l'episodio precedente si chiudeva col Prof Boldrin che chiedeva al Prof Palma di comprarsi una buona webcam, in questo le inquadrature di Palma sembrano quelle di Marlon Brando in Apocalypse Now
qui il passo che avevo in testa, da 'Ideologia tedesca' Inoltre con la divisione del lavoro è data altresì la contraddizione fra l’interesse del singolo individuo o della singola famiglia e l’interesse collettivo di tutti gli individui che hanno rapporti reciproci; e questo interesse collettivo non esiste puramente nell’immaginazione, come «universale », ma esiste innanzi tutto nella realtà come dipendenza reciproca degli individui fra i quali il lavoro è diviso. E infine la divisione del lavoro offre anche il primo esempio del fatto che gli uomini si trovano nella società naturale, fintanto che esiste, quindi, la scissione fra interesse particolare e interesse comune, fin tanto che l'attività, quindi, è divisa non volontariamente ma naturalmente, l'azione propria dell'uomo diventa una potenza a lui estranea, che lo sovrasta, che lo soggioga,invece di essere da lui dominata. Cioè appena il lavoro comincia ad essere diviso ciascuno ha una sfera di attività determinata ed esclusiva che gli viene imposta e dalla quale non può sfuggire: è cacciatore, pescatore, o pastore, o critico critico, e tale deve restare se non vuol perdere i mezzi per vivere; laddove nella società comunista, in cui ciascuno non ha una sfera di attività esclusiva ma può perfezionarsi in qualsiasi ramo a piacere , la società regola la produzione generale e appunto in tal modo mi rende possibile di fare oggi questa cosa, domani quell'altra, la mattina andare a caccia, il pomeriggio pescare, la sera allevare il bestiame, dopo pranzo criticare, cosi come mi vien voglia; senza diventare né cacciatore, né pescatore, né pastore, né critico. Questo fissarsi dell'attività sociale, questo consolidamento del nostro proprio prodotto in un potere obiettivo che ci sovrasta, che cresce fino a sfuggire al nostro controllo, che contraddice le nostre aspettative, che annienta i nostri calcoli, è stato fino ad oggi uno dei momenti principali dello sviluppo storico, e appunto da questo antagonismo fra interesse particolare e interesse collettivo l’interesse collettivo prende una configurazione autonoma come Stato
ho letto il tuo commento e mi ha inspirato molto ,devo ammettere che all'inizio sembrava la solita cazzata ultra capitalista del individuo libero versus collettività oppressiva e quindi bada tu individuo a non mischiarti mai alla collettività (la collettività è formata da individui non ha senso quest'affermazione se tutti la prendessero alla lettera la collettività non esisterebbe più), e invece è stato un commento molto più interessante e con il quale mi trovo fortemente d'accordo :D. p.s. sono un marxista :)
Grazie al Prof. Palma, abbiamo avuto un insight fondamentale: le « teorie » economiche di Bagnai sono frutto di alienazione da quello che dovrebbe idealmente essere (secondo l’analisi marxiana) il suo vocational call: suonare l’oboe.
Sul tema dell'alienazione determinata dalla specializzazione del lavoro, esprimo una riflessione determinata dalle mie osservazioni in ambito cinofilo (studio sui testi dell'etologo e istrittore cinofilo Roberto Marchesini. Un testo per tutti "Educazione Cinofila: editore Apeiron, 2019"). Va detto che la creazione delle razze, selezionate artificialmente dall'essere umano, rischia di esasperare la loro specializzazione, per cui alcuni cani diventano incapaci a fare altro da ciò per cui sono stati selezionati, mentre i cani che non sono stati selezionati artificialmente non brilleranno in una attività specifica ma tendono ad avere una grande capacità di adattamento all'ambiente circostante. Ovviamente non tutte le razze sono state selezionate allo stesso modo. In alcuni casi l'essere umano è stato molto più invasivo (vedi il Bulldog inglese) ed in altri casi ha lasciato fare alla natura (vedi il Pastore Maremmano). Detto questo, potrei dire che fino alla fase preadolescenziale o adolescenziale, i cani fanno ancora un po' di tutto (si rincorrono, cacciano le prede, fanno la guardia, fanno la lotta), mentre tra l'adolescenza e la maturità interviene la specializzazione, nel senso che, una volta sperimentate le varie attività, il cane tende a focalizzarsi su quelle attività che gli vengono meglio, che gli vengono più facili, sia nel senso che gli richiedono uno sforzo minore, sia nel senso che gli procurano maggiore gratificazione (ci sono cani che sono felicissimi di conquistare una preda anche se gli costa tanto tempo o se gli procura gravi ferite). Nello specializzarsi ci sono dei vantaggi, perché quando un cane diventa abilissimo in un'attività, per esempio nel fare la guardia ad un territorio (nel caso del cane da pastore guardiano di armenti) o nel combattere contro altri cani (come nel caso dei cani di tipo "bull"), aumenta la gratificazione, aumenta l'autostima di quel cane, aumenta il suo senso di sicurezza determinato dalla consapevolezza di aver trovato un ruolo utilissimo a se ed al suo gruppo. Ma anche degli svantaggi, perché il cane rischia di chiudersi in quella attività, rischia di perdere la plasticità comportamentale, necessaria per adattarsi al contesto. Per esempio, capita con i border collie, che sono bravissimi a condurre il bestiame nei recinti, che quando si trovano di fronte ad un oggetto non riescano a fare altro che mettersi a terra, fissare quell'oggetto per ore in attesa che l'oggetto si muova o venga fatto muovere. Tutto ciò alla lunga crea comportamenti ossessivi, ansia, eccetera. Per cui un educatore cinofilo dovrà intervenire per despecializzare quel cane e allenarlo a esercitare altre abilità (per esempio proponendo la ricerca olfattiva che è più tipica di un cane da caccia come il setter). Un elemento che influisce sulla propensione a specializzarsi è l'autostima. Minore è l'autostima di un cane e più quel cane tenderà a limitarsi a svolgere quella specifica attività. Questo perché uscendo dalla nostra "arte" la probabilità di sbagliare aumenta e se un soggetto ha poca fiducia in se stesso tenderà a rifugiarsi in ciò che già sa fare e a evitare gli errori. In conclusione, la specializzazione, se esasperata, può risultare alienante nel senso che priva quel soggetto della capacità di esplorare il nuovo, il diverso da ciò che sa fare e di adattarsi ad un contesto che non è mai fisso e rigido. Ritengo che sia una questione di equilibrio, perché se un soggetto si sente bravo a fare qualcosa, è altrettanto sano che possa dedicare una parte importante, ma non esclusiva, del proprio tempo e delle proprie energie.
Da istruttore cinofilo, ho fatto le stesse riflessioni e concordo. Infatti sono affascinata dai cani ferali, vaganti o cosiddetti di villaggio, inutili all'uomo ma utilissimi a sé stessi. Brillanti, competenti ed equilibrati nella loro relazione con l'ambiente e con gli altri individui. Grande intelligenza adattativa ed assenza di problemi comportamentali, fuori dal contesto artificiale in cui li obblighiamo. Qualcosa vorrà dire...
Beh, 16:27 - random fact off topic: Leonardo non solo era capace di suonare, comporre poemetti e cantare (addirittura progettò e costruì lui stesso determinati strumenti), ma pare che alla corte dei Medici fosse una delle sue virtù più apprezzate al tempo (era nello spirito del tempo). È una cosa verificabile facilmente usando google :)
il messere invento' macchine volanti che non volavano e cosi' via, un artista interessante, e appunto un uomo rinascimentale, le scienze son diverse e non per caso sudarono le proverbiali 7 camicie a separarsi dall'idea, nemmeno di "far tutto" ma anche di capire tutto. si ricorda hypotheses non fingo, dallo scholium? eprima ancora in Oldenburg? anche quello se vede lo trova con google, se cosi' non fosse glielo mando di persona
Credo che possa essere interessante un approfondimento sulla questione dell'autenticità heideggeriana et similia, e del suo eventuale legame con l'idea di un'età dell'oro/eden con successiva caduta nell'epoca dell'alienazione e anche - perché no? - del nichilismo.
ragazzi non so se riuscirete a vedere questo commento in quanto il video ormai è di un mese fa, comunque per l'episodio tre potreste analizzare il rapporto di marx con la tecnologia? perché onestamente non ho mai compreso il suo rapporto con essa, ho letto passaggi in cui sembra amarla e intuirne le potenzialità per la crescita economica, e altri in cui sembra toglierle ogni qualità positiva e vederla come strumento di oppressione. onestamente non sono mai riuscito a tirar fuori un senso da queste apparenti contraddizioni
Riguardo il mito dell'uomo intero, delle infinite possibilità, l'alienazione ecc..voglio richiamare l'attenzione su una mia esperienza visto che Michele e Adriano probabilmente non sono in target. Nella mia bolla pubblicitaria su youtube e social continuano a propormi queste nuove piattaforme di e-learning che vendono corsi online per principianti di qualsiasi cosa. L'ultimo spot rilevante che ho visto seguiva la vita di questo ragazzo di colore in una grande città che la mattina presto si alza e fa il fotografo, poi va al lavoro e fa il porta pizze e nella pausa pranzo medita e disegna, poi torna a casa e suona la chitarra e altre 100mila cose... questo per dire che quell'idea di Marx circola ancora molto e deve essere in qualche modo "eccitante" per la mente visto che questi spot funzionano di brutto. E specifico, nella retorica di questi spot io ci vedo proprio Marx, non tanto l'uomo completo nel senso rinascimentale. Questa cultura è la cultura delle Angurie che ignorano COME ci si procura, in massa, chitarre, macchine, fotografiche, cibo, case, tempo libero...
Può anche darsi che uno da giovane sfrutti la mente fresca ed il tempo a disposizione per vedere cosa gli piace e cosa no. Io in questo momento sto studiando all'uni chimica, matematica e fisica nel tempo libero mi interesso più o meno superficialmente di informatica, modellazione e stampa 3D, filosofia, storia, scrittura sia poetica che in prosa, biologia e un sacco di altra roba (senza contare pure la pratica sportiva ed il lavoro) Nel giro di 2/3 anni abbandonerò il 99% di tutte queste cose per motivi di tempo, rimanendo ovviamente ad un livello mediocre in tutto ciò, però ne sarà valsa comunque la pena.
