A distanza di due anni abbiamo realizzato un approfondimento, speriamo migliore, di tutta la vicenda: th-cam.com/video/bpmJjooa8rg/w-d-xo.htmlsi=TroFENEfpNHu6m-q
La tesi difensiva di Iachino fu di essere convinto, quando inviò la I Divisione, che la flotta inglese fosse di un incrociatore e 4 caccia. Ma ci sono elementi che lo smentiscono: -Il Comandante Porta di Maristat fece presente a Iachino che le navi inglesi non fossero solo quelle da lui immaginate, ma che, dal traffico radio, si intuiva la presenza di un comando di alto livello con una nave ammiraglia, senza scordare la portaerei, che lasciava presagire la presenza in mare di una squadra al completo. Ma Iachino non stette ad ascoltare... -Della composizione della flotta nemica che contava su tre corazzate e una portaerei, Iachino ne era a conoscenza per più telegrammi ricevuti da Supermarina. Apprezzo il lavoro storico fatto, pieno di dettagli che hanno riempito due ore e più questa piacevole analisi, ma la realtà è un'altra e consta della profonda impreparazione dell'esercito italiano (non solo la Marina) di cui Iachino faceva parte. Ma nessuno, di fronte ad una tale tragedia, può permettersi di classificare i buoni e i cattivi.
Ciao Antonio, non so dove tu abbia letto "1 incrociatore e 4 caccia", lo stesso Iachino parla almeno di una nave da battaglia con portaerei e relativa scorta. La comunicazione sul comando complesso arrivò sul Veneto nei momenti critici dove si veniva a conoscenza del dramma del Pola (tra le 19:50 e le 20:50 più o meno). Ma questo cambia poco, il discorso che abbiamo fatto è che 1 o 3 navi da battaglia, poco cambiava, stando a ciò che sapevano gli Italiani, non c'era rischio di ingaggiare di notte le navi da battaglia (date le conoscenze sul combattimento notturno), si pensava al massimo a una squadriglia di CT, per cui Zara e Fiume sarebbero stati sufficienti. In aggiunta, le probabilità che gli inglesi fossero incappati nel Pola di notte erano minimali (gli italiani non sapevano del radar), e sapendo la I divisione la posizione del Pola, essi potevano andare lì tranquilli e prestar soccorso. P.S. non capisco perché tu dica che Iachino faceva parte dell'esercito, quando faceva parte della Marina..
La mia fonte è Mattesini con il quale ho avuto modo di parlare. Un commento storico va fatto con elementi il più possibile sicuri e non su supposizioni.
@@antonioturco1373 non mi è chiaro quali siano le "supposizioni"...comunque, le motivazioni di Iachino erano quelle, scritte da tutte le parti e da più parti. C'è chi le critica (spesso in maniera pretestuosa e poco tecnica). A mio avviso esse erano giustificate. Ma poi nemmeno da parte inglese e tedesca si ritrovano (che adesso ricordi) critiche alla scelta di mandare indietro la I divisione. Tornando sulla consistenza delle forze che hai citato, ricontrolla anche Mattesini, sono sicuro che anche lui parli di una nave da battaglia con portaerei e relativa scorta
ciao a tutti, non ho seguito la live ma ho ascoltato con attenzione tutta la discussione. Tuttavià ho ricavato l'impressione che sia stato, non dico eluso, ma poco approfondito il punto cruciale di tutta al vicenda. Ovvero la decisione di Iachino di inviare l'intero gruppo Cattaneo a soccorrere/rimorchiare il Pola, l'atteggiamento di Cattaneo, il tempo intercorso tra il primo ordine di Iachino, le successive richieste di conferma di Cattaneo ("chiedo se posso...") e l'analisi delle informazioni in possesso di Iachino e del suo Stato maggiore in merito: A) alla presenza di forze navali britanniche in mare, B) alla consistenza di esse, C) alla reale distanza tra queste e la formazione Iachino. le nuove fonti e gli ultimi studi hanno trattato il tema sminuzzando a fondo tutti gli atti, mettendo a confronto le testimonianze dei superstiti e soprattutto: non prendendo per oro colato - con tutto il rispetto - le ricostruzioni ex post di Iachino contenute nei testi che voi s tessi avete indicato in bibliografia. Sintetizzo: Iachino aveva pochi elementi ma sufficienti per sapere che "Una sede di comando complesso " ovvero almeno una portaerei e n.d. b.britannica, se non di più era in mare. i crittografi lo sapevano, non solo sul Veneto ma anche su altre navi e si presume lo sapesse anche Cattaneo. Lo si deduce - secondo testimoni a bordo e a fianco di Cattaneo - che al primo ordine di Iachino "prima divisione vada in soccorso al Pola" - da voi correttamente riportato - Cattaneo esclami "è un guaio!" . Cattaneo sa, e non può non saperlo anche Iachino, che forze navali britanniche consistenti sono in mare. A fare cosa? difficile non immaginarlo: stanno inseguendo il gruppo Iachino. Quanto sono distanti'? questo è certamente l'apprezzamento più difficile da fare. Ma qui si gioca tutta la partita di Matapan. Iachino apprezza che siano abbastanza lontani per consentire a Cattaneno di invertire la rotta, raggiungere il Pola, predisporre per il rimorchio, ripartire a lento moto sottraendosi all'inseguimento o guadagnando la zona amica e sperando sempre in quella dannata copertura aerea che praticamente non ci fu quasi mai.( Questa la vera e unica attenuante di Iachino). Cattaneo poi - questa èperò solo una congettura - si rassegna, inverte la rotta, non perde tempo a chiedere ai malconci ct di precederlo...ha fretta di raggijngere il Pola...sa che sta andando incontro al nemico....oddio l'ho fatta troppo lunga scusatemi. Concludo: Iachino commise un errore di valutazione. Matapan sta soprattutto sulla sua coscienza....Cattaneo va consapevolmente incontro ad un rischio enorme. La fine è nota. grazie
Ciao Antonio, grazie del commento. Come puoi immaginare avremmo potuto parlare della faccenda per ore e approfondire ancora di più. Io tuttavia ritengo che con le informazioni che aveva Iachino, la sua decisione non fu sconsiderata. La notizia che aveva sulla formazione inglese risaliva alle 17;45. Il problema era la non-consapevolezza delle capacità di combattimento notturno degli Inglesi. Conosco la testimonianza circa l'esclamazione di Cattaneo, tuttavia non possiamo esser sicuri a cosa si riferisse, potrebbero esserci molte e diverse spiegazioni. Segnalo poi che i tedeschi non criticarono mai la decisione di Iachino, come ricordato dall'Ammiraglio Weichold (nel 1950 se non erro). Comunque resta una vicenda tragica ma interessante da analizzare, spero di tornanre a parlare!
