recente sono stato a Charleville-Mézières per visitare la cas e il museo di Arthur Rimbaud: la sua vita e le sue poesie sono di una bellezza incredibile non ne avete mai parlato sul canale chissa se un giorno ne parlerete
Grande Rick ottimi contenuti. Peccato che Boldrin come al solito debba parlare più del dovuto aggiungendo poco valore interrompendo brutalmente flussi di pensiero interessanti come quello su Miller. Puoi rifarla da solo con Roberto? Grazie.
Gli antichi greci dicevano che l'esametro è stato il dono di Apollo alle prime Pizie di Delfi, per far loro cantare la verità con ordine, precisione ed arte. Apollo, il dio dell'arte, dell'ordine e della poesia, che dona la stessa arte, lo stesso ordine ahli uomini. Per me questo è la poesia: Il corpo smembrato di Apollo, come quello di Narciso nel suo ultimo baccanale.
Puntata splendida, che andrebbe ascoltata da tutti gli studenti di scuola superiore. Solo un 'errata corrige' velocissimo: certamente Michele a 1:01:04, parlando di un non meglio precisato "Eugenio Gatto", intendeva riferirsi al poeta Alfonso Gatto (1909-1976).
io leggo i frammenti di saffo tradotti da quasimodo, certe volte incontro frasi di una squisitezza poetica così grande che mi commuovo. Mi sembra così strano essere capito così bene da una donna vissuta più di 2000 anni fa nell’antica grecia
Saffo è poetessa incredibile, ha una forza potentissima, poi la traduzione di Quasimodo è di livello molto alto. Ti consiglio il carme 51 di Catullo, è la traduzione in latino della poesia di Saffo più famosa, il confronto dei due testi è molto interessante
Fatico a condividere l'approccio di Rick alla poesia, che definirei viscerale. Sposta tutto il peso del discorso su fattori da un lato soggettivi (quindi variabili fino agli estremi del solipsismo), dall'altro esclusivamente contenutistici. L'aspetto formale finisce per essere del tutto trascurato (come emerge dalla sua stessa ammissione di preferenza verso poeti che facevano una poesia dichiaratamente "brutta" in quanto per programma disinteressata ai valori formali, vedasi Ginsberg e Whitman). La cosa non mi stupisce, perché è la tendenza che nel Novecento alla fine ha prevalso un po' ovunque (in Europa e America); anche per fondati motivi di opposizione al baraccone classicistico e sclerotico di una tradizione secolare iperformalizzata divenuta stantia, ripetitiva, muffosa e sterile, specie in Itaglia. Ma con il risultato che se non sei Corazzini, Montale, Solmi, Eliot (o certo D'Annunzio dell'Alcyone, sia detto) scrivendo "in verso libero" il più delle volte si finisce per produrre della spazzatura invereconda talvolta pseudoermetica e talaltra del genere "pappa del cuore". A me sembra che il visceralismo informale di Rick conduca proprio a questo genere di "poesia". Quantomeno la tradizione classica imponeva di mantenere delle regolarità metriche per le quali anche un cattivo poeta arcadico, con lo sforzo cui doveva sottostare, in parte riusciva a riabilitarsi dalla sterilità nella fuga obbligata dalla sciatteria formale che scrivere un sonetto, ad esempio, impone. Spesso, invece, nella poesia contemporanea è il mero cattivo gusto a tenere il campo: prevalenza dei contenuti (il famigerato vissuto, le Cause impegnate, la poesia urlata) e/o spruzzatine di "profondità" nella rottura dei nessi logici, nell'uso di plurali universalizzanti, nelle immagini peregrine, negli inside joke (della serie di quella poesia che, dopo averla letta, tra te e te dici: ma cosa cazzo avrà voluto dire?!) . [Peraltro, il vertice del peggio si tocca poi con gente come Sanguineti, puranche critico letterario intelligente, che fonde in uno strano e illeggibile mostro il contenutismo puro nelle specie dell'avanguardia politica (comunista, ovviamente), e il formalismo assoluto nel rigetto della tradizione moderata di equilibrio tra forma e contenuto, considerata reazionaria, quindi fassista ecc. ...] Scrivere male in metrica libera è facilissimo, farlo bene in metrica libera è enormemente più difficile che farlo in metrica formalizzata. Intendo dire trovare una fusione adeguata tra musicalità e dimensione del contenuto, tra parola nuova e comprensibilità. Se posso fare un nome di poeta contemporaneo che io trovo estremamente meritevole ed esemplare in tal senso, è il troppo presto perduto e troppo poco riconosciuto Tommaso Labranca (e la poesia è solo una, e non la maggiore, tra le tante altre cose che ha fatto).
