LOGONAUTI, il videocorso fatto da me e Alessandro su come comunicare bene, sia dal punto di vista formale che contenutistico, è in SCONTO fino al 27 novembre! Approfittane: www.alessandrodeconcini.com/tutti-i-corsi/logonauti
Io insegno alle superiori e ho molti studenti con neurodivergenze ecc e ancora sento di colleghi (solitamente "della vecchia guardia" ma anche trentenni) che lamentano "adesso sono tutti ªutistici" o cose di questo tipo. La verità è che ad esempio nel contesto scolastico il carico di lavoro per noi è giustamente aumentato perché oltre a tenere conto fattualmente i classe dei bisogni di ogni studente, ne conseguono riunioni, collegi e documenti in più quindi una mole di lavoro maggiore. Penso che un video di questo tipo sia molto utile! Apprezzo in particolare Alessandro che parla del misurare le parole e del creare contenuti "a tavolino" pensati parola per parola e del non andare a istinto. Soprattutto su certi temi penso sia non solo auspicabile ma forse del tutto necessario.
Riguardo al rischio di come si viene percepiti ,avete per me giustamente indicato il lato strumenti, la tecnica ed il contenuto, .voglio sottolineare che se sei veramente onesto con te stesso riguardo il non voler essere un guru, il non cedere alle piu' subdole tentazioni dell'ego etc, se e ribadisco se, sei profondamente autentico non resta granche' da fare anche perche' di piu' non puoi fare, e' il lavoro dei lavori, il centro ,ovvero il ben noto conosci te stesso. In questo caso vi e'il duplice risvolto positivo al fine del risultato, per te stesso e per i fruitori adatti che lo percepiranno anche solo inconsciamente. Per tutti gli altri come ben sapete noi poveri umani non possiamo nulla, resta lo spirito santo..:) Cio' e' ovvio e scontato ne sono consapevole ma in realta' non lo e'. Vorrei dire anche ,una volta la questione era guardare il dito e non la luna e gia' bastava a delineare scenari irrisolvibili. Siamo di fronte ad una ulteriore frontiera dell'incomunicabilita' che possiamo notare ormai da anni e che ,dal mio punto di vista, e' rappresentata dal fare il selfie di se stessi e il dito che indica la luna.. Vi ringrazio infinitamente per i contenuti e per le eventuali considerazioni
OGNI DIAMINE DI VOLTA che te e ADC fate una chiaccherata, ne esco come uno che viene teletrasportato in montagna dopo che ha respirato l'aria viziata di una sala d'aspetto di anziani che hanno mangiato aglio la sera prima. Semplicemente grazie, e complimenti ancora ad Alessandro per il coraggio che, nonostante tutti i pensieri che si possano avere a riguardo, ha avuto.
Quando ho visto il primo video di Alessandro a proposito e gli ho sentito dire "da quest'estate" ho scosso la testa.. ho pensato "è troppo presto". Dopo qualche mese ne hai da elaborare ancora un bel po' 😅 anche se alla mente autistica sembra tutto sempre assoluto 😅 ma poi arriva il cambiamento di prospettiva e sembra di nuovo assoluto... almeno tutto il primo anno dopo la diagnosi (e magari di più) è un avanti e indietro.. e soprattutto un su e giù emotivo nell'elaborazione di questa informazione complessa che è la diagnosi... E potrebbe capitarti anche di pentirti di averlo detto pubblicamente o ad aver mostrato tutto te stesso a qualunque sconosciuto Per quanto possiamo essere orgogliosi del nostro essere, questa è comunque un'informazione intima
esatto, io sono un insegnante autistico ( e ADHD) e sono orgoglioso del mio essere autistico, essendo l'autismo un neurotipo come quello neurotipico è pervasivo, quindi tutto ciò che sei e che fai, lo fai perchè sei una persona autistica. Se si vuole approfondire il tema, invito a leggere i libri scritti da Fabrizio Acanfora ( autistico) che ha vinto qualche anno fa il premio come divulgatore scientifico, i libri della psicoterapeuta autistica Luisa Di Biagio, I libri del Filosofo Enrico Valtellina ( anche sui disability studies) e l'ultimo della psicoterapeuta Flavia Caretto
Quando Alessandro ha confessato a Rick la sua avversione per il contatto fisico e di quanto si sentì a disagio quella volta che lo colse di sorpresa alle spalle, immediatamente la mente di Rick ha partorito un solo pensiero: "101 modi per fare una Battista bomb ad Alessandro de Concini quando meno se lo aspetta"
Buon confronto e buone argomentazioni da parte di entrambi. Non lo scopriamo oggi. Una postilla rapida: la plusdotazione cognitiva è più solida e più solidamente definita e studiata della multipotenzialità - quest'ultimo concetto ha invece scarsa credibilità nel dibattito scientifico. Mi è chiarissimo il ragionamento fatto da Rick ma era opportuno che facessi il precisino. Naturalmente, non mancano perplessità e riserve anche sulla plusdotazione. Il discorso si farebbe lungo lungo però.