Ciao, parlare di tutte le considerazioni fatte da Iachino e da Cattaneo avrebbe allungato ulteriormente la live, l'informazione della sede di comando complessa avvistata a sud ovest di Capo Krio era stata presa con le pinze: bisogna tener conto del fatto che Iachino seppe per tutta la durata dell'operazione della presenza in mare della sola divisione Wippell data la ricognizione delle 18 mai effettuata e date anche le errate identificazioni fatte dalla Luftwaffe. Poi per quanto riguarda le fonti io stesso sono stato il primo a dire che bisogna prendere in considerazione con attenzione
@@Italian_Military_Archives grazie a voi per la replica. Sono molto legato a questa vicenda, noon per motivi parentali o personali ma puramente sentimentali. Quei 2mila e trecento marinai in fondo al mare meritavano e meritano la verità, oltre agli onori militari. Iachino sbagliò. E' umano, ma sbagliò! Come si può evincere consultando pag. 200 del saggio di Mattesini "Operazione Gaudo e scontro notturno di Matapan", curata per conto dell'Ufficio Storico della Marina, il cap. di fregata Elisio Porta capo dei crittografi di Iachino a bordo del Veneto, nel 1960 rivela di aver riferito a Iachino stesso, sin dal pomeriggio del 28 marzo, molte ore prima della tragedia "la sensazione che il grosso del nemico fosse in mare e molto più vicino di quanto in quel momento si pensasse in plancia Ammiragli". da ciò si può dedurre che Iachino poteva valutare diversamente. Nè lui, nè Supermarina poi ebbero il coraggio di assumere la decisione di lasciar andare il Pola al suo destino, nè di scegliere l'amara via di inviare due c.t. a recuperare l'equipaggio e ad affondarlo perchè non cadesse in mani nemiche. Con questo chiudo confermandovi la mia stima. Continuerò a seguirvi. grazie per il vostro impegno.
L'analisi mi pare corretta. Cattaneo aveva perplessità, ma non ha contestato l'ordine di virare, ne ha solo rallentato l'esecuzione, sperando forse o in un ripensamento del Comando Squadra, o in qualche evento nuovo (ordini da Supermarina ad esempio). Con un Comando Complesso in mare tornare indietro per tentare un’operazione di rimorchio appare oggi un azzardo eccessivo. La Squadra britannica sapeva certamente del danno inflitto alla Veneto, tanto che pensò che fosse lei è non il Pola la nave ferma. E certamente voleva fare un tentativo per affondarla. Dopo l’evento la fuga della Veneto fu infatti deplorata da parte britannica. In conclusione il,povero Cattaneo andò con coraggio e rassegnazione incontro al sacrificio, che fu giustamente premiato con la MDVM alla memoria. Nel 1965 conobbi la vedova di un'altra MDVM imbarcato forse sul Pola, ma non ne ho trovato il nome (credo fosse un sottufficiale).
Mi pare piuttosto evidente che sfugga a tutti, che la Marina Britannica possedeva il radar su tutte le unità, quindi, mi pare più che evidente che Cunningham ebbe gioco facile, più o meno come il tiro all’orso nei luna park!
Grazie a tutti per l'ottima ricostruzione. Sarei grato a chi potesse aiutarmi a riconoscere i partecipanti italiani alla conferenza di Merano ritratti nella foto mostrata all'inizio. Oltre a Riccardi, riesco solo a riconoscere (se non mi sbaglio) Thaon di Revel alla sua destra e De Courten alla sua sinistra. Grazie!
Oltre ai tuoi io riconosco Emilio Brenta,ammiraglio Herich Raeder,ammiraglio Kurt Fricke, poi credo ammiragli Iachino, Cattaneo, Fioravanzo,Eberhard Weichold, Pridham-Wippell,Campioni,forse fioravanzo e Weichold. 😮
Sulle regole di navigazione notturna, Mattesini ha scoperto che al momento di Matapan le procedure prevedevano veramente che gli incrociatori precedessero i caccia. Se l'operazione fu sbagliata, l'errore fu della Marina più che di Cattaneo.
Inizio nel congratularvi per le ottime due ore passate ad ascoltarvi. Ho appreso alcuni dettagli che finora non conoscevo: il “Fiume” con due torri aventi cariche a vampata ridotta (anche se sperimentali) e lo stesso “Fiume” che evita il “Pola” dopo il suo siluramento. Per cui sono sempre più stupito nell’osservare l’inettitudine del vertice di comando e per primo Iachino (l'omissione di Amm. è voluta) ed ovviamente, a seguito, Cattaneo. Riassumo brevemente: la formazione italiana è attaccata dal primo pomeriggio da aerosiluranti, ed anche se alcuni Bleinhen e, credo, anche Swordfish (?) venivano da Creta, “spero” sia stato chiaro nella mente di chi dirigeva la squadra che la maggioranza di essi provenisse da una portaerei. Quindi raggio d’azione dei velivoli e consapevolezza che una portaerei non naviga senza un adeguata scorta, avrebbero dovuto premere le meningi di Iachino a dedurre che le acque su cui navigava fossero particolarmente insidiose. Il “Pola” colpito, il buon senso avrebbe voluto che fosse lasciato alla sua sorte. Ma quello che risulta dalla vostra live è l’assurdità della catena di comando e della mancanza di autonomia decisionale. Il “Fiume” che deve schivare il “Pola”…!!!??? la logica avrebbe voluta che il “Fiume” si fosse immediatamente posto al suo soccorso (chi ne era il comandante? ho dimenticato il nome, un altro fenomeno), si sarebbe quindi evitato di perdere minuti preziosi in messaggi pseudo burocratici. L’ordine di Iachino a Cattaneo e la formazione decisa da quest’ultimo...i caccia a ventaglio per la ricerca??? neanche per idea ! vero, problema di nafta...ok, eppoi il “Fiume” con cariche a vampata ridotta in fila indiana dietro lo “Zara”...una decisione discutibile sembrerebbe attiri la successiva. Vero, è facile criticare a più di 80 anni di distanza, però dire che Iachino e Cattaneo fossero dei comandanti molto, ma molto discutibili, penso, sarebbe stato il minimo. Vi ringrazio di nuovo.