Sinceramente condivido pienamente la tua riflessione, anche per me la forma più alta di poesia è quando c'è una felice unione tra forma e contenuto: la forma se ben fatta illumina il contenuto, è il contenuto stesso. Devi però considerare che modernamente non è quasi più possibile la poesia d'altri tempi: Pasolini e Montale hanno fatto delle riflessioni acute dimostrando che la trasformazione della lingua italiana nel corso degli anni 60-70 rende di fatti oramai impossibile comporre ancora poesia. La lingua italiana ha perso la sua vocazione letterarie quale era fino al Novecento essendo ormai omologata a lingua di consumo di massa influenzata troppo da la comunicazione mediatica veloce sterile e ontologicamente anti poetica. Montale quando vinse il premio Nobel per la letteratura ha sostanzialmente fatto un discorso dove diceva che la poesia non sarebbe più potuta esistere. E del resto la cultura è specchio della società: nella società di oggi non possiamo altro che produrre questo. Inoltre se posso permettermi i grandi autori che scrissero in verso libero (anche lo stesso Sanguineti) partirono prima da una base di forte conoscenza del verso tradizionale. Ungaretti per esempio era massimo esperto di endecasillabi e degli altri metri, lo ha smontato come tentativo di ricerca poetica
@@ilLumeDietro ciao, mi sembra una breve ed ottima analisi se fatta dal punto di vista della ricostruzione dei motivi addotti da alcuni poeti novecenteschi riguardo alla loro scelta di rifiuto della tradizione. Ma, appunto, dei LORO motivi e della LORO particolare scelta: il problema implicito di simili intellettuali-vate è sempre quello di voler imporre come universale una scelta che, per quanto magari culturalmente motivata entro un contesto storico ed una linea di pensiero, non è detto che debba essere universalmente valida. Pasolini era pienamente legittimato ad avere una visione apocalittica del mondo e della cultura, ma questa posizione è perfettamente opinabile: non vedo quindi per quale motivo tutta la classe poetica italiana dovrebbe smettere di fare poesia seguendo altri modelli e scopi solo perché un giorno Pasolini dall'alto della sua autorità si è svegliato dicendo che il neocapitalismo ha mercificato il linguaggio rendendolo inadatto alla poesia. Io, ad esempio, che sono un povero tapino ma non ho grossi complessi di inferiorità, penso che una simile analisi sia pura fuffa retorica cripto-reazionaria sulla falsariga di tutta una lunga serie di apocalittici antimoderni da Heidegger ad Adorno ecc. (qui non mi dilungo, consiglio alcuni buoni saggi di Paolo Rossi contenuti in "Immagini della scienza"), quindi non prenderei troppo sul serio i diktat che ne derivano, specie se appunto non si condividono. Ma se anche si condividessero, un poeta non potrebbe proprio essere quel qualcuno che, pur entro una waste land, riesce a trovare il modo per recuperare un linguaggio non guasto? Sono solo mie brevi considerazioni, ma le vorrei porre come un invito a non prendere troppo sul serio le roboanti dichiarazioni sull'universo di qualche trombone gallonato. Spesso, tra l'altro, ho l'impressione che accettare simili sconsolate dichiarazioni di (non) poetica sia solo un modo, molto in malafede, per evitare la fatica dell'impegno che la poesia "classica" imponeva. Qualcuno, come i surnominati Ungaretti e Sanguineti, almeno rigettava le basi dopo averle acquisite ed esserci passato lungamente attraverso; ma quanti dei "poeti" oggi per la maggiore hanno fatto lo stesso?