Poi vi ascolto ma intanto,da attempatella* mi prendo il diritto umano( incredibile vero,nonostante tutto) di aver uno sguardo di compassione anche per i " rei- padri" o altrettanto "attempatelli - fanciulli",incattiviti dalle innumerevoli - disillusioni-😉😏 In loro vige e si mantiene alto lo stendardo del "Carpe - Diem".🙃
Una piccola parziale obiezione che si potrebbe fare ad ADC è: i professionisti della salute mentale che ti hanno detto che i benefici sono maggiori delle insidie, dicevo, loro, Gennaro Romagnoli & Valerio Rosso et alii, sono anch'essi content creators. L'obiezione è solo parziale perché può anzi perfettamente darsi che conoscano i media digitali molto meglio di loro colleghi. Resto dell'idea che sia un terreno scivoloso. Ma la scelta è di ADC, ovvio.
Un' altra cosa interessante era capire cosa possono provare le persone intorno alla diagnosi pubblicata così. Comunque il taglio divulgativo e palese, chi lo devia dovrebbe seguire l'esempio fedelmente, e concentrarsi sulla propria consapevolezza...Sul fatto di paragonarsi ai Vip, ci moio😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂..cala merlino😅, sarebbe bello ci fosse stato anche Valerio Rosso in questo video, inoltre nel video si percepisce molto lo spirito di GENNAAAAAAAAAAA😂😂..lo adoro, scusate😅. Utile comunque💪😎❤️🔥
E pensare che fino a "pochi" anni fa, soprattutto per le donne, la timidezza e la gentilezza erano valori. Ora invece vanno di moda gli spavaldi 😉 e purtroppo non gli spavaldi di un tempo, quelli che ancora avevano dei valori e invece di sentirsi superiori di fronte alle "debolezze" degli altri cercavano di capire e "darti una scossa". È questo il problema e penso anche sia molto pericoloso questo nuovo termine "neurodivergenza".
Io comunque rimango e rimarrò sempre convinto che il termine neurodiversità/neurodivergenza sia un tentativo di normalizzare delle problematiche, che sono appunto tali, molto debole. Se io ho difficoltà correlate all'attenzione o alla lettura quello che ho è un disturbo (e infatti sono condizioni scientificamente classificate come tali), definirmi neurodiverso è come se avessi una malattia collegata al sistema immunitario e dicessi che è linfocitovarietà. Per carità, l'intento di rendere meno stigmatizzante un problema è nobile ma trovo la situazione specifica ben poco scientifica e come tale pericolosa. E poi francamente quello di neurodiversità mi sembra un concetto veramente stucchevole e lo dice uno che ha una diagnosi di ADHD e che se venisse considerato semplicemente come un neurodiverso ci avrebbe solo da guadagnare. L'unica eccezione per cui posso capire un discorso simile è appunto il disturbo dello spettro autistico, in particolare per quanto riguarda le sue forme più lievi. Ma per il resto no comment.