Ciao Paolo, grazie per l'apprezzamento. Come hai ricordato, è facile parlare degli eventi a distanza di tantissimi anni e con tutte le informazioni a disposizione. Cercherò brevemente di rispondere ai punti che hai sollevato. La decisione di mandare indietro la prima divisione fu un rischio calcolato che si basava sulla conoscenza che allora aveva Iachino (e tutta la Marina) che di notte gli incrociatori e le corazzate nemiche non combattessero. Iachino sapeva che in mare c'era una portaerei ed almeno una corazzata ma immaginando che esse non combattessero di notte, la prima divisione sarebbe stata sufficiente a rimorchiare il Pola e a proteggerlo da eventuali attacchi di CT (uniche navi che si ritenevano capaci di condurre attacchi notturni). Detto questo, il Fiume difficilmente avrebbe potuto fermarsi per rimorchiare il Fiume subito. Le navi erano in formazione piuttosto serrata e non si arresta in pochi secondi il moto di una nave da 13000 tonnellate. Nè ci si poteva rendere immediatamente conto del colpo sul Pola nella confusione, nel fumo e con l'oscurità incombente. Perchè Cattaneo non schierò i CT a schermo non lo sapremo mai. Io sospetto perchè non volesse compromettere le loro esigue scorte di nafta o perchè non volesse perdere tempo per prestare soccorso al Pola il prima possibile. Spero comunque di tornare a parlare di Matapan visto che è una discussione che appassiona e per cui potremmo continuare a parlare per sempre.
@@Italian_Military_ArchivesEsatto, ricordiamo che nella confusione dell'attacco aereo non sappiamo nemmeno quando Cattaneo avesse effettivamente letto il messaggio di Giorgis che informava di aver visto il Pola rallentare, quest'ultimo tra l'altro probabilmente non vide nemmeno il siluro impattare sul Pola. Consideriamo inoltre che Giorgis fu uno degli uomini più brillanti della marina, una delle menti la cui perdita nuoce di più a mio parere
@@Italian_Military_Archives Ciao, con gran piacere ti rispondo di nuovo, sottolineando che, come ben dici, si tratta di una discussione e di pareri che potrebbero dilungarsi in eterno. Non sono un marinaio, però avendo un po’ navigato, mi rendo conto che un unità da 13000 t. non si arresta come un auto. Tuttavia, considerando che la velocità dell’intera squadra era impostata su quella disponibile della “Veneto”, 19 nodi circa, una virata del “Fiume”,anche considerando l’abbrivio e la scarsa visibilità, non sarebbe stata impossibile. Si sarebbero potuto valutare rapidamente la situazione e il da farsi. Comodamente seduto davanti la mia tastiera...più che un tentativo di rimorchio, l'autoaffondamento ed il conseguente recupero dell’equipaggio, penso sarebbe stata questa l’ipotesi più logica, ma ovviamente non c’ero. Cosa intravede Iachino? Eventualmente rimorchiare l’unità che si trovava in quel momento al sud del Peloponneso sino a Taranto con la flotta inglese alle calcagna...A quanto la velocità del convoglio? 7? 8 nodi? E quindi di nuovo l’indomani in mare aperto e di giorno. Si parla di copertura aerea, ma visto la sua efficienza sino a quel momento (intendo sia quella tedesca che quella della Regia Aeronautica) sarei stato un po’ meno ottimista in merito...Insomma nella mente di Iachino il problema era salvare un unità, un ottima unità e così facendo se ne persero tre più i due caccia. Cattaneo ora, certo non sapremo la verità, per quanto mi riguarda mi baso sui testi di Giorgerini anche se ultimamente ho visto con interesse il video di Drachinifel ed altri in versione inglese. Devo dire che malgrado il loro tatto, ci danno e a ragione, dei pischelli. Giorgerini sottolinea le perplessità di Cattaneo ma critica la scelta nella disposizione della squadra. Ora apprendo che il “Fiume” poteva parzialmente utilizzare le sue torri in un combattimento notturno e lo si mette dietro lo “Zara”…??? però lo “Zara” è l’unità ammiraglia della I° squadra e quindi non si vuole delegare alcunché, per carità...e qui, penso, magari in maniera presuntuosa, di toccare in parte il nocciolo del problema: l’eccessiva se non assoluta centralizzazione del comando e delle decisioni. La prova ne è l'accavallamento di ordini e contrordini con la conseguente perdita di valutazioni immediate. La scarsa delega esistente nella catena di comando italiana, nella vostra live ne ha parlato ottimamente Jonathan. Aggiungerei infine l’angoscia di Iachino di dover dire di aver perso un unità e quale unità...a questo punto concludo con l’ideologia che ne è alla base e cioè un sistema piramidale conseguenza di un regime eccessivamente gerarchico che tarpa le ali a qualsiasi spirito di iniziativa su larga scala. Quindi un’operazione navale discutibilmente congegnata ed ancor peggio condotta. Dimenticavo: non metto in dubbio il valore di Giorgis, almeno dal punto di vista teorico, però alla prova dei fatti, da quello che ho dedotto ascoltandovi, credo che anch’egli fosse un po’ bloccato dall’eccessiva centralizzazione del comando
@@Italian_Military_Archives complimenti per la trattazione, veramente ben eseguita. Tuttavia, in merito alla sciagurata decisione di Iachino, mi risulta difficile credere che il rischio fosse calcolato. Era risaputo anni or prima dello scoppio della guerra che la Royal Navy fosse capace di effettuare operazioni di combattimento notturno con unità maggiori.
@@fastforward9313 grazie Federico! Riguardo alla capacità della RN do combattere di notte con le unità maggiori, non ho trovato una fonte che dimostri che la Regia Marina ne fosse a conoscenza. Se me ne sai indicare una te ne sarei grato
Lo storico Mattesini nel suo libro "L'operazione Gaudo e lo scontro notturno di Capo Matapan" scrive che le norme per la navigazione notturna in guerra della Regia Marina prevedevano i cc.tt dietro agli incrociatori e non davanti come asserisce Iachino nei suoi libri-
governare nel fumo sotto attacco aereo una squadra di navi in formazione è una roba di incredibile difficoltà a cui non ci si può allenare, si può solo sperare di raccontarla. Quando sento parlare di addestramento io rimango sempre prudente ... Il battesimo del fuoco docet e comunque anche la parola addestramento non so se sia la più appropriata quando si tratta di scontri umani, non siamo cani ammaestrati siamo uomini che combattono. Ovviamente non avere ore di volo o di navigazione alle spalle è un minus oggettivo, ci mancherebbe ma non basta assolutamente. Solo lo scontro reale ti allena davvero. Credo lo confermino anche le neuroscienze
La questione di Ultra non mi convince pienamente. Gli inglesi entrarono in possesso di una macchina Enigma solo il 9 maggio 1941 ( il famoso u-boot catturato) quindi ben dopo Matapan. Fu quello lo strumento decisivo per decifrare i messaggi. Inutile citare Turing che era ancora ben lungi da realizzare il Colussus. Come potevano, quindi gli inglesi sapere tutte quelle informazioni così dettagliate.