@@luca.platti ciò che dici mi stupisce (positivamente): sei tra i primi che sento che vogliono e sperano un ritorno alla poesia "alta". Io mi sento semplicemente di condividere l'analisi molto lucida di Pasolini, nondimeno come te preferisco di gran lunga la forma poetica "classica" e un linguaggio "alto": appunto trovo nel connubio tra forma e contenuto il testo più nelle mie corde. Mi sembra però che la direzione del mondo sia sempre più di allontanamento verso questo, sia in chi produce sia in chi fruisce poesia o letteratura. Un testo letterario serio costa fatica e tempo, sia crearlo che leggerlo, e non sembra che i più siano disposti ad investire tempo ed energie in tali ambiti. Io ho deciso di farlo e di dedicarci sostanzialmente la vita tra studi e professione ( e anche con un recente canale TH-cam se ti interessa dare un'occhiata) cercando di fare divulgazione il più possibile dei grandi testi che oggi giorno a volte si rischia di non fare nemmeno a scuola.
@@luca.platti grazie mille. E grazie anche per la condivisione, ciò che hai detto riguardo la figura del poeta come chi riesca a recuperare un linguaggio non guasto nella terra desolata la trovo veramente una bella immagine (ed a suo modo poetica). Condivido totalmente
Sta per tornare lo STAND-UP COGITO TOUR: 6 città, 6 Cogitate a teatro, 6 puntate con pubblico dal vivo, 6 tappe per il #qualefelicitàtour! Dario Moccia, Wesa, Parabellum, l'Avvocato dell'Atomo, Vittorio Emanuele Parsi e Andrea Lorenzon ospiti di Cogitate imperdibili!
Scopri il tour: www.dailycogito.com/stand-up-cogito/
Prenota i tuoi posti: www.dailycogito.com/eventi
Un grazie in particolare all immenso e profondo Mercadini...quando riscopre e ci trasmette con il suo lavoro dedicato agli altri, che in ogni suo fare del presente in qualche modo si sta prendendo cura del suo fanciullino interiore ....questo ci accomuna in modo universale❤
Ascolterei Roberto per ore. Una persona veramente innamorata di ciò che fa.
Grazie alla proposta della poesia condivisa da Rick di Fer...ci trasmette come in ognuno di noi sia presente ed oscillante un dialogo interiore/esteriore. Ognuno oscilla in continuazione in un dialogo interno/esterno: si identifica con il suo sé grandioso...diremmo onnipotente e sperimenta la vita, poi prova ad identificarsi nell altro umano...e si fa uomo ...e poi ritorna al se'...ogni condizione fa sentire la mancanza...la nostalgia dell altra vita attraverso il sentire di tutto il corpo.....perché nel passaggio...nel dialogo... viene sempre sacrificato qualcosa.
Nella rinascita c'e sempre qualche cosa che muore.
Grazie per il vostro prezioso lavoro
Il concetto che hai appena espresso (nel video che sto vedendo) di voler parlare della “poesia approcciata nei momenti di crisi” lo trovo eccitante. Splendido topic. La sola “giusta” scelta di un topic invoglia ad approfondire gli argomenti con noi stessi. Da qui il motivo x cui seguo sempre con grande interesse i tuoi video...Grazie Man.
Vi ringrazio per la poesia che trasmette...questo mantiene viva la speranza dell uomo per l uomo❤
Significativo e importante il confronto a tre che mantiene aperto il dialogo al gruppo. Si passa dal confronto, dalla relazione a due all apertura al terzo...l altro❤
Mamma mia , live bellissima, anche l'altra volta è stata così intesa, divertente, stimolante, bellissimo. Fate altri incontri! In cui scegliete un tema che possa come in questa live creare più che una discussione, una chiacchierata. Deciderete voi ovviamente però sicuramente mi farebbe piacere risentirvi. Giuro che questa è la scorsa live sempre sulla poesia sono tra le mie preferite, perché intrise di emozioni, sensazioni riflessioni, di vita.
😂
Le fantasie sono il nostro mondo inconscio che emerge...viva la poesia che emerge dai corpi morti❤
Ciao Rick, bellissimo video, complimenti. Che ci siano ancora persone come voi che fanno divulgazione di tematiche come poesia e letteratura è una manna dal cielo: visto il posto sempre più angusto in cui il mondo modero sta segregando la letteratura trovo fondamentale questo lavoro di condivisione e divulgazione! Gazie davvero, inoltre spunti, riflessioni e consigli di testi da approfondire interessantissimi.