@@lorenzoartegiani5258 Io sono nella stessa situazione nella mia vita pratica. Forse sono sembrato critico nei confronti della questione. In realtà penso che l'eclettismo sia un'ottima cosa e la possibilità di dedicare tempo e soldi ad attività laterali sia il goal più importante dello sviluppo e della crescita economica. La sottigliezza che volevo sottolineare sta nel fatto che mi sembra ci sia una specie di ideologia Liberal/green/red che pone l'uomo eclettico e mediocre (anche nel senso buono) al centro di una narrazione finalistica della storia alla Marx/Hegel o alla Movimento 5 stelle. Si dice "che stupidi che siamo a vivere così male ..a farci alienare dalle nostre infinite passioni" ma non si dice mai che chi si può effettivamente permettere di dedicarsi liberamente a tante attività in modo dilettantesco sono solo una minoranza di fortunati. Per cui allo stato attuale di cose questa retorica è del tutto ipocrita. Bisognerebbe suggerire alle persone un pochino più spesso di farsi il culo su una disciplina specifica e acquisire delle competenze concrete di alto livello in quel campo così da avere in futuro un potere contrattuale che gli permette di avere la libertà di dedicare il proprio tempo libero a quello che gli pare. Ho amici che stanno letteralmente affogando nell'infinita proposta di corsi online, guide ecc sugli argomenti più disparati e poi cazzeggiano all'università e non raggiungono un livello adeguato in nessuno dei campi a cui si dedicano
Faremo anche quella. Tanto ora ci rinchiudono agli arresti domiciliari cosi' si possono spartire meglio il paese. A noi restera' solo da chiacchierare ...
7:48 però col passare del tempo, lui dirà che "da ciascuno secondo le proprie capacità, a ciascuno secondo i propri bisogni", quindi si presume che sapesse delle differenze che ci sono tra individuo e individuo, sapeva che persona x e persona y messe a fare lo stesso lavoro, nella stessa quantità di tempo, avrebbe prodotto diversamente
Questa idea del polimorfismo quale essenza umana mi pare essere già idea platonica e roussoviana (vedesi il mito della creazione dell'uomo da parte di Prometeo ed Epimeteo e il racconto del buon selvaggio nelle prime pagine dell' "origine della disuguglianza"). Rimane estremamente problematica, come nel video si fa notare, basti pensare alle conclusioni che Rousseau trae nei suoi testi a partire anche da questo presupposto.
Buongiorno, grazie dei vostri preziosi video. Ho una domanda su Gramsci e non so se l'affronterete nei prossimi video. Vorrei sapere per quale motivo è uno dei pochi autori italiani del novecento studiati all'estero ed in particolare nei paesi anglosassoni dove non ci calcolano per niente, cos'ha di particolare? Grazie
non facile darle una risposta. le posso azzardare l'ipotesi seguente 1. la tortura che gramsci subi', venne fatta dalle questure e non da Nkvd, ergo e' meno sospetto di altri (pochissimi leggerebbero oggi Berzin o Dimitrov Prebrazenskiy), nel mondo di lingua inglese Gramsci ebbe due magnifici sostenitori: Piero Sraffa e Eric Hobsbawn. In francia ad esempio Gramsci venne ignorato. 2. della sua generazione e' uno dei piu' originali, in parte perche' passo' meta' della vita a scrivere, mentre Togliatti passo' meta' della vita a non farsi fucilare da Nkvd 3. dice delle cose sufficientemente confuse per essere poli interpretabili (vedasi le sue nozioni di egemonia e di 'nuovo principe'__) Per altro della sua generazione altri sono molto piu' interessanti (vedasi le tesi di Blum di Lukacs), ma bene o male -piuttosto male- sopravvisero per un po'. Gramsci mori' giovane e venne sia mummificato che eretto a monumento. veda punto 4 4. dei teorici politici italiani vivi non saprei che dire, cosa hanno detto? dei filosofi italiani vivi, meta' e' praticamente illeggibile, l'altra meta' si occupa di commentare dibattiri degli anni '20, non mancano i dibattiti che nessuno capisce (ha ragione severino o heidegger sul nulla?) Gramsci quanto meno ha una cosa da dire, che e' molto diretta ad un partito comunista che si e' suicidato, di qui la tendenza accademica e prender Gramsci storicamente, in quanto non implica alcuna presa di posizione politica, le operazioni in tal senso furon ben costruite da togliatti con la decisione di pubblicare prima lettere strappalacrime e poco o niente di Gramsci capo comunista. sul tema di come venne costruito il successo di Gramsci, le posso suggerire un ottima sintesi in Daniele, Chiara, 'togliatti editore di Gramsci', con eccellente partecipazione straordinaria di Piero Sraffa (senza cui di Gramsci si saprebbe nulla, tranne le surreali discussioni con Wittgenstein, di cui Sraffa si scoccio' alla svelta, per ottime ragioni.)
@@apgspalmaapgspalma1768 grazie della risposta rapida ed esauriente Prof! Magari se fate una chiacchierata su questo e su quali siano negli ultimi 100-200 anni i pochi filosofi-autori-pensatori etc.. ad essere studiati e letti nei paesi anglosassoni e perchè, penso che avrebbe molto successo! Ciao Grazie
@@cirobalestrieri1088 Non sono in grado di darle una risposta. La mia impressione e' che un effetto e' dato dalla prolissita' senza pari degli italiani che scrivono, almeno di filosofia. Ebbi la sfortuna di venir invitato (in NC) ad ascoltare uno che parlo' dell'importanza del catechismo. Come forse puo' immagiinare, non che un dipartimento di filosofia usofA prenda simili persone sul serio... Cio' detto qualsiasi studente anche del primo anno sa chi fu Pareto.... All'inizio del secolo vi fu una fiammata di lettori per Antonio Negri, che ha il difetto di essere 4000 volte meno chiaro di Noam Chomsky.
@@apgspalmaapgspalma1768 Non pensavo che dietro alla mia domanda ci fosse in realtà qualcosa di più profondo. in effetti capire perchè qualcuno ha avuto un determinato successo in un certo periodo, soprattutto in paesi stranieri è meno banale. Motivo in più per farci una chiacchierata. Inoltre la sua riflessione mi spinge a chiedere per quale motivo i filosofi italiani siano così scarsi, se è solo perchè l'Italia è stato per parecchio tempo un paese arretrato (diciamo un po' più di oggi) o se ci siano altri motivi, penso sia ulteriore materiale per altre chiacchierate, almeno lo spero!
Complimenti, molto interessante. Unica cosa, Palma bravissimo, ma sembra zio Fester della famiglia Adams... scherzo naturalmente, dovrebbe cambiare webcam
Se (... -se- ...) ho capito bene la vostra descrizione dell'alienazione antropologica secondo Marx sarebbe: la suddivisione del lavoro organizza la società per la massimizzazione del profitto e per l'accumulo di capitali ma a scapito dello sviluppo della vera natura umana. La conseguente ricerca della produttività porta a una sempre maggiore specializzazione; che aliena l'individuo, e i gruppi sociali, della tendenza umana naturale a uno sviluppo intellettuale poliedrico. Solo i detentori di capitali possono seguire questa natura; il lavoratore è alienato (spossessato) da questa possibilità di seguire la tendenza naturale. Le macchine amplificano questa alienazione, velocizzando i ritmi di lavoro e quelli economici generali, portando a squilibrare il sistema.Marx ritiene che questa amplificazione, nel lungo andare, porterà gli squilibri a rompere o collassare il sistema socioeconomico. ...o no go capio ninte, mi mona... grassie de farme saver, sciao vostro
32:20 Avrei una domanda qui da fare al prof Palma (premessa: io sono in parte d'accordo con la visione del professore e del "talento naturale"): secondo lei fino a che punto si può parlare di "talento naturale" per due persone che svolgono lo stesso lavoro? Perché le "idee brillanti" che hanno fatto di Einstein, Bohr, Schrödinger ecc... degli eccezionali scienziati non sono venute pure ai loro contemporanei di cui abbiamo perso traccia? Secondo lei è veramente solo questione di DNA oppure è vero il detto: "una cosa geniale è 99% sudore e 1% fortuna"?
Provo a riformulare la domanda: alcune volte il prof Boldrin ha parlato di Ken Arrow che lui ha descritto come una mente geniale capace di creare teoremi economici estremamente creativi, altre volte Boldrin ha parlato di Bagnai, descrivendolo come un mediocre associato con le frustrazioni (aggiungo io che, se non interpreto male, neanche se Bagnai vivesse con il corpo e con la mente di un trentenne per 250 anni riuscirebbe a produrre teoremi così importanti come quelli di Arrow). Ora io vorrei capire la cosa seguente: cos'è che ha impedito a Bagnai, nel corso della sua carriera, di diventare Ken Arrow (e qui voglio sottolineare che Bagnai lo uso come una sineddoche)? Il DNA quanto ha influito? Il "duro lavoro" invece?
la domanda a me pare priva di risposte chiare. quel che chiama idee brillanti spesso sono venute a molte persone allo stesso tempo (pensi a qm dal''inizio a Dirac) per due persone che svolgono lo stesso lavoro, quel che le posso che incontrai filosofi a fortiori con lo stesso lavoro, alcuni dei quali dementi e altri abbastanza intelligenti -vi sono eccezioni ma non e' bene far nomi
@@apgspalmaapgspalma1768 i don't know why we started talking in english but for me that's fine. So, the point of the whole discussion is: if you are born as Bagnai, can you become Arrow somehow or there's nothing you can do? The answer you gave me is: We don't know. Am I right?