@@adribr236 Sì l'ho visto su Internet e sto pensando di prenderlo. Come al solito gli inglesi gonfiano i dati a loro favore e minimizzano quelli a sfavore.
Con Enigma si è creato un mito perfetto per coprire le responsabilità dei comandi (magari non infedeli come dice Trizzino ma inadeguati sicuramente si) e soprattutto le carenze tecniche della flotta, avendo una importante industria cantieristica nazionale da difendere nella nuova Italia che cercava la rinascita. Ne parlano Cernuschi e altri di questo tema. Alla fine loro ascoltavano noi e noi ascoltavamo loro. La differenza è che la RN sapeva cosa farne di quelle intercettazioni. Per chi ne ha voglia consiglio il saggio di Mattesini sul bombardamento di Genova. Riuscimmo a non intercettare la flotta inglese pur essendo perfettamente informati della sua partenza da Gibilterra e del suo obiettivo piu' probabile
Un plauso sincero ...molti anni fa lessi e conservo ancora il libro "Morti per acqua a Capo Matapan" scritto da un graduato mi sembra del Carducci .....il titolo mi è tuttora rimasto impresso . Il termine "morte per acqua" si riferisce forse allo scarno rapporto scritto ai parenti od alle registrazioni d' ufficio ? Grazie sopratutto perche ho finalmente fruito di una seguente ed esaustiva ricostruzione della battaglia, nonché di premesse e spiegazioni su tecniche ed armamenti ...cosa che leggendo un libro poche pagine prima di addormentarmi sera per sera non è possibile. Recupererò senz'altro i video in Play List. Un solo appunto per non scoraggiare i neofiti : spiegare inglesismi e termini tecnici meglio nel corso del video oppure con un glossario allegato o un video dedicato da richiamare ad ogni Live . Per capire i colpi non a segno ( in inglese non ricordo) vi sono risalito dalla traduzione e da Wikipedia che traduceva il termine come " infortunio sul lavoro.
Ragazzi non so voi ma già la nostra storia è grave, non si può dire che sia una storia piena di successi, in più nonostante tutto questo tempo e sopratutto dopo questi fatti sconcertanti, delle condizioni in cui siamo entrati in guerra, sento dire a distanza di quasi 90 anni o poco meno : "sono ancora in corso ricerche a riguardo... ". Mi sconcerta questo atteggiamento di quasi indifferenza a sopratutto ai problemi tecnici... problemi che ci rendevano offensivi come delle gazzelle praticamente... bah
@@Italian_Military_Archives ciao, ad esempio riguardante la RM , non di sa ancora quali furono le cause della tremenda sprecisione dei cannoni, di cui avete parlato nella live, mi pare assurdo che ancora dolo tutti Sri anni non si sia fatta un idea chiara della cause e del colpevole o colpevoli perché chissà che c'era al livello buracocatico.... non immagino neanche.
@@edoardoooo8832 in realtà le fonti elencano varie cause che hanno contribuito all'elevata dispersione. Per citarne alcuni, l'alta velocità alla volata, la qualità delle cariche di lancio, il fatto che si tendeva ad ingaggiare il nemico da lontano, problemi ad alcuni strumenti di punteria, le canne dei cannoni troppo vicine (sugli incrociatori) etc. Comunque presto affronterò l'argomento sul canale
Perché i nostri sparavano in modo così prematuro sprecando una infinità di proiettili e facendosi identificare precocemente? Non era meglio farsi sotto serrando la distanza? Contro degli incrociatori leggeri la Veneto che aveva da temere? E così pure gli incrociatori pesanti. Da quello che ho letto il tiro efficace è tra i 10 e i 15 km.
Ciao Fabio, guarda che nelle due fasi dello scontro di Gaudo le navi italiane hanno sempre serrato le distanze. Poi le navi si avvistano ben più lontano di 15 km e quindi appena poasibile si apriva il fuoco.
@@Italian_Military_Archivesma perché sparare se sai che è inutile? Gli inglesi più veloci si mantennero sempre a distanza di sicurezza. Comunque bellissima puntata, complimenti.
@@fabioderose non era inutile, le distanze non erano certo le più ottimali ma nemmeno al limite estremo. Poi se l'hanno fatto loro che erano professionisti, chi siamo noi per giudicare? Aggiungo che le navi inglesi subirono alcuni danni da "near miss"
@@Italian_Military_Archives25 km non sono tanti? nella maggior parte degli scontri navali della WWl e della Seconda e pure a Leyte chi spara da lontano non colpisce nulla. Purtroppo il tiro navale è di una difficoltà quasi impossibile perché entrambi si muovono ,rollano e beccheggiano et c
A distanza di due anni abbiamo realizzato un approfondimento, speriamo migliore, di tutta la vicenda: th-cam.com/video/bpmJjooa8rg/w-d-xo.htmlsi=TroFENEfpNHu6m-q
3,800 yards Twenty-four 15"|42 MK-1 GUNS OH BOY!
Competenti e completi. Finalmente un canale di Marina Italiana
Live di altissimo livello, un tesoro. Grazie!!!
Pur sconfitti.....Onore e Rispetto....
bravi tutti .. ascoltato con grande piacere
Quanti dettagli e informazioni! E gli ultimi 40 minuti veramente emozionanti!
Grazie per l'apprezzamento! Matteo è stato molto bravo quando ha parlato dei caduti!
Fa piacere vedere giovani così appassionati dell'argomento.
Bravissimi tutti, grazie mille.
Grazie Giuseppe!
Ottima Live!
Come sempre.
La tesi difensiva di Iachino fu di essere convinto, quando inviò la I Divisione, che la flotta inglese fosse di un incrociatore e 4 caccia. Ma ci sono elementi che lo smentiscono:
-Il Comandante Porta di Maristat fece presente a Iachino che le navi inglesi non fossero solo quelle da lui immaginate, ma che, dal traffico radio, si intuiva la presenza di un comando di alto livello con una nave ammiraglia, senza scordare la portaerei, che lasciava presagire la presenza in mare di una squadra al completo. Ma Iachino non stette ad ascoltare...
-Della composizione della flotta nemica che contava su tre corazzate e una portaerei, Iachino ne era a conoscenza per più telegrammi ricevuti da Supermarina.