Puntata incredibile ed ultimi 5 minuti preziosissimi, can't wait per la prossima! Grazie
Vista ieri integralmente. Sono qui solo per mettere like ad una cogitata dopo la quale la mia vita non potrà mai più essere uguale visto che a 1:17:45 il Prof. Boldrin ha deciso di darmi un destro in bocca sgretolando, di fatto, la convinzione che avevo di essere l'unico esemplare di questa specie nel mondo. Sentirsi meno soli è una sensazione che non sapevo essere tanto piacevole e soprattutto consolatoria. Di questo vi ringrazio, tutti e tre. Grazie 🙏🏻🙏🏻🙏🏻
Che gioia questa live, grazie!
mi fa piacere sentire questo podcast. La poesia é stata sempre la mia salvezza e il mio rifugio.
Da non lettore di poesia (giuro che rimedierò) mi sono emozionato, commosso e divertito tantissimo. Grazie a tutti e tre.
Grazie a Mercadini che spiega la vita❤
More of this please. Trio incredibile
Bellissima puntata!!! ce ne saranno altre come questa?
Parla un'emergente poeta di professione, e ho cercato di evitarlo, volevo cantare, ma quello lo faccio solo in inglese, e solo nell'italiano. Mentre Roberto mi ha pietrificato con il ricordo di un amico che ho salutato, che ho sperato sia nel Valhalla, se mai si possa scegliere. Poi non sono omosessuale. E la poesia mi prende, poi solo se yang spiegando e ying scappando nella musica e togliendo ogni da ogni sensore umano... stranamente in gita a Cracovia, mi calai con un amico da una grondaia. Amai la beat generation tramite musica e strumenti per sperimentarla... A tutti i nostri amici che non hanno visto i 30❤
Finalmente un nuovo video con questo trio 🎉
Fantastici! Vi ascolterei per ore e ore! Grazie
Ciao Rick, questa live è molto bella e anche coraggiosa. Qualche volta sarebbe bello poter ascoltare anche dei poeti contemporanei viventi in questa trasmissione.
“Sto fatturando” 🤣
È un piacere vedere il prof ridere di gusto ogni tanto considerato che il 90% del tempo in video appare (GIUSTAMENTE) incazzato per questo o quell’altro
di recente sono stato a Charleville-Mézières per visitare la cas e il museo di Arthur Rimbaud:
la sua vita e le sue poesie sono di una bellezza incredibile non ne avete mai parlato sul canale chissa se un giorno ne parlerete
Le vostre tre menti e voci, assieme, costruiscono un triangolo perfetto
Mentre guardavo questo video mi immaginavo tre poeti del passato che si raccontavano la vita :)
Finalmente, che bello
Il trio delle meraviglie
Grande Rick ottimi contenuti. Peccato che Boldrin come al solito debba parlare più del dovuto aggiungendo poco valore interrompendo brutalmente flussi di pensiero interessanti come quello su Miller. Puoi rifarla da solo con Roberto? Grazie.
Grazie
Inizio ora ma sulla fiducia pollici alzati! Grande Rick e Super ospiti!
Grazie 😊
Gli antichi greci dicevano che l'esametro è stato il dono di Apollo alle prime Pizie di Delfi, per far loro cantare la verità con ordine, precisione ed arte.
Apollo, il dio dell'arte, dell'ordine e della poesia, che dona la stessa arte, lo stesso ordine ahli uomini. Per me questo è la poesia: Il corpo smembrato di Apollo, come quello di Narciso nel suo ultimo baccanale.
"Memorie di Adriano" è un capolavoro assoluto.
Grazie.
Puntata splendida, che andrebbe ascoltata da tutti gli studenti di scuola superiore. Solo un 'errata corrige' velocissimo: certamente Michele a 1:01:04, parlando di un non meglio precisato "Eugenio Gatto", intendeva riferirsi al poeta Alfonso Gatto (1909-1976).
Sogno una cogitata tra Rick DuFer insieme a Kaos one!!
io leggo i frammenti di saffo tradotti da quasimodo, certe volte incontro frasi di una squisitezza poetica così grande che mi commuovo. Mi sembra così strano essere capito così bene da una donna vissuta più di 2000 anni fa nell’antica grecia
Saffo è poetessa incredibile, ha una forza potentissima, poi la traduzione di Quasimodo è di livello molto alto. Ti consiglio il carme 51 di Catullo, è la traduzione in latino della poesia di Saffo più famosa, il confronto dei due testi è molto interessante
Tutto bellissimo...1:20:13 l'apice ahah
Che bel video!
