Vorrei farti alcune domande. Se il patriarkatoh favorisce gli uomini e svantaggia le donne come mai non sono le donne a svolgere i lavori più pericolosi? Non parlo di avvilenti ma pericolosi per la vita. Perché nonostante le donne siano più soggette a depressione e PTSD, i suicidi sono in maggioranza maschile? Come mai la donna nonostante sia più soggetta a disturbi borderline e narcisistici, si parla sempre è solo di amore malato da parte dell'uomo sia su migliaia di pagine Facebook con milioni di follower che sui telegiornali e prime pagina?(quando è scontato è risaputo che se uno dei due partner è disturbato, l'altro lo è altrettanto, chiamasi co-dipendenza) Come mai una donna può umiliare, sfottere il partner o addirittura alzare le mani, quando se lo fa un uomo viene arrestato e al 90% condannato alla gogna mediatica senza neanche il beneficio del semplice diritto di aspettare un processo dignitoso? Come mai se muore un tossicodipendente uomo ucciso da sbirri, per l'opinione pubblica è "un tossico in meno" e se muore una ragazza che si prostituiva per le dosi viene immediatamente santificata? Come mai il 90% dei senzatetto sono uomini? Come mai il 99% dei morti in guerra sono uomini?(nel 45 le suffragette umiliavano e sputavano ai ragazzi anche minorenni che rifiutavano di andare a morire in una guerra che non volevano e non avevano chiesto) Come mai il 40% degli abusi domestici sono subiti da uomini e nessuno ne parla? Come mai ci sono pubblicità e annunci ridondanti quotidianamente sulla violenza sulle donne? Come mai i figli vengono smollati quasi sempre alle donne nei divorzi anche se esse si dimostrano essere pessimi genitori? Come mai alle donne sono inflitte pene più leggere a parità di reato?(e io che so stato ai domiciliari qualcosa ne so) Come mai (articolo comparso sul Guardian, vai pure a cercare) se una donna commette reato è colpa "dell'ambiente socioculturale" e sarebbe meglio rieducarle piuttosto che metterle dentro, ma se lo commette un uomo è colpa della sua natura violenta (aggiunto da me ma implicito nel pensiero di molti)? Come mai gli uomini hanno una vita più breve rispetto alle donne? (parlo di paesi industrializzati dove la medicina cura e guarisce perché se guardi nei paesi in via di sviluppo l'età sono simili). Come mai gli uomini non hanno diritti riproduttivi? Te lo scrivo semplice perché mi rendo conto che sia difficile da capire: la donna ha giustamente una miriade di modi per rinunciare alla maternità, dall'affidamento, all'aborto. L'uomo può venire costretto a mantenere un figlio non voluto, invece se volesse prendersi cura del figlio che la sua compagna non vorrebbe, non potrebbe farlo(spetta infatti solo a lei decidere se abortire o meno). Come mai alle coppie lesbiche i figli vengono riconosciuti quasi sempre e alle coppie gay quasi mai? (Parlo dei casi in cui il bambino sia figlio di uno dei due partner). Come mai se una donna uccide i propri figli la colpa è del marito che non le dava attenzioni e la notizia viene subito dimenticata?(in caso contrario invece marcia nelle piazze e intere prime serate in tv) Come mai non si parla del fatto che l'uomo ha maggiori probabilità di essere vittima di morte violenta o di violenza fisica?(Le stesse donne che hanno paura di uscire di casa perchè non si sa chi le può saltare addosso, sai quante botte ci prende un uomo se incontra un altro ragazzo fuori di testa? O anche questo è colpa del patriarcato che si rivolta contro di noi?) Come mai potete parlare di cose ridicole come il "mansplaining" e definire violenza "apprezzamenti non richiesti o eccessivi"(quando vi piace stare al centro dell'attenzione)? Dell'ioergamia femminile ne vogliamo parlare?(O è socialmente accettato solo il luogo comune che siamo tutti puttanieri?) :) Beh per ora ho finito. Ma già immagino la tua risposta "colpa del patriarkato che si è rivoltato contro gli uomini". Tipico.
@@GuscioRosso Tranquillo, il mondo sta cambiando. Abbiamo già invertito la rotta. Spero che torni tutto com'era una volta, ai tempi dei nostri nonni. Prima che il veleno progressista inquinasse la nostra società. Bisogna fregarsene delle loro ubbie demokratike e adoperarsi per ripristinare la legge naturale o come si diceva un tempo la Legge di Roma. La c.d. "emancipazione" è solo uno strumento di controllo, i filantropi liberal-komunisti non hanno mai avuto fini nobili. Non c'è modo più semplice di controllare la popolazione ( parlo di coloro dotati di personalità giuridica, cioè gli uomini ) che attraverso le donne. Lo dice Weishaupt ( un 33, mica uno stronzo qualunque) ben 200 anni prima del merdoso '68.
@@GuscioRosso sei fuori - il femminismo, come qualsiasi altra filosofia di livello alfa, non è fatto per rispondere alle domande. Il femminismo fa le domande. Imparati
Ilenia, ho ascoltato con attenzione e ammirazione tutto ciò che hai abilmente esposto. Già quando ho l'occasione di leggere i tuoi commenti su twitter o ascoltare di fretta le tue storie, noto che mi piacerebbe diventare un giorno il tipo di donna che tu rappresenti. Dedita alla cultura, al lavoro e alla propria emancipazione sociale. Un'emancipazione che, come tu hai detto, non sarà mai realizzata se la società non perde la sua struttura piramidale. Per quanto riguarda gli argomenti che hai portato, ho condiviso tutto ciò che hai espresso e persino il tuo senso di lontananza dalle attività sociali. Nonostante io frequenti la comunità scout - la quale è a suo modo vicina alle esigenze dei meno - sento la costante necessità di dover affermarmi, eppure non trovo un punto, un circolo, ma sì, anche qualcuno con cui conferire. Ho solo diciotto anni, questo è vero, ma la realtà sociale (discorsi che sento, opinioni che non sono davvero opinionj perché dettate dalla disinformazione più che dalla vera affermazione del proprio credo) e quella politica mi lasciano sempre l'amaro in bocca e non nascondo che quella degli ultimi giorni è più demoralizzante che mai, anche per il consenso pubblico. Al di là di questo, davvero complimenti. Cominciare così questa giornata è stato fortificante e spero che la tua strada sia come booktuber che come persona non sia per sempre dedicata solo a questa stretta nicchia, ma che più persone possano avvicinarsi a ció che offri. Complimenti! Un abbraccio
Unico appunto: in tanti non hanno un’idea su diverse questioni, non è solo che non lo vogliono accettare e condividere. C’è proprio tanto ignoranza (penso ad argomenti come la sessualizzazione, lo shaming ecc) e penso che la divulgazione (o il tentativo di) non siano mai occasioni sprecate. Almeno, questo è il mio approccio e non lo cambierei perché lo trovo più stimolante. Detto questo, grazie per questo video!
Miss Fiction Books hai ragione tiffany infatti dopo i tuoi video mi sono spesso trovata a pensare e ripensare a certe questioni e devo ammettete che su alcune cose ho aperto gli occhi😌😌😌
Volevo fare lo stesso commento! Sì, ci sono persone che sanno cos'è il femminismo e non lo accettano per mantenere i loro privilegi, ma ci sono molte più persone (purtroppo anche donne) che ancora dicono cose come "non sono femminista perché non odio gli uomini". È per via di questa ignoranza ancora troppo diffusa che secondo me la divulgazione deve rimanere una priorità. Ci saranno sempre individui che negano il femminismo e il cambiamento climatico perché fa loro comodo, ma dobbiamo assicurarci almeno che tutti capiscano cos'è.
Miss Fiction Books ho dovuto tagliare un pezzo che chiariva un po’ la questione. Il mio pensiero è che sì, l’educazione a scuola e la divulgazione in generale rimangono importantissime ma penso che non sia solo compito delle femministe che scrivono saggi o meglio non deve essere per forza il loro obiettivo primario perché magari vogliono essere critiche in maniera più profonda. Ecco perché ci sono figure apposite per il resto (e dico io abbiamo bisogno di persone specializzate nella comunicazione in questo ambito). Dico semplicemente di non fargliene una colpa se non vogliono divulgare ma riflettere su altri punti, anche più scomodi e controversi :)
Hurricane Eyes, posso farti una domanda? Mettiamo che una persona che dice "non sono femminista perché non odio gli uomini", allo stesso tempo, nel concreto, si batte per la giustizia sociale e per l'uguaglianza. In questo caso, il fatto che questa persona non voglia essere definita "femminista" è veramente la cosa più importante? Un'altra cosa " È per via di questa ignoranza ancora troppo diffusa che secondo me la divulgazione deve rimanere una priorità. Ci saranno sempre individui che negano il femminismo e il cambiamento climatico perché fa loro comodo, ma dobbiamo assicurarci almeno che tutti capiscano cos'è": magari le persone che non si considerano femministe lo sanno molto bene cosa sia il femminismo, eppure preferiscono non definirsi tali, per motivi loro o perché hanno delle critiche sostanziali al movimento o a molti suoi esponenti. Presumere che chi non la pensa come te ignori o non sappia è intellettualmente disonesto.
Mi pare che io abbia detto proprio il contrario cioè che non tutti vogliono essere femministi. Poi, hai ragione, non ho specificato dicendo ci sono persone a cui non piace il movimento ma se si battono per la giustizia sociale non dobbiamo lanciargli le pietre. Certe cose comunque le trovo un po' scontate da ribadire, mi pare anche ovvio e di buon senso, non siamo per forza malpensanti.
Un problema che ho con questo video, di cui condivido (anche se non totalmente) il pensiero di fondo, è che nessuna dottrina filosofica è inattaccabile, nè può esserlo. Tanto è vero che sono state mosse molte critiche al femminismo, da parte di autori di tutto rispetto, molte delle quali sono state in parte condivise (anche se non accettate) anche da femministe molto note (basti pensare alla Nussbaum che scrive in risposta a Rawls). Il femminismo non è una semplice dottrina etica, ma etico-politica (per lo più), il che vuol dire che il messaggio della parità dei sessi ne costituisce solo un aspetto fondante, su cui si basano poi le successive argomentazioni filosofiche (ad esempio: "abbiamo davvero raggiunto la parità dei sessi?", "come si raggiunge la parità dei sessi?", "quali misure economico-politiche è possibile attuare per svincolare la donna da un ruolo subalterno nell'ambito lavorativo?", "come correggiamo i modelli culturali sbagliati che determinano la riproposizione di fenomeni discriminatori?" Ecc.). Queste proposte, sono contestabili; la base ideologica (parità socio-economica), no. In più, una cosa che sfugge a molti, e che potrebbe essere un elemento di confusione, è che ci sono molti tipi di femminismo, differenziati sia a livello storico (le cosiddette "tre ondate" femministe), sia a livello contenutistico; e non tutti concordano tra loro sul da farsi. Questo cambia di molto l'analisi del fenomeno
sarasthoughts allora, tutto quel pezzo tra parentesi voleva rappresentare alcune delle domande da cui partono varie argomentazioni filosofiche femministe (in questo caso, visto che di questo stiamo parlando). Le argomentazioni, in quanto processo costruttivo, sono e saranno SEMPRE contestabili. In filosofia il "semplicemente" non esiste. Ci sono tanti autori che hanno argomentato diversamente per quanto riguarda la parità dei sessi, portando dati e fatti condivisibili, esattamente quanto quelli di autrici femministe. Come puoi ben notare, nè nel mio commento precedente, nè in questo, io sto esponendo la mia posizione sull'argomento; mi sto limitando a dire: "non semplifichiamo". Questo è nell'interesse sia del femminismo, che dei suoi "detrattori".
Ecco cosa le mie amiche che mi accusano da anni non capiscono: Il femminismo deve essere radicale non nel senso di estremo ma deve andare alla sua radice e la radice femminista è collettiva e politica. L'obbiettivo non è raggiungere una parità tra uomo e donna basata su standard creati da uomini (ovvero le donne devono imitare comportamenti attribuiti e associati al potere maschile per essere simbolo di potere) bensì distruggere e smantellare il sistema patriarcale e ricrearne uno nuovo. Umanitario, egalitario, equo, non razzista, non capitalista, non classista, ambientalista ecc e tutto ciò rientra nel Femminismo.
Dopo aver visto la live aspettavo impaziente questo video!Ultimamente ho avuto dei dubbi sul femminismo. Mi sono ritrovata a discutere con delle persone che in poche parole mi fanno detto " ma come fa un' azienda, o un datore di lavoro a essere femminista se assumere le donne si dimostra controproducente (maternità, problemi legati al ciclo, minor resistenza fisica ecc). Nella nostra società quello che conta è il profitto, è ingiusto ma che ci puoi fare?". Sul momento mi sono incazzata impugnando come argomentazione i diritti, però effettivamente non hanno torto. Come si fa a essere femminista in una società che adotta i diritti solo per interesse, e se ne frega degli interessi di tutti i suoi cittadini soprattutto quelli più "deboli". Sono d'accordo con te quando dici che il femminismo da social punta a responsabilizzare le singole persone, e punta molto sul concetto di empower e "Who run the world? Girls". Sembra quasi che più che cambiare la società patriarcale, vogliano semplicemente essere come gli uomini e continuare a vivere in un mondo non paritario per tutti.
XZERo Alessandro Catto, una persona eclettica che appare con alcuni TH-camr di contenuti calcistici, spiega il perché tale femminismo individuale abbia fallito su tutta la linea. Lo spiega in maniera goliardica e poco raffinata, ma approda alla visione da te descritta.
Mi piace molto la premessa che hai fatto, perché si può applicare a diversi tipi di lotte per i diritti o con base etica (sto pensando al veganismo per esempio). Bellissimo video come sempre, Ile.
Molto interessante il discorso sulla pretesa dell''impeccabilità nelle opinioni femministe. La cosa paradossale è che in tutti i canali che conosco - salvo forse quelli che si occupano di libri sul tema - basati quasi esclusivamente sull'argomento femminismo ho visto un'enorme colpevolizzazione delle diverse opinioni, insulti svilenti, scherni senza argomentazioni, una grande mancanza di flessibilità mentale che per me è già un autogol per chi pretende di insegnare qualcosa sul femminismo o qualsiasi altra cosa. Per me queste donne tradiscono la propria causa e mancano di senso critico, sono chiuse nell'ideale di femminismo che però include con poca lucidità anche tutti gli altri suoi complessi aspetti. Ho smesso di seguire queste persone sentendomi scoraggiata e mi ritrovo qua ad ascoltare le opinioni di una ragazza che ha studiato tutt'altro ma che è MOLTO PIÙ INFORMATA, più razionale, più convincente e (non da poco) decisamente più piacevole da ascoltare. Che dire? vorrei un canale tutto a tema femminismo gestito da te, Ilenia.
Già domenica avevo ascoltato la tua live con molto interesse, quindi quando stamattina ho visto questo video sono andata in brodo di giuggiole. Mi ha colpito molto la parte in cui esprimi il sentirti lontana da centri di aggregazione e attività sociali perché mi sento esattamente allo stesso modo, e credo così anche molte altre persone che vorrebbero contribuire ad aiutare ed al cambiamento ma non sanno dove iniziare. Credo che uno dei problemi sia la trasformazione della giornata lavorativa e del "demone della reperibilità", volendo citare Zerocalcare. È ovvio che se uno stacca da lavoro alle 19 - 20, stremato, poi magari si deve mettere a rispondere alle mail, fare uno straordinario per il capo, etc poi non ha molte forze per fare altro. Quando andavo al liceo ero molto attiva nelle iniziative politico-sociali del quartiere, iniziando l'università ho avuto molto meno tempo a disposizione ed ora che studio e faccio lavoretti vari non ho proprio le forze. Un altro punto da considerare é che gli attivisti, soprattutto quelli politici, i sindacalisti e compagnia bella hanno perso molto del loro prestigio sociale e in molti fanno difficoltà a vedere "il cambiamento" partire da là; è una cosa che demoralizza e nessuno é disposto ad imbarcarsi in battaglie dove non vedono possibilità di vittoria, a meno che non li tocchino personalmente. La verità é che spesso individualismo fa rima con menefreghismo.
Complimenti Ilenia! Voglio dirti che non è vero che sei impotente e che la tua forza risiede nella tua capacità critica nei confronti degli argomenti che tratti e nel modo in cui condividi le tue opinioni. Asserendo che queste opinioni siano originali e completamente tue, nel condividerle compi un gesto di vera lotta che fa solo molto bene alla società e a chi ti ascolta perché stimoli il pensiero e la riflessione e devi esserne fiera!
Questo è uno dei discorsi più critici (in senso positivo) sul femminismo che ascolto da tanti anni. Complimenti Ilenia, hai centrato la problematicità del femminismo in pieno
Riguardo al tema del femminismo usato per marketing c'è anche la questione delle diverse identità, ad esempio le pubblicità e la promozione sui social dei brand che ora includono sempre di più donne nere, di altre etnie, musulmane, ecc ma questi brand (che possono essere le industrie del fast fashion) non fanno assolutamente NULLA per queste categorie di persone.
Ilenia sei sempre una sicurezza! ❤ Mi piacerebbe far vedere a tutti questo video. Condivido a pieno il dissidio interiore fra convinzioni femministe e l'effettiva realtà in cui ognuno si trova (ad es. non avere abbastanza soldi/essere troppo pigri per comprare vestiti da aziende etiche, vanità personale ecc). L'unico modo che ho per arginare il problema e mettere per poco la mia coscienza a posto è utilizzare vestiti, accessori e scarpe di seconda mano. Ho la fortuna di aver ereditato molte camicie o gonne cucite da mia madre quando era giovane. So che non è molto, ma si tratta di quelle piccole cose che possono far stare meglio. Soffro di più invece un'altra condizione: quando il femminismo (non di facciata e "pop", ma quello delle azioni quotidiane) non viene preso sul serio e diventa stereotipo. Nonostante io non sia quel tipo di persona che condivide sui social "feminist" o foto di Frida Kahlo ogni giorno, vengo additata spesso da un amico (cattolico intransigente) come la "femminista atea comunista", sicuramente con una certa dose di ironia, ma la cosa mi fa riflettere, dal momento che più volte mi ha citato "Sposati e sii sottomessa". Dici bene quando dici che chi non è femminista lo è per difendere (in maniera conscia o meno) dei privilegi, ma è un discorso che riesco ad applicare mentalmente soprattutto ad una élite, ad una casta abbiente e potente. Rimango spesso incredula e faccio fatica ad accettare che maschi giovani, istruiti e non economicamente privilegiati non capiscano la natura di un movimento così semplice e giusto (come dici tu), e rimango ancora più scossa quando sono altre donne a non accettare o andare contro ideali femministi. Quello che ne deriva è uno stato di disillusione e di amarezza, purtroppo.
Il fatto è che la classe di privilegiati essendo al vertice della piramide (chi più consapevolmente chi meno) influenza con i loro modelli le altre che pur non avendo gli stessi privilegi si adegua agli stessi desideri. Quante volte ho desiderato possedere le stesse cose, avere lo stesso successo materiale, avere lo stesso prestigio di x?
Non sono riuscita a seguire la live e non ho avuto tempo di recuperarla in questi giorni, per cui grazie infinite per questo video, mi interessava tanto la tua opinione rispetto a queste tematiche! Concordo con te praticamente in tutto quello che hai detto, in particolare riguardo al tema del potere, che secondo me è davvero il punto focale della lotta femminista, o quantomeno dovrebbe esserlo. Personalmente, ritengo che il tipo di femminismo light descritto da Jessa Crispin non sia del tutto da condannare, almeno per ciò che riguarda il contributo delle popstar, perchè credo che, essendo loro modelli di riferimento per molte ragazzine, possano rendere accessibili tematiche che non tutte abbiamo il privilegio di affrontare fin da giovanissima età. E' ben difficile crescere femministe, è una condizione più unica che rara. Penso che per una ragzzina di 13 anni avere Beyoncè che si definisce femminista, per quanto possa essere nella realtà dei fatti una mossa di marketing, sia un'ottima opportunità per entrare in contatto col femminismo, opportunità che, se coltivata nel modo giusto, può portare ad una consapevolezza più ampia e profonda riguardo la condizione femminile in tutta la sua complessità. Capisco il discorso che fa Jessa Crispin nei confronti delle "luccicanti popstar che hanno scoperto il mercato del girl power", però ritengo che non consideri questo aspetto che, ovviamente, non riguarda persone adulte, consapevoli e magari anche informate sul femminismo, ma tutti quei giovanissimi che sono nati e stanno crescendo nella società sessista in cui viviamo. Magari invece ne parla e non lo so, visto che non ho finito di leggere il suo libro (l'ho abbandonato perchè non mi piaceva correre dietro ai suoi ragionamenti per poi non ricavarne alcuna spiegazione per me soddisfacente), nel caso mi scuso per aver parlato a vanvera. Come sempre, video interessantissimo, rimango sempre molto colpita dalla tua capacità espositiva!
Più che non considerarlo lei dice che non è propriamente femminismo. Magari sensibilizzi su un tema sociale (che non è mai né inutile né dannoso) ma poi il femminismo è soprattutto altro. Questo almeno è quello che lei ha detto a Torino all'incontro che ha fatto per presentare il suo libro al Salone :)
Vorrei farti alcune domande. Se il patriarkatoh favorisce gli uomini e svantaggia le donne come mai non sono le donne a svolgere i lavori più pericolosi? Non parlo di avvilenti ma pericolosi per la vita. Perché nonostante le donne siano più soggette a depressione e PTSD, i suicidi sono in maggioranza maschile? Come mai la donna nonostante sia più soggetta a disturbi borderline e narcisistici, si parla sempre è solo di amore malato da parte dell'uomo sia su migliaia di pagine Facebook con milioni di follower che sui telegiornali e prime pagina?(quando è scontato è risaputo che se uno dei due partner è disturbato, l'altro lo è altrettanto, chiamasi co-dipendenza) Come mai una donna può umiliare, sfottere il partner o addirittura alzare le mani, quando se lo fa un uomo viene arrestato e al 90% condannato alla gogna mediatica senza neanche il beneficio del semplice doritto di aspettare un processo dignitoso? Come mai se muore un tossicodipendente uomo ucciso da sbirri, per l'opinione pubblica è "un tossico in meno" è se muore una ragazza che si prostituiva per le dosi viene immediatamente santificata? Come mai il 90% dei senzatetto sono uomini? Come mai il 99% dei morti in guerra sono uomini?(nel 45 le suffragette umiliavano e sputavano ai ragazzi anche minorenni che rifiutavano di andare a morire in una guerra che non volevano e non avevano chiesto) Come mai il 40% degli abusi domestici sono subiti da uomini e nessuno ne parla? Come mai ci sono pubblicità e annunci ridondanti quotidianamente sulla violenza sulle donne? Come mai i figli vengono smollati quasi sempre alle donne nei divorzi anche se esse si dimostrano essere pessimi genitori? Come mai alle donne sono inflitte pene più leggere a parità di reato?(e io che so stato ai domiciliari qualcosa ne so) Come mai (articolo comparso sul Guardian, vai pure a cercare) se una donna commette reato è colpa "dell'ambiente socioculturale" e sarebbe meglio rieducarle piuttosto che metterle dentro, ma se lo commette un uomo è colpa della sua natura violenta (aggiunto da me ma implicito nel pensiero di molti)? Come mai gli uomini hanno una vita più breve rispetto alle donne? (parlo di paesi industrializzati dove la medicina cura e guarisce perché se guardi nei paesi in via di sviluppo l'età sono simili). Come mai gli uomini non hanno diritti riproduttivi? Te lo scrivo semplice perché mi rendo conto che sia difficile da capire: la donna ha giustamente una miriade di modi per rinunciare alla maternità, dall'affidamento, all'aborto. L'uomo può venire costretto a mantenere un figlio non voluto, invece se volesse prendersi cura del figlio che la sua compagna non vorrebbe, non potrebbe farlo(spetta infatti solo a lei decidere se abortire o meno). Come mai alle coppie lesbiche i figli vengono riconosciuti quasi sempre e alle coppie gay quasi mai? (Parlo dei casi in cui il bambino sia figlio di uno dei due partner). Come mai se una donna uccide i propri figli la colpa è del marito che non le dava attenzioni e la notizia viene subito dimenticata?(in caso contrario invece marcia nelle piazze e intere prime serate in tv) Come mai non si parla del fatto che l'uomo ha maggiori probabilità di essere vittima di morte violenta o di violenza fisica?(Le stesse donne che hanno paura di uscire di casa perchè non si sa chi le può saltare addosso, sai quante botte ci prende un uomo se incontra un altro ragazzo fuori di testa? O anche questo è colpa del patriarcato che si rivolta contro di noi?) Come mai potete parlare di cose ridicole come il "mansplaining" e definire violenza "apprezzamenti non richiesti o eccessivi"(quando vi piace stare al centro dell'attenzione)? Dell'ioergamia femminile ne vogliamo parlare?(O è socialmente accettato solo il luogo comune che siamo tutti puttanieri?) :) Beh per ora ho finito. Ma già immagino la tua risposta "colpa del patriarkato che si è rivoltato contro gli uomini". Tipico.
Personalmente credo che il pensiero femminista europeo sia un pò diverso da quello americano, in particolare c'è tutta una scuola di pensiero franco - italiana (da Luce Irigaray a Carla Lonzi, come scrivevo l'altro giorno) che meriterebbe di essere riscoperta dalla generazione di ventenni - trentenni di oggi, perchè fornisce delle categorie e degli strumenti per il pensiero. Negli anni '60 Betty Friedan pubblicava La mistica della femminilità, negli anni '70 qui in Italia si iniziava a parlare di Differenza di genere e la pratica di autocoscienza che se proposta oggi farebbe sollevare le sopracciglia a molte donne, è stata importantissima non solo per le donne che l'hanno praticata, ma anche per le studiose che da queste pratiche hanno poi portato alla luce un pensiero nuovo, fertile e terribilmente forte. Per quanto riguarda il non dover convincere i maschi, siamo perfettamente d'accordo, quello che mi fa incazzare è trovare donne che si vergognano di pronunciare anche solo la parola "femminista", e che si adeguano senza tante discussioni al mondo discriminante e ottuso che continua a condizionare le nostre esistenze e che continua ad avere una impronta maschile, nelle convenzioni ed anche nei canoni estetici.
Avevo paura a vedere questo video, perché è un tema che mi sta molto a cuore e pensavo che mi sarei arrabbiata. Invece sei stata fantastica. Ti stimo tanto. Condivido tutto, ma ci sarebbero tante cose interessanti da approfondire. Comunque anche io sento una sorta di "isolamento sociale", ma l'avevo sempre attribuito alla mia personalità.
Ammiro la tua capacità critica e il modo semplice ma sistematico di esporre le questioni più complesse, come questa. Mi trovi perfettamente d’accordo: ogni ideologia, pur inattaccabile dal punto di vista teorico, come il femminismo o la salvaguardia dell’ambiente, non hanno come principale avversario la negazione del loro valore quanto l’interesse dei veri potenti a mantenere il loro profitto. Spesso il giustizialismo propugnato attraverso i media e i social si trasforma paradossalmente nell’ennesimo fenomeno di costume da cui trarre profitto. Trovo molto più acuta l’osservazione sul fatto che non ci si debba soffermare tanto sugli outsider nella giustificazione del femminismo o dell’anti-razzismo quanto sulle persone comuni. Complimenti per l’alto livello culturale e critico che regali al tuo canale e a noi!
Io per una parte del video stavo già pregustando di scrivere il commento arguto dove ti avrei fatto notare, con grande acume e brillante saccenza, che il "double standard" riguarda anche la comunità nera. Solo che poi l'hai fatto tu stessa al 22:23, e quindi niente commento arguto da parte mia :( A parte le mie scemenze, ho trovato questo video davvero molto interessante. In primis perché, più che un video spiegone, mi sembra un video dove poni spunti di riflessione e di "incentivo" ad informarsi, citando saggi ad esempio. Cioè, un discorso volto più ad essere un invito alla discussione, piuttosto che una sterile lezioncina. E sei riuscita a dire molto, in 36 minuti (ho notato che in genere, su youtube, i video più riflessivi tendono a durare tanto ma senza effettivamente dire tanto, dilungandosi in cose inutili e ridondanze varie). Mi piacerebbe un casino avere la tua capacità di sintesi e di argomentazione. E la parte finale tocca un punto dolente per me, perché anch'io vorrei partecipare ad una qualche forma di aggregazione sociale, lottare per qualcosa in un contesto di "comunità" piuttosto che scrivendo commenti acidi su twitter. Ma credo che le mie ragioni per cui non lo faccio siano diverse dalle tue, perché io temo le aggregazioni sociali, temo la possibile settarietà e perdita di spirito critico e lucidità ed identità individuale (lo so che è una paura in gran parte irrazionale, visto che non è che si parla di far parte di un partito o sette strane, ma è più forte di me). Ancora complimenti per il bel video!
Secondo me, oltre al fatto che a moltissime persone convenga non essere femministe, ce ne son altrettante ancora molto ignoranti, sull'argomento, quindi, sono sempre felicissima di vedere video di questo tipo. In più, ho apprezzato, in modo particolare, la parte legata al femminismo e alle contraddizioni, soprattutto a livello estetico. Si tratta di una cosa a cui penso davvero spesso, quindi, grazie per averne parlato!