Apprezzo il lavoro storico fatto, pieno di dettagli che hanno riempito due ore e più questa piacevole analisi, ma la realtà è un'altra e consta della profonda impreparazione dell'esercito italiano (non solo la Marina) di cui Iachino faceva parte. Ma nessuno, di fronte ad una tale tragedia, può permettersi di classificare i buoni e i cattivi.
Ciao Antonio, non so dove tu abbia letto "1 incrociatore e 4 caccia", lo stesso Iachino parla almeno di una nave da battaglia con portaerei e relativa scorta. La comunicazione sul comando complesso arrivò sul Veneto nei momenti critici dove si veniva a conoscenza del dramma del Pola (tra le 19:50 e le 20:50 più o meno). Ma questo cambia poco, il discorso che abbiamo fatto è che 1 o 3 navi da battaglia, poco cambiava, stando a ciò che sapevano gli Italiani, non c'era rischio di ingaggiare di notte le navi da battaglia (date le conoscenze sul combattimento notturno), si pensava al massimo a una squadriglia di CT, per cui Zara e Fiume sarebbero stati sufficienti. In aggiunta, le probabilità che gli inglesi fossero incappati nel Pola di notte erano minimali (gli italiani non sapevano del radar), e sapendo la I divisione la posizione del Pola, essi potevano andare lì tranquilli e prestar soccorso.
P.S. non capisco perché tu dica che Iachino faceva parte dell'esercito, quando faceva parte della Marina..
La mia fonte è Mattesini con il quale ho avuto modo di parlare. Un commento storico va fatto con elementi il più possibile sicuri e non su supposizioni.
@@antonioturco1373 non mi è chiaro quali siano le "supposizioni"...comunque, le motivazioni di Iachino erano quelle, scritte da tutte le parti e da più parti. C'è chi le critica (spesso in maniera pretestuosa e poco tecnica). A mio avviso esse erano giustificate. Ma poi nemmeno da parte inglese e tedesca si ritrovano (che adesso ricordi) critiche alla scelta di mandare indietro la I divisione.
Tornando sulla consistenza delle forze che hai citato, ricontrolla anche Mattesini, sono sicuro che anche lui parli di una nave da battaglia con portaerei e relativa scorta
Grazie ❤️
ciao a tutti, non ho seguito la live ma ho ascoltato con attenzione tutta la discussione. Tuttavià ho ricavato l'impressione che sia stato, non dico eluso, ma poco approfondito il punto cruciale di tutta al vicenda. Ovvero la decisione di Iachino di inviare l'intero gruppo Cattaneo a soccorrere/rimorchiare il Pola, l'atteggiamento di Cattaneo, il tempo intercorso tra il primo ordine di Iachino, le successive richieste di conferma di Cattaneo ("chiedo se posso...") e l'analisi delle informazioni in possesso di Iachino e del suo Stato maggiore in merito: A) alla presenza di forze navali britanniche in mare, B) alla consistenza di esse, C) alla reale distanza tra queste e la formazione Iachino. le nuove fonti e gli ultimi studi hanno trattato il tema sminuzzando a fondo tutti gli atti, mettendo a confronto le testimonianze dei superstiti e soprattutto: non prendendo per oro colato - con tutto il rispetto - le ricostruzioni ex post di Iachino contenute nei testi che voi s tessi avete indicato in bibliografia. Sintetizzo: Iachino aveva pochi elementi ma sufficienti per sapere che "Una sede di comando complesso " ovvero almeno una portaerei e n.d. b.britannica, se non di più era in mare. i crittografi lo sapevano, non solo sul Veneto ma anche su altre navi e si presume lo sapesse anche Cattaneo. Lo si deduce - secondo testimoni a bordo e a fianco di Cattaneo - che al primo ordine di Iachino "prima divisione vada in soccorso al Pola" - da voi correttamente riportato - Cattaneo esclami "è un guaio!" . Cattaneo sa, e non può non saperlo anche Iachino, che forze navali britanniche consistenti sono in mare. A fare cosa? difficile non immaginarlo: stanno inseguendo il gruppo Iachino. Quanto sono distanti'? questo è certamente l'apprezzamento più difficile da fare. Ma qui si gioca tutta la partita di Matapan. Iachino apprezza che siano abbastanza lontani per consentire a Cattaneno di invertire la rotta, raggiungere il Pola, predisporre per il rimorchio, ripartire a lento moto sottraendosi all'inseguimento o guadagnando la zona amica e sperando sempre in quella dannata copertura aerea che praticamente non ci fu quasi mai.( Questa la vera e unica attenuante di Iachino). Cattaneo poi - questa èperò solo una congettura - si rassegna, inverte la rotta, non perde tempo a chiedere ai malconci ct di precederlo...ha fretta di raggijngere il Pola...sa che sta andando incontro al nemico....oddio l'ho fatta troppo lunga scusatemi. Concludo: Iachino commise un errore di valutazione. Matapan sta soprattutto sulla sua coscienza....Cattaneo va consapevolmente incontro ad un rischio enorme. La fine è nota. grazie
Ciao Antonio, grazie del commento. Come puoi immaginare avremmo potuto parlare della faccenda per ore e approfondire ancora di più. Io tuttavia ritengo che con le informazioni che aveva Iachino, la sua decisione non fu sconsiderata. La notizia che aveva sulla formazione inglese risaliva alle 17;45. Il problema era la non-consapevolezza delle capacità di combattimento notturno degli Inglesi. Conosco la testimonianza circa l'esclamazione di Cattaneo, tuttavia non possiamo esser sicuri a cosa si riferisse, potrebbero esserci molte e diverse spiegazioni. Segnalo poi che i tedeschi non criticarono mai la decisione di Iachino, come ricordato dall'Ammiraglio Weichold (nel 1950 se non erro). Comunque resta una vicenda tragica ma interessante da analizzare, spero di tornanre a parlare!
Ciao, parlare di tutte le considerazioni fatte da Iachino e da Cattaneo avrebbe allungato ulteriormente la live, l'informazione della sede di comando complessa avvistata a sud ovest di Capo Krio era stata presa con le pinze: bisogna tener conto del fatto che Iachino seppe per tutta la durata dell'operazione della presenza in mare della sola divisione Wippell data la ricognizione delle 18 mai effettuata e date anche le errate identificazioni fatte dalla Luftwaffe.