Tanta stima per tutti e tre
serve un video sui libri per iniziare a leggere poesie
Grazie a tutti. P.s. lasciate più spazio al poeta Mercadini ❤
Qualcuno faccia una lista degli autori! 😆💛💛
Fatico a condividere l'approccio di Rick alla poesia, che definirei viscerale. Sposta tutto il peso del discorso su fattori da un lato soggettivi (quindi variabili fino agli estremi del solipsismo), dall'altro esclusivamente contenutistici. L'aspetto formale finisce per essere del tutto trascurato (come emerge dalla sua stessa ammissione di preferenza verso poeti che facevano una poesia dichiaratamente "brutta" in quanto per programma disinteressata ai valori formali, vedasi Ginsberg e Whitman). La cosa non mi stupisce, perché è la tendenza che nel Novecento alla fine ha prevalso un po' ovunque (in Europa e America); anche per fondati motivi di opposizione al baraccone classicistico e sclerotico di una tradizione secolare iperformalizzata divenuta stantia, ripetitiva, muffosa e sterile, specie in Itaglia. Ma con il risultato che se non sei Corazzini, Montale, Solmi, Eliot (o certo D'Annunzio dell'Alcyone, sia detto) scrivendo "in verso libero" il più delle volte si finisce per produrre della spazzatura invereconda talvolta pseudoermetica e talaltra del genere "pappa del cuore". A me sembra che il visceralismo informale di Rick conduca proprio a questo genere di "poesia". Quantomeno la tradizione classica imponeva di mantenere delle regolarità metriche per le quali anche un cattivo poeta arcadico, con lo sforzo cui doveva sottostare, in parte riusciva a riabilitarsi dalla sterilità nella fuga obbligata dalla sciatteria formale che scrivere un sonetto, ad esempio, impone. Spesso, invece, nella poesia contemporanea è il mero cattivo gusto a tenere il campo: prevalenza dei contenuti (il famigerato vissuto, le Cause impegnate, la poesia urlata) e/o spruzzatine di "profondità" nella rottura dei nessi logici, nell'uso di plurali universalizzanti, nelle immagini peregrine, negli inside joke (della serie di quella poesia che, dopo averla letta, tra te e te dici: ma cosa cazzo avrà voluto dire?!) . [Peraltro, il vertice del peggio si tocca poi con gente come Sanguineti, puranche critico letterario intelligente, che fonde in uno strano e illeggibile mostro il contenutismo puro nelle specie dell'avanguardia politica (comunista, ovviamente), e il formalismo assoluto nel rigetto della tradizione moderata di equilibrio tra forma e contenuto, considerata reazionaria, quindi fassista ecc. ...] Scrivere male in metrica libera è facilissimo, farlo bene in metrica libera è enormemente più difficile che farlo in metrica formalizzata. Intendo dire trovare una fusione adeguata tra musicalità e dimensione del contenuto, tra parola nuova e comprensibilità. Se posso fare un nome di poeta contemporaneo che io trovo estremamente meritevole ed esemplare in tal senso, è il troppo presto perduto e troppo poco riconosciuto Tommaso Labranca (e la poesia è solo una, e non la maggiore, tra le tante altre cose che ha fatto).