Argomento trattato con una capacità argomentativa e di riflessione molto interessante. Io supporterei proprio questo modo di presentare l'argomentazione e mi pare la più coerente con la stessa ideologia che vorrebbe esprimere. Se io non voglio discriminazioni, non devo portare discriminazioni e quindi aprire la possibilità a tutti di riconoscere un diritto senza valere doppiamente e senza dover farmi vedere accettabile. Bisogna essere ciò che si è e sulla differenza legittimarsi in una visione paritaria di opportunità e di percezione sociale. Non è ancora visibile e fattibile per via di situazioni mentali ancora legate a generazioni diverse, le quali hanno portato tutt'altra visione di questa e naturalmente non è un processo sociologico semplice. Il bello è sensibilizzare e credere perciò supporto tale cause con il mio blog " Il tocco angelico" e la pagina facebook " L'essenza dell'umanità" :)
Ciao Ilenia, so che il mio commento non è strettamente collegato al video, ma volevo chiederti: cosa pensi della serie televisiva Girlboss? È una domanda un po' strana, lo so, ma la formulerò meglio. Girlboss è una serie netflix di cui hanno rilasciato solo la prima stagione, che io ho trovato molto carina ma, dato che in molti non l'hanno apprezzata, non si é dato il via per la seconda. La trama è questa (tratta da una storia vera): una ragazza newyorkese va a vivere da sola e, nonostante sia ritenuta appunto una ragazza "qualunque", riesce a rendere con intelligenza e spirito imprenditoriale la sua passione per la moda una fonte di guadagno (e non da poco, dato che diventa miliardaria). Le critiche mosse contro la serie erano queste: la protagonista è "antipatica", non insegna nulla perché è una ragazza che si impone spesso con la furbizia (che a quanto pare è un sinonimo di "intelligenza" coniato unicamente per le donne), che è una serie che vorrebbe ma non dà veramente un messaggio femminista. Sentire questi pareri mi ha irritata molto, appunto perché affinché le donne siano ritenute "degne di lode" devono sempre essere dall'animo candido, altruiste e cordiali. So bene, appunto per il discorso che hai fatto, che la causa maggiore per cui è scaturita la disuguaglianza uomo-donna (come ogni disuguaglianza) è appunto il comportamento di alcuni nello sgomitare gli altri e imporsi arrogantemente. Ciò che mi dà fastidio però è che se fosse stato un uomo a farlo, non sarebbero sorte antipatie nei suoi confronti. Quindi pur essendo in tutto e per tutto d'accordo con quello che hai detto, non posso fare a meno di dire che anche questa è una forma di femminismo, anzi secondo me la più coerente. Questo perché appunto mostra che le donne per meritare stima non devono seguire un comportamento modello, e che possono in egual misura fare tutto ciò che fanno gli uomini, anche le cose peggiori, e soprattutto per questo bisognerebbe avere un occhio di riguardo al modo in cui ci si impone sugli altri (il banale karma, insomma, ma con una punta di ironia).
Che bel video! Sei bravissima e penso che già fare un video con un discorso del genere sia in qualche modo "agire". Riguardo ciò che hai detto, credo siano le donne in primis a dover riflettere maggiormente su questo tema e a prendere consapevolezza (anche perché siamo le dirette interessate) ed eventualmente provare a cambiare le cose. Credo che forse, se non ci sentiamo in gruppo, è perché non esiste un gruppo, ho la sensazione che sia la maggiorparte di noi a non pensare mai a tutto questo. D'altronde, quando si sta sui social media (e in ogni dove) si vedono molte donne che votano la loro vita all'apparenza, all'esser belle, in un certo senso ad oggettivizzarsi e a nient'altro. Il problema di base per me è che nella testa delle donne non ci sono idee femministe e la volontà di indipendenza, ma ci sono la materialità, l'esteriorità, l'obiettivo di "fare soldi" vendendo la propria immagine e l'accettazione ad essere mantenute, che sembra un grande traguardo: chi non vorrebbe essere riccamente mantenuta? Ma il lavoro non è solo fatica, è anche autoaffermazione e sta alla base dell'emancipazione di una persona adulta, a mio parere. Dunque, sono i sogni delle donne, in primis, che devono maturare, non solo la società. Mi dispiace un po' quando mi guardo intorno perché penso che se questa è la massa delle donne, sarà molto difficile cambiare le cose. Almeno noi dovremmo pensare al di fuori degli schemi.
Mi sono trasferita quest'anno a Milano per l'università e sento anche io la mancanza di luoghi d'aggregazione dove potersi confrontare con opinioni diverse, perché alla fine io discuto di questi problemi con i miei amici o la mia famiglia, persone che più o meno la pensano come me. Se mai venissi a conoscenza di ambienti a Milano del genere diffondili su tutti i social perché potrebbero interessare a tanti, oltre che a me. Comunque video molto interessante e che fa molto riflettere, complimenti.
Quando hai parlato del femminismo intersezionale, mi hai ricordato del fatto che non tutte le femministe bianche sono coscienti del white priviledge e del fatto che le donne nere nella storia sono state doppiamente discriminate (sessualmente e razzialmente) nonché escluse anche da alcuni gruppi femministi bianchi come succedeva in passato.
Mi rendo conto che non è facile, però cercando bene esistono delle "sacche di resistenza" nella società, che permettono di creare comunità umana: sto pensando al movimento di Non Una Di Meno, o alle proteste in Argentina, Cile e Polonia, o ai vari collettivi che spesso si trovano in ambiente universitario. Tutte realtà contraddittorie, certo, ma questo è inevitabile, come hai detto bene tu. In un mondo che ci crea atomizzati, organizzarsi è l'unico modo per reagire. In questo senso il femminismo ha il merito di essere un'ideologia che oggi riesce a formulare delle critiche globali e ad aggredire il sistema in tutte le sue falle, proprio perché patriarcato, capitalismo e disuguaglianze sono così strettamente intrecciati. Per questo ti ringrazio di questo video: essere radicali pare una colpa. Come se un intero ecosistema basato sulla prevaricazione e sul dominio si potesse agilmente abbattere a suon di carezzine e bacetti.
Io mi sento impotente sotto ogni aspetto. Non riesco in alcun modo a concretizzare le mie idee e ciò in cui credo. Quando voto non mi sento rappresentata e decido di votare il meno peggio, non delle persone che portano avanti le mie idee. Non riesco a smettere di comprare fast fashion, principalmente perché non posso permettermi vestiti che vengono da aziende più serie ed etiche. Non riesco ad andare in spiaggia o in piscina senza essermi depilata e ho un milione di prodotti cosmetici, quindi non riesco a oppormi alle imposizioni estetiche del patriarcato. Cosa posso fare a parte leggere dei testi che confermano idee che già ho? Dobbiamo continuare a discutere delle stesse cose negli stessi ambienti di internet con le stesse persone, dandoci una pacca sulla spalla per quanto siamo brave e illuminate mentre non riusciamo a concretizzare nulla che esca da nostro orticello di "empowerment" personale? Io non sono stanca di farlo, voglio lottare ma mi sento inutile.
Posso dirti che vorrei abbracciarti? I tuoi dubbi, il tuo senso di impotenza, sono legittimi e credimi, conosco tante persone che li hanno ma non hanno il coraggio di ammetterli come invece hai fatto tu qui. Permettimi, nel mio piccolo, ti condividere la mia esperienza, magari ti aiuta a dissipare qualche dubbio. :) Non mi ero mai ritenuta femminista, finché ho seguito il corso di pedagogia e didattica dell'arte con quella che è diventata la mia relatrice di tesi (e tu dirai, che c'entra la pedagogia col femminismo? in realtà c'entra molto, perché per avere un mondo più paritario bisogna insegnare ai bambini il pensiero paritario, in questo modo si accelera il cambiamento generazionale). Fu lei, la mia grande prof, a definirmi femminista leggendo un mio brano che riguardava la selezione delle immagini per gli articoli relativi alla cronaca dell'omicidio di possesso (quello comunemente conosciuto come femminicidio perché conta per la maggior parte vittime di sesso femminile, ma che annovera anche una piccola ma egualmente triste quantità di vittime di sesso maschile). Da quella definizione, che inizialmente non capii se era un complimento, una constatazione o un'offesa, lei mi ha instradata lungo una serie di studi che mi hanno reso ben chiaro tutto ciò che prima dentro di me era nebuloso. Non pensare che per essere femminista devi tenerti le pellicce da scimmia sulle gambe, smettere di truccarti, vestire con abiti di tre taglie più grandi e buttare via il pettine e i cosmetici. Non pensare che essere femminista significhi odiare i bambini all'urlo di l'utero è mio e lo gestisco io. Io sono una patita di make-up, odio i peli, adoro vestirmi carina e sono malata di capelli lunghissimi con acconciature arzigogolate tutte femminili. Adoro l'epoca vittoriana, le crinoline e tutta una serie di cose che apparentemente non sono femministe (della serie io non esco di casa la sera se non indosso un torturante tacco 12), ma sono femminista, e sai perché? Perché io queste cose le adorerei comunque, e mi depilerei, truccherei, intoeletterei come per andare sul red carpet anche se fossero considerate poco femminili. Ti piace andare in spiaggia liscia come la seta? Bene. Ti piace andare in spiaggia con le trecce ai peli delle gambe? Bene lo stesso. Il femminismo non è rifiutare la femminilità, ma prendere del concetto di femminilità così come lo intendiamo oggi, ciò che l'individuo sente proprio. In un gruppo femminista una ragazza domandò: io credo nei principi femministi, ma quando vedo tutti quei post che invocano la liberazione della donna dai lavori domestici mi sento male, perché a me i lavori domestici piacciono, amo stare in casa e prendermi cura dei miei cari, dove sbaglio? Le spiegammo che non si è meno femministi se si ama lavare il pavimento o prendersi cura della casa o passare le ore ai fornelli divertendosi in una ricetta che piace, anzi, è femminismo fare tutte queste cose quando le si sente congeniali alla propria natura. Ma una donna, secondo l'ideologia femminista, deve essere considerata un individuo e si deve tenere conto che non è detto le piaccia occuparsi della casa e non deve essere indottrinata perché il suo futuro sia esclusivamente quello, bisogna permetterle di scegliere se essere casalinga o lavoratrice o entrambe le cose, ma la scelta non deve dipendere dal pregiudizio che una donna sia più brava a pulire o occuparsi dei figli rispetto al marito, deve dipendere dalle sue attitudini. Essere femministi non significa rifiutare a prescindere e in toto il concetto di donna inteso dalla società patriarcale, ma non permettere agli altri o a se stessi di chiudersi nello stereotipo. Questo non vuol dire che devi allontanare da te anche le cose incluse nello stereotipo che però a te piacciono, ti piacciono, e devi essere libera di depilarti come di decidere di fare il meccanico. Il femminismo è questo, permettere agli individui, indipendentemente dal genere di appartenenza, di seguire le proprie attitudini. Ora, che molte persone che si definiscono femministe abbiano una visione un po' estrema della cosa (e in alcuni casi distorta) è colpa della piccolezza mentale di queste persone, ma non deve spaventarti o farti desistere. Mi permetto anche di consigliarti un paio di letture che a me sono piaciute davvero tanto: dalla parte delle bambine (elena giannini belotti) è un libro degli anni '70 quindi esprime anche problematiche fortunatamente superate al giorno d'oggi, ma ci aiuta a capire quanto siamo andati a migliorare negli ultimi 60 anni ancora dalla parte delle bambine (murgia, lipperini) riprende l'argomento del libro sopra, ma attualizzato, e concentrandosi sui messaggi di genere forniti dal consumismo, da cui molti bambini non vengono protetti perché i genitori stessi non hanno i mezzi per cogliere questi piccoli "indottrinamenti". il secondo sesso (simone de bouvoir) una bibbia, libro vecchio ma strabello. Sii bella e stai zitta (michela marzani) Poi, per quanto riguarda il cosa possiamo fare, sii femminista nel tuo piccolo, nei gesti di ogni giorno. Vedo spesso piccoli atti di body shaming, oppure opinioni per nulla femministe portate avanti basandosi su preconcetti non riconosciuti come patriarcali, vedo prese di posizione che sembrano più una guerra tra i sessi che una presa di posizione femminista, e lo vedo accadere tra chi si definisce femminista. Non trattare i bambini in modo differente in base al loro sesso (può sembrare di non farlo, ma rifletti sempre quando ti approcci a un bambino e domandati: se fosse del sesso opposto cosa farei? e così capirai come correggere il tuo atteggiamento, io che lavoro spesso coi bambini ho cambiato molto il mio comportamento da quando mi pongo questa domanda). E soprattutto, non dare mai per scontato che una cosa detta da più femministi sia effettivamente femminista. Il femminismo proclama la parità di diritti, di opportunità e di scelte per tutti gli individui, indipendentemente dal sesso, dall'etnia, dall'età e dal credo religioso, se qualcosa si discosta anche di poco da questa linea base, allora non è del tutto femminista e va limato. Ti ho scritto un papiro, scusa, ma spero che in questa fiumara tu possa trovare qualcosa di utile. Un abbraccio
ti rispondo solo su una questione visto che il commento sopra il mio è stato decisamente esaustivo su tutto il resto. per il fast fashion che hai menzionato, non so dove tu viva, ma ti consiglierei di cercare qualche negozio dell'usato o vintage :) si trovano capi davvero molto belli anche sotto i 20 euro, e ti senti un po' speciale ad indossarli perchè sai che non saranno in molti ad avere lo stesso identico vestito. magari se non abiti in grandi centri urbani, puoi comprare qualcosa quando viaggi o quando ti sposti in Italia insomma, informati quando stai partendo se a destinazione c'è qualche bel negozio e lascia un po' di spazio in valigia haha ovviamente non troverai, soprattutto all'inizio, TUTTO ciò che cerchi, ma puoi cominciare a fare una piccola differenza come riesci :) e se fai parte delle persone a cui fa un po' schifo perchè "meh qualcun altro li ha indossati" basta lavarli prima di metterli, abbastanza facile haha contando che i vestiti fast fashion fra gente che li prova in camerino e residui chimici non è che siano molto più puliti ;) bacione, spero di averti motivata un po', perchè capisco quanto a volte possa sembrare tutto molto difficile.
Ti sembrerà assurdo, ma ti consiglio di informarti sul movimento minimalista: affronta buona parte delle problematiche di cui parli. Per iniziare potresti leggere "Fai spazio nella tua vita" di Fumio Sasaki e vedrai che rifletterai diversamente sugli oggetti di cui ti circondi. Seconda riflessione: il senso di impotenza nasce dall'isolamento: occorre tornare a riunirsi: gruppi di lettura, collettivi. Uniti, siamo più forti di quanto pensiamo.
Vorrei farti alcune domande. Se il patriarkatoh favorisce gli uomini e svantaggia le donne come mai non sono le donne a svolgere i lavori più pericolosi? Non parlo di avvilenti ma pericolosi per la vita. Perché nonostante le donne siano più soggette a depressione e PTSD, i suicidi sono in maggioranza maschile? Come mai la donna nonostante sia più soggetta a disturbi borderline e narcisistici, si parla sempre è solo di amore malato da parte dell'uomo sia su migliaia di pagine Facebook con milioni di follower che sui telegiornali e prime pagina?(quando è scontato è risaputo che se uno dei due partner è disturbato, l'altro lo è altrettanto, chiamasi co-dipendenza) Come mai una donna può umiliare, sfottere il partner o addirittura alzare le mani, quando se lo fa un uomo viene arrestato e al 90% condannato alla gogna mediatica senza neanche il beneficio del semplice doritto di aspettare un processo dignitoso? Come mai se muore un tossicodipendente uomo ucciso da sbirri, per l'opinione pubblica è "un tossico in meno" è se muore una ragazza che si prostituiva per le dosi viene immediatamente santificata? Come mai il 90% dei senzatetto sono uomini? Come mai il 99% dei morti in guerra sono uomini?(nel 45 le suffragette umiliavano e sputavano ai ragazzi anche minorenni che rifiutavano di andare a morire in una guerra che non volevano e non avevano chiesto) Come mai il 40% degli abusi domestici sono subiti da uomini e nessuno ne parla? Come mai ci sono pubblicità e annunci ridondanti quotidianamente sulla violenza sulle donne? Come mai i figli vengono smollati quasi sempre alle donne nei divorzi anche se esse si dimostrano essere pessimi genitori? Come mai alle donne sono inflitte pene più leggere a parità di reato?(e io che so stato ai domiciliari qualcosa ne so) Come mai (articolo comparso sul Guardian, vai pure a cercare) se una donna commette reato è colpa "dell'ambiente socioculturale" e sarebbe meglio rieducarle piuttosto che metterle dentro, ma se lo commette un uomo è colpa della sua natura violenta (aggiunto da me ma implicito nel pensiero di molti)? Come mai gli uomini hanno una vita più breve rispetto alle donne? (parlo di paesi industrializzati dove la medicina cura e guarisce perché se guardi nei paesi in via di sviluppo l'età sono simili). Come mai gli uomini non hanno diritti riproduttivi? Te lo scrivo semplice perché mi rendo conto che sia difficile da capire: la donna ha giustamente una miriade di modi per rinunciare alla maternità, dall'affidamento, all'aborto. L'uomo può venire costretto a mantenere un figlio non voluto, invece se volesse prendersi cura del figlio che la sua compagna non vorrebbe, non potrebbe farlo(spetta infatti solo a lei decidere se abortire o meno). Come mai alle coppie lesbiche i figli vengono riconosciuti quasi sempre e alle coppie gay quasi mai? (Parlo dei casi in cui il bambino sia figlio di uno dei due partner). Come mai se una donna uccide i propri figli la colpa è del marito che non le dava attenzioni e la notizia viene subito dimenticata?(in caso contrario invece marcia nelle piazze e intere prime serate in tv) Come mai non si parla del fatto che l'uomo ha maggiori probabilità di essere vittima di morte violenta o di violenza fisica?(Le stesse donne che hanno paura di uscire di casa perchè non si sa chi le può saltare addosso, sai quante botte ci prende un uomo se incontra un altro ragazzo fuori di testa? O anche questo è colpa del patriarcato che si rivolta contro di noi?) Come mai potete parlare di cose ridicole come il "mansplaining" e definire violenza "apprezzamenti non richiesti o eccessivi"(quando vi piace stare al centro dell'attenzione)? Dell'ioergamia femminile ne vogliamo parlare?(O è socialmente accettato solo il luogo comune che siamo tutti puttanieri?) :) Beh per ora ho finito. Ma già immagino la tua risposta "colpa del patriarkato che si è rivoltato contro gli uomini". Tipico.
Il patriarcato non c'entra nulla con la società iperliberale e capitalista dei consumi, dell'apparenza, della sessualizzazione e oggettificazione della donna, della competizione e dell'egemonia del potere lobbistico-finanziario. Una società patriarcale è semplicemente una società basata sull'autorità del padre che si prende delle precise responsabilità riguardo la famiglia. Il patriarcato in occidente è defunto nel '68, ma quando vi svegliate voi femministe?
E' bello vedere leggendo alcuni commenti che certa gente non ha capito una mazza di quello che hai detto....ma come fate a dire che gli ideali femministi ( ovvero donna=uomo) non è inattaccabile a priori?? ma ce la fate??
onpuchan09 Riassumo quello che ti ha risposto qualcun altro in modo più lungo ed esaustivo 😂 ne ho discusso anch'io in un altro commento e mi sono resa conto chi ritiene "non giusto" il femminismo spesso lo fa perché non associa il femminismo alla parità di genere. Ho provato a spiegare che il femminismo di cui parla ilenia è uomo=donna, ma è comprensibile che magari alcuni, anche battendosi per la parità di genere, preferiscono non utilizzare quest etichetta poiché la ritengono portatrice di altri tipi di disparità. E sinceramente finché la gente non accetta il termine in sé, ma combatte per un'ideale di uguaglianza a me sta bene lo stesso!
Vorrei farti alcune domande. Se il patriarkatoh favorisce gli uomini e svantaggia le donne come mai non sono le donne a svolgere i lavori più pericolosi? Non parlo di avvilenti ma pericolosi per la vita. Perché nonostante le donne siano più soggette a depressione e PTSD, i suicidi sono in maggioranza maschile? Come mai la donna nonostante sia più soggetta a disturbi borderline e narcisistici, si parla sempre è solo di amore malato da parte dell'uomo sia su migliaia di pagine Facebook con milioni di follower che sui telegiornali e prime pagina?(quando è scontato è risaputo che se uno dei due partner è disturbato, l'altro lo è altrettanto, chiamasi co-dipendenza) Come mai una donna può umiliare, sfottere il partner o addirittura alzare le mani, quando se lo fa un uomo viene arrestato e al 90% condannato alla gogna mediatica senza neanche il beneficio del semplice doritto di aspettare un processo dignitoso? Come mai se muore un tossicodipendente uomo ucciso da sbirri, per l'opinione pubblica è "un tossico in meno" è se muore una ragazza che si prostituiva per le dosi viene immediatamente santificata? Come mai il 90% dei senzatetto sono uomini? Come mai il 99% dei morti in guerra sono uomini?(nel 45 le suffragette umiliavano e sputavano ai ragazzi anche minorenni che rifiutavano di andare a morire in una guerra che non volevano e non avevano chiesto) Come mai il 40% degli abusi domestici sono subiti da uomini e nessuno ne parla? Come mai ci sono pubblicità e annunci ridondanti quotidianamente sulla violenza sulle donne? Come mai i figli vengono smollati quasi sempre alle donne nei divorzi anche se esse si dimostrano essere pessimi genitori? Come mai alle donne sono inflitte pene più leggere a parità di reato?(e io che so stato ai domiciliari qualcosa ne so) Come mai (articolo comparso sul Guardian, vai pure a cercare) se una donna commette reato è colpa "dell'ambiente socioculturale" e sarebbe meglio rieducarle piuttosto che metterle dentro, ma se lo commette un uomo è colpa della sua natura violenta (aggiunto da me ma implicito nel pensiero di molti)? Come mai gli uomini hanno una vita più breve rispetto alle donne? (parlo di paesi industrializzati dove la medicina cura e guarisce perché se guardi nei paesi in via di sviluppo l'età sono simili). Come mai gli uomini non hanno diritti riproduttivi? Te lo scrivo semplice perché mi rendo conto che sia difficile da capire: la donna ha giustamente una miriade di modi per rinunciare alla maternità, dall'affidamento, all'aborto. L'uomo può venire costretto a mantenere un figlio non voluto, invece se volesse prendersi cura del figlio che la sua compagna non vorrebbe, non potrebbe farlo(spetta infatti solo a lei decidere se abortire o meno). Come mai alle coppie lesbiche i figli vengono riconosciuti quasi sempre e alle coppie gay quasi mai? (Parlo dei casi in cui il bambino sia figlio di uno dei due partner). Come mai se una donna uccide i propri figli la colpa è del marito che non le dava attenzioni e la notizia viene subito dimenticata?(in caso contrario invece marcia nelle piazze e intere prime serate in tv) Come mai non si parla del fatto che l'uomo ha maggiori probabilità di essere vittima di morte violenta o di violenza fisica?(Le stesse donne che hanno paura di uscire di casa perchè non si sa chi le può saltare addosso, sai quante botte ci prende un uomo se incontra un altro ragazzo fuori di testa? O anche questo è colpa del patriarcato che si rivolta contro di noi?) Come mai potete parlare di cose ridicole come il "mansplaining" e definire violenza "apprezzamenti non richiesti o eccessivi"(quando vi piace stare al centro dell'attenzione)? Dell'ioergamia femminile ne vogliamo parlare?(O è socialmente accettato solo il luogo comune che siamo tutti puttanieri?) :) Beh per ora ho finito. Ma già immagino la tua risposta "colpa del patriarkato che si è rivoltato contro gli uomini". Tipico.
@@GuscioRosso ciao, mi dispiace che nessuno ti abbia risposto e mi dispiace di farlo io dopo un anno. Non sono ancora proprio informatissima sul femminismo, non mi definisco una femminista per il momento dato che mi sto ancora informando, facendomi la mia idea e non essendo d'accordo al 100% (anche perché ci sono diverse idee), ma prima di tutto vorrei dirti che, da quello che ho capito, ci sono tanti tipi di femminismo e molte hanno definizioni diverse, quindi non bisogna generalizzare. Occorre soprattutto fare delle distinzioni tra il femminismo fake mainstream e pop americano, quello delle celebrità e delle cosiddette "feminazi", che non è vero femminismo, è più che altro una moda, portata avanti da persone molto stupide che dubito leggano alcun libro, e il femminismo diciamo più vero, quello di ragazze come Ilenia che leggono, discutono, si informano, pensano. Quello che vedo, almeno qua in Italia, è che in realtà nel femminismo odierno, ti stupirà saperlo, ma si parla anche di diritti degli uomini, dei maschi. Questo perché come appunto hai fatto notare, ci sono situazioni in cui una donna è privilegiata. Essendo il femminismo un movimento che lotta per la parità dei sessi, la donna non può essere privilegiata ma alla pari. Si parla anche di come il patriarcato danneggi l'uomo stesso, che ad esempio non può ammettere di avere problemi emotivi o psichici perché l'uomo deve essere sempre forte (una serie molto interessante e famosa che tratta questo tema è I Soprano, te la consiglio vivamente). Quindi tu hai fatto notare cose giustissime e appunto le femministe di oggi ne parlano, ad esempio guarda i video di cimdrp a proposito o anche il libro di Chimamanda che Ilenia cita se non ricordo male parla anche degli uomini. Comunque vorrei correggerti su una cosa. Non tutte le donne cercano quel tipo di attenzioni e vogliono essere fischiate, alcune si ma non tutte. Non generaliziamo. È sempre meglio portare rispetto a una persona che vedi per strada e non conosci. Il fischio è un tipo di apprezzamento molto fuori luogo e maleducato, a prescindere da come una donna è vestita, mica tutte le donne si fanno belle per gli uomini, molte lo fanno per sè stesse.
Da laureata in filosofia, attenzione alla definizione (basata, se vogliamo parlare filosoficamente, da un sillogismo con fallacia logica interna) che "il femminismo è una teoria giusta, etica e quindi inattaccabile". E ancora più avanti nel video: "La filosofia è giusta ed etica e quindi si giustifica da sé'. Se vuoi davvero intendere il femminismo come filosofia ricordati che queste affermazioni fanno rabbrividire tutta la tradizione filosofica. Non esiste nessun pensiero filosofico inattaccabile e per dirtela tutta, se non lo sai, di dottrine etiche in filosofia ce ne sono tantissime, anche che si contraddicono a vicenda (e ovviamente tutte criticabili, altrimenti non sarebbe filosofia ma ideologia incontrastata). Se dobbiamo prendere come assunto etico=giusto (che, lo ripeto, è una fallacia logica), come fai tu, allora sarebbero tutte potenzialmente accettabili insieme, cosa ad esempio impossibile. E comunque ancora più inaccettabile in filosofia è dire che una corrente siccome è etica è inattaccabile. Fosse stato così la filosofia si sarebbe esaurita ancor prima di Socrate. Cosa del tutto priva di senso in filosofia è poi dire che siccome una dottrina è etica si giustifica da sé. Attenzione a parlare di grandi temi senza averne le basi minime.
Ciao Ilenia! Grazie per aver condiviso queste riflessioni con noi, come al solito mi permetti sempre di mettere in discussione le mie certezze e di guardarle con un altro punto di vista. Ho diciannove anni e per tutta la mia adolescenza mi sono definita femminista, perché mi sono sempre interessata ai disagi femminili (di donne occidentali e non) e, nel mio piccolo, tento di informarmi, informare e denunciare. Eppure, dopo aver seguito questo video, mi rendo conto che l'informazione da sola non basta, perché si rischia di parlare senza poi impegnarsi per fare la differenza da un punto di vista pratico (e quindi sociale e politico). Quindi grazie per avermi dato tanto materiale su cui riflettere, circa la mia idea di femminismo e cittadinanza. Un'ultima cosa (questo commento è troppo lungo)... Hai mai letto Alias Grace della Atwood? L'autrice non si autodefinisce femminista, ma in questo testo (forse più che nel Racconto dell'ancella) io ho ritrovato una grande attenzione per uno squilibrio marcatamente economico, che va poi a influenzare la condizione femminile. E probabilmente è proprio questa la radice dei problemi che dovremmo combattere.
Ciao Ile. Io capisco molto il problema dei conflitti che hai citato ma sono arrivata alla conclusione che non riusciremo mai ad arrivare ad un momento in cui non ne avremo. Pur essendo femminista già da diverso tempo, nella mia testa faccio ancora dei ragionamenti influenzati dagli anni in cui ho subito il lavaggio del cervello da parte dai sostenitori diretti o non diretti del patriarcato. Ci sono dei momenti in cui anche io sono schiava dagli standard imposti dalla società. I pensieri affini al patriarcato spariranno col tempo e con la pratica ma la vanità, l'influenza da parte del mondo della moda e della bellezza rimarranno sempre un pochino. Parlando in soldoni, so benissimo anche io che truccarsi e comprare cinquecento trucchi deriva dall'influenza di certi standard (se esci struccata, sembri stanca malata ecc. però allo stesso tempo ho anche imparato a fregarmene a volte e a uscire come mamma mi ha fatto) ma dall'altra parte ci vedo anche una passione mia, qualcosa che mi piace. Nel senso che non è che supportare il femminismo vuol dire buttare via tutti i trucchi e andare in giro con la tuta, perchè non penso che questo cambierebbe proprio un cavolo. Per quanto riguarda la divulgazione per me non è una cosa così negativa. Quando ho la possibilità e, soprattutto, con persone con cui so che posso fare questo discorso, allora cerco sempre di spiegare le mie ragioni con pacatezza e magari far cambiare l'idea a qualcuno, ma non voglio certo fare propaganda o minacciare nessuno, vorrei solo che alcune persone di accorgessero di cose a cui magari non avevano mai pensato (per ignoranza o comodità). Come dici tu, però, ci sono persone che non vogliono mollare l'osso dei privilegi quindi col cavolo che cambieranno mai idea.
Io sono di Savona. Qui l'attivismo quasi non c'è, e se c'è non ha mordente. Mi sento isolato come te, sto cercando di non stare fermo con il mio canale TH-cam sulla storia del movimento LGBT, ma sono cosciente che non sia abbastanza e che dovrei fare molto di più. Poi vedo le persone su TH-cam che mi attaccano in quanto trans e non per le mie idee. Parlo di, boh, gattini? Mi danno del trans di merda anziché parlare dei gattari del mondo. Ecco, in quel momento sarei fuoco al pianeta Terra e basta.