Poi per quanto riguarda le fonti io stesso sono stato il primo a dire che bisogna prendere in considerazione con attenzione
@@Italian_Military_Archives grazie a voi per la replica. Sono molto legato a questa vicenda, noon per motivi parentali o personali ma puramente sentimentali. Quei 2mila e trecento marinai in fondo al mare meritavano e meritano la verità, oltre agli onori militari. Iachino sbagliò. E' umano, ma sbagliò! Come si può evincere consultando pag. 200 del saggio di Mattesini "Operazione Gaudo e scontro notturno di Matapan", curata per conto dell'Ufficio Storico della Marina, il cap. di fregata Elisio Porta capo dei crittografi di Iachino a bordo del Veneto, nel 1960 rivela di aver riferito a Iachino stesso, sin dal pomeriggio del 28 marzo, molte ore prima della tragedia "la sensazione che il grosso del nemico fosse in mare e molto più vicino di quanto in quel momento si pensasse in plancia Ammiragli". da ciò si può dedurre che Iachino poteva valutare diversamente. Nè lui, nè Supermarina poi ebbero il coraggio di assumere la decisione di lasciar andare il Pola al suo destino, nè di scegliere l'amara via di inviare due c.t. a recuperare l'equipaggio e ad affondarlo perchè non cadesse in mani nemiche. Con questo chiudo confermandovi la mia stima. Continuerò a seguirvi. grazie per il vostro impegno.
L'analisi mi pare corretta. Cattaneo aveva perplessità, ma non ha contestato l'ordine di virare, ne ha solo rallentato l'esecuzione, sperando forse o in un ripensamento del Comando Squadra, o in qualche evento nuovo (ordini da Supermarina ad esempio). Con un Comando Complesso in mare tornare indietro per tentare un’operazione di rimorchio appare oggi un azzardo eccessivo. La Squadra britannica sapeva certamente del danno inflitto alla Veneto, tanto che pensò che fosse lei è non il Pola la nave ferma. E certamente voleva fare un tentativo per affondarla. Dopo l’evento la fuga della Veneto fu infatti deplorata da parte britannica. In conclusione il,povero Cattaneo andò con coraggio e rassegnazione incontro al sacrificio, che fu giustamente premiato con la MDVM alla memoria. Nel 1965 conobbi la vedova di un'altra MDVM imbarcato forse sul Pola, ma non ne ho trovato il nome (credo fosse un sottufficiale).
Mi pare piuttosto evidente che sfugga a tutti, che la Marina Britannica possedeva il radar su tutte le unità, quindi, mi pare più che evidente che Cunningham ebbe gioco facile, più o meno come il tiro all’orso nei luna park!
Complimenti per il video !!!
Interessantissima live
Grazie a tutti per l'ottima ricostruzione. Sarei grato a chi potesse aiutarmi a riconoscere i partecipanti italiani alla conferenza di Merano ritratti nella foto mostrata all'inizio. Oltre a Riccardi, riesco solo a riconoscere (se non mi sbaglio) Thaon di Revel alla sua destra e De Courten alla sua sinistra. Grazie!
Oltre ai tuoi io riconosco Emilio Brenta,ammiraglio Herich Raeder,ammiraglio Kurt Fricke, poi credo ammiragli Iachino, Cattaneo, Fioravanzo,Eberhard Weichold, Pridham-Wippell,Campioni,forse fioravanzo e Weichold. 😮
Sulle regole di navigazione notturna, Mattesini ha scoperto che al momento di Matapan le procedure prevedevano veramente che gli incrociatori precedessero i caccia. Se l'operazione fu sbagliata, l'errore fu della Marina più che di Cattaneo.
A La Spezia, un mio amico nacque nel 1941, mentre suo padre stava morendo a Capo Matapan.
bravi ragazzi complimenti,molto competenti.
Grazie Augusta!
molto interessante, complimenti a tutti
Inizio nel congratularvi per le ottime due ore passate ad ascoltarvi. Ho appreso alcuni dettagli che finora non conoscevo: il “Fiume” con due torri aventi cariche a vampata ridotta (anche se sperimentali) e lo stesso “Fiume” che evita il “Pola” dopo il suo siluramento.
Per cui sono sempre più stupito nell’osservare l’inettitudine del vertice di comando e per primo Iachino (l'omissione di Amm. è voluta) ed ovviamente, a seguito, Cattaneo.
Riassumo brevemente: la formazione italiana è attaccata dal primo pomeriggio da aerosiluranti, ed anche se alcuni Bleinhen e, credo, anche Swordfish (?) venivano da Creta, “spero” sia stato chiaro nella mente di chi dirigeva la squadra che la maggioranza di essi provenisse da una portaerei. Quindi raggio d’azione dei velivoli e consapevolezza che una portaerei non naviga senza un adeguata scorta, avrebbero dovuto premere le meningi di Iachino a dedurre che le acque su cui navigava fossero particolarmente insidiose.
Il “Pola” colpito, il buon senso avrebbe voluto che fosse lasciato alla sua sorte. Ma quello che risulta dalla vostra live è l’assurdità della catena di comando e della mancanza di autonomia decisionale. Il “Fiume” che deve schivare il “Pola”…!!!??? la logica avrebbe voluta che il “Fiume” si fosse immediatamente posto al suo soccorso (chi ne era il comandante? ho dimenticato il nome, un altro fenomeno), si sarebbe quindi evitato di perdere minuti preziosi in messaggi pseudo burocratici. L’ordine di Iachino a Cattaneo e la formazione decisa da quest’ultimo...i caccia a ventaglio per la ricerca??? neanche per idea ! vero, problema di nafta...ok, eppoi il “Fiume” con cariche a vampata ridotta in fila indiana dietro lo “Zara”...una decisione discutibile sembrerebbe attiri la successiva.
Vero, è facile criticare a più di 80 anni di distanza, però dire che Iachino e Cattaneo fossero dei comandanti molto, ma molto discutibili, penso, sarebbe stato il minimo. Vi ringrazio di nuovo.
Ciao Paolo, grazie per l'apprezzamento. Come hai ricordato, è facile parlare degli eventi a distanza di tantissimi anni e con tutte le informazioni a disposizione. Cercherò brevemente di rispondere ai punti che hai sollevato. La decisione di mandare indietro la prima divisione fu un rischio calcolato che si basava sulla conoscenza che allora aveva Iachino (e tutta la Marina) che di notte gli incrociatori e le corazzate nemiche non combattessero. Iachino sapeva che in mare c'era una portaerei ed almeno una corazzata ma immaginando che esse non combattessero di notte, la prima divisione sarebbe stata sufficiente a rimorchiare il Pola e a proteggerlo da eventuali attacchi di CT (uniche navi che si ritenevano capaci di condurre attacchi notturni). Detto questo, il Fiume difficilmente avrebbe potuto fermarsi per rimorchiare il Fiume subito. Le navi erano in formazione piuttosto serrata e non si arresta in pochi secondi il moto di una nave da 13000 tonnellate. Nè ci si poteva rendere immediatamente conto del colpo sul Pola nella confusione, nel fumo e con l'oscurità incombente. Perchè Cattaneo non schierò i CT a schermo non lo sapremo mai. Io sospetto perchè non volesse compromettere le loro esigue scorte di nafta o perchè non volesse perdere tempo per prestare soccorso al Pola il prima possibile. Spero comunque di tornare a parlare di Matapan visto che è una discussione che appassiona e per cui potremmo continuare a parlare per sempre.