@@mariorossi2950 just about- the difficulty is: who the heck is bagnai? but the probability of me becoming great garbo are small. we do not know that it is impossible. impossibility results are very hard (see e.g. a moro on impossible language)
Devo dire di avere qualche problema con questa idea di "uomo universale": Leonardo ha scritto di un po' tutte le branche di quella che all'epoca si definiva scienza oltre che di filosofia e arte, è stato architetto, scultore, pittore, ingegnere ed inventore. Sono moltissimi campi, ma sono tutti? magari Leonardo era una pippa mostruosa a combattere e, se fosse nato a Sparta nel V secolo a.C sarebbe stato un reietto. Ma soprattutto, se per assurdo facessimo risorgere da Vinci ora, eccellerebbe ancora in tutti questi campi? Ci si possono porre le stesse domande su Leon Battista Alberti, Michelangelo o Bernini (che vive dopo un secolo abbondante ma ha un eclettismo simile agli altri). Ovviamente non è possibile non definire tutti questi uomini dei grandissimi geni, ma trovo comunque assurde tesi che mettono a confronto "l'uomo completo" del Rinascimento con "l'uomo alienato" della modernità, mi sembra più valido affermare che più la società progredisce in più campi, più la possibilità di dire qualcosa di interessante su più discipline diminuisce data la mole di studio sempre crescente da affrontare (es essendo il tempo limitato per tutti anche per Aristotele o Leibniz). Grazie mille a tutti e due per questa rubrica!
D'estate in realtà la Terra è nel punto di massima distanza dal Sole, in afelio. In inverno è in perielio, ovvero è alla minima distanza. È controintuitivo ma è cosí, occhio professor Boldrin! 🤣
Invece Michele ti inviterei a riflettere sull'importanza dei videogiochi... È sul loro essere prodromo di un mondo che verrà... Con potenzialità ancora maggiori.... Sia nell'espletamento di servizi essenziali sia nell'espletamento di funzioni a cui deleghe gran parte della nostra esistenza che sarà sempre probabilmente più libera .... Dalle esigenze corporali
Prof Boldrin lei che ne pensa di una società comunista basata sul modello spartachista e che è formata nella sua sostanza politica ed economica esattamente come era formata la repubblica dei consigli di baviera? può trovare il modello di comunismo spartachista più funzionante/accettabile/giusto/possibile adesso e in futuro? la prego mi risponda a questa domanda, ho bisogno di sapere cosa ne pensa
Grazie per il video.. Il punto per me più interessante (e attuale nel dibattito) è quello relativo ai bisogni indotti dal sistema e alle preferenze della mass vs quella di un gruppo elitario (esempi moderni il tempo passato su Instagram o a seguire il Grande Fratello). Qualche seguace di Marx ha cercato di dare una soluzione all'alienazione che per lui consegue a ciò?
@@pierpier7806 grazie, cercherò di approfondire. Vediamo se anche i prof. ne discuteranno perché mi sembra che sia l'aspetto maggiormente presente nel dibattito attuale, insieme all'ambientalismo, tra quelli trattati nel video.
Esatto, mi chiedevo appunto se fosse stata sviluppata letteratura sul punto un po’ più autorevole di Fusaro, con proposte. Anche perché il problema credo ci sia ma è di difficilissima soluzione.
@@pierpier7806 non c’ero, ma non so quanto idealizzerei la partecipazione di quegli anni... Temo ci fosse lo stesso livello di ignoranza diffusa, partecipazione passi a e retorica. Certo ora il livello soprattutto dei politici è drammaticamente scaduto, ma come diceva Boldrin nel video le età d’oro non sono mai esistite
La cosa curiosa è che noto che: Si critica la teleologia marxista di derivazione e scelta tra heghelismo e illuminismo Per sostituirci la teleologia scientifica della psicologia moderna.
Venti minuti dedicati a criticare il presunto egualitarismo di Marx secondo il quale ...ognuno sarebbe un Leonardo potenziale in grado di far bene ogni cosa. Il tutto a partire da un paragrafo di un’opera giovanile, a quattro mani, e poco dopo messa da parte, come l’Ideologia tedesca. In realtà il Marx maturo - lo dico senza alcuna simpatia o propensione per il marxismo - non ha mai sostenuto simili amenità. Nella Critica del Programma di Gotha, per es., Marx scrive letteralmente che “ogni individuo è fisicamente o moralmente [physisch oder geistig] superiore ad un altro, e fornisce quindi nello stesso tempo più lavoro, oppure può lavorare durante un tempo più lungo.” E poco dopo parla dell’”’ineguale attitudine individuale e quindi la capacità di rendimento come privilegi naturali” e di “diseguaglianza fra individui, visto che non sarebbero individui diversi se non fossero disuguali [ungleiche]”. Tanto è vero che poco dopo utilizza il motto ’”da ognuno secondo i suoi talenti; a ognuno secondo i suoi bisogni” che è, come si può ben vedere, la diretta e frontale negazione di ogni egualitarismo rispetto ai talenti come ai bisogni (ancorché ovviamente una bizzarra utopia). Credo che di certi argomenti si potrebbe parlare anche in modo un po’ meno approssimativo.
ma la caduta tendenziale del saggio di profitto non è un dato effettivamente misurabile (ovviamente tenendo conto soltanto dell'economia reale ed escludendo i profitti finanziari)?
Credo che il concetto di alienazione "antropologica" intesa solo in relazione al polimorfismo dell'individuo sia un po' fuorviante: credo che essa vada declinata rispetto al concetto di "scelta" dell'individuo di cosa fare nella sua vita all'interno della società. Ovvero, riallacciarsi al concetto di libertà "positiva." Per cui, non è tanto il fatto che ognuno di noi deve saper/voler far tutto, cioè essere un violinista il mattino e scrittore di romanzi la sera. Piuttosto, ognuno dovrebbe avere la possibilità (= libertà) di scegliere di fare il violinista o lo scrittore di romanzi, senza essere costretto a virare verso percorsi "salariati" più "sicuri", pena la non sopravvivenza. E', a tutti gli effetti, una gabbia, per dirla con Weber, dato che solo pochi (in parte anche perchè privilegiati) riescono ad intraprendere percorsi che corrispondono alle proprie autentiche ambizioni.
Sono morto dal ridere : Tu non puoi dire la frase: è come dire che Vlatimir Putin sarebbe un bravo assistente sociale a Catanzaro e continuare con il discorso serio come se niente fosse!(grande!)
Praticamente il marxismo vero, quello che prevede la fine della divisione del lavoro non crede nell' esistenza dell' individuo perché ognuno è perfettamente uguale all' altro (ognuno può fare tutto quello che può fare ogni altro)
Sulla democrazia ateniese la letteratura è sterminata ma io ricordo sempre con piacere, tra i titoli in italiano, Demokratía. Origini di un'idea di Domenico Musti del 1995. Oltre al rigore, ha un suo interesse anche 'autobiografico' per chi vuol divertirsi ad applicare la critica delle fonti al testo di chi tale critica la fa(ceva) per mestiere (Musti era storico greco, tra quelli che hanno innovato anche la manualistica), poiché appartiene ad un periodo in cui il 'giovanile' para-marxismo sembra ormai almeno in parte alle spalle (aveva già 60 anni, meglio tardi che mai) e par veleggiare verso altri lidi. Lo studioso di Yale al quale ci si riferisce non è James C. Scott di Against the Grain giusto?
@@apgspalmaapgspalma1768 Grazie! Il primo non l'ho letto, lo recupererò. Il secondo sì, insieme ad Against the Grain. Sul quale però da archeologo del Neolitico vicino-orientale ho diverse perplessità relative all'uso disinvolto dei dati e relative conseguenti 'teorie'. Peraltro son dati ampiamente conosciuti dagli specialisti (risalgono almeno agli anni '70 per la parte sedentarizzazione precedente all'agricoltura), nulla di 'rivoluzionario'. Il percorso evolutivo che traccia poi, dal Neolitico allo Stato (Uruk), mi pare molto in linea con certe abitudini 'filosofiche' e antropologiche incapaci di maneggiare i dati con il dovuto rigore e finalizzate piuttosto alla costruzione di 'grandi narrazioni'. Le è capitato di leggerlo?
@@-Carlo- No, "against the grain" non lo ho letto. In un periodo, intorno all'inizio di questo secolo, avevo molto guardato alla non-statalizzazione di alcuni posti (uno in cui abitavo in particolare) assieme alle tendenze di molti a vedere in modo quasi romantico il nomadismo vero. quando sono andato dai nomadi (s. kalhari) son rimasto ulteriormente perplesso. Scott ha una forte vena di anarchismo serio: lo trova in 'le armi dei deboli'. sulla sedentarizzazione pernso abbia ragione Lei, da quel poco che ne capisco. Una cosa interessante a mio avviso e' come nel marxismo italiano degli anni '60 vi fu questa ossessione su Karl Marx come visionario che vide giusto, il 'maschinenfragment' come profeta dell'informatica, quello che aveva visto l'alienazione prima di ottieri....
@@apgspalmaapgspalma1768 Quella mi sa che ce la portiamo dietro ancora oggi, mutatis mutandis... Non so se sia quantitativamente paragonabile alla 'sbronza' passata, però ricordo che fino ai miei ultimi anni universitari (primi 2000), il Marx che ci aveva visto giusto andava ancora tra la stragrande maggioranza di chi mi formò. Certo con mille precisazioni, distinguo, ecc., magari sacrificando anche la possibilità della via rivoluzionaria ma salvando a tutti i costi la necessità di 'superare' il 'capitalismo'. Nel percorso post-universitario ho poi perso un po' il polso della situazione essendo stato esclusivamente archeologico e avendo quindi lasciato indietro storici, sociologi, filosofi, ecc., quindi non saprei. D'altro canto, esiste una archeologia marxista, neo-marxista, marxista-strutturalista, materialista, ecc. Pare che gli archeologi quando - dopo aver passato l'80% del tempo a recuperare, raccogliere, documentare, ordinare, sistemare, misurare, classificare, analizzare dati - arrivano ai tentativi di produrre interpretazioni, spiegazioni, teorie, non sappiano far altro che aderire, infine, a qualche ideologia o filosofia bislacca, pescando qua e là dagli scaffali dei supermarket socio-antropologici, meglio se 'postmoderni' così ognuno può dir la propria senza troppi rischi.
capisco. io personalmente cerco di leggere e spiegarmi qualsiasi testo cercando di prendere una prospettiva atemporale, poiché solo così posso ricercare il silver-lining dell'esperienza umana soggiacente. Per questo non avevo neanche considerato l'eventualità che la critica fosse legata a motivi personali o politici. per quanto possa valere, vedo le opere filosofiche di Heidegger come una traslazione nel 900 del lavoro degli stoici, rielaborata alla luce delle scoperte di logica formale e relativiste; apprezzo anche la sua eredità (dica lei se giustamente o no) in Arendt e Foucault. Grazie per la risposta.