Vorrei farti alcune domande. Se il patriarkatoh favorisce gli uomini e svantaggia le donne come mai non sono le donne a svolgere i lavori più pericolosi? Non parlo di avvilenti ma pericolosi per la vita. Perché nonostante le donne siano più soggette a depressione e PTSD, i suicidi sono in maggioranza maschile? Come mai la donna nonostante sia più soggetta a disturbi borderline e narcisistici, si parla sempre è solo di amore malato da parte dell'uomo sia su migliaia di pagine Facebook con milioni di follower che sui telegiornali e prime pagina?(quando è scontato è risaputo che se uno dei due partner è disturbato, l'altro lo è altrettanto, chiamasi co-dipendenza) Come mai una donna può umiliare, sfottere il partner o addirittura alzare le mani, quando se lo fa un uomo viene arrestato e al 90% condannato alla gogna mediatica senza neanche il beneficio del semplice doritto di aspettare un processo dignitoso? Come mai se muore un tossicodipendente uomo ucciso da sbirri, per l'opinione pubblica è "un tossico in meno" è se muore una ragazza che si prostituiva per le dosi viene immediatamente santificata? Come mai il 90% dei senzatetto sono uomini? Come mai il 99% dei morti in guerra sono uomini?(nel 45 le suffragette umiliavano e sputavano ai ragazzi anche minorenni che rifiutavano di andare a morire in una guerra che non volevano e non avevano chiesto) Come mai il 40% degli abusi domestici sono subiti da uomini e nessuno ne parla? Come mai ci sono pubblicità e annunci ridondanti quotidianamente sulla violenza sulle donne? Come mai i figli vengono smollati quasi sempre alle donne nei divorzi anche se esse si dimostrano essere pessimi genitori? Come mai alle donne sono inflitte pene più leggere a parità di reato?(e io che so stato ai domiciliari qualcosa ne so) Come mai (articolo comparso sul Guardian, vai pure a cercare) se una donna commette reato è colpa "dell'ambiente socioculturale" e sarebbe meglio rieducarle piuttosto che metterle dentro, ma se lo commette un uomo è colpa della sua natura violenta (aggiunto da me ma implicito nel pensiero di molti)? Come mai gli uomini hanno una vita più breve rispetto alle donne? (parlo di paesi industrializzati dove la medicina cura e guarisce perché se guardi nei paesi in via di sviluppo l'età sono simili). Come mai gli uomini non hanno diritti riproduttivi? Te lo scrivo semplice perché mi rendo conto che sia difficile da capire: la donna ha giustamente una miriade di modi per rinunciare alla maternità, dall'affidamento, all'aborto. L'uomo può venire costretto a mantenere un figlio non voluto, invece se volesse prendersi cura del figlio che la sua compagna non vorrebbe, non potrebbe farlo(spetta infatti solo a lei decidere se abortire o meno). Come mai alle coppie lesbiche i figli vengono riconosciuti quasi sempre e alle coppie gay quasi mai? (Parlo dei casi in cui il bambino sia figlio di uno dei due partner). Come mai se una donna uccide i propri figli la colpa è del marito che non le dava attenzioni e la notizia viene subito dimenticata?(in caso contrario invece marcia nelle piazze e intere prime serate in tv) Come mai non si parla del fatto che l'uomo ha maggiori probabilità di essere vittima di morte violenta o di violenza fisica?(Le stesse donne che hanno paura di uscire di casa perchè non si sa chi le può saltare addosso, sai quante botte ci prende un uomo se incontra un altro ragazzo fuori di testa? O anche questo è colpa del patriarcato che si rivolta contro di noi?) Come mai potete parlare di cose ridicole come il "mansplaining" e definire violenza "apprezzamenti non richiesti o eccessivi"(quando vi piace stare al centro dell'attenzione)? Dell'ipergamia femminile ne vogliamo parlare?(O è socialmente accettato solo il luogo comune che siamo tutti puttanieri?) :) Beh per ora ho finito. Ma già immagino la tua risposta "colpa del patriarkato che si è rivoltato contro gli uomini". Tipico.
@@GuscioRosso ok ho deciso di rispondere ad alcune delle tue domande 1) lavori pericolosi e militare. Be per quanto riguarda il militare si stanno facendo dei passi avanti per es in America le soldatesse possono essere mandate al fronte, oppure in Inghilterra le donne possono entrare in certi reparti antiterrorismo, ah e comunque nella guerra contro l isis si vedevano molte donne curde combattere in prima linea contro gli estremisti. E poi nei paesi dove c è il servizio militare obbligatorio tipo in Russia partecipano per obbligo anche le ragazze. Però il fatto che effettivamente sia sempre l uomo ad essere mandato in guerra e dovuto al fatto che la società patriarcale vuole l uomo come il guerriero dedito al sacrificio per la patria ecc invece la donna è vista come una persona da proteggere. Cosa che rimanda anche alla tua domanda perché la maggior parte dei lavori pericolosi e fatta da uomini ci sono ancora un sacco di pregiudizi purtroppo, e come vedi sono dannosi sia per gli uomini che per le donne e il femminismo combatte contro questi stereotipi 2. Perché gli uomini hanno una percentuale di suicidi maggiori rispetto alle donne? Anche in questo caso è una questione culturale, la società patriarcale vuole l uomo come quello che porta a casa il pane che mantiene la famiglia ecc e questo mentalità porta gli uomini facilmente ha sentirsi più sottopressione quando perdono il lavoro(Non che quando succeda alle donne sia meglio) e questo rende più facile che uno vada in depressione 3. Dove hai letto che il 40% degli uomini subisce violenza domestica? Mi sa tanto di statistica Fake. 4 perché durante il divorzio i figli vanno sempre alle madri? Be ha questo ci sarebbe un bel discorso da fare. Che onestamente non c ho voglia di fare in questo momento perché è molto tardi. Però ti assicuro che la legge dice che se la donna non viene ritenuta un buon genitore il padre prende l affidamento 5 hai detto perché l uomo non ha voce in capitolo se la donna decide di abortire ho qualcosa del genere. Be per come la vedo io credo sia giusto così perché è la donna che deve subire la gravidanza e tutto quello che ne consegue. E poi hai detto che invece l uomo può venire costretto ha prendersi cura del figlio, be ho una buona notizia ti dirò che la legge no ti obbliga a pagare se non vuoi, che io sappia poi può dipendere da varie situazioni Il resto lo continuo dopo perché c ho sonno
Sono d'accordo con il 90% del discorso, ma non capisco proprio la logica dietro "non dobbiamo spiegare noi agli uomini cos'è il femminismo." Ma tipo ovviamente si? Per la mia esperienza (che non fa statistica, lo so) prima di conoscere canali tematici sul femminismo e prima di aver letto "dovremmo essere tutti femministi" io e tanti miei amici, donne incluse, etichettavamo il femminismo come speculare al maschilismo o come "mucchio di donne represse che non trombano abbastanza". Chiaro che un femminista deve far capire che sta combattendo per la parità dei diritti, non si tratta di fare propaganda e "reclutare nuovi adepti" semplicemente chiarire cos'è il femminismo, altrimenti semplicemente il movimento non otterrà niente. Bisognerebbe trovare un equilibrio tra il femminismo da copertina e quello che porta avanti una stupida lotta tra maschi e femmine, se sento Jessa Crispin scrivere "non è colpa mia se voi uomini non siete illuminati, sbrigatevela da soli." non penso "hai ragione" ma penso "ma chi ti credi di essere?" (il libro non l'ho letto, smentitemi se la frase era diversa che non la ricorda precisa). Il femminismo universale non esisterà comunque anche per il fatto che molti uomini non si uniranno al movimento per semplice menefreghismo: "le donne combattano pure per i loro diritti, la cosa non mi tange."
Ciao Marco, quello che voglio dire è che l'intento primario del femminismo non è "educare gli uomini" altrimenti si fa del paternalismo. Ci sono tante persone fortunatamente che si occupano di divulgazione ma ATTENZIONE a non confondere la diffusione delle idee femministe con l'obiettivo primario di tutte le femministe. Nel video volevo dire che spesso alcune studiose e alcuni saggi vengono etichettati come "non validi" perché non abbastanza "mainstream" per convertire le masse e farle avvicinare al femminismo. Questo per me è completamente sbagliato. Per non parlare del fatto che credo fortemente che gli uomini non abbiano bisogno di lezioni, semmai c'è bisogno di un'educazione applicata su TUTTI (anche le donne hanno spesso bisogno di leggere saggi femministi e sentire discorsi femministi), una sensibilizzazione sulle tematiche della parità e dei diritti.
se ci sono tanti uomini e donne che non sanno cosa sia il femminismo, e' un problema loro, di ignoranza. Le femministe non devono sempre educare gli altri, anche per un discorso di "emotional labour" (cioe' manodopera emotiva). Se io voglio fare un discorso femminista, e in questo discorso partecipano persone a cui proprio mancano le basi, io non devo essere sempre costretta a fare lo spiegone, perche' mi costa in termini di tempo, di energie mentali e spesso mi becco arroganza ed insulti di livello bassissimo. Googla il termine femminismo e leggi i risultati, non e' dovere delle femministe fare da babysitter ogni volta.
Quanto darà fastidio questo video già lo so. Il fatto che tu abbia detto che il femminismo è intrinsicamente giusto, il fatto che tu abbia usato la parola patriarcato che tanto dà fastidio alla società. Starò qui per godermi i commenti della gente ben lontani dal punto. Perfettamente ragione sul doppio standard, come il fatto che "le femministe dovrebbero essere unite su tutti gli argomenti" come? Dato che il movimento, pur avendo uno spirito ben preciso, è formato da persone ed è normale che queste abbiano opinioni diverse. Il discorso sul potere si può declinare in ogni tipo di diversità, devi essere bravo il doppio per venir essere considerato la metà, perché altrimenti questa è dimostrazione che la tua "condizione" è il motivo del tuo "fallimento". Quando invece è ovviamente il sistema costruito per mettere in una condizione di svantaggio tutti coloro che non corrispondono allo standard. Il concetto del campo di lavoro e genere, cioè che certi settori sono monopolizzati da uomini o donne. (Poi il fatto che i settori maschili siano considerati lavori di alto livello e quelli femminili siano visti come più umili è già indicativo) Bisognerebbe fare un lavoro sia mediatico che a livello di scuola elementare e media, perché è ridicolo che, come nel mio caso, su circa duecento studenti ad ingegneria meccanica di questi solo quattro siano ragazze, e sono già molto generosa. Ps. Ci sono momenti in cui la tua faccia è molto "I'm done" ed è bellissimo
Vorrei farti alcune domande. Se il patriarkatoh favorisce gli uomini e svantaggia le donne come mai non sono le donne a svolgere i lavori più pericolosi? Non parlo di avvilenti ma pericolosi per la vita. Perché nonostante le donne siano più soggette a depressione e PTSD, i suicidi sono in maggioranza maschile? Come mai la donna nonostante sia più soggetta a disturbi borderline e narcisistici, si parla sempre è solo di amore malato da parte dell'uomo sia su migliaia di pagine Facebook con milioni di follower che sui telegiornali e prime pagina?(quando è scontato è risaputo che se uno dei due partner è disturbato, l'altro lo è altrettanto, chiamasi co-dipendenza) Come mai una donna può umiliare, sfottere il partner o addirittura alzare le mani, quando se lo fa un uomo viene arrestato e al 90% condannato alla gogna mediatica senza neanche il beneficio del semplice doritto di aspettare un processo dignitoso? Come mai se muore un tossicodipendente uomo ucciso da sbirri, per l'opinione pubblica è "un tossico in meno" è se muore una ragazza che si prostituiva per le dosi viene immediatamente santificata? Come mai il 90% dei senzatetto sono uomini? Come mai il 99% dei morti in guerra sono uomini?(nel 45 le suffragette umiliavano e sputavano ai ragazzi anche minorenni che rifiutavano di andare a morire in una guerra che non volevano e non avevano chiesto) Come mai il 40% degli abusi domestici sono subiti da uomini e nessuno ne parla? Come mai ci sono pubblicità e annunci ridondanti quotidianamente sulla violenza sulle donne? Come mai i figli vengono smollati quasi sempre alle donne nei divorzi anche se esse si dimostrano essere pessimi genitori? Come mai alle donne sono inflitte pene più leggere a parità di reato?(e io che so stato ai domiciliari qualcosa ne so) Come mai (articolo comparso sul Guardian, vai pure a cercare) se una donna commette reato è colpa "dell'ambiente socioculturale" e sarebbe meglio rieducarle piuttosto che metterle dentro, ma se lo commette un uomo è colpa della sua natura violenta (aggiunto da me ma implicito nel pensiero di molti)? Come mai gli uomini hanno una vita più breve rispetto alle donne? (parlo di paesi industrializzati dove la medicina cura e guarisce perché se guardi nei paesi in via di sviluppo l'età sono simili). Come mai gli uomini non hanno diritti riproduttivi? Te lo scrivo semplice perché mi rendo conto che sia difficile da capire: la donna ha giustamente una miriade di modi per rinunciare alla maternità, dall'affidamento, all'aborto. L'uomo può venire costretto a mantenere un figlio non voluto, invece se volesse prendersi cura del figlio che la sua compagna non vorrebbe, non potrebbe farlo(spetta infatti solo a lei decidere se abortire o meno). Come mai alle coppie lesbiche i figli vengono riconosciuti quasi sempre e alle coppie gay quasi mai? (Parlo dei casi in cui il bambino sia figlio di uno dei due partner). Come mai se una donna uccide i propri figli la colpa è del marito che non le dava attenzioni e la notizia viene subito dimenticata?(in caso contrario invece marcia nelle piazze e intere prime serate in tv) Come mai non si parla del fatto che l'uomo ha maggiori probabilità di essere vittima di morte violenta o di violenza fisica?(Le stesse donne che hanno paura di uscire di casa perchè non si sa chi le può saltare addosso, sai quante botte ci prende un uomo se incontra un altro ragazzo fuori di testa? O anche questo è colpa del patriarcato che si rivolta contro di noi?) Come mai potete parlare di cose ridicole come il "mansplaining" e definire violenza "apprezzamenti non richiesti o eccessivi"(quando vi piace stare al centro dell'attenzione)? Dell'ioergamia femminile ne vogliamo parlare?(O è socialmente accettato solo il luogo comune che siamo tutti puttanieri?) :) Beh per ora ho finito. Ma già immagino la tua risposta "colpa del patriarkato che si è rivoltato contro gli uomini". Tipico.
il fatto che il femminismo è "intrinsecamente giusto" è scopiazzato dal patriarcatoooo che nel primo concilio vaticano ha introdotto il dogma dell'infallibilità papale. Il femminismo copia il patriarcato
Hai perfettamente ragione, interessantissima la tua analisi sul concetto e sull' urgenza di un femminismo sociale e politico , oltre che individuale. Secondo me mancano luoghi di aggregazione a livello "micro locale", finché ci si muove nelle grandi città (e mi riferisco a Roma,quella a me più vicina) le iniziative sono numerose ,anche se, c'è da dire, sono letteralmente da scovare. Sarebbe fantastico riuscire a cogliere le occasioni dei piccoli luoghi, come non saprei, ma credo sia uno dei compiti che chi abbraccia il femminismo debba porsi con tutta serietà e passione. Ciao Ilenia!
Ciao Ile, sto leggendo un libricino che ti consiglio. Si chiama "Kuliscioff, io in te cerco vita" e raccoglie le lettere e i discorsi di Anna Kuliscioff (compagna di Turati, anche se non mi piace descriverla così perché lei stessa giustamente non lo voleva essere ricordata così ma ahimè non è molto conosciuta). Nonostante siano passati più di 100 anni, le sue idee sono attuali e, su alcuni punti, non si sono ancora raggiunti i suoi obiettivi di parità. Io lo sto apprezzando tantissimo e la donna che è stata mi sta affascinando tanto e sicuramente studierò di più la sua vita.
Ho sentito in sottofondo mentre lavoro al computer. Quando posso la rivedo per bene e scrivo alcuni miei pensieri circa la disillusione ed il senso di estraneità e motivazione di cui parli, ma devo appunto applicarmici per bene. Comunque per ora posso dirti che capisco a pieno le contraddizioni che vivi, che sono un po' anche le mie e quindi per ora ti lascio un po' di supporto morale. 😊
A dire il vero nessuna dottrina è di per sè giusta, magari le basi su cui poggia lo sono ma le proposte che derivano dal pensiero di base cambiano poi da persona a persona e da gruppo a gruppo, non a caso ci sono varie correnti femministe che possono proporre soluzioni diverse ad uno stesso problema e non è ovviamente detto che tutte le soluzioni siano quella giusta. Un altro problema è l'importanza di ciò che deriva dall'ideologia femminista, come ho già detto non necessariamente da un proposito giusto derivano giuste azioni e in questo caso l'esempio più lampante è il comunismo che qui è direttamente paragonabile al femminismo (anche se la "società femminista" non si è ancora realizzata, mentre abbiamo qualche esempio di socialismo reale): se infatti l'idea di base non era contestabile poi come è stata messa in pratica? Inoltre, così come il comunismo, anche il femminismo non ha una società fatta e finita come obiettivo, ne ha un'idea (realizzabile? come? con chi e con quali mezzi? da cosa si parte?). Un altro dubbio mi sorge sul concetto di "potere": perchè una persona dovrebbe desiderare altro potere da quello di modello capitalista che abbiamo? Esso garantisce denaro e, appunto, potere di influenzare macro-decisioni, potere di influenzare la vita altrui e potere direttamente sugli altri individui. Si può eradicare la volontà di potere dell'uomo? Se sì, come?
Luca Dellepiane infatti parlavo della base che è inattaccabile ovvero la parità di genere. Le declinazioni ovviamente sono criticabili infatti ho impiegato una buona parte del video a dire che abbiamo bisogno di più testi critici e non semplicemente divulgativi o propagandistici
Per il resto: l'idea di potere capitalista è discriminatoria perché riguarda soltanto il potere di pochi (una determinata classe sociale, spesso di un'etnia ben precisa, spesso uomini) sui molti. Il fatto che però quest'idea venga imposta a molti (e quindi viene imposta come standard di successo e quindi diventi desiderabile) crea un circolo vizioso per cui il potere non è mai raggiungibile dalle classi subalterne (perché appunto discriminatorio) però è il modello di successo imperante da qui l'infelicità e la frustrazione. Desiderare altre forme di potere: collaborativo, ad esempio, porterebbe a società alternative o almeno che si differenzino, portando più persone all'azione, sconfiggendo in parte l'apatia e la rassegnazione che sembra invece abbastanza diffusa oggi come oggi soprattutto tra i giovani precari.
Condivido il pensiero. Aggiungo che il Comunismo, con tutti i suoi difetti, ha avuto a suo tempo una grande funzione: fare pensare che un'alternativa esistesse. Ora di alternative, buone o cattive che siano, non ce ne sono più, molti giovani non concepiscono neppure che si possa pensare ad una società diversa. Da qui l'apatia e la frustrazione crescente, come ben dici. Consiglio: vedere la serie di Netflix "3%": ottima idea di base, seppur non realizzata in modo eccellente.
Ho messo mi piace perchè il trovo il video interessante, penso sia sempre utile parlare di queste tematiche e mi ha fatto venire voglia di approfondire ancora di più il tema. Pur condividendo buona parte delle idee espresse, penso che la premessa del video sia errata; non credo, infatti, sia mai possibile definire un movimento politico/una filosofia/un pensiero giusto a priori 😚
Serena Arrigoni ragazzi ma sto parlando del principio di base che è inattaccabile ovvero la parità di genere, ricordiamolo, sancito dalla legge, diritto insindacabile. Come il diritto alla vita. Altrimenti diciamo pure che ammazzare è una filosofia ed è un sofismo dire che non uccidere è una massima indiscutibile ed è solo un’opinione rivisitabile. Così cadiamo nel nichilismo più assoluto.
Son d'accordo con quasi tutto, ho storto un pò il naso quando hai associato l'idea di donne al potere con la fine del potere verticale. Con tutto il rispetto che posso avere per le donne non credo però che l'avarizia e il domino siano delle caratteristiche negative esclusivamente degli uomini. Probabilmente anche se la società si fosse sviluppata con un vero e proprio matriarcato i rapporti sociali non sarebbero così differenti.
Comunque riguardo al discorso finale, è proprio per questo che mi sono avvicinata al movimento di Non una di meno. Sono persone attive sul territorio, che rispondono e nel loro piccolo agiscono. Ad esempio,quando a Firenze sono state stuprate due ragazze americane da due carabinieri e il sindaco ha detto cose imbarazzanti, hanno organizzato un corteo che è stato un sacco partecipato, e io mi sono unita. È stato bello perché almeno stavo mandando un messaggio. Poi sulle grandi questioni non la pensiamo tutte amo stesso modo, ma questo esserci, essere presenti, mi piace molto
Tutte le femministe combattono per la parità dei diritti, ma non tutti quelli che combattono per la parità dei diritti sono femministi (né dovrebbero sentirsi in dovere di esserlo). Eppure, molte femministe spesso si concentrano sull'etichetta ("sei o no femminista?") piuttosto che sulle battaglie concrete che una persona può condurre. Quando Meryl Streep, subito dopo aver girato il film sulle suffragette, dichiarò di non essere 'femminista', ma 'umanista', molte femministe la criticarono aspramente e, alcune, addirittura, la ridicolizzarono. Il titolo di questo articolo del Guardian è particolarmente indicativo di un certo atteggiamento di fondo (www.theguardian.com/lifeandstyle/2015/oct/02/meryl-streep-isnt-a-feminist-after-all-so-what-on-earth-is-she), mentre l'articolo stesso è un lungo e inappropriato 'womansplaining' in cui l'autrice spiega a Meryl Streep perché lei, la Streep, sia in realtà una femminista, sebbene non lo sappia. Questa potrebbe essere una delle tante "degenerazioni" del movimento, ma quando le degenerazioni all'interno di un movimento diventano troppe, forse sarebbe il caso di riconsiderare il movimento stesso. In fin dei conti, un movimento è fatto anche e soprattutto dalle persone che lo compongono, se molte di queste persone cominciano a degenerare, allora significa che c'è un problema col movimento, che, di per se, non può perpetuarsi e sopravvivere in maniera astratta e disincarnata. Un'altra "degenerazione" di fondo è quella di considerare il femminismo come una "dottrina etica e filosofica buona e giusta, quindi inattaccabile". Tutte le dottrine etiche e filosofiche sono criticabili (nota bene: 'criticare' non significa 'fare polemica', ma analizzare concetti e sviluppare contro-argomenti), altrimenti non stiamo più parlando di correnti filosofiche, ma di ideologie, o addirittura di religioni. Considerare il femminismo come "buono, giusto e inattaccabile" influisce sul modo in cui il femminismo e la sua storia vengono raccontati. Nel corso delle sue tre ondate, il femminismo di magagne ne ha combinate. Fra le altre cose, in alcuni suoi momenti il femminismo è stato caratterizzato da un profondo nazionalismo guerrafondaio (basti ricordare proprio le suffragette che, attraverso le famose piume bianche, "denunciavano" e bullizzavano pubblicamente tutti i giovani che non volevano arruolarsi per la Grande Guerra e andare a farsi ammazzare in trincea per difendere la loro Patria), dalla transfobia (molte femministe, soprattutto quelle della seconda ondata, ritenevano che gli uomini che diventavano donne non erano "vere donne come loro", mentre le donne che diventavano uomini erano "traditrici del loro genere") e da varie esuberanze ideologiche (parlare di tutti i danni che sta facendo la terza ondata di femminismo, soprattutto negli USA, richiederebbe un libro a parte). Io personalmente sono un po' come Meryl Streep (e come Susan Sarandon, Lady Gaga, Carla Bruni, Salma Hayek, il giudice Sandra Day O'Connor, eccetera eccetera -- nessuna delle quali si definisce 'femminista'): mi batto per l'eguaglianza sociale, ma non mi considero un femminista, né mi sento in dovere di farla e neppure mi sento di non criticare il movimento quando c'è da criticarlo.
vins1979 non capisco perché non si sia capito il fatto che quello che è inattaccabile del femminismo è la parità di genere - sancita per altro dalla legge quindi non è una semplice opinione come un’altra - mentre per il resto ovvio che sono criticabili le varie declinazioni (per tutto il video faccio proprio riferimento alla necessità di critica e di dibattito all’interno del movimento). Ma non si può mettere in discussione il principio base ovvero la parità di genere.
Ilenia Zodiaco, per favore, non presumere che io non abbia capito quello che tu hai detto (altrimenti io potrei fare lo stesso con te e, invece di instaurare un dibattito, dirti che non hai capito quello che ho scritto). La parità di genere è alla base del femminismo, ma il femminismo in quanto tale non può essere ridotto alla parità di genere visto che, appunto, il femminismo è un movimento complesso, che si è evoluto nel tempo, eccetera. Dire "il femminismo è inattaccabile perché si basa sull'idea che uomo e donna debbano avere gli stessi diritti e stessi doveri", infatti, sarebbe come dire "il cristianesimo è inattaccabile perché predica l'Amore; poi, se ci sono state guerre, streghe al rogo, terapie di conversione, quello è perché all'interno del cristianesimo ci sono state delle degenerazioni". È veramente fuorviante ridurre il movimento femminista al semplice principio della parità di genere. Esistono molti altri principi inattaccabili -- non uccidere, non rubare, eccetera -- ma non sono stati costruiti movimenti socio-politici attorno a essi. Infine, laddove è vero che il femminismo si basa sul principio della parità di genere, bisogna anche vedere "come" viene difeso tale principio dalle femministe stesse. Si parla di parità di genere, ma alla fine la maggior parte delle femministe parlano SOLO dei diritti delle donne. Che gli uomini, per esempio, non ottengano quasi mai la custodia dei figli in caso di divorzio (perché le mamme sono considerati genitrici migliori a prescindere) non sembra interessare molte attiviste. Che gli uomini, stando a una ricerca condotta proprio da una donna (www.huffingtonpost.com/2012/09/11/men-women-prison-sentence-length-gender-gap_n_1874742.html?), in percentuale e a parità di crimine, vengano condannati più spesso e più duramente delle donne, tanto che si può parlare di una vera e propria "gender disparity" nel sistema giudiziale e carcerario, non sembra essere in cima alla lista delle priorità delle femministe. Si parla tanto di "rape culture", ma raramente le femministe affrontano il problema delle violenze sessuali nelle carceri maschili, dove lo stupro è veramente istituzionalizzato (nel senso che, fuori dal carcere è considerato un crimine, ma dentro il carcere è concesso e persino le guardie chiudono un occhio), come se un uomo in carcere "meritasse" la violenza sessuale come parte della pena. Ci sono delle femministe che hanno provato a parlare di queste problematiche; per esempio, Cassie Jay girò un celebre documentario al riguardo (puoi anche vedere un suo intervento TED: th-cam.com/video/3WMuzhQXJoY/w-d-xo.html) e le altre femministe la boicottarono, chiamandola "traditrice" e insultandola pesantemente. Il femminismo da decenni predica (e giustamente!) che non bisogna giudicare una persona dal genere, eppure adesso, negli USA, insegnano ai bambini che loro sono tutti potenzialmente degli stupratori e anche nel sistema educativo si parla del concetto di "toxic masculinity". Insomma, se in teoria il femminismo si basa sull'uguaglianza di genere, in pratica tradisce quello stesso principio nel momento in cui le lotte per la parità dei diritti sono piuttosto asimmetriche. A meno che TUTTE le cose di cui ho parlato non siano delle "degenerazioni" interne al movimento, ma a quel punto di "femministe/i vere/i" ne rimarrebbero, temo, ben pochi: io, tu e pochi altri.
Hai citato tante cose diverse che rispondono a ragionamenti diversi. Come ho detto, indiscutibile e inattaccabile è l'idea stessa di un movimento femminista poi che al suo interno ci siano, come hai detto tu stesso, delle declinazioni, è innegabile. E se vuoi criticarle è tuo sacrosanto diritto farlo ma senza mettere in discussione - altrimenti si cade in un vuoto relativismo - il principio che è la parità di genere. Per quanto riguarda i discorsi che hai fatto c'è della confusione: di stupro maschile nelle carceri se ne parla (pensa a QUALSIASI narrazione audiovisiva ambientata in un carcere, difficilmente l'argomento non viene trattato, anche in prodotti molto commerciali). Che poi se ne parla di meno rispetto allo stupro femminile mi pare anche ovvio ma non perché uno sia più grave o peggiore dell'altro ma semplicemente perché STATISTICAMENTE e CULTURALMENTE sono incomparabili. Basta dire che la maggior parte delle violenze contro le donne avviene dentro le mura di casa. A proposito di questo è IMPOSSIBILE che non si parli di una mascolinità tossica. È un fenomeno, non una fantasia. è necessario parlarne affinché la società tutta - non le donne ma tutti - aiuti a capire che senso di possesso, aggressività e violenza sono delle condotte inaccettabili verso le donne (e di conseguenza verso gli altri in generale). Poi il fatto che il femminismo si basi sulla parità di genere non significa che non debba attenzionare quei problemi che chiaramente sono più urgenti all'interno della società e quindi chiaramente la questione femminile è più rilevante in quanto ad oggi siamo ancora subordinate e discriminate a livello macrostrutturale (in primis, economico). Molto più degli uomini. Questo non significa ignorare le discriminazioni a cui vanno incontro gli uomini ma semplicemente non si può nemmeno dire che abbiano lo stesso peso a livello statistico. Credo che questa sia una premessa di base.