@@Italian_Military_ArchivesEsatto, ricordiamo che nella confusione dell'attacco aereo non sappiamo nemmeno quando Cattaneo avesse effettivamente letto il messaggio di Giorgis che informava di aver visto il Pola rallentare, quest'ultimo tra l'altro probabilmente non vide nemmeno il siluro impattare sul Pola.
Consideriamo inoltre che Giorgis fu uno degli uomini più brillanti della marina, una delle menti la cui perdita nuoce di più a mio parere
@@Italian_Military_Archives Ciao, con gran piacere ti rispondo di nuovo, sottolineando che, come ben dici, si tratta di una discussione e di pareri che potrebbero dilungarsi in eterno.
Non sono un marinaio, però avendo un po’ navigato, mi rendo conto che un unità da 13000 t. non si arresta come un auto. Tuttavia, considerando che la velocità dell’intera squadra era impostata su quella disponibile della “Veneto”, 19 nodi circa, una virata del “Fiume”,anche considerando l’abbrivio e la scarsa visibilità, non sarebbe stata impossibile. Si sarebbero potuto valutare rapidamente la situazione e il da farsi. Comodamente seduto davanti la mia tastiera...più che un tentativo di rimorchio, l'autoaffondamento ed il conseguente recupero dell’equipaggio, penso sarebbe stata questa l’ipotesi più logica, ma ovviamente non c’ero.
Cosa intravede Iachino? Eventualmente rimorchiare l’unità che si trovava in quel momento al sud del Peloponneso sino a Taranto con la flotta inglese alle calcagna...A quanto la velocità del convoglio? 7? 8 nodi? E quindi di nuovo l’indomani in mare aperto e di giorno. Si parla di copertura aerea, ma visto la sua efficienza sino a quel momento (intendo sia quella tedesca che quella della Regia Aeronautica) sarei stato un po’ meno ottimista in merito...Insomma nella mente di Iachino il problema era salvare un unità, un ottima unità e così facendo se ne persero tre più i due caccia.
Cattaneo ora, certo non sapremo la verità, per quanto mi riguarda mi baso sui testi di Giorgerini anche se ultimamente ho visto con interesse il video di Drachinifel ed altri in versione inglese. Devo dire che malgrado il loro tatto, ci danno e a ragione, dei pischelli.
Giorgerini sottolinea le perplessità di Cattaneo ma critica la scelta nella disposizione della squadra. Ora apprendo che il “Fiume” poteva parzialmente utilizzare le sue torri in un combattimento notturno e lo si mette dietro lo “Zara”…??? però lo “Zara” è l’unità ammiraglia della I° squadra e quindi non si vuole delegare alcunché, per carità...e qui, penso, magari in maniera presuntuosa, di toccare in parte il nocciolo del problema: l’eccessiva se non assoluta centralizzazione del comando e delle decisioni. La prova ne è l'accavallamento di ordini e contrordini con la conseguente perdita di valutazioni immediate. La scarsa delega esistente nella catena di comando italiana, nella vostra live ne ha parlato ottimamente Jonathan. Aggiungerei infine l’angoscia di Iachino di dover dire di aver perso un unità e quale unità...a questo punto concludo con l’ideologia che ne è alla base e cioè un sistema piramidale conseguenza di un regime eccessivamente gerarchico che tarpa le ali a qualsiasi spirito di iniziativa su larga scala.
Quindi un’operazione navale discutibilmente congegnata ed ancor peggio condotta.
Dimenticavo: non metto in dubbio il valore di Giorgis, almeno dal punto di vista teorico, però alla prova dei fatti, da quello che ho dedotto ascoltandovi, credo che anch’egli fosse un po’ bloccato dall’eccessiva centralizzazione del comando
@@Italian_Military_Archives complimenti per la trattazione, veramente ben eseguita. Tuttavia, in merito alla sciagurata decisione di Iachino, mi risulta difficile credere che il rischio fosse calcolato. Era risaputo anni or prima dello scoppio della guerra che la Royal Navy fosse capace di effettuare operazioni di combattimento notturno con unità maggiori.
@@fastforward9313 grazie Federico! Riguardo alla capacità della RN do combattere di notte con le unità maggiori, non ho trovato una fonte che dimostri che la Regia Marina ne fosse a conoscenza. Se me ne sai indicare una te ne sarei grato
Lo storico Mattesini nel suo libro "L'operazione Gaudo e lo scontro notturno di Capo Matapan" scrive che le norme per la navigazione notturna in guerra della Regia Marina prevedevano i cc.tt dietro agli incrociatori e non davanti come asserisce Iachino nei suoi libri-
governare nel fumo sotto attacco aereo una squadra di navi in formazione è una roba di incredibile difficoltà a cui non ci si può allenare, si può solo sperare di raccontarla. Quando sento parlare di addestramento io rimango sempre prudente ... Il battesimo del fuoco docet e comunque anche la parola addestramento non so se sia la più appropriata quando si tratta di scontri umani, non siamo cani ammaestrati siamo uomini che combattono. Ovviamente non avere ore di volo o di navigazione alle spalle è un minus oggettivo, ci mancherebbe ma non basta assolutamente. Solo lo scontro reale ti allena davvero. Credo lo confermino anche le neuroscienze
complimenti vivissimi!!! siete su twitch?
Ciao! No solo su TH-cam. Poi ci sono le pagine collegate su instagram, twitter e Facebook
In che anno effettivamente venne utilizzato il radar nella marina italiana nella seconda guerra ?
1942 i radar tedeschi, nel 1943 i gufo italiani ma che avevano ancora diversi problemi. Nella live "Navi, uomini ed armi" ne ho parlato
Piano piano sto guardando tutti i video
@@Italian_Military_Archives
@@damianosalati1735 mi fa piacere! Spero siano di tuo gradimento!
con il ritardo di un anno , ma lezione molto interessante
cosa e' successo ai serbatoi di carburante dell'areunatica ?