A meno che non mi sia confuso, alla fine viene nominato l'autore, Marco Lippi, ma non il nome del libro, qual è? Mi unisco a chi ha richiesto lezione sulla formalizzazione matematica del marxismo, anche in modo critico, rapportandolo con le teorie contemporanee, posto che sia possibile.
La Terra è più vicina al Sole il 3 gennaio di ogni anno. Questo punto dell'orbita terrestre è chiamato perielio. La distanza dal Sole al perielio è di circa 147.095.995 chilometri. Fonte I.A.
La qualità dei "docenti" si nota dal fatto che pure infilandosi in vicoli e rivoli il dialogo rimane interessante. Poi la critica sociale ad approcci minimalisti la capisco meno. Certo quelli che non credono all'esistenza dei muri usano comunque le porte per uscire dalla stanza (i.e. gli autori di "minimalism" si mettono a scrivere libri e far documentari acquistati dai consumatori per guadagnarsi la loro libertà e fare ciò che gli aggrada anziché i lavoratori alienati) ma dal punto di vista personale l'eliminazione del superfluo ha dei fondamenti neuropsicologici validi, dei risvolti sociali a un certo punto chissenefrega.
Le debbo confessare che ho mai capito cosa determina la superfluita': se uno ha il collo la cravatta e' superflua? se uno ha i peli la rasatura e' superflua? se uno ha la memoria, perche' aver un libro?
@@apgspalmaapgspalma1768 lei ne fa una questione filosofica, io resterei sul pratico e sul neurofisiologico: una scrivania sgombra rende più produttivi/meno distratti, forse una casa senza ammennicoli rende più "famelici/propositivi". Sicuramente diminuisce la "decision fatigue". Che al movimento minimalista appartengano CEO di grido direi garantisce sul fatto che non si tratta necessariamente di frange di pensiero marxista.
@@f.r.8828 La prima necessità dell'uomo è il superfluo. Albert Einstein a cui aggiungerei sempre dello stesso: Il mio ufficio? La mia mente è il mio ufficio. Ammetto che la questione è complessa. Aggiungo quindi di Mies van der Rohe - il minimalista. the less is more. Spero di averti confuso.
Riesco male a seguire questo formato di una commento a cui si replice a cui si commenta. qui due che ritengonoche e' meglio aver il tavolo piu' sgombro e quindi sembra siano eliminati i bisogni artificiali. Mi sembrano questioni confuse. Si puo' benissimo amare una architettura anche cognitiva austera e ha nulla a che fare con il capire cosa sia artificiale. Ripeto: e' artificiale muovers? per circa 99000 anni le persone migravano, quando lo facevao, una volta nella vita. Nessuno andava a rimini una volta all'anno- e' artificiale la vacanza? sulla complessa querelle sulel capacita' cognitive, Marx, a mio avviso, ha un'ulteriore forma di ambiguita'; che per chi legge vi invito a sciogliere: sono le capacita' capaita' di ogni singolo individuo oil Gattung e' in grado di assoluta plasticita'? Per quel che vale io rimango dell'idea che la nozione intuitiva popolare di intelligenza ha a che fare con una infinitesima parte di quel che fa la cognizione. Una osservazione: avete notato che si deve esser mascherati, e che di una persona (qui almeno) si vede solo la fronte e gli occhi. Bene avete mai avuto una difficolta' a riconoscere una faccia (invisibile appunto) conosciuta? se no, perche'? (a f.r. --credo ed altri, in particolare a mario rossi)
solo per alleggerire il clima, vi posso fornire un esmepio di quel che ho in testa quando ritengo che l'intelligenza sia come la bellezza. Il piu' grande filosofo vivente (qui non sto sfottendo) e', tra l'altro, noto per porre delle domande di cui non si vede bene cosa sia una risposta, e che danno da preoccuparsi proprio per questo. fine dell'introduzione. Forse siete al corrente del fenomeno del solletico: irrita spesso gli umani, piace spesso ai cani, non funziona con le ostriche neppure coi sasssi. Si solletica con le dita e si ottiene una risposta comportamentale. Per quale motivo (questa e' la domanda) e' impossibile fare a se stessi il solletico? [p.s. ho posto la questione a due neurologi alla fine del secolo scorso, alcuni lumi vennero nella prima decade del presente secolo; e han trovato la questione diffciile] siccome siete spesso ossessi dalla bibliografia, da vedersi sono L. Wolpert & S.Blakemore. Il filosofo in questione lo avete indovinato, per cui non val la pena di ripetersi.
La Società odierna rende gli individui alienati e in perenne conflitto tra loro. Il Sistema potrebbe funzionare in maniera molto diversa: con un reddito di base garantito dallo Stato a cui andrebbe sommato il reddito da lavoro; Per ogni individuo verrebbero messe a disposizione Tot tipi di Case e Tot tipi di Auto da scegliere in base alle esigenze proprie, in questo modo sarebbero garantiti a tutti i Diritti Costituzionali. Le proprietà rimarrebbero dello Stato compreso tutto quello che riguarda la manutenzione che verrebbe gestita da grandi aziende Statali. Lo 0,1% della popolazione ci perderebbe è vero(soprattutto le multinazionali) ma il 99,9 % delle persone vivrebbe meglio con questo Sistema rispetto al Capitalismo attuale. Non voglio dare un nome a tutto questo, ognuno trovi il suo ma sicuramente è un ragionamento così coerente e corretto che non può non funzionare. Purtroppo chi ha il Potere Mondiale vuole mantenere una Povertà diffusa per acquisire sempre più Potere e Ricchezze a discapito degli altri, perciò temono che un giorno la popolazione si ribelli e tutti i loro privilegi svaniscano.
@@apgspalmaapgspalma1768 Per il bene comune in quel Sistema non sarebbero accettati i peccati di Avidità e Megalomania ma sarebbe più improntato all' Equilibrio e alla Sostenibilità. Di conseguenza quei beni simbolo di tensioni sociali non verrebbero concessi, inoltre non sono neanche utili, sono solo stereotipi di un Capitalismo decadente. In poche parole sia più umile e voli basso.
@@stefanominniti8504 un suggerimento, piu' insiste con le corbellerie di saper giudicare dove volare o dove vada il capitalismo, piu' rischia il ruolo di pidocchio nella criniera del cavallo, p. togliatti. per il resto le sue orazione e prediche le consiglio di passarle ai religiosi, ai fedeli suoi o di altri. nel breve periodo prima dell'avvento del sistema le suggerisco di ridurre le popolazioni
Commento con un anno di ritardo per elogiare la precisione scientifica delle baggianate enunciate dal commento originale, opera di qualche troll con tanta voglia di divertirsi e pochissime cose da fare durante il giorno.
Palma dovrebbe investire in qualche prodotto superfluo e alienante come una lampada e una webcam 1080p
così fa più filosofo
Fa piacere sapere che Galliani ha altre passioni oltre al calcio.
Coltivare così tante passioni lo rende un uomo non alienato
Mitico Palma
@@HenryeJune il mondo non poteva fare a meno di questo commento
😅😅😅
@@MrEmBernaAHAHAHA
l'episodio precedente si chiudeva col Prof Boldrin che chiedeva al Prof Palma di comprarsi una buona webcam, in questo le inquadrature di Palma sembrano quelle di Marlon Brando in Apocalypse Now
Hhahahaha
AHAHHA
Te possino Boldrin! Vorrei sfruttare il weekend per leggere un po' ma tra te e Dufer mi lasciate giusto il tempo di dormire 😁 complimenti!
A "Bentornato Adriaaano" con questo accento, ci scappa il like immediately...casso!
Prof. Palma e Liam Neeson immensi.
Il miglior modo di passare questa domenica :) lo guardo subito e grazie per il vostro tempo :)
qui il passo che avevo in testa, da 'Ideologia tedesca'
Inoltre con la divisione del lavoro è data altresì la contraddizione fra l’interesse del singolo individuo o della singola famiglia e l’interesse collettivo di tutti gli individui che hanno rapporti reciproci; e questo interesse collettivo non esiste puramente nell’immaginazione, come «universale », ma esiste innanzi tutto nella realtà come dipendenza reciproca degli individui fra i quali il lavoro è diviso. E infine la divisione del lavoro offre anche il primo esempio del fatto che gli uomini si trovano nella società naturale, fintanto che esiste, quindi, la scissione fra interesse particolare e interesse comune, fin tanto che l'attività, quindi, è divisa non volontariamente ma naturalmente, l'azione propria dell'uomo diventa una potenza a lui estranea, che lo sovrasta, che lo soggioga,invece di essere da lui dominata. Cioè appena il lavoro comincia ad essere diviso ciascuno ha una sfera di attività determinata ed esclusiva che gli viene imposta e dalla quale non può sfuggire: è cacciatore, pescatore, o pastore, o critico critico, e tale deve restare se non vuol perdere i mezzi per vivere; laddove nella società comunista, in cui ciascuno non ha una sfera di attività esclusiva ma può perfezionarsi in qualsiasi ramo a piacere , la società regola la produzione generale e appunto in tal modo mi rende possibile di fare oggi questa cosa, domani quell'altra, la mattina andare a caccia, il pomeriggio pescare, la sera allevare il bestiame, dopo pranzo criticare, cosi come mi vien voglia; senza diventare né cacciatore, né pescatore, né pastore, né critico. Questo fissarsi dell'attività sociale, questo consolidamento del nostro proprio prodotto in un potere obiettivo che ci sovrasta, che cresce fino a sfuggire al nostro controllo, che contraddice le nostre aspettative, che annienta i nostri calcoli, è stato fino ad oggi uno dei momenti principali dello sviluppo storico, e appunto da questo antagonismo fra interesse particolare e interesse collettivo l’interesse collettivo prende una configurazione autonoma come Stato
apgspalma apgspalma grazie
ho letto il tuo commento e mi ha inspirato molto ,devo ammettere che all'inizio sembrava la solita cazzata ultra capitalista del individuo libero versus collettività oppressiva e quindi bada tu individuo a non mischiarti mai alla collettività (la collettività è formata da individui non ha senso quest'affermazione se tutti la prendessero alla lettera la collettività non esisterebbe più), e invece è stato un commento molto più interessante e con il quale mi trovo fortemente d'accordo :D. p.s. sono un marxista :)
@@marcocerto8302sono un marxista anche io
Grazie al Prof. Palma, abbiamo avuto un insight fondamentale: le « teorie » economiche di Bagnai sono frutto di alienazione da quello che dovrebbe idealmente essere (secondo l’analisi marxiana) il suo vocational call: suonare l’oboe.