A questo punto sono confuso. In un tuo commento hai detto che ciò "che è inattaccabile del femminismo è la parità di genere". Adesso dici che ciò che è "indiscutibile e inattaccabile è l'idea stessa di un movimento femminista". Mi sembra che tu abbia detto due cose leggermente diverse nel giro di due commenti. Tutte le cose diverse che ho citato io, d'altro canto, rispondevano allo stesso ragionamento di fondo: quello per cui il "femminismo" non può essere definito come semplice lotta per la parità di genere e che, quindi, per portare avanti quest'ultima non è necessario far parte del primo. Entrando nel merito di alcune tue osservazioni: è ovvio che di stupro maschile nelle carceri "se ne parli", ma io mica mi lamentavo del fatto che non se ne parlasse così, "in generale". Sono le femministe che, nonostante parlino sempre di rape culture, quasi mai fanno riferimento allo stupro maschile nelle carceri, né mi sembra che questo problema sia in cima alla loro agenda sociale. Eppure, il "femminismo" dovrebbe essere per tutti -- per le donne e per gli uomini, per la parità. Il modo in cui le femministe parlano di stupro non riflette questa presunta parità. Tu dici che "culturalmente" lo stupro femminile e quello maschile sono incomparabili, e hai perfettamente ragione: sullo stupro maschile, infatti, ci si può liberamente scherzare. Quante barzellette o battute, raccontate da uomini o anche da donne, abbiamo sentito su ciò che può accadere nelle docce delle carceri se cade la saponetta? Non so tu, ma io ne ho sentite parecchie. Nessuno, invece (e giustamente!) si permetterebbe a fare battute di così cattivo gusto sullo stupro femminile -- a meno che non ci troviamo davanti a dei deficienti, che purtroppo esistono. Inoltre, come ho già detto prima, "culturalmente" la violenza sessuale nelle carceri è qualcosa di accettato, come se si pensasse che la possibilità dello stupro faccia parte della pena stessa -- tant'è che non mi pare che il movimento #MeToo si interessi di questi casi. Dici anche che esistono anche delle differenze "statistiche" fra stupro femminile e maschile. Il problema è che si sospetta che la stragrande maggioranza di stupri nelle carceri non venga neppure conteggiata nelle statistiche, quindi è veramente difficile avere una visione realistica del problema. Dici anche che " è IMPOSSIBILE che non si parli di una mascolinità tossica" perché la maggior parte delle violenze contro le donne avviene fra le mura di casa. Non mi sembra una ragione sufficiente per parlare di "mascolinità tossica". Per esempio, secondo alcune ricerche recenti, le donne hanno una probabilità più alta di essere fisicamente violente con i figli. Molte persone che hanno sopravvissuto un'infanzia di abusi e violenze fisiche, spesso sono stati abusati e deprivati dalle madri. Dovremmo forse parlare di "femminilità tossica"? "Poi il fatto che il femminismo si basi sulla parità di genere non significa che non debba attenzionare quei problemi che chiaramente sono più urgenti all'interno della società e quindi chiaramente la questione femminile è più rilevante in quanto ad oggi siamo ancora subordinate e discriminate a livello macrostrutturale (in primis, economico). Molto più degli uomini." E qui, finalmente, casca l'asino. Delle due, l'una: o il femminismo di basa su, e lotta per, l'assoluta eguaglianza di genere e la giustizia sociale, e allora, a quel punto, ogni ingiustizia deve essere combattuta; oppure il femminismo, nel momento in cui stila la classifica fra problemi più importanti e problemi meno importanti, fra questioni rilevanti e questioni che possono essere lasciate per dopo, perché tanto, chi se ne frega", in quel preciso momento già tradisce la presunta lotta per l'assoluta eguaglianza. Per esempio, "le donne sono MOLTO PIÙ subordinate e discriminate a livello economico". A dire il vero, se guardiamo ai dati di una società come quella USA, il "racial pay gap" è molto ma molto più ampio del "gender pay gap". Ciò vuol dire che, sebbene una donna bianca venga pagata (in media -- e sul modo in cui si calcolano queste medie ci sarebbe da discutere a lungo) di uomo bianco, la differenza di salario fra bianchi da una parte e neri e latini dall'altra è molto ma molto più grande. Il problema è che la stragrande maggioranza di femministe sono donne bianche della middle-class che hanno studiato a Harvard e che guadagnano più di me e di te, e di tutti i neri e i latinoamericani. Francamente, io preferisco battermi per l'uguaglianza di tutti, invece di far parte di un movimento che asserisce che certe questioni siano più importanti di altre.
Concludo dicendo che il problema non è solo che le femministe non parlano e non si occupano di tutto (sarebbe, del resto, umanamente impossibile), ma che letteralmente aggrediscono tutti quelli, e, spesso, tutte quelle, che vorrebbero parlare anche di altro. Alla già citata Cassie Jay ne hanno dette di tutti i colori. Camille Paglia (GRANDISSIMA intellettuale e donna di enorme cultura e intelligenza) ha litigato con tutto il movimento. Alla professoressa Katherine Young, le hanno fatto venire i capelli più bianchi di quelli che c'ha. A Karen Straughan, per poco non la menavano all'università di Toronto. Hanna Rosin, che tuttavia continua a definirsi 'femminista', è stata definita 'anti-femminista' da tutte le altre femministe. Nota che sto parlando di DONNE che vorrebbero allargare o modificare il discorso femminista e che vengono sistematicamente ostracizzate e messe a tacere dalle altre femministe stesse!
Grazie Ilenia per questo video, molto interessante e che offre molti spunti di riflessione. Secondo me molto dovrebbe partire dalla scuola, dall'istruzione, soprattutto per quanto riguarda la costruzione di una coscienza civica. Ed anche perchè non è possibile avere le idee così poco chiare proprio nei confronti del termine stesso, verso questa parola che sembra ancora a molti/e quasi una parolaccia... Si guarda il dito e non la luna. Per questo sì secondo me c'è bisogno sicuramente di divulgazione ma giustamente il dibattito non deve esaurisi lì, a cosa dire come dirlo ecc.
Il femminismo non può essere intrinsecamente giusto e non è vero che non può essere scalfitto. È un'opinione personale. Si tratta di una filosofia e di un'ideologia, non di una legge scientifica. Tra l'altro, il femminismo si sta sempre più adeguando e fondendo con la società neoliberista che critichi e che secondo te il femminismo critica. Trovo che ci sia troppa confusione di concetti che non hanno un legame.
Chantal Sans e sto parlando della parità di genere. E quella è fuori discussione, è un diritto garantito dalla legge, l’opinione è un’altra cosa. Questo è inattaccabile, mi pare abbastanza scontato poi le varie declinazioni portate avanti da gruppi e singoli quelle sì certo sono discutibili
Ilenia Zodiaco parità e femminismo son due cose differenti. Il femminismo non è solo parità, ma sfocia in altre questioni politiche e sociali. Quindi, se la parità non si scalfisce il femminismo tranquillamente. A me è sembrato bene tu lo dicessi per il femminismo (Mi sembra che altri nei commenti abbiano capito come me), se erro mea culpa.
Vorrei farti alcune domande. Se il patriarkatoh favorisce gli uomini e svantaggia le donne come mai non sono le donne a svolgere i lavori più pericolosi? Non parlo di avvilenti ma pericolosi per la vita. Perché nonostante le donne siano più soggette a depressione e PTSD, i suicidi sono in maggioranza maschile? Come mai la donna nonostante sia più soggetta a disturbi borderline e narcisistici, si parla sempre è solo di amore malato da parte dell'uomo sia su migliaia di pagine Facebook con milioni di follower che sui telegiornali e prime pagina?(quando è scontato è risaputo che se uno dei due partner è disturbato, l'altro lo è altrettanto, chiamasi co-dipendenza) Come mai una donna può umiliare, sfottere il partner o addirittura alzare le mani, quando se lo fa un uomo viene arrestato e al 90% condannato alla gogna mediatica senza neanche il beneficio del semplice diritto di aspettare un processo dignitoso? Come mai se muore un tossicodipendente uomo ucciso da sbirri, per l'opinione pubblica è "un tossico in meno" e se muore una ragazza che si prostituiva per le dosi viene immediatamente santificata? Come mai il 90% dei senzatetto sono uomini? Come mai il 99% dei morti in guerra sono uomini?(nel 45 le suffragette umiliavano e sputavano ai ragazzi anche minorenni che rifiutavano di andare a morire in una guerra che non volevano e non avevano chiesto) Come mai il 40% degli abusi domestici sono subiti da uomini e nessuno ne parla? Come mai ci sono pubblicità e annunci ridondanti quotidianamente sulla violenza sulle donne? Come mai i figli vengono smollati quasi sempre alle donne nei divorzi anche se esse si dimostrano essere pessimi genitori? Come mai alle donne sono inflitte pene più leggere a parità di reato?(e io che so stato ai domiciliari qualcosa ne so) Come mai (articolo comparso sul Guardian, vai pure a cercare) se una donna commette reato è colpa "dell'ambiente socioculturale" e sarebbe meglio rieducarle piuttosto che metterle dentro, ma se lo commette un uomo è colpa della sua natura violenta (aggiunto da me ma implicito nel pensiero di molti)? Come mai gli uomini hanno una vita più breve rispetto alle donne? (parlo di paesi industrializzati dove la medicina cura e guarisce perché se guardi nei paesi in via di sviluppo l'età sono simili). Come mai gli uomini non hanno diritti riproduttivi? Te lo scrivo semplice perché mi rendo conto che sia difficile da capire: la donna ha giustamente una miriade di modi per rinunciare alla maternità, dall'affidamento, all'aborto. L'uomo può venire costretto a mantenere un figlio non voluto, invece se volesse prendersi cura del figlio che la sua compagna non vorrebbe, non potrebbe farlo(spetta infatti solo a lei decidere se abortire o meno). Come mai alle coppie lesbiche i figli vengono riconosciuti quasi sempre e alle coppie gay quasi mai? (Parlo dei casi in cui il bambino sia figlio di uno dei due partner). Come mai se una donna uccide i propri figli la colpa è del marito che non le dava attenzioni e la notizia viene subito dimenticata?(in caso contrario invece marcia nelle piazze e intere prime serate in tv) Come mai non si parla del fatto che l'uomo ha maggiori probabilità di essere vittima di morte violenta o di violenza fisica?(Le stesse donne che hanno paura di uscire di casa perchè non si sa chi le può saltare addosso, sai quante botte ci prende un uomo se incontra un altro ragazzo fuori di testa? O anche questo è colpa del patriarcato che si rivolta contro di noi?) Come mai potete parlare di cose ridicole come il "mansplaining" e definire violenza "apprezzamenti non richiesti o eccessivi"(quando vi piace stare al centro dell'attenzione)? Dell'ipergamia femminile ne vogliamo parlare?(O è socialmente accettato solo il luogo comune che siamo tutti puttanieri?) :) Beh per ora ho finito. Ma già immagino la tua risposta "colpa del patriarkato che si è rivoltato contro gli uomini". Tipico.
L'Arabia Saudita è il paese in cui tutto ciò che odio è illegale e tutto ciò che adoro è legale. Una serie di esempi: -donne al volante - illegale -donne allo stadio - illegale - potere correttivo dell'uomo ( jus corrigendi o semplicemente "schiaffoni"! Schiaffoni cazzo!!!) - non è semplicemente legale, ma OBBLIGATORIO! Dulcis in fundo: -TH-cam ILLEGALE! Se non fosse per l'alleanza con il moloch anglo-sionista e i divieti sulla carne suina mi trasferirei a Riad.
Non è che il femminismo dica cose totalemente false, il problema è che rileva solo alcuni elementi della realtà, tralasciandone altri, e quindi risulta fallace: th-cam.com/video/cRsYwu8uD4I/w-d-xo.html
Io credo, invece, che (tralasciandone l’iniquità classista) il rivoluzionare l’attuale società piramidale non incida sulla condizione attuale “delle donne” in quanto la mia personale insoddisfazione risiede nel non essere mai considerata una persona, quindi, in relazione alla società piramidale, che non può sicuramente essere modificata a breve, deve arrivare ai vertici chi, a prescindere dal genere, è eccellente dovendo lasciare indietro uomini e donne mediocri. Attualmente e nell’immediato, secondo me, in ciò risiede la parità di genere.
Il sistema basato sul potere e sulla ricchezza si chiama liberal-capitalismo, non capisco perché lo si continui ad associare al patriarcato (che è defunto nel '68 in occidente) che riguarda un modello di società basata sull'autorità del padre (che si fa carico in tutti i sensi della famiglia), che di per sé non si capisce perché sia negativa, a meno che si voglia necessariamente vedere le differenze e i diversi ruoli fra uomini e donne come qualcosa di negativo.
Premesso che è la prima volta che cerco di interessarmi all'argomento, spero di non offenderti nel dire che ho trovato il tuo video a tratti molto fumoso, spesso non capivo di cosa stessi parlando (probabilmente per una mia ignoranza e un tuo dare per scontati certi concetti) . Hai dei saggi da consigliare per approcciarsi al movimento nel modo meno fazioso/parziale possibile?
Nell'attesa di un'esaustiva risposta di Ilenia, ti consiglio questo video, è illuminante in modo sereno, leggero e ti strapperà anche qualche soddisfatta risata :) th-cam.com/video/Tl0zR8ML0as/w-d-xo.html
No, no. Momento... momento... Sono d'accordo su alcune questioni, come il fatto che il modello economico gestisca un po' tutto l'universo maschile e femminile o sul fatto che il femminismo deviato non dovrebbe essere ascoltato in quanto quello vero si preoccupa per davvero di dare pari diritti senza prevaricare. Però, sul resto... scivolone e arrampicata sui vetri. Sembra quasi che ne parli come se non avessi mai lavorato in nessun ambiente... perché ti posso assicurare che non è così. In molti ambienti le donne hanno già i pari diritti, anzi, in alcuni sono gli uomini ad averne meno. Io ho sempre avuto capi donna e sempre queste si sono rivelate peggiori di qualsiasi uomo, oltre che incompetenti e inadeguate. La storia dei doppi standard era nata proprio per dare contro al femminismo, ma sapientemente usata da alcune femministe per far accettare la "dottrina" che tu qui mischi con esempi sul razzismo, per ottenere ragione ed essere inattaccabile. Molto abile da parte tua. Ma no. Il femminismo serve quando i diritti non ci sono, per tutto il resto serve solo far prendere coscienza di tutto. Hai anche parlato dei famosi casi di violenza... ma nessuno parla mai dei casi di violenza sugli uomini da donne... strano. Neanche tanto. Vuoi sapere come fare? Semplice, cominciare a comportarsi per quello che si è e non discriminare nessuno in base al sesso, in questo caso. Trattare tutti da pari ma considerando le differenze. Tutto il resto è solo un discorso da quindicenni.
a me il femminismo mainstream piace molto e lo trovo più efficace del femminismo radicale; e non condivido le critiche di Crispin all'amore romantico e alla bellezza fisica
neanche io sinceramente condivido le sue idee sull'amore romantico ma non si può dire che quello che dice sia completamente campato in aria. È vero che la nostra società riserva meno difese alle persone sole e che non sono incoraggiate forme di comunità che esulano dal crearsi a tutti i costi una famiglia.
Penso solo che per i problemi del mondo a livello etico ecc bisognerebbe creare un nuovo nome o concetto che comprenda un po' il femminismo, l'ecologia, eccc ecccc..
Dai Ilenia credi nel mansplaining? Lo so che non è nemmeno lontanamente il nocciolo del video, ma è forse la prima volta che ti sento dire qualcosa che non condivido (e ti seguo non da poco)
Ilenia Zodiaco Ok che le scienze sociali non sono scienze esatte, ma lavorare (seriamente) alla dimostrazione di un fenomeno del genere... mai capito come si possa still ♥️ IZ
Non capisco una cosa. Perché non bisogna spiegare agli uomini? Mi sembra un non volersi sporcare le mani... ed è anche un po' ridicola come cosa. Non capisco davvero.
Ruben Pace nel senso di non fare i maestrini, che tutti possono imparare anche senza bisogno di fare prediche e moralizzazioni. Dico che il compito primario spetta agli educatori e non si può mettere in discussione il valore di un saggio in base al suo valore divulgativo...
Il motivo per cui il femminismo moderno risulta antipatico è anche dovuto alla associazione " idea libertaria " con liberismo. Purtroppo, da punto di vista politico ed economico, è ciò che accade. Quindi da un lato la difesa dei diritti individuali e civili contrapposta all'annullamento di quelli sociali a favore delle peggiori politiche liberiste.
assolutamente no, è una lotta e basta. Del tipo: "non è importante se sei una gazzella oppure no, l'importante è che corri (citazione dal vangelo di Forrest Guuump)"
Purtroppo molte donne sfruttano il femminismo non per denunciare una certa immagine maschilistica della donna ma al contrario, per appropriarsene in quanto di loro gusto e giustificandola in nome della libertà di espressione (questa più che legittima, ci mancherebbe altro). Parlo di certi comportamenti, del modo di vestirsi e truccarsi ecc. che hanno chiaramente origini maschiliste. Non voglio offendere nessuno ma io proprio non riesco a ritenere credibile una donna che sostiene di essere contro gli stereotipi imposti dal patriarcato e poi si comporta o si veste proprio secondo quegli stereotipi, con la scusa che lei può farlo e deve poterlo fare perchè è una persona libera. E' un controsenso, sta abbracciando un tipo di immagine di sè e della donna che, per quanto possa piacere esteticamente, è sbagliata e va cancellata dalla cultura di tutto il mondo, troppo facile altrimenti. Non credo sia questo il tipo di libertà che bisogna ottenere, sarebbe come reclamare la libertà di poter essere schiavi. E non è libertà, ma perversione. Un femminismo che si arrende a queste "abitudini culturali" è un femminismo molto debole, poichè invece di abbattere certi stereotipi li usa un po' a seconda di come fa comodo. Un altro esempio sono quelle donne che presumono di essere femministe ma poi vogliono l'uomo cavaliere, che paghi sempre il conto ecc... eh no, non funziona così il femminismo! xD Ovviamente il mio discorso vale anche per gli uomini e gli stereotipi culturali maschili a cui l'uomo è culturalmente costretto e dai quali, tuttavia, gran parte degli uomini non vuole comunque separarsi perchè sin da piccoli imparano che l'uomo deve essere stoico, minimale, non deve mostrare debolezze e non può coltivare la propria immagine con creatività estetica come è concesso alle donne... Purtroppo da questo discorso non si salva nessuno, siamo tutti schiavi di stereotipi sbagliati e limitanti, ma nel momento in cui decidiamo di essere liberi, dobbiamo spezzare TUTTE le catene e non portarci dietro quelle che in fondo possono farci comodo... Ma sta a noi e a noi soltanto.
Personalmente a casa mia è sempre stato insegnato che tutti gli - ismi sono da evitare, ovvero tutti gli estremismi(dal fascismo al comunismo, dal femminismo al maschilismo) . Che la verità sta nel riconoscere potenzialità e particolarità della persona o del genere. Su Costanza Miriano hai però frettolosamente giudicato in base al titolo. Il libro è un inno alla femminilità, in una chiave cristiana, il titolo è un passo della Bibbia molto usato per i matrimoni. Il seguito si chiama "Sposala e Muori per lei". C'è uno studio esegetico profondo in quel passo della Bibbia, che, al contrario di come "appare" ha un significato sul ruolo e le potenzialità della donna all'interno della famiglia molto più femminista di ciò che si crede. La Miriano non guadagna e fa trasmissioni insegnando "come non si è femminista", al contrario, insegna, anzi... Racconta ed esalta le qualità di una donna, sottolineando l'importanza e il valore di esserlo in una famiglia, che, piaccia o non piaccia, è un aspetto della società e un ruolo (con le sue fatiche ma anche con il suo valore) a cui una donna ambisce. Non bisognerebbe giudicare retrograda una donna che volontariamente diventa madre e moglie, anche nel senso cristiano del termine, non fa perdere nulla alla causa. Il femminismo celebra la scelta di poter decidere cosa fare di noi e del nostro posto nel mondo, Maria fu una gran femminista dicendo "Si" con tutta la libertà del mondo, di mettere al mondo il Salvatore. Noi cristiane non siamo sceme e sottomesse. Bisognerebbe leggere i libri prima di giudicarli.
La Mirano insegna proprio quello invece, inutile edulcorarlo come fai te. Comunque non è che Maria ebbe tutta sta scelta... 😂 Per voi libero arbitrio è scegliere il male minore, della serie "o accetti la sacrah parolah e sarai salvato", oppure "puoi decidere di andare contro dio e finire all'inferno". Bello sto libero arbitrio, o con me o contro di me. Poi naturalmente mi dovete dire quale sotto corrente del cristianesimo mi permetterebbe di salvarmi l'anima, quale dottrina è quella giusta per non finire all'inferno. Neo catecumenali? Geova? Chi ha la Verità Rivelata in mano che garantisce la vera Salvezza? Siete tutti un po' confusi mi sa.
Inviti alla discussione critica, ma assumi che il femminismo sia giusto ed etico a priori, quasi che fosse un assioma. Difendi la tua posizione sostenendo che se c'è uno sviluppo deprecabile delle politiche femministe esso non è da considerare rappresentativo del movimento ma solo una sua 'degenerazione': un modo di pensare davvero raccapricciante, anche se certamente comodo dato che supplisce alla necessità di interrogarsi se e in quale misura ci sia un collegamento tra il movimento in questione e le azioni 'degenerate" o scomode. Il tuo discorso è, permettimi di dirlo, banale e sciatto proprio perché si poggia su questo 'dogma' di cui non fornisci alcuna giustificazione: il movimento femminista (che non coincide esattamente con l'insieme delle azioni volte alla parificazione dei diritti di entrambi i sessi) è giusto, ciò che non ritieni giusto non può di conseguenza essere parte di esso; inoltre, chiunque lo critichi, seppure muova obiezioni fondate, sbaglia perché critica qualcosa di per sé giusto. E poi, se le femministe mon tentano di fare divulgazione, allora perché pubblicano continuamente libri, articoli, pamphlet e tengono conferenze sull'argomento? Perché tentano di coinvolgere l'intera comunità usando frasi del tipo 'dovremmo essere tutti femministi'? Secondo me il tuo discorso è completamente sbagliato e infondato, dalla prima all'ultima parola.
Comonea Rollgon credo volesse dire che il femmismo di base è giusto perché ribadisce la parità fra sessi, quindi non può essere sbagliato proprio in quanto persegue un ideale di società equa.
Per quanto riguarda la "divulgazione" credo intendesse dire che è importante sensibilizzare la gente riguardo i vari temi ma che ogni scrittore ha poi la propria opinione personale e pur portando dati alla mano, delle prove a sostegno della propria tesi, si parla comunque di sociologia, della filosofia di un individuo e, per la natura intrinseca di questi argomenti, è difficile se non impossibile essere inattaccabili o mettere tutti d'accordo.
Il punto è che il femminismo, nel momento in cui non è più solo speculazione teorica sui diritti delle donne ma si oggettivizza in un movimento (politico o sociale che sia), non può per forza di cose corrispondere alla difesa di questo ideale, in primo luogo perché ci sono persone che lo difendono senza far parte di alcun movimento, in secondo luogo perché entrano in gioco molteplici interessi di diverse persone che impediscono che i componenti siano d'accordo e arrivino con successo al loro obiettivo: quindi se anche l'ideale femminista fosse inattaccabile (cosa che non è), il movimento femminista non lo sarebbe affatto. Ma lo scopo di un movimento è proprio questo: diffondere la propria idea e cercare di coinvolgere più persone possibile per accrescere le fila dello stesso, perché col consenso di tutti è più semplice ottenere ciò che si vuole: che gli autori cosiddetti 'femministi' esprimano opinioni contrarie o addirittura si contraddicano apertamente è solo indice della scarsa coesione all'interno del movimento (sarebbe interessante riflettere anche sul fatto se si possa considerare realmente un movimento organizzato), non certo del fatto che essi non vogliano divulgare le proprie idee.
Infatti ho difficoltà a dire di essere femminista , cioè di appiopparmi un'etichetta sulla quale chiunque può sovrapporre qualunque altra idea. Vedo il femminismo come un giusto scheletro sul quale si può costruire qualunque ideologia proprio perché più che essere un movimento unico e la base di più tipi di pensiero.
Ciò non toglie che se ne debba parlare, come ha detto Ilenia, in temini più specifici e allo stesso tempo più ampi, non concentrandosi sul singolo individuo ma su una rivoluzione culturale che deve avvenire e ancora è troppo lenta.
Un grosso problema del femminismo è che parte già dal nome con una considerazione specifica di genere, come il maschilismo. Si può fare tutta la demagogia che si vuole, ma è psicologicamente impossibile associare il concetto di parità di genere ad una corrente che ne definisca uno specifico. Proprio perché, come tu stessa hai fatto notare con l'esempio nel mondo della moda, diventa facile poter storpiare e strumentalizzare l'ideologia facendo "diventare" femministe persone che ai fatti non lo sono e maschilisti uomini che ad esempio si discostano, anche solo leggermente, dall' idea che un gruppo di donne può avere. Tutto ciò sta facendo degenerare la connotazione del termine andando in un certo senso a mascolinizzare il femminismo, creando un'enorme zona di grigi molto scuri tra le due correnti. La questione è tutta qui. Volere la parità di genere per me ad oggi vuol dire saper andare avanti e passare ad uno step successivo, che include anche iniziare a non definirsi femministi e spostarsi davvero in un campo più neutro (e non parlo di mettere l'asterisco nei plurali, che per carità non saprei nemmeno come leggerli). Altrimenti possiamo stare qui a parlare di femminismo e maschilismo come di bianco e nero fino alla morte, che tanto non cambierà nulla.
Ma il femminismo auspica proprio alla parità di genere. Perché dovremmo cambiargli nome? Dà veramente così tanto fastidio utilizzare una parola che rimanda al "femminile"?
Valeria Aresu a me sinceramente non da fastidio la parola, quanto al più il modo in cui viene strumentalizzata dalle stesse donne. Esempio stupido ma diffuso: ho sentito molte femministe convinte pretendere che l'uomo debba pagare sempre. Altro esempio: ho ricevuto insulti sessisti e/o a sfondo sessuale da parte di femministe convinte solo per aver detto qualcosa che, pur non negando diritti a nessuno, si discostava solo un po' dal loro pensiero oppure per aver fatto notare che quello che stavano professando non era qualcosa di giusto dal punto di vista dei diritti degli altri.
Ma cosa dà così fastidio? Che ci sia femmina nel nome? Ma è così degradante per voi? È un movimento storico, bisogna riconoscere chi ha fatto la storia della lotta per i diritti. Non condivido assolutamente questo aspetto linguistico. Non si tratta SOLO di parità si tratta di riconoscimento e legittimazione. Femminismo e maschilismo possono essere simili come parole ma nel contenuto non c'entrano nulla. Allora, togliamo tutta l'ambiguità alla lingua...ci sono delle zone grigie perché la lingua è così. Non credo che si debbano eliminare le complessità da una cultura. Se vogliamo proprio banalizzare, mettiamola così: la parità è il campo neutro, il principio cardine per cui tutti devono lottare, il femminismo è composto da tante correnti che lottano per la sua attuazione. Se sei un uomo e vuoi batterti per la parità non capisco cosa ci sia di degradante o "sessista" nel definirsi femminista. Non ho capito cosa significa mascolinizzare il femminismo comunque.
Ilenia Zodiaco nessuno vuole negare che il movimento femminista abbia fatto grandi cose. Per me sinceramente può chiamarsi come si vuole, non mi interessa. A me da fastidio, anzi, meglio, crea disaccordo il modo in cui si è oramai arrivati a pensare che basta essere di sesso femminile per poter dire di essere femministe, quando in realtà non è così. Tutta questa campagna del girl power sta degenerando e spesso, troppo spesso, vedo femministe che in realtà sono più misandriche che femministe. Mascolinizzare il femminismo vuol dire questo per me: aver quasi creato un circolo a parte, fatto di donne al comando e se tu, uomo etero, vuoi entrare a farne parte «devi stare zitto perché sei uomo e non puoi capire».
Go! Ile! Go! Ovviamente video interessantissimo e ineccepibile!
Vorrei farti alcune domande. Se il patriarkatoh favorisce gli uomini e svantaggia le donne come mai non sono le donne a svolgere i lavori più pericolosi? Non parlo di avvilenti ma pericolosi per la vita. Perché nonostante le donne siano più soggette a depressione e PTSD, i suicidi sono in maggioranza maschile?
Come mai la donna nonostante sia più soggetta a disturbi borderline e narcisistici, si parla sempre è solo di amore malato da parte dell'uomo sia su migliaia di pagine Facebook con milioni di follower che sui telegiornali e prime pagina?(quando è scontato è risaputo che se uno dei due partner è disturbato, l'altro lo è altrettanto, chiamasi co-dipendenza)
Come mai una donna può umiliare, sfottere il partner o addirittura alzare le mani, quando se lo fa un uomo viene arrestato e al 90% condannato alla gogna mediatica senza neanche il beneficio del semplice diritto di aspettare un processo dignitoso?
Come mai se muore un tossicodipendente uomo ucciso da sbirri, per l'opinione pubblica è "un tossico in meno" e se muore una ragazza che si prostituiva per le dosi viene immediatamente santificata?
Come mai il 90% dei senzatetto sono uomini?
Come mai il 99% dei morti in guerra sono uomini?(nel 45 le suffragette umiliavano e sputavano ai ragazzi anche minorenni che rifiutavano di andare a morire in una guerra che non volevano e non avevano chiesto)
Come mai il 40% degli abusi domestici sono subiti da uomini e nessuno ne parla?
Come mai ci sono pubblicità e annunci ridondanti quotidianamente sulla violenza sulle donne?
Come mai i figli vengono smollati quasi sempre alle donne nei divorzi anche se esse si dimostrano essere pessimi genitori? Come mai alle donne sono inflitte pene più leggere a parità di reato?(e io che so stato ai domiciliari qualcosa ne so)
Come mai (articolo comparso sul Guardian, vai pure a cercare) se una donna commette reato è colpa "dell'ambiente socioculturale" e sarebbe meglio rieducarle piuttosto che metterle dentro, ma se lo commette un uomo è colpa della sua natura violenta
(aggiunto da me ma implicito nel pensiero di molti)?
Come mai gli uomini hanno una vita più breve rispetto alle donne?
(parlo di paesi industrializzati dove la medicina cura e guarisce perché se guardi nei paesi in via di sviluppo l'età sono simili). Come mai gli uomini non hanno diritti riproduttivi?