@@urghih E' collegabile a un disturbo che allo stato non si può in alcun modo eliminare. Come appunto per certe malattia del sistema immunitario. Adesso spiegami perché il commento non avrebbe senso.
@@MarcoR1 non si vuole normalizzare, lo scopo è soltanto quello di evidenziare un diverso funzionamento del cervello che non è patologico, detto questo, è possibile adottare strategie che aiutino a vivere meglio? Certo che si, ma parliamo di strategie, non di cure.
Capisco quello che intendi dire, però non è un tentativo di normalizzare secondo me, ma piuttosto un modo per spiegare in modo più preciso quelli che sono i processi fisiologici che portano a quelle differenziazioni nelle persone. L' ADHD per esempio potrebbe essere descritta non come una condizione nella quale non si riesce a prestare attenzione, ma come una nella quale l'attenzione rimane diffusa o segue regole diverse rispetto alla norma sociale attuale. Se questa caratteristica viene portata in una foresta potrebbe essere essenziale alla sopravvivenza dell' individuo per il quale le forme di iperfocalizzazione o attenzione diffusa seguono regole diverse rispetto a quelle necessarie per seguire una lezione seduto su un banco di scuola. Con questo non voglio mettere sullo stesso piano ADHD e autismo nei suoi vari livelli saranno sicuramente cose diverse e non per forza alienanti. Il problema è quando lo diventano un pò perché in un contesto di disagio estremo è l interazione con la società che la rende una condizione deleteria. Comunque, ripeto, capisco benissimo la tua perplessità a riguardo, siccome diventa facilissimo strumentalizzare e fraintendere questi concetti.
LOGONAUTI, il videocorso fatto da me e Alessandro su come comunicare bene, sia dal punto di vista formale che contenutistico, è in SCONTO fino al 27 novembre! Approfittane: www.alessandrodeconcini.com/tutti-i-corsi/logonauti
Io insegno alle superiori e ho molti studenti con neurodivergenze ecc e ancora sento di colleghi (solitamente "della vecchia guardia" ma anche trentenni) che lamentano "adesso sono tutti ªutistici" o cose di questo tipo. La verità è che ad esempio nel contesto scolastico il carico di lavoro per noi è giustamente aumentato perché oltre a tenere conto fattualmente i classe dei bisogni di ogni studente, ne conseguono riunioni, collegi e documenti in più quindi una mole di lavoro maggiore.
Penso che un video di questo tipo sia molto utile! Apprezzo in particolare Alessandro che parla del misurare le parole e del creare contenuti "a tavolino" pensati parola per parola e del non andare a istinto. Soprattutto su certi temi penso sia non solo auspicabile ma forse del tutto necessario.
Grazie, Rick, per averci portato la testimonianza di un'anima bella. Sarà sicuramente di aiuto e stimolo per molti.
Riguardo al rischio di come si viene percepiti ,avete per me giustamente indicato il lato strumenti, la tecnica ed il contenuto, .voglio sottolineare che se sei veramente onesto con te stesso riguardo il non voler essere un guru, il non cedere alle piu' subdole tentazioni dell'ego etc, se e ribadisco se, sei profondamente autentico non resta granche' da fare anche perche' di piu' non puoi fare, e' il lavoro dei lavori, il centro ,ovvero il ben noto conosci te stesso.
In questo caso vi e'il duplice risvolto positivo al fine del risultato, per te stesso e per i fruitori adatti che lo percepiranno anche solo inconsciamente.
Per tutti gli altri come ben sapete noi poveri umani non possiamo nulla, resta lo spirito santo..:)
Cio' e' ovvio e scontato ne sono consapevole ma in realta' non lo e'.
Vorrei dire anche ,una volta la questione era guardare il dito e non la luna e gia' bastava a delineare scenari irrisolvibili.
Siamo di fronte ad una ulteriore frontiera dell'incomunicabilita' che possiamo notare ormai da anni e che ,dal mio punto di vista, e' rappresentata dal fare il selfie di se stessi e il dito che indica la luna..