Sinceramente condivido pienamente la tua riflessione, anche per me la forma più alta di poesia è quando c'è una felice unione tra forma e contenuto: la forma se ben fatta illumina il contenuto, è il contenuto stesso. Devi però considerare che modernamente non è quasi più possibile la poesia d'altri tempi: Pasolini e Montale hanno fatto delle riflessioni acute dimostrando che la trasformazione della lingua italiana nel corso degli anni 60-70 rende di fatti oramai impossibile comporre ancora poesia. La lingua italiana ha perso la sua vocazione letterarie quale era fino al Novecento essendo ormai omologata a lingua di consumo di massa influenzata troppo da la comunicazione mediatica veloce sterile e ontologicamente anti poetica. Montale quando vinse il premio Nobel per la letteratura ha sostanzialmente fatto un discorso dove diceva che la poesia non sarebbe più potuta esistere. E del resto la cultura è specchio della società: nella società di oggi non possiamo altro che produrre questo. Inoltre se posso permettermi i grandi autori che scrissero in verso libero (anche lo stesso Sanguineti) partirono prima da una base di forte conoscenza del verso tradizionale. Ungaretti per esempio era massimo esperto di endecasillabi e degli altri metri, lo ha smontato come tentativo di ricerca poetica
@@ilLumeDietro ciao, mi sembra una breve ed ottima analisi se fatta dal punto di vista della ricostruzione dei motivi addotti da alcuni poeti novecenteschi riguardo alla loro scelta di rifiuto della tradizione. Ma, appunto, dei LORO motivi e della LORO particolare scelta: il problema implicito di simili intellettuali-vate è sempre quello di voler imporre come universale una scelta che, per quanto magari culturalmente motivata entro un contesto storico ed una linea di pensiero, non è detto che debba essere universalmente valida. Pasolini era pienamente legittimato ad avere una visione apocalittica del mondo e della cultura, ma questa posizione è perfettamente opinabile: non vedo quindi per quale motivo tutta la classe poetica italiana dovrebbe smettere di fare poesia seguendo altri modelli e scopi solo perché un giorno Pasolini dall'alto della sua autorità si è svegliato dicendo che il neocapitalismo ha mercificato il linguaggio rendendolo inadatto alla poesia. Io, ad esempio, che sono un povero tapino ma non ho grossi complessi di inferiorità, penso che una simile analisi sia pura fuffa retorica cripto-reazionaria sulla falsariga di tutta una lunga serie di apocalittici antimoderni da Heidegger ad Adorno ecc. (qui non mi dilungo, consiglio alcuni buoni saggi di Paolo Rossi contenuti in "Immagini della scienza"), quindi non prenderei troppo sul serio i diktat che ne derivano, specie se appunto non si condividono. Ma se anche si condividessero, un poeta non potrebbe proprio essere quel qualcuno che, pur entro una waste land, riesce a trovare il modo per recuperare un linguaggio non guasto? Sono solo mie brevi considerazioni, ma le vorrei porre come un invito a non prendere troppo sul serio le roboanti dichiarazioni sull'universo di qualche trombone gallonato. Spesso, tra l'altro, ho l'impressione che accettare simili sconsolate dichiarazioni di (non) poetica sia solo un modo, molto in malafede, per evitare la fatica dell'impegno che la poesia "classica" imponeva. Qualcuno, come i surnominati Ungaretti e Sanguineti, almeno rigettava le basi dopo averle acquisite ed esserci passato lungamente attraverso; ma quanti dei "poeti" oggi per la maggiore hanno fatto lo stesso?
@@luca.platti ciò che dici mi stupisce (positivamente): sei tra i primi che sento che vogliono e sperano un ritorno alla poesia "alta". Io mi sento semplicemente di condividere l'analisi molto lucida di Pasolini, nondimeno come te preferisco di gran lunga la forma poetica "classica" e un linguaggio "alto": appunto trovo nel connubio tra forma e contenuto il testo più nelle mie corde. Mi sembra però che la direzione del mondo sia sempre più di allontanamento verso questo, sia in chi produce sia in chi fruisce poesia o letteratura. Un testo letterario serio costa fatica e tempo, sia crearlo che leggerlo, e non sembra che i più siano disposti ad investire tempo ed energie in tali ambiti. Io ho deciso di farlo e di dedicarci sostanzialmente la vita tra studi e professione ( e anche con un recente canale TH-cam se ti interessa dare un'occhiata) cercando di fare divulgazione il più possibile dei grandi testi che oggi giorno a volte si rischia di non fare nemmeno a scuola.
@@ilLumeDietro guarderò volentieri, ti auguro sinceramente di riuscire nello scopo!
@@luca.platti grazie mille. E grazie anche per la condivisione, ciò che hai detto riguardo la figura del poeta come chi riesca a recuperare un linguaggio non guasto nella terra desolata la trovo veramente una bella immagine (ed a suo modo poetica). Condivido totalmente
16:40
01:08:00
41:00
Bellissima questa live! Rob il migliore!
06:50
scandaloso questo crossover! fatelo più spesso
Io sto fatturando di Mercadini è Fantastico! Lo userò sempre!😂😂😂
Alfonso Gatto
“sto fatturando”
🦖
Che live sontuosa👏👏👏
Ed ebbi il fiatone per corse non mie. Ma soprattutto Boldrin sui lettori di Bukowsky é poesia.