Te lo scrivo semplice perché mi rendo conto che sia difficile da capire: la donna ha giustamente una miriade di modi per rinunciare alla maternità, dall'affidamento, all'aborto.
L'uomo può venire costretto a mantenere un figlio non voluto, invece se volesse prendersi cura del figlio che la sua compagna non vorrebbe, non potrebbe farlo(spetta infatti solo a lei decidere se abortire o meno).
Come mai alle coppie lesbiche i figli vengono riconosciuti quasi sempre e alle coppie gay quasi mai?
(Parlo dei casi in cui il bambino sia figlio di uno dei due partner).
Come mai se una donna uccide i propri figli la colpa è del marito che non le dava attenzioni e la notizia viene subito dimenticata?(in caso contrario invece marcia nelle piazze e intere prime serate in tv)
Come mai non si parla del fatto che l'uomo ha maggiori probabilità di essere vittima di morte violenta o di violenza fisica?(Le stesse donne che hanno paura di uscire di casa perchè non si sa chi le può saltare addosso, sai quante botte ci prende un uomo se incontra un altro ragazzo fuori di testa? O anche questo è colpa del patriarcato che si rivolta contro di noi?)
Come mai potete parlare di cose ridicole come il "mansplaining" e definire violenza "apprezzamenti non richiesti o eccessivi"(quando vi piace stare al centro dell'attenzione)?
Dell'ioergamia femminile ne vogliamo parlare?(O è socialmente accettato solo il luogo comune che siamo tutti puttanieri?) :)
Beh per ora ho finito.
Ma già immagino la tua risposta "colpa del patriarkato che si è rivoltato contro gli uomini".
Tipico.
Interessanti come una diretta di Barbara d'Urso
@@GuscioRosso Tranquillo, il mondo sta cambiando. Abbiamo già invertito la rotta. Spero che torni tutto com'era una volta, ai tempi dei nostri nonni. Prima che il veleno progressista inquinasse la nostra società. Bisogna fregarsene delle loro ubbie demokratike e adoperarsi per ripristinare la legge naturale o come si diceva un tempo la Legge di Roma. La c.d. "emancipazione" è solo uno strumento di controllo, i filantropi liberal-komunisti non hanno mai avuto fini nobili. Non c'è modo più semplice di controllare la popolazione ( parlo di coloro dotati di personalità giuridica, cioè gli uomini ) che attraverso le donne. Lo dice Weishaupt ( un 33, mica uno stronzo qualunque) ben 200 anni prima del merdoso '68.
@@GuscioRosso sei fuori - il femminismo, come qualsiasi altra filosofia di livello alfa, non è fatto per rispondere alle domande. Il femminismo fa le domande. Imparati
Ilenia, ho ascoltato con attenzione e ammirazione tutto ciò che hai abilmente esposto. Già quando ho l'occasione di leggere i tuoi commenti su twitter o ascoltare di fretta le tue storie, noto che mi piacerebbe diventare un giorno il tipo di donna che tu rappresenti. Dedita alla cultura, al lavoro e alla propria emancipazione sociale. Un'emancipazione che, come tu hai detto, non sarà mai realizzata se la società non perde la sua struttura piramidale. Per quanto riguarda gli argomenti che hai portato, ho condiviso tutto ciò che hai espresso e persino il tuo senso di lontananza dalle attività sociali. Nonostante io frequenti la comunità scout - la quale è a suo modo vicina alle esigenze dei meno - sento la costante necessità di dover affermarmi, eppure non trovo un punto, un circolo, ma sì, anche qualcuno con cui conferire. Ho solo diciotto anni, questo è vero, ma la realtà sociale (discorsi che sento, opinioni che non sono davvero opinionj perché dettate dalla disinformazione più che dalla vera affermazione del proprio credo) e quella politica mi lasciano sempre l'amaro in bocca e non nascondo che quella degli ultimi giorni è più demoralizzante che mai, anche per il consenso pubblico. Al di là di questo, davvero complimenti. Cominciare così questa giornata è stato fortificante e spero che la tua strada sia come booktuber che come persona non sia per sempre dedicata solo a questa stretta nicchia, ma che più persone possano avvicinarsi a ció che offri. Complimenti! Un abbraccio
Unico appunto: in tanti non hanno un’idea su diverse questioni, non è solo che non lo vogliono accettare e condividere. C’è proprio tanto ignoranza (penso ad argomenti come la sessualizzazione, lo shaming ecc) e penso che la divulgazione (o il tentativo di) non siano mai occasioni sprecate. Almeno, questo è il mio approccio e non lo cambierei perché lo trovo più stimolante. Detto questo, grazie per questo video!
Miss Fiction Books hai ragione tiffany infatti dopo i tuoi video mi sono spesso trovata a pensare e ripensare a certe questioni e devo ammettete che su alcune cose ho aperto gli occhi😌😌😌
Volevo fare lo stesso commento! Sì, ci sono persone che sanno cos'è il femminismo e non lo accettano per mantenere i loro privilegi, ma ci sono molte più persone (purtroppo anche donne) che ancora dicono cose come "non sono femminista perché non odio gli uomini". È per via di questa ignoranza ancora troppo diffusa che secondo me la divulgazione deve rimanere una priorità. Ci saranno sempre individui che negano il femminismo e il cambiamento climatico perché fa loro comodo, ma dobbiamo assicurarci almeno che tutti capiscano cos'è.
Miss Fiction Books ho dovuto tagliare un pezzo che chiariva un po’ la questione. Il mio pensiero è che sì, l’educazione a scuola e la divulgazione in generale rimangono importantissime ma penso che non sia solo compito delle femministe che scrivono saggi o meglio non deve essere per forza il loro obiettivo primario perché magari vogliono essere critiche in maniera più profonda. Ecco perché ci sono figure apposite per il resto (e dico io abbiamo bisogno di persone specializzate nella comunicazione in questo ambito). Dico semplicemente di non fargliene una colpa se non vogliono divulgare ma riflettere su altri punti, anche più scomodi e controversi :)
Hurricane Eyes, posso farti una domanda? Mettiamo che una persona che dice "non sono femminista perché non odio gli uomini", allo stesso tempo, nel concreto, si batte per la giustizia sociale e per l'uguaglianza. In questo caso, il fatto che questa persona non voglia essere definita "femminista" è veramente la cosa più importante? Un'altra cosa " È per via di questa ignoranza ancora troppo diffusa che secondo me la divulgazione deve rimanere una priorità. Ci saranno sempre individui che negano il femminismo e il cambiamento climatico perché fa loro comodo, ma dobbiamo assicurarci almeno che tutti capiscano cos'è": magari le persone che non si considerano femministe lo sanno molto bene cosa sia il femminismo, eppure preferiscono non definirsi tali, per motivi loro o perché hanno delle critiche sostanziali al movimento o a molti suoi esponenti. Presumere che chi non la pensa come te ignori o non sappia è intellettualmente disonesto.
Mi pare che io abbia detto proprio il contrario cioè che non tutti vogliono essere femministi. Poi, hai ragione, non ho specificato dicendo ci sono persone a cui non piace il movimento ma se si battono per la giustizia sociale non dobbiamo lanciargli le pietre. Certe cose comunque le trovo un po' scontate da ribadire, mi pare anche ovvio e di buon senso, non siamo per forza malpensanti.
Un problema che ho con questo video, di cui condivido (anche se non totalmente) il pensiero di fondo, è che nessuna dottrina filosofica è inattaccabile, nè può esserlo. Tanto è vero che sono state mosse molte critiche al femminismo, da parte di autori di tutto rispetto, molte delle quali sono state in parte condivise (anche se non accettate) anche da femministe molto note (basti pensare alla Nussbaum che scrive in risposta a Rawls). Il femminismo non è una semplice dottrina etica, ma etico-politica (per lo più), il che vuol dire che il messaggio della parità dei sessi ne costituisce solo un aspetto fondante, su cui si basano poi le successive argomentazioni filosofiche (ad esempio: "abbiamo davvero raggiunto la parità dei sessi?", "come si raggiunge la parità dei sessi?", "quali misure economico-politiche è possibile attuare per svincolare la donna da un ruolo subalterno nell'ambito lavorativo?", "come correggiamo i modelli culturali sbagliati che determinano la riproposizione di fenomeni discriminatori?" Ecc.). Queste proposte, sono contestabili; la base ideologica (parità socio-economica), no. In più, una cosa che sfugge a molti, e che potrebbe essere un elemento di confusione, è che ci sono molti tipi di femminismo, differenziati sia a livello storico (le cosiddette "tre ondate" femministe), sia a livello contenutistico; e non tutti concordano tra loro sul da farsi.
Questo cambia di molto l'analisi del fenomeno
Circolo dell'Inconcludenza la domanda “abbiamo davvero raggiunto la paritá dei sessi?” Non é contestabile, la risposta é semplicemente no.
sarasthoughts allora, tutto quel pezzo tra parentesi voleva rappresentare alcune delle domande da cui partono varie argomentazioni filosofiche femministe (in questo caso, visto che di questo stiamo parlando). Le argomentazioni, in quanto processo costruttivo, sono e saranno SEMPRE contestabili. In filosofia il "semplicemente" non esiste. Ci sono tanti autori che hanno argomentato diversamente per quanto riguarda la parità dei sessi, portando dati e fatti condivisibili, esattamente quanto quelli di autrici femministe. Come puoi ben notare, nè nel mio commento precedente, nè in questo, io sto esponendo la mia posizione sull'argomento; mi sto limitando a dire: "non semplifichiamo". Questo è nell'interesse sia del femminismo, che dei suoi "detrattori".
Ecco cosa le mie amiche che mi accusano da anni non capiscono: Il femminismo deve essere radicale non nel senso di estremo ma deve andare alla sua radice e la radice femminista è collettiva e politica. L'obbiettivo non è raggiungere una parità tra uomo e donna basata su standard creati da uomini (ovvero le donne devono imitare comportamenti attribuiti e associati al potere maschile per essere simbolo di potere) bensì distruggere e smantellare il sistema patriarcale e ricrearne uno nuovo. Umanitario, egalitario, equo, non razzista, non capitalista, non classista, ambientalista ecc e tutto ciò rientra nel Femminismo.
Colazione + La Zodiaco = Happiness 🌈
Questo è un video stimolante e che apre la mente! Grazie Ile per portare contenuti cosi chiari, interessanti e di spessore! ❤📚
Dopo aver visto la live aspettavo impaziente questo video!Ultimamente ho avuto dei dubbi sul femminismo. Mi sono ritrovata a discutere con delle persone che in poche parole mi fanno detto " ma come fa un' azienda, o un datore di lavoro a essere femminista se assumere le donne si dimostra controproducente (maternità, problemi legati al ciclo, minor resistenza fisica ecc). Nella nostra società quello che conta è il profitto, è ingiusto ma che ci puoi fare?". Sul momento mi sono incazzata impugnando come argomentazione i diritti, però effettivamente non hanno torto. Come si fa a essere femminista in una società che adotta i diritti solo per interesse, e se ne frega degli interessi di tutti i suoi cittadini soprattutto quelli più "deboli". Sono d'accordo con te quando dici che il femminismo da social punta a responsabilizzare le singole persone, e punta molto sul concetto di empower e "Who run the world? Girls". Sembra quasi che più che cambiare la società patriarcale, vogliano semplicemente essere come gli uomini e continuare a vivere in un mondo non paritario per tutti.
XZERo Alessandro Catto, una persona eclettica che appare con alcuni TH-camr di contenuti calcistici, spiega il perché tale femminismo individuale abbia fallito su tutta la linea. Lo spiega in maniera goliardica e poco raffinata, ma approda alla visione da te descritta.
oddio non direi proprio di avere le sua stessa opinione, ma se ci vedi delle somiglianze...
Mi hai davvero acceso una lampadina. Hai fatto un video intelligente, interessante e con punti di vista originali. Grazie Ile!!
Mi piace molto la premessa che hai fatto, perché si può applicare a diversi tipi di lotte per i diritti o con base etica (sto pensando al veganismo per esempio). Bellissimo video come sempre, Ile.
Complimenti. QUesto video contiene moltissimi spunti importanti. Grazie
Molto interessante il discorso sulla pretesa dell''impeccabilità nelle opinioni femministe. La cosa paradossale è che in tutti i canali che conosco - salvo forse quelli che si occupano di libri sul tema - basati quasi esclusivamente sull'argomento femminismo ho visto un'enorme colpevolizzazione delle diverse opinioni, insulti svilenti, scherni senza argomentazioni, una grande mancanza di flessibilità mentale che per me è già un autogol per chi pretende di insegnare qualcosa sul femminismo o qualsiasi altra cosa. Per me queste donne tradiscono la propria causa e mancano di senso critico, sono chiuse nell'ideale di femminismo che però include con poca lucidità anche tutti gli altri suoi complessi aspetti. Ho smesso di seguire queste persone sentendomi scoraggiata e mi ritrovo qua ad ascoltare le opinioni di una ragazza che ha studiato tutt'altro ma che è MOLTO PIÙ INFORMATA, più razionale, più convincente e (non da poco) decisamente più piacevole da ascoltare. Che dire? vorrei un canale tutto a tema femminismo gestito da te, Ilenia.
Già domenica avevo ascoltato la tua live con molto interesse, quindi quando stamattina ho visto questo video sono andata in brodo di giuggiole.
Mi ha colpito molto la parte in cui esprimi il sentirti lontana da centri di aggregazione e attività sociali perché mi sento esattamente allo stesso modo, e credo così anche molte altre persone che vorrebbero contribuire ad aiutare ed al cambiamento ma non sanno dove iniziare. Credo che uno dei problemi sia la trasformazione della giornata lavorativa e del "demone della reperibilità", volendo citare Zerocalcare. È ovvio che se uno stacca da lavoro alle 19 - 20, stremato, poi magari si deve mettere a rispondere alle mail, fare uno straordinario per il capo, etc poi non ha molte forze per fare altro. Quando andavo al liceo ero molto attiva nelle iniziative politico-sociali del quartiere, iniziando l'università ho avuto molto meno tempo a disposizione ed ora che studio e faccio lavoretti vari non ho proprio le forze. Un altro punto da considerare é che gli attivisti, soprattutto quelli politici, i sindacalisti e compagnia bella hanno perso molto del loro prestigio sociale e in molti fanno difficoltà a vedere "il cambiamento" partire da là; è una cosa che demoralizza e nessuno é disposto ad imbarcarsi in battaglie dove non vedono possibilità di vittoria, a meno che non li tocchino personalmente.
La verità é che spesso individualismo fa rima con menefreghismo.
Complimenti Ilenia! Voglio dirti che non è vero che sei impotente e che la tua forza risiede nella tua capacità critica nei confronti degli argomenti che tratti e nel modo in cui condividi le tue opinioni. Asserendo che queste opinioni siano originali e completamente tue, nel condividerle compi un gesto di vera lotta che fa solo molto bene alla società e a chi ti ascolta perché stimoli il pensiero e la riflessione e devi esserne fiera!
Questo è uno dei discorsi più critici (in senso positivo) sul femminismo che ascolto da tanti anni. Complimenti Ilenia, hai centrato la problematicità del femminismo in pieno
Riguardo al tema del femminismo usato per marketing c'è anche la questione delle diverse identità, ad esempio le pubblicità e la promozione sui social dei brand che ora includono sempre di più donne nere, di altre etnie, musulmane, ecc ma questi brand (che possono essere le industrie del fast fashion) non fanno assolutamente NULLA per queste categorie di persone.
Ilenia sei sempre una sicurezza! ❤ Mi piacerebbe far vedere a tutti questo video. Condivido a pieno il dissidio interiore fra convinzioni femministe e l'effettiva realtà in cui ognuno si trova (ad es. non avere abbastanza soldi/essere troppo pigri per comprare vestiti da aziende etiche, vanità personale ecc). L'unico modo che ho per arginare il problema e mettere per poco la mia coscienza a posto è utilizzare vestiti, accessori e scarpe di seconda mano. Ho la fortuna di aver ereditato molte camicie o gonne cucite da mia madre quando era giovane. So che non è molto, ma si tratta di quelle piccole cose che possono far stare meglio.
Soffro di più invece un'altra condizione: quando il femminismo (non di facciata e "pop", ma quello delle azioni quotidiane) non viene preso sul serio e diventa stereotipo. Nonostante io non sia quel tipo di persona che condivide sui social "feminist" o foto di Frida Kahlo ogni giorno, vengo additata spesso da un amico (cattolico intransigente) come la "femminista atea comunista", sicuramente con una certa dose di ironia, ma la cosa mi fa riflettere, dal momento che più volte mi ha citato "Sposati e sii sottomessa".
Dici bene quando dici che chi non è femminista lo è per difendere (in maniera conscia o meno) dei privilegi, ma è un discorso che riesco ad applicare mentalmente soprattutto ad una élite, ad una casta abbiente e potente. Rimango spesso incredula e faccio fatica ad accettare che maschi giovani, istruiti e non economicamente privilegiati non capiscano la natura di un movimento così semplice e giusto (come dici tu), e rimango ancora più scossa quando sono altre donne a non accettare o andare contro ideali femministi.
Quello che ne deriva è uno stato di disillusione e di amarezza, purtroppo.
Il fatto è che la classe di privilegiati essendo al vertice della piramide (chi più consapevolmente chi meno) influenza con i loro modelli le altre che pur non avendo gli stessi privilegi si adegua agli stessi desideri. Quante volte ho desiderato possedere le stesse cose, avere lo stesso successo materiale, avere lo stesso prestigio di x?
Non sono riuscita a seguire la live e non ho avuto tempo di recuperarla in questi giorni, per cui grazie infinite per questo video, mi interessava tanto la tua opinione rispetto a queste tematiche! Concordo con te praticamente in tutto quello che hai detto, in particolare riguardo al tema del potere, che secondo me è davvero il punto focale della lotta femminista, o quantomeno dovrebbe esserlo.
Personalmente, ritengo che il tipo di femminismo light descritto da Jessa Crispin non sia del tutto da condannare, almeno per ciò che riguarda il contributo delle popstar, perchè credo che, essendo loro modelli di riferimento per molte ragazzine, possano rendere accessibili tematiche che non tutte abbiamo il privilegio di affrontare fin da giovanissima età. E' ben difficile crescere femministe, è una condizione più unica che rara. Penso che per una ragzzina di 13 anni avere Beyoncè che si definisce femminista, per quanto possa essere nella realtà dei fatti una mossa di marketing, sia un'ottima opportunità per entrare in contatto col femminismo, opportunità che, se coltivata nel modo giusto, può portare ad una consapevolezza più ampia e profonda riguardo la condizione femminile in tutta la sua complessità. Capisco il discorso che fa Jessa Crispin nei confronti delle "luccicanti popstar che hanno scoperto il mercato del girl power", però ritengo che non consideri questo aspetto che, ovviamente, non riguarda persone adulte, consapevoli e magari anche informate sul femminismo, ma tutti quei giovanissimi che sono nati e stanno crescendo nella società sessista in cui viviamo. Magari invece ne parla e non lo so, visto che non ho finito di leggere il suo libro (l'ho abbandonato perchè non mi piaceva correre dietro ai suoi ragionamenti per poi non ricavarne alcuna spiegazione per me soddisfacente), nel caso mi scuso per aver parlato a vanvera.
Come sempre, video interessantissimo, rimango sempre molto colpita dalla tua capacità espositiva!
Più che non considerarlo lei dice che non è propriamente femminismo. Magari sensibilizzi su un tema sociale (che non è mai né inutile né dannoso) ma poi il femminismo è soprattutto altro. Questo almeno è quello che lei ha detto a Torino all'incontro che ha fatto per presentare il suo libro al Salone :)
Ilenia Zodiaco Sì certo, si tratta di due cose diverse, hai ragione. :)
Il video più atteso di sempre!
Vorrei farti alcune domande. Se il patriarkatoh favorisce gli uomini e svantaggia le donne come mai non sono le donne a svolgere i lavori più pericolosi? Non parlo di avvilenti ma pericolosi per la vita. Perché nonostante le donne siano più soggette a depressione e PTSD, i suicidi sono in maggioranza maschile?
Come mai la donna nonostante sia più soggetta a disturbi borderline e narcisistici, si parla sempre è solo di amore malato da parte dell'uomo sia su migliaia di pagine Facebook con milioni di follower che sui telegiornali e prime pagina?(quando è scontato è risaputo che se uno dei due partner è disturbato, l'altro lo è altrettanto, chiamasi co-dipendenza)
Come mai una donna può umiliare, sfottere il partner o addirittura alzare le mani, quando se lo fa un uomo viene arrestato e al 90% condannato alla gogna mediatica senza neanche il beneficio del semplice doritto di aspettare un processo dignitoso?
Come mai se muore un tossicodipendente uomo ucciso da sbirri, per l'opinione pubblica è "un tossico in meno" è se muore una ragazza che si prostituiva per le dosi viene immediatamente santificata?
Come mai il 90% dei senzatetto sono uomini?
Come mai il 99% dei morti in guerra sono uomini?(nel 45 le suffragette umiliavano e sputavano ai ragazzi anche minorenni che rifiutavano di andare a morire in una guerra che non volevano e non avevano chiesto)
Come mai il 40% degli abusi domestici sono subiti da uomini e nessuno ne parla?
Come mai ci sono pubblicità e annunci ridondanti quotidianamente sulla violenza sulle donne?
Come mai i figli vengono smollati quasi sempre alle donne nei divorzi anche se esse si dimostrano essere pessimi genitori? Come mai alle donne sono inflitte pene più leggere a parità di reato?(e io che so stato ai domiciliari qualcosa ne so)
Come mai (articolo comparso sul Guardian, vai pure a cercare) se una donna commette reato è colpa "dell'ambiente socioculturale" e sarebbe meglio rieducarle piuttosto che metterle dentro, ma se lo commette un uomo è colpa della sua natura violenta
(aggiunto da me ma implicito nel pensiero di molti)?
Come mai gli uomini hanno una vita più breve rispetto alle donne?
(parlo di paesi industrializzati dove la medicina cura e guarisce perché se guardi nei paesi in via di sviluppo l'età sono simili). Come mai gli uomini non hanno diritti riproduttivi?
Te lo scrivo semplice perché mi rendo conto che sia difficile da capire: la donna ha giustamente una miriade di modi per rinunciare alla maternità, dall'affidamento, all'aborto.
L'uomo può venire costretto a mantenere un figlio non voluto, invece se volesse prendersi cura del figlio che la sua compagna non vorrebbe, non potrebbe farlo(spetta infatti solo a lei decidere se abortire o meno).
Come mai alle coppie lesbiche i figli vengono riconosciuti quasi sempre e alle coppie gay quasi mai?
(Parlo dei casi in cui il bambino sia figlio di uno dei due partner).
Come mai se una donna uccide i propri figli la colpa è del marito che non le dava attenzioni e la notizia viene subito dimenticata?(in caso contrario invece marcia nelle piazze e intere prime serate in tv)
Come mai non si parla del fatto che l'uomo ha maggiori probabilità di essere vittima di morte violenta o di violenza fisica?(Le stesse donne che hanno paura di uscire di casa perchè non si sa chi le può saltare addosso, sai quante botte ci prende un uomo se incontra un altro ragazzo fuori di testa? O anche questo è colpa del patriarcato che si rivolta contro di noi?)
Come mai potete parlare di cose ridicole come il "mansplaining" e definire violenza "apprezzamenti non richiesti o eccessivi"(quando vi piace stare al centro dell'attenzione)?
Dell'ioergamia femminile ne vogliamo parlare?(O è socialmente accettato solo il luogo comune che siamo tutti puttanieri?) :)
Beh per ora ho finito.
Ma già immagino la tua risposta "colpa del patriarkato che si è rivoltato contro gli uomini".
Tipico.
Ilenia Zodiaco did it! TH-cam Italia aveva bisogno di questo video.
Più video così è un vero piacere ascoltarti ♥️♥️
Personalmente credo che il pensiero femminista europeo sia un pò diverso da quello americano, in particolare c'è tutta una scuola di pensiero franco - italiana (da Luce Irigaray a Carla Lonzi, come scrivevo l'altro giorno) che meriterebbe di essere riscoperta dalla generazione di ventenni - trentenni di oggi, perchè fornisce delle categorie e degli strumenti per il pensiero. Negli anni '60 Betty Friedan pubblicava La mistica della femminilità, negli anni '70 qui in Italia si iniziava a parlare di Differenza di genere e la pratica di autocoscienza che se proposta oggi farebbe sollevare le sopracciglia a molte donne, è stata importantissima non solo per le donne che l'hanno praticata, ma anche per le studiose che da queste pratiche hanno poi portato alla luce un pensiero nuovo, fertile e terribilmente forte. Per quanto riguarda il non dover convincere i maschi, siamo perfettamente d'accordo, quello che mi fa incazzare è trovare donne che si vergognano di pronunciare anche solo la parola "femminista", e che si adeguano senza tante discussioni al mondo discriminante e ottuso che continua a condizionare le nostre esistenze e che continua ad avere una impronta maschile, nelle convenzioni ed anche nei canoni estetici.
Hai dato un senso e un ordine ad un ammasso di pensieri confusi che mi hanno accompagnata nell'ultimo mese.
Grazie
Avevo paura a vedere questo video, perché è un tema che mi sta molto a cuore e pensavo che mi sarei arrabbiata. Invece sei stata fantastica. Ti stimo tanto. Condivido tutto, ma ci sarebbero tante cose interessanti da approfondire.
Comunque anche io sento una sorta di "isolamento sociale", ma l'avevo sempre attribuito alla mia personalità.
Ammiro la tua capacità critica e il modo semplice ma sistematico di esporre le questioni più complesse, come questa. Mi trovi perfettamente d’accordo: ogni ideologia, pur inattaccabile dal punto di vista teorico, come il femminismo o la salvaguardia dell’ambiente, non hanno come principale avversario la negazione del loro valore quanto l’interesse dei veri potenti a mantenere il loro profitto. Spesso il giustizialismo propugnato attraverso i media e i social si trasforma paradossalmente nell’ennesimo fenomeno di costume da cui trarre profitto. Trovo molto più acuta l’osservazione sul fatto che non ci si debba soffermare tanto sugli outsider nella giustificazione del femminismo o dell’anti-razzismo quanto sulle persone comuni. Complimenti per l’alto livello culturale e critico che regali al tuo canale e a noi!
Ilenia! Video incredibilmente interessante e accurato!
Io per una parte del video stavo già pregustando di scrivere il commento arguto dove ti avrei fatto notare, con grande acume e brillante saccenza, che il "double standard" riguarda anche la comunità nera. Solo che poi l'hai fatto tu stessa al 22:23, e quindi niente commento arguto da parte mia :(
A parte le mie scemenze, ho trovato questo video davvero molto interessante. In primis perché, più che un video spiegone, mi sembra un video dove poni spunti di riflessione e di "incentivo" ad informarsi, citando saggi ad esempio. Cioè, un discorso volto più ad essere un invito alla discussione, piuttosto che una sterile lezioncina. E sei riuscita a dire molto, in 36 minuti (ho notato che in genere, su youtube, i video più riflessivi tendono a durare tanto ma senza effettivamente dire tanto, dilungandosi in cose inutili e ridondanze varie). Mi piacerebbe un casino avere la tua capacità di sintesi e di argomentazione.
E la parte finale tocca un punto dolente per me, perché anch'io vorrei partecipare ad una qualche forma di aggregazione sociale, lottare per qualcosa in un contesto di "comunità" piuttosto che scrivendo commenti acidi su twitter. Ma credo che le mie ragioni per cui non lo faccio siano diverse dalle tue, perché io temo le aggregazioni sociali, temo la possibile settarietà e perdita di spirito critico e lucidità ed identità individuale (lo so che è una paura in gran parte irrazionale, visto che non è che si parla di far parte di un partito o sette strane, ma è più forte di me).
Ancora complimenti per il bel video!
Mi fai venire voglia di studiare ed impegnarmi di più in quello che faccio.
Grazie💙
lo aspettavo come si aspetta il seguito della tua saga trash preferita
Secondo me, oltre al fatto che a moltissime persone convenga non essere femministe, ce ne son altrettante ancora molto ignoranti, sull'argomento, quindi, sono sempre felicissima di vedere video di questo tipo. In più, ho apprezzato, in modo particolare, la parte legata al femminismo e alle contraddizioni, soprattutto a livello estetico. Si tratta di una cosa a cui penso davvero spesso, quindi, grazie per averne parlato!
Argomento trattato con una capacità argomentativa e di riflessione molto interessante. Io supporterei proprio questo modo di presentare l'argomentazione e mi pare la più coerente con la stessa ideologia che vorrebbe esprimere. Se io non voglio discriminazioni, non devo portare discriminazioni e quindi aprire la possibilità a tutti di riconoscere un diritto senza valere doppiamente e senza dover farmi vedere accettabile. Bisogna essere ciò che si è e sulla differenza legittimarsi in una visione paritaria di opportunità e di percezione sociale. Non è ancora visibile e fattibile per via di situazioni mentali ancora legate a generazioni diverse, le quali hanno portato tutt'altra visione di questa e naturalmente non è un processo sociologico semplice. Il bello è sensibilizzare e credere perciò supporto tale cause con il mio blog " Il tocco angelico" e la pagina facebook " L'essenza dell'umanità" :)
C'è chi parla di femminismo, e chi è capace a parlare di femminismo.
Complimenti Ilenia!! 💪❤
Ti ringrazio anche qui per questo video, davvero bello e importante.
Complimenti per questo video, davvero. Approfondito, interessante e per nulla banale.