Vi ringrazio infinitamente per i contenuti e per le eventuali considerazioni
OGNI DIAMINE DI VOLTA che te e ADC fate una chiaccherata, ne esco come uno che viene teletrasportato in montagna dopo che ha respirato l'aria viziata di una sala d'aspetto di anziani che hanno mangiato aglio la sera prima. Semplicemente grazie, e complimenti ancora ad Alessandro per il coraggio che, nonostante tutti i pensieri che si possano avere a riguardo, ha avuto.
Quando ho visto il primo video di Alessandro a proposito e gli ho sentito dire "da quest'estate" ho scosso la testa.. ho pensato "è troppo presto". Dopo qualche mese ne hai da elaborare ancora un bel po' 😅 anche se alla mente autistica sembra tutto sempre assoluto 😅 ma poi arriva il cambiamento di prospettiva e sembra di nuovo assoluto... almeno tutto il primo anno dopo la diagnosi (e magari di più) è un avanti e indietro.. e soprattutto un su e giù emotivo nell'elaborazione di questa informazione complessa che è la diagnosi...
E potrebbe capitarti anche di pentirti di averlo detto pubblicamente o ad aver mostrato tutto te stesso a qualunque sconosciuto
Per quanto possiamo essere orgogliosi del nostro essere, questa è comunque un'informazione intima
esatto, io sono un insegnante autistico ( e ADHD) e sono orgoglioso del mio essere autistico, essendo l'autismo un neurotipo come quello neurotipico è pervasivo, quindi tutto ciò che sei e che fai, lo fai perchè sei una persona autistica. Se si vuole approfondire il tema, invito a leggere i libri scritti da Fabrizio Acanfora ( autistico) che ha vinto qualche anno fa il premio come divulgatore scientifico, i libri della psicoterapeuta autistica Luisa Di Biagio, I libri del Filosofo Enrico Valtellina ( anche sui disability studies) e l'ultimo della psicoterapeuta Flavia Caretto
Grazie per la testimonianza, serve a molti
Quando Alessandro ha confessato a Rick la sua avversione per il contatto fisico e di quanto si sentì a disagio quella volta che lo colse di sorpresa alle spalle, immediatamente la mente di Rick ha partorito un solo pensiero: "101 modi per fare una Battista bomb ad Alessandro de Concini quando meno se lo aspetta"
Concininception: spot dei corsi di ADC in un Cogito con ADC ospite
Buon confronto e buone argomentazioni da parte di entrambi. Non lo scopriamo oggi.
Una postilla rapida: la plusdotazione cognitiva è più solida e più solidamente definita e studiata della multipotenzialità - quest'ultimo concetto ha invece scarsa credibilità nel dibattito scientifico.
Mi è chiarissimo il ragionamento fatto da Rick ma era opportuno che facessi il precisino. Naturalmente, non mancano perplessità e riserve anche sulla plusdotazione. Il discorso si farebbe lungo lungo però.
Giustissimo quello che dici
Poi vi ascolto ma intanto,da attempatella* mi prendo il diritto umano( incredibile vero,nonostante tutto) di aver uno sguardo di compassione anche per i " rei- padri" o altrettanto "attempatelli - fanciulli",incattiviti dalle innumerevoli - disillusioni-😉😏 In loro vige e si mantiene alto lo stendardo del "Carpe - Diem".🙃
Ma che belle persone ❤
I miei due veneti preferiti: grandissimi!
Una piccola parziale obiezione che si potrebbe fare ad ADC è: i professionisti della salute mentale che ti hanno detto che i benefici sono maggiori delle insidie, dicevo, loro, Gennaro Romagnoli & Valerio Rosso et alii, sono anch'essi content creators.
L'obiezione è solo parziale perché può anzi perfettamente darsi che conoscano i media digitali molto meglio di loro colleghi.
Resto dell'idea che sia un terreno scivoloso. Ma la scelta è di ADC, ovvio.
Che sia un terreno scivoloso è assolutamente evidente.