La testa fluttuante del Palma è ipnotizzante. Devo inoltre aggiungere che il contenuto del video è altrettanto attraente.
Quello che fate è veramente bello. Grazie!
Palma signore delle tenebre
No, e' il Colonnello Kurtz di Apocalypse Now ;)
Sempre pensato!
stavo per scriverlo
Nelle prossime puntate affronterete il problema dell'origine del profitto e magari anche una sua possibile confutazione?
Eccoli qua a tenermi compagnia in questo sabato
Grande prof , Salve Adriano Palma un piacere ritrovarla col prof Boldrin
Sul tema dell'alienazione determinata dalla specializzazione del lavoro, esprimo una riflessione determinata dalle mie osservazioni in ambito cinofilo (studio sui testi dell'etologo e istrittore cinofilo Roberto Marchesini. Un testo per tutti "Educazione Cinofila: editore Apeiron, 2019").
Va detto che la creazione delle razze, selezionate artificialmente dall'essere umano, rischia di esasperare la loro specializzazione, per cui alcuni cani diventano incapaci a fare altro da ciò per cui sono stati selezionati, mentre i cani che non sono stati selezionati artificialmente non brilleranno in una attività specifica ma tendono ad avere una grande capacità di adattamento all'ambiente circostante. Ovviamente non tutte le razze sono state selezionate allo stesso modo. In alcuni casi l'essere umano è stato molto più invasivo (vedi il Bulldog inglese) ed in altri casi ha lasciato fare alla natura (vedi il Pastore Maremmano).
Detto questo, potrei dire che fino alla fase preadolescenziale o adolescenziale, i cani fanno ancora un po' di tutto (si rincorrono, cacciano le prede, fanno la guardia, fanno la lotta), mentre tra l'adolescenza e la maturità interviene la specializzazione, nel senso che, una volta sperimentate le varie attività, il cane tende a focalizzarsi su quelle attività che gli vengono meglio, che gli vengono più facili, sia nel senso che gli richiedono uno sforzo minore, sia nel senso che gli procurano maggiore gratificazione (ci sono cani che sono felicissimi di conquistare una preda anche se gli costa tanto tempo o se gli procura gravi ferite).
Nello specializzarsi ci sono dei vantaggi, perché quando un cane diventa abilissimo in un'attività, per esempio nel fare la guardia ad un territorio (nel caso del cane da pastore guardiano di armenti) o nel combattere contro altri cani (come nel caso dei cani di tipo "bull"), aumenta la gratificazione, aumenta l'autostima di quel cane, aumenta il suo senso di sicurezza determinato dalla consapevolezza di aver trovato un ruolo utilissimo a se ed al suo gruppo. Ma anche degli svantaggi, perché il cane rischia di chiudersi in quella attività, rischia di perdere la plasticità comportamentale, necessaria per adattarsi al contesto. Per esempio, capita con i border collie, che sono bravissimi a condurre il bestiame nei recinti, che quando si trovano di fronte ad un oggetto non riescano a fare altro che mettersi a terra, fissare quell'oggetto per ore in attesa che l'oggetto si muova o venga fatto muovere. Tutto ciò alla lunga crea comportamenti ossessivi, ansia, eccetera. Per cui un educatore cinofilo dovrà intervenire per despecializzare quel cane e allenarlo a esercitare altre abilità (per esempio proponendo la ricerca olfattiva che è più tipica di un cane da caccia come il setter).
Un elemento che influisce sulla propensione a specializzarsi è l'autostima. Minore è l'autostima di un cane e più quel cane tenderà a limitarsi a svolgere quella specifica attività. Questo perché uscendo dalla nostra "arte" la probabilità di sbagliare aumenta e se un soggetto ha poca fiducia in se stesso tenderà a rifugiarsi in ciò che già sa fare e a evitare gli errori.
In conclusione, la specializzazione, se esasperata, può risultare alienante nel senso che priva quel soggetto della capacità di esplorare il nuovo, il diverso da ciò che sa fare e di adattarsi ad un contesto che non è mai fisso e rigido.
Ritengo che sia una questione di equilibrio, perché se un soggetto si sente bravo a fare qualcosa, è altrettanto sano che possa dedicare una parte importante, ma non esclusiva, del proprio tempo e delle proprie energie.
personalmente mi piacciono i lupi. ne ho avuti due e, se si mette da parte il problema di nutrirli non stop, rimasi affascinato
Da istruttore cinofilo, ho fatto le stesse riflessioni e concordo. Infatti sono affascinata dai cani ferali, vaganti o cosiddetti di villaggio, inutili all'uomo ma utilissimi a sé stessi. Brillanti, competenti ed equilibrati nella loro relazione con l'ambiente e con gli altri individui. Grande intelligenza adattativa ed assenza di problemi comportamentali, fuori dal contesto artificiale in cui li obblighiamo. Qualcosa vorrà dire...
Beh, 16:27 - random fact off topic: Leonardo non solo era capace di suonare, comporre poemetti e cantare (addirittura progettò e costruì lui stesso determinati strumenti), ma pare che alla corte dei Medici fosse una delle sue virtù più apprezzate al tempo (era nello spirito del tempo).
È una cosa verificabile facilmente usando google :)
il messere invento' macchine volanti che non volavano e cosi' via, un artista interessante, e appunto un uomo rinascimentale, le scienze son diverse e non per caso sudarono le proverbiali 7 camicie a separarsi dall'idea, nemmeno di "far tutto" ma anche di capire tutto. si ricorda hypotheses non fingo, dallo scholium? eprima ancora in Oldenburg? anche quello se vede lo trova con google, se cosi' non fosse glielo mando di persona
40:00 sarebbe interessante un video a parte su questo concetto dei bisogni artificiali,o almeno una bibliografia ragionata come dice lei
Top generale palpatine in questo video il prof palma. Grazie a tutti e due troppo preziosi
Il mio sogno è sentire il proff palma raccontarci la storia della musica metall , sarebbe straordinario !!!
Credo che possa essere interessante un approfondimento sulla questione dell'autenticità heideggeriana et similia, e del suo eventuale legame con l'idea di un'età dell'oro/eden con successiva caduta nell'epoca dell'alienazione e anche - perché no? - del nichilismo.
Ottimo !!
ragazzi non so se riuscirete a vedere questo commento in quanto il video ormai è di un mese fa, comunque per l'episodio tre potreste analizzare il rapporto di marx con la tecnologia? perché onestamente non ho mai compreso il suo rapporto con essa, ho letto passaggi in cui sembra amarla e intuirne le potenzialità per la crescita economica, e altri in cui sembra toglierle ogni qualità positiva e vederla come strumento di oppressione. onestamente non sono mai riuscito a tirar fuori un senso da queste apparenti contraddizioni
Nota per il pubblico (Michele già lo sa sicuramente): l'estate è il periodo dell'anno in cui il sole è più lontano dalla terra (afelio).
... e noi abbiamo l'inclinazione giusta :) Ma Zaia non lo sa!
Nota per la nota per il pubblico: l'estate ,*nell'emisfero boreale,è il periodo dell'anno... 🤣scusami non ho resistito 😜😉
@@mennio100 giusto.
Ricordo che Zaia era quello che al tempo dei primi casi veneti si lasciò scappare che "ormai il virus è nell'aria, come l'influenza".
@@MicheleBoldrin ...e parla lo stesso.
Che meraviglia!
Palma vs Fusaro is possible?
Riguardo il mito dell'uomo intero, delle infinite possibilità, l'alienazione ecc..voglio richiamare l'attenzione su una mia esperienza visto che Michele e Adriano probabilmente non sono in target. Nella mia bolla pubblicitaria su youtube e social continuano a propormi queste nuove piattaforme di e-learning che vendono corsi online per principianti di qualsiasi cosa. L'ultimo spot rilevante che ho visto seguiva la vita di questo ragazzo di colore in una grande città che la mattina presto si alza e fa il fotografo, poi va al lavoro e fa il porta pizze e nella pausa pranzo medita e disegna, poi torna a casa e suona la chitarra e altre 100mila cose... questo per dire che quell'idea di Marx circola ancora molto e deve essere in qualche modo "eccitante" per la mente visto che questi spot funzionano di brutto. E specifico, nella retorica di questi spot io ci vedo proprio Marx, non tanto l'uomo completo nel senso rinascimentale. Questa cultura è la cultura delle Angurie che ignorano COME ci si procura, in massa, chitarre, macchine, fotografiche, cibo, case, tempo libero...
Può anche darsi che uno da giovane sfrutti la mente fresca ed il tempo a disposizione per vedere cosa gli piace e cosa no.
Io in questo momento sto studiando all'uni chimica, matematica e fisica nel tempo libero mi interesso più o meno superficialmente di informatica, modellazione e stampa 3D, filosofia, storia, scrittura sia poetica che in prosa, biologia e un sacco di altra roba (senza contare pure la pratica sportiva ed il lavoro)
Nel giro di 2/3 anni abbandonerò il 99% di tutte queste cose per motivi di tempo, rimanendo ovviamente ad un livello mediocre in tutto ciò, però ne sarà valsa comunque la pena.