Ciao Ilenia, so che il mio commento non è strettamente collegato al video, ma volevo chiederti: cosa pensi della serie televisiva Girlboss? È una domanda un po' strana, lo so, ma la formulerò meglio. Girlboss è una serie netflix di cui hanno rilasciato solo la prima stagione, che io ho trovato molto carina ma, dato che in molti non l'hanno apprezzata, non si é dato il via per la seconda. La trama è questa (tratta da una storia vera): una ragazza newyorkese va a vivere da sola e, nonostante sia ritenuta appunto una ragazza "qualunque", riesce a rendere con intelligenza e spirito imprenditoriale la sua passione per la moda una fonte di guadagno (e non da poco, dato che diventa miliardaria). Le critiche mosse contro la serie erano queste: la protagonista è "antipatica", non insegna nulla perché è una ragazza che si impone spesso con la furbizia (che a quanto pare è un sinonimo di "intelligenza" coniato unicamente per le donne), che è una serie che vorrebbe ma non dà veramente un messaggio femminista. Sentire questi pareri mi ha irritata molto, appunto perché affinché le donne siano ritenute "degne di lode" devono sempre essere dall'animo candido, altruiste e cordiali. So bene, appunto per il discorso che hai fatto, che la causa maggiore per cui è scaturita la disuguaglianza uomo-donna (come ogni disuguaglianza) è appunto il comportamento di alcuni nello sgomitare gli altri e imporsi arrogantemente. Ciò che mi dà fastidio però è che se fosse stato un uomo a farlo, non sarebbero sorte antipatie nei suoi confronti. Quindi pur essendo in tutto e per tutto d'accordo con quello che hai detto, non posso fare a meno di dire che anche questa è una forma di femminismo, anzi secondo me la più coerente. Questo perché appunto mostra che le donne per meritare stima non devono seguire un comportamento modello, e che possono in egual misura fare tutto ciò che fanno gli uomini, anche le cose peggiori, e soprattutto per questo bisognerebbe avere un occhio di riguardo al modo in cui ci si impone sugli altri (il banale karma, insomma, ma con una punta di ironia).
Che bel video! Sei bravissima e penso che già fare un video con un discorso del genere sia in qualche modo "agire".
Riguardo ciò che hai detto, credo siano le donne in primis a dover riflettere maggiormente su questo tema e a prendere consapevolezza (anche perché siamo le dirette interessate) ed eventualmente provare a cambiare le cose. Credo che forse, se non ci sentiamo in gruppo, è perché non esiste un gruppo, ho la sensazione che sia la maggiorparte di noi a non pensare mai a tutto questo. D'altronde, quando si sta sui social media (e in ogni dove) si vedono molte donne che votano la loro vita all'apparenza, all'esser belle, in un certo senso ad oggettivizzarsi e a nient'altro.
Il problema di base per me è che nella testa delle donne non ci sono idee femministe e la volontà di indipendenza, ma ci sono la materialità, l'esteriorità, l'obiettivo di "fare soldi" vendendo la propria immagine e l'accettazione ad essere mantenute, che sembra un grande traguardo: chi non vorrebbe essere riccamente mantenuta? Ma il lavoro non è solo fatica, è anche autoaffermazione e sta alla base dell'emancipazione di una persona adulta, a mio parere.
Dunque, sono i sogni delle donne, in primis, che devono maturare, non solo la società.
Mi dispiace un po' quando mi guardo intorno perché penso che se questa è la massa delle donne, sarà molto difficile cambiare le cose. Almeno noi dovremmo pensare al di fuori degli schemi.
Caterina Carpenè
Esatto,bisogna dire che certe donne corrono dietro solo agli uomini che hanno soldi.
Grazie Ilenia, video interessantissimo e ispirante!
Mi sono trasferita quest'anno a Milano per l'università e sento anche io la mancanza di luoghi d'aggregazione dove potersi confrontare con opinioni diverse, perché alla fine io discuto di questi problemi con i miei amici o la mia famiglia, persone che più o meno la pensano come me. Se mai venissi a conoscenza di ambienti a Milano del genere diffondili su tutti i social perché potrebbero interessare a tanti, oltre che a me. Comunque video molto interessante e che fa molto riflettere, complimenti.
Quando hai parlato del femminismo intersezionale, mi hai ricordato del fatto che non tutte le femministe bianche sono coscienti del white priviledge e del fatto che le donne nere nella storia sono state doppiamente discriminate (sessualmente e razzialmente) nonché escluse anche da alcuni gruppi femministi bianchi come succedeva in passato.
Mi rendo conto che non è facile, però cercando bene esistono delle "sacche di resistenza" nella società, che permettono di creare comunità umana: sto pensando al movimento di Non Una Di Meno, o alle proteste in Argentina, Cile e Polonia, o ai vari collettivi che spesso si trovano in ambiente universitario. Tutte realtà contraddittorie, certo, ma questo è inevitabile, come hai detto bene tu. In un mondo che ci crea atomizzati, organizzarsi è l'unico modo per reagire. In questo senso il femminismo ha il merito di essere un'ideologia che oggi riesce a formulare delle critiche globali e ad aggredire il sistema in tutte le sue falle, proprio perché patriarcato, capitalismo e disuguaglianze sono così strettamente intrecciati. Per questo ti ringrazio di questo video: essere radicali pare una colpa. Come se un intero ecosistema basato sulla prevaricazione e sul dominio si potesse agilmente abbattere a suon di carezzine e bacetti.
Messo nei preferiti, discorso chiaro e semplice... Grazie!
Grazie mille per questo video e per le riflessioni sul femminismo (anche se l'ho visto con anni di ritardo...)
Io mi sento impotente sotto ogni aspetto. Non riesco in alcun modo a concretizzare le mie idee e ciò in cui credo.
Quando voto non mi sento rappresentata e decido di votare il meno peggio, non delle persone che portano avanti le mie idee.
Non riesco a smettere di comprare fast fashion, principalmente perché non posso permettermi vestiti che vengono da aziende più serie ed etiche.
Non riesco ad andare in spiaggia o in piscina senza essermi depilata e ho un milione di prodotti cosmetici, quindi non riesco a oppormi alle imposizioni estetiche del patriarcato.
Cosa posso fare a parte leggere dei testi che confermano idee che già ho? Dobbiamo continuare a discutere delle stesse cose negli stessi ambienti di internet con le stesse persone, dandoci una pacca sulla spalla per quanto siamo brave e illuminate mentre non riusciamo a concretizzare nulla che esca da nostro orticello di "empowerment" personale? Io non sono stanca di farlo, voglio lottare ma mi sento inutile.
Posso dirti che vorrei abbracciarti?
I tuoi dubbi, il tuo senso di impotenza, sono legittimi e credimi, conosco tante persone che li hanno ma non hanno il coraggio di ammetterli come invece hai fatto tu qui.
Permettimi, nel mio piccolo, ti condividere la mia esperienza, magari ti aiuta a dissipare qualche dubbio. :)
Non mi ero mai ritenuta femminista, finché ho seguito il corso di pedagogia e didattica dell'arte con quella che è diventata la mia relatrice di tesi (e tu dirai, che c'entra la pedagogia col femminismo? in realtà c'entra molto, perché per avere un mondo più paritario bisogna insegnare ai bambini il pensiero paritario, in questo modo si accelera il cambiamento generazionale). Fu lei, la mia grande prof, a definirmi femminista leggendo un mio brano che riguardava la selezione delle immagini per gli articoli relativi alla cronaca dell'omicidio di possesso (quello comunemente conosciuto come femminicidio perché conta per la maggior parte vittime di sesso femminile, ma che annovera anche una piccola ma egualmente triste quantità di vittime di sesso maschile). Da quella definizione, che inizialmente non capii se era un complimento, una constatazione o un'offesa, lei mi ha instradata lungo una serie di studi che mi hanno reso ben chiaro tutto ciò che prima dentro di me era nebuloso.
Non pensare che per essere femminista devi tenerti le pellicce da scimmia sulle gambe, smettere di truccarti, vestire con abiti di tre taglie più grandi e buttare via il pettine e i cosmetici. Non pensare che essere femminista significhi odiare i bambini all'urlo di l'utero è mio e lo gestisco io.
Io sono una patita di make-up, odio i peli, adoro vestirmi carina e sono malata di capelli lunghissimi con acconciature arzigogolate tutte femminili. Adoro l'epoca vittoriana, le crinoline e tutta una serie di cose che apparentemente non sono femministe (della serie io non esco di casa la sera se non indosso un torturante tacco 12), ma sono femminista, e sai perché? Perché io queste cose le adorerei comunque, e mi depilerei, truccherei, intoeletterei come per andare sul red carpet anche se fossero considerate poco femminili.
Ti piace andare in spiaggia liscia come la seta? Bene. Ti piace andare in spiaggia con le trecce ai peli delle gambe? Bene lo stesso.
Il femminismo non è rifiutare la femminilità, ma prendere del concetto di femminilità così come lo intendiamo oggi, ciò che l'individuo sente proprio.
In un gruppo femminista una ragazza domandò: io credo nei principi femministi, ma quando vedo tutti quei post che invocano la liberazione della donna dai lavori domestici mi sento male, perché a me i lavori domestici piacciono, amo stare in casa e prendermi cura dei miei cari, dove sbaglio?
Le spiegammo che non si è meno femministi se si ama lavare il pavimento o prendersi cura della casa o passare le ore ai fornelli divertendosi in una ricetta che piace, anzi, è femminismo fare tutte queste cose quando le si sente congeniali alla propria natura. Ma una donna, secondo l'ideologia femminista, deve essere considerata un individuo e si deve tenere conto che non è detto le piaccia occuparsi della casa e non deve essere indottrinata perché il suo futuro sia esclusivamente quello, bisogna permetterle di scegliere se essere casalinga o lavoratrice o entrambe le cose, ma la scelta non deve dipendere dal pregiudizio che una donna sia più brava a pulire o occuparsi dei figli rispetto al marito, deve dipendere dalle sue attitudini. Essere femministi non significa rifiutare a prescindere e in toto il concetto di donna inteso dalla società patriarcale, ma non permettere agli altri o a se stessi di chiudersi nello stereotipo. Questo non vuol dire che devi allontanare da te anche le cose incluse nello stereotipo che però a te piacciono, ti piacciono, e devi essere libera di depilarti come di decidere di fare il meccanico. Il femminismo è questo, permettere agli individui, indipendentemente dal genere di appartenenza, di seguire le proprie attitudini.
Ora, che molte persone che si definiscono femministe abbiano una visione un po' estrema della cosa (e in alcuni casi distorta) è colpa della piccolezza mentale di queste persone, ma non deve spaventarti o farti desistere.
Mi permetto anche di consigliarti un paio di letture che a me sono piaciute davvero tanto:
dalla parte delle bambine (elena giannini belotti) è un libro degli anni '70 quindi esprime anche problematiche fortunatamente superate al giorno d'oggi, ma ci aiuta a capire quanto siamo andati a migliorare negli ultimi 60 anni
ancora dalla parte delle bambine (murgia, lipperini) riprende l'argomento del libro sopra, ma attualizzato, e concentrandosi sui messaggi di genere forniti dal consumismo, da cui molti bambini non vengono protetti perché i genitori stessi non hanno i mezzi per cogliere questi piccoli "indottrinamenti".
il secondo sesso (simone de bouvoir) una bibbia, libro vecchio ma strabello.
Sii bella e stai zitta (michela marzani)
Poi, per quanto riguarda il cosa possiamo fare, sii femminista nel tuo piccolo, nei gesti di ogni giorno. Vedo spesso piccoli atti di body shaming, oppure opinioni per nulla femministe portate avanti basandosi su preconcetti non riconosciuti come patriarcali, vedo prese di posizione che sembrano più una guerra tra i sessi che una presa di posizione femminista, e lo vedo accadere tra chi si definisce femminista.
Non trattare i bambini in modo differente in base al loro sesso (può sembrare di non farlo, ma rifletti sempre quando ti approcci a un bambino e domandati: se fosse del sesso opposto cosa farei? e così capirai come correggere il tuo atteggiamento, io che lavoro spesso coi bambini ho cambiato molto il mio comportamento da quando mi pongo questa domanda). E soprattutto, non dare mai per scontato che una cosa detta da più femministi sia effettivamente femminista. Il femminismo proclama la parità di diritti, di opportunità e di scelte per tutti gli individui, indipendentemente dal sesso, dall'etnia, dall'età e dal credo religioso, se qualcosa si discosta anche di poco da questa linea base, allora non è del tutto femminista e va limato.
Ti ho scritto un papiro, scusa, ma spero che in questa fiumara tu possa trovare qualcosa di utile. Un abbraccio
ti rispondo solo su una questione visto che il commento sopra il mio è stato decisamente esaustivo su tutto il resto. per il fast fashion che hai menzionato, non so dove tu viva, ma ti consiglierei di cercare qualche negozio dell'usato o vintage :) si trovano capi davvero molto belli anche sotto i 20 euro, e ti senti un po' speciale ad indossarli perchè sai che non saranno in molti ad avere lo stesso identico vestito. magari se non abiti in grandi centri urbani, puoi comprare qualcosa quando viaggi o quando ti sposti in Italia insomma, informati quando stai partendo se a destinazione c'è qualche bel negozio e lascia un po' di spazio in valigia haha ovviamente non troverai, soprattutto all'inizio, TUTTO ciò che cerchi, ma puoi cominciare a fare una piccola differenza come riesci :)
e se fai parte delle persone a cui fa un po' schifo perchè "meh qualcun altro li ha indossati" basta lavarli prima di metterli, abbastanza facile haha contando che i vestiti fast fashion fra gente che li prova in camerino e residui chimici non è che siano molto più puliti ;) bacione, spero di averti motivata un po', perchè capisco quanto a volte possa sembrare tutto molto difficile.
Ti sembrerà assurdo, ma ti consiglio di informarti sul movimento minimalista: affronta buona parte delle problematiche di cui parli. Per iniziare potresti leggere "Fai spazio nella tua vita" di Fumio Sasaki e vedrai che rifletterai diversamente sugli oggetti di cui ti circondi. Seconda riflessione: il senso di impotenza nasce dall'isolamento: occorre tornare a riunirsi: gruppi di lettura, collettivi. Uniti, siamo più forti di quanto pensiamo.
Vorrei farti alcune domande. Se il patriarkatoh favorisce gli uomini e svantaggia le donne come mai non sono le donne a svolgere i lavori più pericolosi? Non parlo di avvilenti ma pericolosi per la vita. Perché nonostante le donne siano più soggette a depressione e PTSD, i suicidi sono in maggioranza maschile?
Come mai la donna nonostante sia più soggetta a disturbi borderline e narcisistici, si parla sempre è solo di amore malato da parte dell'uomo sia su migliaia di pagine Facebook con milioni di follower che sui telegiornali e prime pagina?(quando è scontato è risaputo che se uno dei due partner è disturbato, l'altro lo è altrettanto, chiamasi co-dipendenza)
Come mai una donna può umiliare, sfottere il partner o addirittura alzare le mani, quando se lo fa un uomo viene arrestato e al 90% condannato alla gogna mediatica senza neanche il beneficio del semplice doritto di aspettare un processo dignitoso?
Come mai se muore un tossicodipendente uomo ucciso da sbirri, per l'opinione pubblica è "un tossico in meno" è se muore una ragazza che si prostituiva per le dosi viene immediatamente santificata?
Come mai il 90% dei senzatetto sono uomini?
Come mai il 99% dei morti in guerra sono uomini?(nel 45 le suffragette umiliavano e sputavano ai ragazzi anche minorenni che rifiutavano di andare a morire in una guerra che non volevano e non avevano chiesto)
Come mai il 40% degli abusi domestici sono subiti da uomini e nessuno ne parla?
Come mai ci sono pubblicità e annunci ridondanti quotidianamente sulla violenza sulle donne?
Come mai i figli vengono smollati quasi sempre alle donne nei divorzi anche se esse si dimostrano essere pessimi genitori? Come mai alle donne sono inflitte pene più leggere a parità di reato?(e io che so stato ai domiciliari qualcosa ne so)
Come mai (articolo comparso sul Guardian, vai pure a cercare) se una donna commette reato è colpa "dell'ambiente socioculturale" e sarebbe meglio rieducarle piuttosto che metterle dentro, ma se lo commette un uomo è colpa della sua natura violenta
(aggiunto da me ma implicito nel pensiero di molti)?
Come mai gli uomini hanno una vita più breve rispetto alle donne?
(parlo di paesi industrializzati dove la medicina cura e guarisce perché se guardi nei paesi in via di sviluppo l'età sono simili). Come mai gli uomini non hanno diritti riproduttivi?
Te lo scrivo semplice perché mi rendo conto che sia difficile da capire: la donna ha giustamente una miriade di modi per rinunciare alla maternità, dall'affidamento, all'aborto.
L'uomo può venire costretto a mantenere un figlio non voluto, invece se volesse prendersi cura del figlio che la sua compagna non vorrebbe, non potrebbe farlo(spetta infatti solo a lei decidere se abortire o meno).
Come mai alle coppie lesbiche i figli vengono riconosciuti quasi sempre e alle coppie gay quasi mai?
(Parlo dei casi in cui il bambino sia figlio di uno dei due partner).
Come mai se una donna uccide i propri figli la colpa è del marito che non le dava attenzioni e la notizia viene subito dimenticata?(in caso contrario invece marcia nelle piazze e intere prime serate in tv)
Come mai non si parla del fatto che l'uomo ha maggiori probabilità di essere vittima di morte violenta o di violenza fisica?(Le stesse donne che hanno paura di uscire di casa perchè non si sa chi le può saltare addosso, sai quante botte ci prende un uomo se incontra un altro ragazzo fuori di testa? O anche questo è colpa del patriarcato che si rivolta contro di noi?)
Come mai potete parlare di cose ridicole come il "mansplaining" e definire violenza "apprezzamenti non richiesti o eccessivi"(quando vi piace stare al centro dell'attenzione)?
Dell'ioergamia femminile ne vogliamo parlare?(O è socialmente accettato solo il luogo comune che siamo tutti puttanieri?) :)
Beh per ora ho finito.
Ma già immagino la tua risposta "colpa del patriarkato che si è rivoltato contro gli uomini".
Tipico.
Il patriarcato non c'entra nulla con la società iperliberale e capitalista dei consumi, dell'apparenza, della sessualizzazione e oggettificazione della donna, della competizione e dell'egemonia del potere lobbistico-finanziario. Una società patriarcale è semplicemente una società basata sull'autorità del padre che si prende delle precise responsabilità riguardo la famiglia. Il patriarcato in occidente è defunto nel '68, ma quando vi svegliate voi femministe?
E' bello vedere leggendo alcuni commenti che certa gente non ha capito una mazza di quello che hai detto....ma come fate a dire che gli ideali femministi ( ovvero donna=uomo) non è inattaccabile a priori?? ma ce la fate??
eh.
onpuchan09
Riassumo quello che ti ha risposto qualcun altro in modo più lungo ed esaustivo 😂 ne ho discusso anch'io in un altro commento e mi sono resa conto chi ritiene "non giusto" il femminismo spesso lo fa perché non associa il femminismo alla parità di genere. Ho provato a spiegare che il femminismo di cui parla ilenia è uomo=donna, ma è comprensibile che magari alcuni, anche battendosi per la parità di genere, preferiscono non utilizzare quest etichetta poiché la ritengono portatrice di altri tipi di disparità. E sinceramente finché la gente non accetta il termine in sé, ma combatte per un'ideale di uguaglianza a me sta bene lo stesso!
Vorrei farti alcune domande. Se il patriarkatoh favorisce gli uomini e svantaggia le donne come mai non sono le donne a svolgere i lavori più pericolosi? Non parlo di avvilenti ma pericolosi per la vita. Perché nonostante le donne siano più soggette a depressione e PTSD, i suicidi sono in maggioranza maschile?
Come mai la donna nonostante sia più soggetta a disturbi borderline e narcisistici, si parla sempre è solo di amore malato da parte dell'uomo sia su migliaia di pagine Facebook con milioni di follower che sui telegiornali e prime pagina?(quando è scontato è risaputo che se uno dei due partner è disturbato, l'altro lo è altrettanto, chiamasi co-dipendenza)
Come mai una donna può umiliare, sfottere il partner o addirittura alzare le mani, quando se lo fa un uomo viene arrestato e al 90% condannato alla gogna mediatica senza neanche il beneficio del semplice doritto di aspettare un processo dignitoso?
Come mai se muore un tossicodipendente uomo ucciso da sbirri, per l'opinione pubblica è "un tossico in meno" è se muore una ragazza che si prostituiva per le dosi viene immediatamente santificata?
Come mai il 90% dei senzatetto sono uomini?
Come mai il 99% dei morti in guerra sono uomini?(nel 45 le suffragette umiliavano e sputavano ai ragazzi anche minorenni che rifiutavano di andare a morire in una guerra che non volevano e non avevano chiesto)
Come mai il 40% degli abusi domestici sono subiti da uomini e nessuno ne parla?
Come mai ci sono pubblicità e annunci ridondanti quotidianamente sulla violenza sulle donne?
Come mai i figli vengono smollati quasi sempre alle donne nei divorzi anche se esse si dimostrano essere pessimi genitori? Come mai alle donne sono inflitte pene più leggere a parità di reato?(e io che so stato ai domiciliari qualcosa ne so)
Come mai (articolo comparso sul Guardian, vai pure a cercare) se una donna commette reato è colpa "dell'ambiente socioculturale" e sarebbe meglio rieducarle piuttosto che metterle dentro, ma se lo commette un uomo è colpa della sua natura violenta
(aggiunto da me ma implicito nel pensiero di molti)?
Come mai gli uomini hanno una vita più breve rispetto alle donne?
(parlo di paesi industrializzati dove la medicina cura e guarisce perché se guardi nei paesi in via di sviluppo l'età sono simili). Come mai gli uomini non hanno diritti riproduttivi?
Te lo scrivo semplice perché mi rendo conto che sia difficile da capire: la donna ha giustamente una miriade di modi per rinunciare alla maternità, dall'affidamento, all'aborto.
L'uomo può venire costretto a mantenere un figlio non voluto, invece se volesse prendersi cura del figlio che la sua compagna non vorrebbe, non potrebbe farlo(spetta infatti solo a lei decidere se abortire o meno).
Come mai alle coppie lesbiche i figli vengono riconosciuti quasi sempre e alle coppie gay quasi mai?
(Parlo dei casi in cui il bambino sia figlio di uno dei due partner).
Come mai se una donna uccide i propri figli la colpa è del marito che non le dava attenzioni e la notizia viene subito dimenticata?(in caso contrario invece marcia nelle piazze e intere prime serate in tv)
Come mai non si parla del fatto che l'uomo ha maggiori probabilità di essere vittima di morte violenta o di violenza fisica?(Le stesse donne che hanno paura di uscire di casa perchè non si sa chi le può saltare addosso, sai quante botte ci prende un uomo se incontra un altro ragazzo fuori di testa? O anche questo è colpa del patriarcato che si rivolta contro di noi?)
Come mai potete parlare di cose ridicole come il "mansplaining" e definire violenza "apprezzamenti non richiesti o eccessivi"(quando vi piace stare al centro dell'attenzione)?
Dell'ioergamia femminile ne vogliamo parlare?(O è socialmente accettato solo il luogo comune che siamo tutti puttanieri?) :)
Beh per ora ho finito.
Ma già immagino la tua risposta "colpa del patriarkato che si è rivoltato contro gli uomini".
Tipico.
@@GuscioRosso mi sa che si sono ritirate tutte
@@GuscioRosso ciao, mi dispiace che nessuno ti abbia risposto e mi dispiace di farlo io dopo un anno. Non sono ancora proprio informatissima sul femminismo, non mi definisco una femminista per il momento dato che mi sto ancora informando, facendomi la mia idea e non essendo d'accordo al 100% (anche perché ci sono diverse idee), ma prima di tutto vorrei dirti che, da quello che ho capito, ci sono tanti tipi di femminismo e molte hanno definizioni diverse, quindi non bisogna generalizzare. Occorre soprattutto fare delle distinzioni tra il femminismo fake mainstream e pop americano, quello delle celebrità e delle cosiddette "feminazi", che non è vero femminismo, è più che altro una moda, portata avanti da persone molto stupide che dubito leggano alcun libro, e il femminismo diciamo più vero, quello di ragazze come Ilenia che leggono, discutono, si informano, pensano. Quello che vedo, almeno qua in Italia, è che in realtà nel femminismo odierno, ti stupirà saperlo, ma si parla anche di diritti degli uomini, dei maschi. Questo perché come appunto hai fatto notare, ci sono situazioni in cui una donna è privilegiata. Essendo il femminismo un movimento che lotta per la parità dei sessi, la donna non può essere privilegiata ma alla pari. Si parla anche di come il patriarcato danneggi l'uomo stesso, che ad esempio non può ammettere di avere problemi emotivi o psichici perché l'uomo deve essere sempre forte (una serie molto interessante e famosa che tratta questo tema è I Soprano, te la consiglio vivamente). Quindi tu hai fatto notare cose giustissime e appunto le femministe di oggi ne parlano, ad esempio guarda i video di cimdrp a proposito o anche il libro di Chimamanda che Ilenia cita se non ricordo male parla anche degli uomini. Comunque vorrei correggerti su una cosa. Non tutte le donne cercano quel tipo di attenzioni e vogliono essere fischiate, alcune si ma non tutte. Non generaliziamo. È sempre meglio portare rispetto a una persona che vedi per strada e non conosci. Il fischio è un tipo di apprezzamento molto fuori luogo e maleducato, a prescindere da come una donna è vestita, mica tutte le donne si fanno belle per gli uomini, molte lo fanno per sè stesse.
Bellissimo video!
Da laureata in filosofia, attenzione alla definizione (basata, se vogliamo parlare filosoficamente, da un sillogismo con fallacia logica interna) che "il femminismo è una teoria giusta, etica e quindi inattaccabile". E ancora più avanti nel video: "La filosofia è giusta ed etica e quindi si giustifica da sé'. Se vuoi davvero intendere il femminismo come filosofia ricordati che queste affermazioni fanno rabbrividire tutta la tradizione filosofica. Non esiste nessun pensiero filosofico inattaccabile e per dirtela tutta, se non lo sai, di dottrine etiche in filosofia ce ne sono tantissime, anche che si contraddicono a vicenda (e ovviamente tutte criticabili, altrimenti non sarebbe filosofia ma ideologia incontrastata). Se dobbiamo prendere come assunto etico=giusto (che, lo ripeto, è una fallacia logica), come fai tu, allora sarebbero tutte potenzialmente accettabili insieme, cosa ad esempio impossibile. E comunque ancora più inaccettabile in filosofia è dire che una corrente siccome è etica è inattaccabile. Fosse stato così la filosofia si sarebbe esaurita ancor prima di Socrate. Cosa del tutto priva di senso in filosofia è poi dire che siccome una dottrina è etica si giustifica da sé. Attenzione a parlare di grandi temi senza averne le basi minime.
Meraviglia, finalmente un video illuminante sull’argomento. Sei bravissima, amo la tua accuratezza e scioltezza espositiva.
Finalmente sento da una voce seria come la tua il problema delle risorse limitate 🎉
Ciao Ilenia! Grazie per aver condiviso queste riflessioni con noi, come al solito mi permetti sempre di mettere in discussione le mie certezze e di guardarle con un altro punto di vista. Ho diciannove anni e per tutta la mia adolescenza mi sono definita femminista, perché mi sono sempre interessata ai disagi femminili (di donne occidentali e non) e, nel mio piccolo, tento di informarmi, informare e denunciare. Eppure, dopo aver seguito questo video, mi rendo conto che l'informazione da sola non basta, perché si rischia di parlare senza poi impegnarsi per fare la differenza da un punto di vista pratico (e quindi sociale e politico).
Quindi grazie per avermi dato tanto materiale su cui riflettere, circa la mia idea di femminismo e cittadinanza.
Un'ultima cosa (questo commento è troppo lungo)... Hai mai letto Alias Grace della Atwood? L'autrice non si autodefinisce femminista, ma in questo testo (forse più che nel Racconto dell'ancella) io ho ritrovato una grande attenzione per uno squilibrio marcatamente economico, che va poi a influenzare la condizione femminile. E probabilmente è proprio questa la radice dei problemi che dovremmo combattere.
Ho visto la serie...storia pazzesca.
Ciao Ile. Io capisco molto il problema dei conflitti che hai citato ma sono arrivata alla conclusione che non riusciremo mai ad arrivare ad un momento in cui non ne avremo. Pur essendo femminista già da diverso tempo, nella mia testa faccio ancora dei ragionamenti influenzati dagli anni in cui ho subito il lavaggio del cervello da parte dai sostenitori diretti o non diretti del patriarcato. Ci sono dei momenti in cui anche io sono schiava dagli standard imposti dalla società. I pensieri affini al patriarcato spariranno col tempo e con la pratica ma la vanità, l'influenza da parte del mondo della moda e della bellezza rimarranno sempre un pochino. Parlando in soldoni, so benissimo anche io che truccarsi e comprare cinquecento trucchi deriva dall'influenza di certi standard (se esci struccata, sembri stanca malata ecc. però allo stesso tempo ho anche imparato a fregarmene a volte e a uscire come mamma mi ha fatto) ma dall'altra parte ci vedo anche una passione mia, qualcosa che mi piace. Nel senso che non è che supportare il femminismo vuol dire buttare via tutti i trucchi e andare in giro con la tuta, perchè non penso che questo cambierebbe proprio un cavolo. Per quanto riguarda la divulgazione per me non è una cosa così negativa. Quando ho la possibilità e, soprattutto, con persone con cui so che posso fare questo discorso, allora cerco sempre di spiegare le mie ragioni con pacatezza e magari far cambiare l'idea a qualcuno, ma non voglio certo fare propaganda o minacciare nessuno, vorrei solo che alcune persone di accorgessero di cose a cui magari non avevano mai pensato (per ignoranza o comodità). Come dici tu, però, ci sono persone che non vogliono mollare l'osso dei privilegi quindi col cavolo che cambieranno mai idea.
Complimenti, una riflessione acuta e una prospettiva molto originale per discutere di femminismo! Mi piacerebbe se ne parlasse di più anche su TH-cam
Io sono di Savona. Qui l'attivismo quasi non c'è, e se c'è non ha mordente. Mi sento isolato come te, sto cercando di non stare fermo con il mio canale TH-cam sulla storia del movimento LGBT, ma sono cosciente che non sia abbastanza e che dovrei fare molto di più.