Però ho sentito anche persone che content creator non sono. 😉
@@alessandrodeconcini-adc Immaginavo. Era una (blanda) provocazione. ;)
Vedo Lovecraft ma non vedo Poe, sta cosa non mi piace
Un' altra cosa interessante era capire cosa possono provare le persone intorno alla diagnosi pubblicata così.
Comunque il taglio divulgativo e palese, chi lo devia dovrebbe seguire l'esempio fedelmente, e concentrarsi sulla propria consapevolezza...Sul fatto di paragonarsi ai Vip, ci moio😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂..cala merlino😅, sarebbe bello ci fosse stato anche Valerio Rosso in questo video, inoltre nel video si percepisce molto lo spirito di GENNAAAAAAAAAAA😂😂..lo adoro, scusate😅.
Utile comunque💪😎❤️🔥
E pensare che fino a "pochi" anni fa, soprattutto per le donne, la timidezza e la gentilezza erano valori. Ora invece vanno di moda gli spavaldi 😉 e purtroppo non gli spavaldi di un tempo, quelli che ancora avevano dei valori e invece di sentirsi superiori di fronte alle "debolezze" degli altri cercavano di capire e "darti una scossa". È questo il problema e penso anche sia molto pericoloso questo nuovo termine "neurodivergenza".
Io comunque rimango e rimarrò sempre convinto che il termine neurodiversità/neurodivergenza sia un tentativo di normalizzare delle problematiche, che sono appunto tali, molto debole. Se io ho difficoltà correlate all'attenzione o alla lettura quello che ho è un disturbo (e infatti sono condizioni scientificamente classificate come tali), definirmi neurodiverso è come se avessi una malattia collegata al sistema immunitario e dicessi che è linfocitovarietà. Per carità, l'intento di rendere meno stigmatizzante un problema è nobile ma trovo la situazione specifica ben poco scientifica e come tale pericolosa. E poi francamente quello di neurodiversità mi sembra un concetto veramente stucchevole e lo dice uno che ha una diagnosi di ADHD e che se venisse considerato semplicemente come un neurodiverso ci avrebbe solo da guadagnare. L'unica eccezione per cui posso capire un discorso simile è appunto il disturbo dello spettro autistico, in particolare per quanto riguarda le sue forme più lievi. Ma per il resto no comment.
Il tuo essere ADHD è collegabile ad una malattia che può guarire? Rispondi a questa domanda e capirai quanto il tuo intervento non abbia senso
@@urghih E' collegabile a un disturbo che allo stato non si può in alcun modo eliminare. Come appunto per certe malattia del sistema immunitario. Adesso spiegami perché il commento non avrebbe senso.
@@MarcoR1 non si vuole normalizzare, lo scopo è soltanto quello di evidenziare un diverso funzionamento del cervello che non è patologico, detto questo, è possibile adottare strategie che aiutino a vivere meglio? Certo che si, ma parliamo di strategie, non di cure.
Capisco quello che intendi dire, però non è un tentativo di normalizzare secondo me, ma piuttosto un modo per spiegare in modo più preciso quelli che sono i processi fisiologici che portano a quelle differenziazioni nelle persone. L' ADHD per esempio potrebbe essere descritta non come una condizione nella quale non si riesce a prestare attenzione, ma come una nella quale l'attenzione rimane diffusa o segue regole diverse rispetto alla norma sociale attuale. Se questa caratteristica viene portata in una foresta potrebbe essere essenziale alla sopravvivenza dell' individuo per il quale le forme di iperfocalizzazione o attenzione diffusa seguono regole diverse rispetto a quelle necessarie per seguire una lezione seduto su un banco di scuola.
Con questo non voglio mettere sullo stesso piano ADHD e autismo nei suoi vari livelli saranno sicuramente cose diverse e non per forza alienanti. Il problema è quando lo diventano un pò perché in un contesto di disagio estremo è l interazione con la società che la rende una condizione deleteria. Comunque, ripeto, capisco benissimo la tua perplessità a riguardo, siccome diventa facilissimo strumentalizzare e fraintendere questi concetti.
@@urghih Funzionamento del cervello che invece è patologico
madonna che sfigati..