@@lorenzoartegiani5258 Io sono nella stessa situazione nella mia vita pratica. Forse sono sembrato critico nei confronti della questione. In realtà penso che l'eclettismo sia un'ottima cosa e la possibilità di dedicare tempo e soldi ad attività laterali sia il goal più importante dello sviluppo e della crescita economica. La sottigliezza che volevo sottolineare sta nel fatto che mi sembra ci sia una specie di ideologia Liberal/green/red che pone l'uomo eclettico e mediocre (anche nel senso buono) al centro di una narrazione finalistica della storia alla Marx/Hegel o alla Movimento 5 stelle. Si dice "che stupidi che siamo a vivere così male ..a farci alienare dalle nostre infinite passioni" ma non si dice mai che chi si può effettivamente permettere di dedicarsi liberamente a tante attività in modo dilettantesco sono solo una minoranza di fortunati. Per cui allo stato attuale di cose questa retorica è del tutto ipocrita. Bisognerebbe suggerire alle persone un pochino più spesso di farsi il culo su una disciplina specifica e acquisire delle competenze concrete di alto livello in quel campo così da avere in futuro un potere contrattuale che gli permette di avere la libertà di dedicare il proprio tempo libero a quello che gli pare. Ho amici che stanno letteralmente affogando nell'infinita proposta di corsi online, guide ecc sugli argomenti più disparati e poi cazzeggiano all'università e non raggiungono un livello adeguato in nessuno dei campi a cui si dedicano
anche io @@lorenzoartegiani5258
Io in in commento avevo chiesto al prof un video solamente sulla.storia del pci ma così è ancora meglio
Faremo anche quella. Tanto ora ci rinchiudono agli arresti domiciliari cosi' si possono spartire meglio il paese. A noi restera' solo da chiacchierare ...
@@MicheleBoldrin com'è umano il supermegaavvocatodelpopolo
7:48 però col passare del tempo, lui dirà che "da ciascuno secondo le proprie capacità, a ciascuno secondo i propri bisogni", quindi si presume che sapesse delle differenze che ci sono tra individuo e individuo, sapeva che persona x e persona y messe a fare lo stesso lavoro, nella stessa quantità di tempo, avrebbe prodotto diversamente
Assolutamente si!
@@MicheleBoldrin grazie mille e buon natale
Io ho 24 anni e mi sento inutile al cazzo se penso che non arriverò mai a questo livello di conoscenza e consapevolezza.
ma quante ne sa il buon zio Fester! 🤣
...con la voce di Ruggeri
Mi avete svoltato la serata, for good, grazie 💚
Molto interessante
Questa idea del polimorfismo quale essenza umana mi pare essere già idea platonica e roussoviana (vedesi il mito della creazione dell'uomo da parte di Prometeo ed Epimeteo e il racconto del buon selvaggio nelle prime pagine dell' "origine della disuguglianza"). Rimane estremamente problematica, come nel video si fa notare, basti pensare alle conclusioni che Rousseau trae nei suoi testi a partire anche da questo presupposto.
Buongiorno, grazie dei vostri preziosi video. Ho una domanda su Gramsci e non so se l'affronterete nei prossimi video. Vorrei sapere per quale motivo è uno dei pochi autori italiani del novecento studiati all'estero ed in particolare nei paesi anglosassoni dove non ci calcolano per niente, cos'ha di particolare?
Grazie
non facile darle una risposta. le posso azzardare l'ipotesi seguente
1. la tortura che gramsci subi', venne fatta dalle questure e non da Nkvd, ergo e' meno sospetto di altri (pochissimi leggerebbero oggi Berzin o Dimitrov Prebrazenskiy), nel mondo di lingua inglese Gramsci ebbe due magnifici sostenitori: Piero Sraffa e Eric Hobsbawn. In francia ad esempio Gramsci venne ignorato.
2. della sua generazione e' uno dei piu' originali, in parte perche' passo' meta' della vita a scrivere, mentre Togliatti passo' meta' della vita a non farsi fucilare da Nkvd
3. dice delle cose sufficientemente confuse per essere poli interpretabili (vedasi le sue nozioni di egemonia e di 'nuovo principe'__) Per altro della sua generazione altri sono molto piu' interessanti (vedasi le tesi di Blum di Lukacs), ma bene o male -piuttosto male- sopravvisero per un po'. Gramsci mori' giovane e venne sia mummificato che eretto a monumento. veda punto 4
4. dei teorici politici italiani vivi non saprei che dire, cosa hanno detto? dei filosofi italiani vivi, meta' e' praticamente illeggibile, l'altra meta' si occupa di commentare dibattiri degli anni '20, non mancano i dibattiti che nessuno capisce (ha ragione severino o heidegger sul nulla?) Gramsci quanto meno ha una cosa da dire, che e' molto diretta ad un partito comunista che si e' suicidato, di qui la tendenza accademica e prender Gramsci storicamente, in quanto non implica alcuna presa di posizione politica, le operazioni in tal senso furon ben costruite da togliatti con la decisione di pubblicare prima lettere strappalacrime e poco o niente di Gramsci capo comunista.
sul tema di come venne costruito il successo di Gramsci, le posso suggerire un ottima sintesi in Daniele, Chiara, 'togliatti editore di Gramsci', con eccellente partecipazione straordinaria di Piero Sraffa (senza cui di Gramsci si saprebbe nulla, tranne le surreali discussioni con Wittgenstein, di cui Sraffa si scoccio' alla svelta, per ottime ragioni.)
@@apgspalmaapgspalma1768 grazie della risposta rapida ed esauriente Prof! Magari se fate una chiacchierata su questo e su quali siano negli ultimi 100-200 anni i pochi filosofi-autori-pensatori etc.. ad essere studiati e letti nei paesi anglosassoni e perchè, penso che avrebbe molto successo! Ciao Grazie
@@cirobalestrieri1088 Non sono in grado di darle una risposta. La mia impressione e' che un effetto e' dato dalla prolissita' senza pari degli italiani che scrivono, almeno di filosofia. Ebbi la sfortuna di venir invitato (in NC) ad ascoltare uno che parlo' dell'importanza del catechismo. Come forse puo' immagiinare, non che un dipartimento di filosofia usofA prenda simili persone sul serio... Cio' detto qualsiasi studente anche del primo anno sa chi fu Pareto.... All'inizio del secolo vi fu una fiammata di lettori per Antonio Negri, che ha il difetto di essere 4000 volte meno chiaro di Noam Chomsky.
Gramsci fu uno dei primi a capire il problema della borghesia italiana in relazione al potere politico rispetto agli altri stati europei
@@apgspalmaapgspalma1768 Non pensavo che dietro alla mia domanda ci fosse in realtà qualcosa di più profondo. in effetti capire perchè qualcuno ha avuto un determinato successo in un certo periodo, soprattutto in paesi stranieri è meno banale. Motivo in più per farci una chiacchierata. Inoltre la sua riflessione mi spinge a chiedere per quale motivo i filosofi italiani siano così scarsi, se è solo perchè l'Italia è stato per parecchio tempo un paese arretrato (diciamo un po' più di oggi) o se ci siano altri motivi, penso sia ulteriore materiale per altre chiacchierate, almeno lo spero!
Palma/Boldrin >>> Siffredi
la cosa affascinante è che si può guardare sia Rocco Siffredi che Palma che discute di Marx con Boldrin, anche se di solito non contemporaneamente 😏
Complimenti, molto interessante. Unica cosa, Palma bravissimo, ma sembra zio Fester della famiglia Adams... scherzo naturalmente, dovrebbe cambiare webcam
Grazie
Se (... -se- ...) ho capito bene la vostra descrizione dell'alienazione antropologica secondo Marx sarebbe: la suddivisione del lavoro organizza la società per la massimizzazione del profitto e per l'accumulo di capitali ma a scapito dello sviluppo della vera natura umana. La conseguente ricerca della produttività porta a una sempre maggiore specializzazione; che aliena l'individuo, e i gruppi sociali, della tendenza umana naturale a uno sviluppo intellettuale poliedrico. Solo i detentori di capitali possono seguire questa natura; il lavoratore è alienato (spossessato) da questa possibilità di seguire la tendenza naturale. Le macchine amplificano questa alienazione, velocizzando i ritmi di lavoro e quelli economici generali, portando a squilibrare il sistema.Marx ritiene che questa amplificazione, nel lungo andare, porterà gli squilibri a rompere o collassare il sistema socioeconomico.
...o no go capio ninte, mi mona...
grassie de farme saver, sciao vostro
32:20 Avrei una domanda qui da fare al prof Palma (premessa: io sono in parte d'accordo con la visione del professore e del "talento naturale"): secondo lei fino a che punto si può parlare di "talento naturale" per due persone che svolgono lo stesso lavoro? Perché le "idee brillanti" che hanno fatto di Einstein, Bohr, Schrödinger ecc... degli eccezionali scienziati non sono venute pure ai loro contemporanei di cui abbiamo perso traccia? Secondo lei è veramente solo questione di DNA oppure è vero il detto: "una cosa geniale è 99% sudore e 1% fortuna"?
Provo a riformulare la domanda: alcune volte il prof Boldrin ha parlato di Ken Arrow che lui ha descritto come una mente geniale capace di creare teoremi economici estremamente creativi, altre volte Boldrin ha parlato di Bagnai, descrivendolo come un mediocre associato con le frustrazioni (aggiungo io che, se non interpreto male, neanche se Bagnai vivesse con il corpo e con la mente di un trentenne per 250 anni riuscirebbe a produrre teoremi così importanti come quelli di Arrow). Ora io vorrei capire la cosa seguente: cos'è che ha impedito a Bagnai, nel corso della sua carriera, di diventare Ken Arrow (e qui voglio sottolineare che Bagnai lo uso come una sineddoche)? Il DNA quanto ha influito? Il "duro lavoro" invece?
la domanda a me pare priva di risposte chiare. quel che chiama idee brillanti spesso sono venute a molte persone allo stesso tempo (pensi a qm dal''inizio a Dirac)
per due persone che svolgono lo stesso lavoro, quel che le posso che incontrai filosofi a fortiori con lo stesso lavoro, alcuni dei quali dementi e altri abbastanza intelligenti -vi sono eccezioni ma non e' bene far nomi
@@mariorossi2950 some who like evodevo think that a bagnai can increase exponentiay bagnai-hood via strife and hard effort
@@apgspalmaapgspalma1768 i don't know why we started talking in english but for me that's fine. So, the point of the whole discussion is: if you are born as Bagnai, can you become Arrow somehow or there's nothing you can do? The answer you gave me is: We don't know. Am I right?