Poi vedo le persone su TH-cam che mi attaccano in quanto trans e non per le mie idee. Parlo di, boh, gattini? Mi danno del trans di merda anziché parlare dei gattari del mondo. Ecco, in quel momento sarei fuoco al pianeta Terra e basta.
Vorrei farti alcune domande. Se il patriarkatoh favorisce gli uomini e svantaggia le donne come mai non sono le donne a svolgere i lavori più pericolosi? Non parlo di avvilenti ma pericolosi per la vita. Perché nonostante le donne siano più soggette a depressione e PTSD, i suicidi sono in maggioranza maschile?
Come mai la donna nonostante sia più soggetta a disturbi borderline e narcisistici, si parla sempre è solo di amore malato da parte dell'uomo sia su migliaia di pagine Facebook con milioni di follower che sui telegiornali e prime pagina?(quando è scontato è risaputo che se uno dei due partner è disturbato, l'altro lo è altrettanto, chiamasi co-dipendenza)
Come mai una donna può umiliare, sfottere il partner o addirittura alzare le mani, quando se lo fa un uomo viene arrestato e al 90% condannato alla gogna mediatica senza neanche il beneficio del semplice doritto di aspettare un processo dignitoso?
Come mai se muore un tossicodipendente uomo ucciso da sbirri, per l'opinione pubblica è "un tossico in meno" è se muore una ragazza che si prostituiva per le dosi viene immediatamente santificata?
Come mai il 90% dei senzatetto sono uomini?
Come mai il 99% dei morti in guerra sono uomini?(nel 45 le suffragette umiliavano e sputavano ai ragazzi anche minorenni che rifiutavano di andare a morire in una guerra che non volevano e non avevano chiesto)
Come mai il 40% degli abusi domestici sono subiti da uomini e nessuno ne parla?
Come mai ci sono pubblicità e annunci ridondanti quotidianamente sulla violenza sulle donne?
Come mai i figli vengono smollati quasi sempre alle donne nei divorzi anche se esse si dimostrano essere pessimi genitori? Come mai alle donne sono inflitte pene più leggere a parità di reato?(e io che so stato ai domiciliari qualcosa ne so)
Come mai (articolo comparso sul Guardian, vai pure a cercare) se una donna commette reato è colpa "dell'ambiente socioculturale" e sarebbe meglio rieducarle piuttosto che metterle dentro, ma se lo commette un uomo è colpa della sua natura violenta
(aggiunto da me ma implicito nel pensiero di molti)?
Come mai gli uomini hanno una vita più breve rispetto alle donne?
(parlo di paesi industrializzati dove la medicina cura e guarisce perché se guardi nei paesi in via di sviluppo l'età sono simili). Come mai gli uomini non hanno diritti riproduttivi?
Te lo scrivo semplice perché mi rendo conto che sia difficile da capire: la donna ha giustamente una miriade di modi per rinunciare alla maternità, dall'affidamento, all'aborto.
L'uomo può venire costretto a mantenere un figlio non voluto, invece se volesse prendersi cura del figlio che la sua compagna non vorrebbe, non potrebbe farlo(spetta infatti solo a lei decidere se abortire o meno).
Come mai alle coppie lesbiche i figli vengono riconosciuti quasi sempre e alle coppie gay quasi mai?
(Parlo dei casi in cui il bambino sia figlio di uno dei due partner).
Come mai se una donna uccide i propri figli la colpa è del marito che non le dava attenzioni e la notizia viene subito dimenticata?(in caso contrario invece marcia nelle piazze e intere prime serate in tv)
Come mai non si parla del fatto che l'uomo ha maggiori probabilità di essere vittima di morte violenta o di violenza fisica?(Le stesse donne che hanno paura di uscire di casa perchè non si sa chi le può saltare addosso, sai quante botte ci prende un uomo se incontra un altro ragazzo fuori di testa? O anche questo è colpa del patriarcato che si rivolta contro di noi?)
Come mai potete parlare di cose ridicole come il "mansplaining" e definire violenza "apprezzamenti non richiesti o eccessivi"(quando vi piace stare al centro dell'attenzione)?
Dell'ipergamia femminile ne vogliamo parlare?(O è socialmente accettato solo il luogo comune che siamo tutti puttanieri?) :)
Beh per ora ho finito.
Ma già immagino la tua risposta "colpa del patriarkato che si è rivoltato contro gli uomini".
Tipico.
@@GuscioRosso ok ho deciso di rispondere ad alcune delle tue domande
1) lavori pericolosi e militare. Be per quanto riguarda il militare si stanno facendo dei passi avanti per es in America le soldatesse possono essere mandate al fronte, oppure in Inghilterra le donne possono entrare in certi reparti antiterrorismo, ah e comunque nella guerra contro l isis si vedevano molte donne curde combattere in prima linea contro gli estremisti. E poi nei paesi dove c è il servizio militare obbligatorio tipo in Russia partecipano per obbligo anche le ragazze. Però il fatto che effettivamente sia sempre l uomo ad essere mandato in guerra e dovuto al fatto che la società patriarcale vuole l uomo come il guerriero dedito al sacrificio per la patria ecc invece la donna è vista come una persona da proteggere. Cosa che rimanda anche alla tua domanda perché la maggior parte dei lavori pericolosi e fatta da uomini ci sono ancora un sacco di pregiudizi purtroppo, e come vedi sono dannosi sia per gli uomini che per le donne e il femminismo combatte contro questi stereotipi
2. Perché gli uomini hanno una percentuale di suicidi maggiori rispetto alle donne? Anche in questo caso è una questione culturale, la società patriarcale vuole l uomo come quello che porta a casa il pane che mantiene la famiglia ecc e questo mentalità porta gli uomini facilmente ha sentirsi più sottopressione quando perdono il lavoro(Non che quando succeda alle donne sia meglio) e questo rende più facile che uno vada in depressione
3. Dove hai letto che il 40% degli uomini subisce violenza domestica? Mi sa tanto di statistica Fake.
4 perché durante il divorzio i figli vanno sempre alle madri? Be ha questo ci sarebbe un bel discorso da fare. Che onestamente non c ho voglia di fare in questo momento perché è molto tardi. Però ti assicuro che la legge dice che se la donna non viene ritenuta un buon genitore il padre prende l affidamento
5 hai detto perché l uomo non ha voce in capitolo se la donna decide di abortire ho qualcosa del genere. Be per come la vedo io credo sia giusto così perché è la donna che deve subire la gravidanza e tutto quello che ne consegue. E poi hai detto che invece l uomo può venire costretto ha prendersi cura del figlio, be ho una buona notizia ti dirò che la legge no ti obbliga a pagare se non vuoi, che io sappia poi può dipendere da varie situazioni
Il resto lo continuo dopo perché c ho sonno
Sono d'accordo con il 90% del discorso, ma non capisco proprio la logica dietro "non dobbiamo spiegare noi agli uomini cos'è il femminismo." Ma tipo ovviamente si? Per la mia esperienza (che non fa statistica, lo so) prima di conoscere canali tematici sul femminismo e prima di aver letto "dovremmo essere tutti femministi" io e tanti miei amici, donne incluse, etichettavamo il femminismo come speculare al maschilismo o come "mucchio di donne represse che non trombano abbastanza".
Chiaro che un femminista deve far capire che sta combattendo per la parità dei diritti, non si tratta di fare propaganda e "reclutare nuovi adepti" semplicemente chiarire cos'è il femminismo, altrimenti semplicemente il movimento non otterrà niente.
Bisognerebbe trovare un equilibrio tra il femminismo da copertina e quello che porta avanti una stupida lotta tra maschi e femmine, se sento Jessa Crispin scrivere "non è colpa mia se voi uomini non siete illuminati, sbrigatevela da soli." non penso "hai ragione" ma penso "ma chi ti credi di essere?" (il libro non l'ho letto, smentitemi se la frase era diversa che non la ricorda precisa).
Il femminismo universale non esisterà comunque anche per il fatto che molti uomini non si uniranno al movimento per semplice menefreghismo: "le donne combattano pure per i loro diritti, la cosa non mi tange."
Ciao Marco, quello che voglio dire è che l'intento primario del femminismo non è "educare gli uomini" altrimenti si fa del paternalismo. Ci sono tante persone fortunatamente che si occupano di divulgazione ma ATTENZIONE a non confondere la diffusione delle idee femministe con l'obiettivo primario di tutte le femministe. Nel video volevo dire che spesso alcune studiose e alcuni saggi vengono etichettati come "non validi" perché non abbastanza "mainstream" per convertire le masse e farle avvicinare al femminismo. Questo per me è completamente sbagliato. Per non parlare del fatto che credo fortemente che gli uomini non abbiano bisogno di lezioni, semmai c'è bisogno di un'educazione applicata su TUTTI (anche le donne hanno spesso bisogno di leggere saggi femministi e sentire discorsi femministi), una sensibilizzazione sulle tematiche della parità e dei diritti.
Grazie della risposta, non avevo ben capito cosa volevi dire.
se ci sono tanti uomini e donne che non sanno cosa sia il femminismo, e' un problema loro, di ignoranza. Le femministe non devono sempre educare gli altri, anche per un discorso di "emotional labour" (cioe' manodopera emotiva). Se io voglio fare un discorso femminista, e in questo discorso partecipano persone a cui proprio mancano le basi, io non devo essere sempre costretta a fare lo spiegone, perche' mi costa in termini di tempo, di energie mentali e spesso mi becco arroganza ed insulti di livello bassissimo. Googla il termine femminismo e leggi i risultati, non e' dovere delle femministe fare da babysitter ogni volta.
Quanto darà fastidio questo video già lo so. Il fatto che tu abbia detto che il femminismo è intrinsicamente giusto, il fatto che tu abbia usato la parola patriarcato che tanto dà fastidio alla società. Starò qui per godermi i commenti della gente ben lontani dal punto.
Perfettamente ragione sul doppio standard, come il fatto che "le femministe dovrebbero essere unite su tutti gli argomenti" come? Dato che il movimento, pur avendo uno spirito ben preciso, è formato da persone ed è normale che queste abbiano opinioni diverse.
Il discorso sul potere si può declinare in ogni tipo di diversità, devi essere bravo il doppio per venir essere considerato la metà, perché altrimenti questa è dimostrazione che la tua "condizione" è il motivo del tuo "fallimento". Quando invece è ovviamente il sistema costruito per mettere in una condizione di svantaggio tutti coloro che non corrispondono allo standard.
Il concetto del campo di lavoro e genere, cioè che certi settori sono monopolizzati da uomini o donne. (Poi il fatto che i settori maschili siano considerati lavori di alto livello e quelli femminili siano visti come più umili è già indicativo) Bisognerebbe fare un lavoro sia mediatico che a livello di scuola elementare e media, perché è ridicolo che, come nel mio caso, su circa duecento studenti ad ingegneria meccanica di questi solo quattro siano ragazze, e sono già molto generosa.
Ps. Ci sono momenti in cui la tua faccia è molto "I'm done" ed è bellissimo
Vorrei farti alcune domande. Se il patriarkatoh favorisce gli uomini e svantaggia le donne come mai non sono le donne a svolgere i lavori più pericolosi? Non parlo di avvilenti ma pericolosi per la vita. Perché nonostante le donne siano più soggette a depressione e PTSD, i suicidi sono in maggioranza maschile?
Come mai la donna nonostante sia più soggetta a disturbi borderline e narcisistici, si parla sempre è solo di amore malato da parte dell'uomo sia su migliaia di pagine Facebook con milioni di follower che sui telegiornali e prime pagina?(quando è scontato è risaputo che se uno dei due partner è disturbato, l'altro lo è altrettanto, chiamasi co-dipendenza)
Come mai una donna può umiliare, sfottere il partner o addirittura alzare le mani, quando se lo fa un uomo viene arrestato e al 90% condannato alla gogna mediatica senza neanche il beneficio del semplice doritto di aspettare un processo dignitoso?
Come mai se muore un tossicodipendente uomo ucciso da sbirri, per l'opinione pubblica è "un tossico in meno" è se muore una ragazza che si prostituiva per le dosi viene immediatamente santificata?
Come mai il 90% dei senzatetto sono uomini?
Come mai il 99% dei morti in guerra sono uomini?(nel 45 le suffragette umiliavano e sputavano ai ragazzi anche minorenni che rifiutavano di andare a morire in una guerra che non volevano e non avevano chiesto)
Come mai il 40% degli abusi domestici sono subiti da uomini e nessuno ne parla?
Come mai ci sono pubblicità e annunci ridondanti quotidianamente sulla violenza sulle donne?
Come mai i figli vengono smollati quasi sempre alle donne nei divorzi anche se esse si dimostrano essere pessimi genitori? Come mai alle donne sono inflitte pene più leggere a parità di reato?(e io che so stato ai domiciliari qualcosa ne so)
Come mai (articolo comparso sul Guardian, vai pure a cercare) se una donna commette reato è colpa "dell'ambiente socioculturale" e sarebbe meglio rieducarle piuttosto che metterle dentro, ma se lo commette un uomo è colpa della sua natura violenta
(aggiunto da me ma implicito nel pensiero di molti)?
Come mai gli uomini hanno una vita più breve rispetto alle donne?
(parlo di paesi industrializzati dove la medicina cura e guarisce perché se guardi nei paesi in via di sviluppo l'età sono simili). Come mai gli uomini non hanno diritti riproduttivi?
Te lo scrivo semplice perché mi rendo conto che sia difficile da capire: la donna ha giustamente una miriade di modi per rinunciare alla maternità, dall'affidamento, all'aborto.
L'uomo può venire costretto a mantenere un figlio non voluto, invece se volesse prendersi cura del figlio che la sua compagna non vorrebbe, non potrebbe farlo(spetta infatti solo a lei decidere se abortire o meno).
Come mai alle coppie lesbiche i figli vengono riconosciuti quasi sempre e alle coppie gay quasi mai?
(Parlo dei casi in cui il bambino sia figlio di uno dei due partner).
Come mai se una donna uccide i propri figli la colpa è del marito che non le dava attenzioni e la notizia viene subito dimenticata?(in caso contrario invece marcia nelle piazze e intere prime serate in tv)
Come mai non si parla del fatto che l'uomo ha maggiori probabilità di essere vittima di morte violenta o di violenza fisica?(Le stesse donne che hanno paura di uscire di casa perchè non si sa chi le può saltare addosso, sai quante botte ci prende un uomo se incontra un altro ragazzo fuori di testa? O anche questo è colpa del patriarcato che si rivolta contro di noi?)
Come mai potete parlare di cose ridicole come il "mansplaining" e definire violenza "apprezzamenti non richiesti o eccessivi"(quando vi piace stare al centro dell'attenzione)?
Dell'ioergamia femminile ne vogliamo parlare?(O è socialmente accettato solo il luogo comune che siamo tutti puttanieri?) :)
Beh per ora ho finito.
Ma già immagino la tua risposta "colpa del patriarkato che si è rivoltato contro gli uomini".
Tipico.
Carnage tanto non risponderà se non può avere ragione...
il fatto che il femminismo è "intrinsecamente giusto" è scopiazzato dal patriarcatoooo che nel primo concilio vaticano ha introdotto il dogma dell'infallibilità papale. Il femminismo copia il patriarcato
Ciao Ilenia, hai letto il Secondo sesso di Simone de Beauvoir? Potresti recensirlo?
Hai perfettamente ragione, interessantissima la tua analisi sul concetto e sull' urgenza di un femminismo sociale e politico , oltre che individuale. Secondo me mancano luoghi di aggregazione a livello "micro locale", finché ci si muove nelle grandi città (e mi riferisco a Roma,quella a me più vicina) le iniziative sono numerose ,anche se, c'è da dire, sono letteralmente da scovare. Sarebbe fantastico riuscire a cogliere le occasioni dei piccoli luoghi, come non saprei, ma credo sia uno dei compiti che chi abbraccia il femminismo debba porsi con tutta serietà e passione.
Ciao Ilenia!
Ciao Ile, sto leggendo un libricino che ti consiglio. Si chiama "Kuliscioff, io in te cerco vita" e raccoglie le lettere e i discorsi di Anna Kuliscioff (compagna di Turati, anche se non mi piace descriverla così perché lei stessa giustamente non lo voleva essere ricordata così ma ahimè non è molto conosciuta). Nonostante siano passati più di 100 anni, le sue idee sono attuali e, su alcuni punti, non si sono ancora raggiunti i suoi obiettivi di parità.
Io lo sto apprezzando tantissimo e la donna che è stata mi sta affascinando tanto e sicuramente studierò di più la sua vita.
Ho sentito in sottofondo mentre lavoro al computer. Quando posso la rivedo per bene e scrivo alcuni miei pensieri circa la disillusione ed il senso di estraneità e motivazione di cui parli, ma devo appunto applicarmici per bene. Comunque per ora posso dirti che capisco a pieno le contraddizioni che vivi, che sono un po' anche le mie e quindi per ora ti lascio un po' di supporto morale. 😊
A dire il vero nessuna dottrina è di per sè giusta, magari le basi su cui poggia lo sono ma le proposte che derivano dal pensiero di base cambiano poi da persona a persona e da gruppo a gruppo, non a caso ci sono varie correnti femministe che possono proporre soluzioni diverse ad uno stesso problema e non è ovviamente detto che tutte le soluzioni siano quella giusta. Un altro problema è l'importanza di ciò che deriva dall'ideologia femminista, come ho già detto non necessariamente da un proposito giusto derivano giuste azioni e in questo caso l'esempio più lampante è il comunismo che qui è direttamente paragonabile al femminismo (anche se la "società femminista" non si è ancora realizzata, mentre abbiamo qualche esempio di socialismo reale): se infatti l'idea di base non era contestabile poi come è stata messa in pratica? Inoltre, così come il comunismo, anche il femminismo non ha una società fatta e finita come obiettivo, ne ha un'idea (realizzabile? come? con chi e con quali mezzi? da cosa si parte?). Un altro dubbio mi sorge sul concetto di "potere": perchè una persona dovrebbe desiderare altro potere da quello di modello capitalista che abbiamo? Esso garantisce denaro e, appunto, potere di influenzare macro-decisioni, potere di influenzare la vita altrui e potere direttamente sugli altri individui. Si può eradicare la volontà di potere dell'uomo? Se sì, come?
Luca Dellepiane infatti parlavo della base che è inattaccabile ovvero la parità di genere. Le declinazioni ovviamente sono criticabili infatti ho impiegato una buona parte del video a dire che abbiamo bisogno di più testi critici e non semplicemente divulgativi o propagandistici
Per il resto: l'idea di potere capitalista è discriminatoria perché riguarda soltanto il potere di pochi (una determinata classe sociale, spesso di un'etnia ben precisa, spesso uomini) sui molti. Il fatto che però quest'idea venga imposta a molti (e quindi viene imposta come standard di successo e quindi diventi desiderabile) crea un circolo vizioso per cui il potere non è mai raggiungibile dalle classi subalterne (perché appunto discriminatorio) però è il modello di successo imperante da qui l'infelicità e la frustrazione. Desiderare altre forme di potere: collaborativo, ad esempio, porterebbe a società alternative o almeno che si differenzino, portando più persone all'azione, sconfiggendo in parte l'apatia e la rassegnazione che sembra invece abbastanza diffusa oggi come oggi soprattutto tra i giovani precari.
Condivido il pensiero. Aggiungo che il Comunismo, con tutti i suoi difetti, ha avuto a suo tempo una grande funzione: fare pensare che un'alternativa esistesse. Ora di alternative, buone o cattive che siano, non ce ne sono più, molti giovani non concepiscono neppure che si possa pensare ad una società diversa. Da qui l'apatia e la frustrazione crescente, come ben dici. Consiglio: vedere la serie di Netflix "3%": ottima idea di base, seppur non realizzata in modo eccellente.
Ho messo mi piace perchè il trovo il video interessante, penso sia sempre utile parlare di queste tematiche e mi ha fatto venire voglia di approfondire ancora di più il tema.
Pur condividendo buona parte delle idee espresse, penso che la premessa del video sia errata; non credo, infatti, sia mai possibile definire un movimento politico/una filosofia/un pensiero giusto a priori 😚
Serena Arrigoni ragazzi ma sto parlando del principio di base che è inattaccabile ovvero la parità di genere, ricordiamolo, sancito dalla legge, diritto insindacabile. Come il diritto alla vita. Altrimenti diciamo pure che ammazzare è una filosofia ed è un sofismo dire che non uccidere è una massima indiscutibile ed è solo un’opinione rivisitabile. Così cadiamo nel nichilismo più assoluto.
Son d'accordo con quasi tutto, ho storto un pò il naso quando hai associato l'idea di donne al potere con la fine del potere verticale. Con tutto il rispetto che posso avere per le donne non credo però che l'avarizia e il domino siano delle caratteristiche negative esclusivamente degli uomini. Probabilmente anche se la società si fosse sviluppata con un vero e proprio matriarcato i rapporti sociali non sarebbero così differenti.
Comunque riguardo al discorso finale, è proprio per questo che mi sono avvicinata al movimento di Non una di meno. Sono persone attive sul territorio, che rispondono e nel loro piccolo agiscono. Ad esempio,quando a Firenze sono state stuprate due ragazze americane da due carabinieri e il sindaco ha detto cose imbarazzanti, hanno organizzato un corteo che è stato un sacco partecipato, e io mi sono unita. È stato bello perché almeno stavo mandando un messaggio. Poi sulle grandi questioni non la pensiamo tutte amo stesso modo, ma questo esserci, essere presenti, mi piace molto
Tutte le femministe combattono per la parità dei diritti, ma non tutti quelli che combattono per la parità dei diritti sono femministi (né dovrebbero sentirsi in dovere di esserlo). Eppure, molte femministe spesso si concentrano sull'etichetta ("sei o no femminista?") piuttosto che sulle battaglie concrete che una persona può condurre. Quando Meryl Streep, subito dopo aver girato il film sulle suffragette, dichiarò di non essere 'femminista', ma 'umanista', molte femministe la criticarono aspramente e, alcune, addirittura, la ridicolizzarono. Il titolo di questo articolo del Guardian è particolarmente indicativo di un certo atteggiamento di fondo (www.theguardian.com/lifeandstyle/2015/oct/02/meryl-streep-isnt-a-feminist-after-all-so-what-on-earth-is-she), mentre l'articolo stesso è un lungo e inappropriato 'womansplaining' in cui l'autrice spiega a Meryl Streep perché lei, la Streep, sia in realtà una femminista, sebbene non lo sappia. Questa potrebbe essere una delle tante "degenerazioni" del movimento, ma quando le degenerazioni all'interno di un movimento diventano troppe, forse sarebbe il caso di riconsiderare il movimento stesso. In fin dei conti, un movimento è fatto anche e soprattutto dalle persone che lo compongono, se molte di queste persone cominciano a degenerare, allora significa che c'è un problema col movimento, che, di per se, non può perpetuarsi e sopravvivere in maniera astratta e disincarnata. Un'altra "degenerazione" di fondo è quella di considerare il femminismo come una "dottrina etica e filosofica buona e giusta, quindi inattaccabile". Tutte le dottrine etiche e filosofiche sono criticabili (nota bene: 'criticare' non significa 'fare polemica', ma analizzare concetti e sviluppare contro-argomenti), altrimenti non stiamo più parlando di correnti filosofiche, ma di ideologie, o addirittura di religioni. Considerare il femminismo come "buono, giusto e inattaccabile" influisce sul modo in cui il femminismo e la sua storia vengono raccontati. Nel corso delle sue tre ondate, il femminismo di magagne ne ha combinate. Fra le altre cose, in alcuni suoi momenti il femminismo è stato caratterizzato da un profondo nazionalismo guerrafondaio (basti ricordare proprio le suffragette che, attraverso le famose piume bianche, "denunciavano" e bullizzavano pubblicamente tutti i giovani che non volevano arruolarsi per la Grande Guerra e andare a farsi ammazzare in trincea per difendere la loro Patria), dalla transfobia (molte femministe, soprattutto quelle della seconda ondata, ritenevano che gli uomini che diventavano donne non erano "vere donne come loro", mentre le donne che diventavano uomini erano "traditrici del loro genere") e da varie esuberanze ideologiche (parlare di tutti i danni che sta facendo la terza ondata di femminismo, soprattutto negli USA, richiederebbe un libro a parte). Io personalmente sono un po' come Meryl Streep (e come Susan Sarandon, Lady Gaga, Carla Bruni, Salma Hayek, il giudice Sandra Day O'Connor, eccetera eccetera -- nessuna delle quali si definisce 'femminista'): mi batto per l'eguaglianza sociale, ma non mi considero un femminista, né mi sento in dovere di farla e neppure mi sento di non criticare il movimento quando c'è da criticarlo.
vins1979 non capisco perché non si sia capito il fatto che quello che è inattaccabile del femminismo è la parità di genere - sancita per altro dalla legge quindi non è una semplice opinione come un’altra - mentre per il resto ovvio che sono criticabili le varie declinazioni (per tutto il video faccio proprio riferimento alla necessità di critica e di dibattito all’interno del movimento). Ma non si può mettere in discussione il principio base ovvero la parità di genere.
Ilenia Zodiaco, per favore, non presumere che io non abbia capito quello che tu hai detto (altrimenti io potrei fare lo stesso con te e, invece di instaurare un dibattito, dirti che non hai capito quello che ho scritto). La parità di genere è alla base del femminismo, ma il femminismo in quanto tale non può essere ridotto alla parità di genere visto che, appunto, il femminismo è un movimento complesso, che si è evoluto nel tempo, eccetera. Dire "il femminismo è inattaccabile perché si basa sull'idea che uomo e donna debbano avere gli stessi diritti e stessi doveri", infatti, sarebbe come dire "il cristianesimo è inattaccabile perché predica l'Amore; poi, se ci sono state guerre, streghe al rogo, terapie di conversione, quello è perché all'interno del cristianesimo ci sono state delle degenerazioni". È veramente fuorviante ridurre il movimento femminista al semplice principio della parità di genere. Esistono molti altri principi inattaccabili -- non uccidere, non rubare, eccetera -- ma non sono stati costruiti movimenti socio-politici attorno a essi. Infine, laddove è vero che il femminismo si basa sul principio della parità di genere, bisogna anche vedere "come" viene difeso tale principio dalle femministe stesse. Si parla di parità di genere, ma alla fine la maggior parte delle femministe parlano SOLO dei diritti delle donne. Che gli uomini, per esempio, non ottengano quasi mai la custodia dei figli in caso di divorzio (perché le mamme sono considerati genitrici migliori a prescindere) non sembra interessare molte attiviste. Che gli uomini, stando a una ricerca condotta proprio da una donna (www.huffingtonpost.com/2012/09/11/men-women-prison-sentence-length-gender-gap_n_1874742.html?), in percentuale e a parità di crimine, vengano condannati più spesso e più duramente delle donne, tanto che si può parlare di una vera e propria "gender disparity" nel sistema giudiziale e carcerario, non sembra essere in cima alla lista delle priorità delle femministe. Si parla tanto di "rape culture", ma raramente le femministe affrontano il problema delle violenze sessuali nelle carceri maschili, dove lo stupro è veramente istituzionalizzato (nel senso che, fuori dal carcere è considerato un crimine, ma dentro il carcere è concesso e persino le guardie chiudono un occhio), come se un uomo in carcere "meritasse" la violenza sessuale come parte della pena. Ci sono delle femministe che hanno provato a parlare di queste problematiche; per esempio, Cassie Jay girò un celebre documentario al riguardo (puoi anche vedere un suo intervento TED: th-cam.com/video/3WMuzhQXJoY/w-d-xo.html) e le altre femministe la boicottarono, chiamandola "traditrice" e insultandola pesantemente. Il femminismo da decenni predica (e giustamente!) che non bisogna giudicare una persona dal genere, eppure adesso, negli USA, insegnano ai bambini che loro sono tutti potenzialmente degli stupratori e anche nel sistema educativo si parla del concetto di "toxic masculinity". Insomma, se in teoria il femminismo si basa sull'uguaglianza di genere, in pratica tradisce quello stesso principio nel momento in cui le lotte per la parità dei diritti sono piuttosto asimmetriche. A meno che TUTTE le cose di cui ho parlato non siano delle "degenerazioni" interne al movimento, ma a quel punto di "femministe/i vere/i" ne rimarrebbero, temo, ben pochi: io, tu e pochi altri.
Hai citato tante cose diverse che rispondono a ragionamenti diversi. Come ho detto, indiscutibile e inattaccabile è l'idea stessa di un movimento femminista poi che al suo interno ci siano, come hai detto tu stesso, delle declinazioni, è innegabile. E se vuoi criticarle è tuo sacrosanto diritto farlo ma senza mettere in discussione - altrimenti si cade in un vuoto relativismo - il principio che è la parità di genere. Per quanto riguarda i discorsi che hai fatto c'è della confusione: di stupro maschile nelle carceri se ne parla (pensa a QUALSIASI narrazione audiovisiva ambientata in un carcere, difficilmente l'argomento non viene trattato, anche in prodotti molto commerciali). Che poi se ne parla di meno rispetto allo stupro femminile mi pare anche ovvio ma non perché uno sia più grave o peggiore dell'altro ma semplicemente perché STATISTICAMENTE e CULTURALMENTE sono incomparabili. Basta dire che la maggior parte delle violenze contro le donne avviene dentro le mura di casa. A proposito di questo è IMPOSSIBILE che non si parli di una mascolinità tossica. È un fenomeno, non una fantasia. è necessario parlarne affinché la società tutta - non le donne ma tutti - aiuti a capire che senso di possesso, aggressività e violenza sono delle condotte inaccettabili verso le donne (e di conseguenza verso gli altri in generale). Poi il fatto che il femminismo si basi sulla parità di genere non significa che non debba attenzionare quei problemi che chiaramente sono più urgenti all'interno della società e quindi chiaramente la questione femminile è più rilevante in quanto ad oggi siamo ancora subordinate e discriminate a livello macrostrutturale (in primis, economico). Molto più degli uomini. Questo non significa ignorare le discriminazioni a cui vanno incontro gli uomini ma semplicemente non si può nemmeno dire che abbiano lo stesso peso a livello statistico. Credo che questa sia una premessa di base.