Erano credo in alluminio, fatto sta che avevano deteriorato il carburante lì contenuto, rendendolo inservibile
grazie
@@Italian_Military_Archives
La questione di Ultra non mi convince pienamente. Gli inglesi entrarono in possesso di una macchina Enigma solo il 9 maggio 1941 ( il famoso u-boot catturato) quindi ben dopo Matapan. Fu quello lo strumento decisivo per decifrare i messaggi. Inutile citare Turing che era ancora ben lungi da realizzare il Colussus. Come potevano, quindi gli inglesi sapere tutte quelle informazioni così dettagliate.
Al riguardo il libro fondamentale ma ancora poco conosciuto è di E. Cernuschi, Ultra la fine di un mito. Mursia, 2020.
@@adribr236 Sì l'ho visto su Internet e sto pensando di prenderlo. Come al solito gli inglesi gonfiano i dati a loro favore e minimizzano quelli a sfavore.
Con Enigma si è creato un mito perfetto per coprire le responsabilità dei comandi (magari non infedeli come dice Trizzino ma inadeguati sicuramente si) e soprattutto le carenze tecniche della flotta, avendo una importante industria cantieristica nazionale da difendere nella nuova Italia che cercava la rinascita. Ne parlano Cernuschi e altri di questo tema. Alla fine loro ascoltavano noi e noi ascoltavamo loro. La differenza è che la RN sapeva cosa farne di quelle intercettazioni. Per chi ne ha voglia consiglio il saggio di Mattesini sul bombardamento di Genova. Riuscimmo a non intercettare la flotta inglese pur essendo perfettamente informati della sua partenza da Gibilterra e del suo obiettivo piu' probabile
BY SNEAKY PETE METHOD AND THEY SOMEHOW GAVE C-IN-C MEDITERRANEAN FLEET THE WORD
Un plauso sincero ...molti anni fa lessi e conservo ancora il libro "Morti per acqua a Capo Matapan" scritto da un graduato mi sembra del Carducci .....il titolo mi è tuttora rimasto impresso . Il termine "morte per acqua" si riferisce forse allo scarno rapporto scritto ai parenti od alle registrazioni d' ufficio ? Grazie sopratutto perche ho finalmente fruito di una seguente ed esaustiva ricostruzione della battaglia, nonché di premesse e spiegazioni su tecniche ed armamenti ...cosa che leggendo un libro poche pagine prima di addormentarmi sera per sera non è possibile. Recupererò senz'altro i video in Play List. Un solo appunto per non scoraggiare i neofiti : spiegare inglesismi e termini tecnici meglio nel corso del video oppure con un glossario allegato o un video dedicato da richiamare ad ogni Live . Per capire i colpi non a segno ( in inglese non ricordo) vi sono risalito dalla traduzione e da Wikipedia che traduceva il termine come " infortunio sul lavoro.
sul S55 ho appena visto un buon video su Rex Hangar
Ragazzi non so voi ma già la nostra storia è grave, non si può dire che sia una storia piena di successi, in più nonostante tutto questo tempo e sopratutto dopo questi fatti sconcertanti, delle condizioni in cui siamo entrati in guerra, sento dire a distanza di quasi 90 anni o poco meno : "sono ancora in corso ricerche a riguardo... ". Mi sconcerta questo atteggiamento di quasi indifferenza a sopratutto ai problemi tecnici... problemi che ci rendevano offensivi come delle gazzelle praticamente... bah
Ciao Edoardo, non credo di aver capito..a cosa ti riferisci in particolare?
@@Italian_Military_Archives ciao, ad esempio riguardante la RM , non di sa ancora quali furono le cause della tremenda sprecisione dei cannoni, di cui avete parlato nella live, mi pare assurdo che ancora dolo tutti Sri anni non si sia fatta un idea chiara della cause e del colpevole o colpevoli perché chissà che c'era al livello buracocatico.... non immagino neanche.
@@edoardoooo8832 in realtà le fonti elencano varie cause che hanno contribuito all'elevata dispersione. Per citarne alcuni, l'alta velocità alla volata, la qualità delle cariche di lancio, il fatto che si tendeva ad ingaggiare il nemico da lontano, problemi ad alcuni strumenti di punteria, le canne dei cannoni troppo vicine (sugli incrociatori) etc. Comunque presto affronterò l'argomento sul canale
Bravi tutti ma lasciatemi fare un plauso particolare al giovane Matteo una lieta scoperta!!!
Perché i nostri sparavano in modo così prematuro sprecando una infinità di proiettili e facendosi identificare precocemente? Non era meglio farsi sotto serrando la distanza? Contro degli incrociatori leggeri la Veneto che aveva da temere? E così pure gli incrociatori pesanti. Da quello che ho letto il tiro efficace è tra i 10 e i 15 km.
Ciao Fabio, guarda che nelle due fasi dello scontro di Gaudo le navi italiane hanno sempre serrato le distanze. Poi le navi si avvistano ben più lontano di 15 km e quindi appena poasibile si apriva il fuoco.
@@Italian_Military_Archivesma perché sparare se sai che è inutile? Gli inglesi più veloci si mantennero sempre a distanza di sicurezza. Comunque bellissima puntata, complimenti.
@@fabioderose non era inutile, le distanze non erano certo le più ottimali ma nemmeno al limite estremo. Poi se l'hanno fatto loro che erano professionisti, chi siamo noi per giudicare? Aggiungo che le navi inglesi subirono alcuni danni da "near miss"
@@Italian_Military_Archives25 km non sono tanti? nella maggior parte degli scontri navali della WWl e della Seconda e pure a Leyte chi spara da lontano non colpisce nulla. Purtroppo il tiro navale è di una difficoltà quasi impossibile perché entrambi si muovono ,rollano e beccheggiano et c
Ma che confronto interessante sarebbe stato? Con le torre di tiro compromesse dalla fabbrica le nave erano inutile Mandate al macello
Ma chi siete? Pischelli……….forse!
pazzesca la foto della doccia a terra per i marinai 27:39
errore comunemente fatto: le navi sono sempre femminili. LA Vittorio Veneto, La Pola ecc ecc. anche se il nome è di un uomo, ad esempio LA Carducci
Nella Marina Italiana si usa il maschile, IL Vittorio Veneto, IL Carducci. È così.
Una battaglia non l abbiamo mai vinta e nella 2 guerra mondiale eppure avevamo una discreta flotta armata di chi e la colpa dei nostri ammiragli ?
Pantelleria, Prima e Seconda Sirte dove le metti? Comunque le domande che poni possono trovare risposta nei molti video che trovi in questo canale