@@mariorossi2950 just about- the difficulty is: who the heck is bagnai? but the probability of me becoming great garbo are small. we do not know that it is impossible. impossibility results are very hard (see e.g. a moro on impossible language)
Devo dire di avere qualche problema con questa idea di "uomo universale": Leonardo ha scritto di un po' tutte le branche di quella che all'epoca si definiva scienza oltre che di filosofia e arte, è stato architetto, scultore, pittore, ingegnere ed inventore.
Sono moltissimi campi, ma sono tutti?
magari Leonardo era una pippa mostruosa a combattere e, se fosse nato a Sparta nel V secolo a.C sarebbe stato un reietto.
Ma soprattutto, se per assurdo facessimo risorgere da Vinci ora, eccellerebbe ancora in tutti questi campi?
Ci si possono porre le stesse domande su Leon Battista Alberti, Michelangelo o Bernini (che vive dopo un secolo abbondante ma ha un eclettismo simile agli altri).
Ovviamente non è possibile non definire tutti questi uomini dei grandissimi geni, ma trovo comunque assurde tesi che mettono a confronto "l'uomo completo" del Rinascimento con "l'uomo alienato" della modernità, mi sembra più valido affermare che più la società progredisce in più campi, più la possibilità di dire qualcosa di interessante su più discipline diminuisce data la mole di studio sempre crescente da affrontare (es essendo il tempo limitato per tutti anche per Aristotele o Leibniz).
Grazie mille a tutti e due per questa rubrica!
Grazie!
D'estate in realtà la Terra è nel punto di massima distanza dal Sole, in afelio. In inverno è in perielio, ovvero è alla minima distanza. È controintuitivo ma è cosí, occhio professor Boldrin! 🤣
Invece Michele ti inviterei a riflettere sull'importanza dei videogiochi... È sul loro essere prodromo di un mondo che verrà... Con potenzialità ancora maggiori.... Sia nell'espletamento di servizi essenziali sia nell'espletamento di funzioni a cui deleghe gran parte della nostra esistenza che sarà sempre probabilmente più libera .... Dalle esigenze corporali
Prof Boldrin lei che ne pensa di una società comunista basata sul modello spartachista e che è formata nella sua sostanza politica ed economica esattamente come era formata la repubblica dei consigli di baviera? può trovare il modello di comunismo spartachista più funzionante/accettabile/giusto/possibile adesso e in futuro?
la prego mi risponda a questa domanda, ho bisogno di sapere cosa ne pensa
mi piacerebbe un approfondimento sul tema dell'autenticità
Tipo, se il cezanne che ho in cesso e' autentico o meno? Ho chiesto al critico d'arte e dice che e' un'autentica merdata :)
Grazie per il video.. Il punto per me più interessante (e attuale nel dibattito) è quello relativo ai bisogni indotti dal sistema e alle preferenze della mass vs quella di un gruppo elitario (esempi moderni il tempo passato su Instagram o a seguire il Grande Fratello). Qualche seguace di Marx ha cercato di dare una soluzione all'alienazione che per lui consegue a ciò?
@@pierpier7806 grazie, cercherò di approfondire. Vediamo se anche i prof. ne discuteranno perché mi sembra che sia l'aspetto maggiormente presente nel dibattito attuale, insieme all'ambientalismo, tra quelli trattati nel video.
Esatto, mi chiedevo appunto se fosse stata sviluppata letteratura sul punto un po’ più autorevole di Fusaro, con proposte. Anche perché il problema credo ci sia ma è di difficilissima soluzione.
@@pierpier7806 non c’ero, ma non so quanto idealizzerei la partecipazione di quegli anni... Temo ci fosse lo stesso livello di ignoranza diffusa, partecipazione passi a e retorica. Certo ora il livello soprattutto dei politici è drammaticamente scaduto, ma come diceva Boldrin nel video le età d’oro non sono mai esistite
La cosa curiosa è che noto che:
Si critica la teleologia marxista di derivazione e scelta tra heghelismo e illuminismo
Per sostituirci la teleologia scientifica della psicologia moderna.
Venti minuti dedicati a criticare il presunto egualitarismo di Marx secondo il quale ...ognuno sarebbe un Leonardo potenziale in grado di far bene ogni cosa. Il tutto a partire da un paragrafo di un’opera giovanile, a quattro mani, e poco dopo messa da parte, come l’Ideologia tedesca.
In realtà il Marx maturo - lo dico senza alcuna simpatia o propensione per il marxismo - non ha mai sostenuto simili amenità.
Nella Critica del Programma di Gotha, per es., Marx scrive letteralmente che “ogni individuo è fisicamente o moralmente [physisch oder geistig] superiore ad un altro, e fornisce quindi nello stesso tempo più lavoro, oppure può lavorare durante un tempo più lungo.” E poco dopo parla dell’”’ineguale attitudine individuale e quindi la capacità di rendimento come privilegi naturali” e di “diseguaglianza fra individui, visto che non sarebbero individui diversi se non fossero disuguali [ungleiche]”.
Tanto è vero che poco dopo utilizza il motto ’”da ognuno secondo i suoi talenti; a ognuno secondo i suoi bisogni” che è, come si può ben vedere, la diretta e frontale negazione di ogni egualitarismo rispetto ai talenti come ai bisogni (ancorché ovviamente una bizzarra utopia).
Credo che di certi argomenti si potrebbe parlare anche in modo un po’ meno approssimativo.
Chapeau per la metafora delle angurie. Davvero. Sono morto dal ridere.
Grazie veramente per la divulgazione di altissimo livello, fatta "solo" per la voglia di informare, alla faccia dei Marxists de noialtri
Viva il Marxismo
I gretini estremisti sembrano praticamente i Prep più convinti negli USA.
ma la caduta tendenziale del saggio di profitto non è un dato effettivamente misurabile (ovviamente tenendo conto soltanto dell'economia reale ed escludendo i profitti finanziari)?
PROFF PALMA È UN BOSS
Credo che il concetto di alienazione "antropologica" intesa solo in relazione al polimorfismo dell'individuo sia un po' fuorviante: credo che essa vada declinata rispetto al concetto di "scelta" dell'individuo di cosa fare nella sua vita all'interno della società. Ovvero, riallacciarsi al concetto di libertà "positiva." Per cui, non è tanto il fatto che ognuno di noi deve saper/voler far tutto, cioè essere un violinista il mattino e scrittore di romanzi la sera. Piuttosto, ognuno dovrebbe avere la possibilità (= libertà) di scegliere di fare il violinista o lo scrittore di romanzi, senza essere costretto a virare verso percorsi "salariati" più "sicuri", pena la non sopravvivenza. E', a tutti gli effetti, una gabbia, per dirla con Weber, dato che solo pochi (in parte anche perchè privilegiati) riescono ad intraprendere percorsi che corrispondono alle proprie autentiche ambizioni.
declini, declini, i due che han parlato hanno quasi posizioni specularmente opposte sulla cosidetta liberta'.....
Rubrica imperdibile.
Sono morto dal ridere : Tu non puoi dire la frase: è come dire che Vlatimir Putin sarebbe un bravo assistente sociale a Catanzaro e continuare con il discorso serio come se niente fosse!(grande!)
Noto solo io il sarcasmo di questi titoli?
Praticamente il marxismo vero, quello che prevede la fine della divisione del lavoro
non crede nell' esistenza dell' individuo perché ognuno è perfettamente uguale all' altro (ognuno può fare tutto quello che può fare ogni altro)
lol
Sulla democrazia ateniese la letteratura è sterminata ma io ricordo sempre con piacere, tra i titoli in italiano, Demokratía. Origini di un'idea di Domenico Musti del 1995. Oltre al rigore, ha un suo interesse anche 'autobiografico' per chi vuol divertirsi ad applicare la critica delle fonti al testo di chi tale critica la fa(ceva) per mestiere (Musti era storico greco, tra quelli che hanno innovato anche la manualistica), poiché appartiene ad un periodo in cui il 'giovanile' para-marxismo sembra ormai almeno in parte alle spalle (aveva già 60 anni, meglio tardi che mai) e par veleggiare verso altri lidi.
Lo studioso di Yale al quale ci si riferisce non è James C. Scott di Against the Grain giusto?
j c scott, east asian & agrarian studies, yale, new haven ct. my advice: look at the art of not being governed
@@apgspalmaapgspalma1768 Grazie! Il primo non l'ho letto, lo recupererò. Il secondo sì, insieme ad Against the Grain. Sul quale però da archeologo del Neolitico vicino-orientale ho diverse perplessità relative all'uso disinvolto dei dati e relative conseguenti 'teorie'. Peraltro son dati ampiamente conosciuti dagli specialisti (risalgono almeno agli anni '70 per la parte sedentarizzazione precedente all'agricoltura), nulla di 'rivoluzionario'. Il percorso evolutivo che traccia poi, dal Neolitico allo Stato (Uruk), mi pare molto in linea con certe abitudini 'filosofiche' e antropologiche incapaci di maneggiare i dati con il dovuto rigore e finalizzate piuttosto alla costruzione di 'grandi narrazioni'. Le è capitato di leggerlo?
@@-Carlo- No, "against the grain" non lo ho letto. In un periodo, intorno all'inizio di questo secolo, avevo molto guardato alla non-statalizzazione di alcuni posti (uno in cui abitavo in particolare) assieme alle tendenze di molti a vedere in modo quasi romantico il nomadismo vero. quando sono andato dai nomadi (s. kalhari) son rimasto ulteriormente perplesso. Scott ha una forte vena di anarchismo serio: lo trova in 'le armi dei deboli'. sulla sedentarizzazione pernso abbia ragione Lei, da quel poco che ne capisco. Una cosa interessante a mio avviso e' come nel marxismo italiano degli anni '60 vi fu questa ossessione su Karl Marx come visionario che vide giusto, il 'maschinenfragment' come profeta dell'informatica, quello che aveva visto l'alienazione prima di ottieri....