A questo punto sono confuso. In un tuo commento hai detto che ciò "che è inattaccabile del femminismo è la parità di genere". Adesso dici che ciò che è "indiscutibile e inattaccabile è l'idea stessa di un movimento femminista". Mi sembra che tu abbia detto due cose leggermente diverse nel giro di due commenti. Tutte le cose diverse che ho citato io, d'altro canto, rispondevano allo stesso ragionamento di fondo: quello per cui il "femminismo" non può essere definito come semplice lotta per la parità di genere e che, quindi, per portare avanti quest'ultima non è necessario far parte del primo. Entrando nel merito di alcune tue osservazioni: è ovvio che di stupro maschile nelle carceri "se ne parli", ma io mica mi lamentavo del fatto che non se ne parlasse così, "in generale". Sono le femministe che, nonostante parlino sempre di rape culture, quasi mai fanno riferimento allo stupro maschile nelle carceri, né mi sembra che questo problema sia in cima alla loro agenda sociale. Eppure, il "femminismo" dovrebbe essere per tutti -- per le donne e per gli uomini, per la parità. Il modo in cui le femministe parlano di stupro non riflette questa presunta parità. Tu dici che "culturalmente" lo stupro femminile e quello maschile sono incomparabili, e hai perfettamente ragione: sullo stupro maschile, infatti, ci si può liberamente scherzare. Quante barzellette o battute, raccontate da uomini o anche da donne, abbiamo sentito su ciò che può accadere nelle docce delle carceri se cade la saponetta? Non so tu, ma io ne ho sentite parecchie. Nessuno, invece (e giustamente!) si permetterebbe a fare battute di così cattivo gusto sullo stupro femminile -- a meno che non ci troviamo davanti a dei deficienti, che purtroppo esistono. Inoltre, come ho già detto prima, "culturalmente" la violenza sessuale nelle carceri è qualcosa di accettato, come se si pensasse che la possibilità dello stupro faccia parte della pena stessa -- tant'è che non mi pare che il movimento #MeToo si interessi di questi casi. Dici anche che esistono anche delle differenze "statistiche" fra stupro femminile e maschile. Il problema è che si sospetta che la stragrande maggioranza di stupri nelle carceri non venga neppure conteggiata nelle statistiche, quindi è veramente difficile avere una visione realistica del problema. Dici anche che " è IMPOSSIBILE che non si parli di una mascolinità tossica" perché la maggior parte delle violenze contro le donne avviene fra le mura di casa. Non mi sembra una ragione sufficiente per parlare di "mascolinità tossica". Per esempio, secondo alcune ricerche recenti, le donne hanno una probabilità più alta di essere fisicamente violente con i figli. Molte persone che hanno sopravvissuto un'infanzia di abusi e violenze fisiche, spesso sono stati abusati e deprivati dalle madri. Dovremmo forse parlare di "femminilità tossica"? "Poi il fatto che il femminismo si basi sulla parità di genere non significa che non debba attenzionare quei problemi che chiaramente sono più urgenti all'interno della società e quindi chiaramente la questione femminile è più rilevante in quanto ad oggi siamo ancora subordinate e discriminate a livello macrostrutturale (in primis, economico). Molto più degli uomini." E qui, finalmente, casca l'asino. Delle due, l'una: o il femminismo di basa su, e lotta per, l'assoluta eguaglianza di genere e la giustizia sociale, e allora, a quel punto, ogni ingiustizia deve essere combattuta; oppure il femminismo, nel momento in cui stila la classifica fra problemi più importanti e problemi meno importanti, fra questioni rilevanti e questioni che possono essere lasciate per dopo, perché tanto, chi se ne frega", in quel preciso momento già tradisce la presunta lotta per l'assoluta eguaglianza. Per esempio, "le donne sono MOLTO PIÙ subordinate e discriminate a livello economico". A dire il vero, se guardiamo ai dati di una società come quella USA, il "racial pay gap" è molto ma molto più ampio del "gender pay gap". Ciò vuol dire che, sebbene una donna bianca venga pagata (in media -- e sul modo in cui si calcolano queste medie ci sarebbe da discutere a lungo) di uomo bianco, la differenza di salario fra bianchi da una parte e neri e latini dall'altra è molto ma molto più grande. Il problema è che la stragrande maggioranza di femministe sono donne bianche della middle-class che hanno studiato a Harvard e che guadagnano più di me e di te, e di tutti i neri e i latinoamericani. Francamente, io preferisco battermi per l'uguaglianza di tutti, invece di far parte di un movimento che asserisce che certe questioni siano più importanti di altre.
Concludo dicendo che il problema non è solo che le femministe non parlano e non si occupano di tutto (sarebbe, del resto, umanamente impossibile), ma che letteralmente aggrediscono tutti quelli, e, spesso, tutte quelle, che vorrebbero parlare anche di altro. Alla già citata Cassie Jay ne hanno dette di tutti i colori. Camille Paglia (GRANDISSIMA intellettuale e donna di enorme cultura e intelligenza) ha litigato con tutto il movimento. Alla professoressa Katherine Young, le hanno fatto venire i capelli più bianchi di quelli che c'ha. A Karen Straughan, per poco non la menavano all'università di Toronto. Hanna Rosin, che tuttavia continua a definirsi 'femminista', è stata definita 'anti-femminista' da tutte le altre femministe. Nota che sto parlando di DONNE che vorrebbero allargare o modificare il discorso femminista e che vengono sistematicamente ostracizzate e messe a tacere dalle altre femministe stesse!
Grazie Ilenia per questo video, molto interessante e che offre molti spunti di riflessione.
Secondo me molto dovrebbe partire dalla scuola, dall'istruzione, soprattutto per quanto riguarda la costruzione di una coscienza civica. Ed anche perchè non è possibile avere le idee così poco chiare proprio nei confronti del termine stesso, verso questa parola che sembra ancora a molti/e quasi una parolaccia... Si guarda il dito e non la luna.
Per questo sì secondo me c'è bisogno sicuramente di divulgazione ma giustamente il dibattito non deve esaurisi lì, a cosa dire come dirlo ecc.
Il femminismo non può essere intrinsecamente giusto e non è vero che non può essere scalfitto. È un'opinione personale. Si tratta di una filosofia e di un'ideologia, non di una legge scientifica. Tra l'altro, il femminismo si sta sempre più adeguando e fondendo con la società neoliberista che critichi e che secondo te il femminismo critica. Trovo che ci sia troppa confusione di concetti che non hanno un legame.
Chantal Sans e sto parlando della parità di genere. E quella è fuori discussione, è un diritto garantito dalla legge, l’opinione è un’altra cosa. Questo è inattaccabile, mi pare abbastanza scontato poi le varie declinazioni portate avanti da gruppi e singoli quelle sì certo sono discutibili
Ilenia Zodiaco parità e femminismo son due cose differenti. Il femminismo non è solo parità, ma sfocia in altre questioni politiche e sociali. Quindi, se la parità non si scalfisce il femminismo tranquillamente. A me è sembrato bene tu lo dicessi per il femminismo (Mi sembra che altri nei commenti abbiano capito come me), se erro mea culpa.
Per me parità e femminismo sono la stessa cosa e mi riferivo a quello. Se poi altri hanno altre idee, non saprei. Io mi riferivo a quello.
Ilenia, grazie. Veramente
Vorrei farti alcune domande. Se il patriarkatoh favorisce gli uomini e svantaggia le donne come mai non sono le donne a svolgere i lavori più pericolosi? Non parlo di avvilenti ma pericolosi per la vita. Perché nonostante le donne siano più soggette a depressione e PTSD, i suicidi sono in maggioranza maschile?
Come mai la donna nonostante sia più soggetta a disturbi borderline e narcisistici, si parla sempre è solo di amore malato da parte dell'uomo sia su migliaia di pagine Facebook con milioni di follower che sui telegiornali e prime pagina?(quando è scontato è risaputo che se uno dei due partner è disturbato, l'altro lo è altrettanto, chiamasi co-dipendenza)
Come mai una donna può umiliare, sfottere il partner o addirittura alzare le mani, quando se lo fa un uomo viene arrestato e al 90% condannato alla gogna mediatica senza neanche il beneficio del semplice diritto di aspettare un processo dignitoso?
Come mai se muore un tossicodipendente uomo ucciso da sbirri, per l'opinione pubblica è "un tossico in meno" e se muore una ragazza che si prostituiva per le dosi viene immediatamente santificata?
Come mai il 90% dei senzatetto sono uomini?
Come mai il 99% dei morti in guerra sono uomini?(nel 45 le suffragette umiliavano e sputavano ai ragazzi anche minorenni che rifiutavano di andare a morire in una guerra che non volevano e non avevano chiesto)
Come mai il 40% degli abusi domestici sono subiti da uomini e nessuno ne parla?
Come mai ci sono pubblicità e annunci ridondanti quotidianamente sulla violenza sulle donne?
Come mai i figli vengono smollati quasi sempre alle donne nei divorzi anche se esse si dimostrano essere pessimi genitori? Come mai alle donne sono inflitte pene più leggere a parità di reato?(e io che so stato ai domiciliari qualcosa ne so)
Come mai (articolo comparso sul Guardian, vai pure a cercare) se una donna commette reato è colpa "dell'ambiente socioculturale" e sarebbe meglio rieducarle piuttosto che metterle dentro, ma se lo commette un uomo è colpa della sua natura violenta
(aggiunto da me ma implicito nel pensiero di molti)?
Come mai gli uomini hanno una vita più breve rispetto alle donne?
(parlo di paesi industrializzati dove la medicina cura e guarisce perché se guardi nei paesi in via di sviluppo l'età sono simili). Come mai gli uomini non hanno diritti riproduttivi?
Te lo scrivo semplice perché mi rendo conto che sia difficile da capire: la donna ha giustamente una miriade di modi per rinunciare alla maternità, dall'affidamento, all'aborto.
L'uomo può venire costretto a mantenere un figlio non voluto, invece se volesse prendersi cura del figlio che la sua compagna non vorrebbe, non potrebbe farlo(spetta infatti solo a lei decidere se abortire o meno).
Come mai alle coppie lesbiche i figli vengono riconosciuti quasi sempre e alle coppie gay quasi mai?
(Parlo dei casi in cui il bambino sia figlio di uno dei due partner).
Come mai se una donna uccide i propri figli la colpa è del marito che non le dava attenzioni e la notizia viene subito dimenticata?(in caso contrario invece marcia nelle piazze e intere prime serate in tv)
Come mai non si parla del fatto che l'uomo ha maggiori probabilità di essere vittima di morte violenta o di violenza fisica?(Le stesse donne che hanno paura di uscire di casa perchè non si sa chi le può saltare addosso, sai quante botte ci prende un uomo se incontra un altro ragazzo fuori di testa? O anche questo è colpa del patriarcato che si rivolta contro di noi?)
Come mai potete parlare di cose ridicole come il "mansplaining" e definire violenza "apprezzamenti non richiesti o eccessivi"(quando vi piace stare al centro dell'attenzione)?
Dell'ipergamia femminile ne vogliamo parlare?(O è socialmente accettato solo il luogo comune che siamo tutti puttanieri?) :)
Beh per ora ho finito.
Ma già immagino la tua risposta "colpa del patriarkato che si è rivoltato contro gli uomini".
Tipico.
Si scrive PaTrYaRkHaHtOhOhOoOoO111! però, le basi!
L'Arabia Saudita è il paese in cui tutto ciò che odio è illegale e tutto ciò che adoro è legale.
Una serie di esempi:
-donne al volante - illegale
-donne allo stadio - illegale
- potere correttivo dell'uomo ( jus corrigendi o semplicemente "schiaffoni"! Schiaffoni cazzo!!!) - non è semplicemente legale, ma OBBLIGATORIO!
Dulcis in fundo:
-TH-cam ILLEGALE!
Se non fosse per l'alleanza con il moloch anglo-sionista e i divieti sulla carne suina mi trasferirei a Riad.
brava!!!
Alcune battaglie femministe sono assurde.
Non è che il femminismo dica cose totalemente false, il problema è che rileva solo alcuni elementi della realtà, tralasciandone altri, e quindi risulta fallace:
th-cam.com/video/cRsYwu8uD4I/w-d-xo.html
Io credo, invece, che (tralasciandone l’iniquità classista) il rivoluzionare l’attuale società piramidale non incida sulla condizione attuale “delle donne” in quanto la mia personale insoddisfazione risiede nel non essere mai considerata una persona, quindi, in relazione alla società piramidale, che non può sicuramente essere modificata a breve, deve arrivare ai vertici chi, a prescindere dal genere, è eccellente dovendo lasciare indietro uomini e donne mediocri. Attualmente e nell’immediato, secondo me, in ciò risiede la parità di genere.
5:23 👌
grazie
Il sistema basato sul potere e sulla ricchezza si chiama liberal-capitalismo, non capisco perché lo si continui ad associare al patriarcato (che è defunto nel '68 in occidente) che riguarda un modello di società basata sull'autorità del padre (che si fa carico in tutti i sensi della famiglia), che di per sé non si capisce perché sia negativa, a meno che si voglia necessariamente vedere le differenze e i diversi ruoli fra uomini e donne come qualcosa di negativo.
Ho appena visto questo video (con due anni di ritardo - shame on me) e ora sono incazz*ta.
In senso positivo, però.
vedi anche th-cam.com/video/IPRyNwfyvIQ/w-d-xo.html
Premesso che è la prima volta che cerco di interessarmi all'argomento, spero di non offenderti nel dire che ho trovato il tuo video a tratti molto fumoso, spesso non capivo di cosa stessi parlando (probabilmente per una mia ignoranza e un tuo dare per scontati certi concetti) . Hai dei saggi da consigliare per approcciarsi al movimento nel modo meno fazioso/parziale possibile?
Nell'attesa di un'esaustiva risposta di Ilenia, ti consiglio questo video, è illuminante in modo sereno, leggero e ti strapperà anche qualche soddisfatta risata :)
th-cam.com/video/Tl0zR8ML0as/w-d-xo.html
Nell'infobox ci sono i testi citati :)
STANDING OVATION
detto col tono di manuel agnelli a xfactor
No, no. Momento... momento...
Sono d'accordo su alcune questioni, come il fatto che il modello economico gestisca un po' tutto l'universo maschile e femminile o sul fatto che il femminismo deviato non dovrebbe essere ascoltato in quanto quello vero si preoccupa per davvero di dare pari diritti senza prevaricare.
Però, sul resto... scivolone e arrampicata sui vetri.
Sembra quasi che ne parli come se non avessi mai lavorato in nessun ambiente... perché ti posso assicurare che non è così.
In molti ambienti le donne hanno già i pari diritti, anzi, in alcuni sono gli uomini ad averne meno.
Io ho sempre avuto capi donna e sempre queste si sono rivelate peggiori di qualsiasi uomo, oltre che incompetenti e inadeguate.
La storia dei doppi standard era nata proprio per dare contro al femminismo, ma sapientemente usata da alcune femministe per far accettare la "dottrina" che tu qui mischi con esempi sul razzismo, per ottenere ragione ed essere inattaccabile. Molto abile da parte tua.
Ma no.
Il femminismo serve quando i diritti non ci sono, per tutto il resto serve solo far prendere coscienza di tutto.
Hai anche parlato dei famosi casi di violenza... ma nessuno parla mai dei casi di violenza sugli uomini da donne... strano. Neanche tanto.
Vuoi sapere come fare? Semplice, cominciare a comportarsi per quello che si è e non discriminare nessuno in base al sesso, in questo caso.
Trattare tutti da pari ma considerando le differenze.
Tutto il resto è solo un discorso da quindicenni.
a me il femminismo mainstream piace molto e lo trovo più efficace del femminismo radicale; e non condivido le critiche di Crispin all'amore romantico e alla bellezza fisica
neanche io sinceramente condivido le sue idee sull'amore romantico ma non si può dire che quello che dice sia completamente campato in aria. È vero che la nostra società riserva meno difese alle persone sole e che non sono incoraggiate forme di comunità che esulano dal crearsi a tutti i costi una famiglia.
Penso solo che per i problemi del mondo a livello etico ecc bisognerebbe creare un nuovo nome o concetto che comprenda un po' il femminismo, l'ecologia, eccc ecccc..
Dai Ilenia credi nel mansplaining? Lo so che non è nemmeno lontanamente il nocciolo del video, ma è forse la prima volta che ti sento dire qualcosa che non condivido (e ti seguo non da poco)
Antonio Citro il mansplaining non è una fede a cui credere o meno ma un fenomeno purtroppo molto reale.
Ilenia Zodiaco Ok che le scienze sociali non sono scienze esatte, ma lavorare (seriamente) alla dimostrazione di un fenomeno del genere... mai capito come si possa
still ♥️ IZ
quando vuoi metere dislike ad un video ma ha 69 dislike
"i know what i have to do but i don't know if i've the strenght to do it"
Ilenia for president
Non capisco una cosa. Perché non bisogna spiegare agli uomini? Mi sembra un non volersi sporcare le mani... ed è anche un po' ridicola come cosa. Non capisco davvero.
Ruben Pace nel senso di non fare i maestrini, che tutti possono imparare anche senza bisogno di fare prediche e moralizzazioni. Dico che il compito primario spetta agli educatori e non si può mettere in discussione il valore di un saggio in base al suo valore divulgativo...
Il femminismo non vuole la parità fra i generi ma la sottomissione del maschio.
Il motivo per cui il femminismo moderno risulta antipatico è anche dovuto alla associazione " idea libertaria " con liberismo. Purtroppo, da punto di vista politico ed economico, è ciò che accade. Quindi da un lato la difesa dei diritti individuali e civili contrapposta all'annullamento di quelli sociali a favore delle peggiori politiche liberiste.
Celeste Speranza infatti è un associazione che non capisco. Perché si fa questa associazione?
va studia che domani ci interrogano
In pratica il femminismo sarebbe una lotta al capitalismo?
assolutamente no, è una lotta e basta.
Del tipo: "non è importante se sei una gazzella oppure no, l'importante è che corri (citazione dal vangelo di Forrest Guuump)"
Che segno zodiacale sei?
stalin
Purtroppo molte donne sfruttano il femminismo non per denunciare una certa immagine maschilistica della donna ma al contrario, per appropriarsene in quanto di loro gusto e giustificandola in nome della libertà di espressione (questa più che legittima, ci mancherebbe altro). Parlo di certi comportamenti, del modo di vestirsi e truccarsi ecc. che hanno chiaramente origini maschiliste. Non voglio offendere nessuno ma io proprio non riesco a ritenere credibile una donna che sostiene di essere contro gli stereotipi imposti dal patriarcato e poi si comporta o si veste proprio secondo quegli stereotipi, con la scusa che lei può farlo e deve poterlo fare perchè è una persona libera. E' un controsenso, sta abbracciando un tipo di immagine di sè e della donna che, per quanto possa piacere esteticamente, è sbagliata e va cancellata dalla cultura di tutto il mondo, troppo facile altrimenti. Non credo sia questo il tipo di libertà che bisogna ottenere, sarebbe come reclamare la libertà di poter essere schiavi. E non è libertà, ma perversione.
Un femminismo che si arrende a queste "abitudini culturali" è un femminismo molto debole, poichè invece di abbattere certi stereotipi li usa un po' a seconda di come fa comodo. Un altro esempio sono quelle donne che presumono di essere femministe ma poi vogliono l'uomo cavaliere, che paghi sempre il conto ecc... eh no, non funziona così il femminismo! xD
Ovviamente il mio discorso vale anche per gli uomini e gli stereotipi culturali maschili a cui l'uomo è culturalmente costretto e dai quali, tuttavia, gran parte degli uomini non vuole comunque separarsi perchè sin da piccoli imparano che l'uomo deve essere stoico, minimale, non deve mostrare debolezze e non può coltivare la propria immagine con creatività estetica come è concesso alle donne...
Purtroppo da questo discorso non si salva nessuno, siamo tutti schiavi di stereotipi sbagliati e limitanti, ma nel momento in cui decidiamo di essere liberi, dobbiamo spezzare TUTTE le catene e non portarci dietro quelle che in fondo possono farci comodo... Ma sta a noi e a noi soltanto.
Personalmente a casa mia è sempre stato insegnato che tutti gli - ismi sono da evitare, ovvero tutti gli estremismi(dal fascismo al comunismo, dal femminismo al maschilismo) . Che la verità sta nel riconoscere potenzialità e particolarità della persona o del genere. Su Costanza Miriano hai però frettolosamente giudicato in base al titolo. Il libro è un inno alla femminilità, in una chiave cristiana, il titolo è un passo della Bibbia molto usato per i matrimoni. Il seguito si chiama "Sposala e Muori per lei". C'è uno studio esegetico profondo in quel passo della Bibbia, che, al contrario di come "appare" ha un significato sul ruolo e le potenzialità della donna all'interno della famiglia molto più femminista di ciò che si crede.
La Miriano non guadagna e fa trasmissioni insegnando "come non si è femminista", al contrario, insegna, anzi... Racconta ed esalta le qualità di una donna, sottolineando l'importanza e il valore di esserlo in una famiglia, che, piaccia o non piaccia, è un aspetto della società e un ruolo (con le sue fatiche ma anche con il suo valore) a cui una donna ambisce. Non bisognerebbe giudicare retrograda una donna che volontariamente diventa madre e moglie, anche nel senso cristiano del termine, non fa perdere nulla alla causa. Il femminismo celebra la scelta di poter decidere cosa fare di noi e del nostro posto nel mondo, Maria fu una gran femminista dicendo "Si" con tutta la libertà del mondo, di mettere al mondo il Salvatore. Noi cristiane non siamo sceme e sottomesse. Bisognerebbe leggere i libri prima di giudicarli.
La Mirano insegna proprio quello invece, inutile edulcorarlo come fai te. Comunque non è che Maria ebbe tutta sta scelta... 😂 Per voi libero arbitrio è scegliere il male minore, della serie "o accetti la sacrah parolah e sarai salvato", oppure "puoi decidere di andare contro dio e finire all'inferno". Bello sto libero arbitrio, o con me o contro di me. Poi naturalmente mi dovete dire quale sotto corrente del cristianesimo mi permetterebbe di salvarmi l'anima, quale dottrina è quella giusta per non finire all'inferno. Neo catecumenali? Geova? Chi ha la Verità Rivelata in mano che garantisce la vera Salvezza? Siete tutti un po' confusi mi sa.
ma trovati un lavoro
Inviti alla discussione critica, ma assumi che il femminismo sia giusto ed etico a priori, quasi che fosse un assioma. Difendi la tua posizione sostenendo che se c'è uno sviluppo deprecabile delle politiche femministe esso non è da considerare rappresentativo del movimento ma solo una sua 'degenerazione': un modo di pensare davvero raccapricciante, anche se certamente comodo dato che supplisce alla necessità di interrogarsi se e in quale misura ci sia un collegamento tra il movimento in questione e le azioni 'degenerate" o scomode. Il tuo discorso è, permettimi di dirlo, banale e sciatto proprio perché si poggia su questo 'dogma' di cui non fornisci alcuna giustificazione: il movimento femminista (che non coincide esattamente con l'insieme delle azioni volte alla parificazione dei diritti di entrambi i sessi) è giusto, ciò che non ritieni giusto non può di conseguenza essere parte di esso; inoltre, chiunque lo critichi, seppure muova obiezioni fondate, sbaglia perché critica qualcosa di per sé giusto. E poi, se le femministe mon tentano di fare divulgazione, allora perché pubblicano continuamente libri, articoli, pamphlet e tengono conferenze sull'argomento? Perché tentano di coinvolgere l'intera comunità usando frasi del tipo 'dovremmo essere tutti femministi'? Secondo me il tuo discorso è completamente sbagliato e infondato, dalla prima all'ultima parola.
Comonea Rollgon credo volesse dire che il femmismo di base è giusto perché ribadisce la parità fra sessi, quindi non può essere sbagliato proprio in quanto persegue un ideale di società equa.
Per quanto riguarda la "divulgazione" credo intendesse dire che è importante sensibilizzare la gente riguardo i vari temi ma che ogni scrittore ha poi la propria opinione personale e pur portando dati alla mano, delle prove a sostegno della propria tesi, si parla comunque di sociologia, della filosofia di un individuo e, per la natura intrinseca di questi argomenti, è difficile se non impossibile essere inattaccabili o mettere tutti d'accordo.
Il punto è che il femminismo, nel momento in cui non è più solo speculazione teorica sui diritti delle donne ma si oggettivizza in un movimento (politico o sociale che sia), non può per forza di cose corrispondere alla difesa di questo ideale, in primo luogo perché ci sono persone che lo difendono senza far parte di alcun movimento, in secondo luogo perché entrano in gioco molteplici interessi di diverse persone che impediscono che i componenti siano d'accordo e arrivino con successo al loro obiettivo: quindi se anche l'ideale femminista fosse inattaccabile (cosa che non è), il movimento femminista non lo sarebbe affatto. Ma lo scopo di un movimento è proprio questo: diffondere la propria idea e cercare di coinvolgere più persone possibile per accrescere le fila dello stesso, perché col consenso di tutti è più semplice ottenere ciò che si vuole: che gli autori cosiddetti 'femministi' esprimano opinioni contrarie o addirittura si contraddicano apertamente è solo indice della scarsa coesione all'interno del movimento (sarebbe interessante riflettere anche sul fatto se si possa considerare realmente un movimento organizzato), non certo del fatto che essi non vogliano divulgare le proprie idee.
Infatti ho difficoltà a dire di essere femminista , cioè di appiopparmi un'etichetta sulla quale chiunque può sovrapporre qualunque altra idea. Vedo il femminismo come un giusto scheletro sul quale si può costruire qualunque ideologia proprio perché più che essere un movimento unico e la base di più tipi di pensiero.
Ciò non toglie che se ne debba parlare, come ha detto Ilenia, in temini più specifici e allo stesso tempo più ampi, non concentrandosi sul singolo individuo ma su una rivoluzione culturale che deve avvenire e ancora è troppo lenta.
Un grosso problema del femminismo è che parte già dal nome con una considerazione specifica di genere, come il maschilismo.
Si può fare tutta la demagogia che si vuole, ma è psicologicamente impossibile associare il concetto di parità di genere ad una corrente che ne definisca uno specifico.
Proprio perché, come tu stessa hai fatto notare con l'esempio nel mondo della moda, diventa facile poter storpiare e strumentalizzare l'ideologia facendo "diventare" femministe persone che ai fatti non lo sono e maschilisti uomini che ad esempio si discostano, anche solo leggermente, dall' idea che un gruppo di donne può avere.
Tutto ciò sta facendo degenerare la connotazione del termine andando in un certo senso a mascolinizzare il femminismo, creando un'enorme zona di grigi molto scuri tra le due correnti.
La questione è tutta qui.
Volere la parità di genere per me ad oggi vuol dire saper andare avanti e passare ad uno step successivo, che include anche iniziare a non definirsi femministi e spostarsi davvero in un campo più neutro (e non parlo di mettere l'asterisco nei plurali, che per carità non saprei nemmeno come leggerli).
Altrimenti possiamo stare qui a parlare di femminismo e maschilismo come di bianco e nero fino alla morte, che tanto non cambierà nulla.
Ma il femminismo auspica proprio alla parità di genere. Perché dovremmo cambiargli nome? Dà veramente così tanto fastidio utilizzare una parola che rimanda al "femminile"?
Valeria Aresu a me sinceramente non da fastidio la parola, quanto al più il modo in cui viene strumentalizzata dalle stesse donne.
Esempio stupido ma diffuso: ho sentito molte femministe convinte pretendere che l'uomo debba pagare sempre.
Altro esempio: ho ricevuto insulti sessisti e/o a sfondo sessuale da parte di femministe convinte solo per aver detto qualcosa che, pur non negando diritti a nessuno, si discostava solo un po' dal loro pensiero oppure per aver fatto notare che quello che stavano professando non era qualcosa di giusto dal punto di vista dei diritti degli altri.
Ma cosa dà così fastidio? Che ci sia femmina nel nome? Ma è così degradante per voi? È un movimento storico, bisogna riconoscere chi ha fatto la storia della lotta per i diritti. Non condivido assolutamente questo aspetto linguistico. Non si tratta SOLO di parità si tratta di riconoscimento e legittimazione. Femminismo e maschilismo possono essere simili come parole ma nel contenuto non c'entrano nulla. Allora, togliamo tutta l'ambiguità alla lingua...ci sono delle zone grigie perché la lingua è così. Non credo che si debbano eliminare le complessità da una cultura. Se vogliamo proprio banalizzare, mettiamola così: la parità è il campo neutro, il principio cardine per cui tutti devono lottare, il femminismo è composto da tante correnti che lottano per la sua attuazione. Se sei un uomo e vuoi batterti per la parità non capisco cosa ci sia di degradante o "sessista" nel definirsi femminista.
Non ho capito cosa significa mascolinizzare il femminismo comunque.
Ilenia Zodiaco nessuno vuole negare che il movimento femminista abbia fatto grandi cose. Per me sinceramente può chiamarsi come si vuole, non mi interessa. A me da fastidio, anzi, meglio, crea disaccordo il modo in cui si è oramai arrivati a pensare che basta essere di sesso femminile per poter dire di essere femministe, quando in realtà non è così.
Tutta questa campagna del girl power sta degenerando e spesso, troppo spesso, vedo femministe che in realtà sono più misandriche che femministe.
Mascolinizzare il femminismo vuol dire questo per me: aver quasi creato un circolo a parte, fatto di donne al comando e se tu, uomo etero, vuoi entrare a farne parte «devi stare zitto perché sei uomo e non puoi capire».
Valeria Aresu infatti è proprio questo ciò che voglio dire.
Oddio quante stronzate...
Oddio quanta assenza di argomentazioni
@@blurredpacifier3760 Mandami una foto della tua ragazza poi ne riparliamo
Oggi c’è tanta confusione