@@apgspalmaapgspalma1768 Quella mi sa che ce la portiamo dietro ancora oggi, mutatis mutandis... Non so se sia quantitativamente paragonabile alla 'sbronza' passata, però ricordo che fino ai miei ultimi anni universitari (primi 2000), il Marx che ci aveva visto giusto andava ancora tra la stragrande maggioranza di chi mi formò. Certo con mille precisazioni, distinguo, ecc., magari sacrificando anche la possibilità della via rivoluzionaria ma salvando a tutti i costi la necessità di 'superare' il 'capitalismo'. Nel percorso post-universitario ho poi perso un po' il polso della situazione essendo stato esclusivamente archeologico e avendo quindi lasciato indietro storici, sociologi, filosofi, ecc., quindi non saprei. D'altro canto, esiste una archeologia marxista, neo-marxista, marxista-strutturalista, materialista, ecc. Pare che gli archeologi quando - dopo aver passato l'80% del tempo a recuperare, raccogliere, documentare, ordinare, sistemare, misurare, classificare, analizzare dati - arrivano ai tentativi di produrre interpretazioni, spiegazioni, teorie, non sappiano far altro che aderire, infine, a qualche ideologia o filosofia bislacca, pescando qua e là dagli scaffali dei supermarket socio-antropologici, meglio se 'postmoderni' così ognuno può dir la propria senza troppi rischi.
@@-Carlo- tipo la dea madre di Marija Gimbutas?
Ma Palma se la comprerà prima o poi una webcam seria? 😄
commento tattico
Qualcuno avvisi Zaia che in estate la terra non è più vicina al sole.
Comunque l'apparire di Palma in questo video ha del mistico.
avrei piacere di avere la spiegazione del perché il Prof Palma disriguarda così istantaneamente Heidegger... :D
per ragioni di famiglia ho l'allergia ai nazisti.
capisco. io personalmente cerco di leggere e spiegarmi qualsiasi testo cercando di prendere una prospettiva atemporale, poiché solo così posso ricercare il silver-lining dell'esperienza umana soggiacente. Per questo non avevo neanche considerato l'eventualità che la critica fosse legata a motivi personali o politici. per quanto possa valere, vedo le opere filosofiche di Heidegger come una traslazione nel 900 del lavoro degli stoici, rielaborata alla luce delle scoperte di logica formale e relativiste; apprezzo anche la sua eredità (dica lei se giustamente o no) in Arendt e Foucault. Grazie per la risposta.
Buonasera, per la prossima volta è possibile dedicare qualche minuto sulle differenze di pensiero fra Marx ed Engels?
Oddio, dai ... dubito Engels pensasse per davvero. Era un'ottima spalla ma, a giudicare dalle lettere, aveva semplicemente una adorazione del Karl ...
@@MicheleBoldrin era il Pippen per MJ. ah no, Pippen ci sapeva comunque fare
A meno che non mi sia confuso, alla fine viene nominato l'autore, Marco Lippi, ma non il nome del libro, qual è?
Mi unisco a chi ha richiesto lezione sulla formalizzazione matematica del marxismo, anche in modo critico, rapportandolo con le teorie contemporanee, posto che sia possibile.
a mio avviso le sara' utile value and naturalsim in marx (London 1979)
www.amazon.it/Marx-valore-costo-sociale-reale/dp/B00IS6XB54
Nel caso l'inglese ti sia ostico :)
La Terra è più vicina al Sole il 3 gennaio di ogni anno. Questo punto dell'orbita terrestre è chiamato perielio. La distanza dal Sole al perielio è di circa 147.095.995 chilometri. Fonte I.A.
Oggi ho imparato misoneista
Qusto discorso di marx sul comunismo dove ognuno puo fare qualcosa mi ricorda abbastanza l 'idea dell' "l'uomo molitpilcato" di F. T.Marinetti
2:27 😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
omg so hyped
La qualità dei "docenti" si nota dal fatto che pure infilandosi in vicoli e rivoli il dialogo rimane interessante.
Poi la critica sociale ad approcci minimalisti la capisco meno. Certo quelli che non credono all'esistenza dei muri usano comunque le porte per uscire dalla stanza (i.e. gli autori di "minimalism" si mettono a scrivere libri e far documentari acquistati dai consumatori per guadagnarsi la loro libertà e fare ciò che gli aggrada anziché i lavoratori alienati) ma dal punto di vista personale l'eliminazione del superfluo ha dei fondamenti neuropsicologici validi, dei risvolti sociali a un certo punto chissenefrega.
Le debbo confessare che ho mai capito cosa determina la superfluita': se uno ha il collo la cravatta e' superflua?
se uno ha i peli la rasatura e' superflua? se uno ha la memoria, perche' aver un libro?
@@apgspalmaapgspalma1768 lei ne fa una questione filosofica, io resterei sul pratico e sul neurofisiologico: una scrivania sgombra rende più produttivi/meno distratti, forse una casa senza ammennicoli rende più "famelici/propositivi". Sicuramente diminuisce la "decision fatigue". Che al movimento minimalista appartengano CEO di grido direi garantisce sul fatto che non si tratta necessariamente di frange di pensiero marxista.
@@f.r.8828 La prima necessità dell'uomo è il superfluo.
Albert Einstein
a cui aggiungerei sempre dello stesso: Il mio ufficio? La mia mente è il mio ufficio.
Ammetto che la questione è complessa. Aggiungo quindi di Mies van der Rohe - il minimalista. the less is more.
Spero di averti confuso.
Prof.Palma, alias Zio Fester
Riesco male a seguire questo formato di una commento a cui si replice a cui si commenta.
qui due che ritengonoche e' meglio aver il tavolo piu' sgombro e quindi sembra siano eliminati i bisogni artificiali. Mi sembrano questioni confuse. Si puo' benissimo amare una architettura anche cognitiva austera e ha nulla a che fare con il capire cosa sia artificiale. Ripeto: e' artificiale muovers? per circa 99000 anni le persone migravano, quando lo facevao, una volta nella vita. Nessuno andava a rimini una volta all'anno- e' artificiale la vacanza?
sulla complessa querelle sulel capacita' cognitive, Marx, a mio avviso, ha un'ulteriore forma di ambiguita'; che per chi legge vi invito a sciogliere: sono le capacita' capaita' di ogni singolo individuo oil Gattung e' in grado di assoluta plasticita'? Per quel che vale io rimango dell'idea che la nozione intuitiva popolare di intelligenza ha a che fare con una infinitesima parte di quel che fa la cognizione. Una osservazione: avete notato che si deve esser mascherati, e che di una persona (qui almeno) si vede solo la fronte e gli occhi.
Bene avete mai avuto una difficolta' a riconoscere una faccia (invisibile appunto) conosciuta? se no, perche'? (a f.r. --credo ed altri, in particolare a mario rossi)
Grazie mille, studendo. Se posso fare una richiesta: Heidegger, bitte!
Il sole in realtà attiva la vitamina d
Ma come al solito non lo avrà capito
Io: vado ad un convengno di marcxisti youtube:mi mostra questo VIDEO STONKS!
Like e Bombay (gin)
ma eravate così anche prima del covid?
Io? no ero piu' giovane, agli altri dovrebbe domandarlo di persona
siete meglio del porno
55
53
solo per alleggerire il clima, vi posso fornire un esmepio di quel che ho in testa quando ritengo che l'intelligenza sia come la bellezza.
Il piu' grande filosofo vivente (qui non sto sfottendo) e', tra l'altro, noto per porre delle domande di cui non si vede bene cosa sia una risposta, e che danno da preoccuparsi proprio per questo.
fine dell'introduzione.
Forse siete al corrente del fenomeno del solletico: irrita spesso gli umani, piace spesso ai cani, non funziona con le ostriche neppure coi sasssi. Si solletica con le dita e si ottiene una risposta comportamentale.
Per quale motivo (questa e' la domanda) e' impossibile fare a se stessi il solletico?
[p.s. ho posto la questione a due neurologi alla fine del secolo scorso, alcuni lumi vennero nella prima decade del presente secolo; e han trovato la questione diffciile]
siccome siete spesso ossessi dalla bibliografia, da vedersi sono L. Wolpert & S.Blakemore. Il filosofo in questione lo avete indovinato, per cui non val la pena di ripetersi.
9
La Società odierna rende gli individui alienati e in perenne conflitto tra loro.
Il Sistema potrebbe funzionare in maniera molto diversa: con un reddito di base garantito dallo Stato a cui andrebbe sommato il reddito da lavoro;
Per ogni individuo verrebbero messe a disposizione Tot tipi di Case e Tot tipi di Auto da scegliere in base alle esigenze proprie, in questo modo sarebbero garantiti a tutti i Diritti Costituzionali.
Le proprietà rimarrebbero dello Stato compreso tutto quello che riguarda la manutenzione che verrebbe gestita da grandi aziende Statali.
Lo 0,1% della popolazione ci perderebbe è vero(soprattutto le multinazionali) ma il 99,9 % delle persone vivrebbe meglio con questo Sistema rispetto al Capitalismo attuale.
Non voglio dare un nome a tutto questo, ognuno trovi il suo ma sicuramente è un ragionamento così coerente e corretto che non può non funzionare.
Purtroppo chi ha il Potere Mondiale vuole mantenere una Povertà diffusa per acquisire sempre più Potere e Ricchezze a discapito degli altri, perciò temono che un giorno la popolazione si ribelli e tutti i loro privilegi svaniscano.
@@apgspalmaapgspalma1768 Per il bene comune in quel Sistema non sarebbero accettati i peccati di Avidità e Megalomania ma sarebbe più improntato all' Equilibrio e alla Sostenibilità.
Di conseguenza quei beni simbolo di tensioni sociali non verrebbero concessi, inoltre non sono neanche utili, sono solo stereotipi di un Capitalismo decadente.
In poche parole sia più umile e voli basso.
@@stefanominniti8504 un suggerimento, piu' insiste con le corbellerie di saper giudicare dove volare o dove vada il capitalismo, piu' rischia il ruolo di pidocchio nella criniera del cavallo, p. togliatti. per il resto le sue orazione e prediche le consiglio di passarle ai religiosi, ai fedeli suoi o di altri. nel breve periodo prima dell'avvento del sistema le suggerisco di ridurre le popolazioni
Elettrificazione terra pace e tutto il potete ai soviet
questa alienazione - non marxiana nè hegeliana - ma semplicemente psichiatrica, è stata già ampiamente sperimetata.
Commento con un anno di ritardo per elogiare la precisione scientifica delle baggianate enunciate dal commento originale, opera di qualche troll con tanta voglia di divertirsi e pochissime cose da fare durante il giorno.