Dottor Romagnoli la ringrazio per la sua divulgazione e il metodo da lei proposto. Sto leggendo il suo libro "Restare in piedi tra le onde" (Le faccio i miei complimenti) e mi sono soffermato a leggere più volte le lettere R A D E, però avrei una domanda in merito la quale mi mette in crisi per come conviene affrontare determinate situazioni. Quando abbiamo a che fare con persone tossiche che non ci permettono di esprimere, lasciati passare quei 15/30' (come specificato nella lettera D) come facciamo a ritornare da coloro che ci hanno attivati se pretendono la ragione anche nel torto marcio? Mi riferisco a persone come i genitori o i propri parenti perchè oltre all'escalation poi i toni si alterano per finire al peggio. Comprendo il fatto come dice nel libro che le persone che ci attivano diventeranno i nostri coach ma se non ci danno la possibilità di espressione la vedo dura ad applicare il metodo descritto e di conseguenza andremo ad applicare la trappola dell'evitamento! Confido in una sua gentile risposta perchè in questo periodo mi sento molto abbattuto e sto trovando il suo libro un grandissimo e valido aiuto sopratutto per gli esercizi proposti fanno notare la differenza e la loro efficacia. Grazie di cuore ❤
C'è una cosa che odio delle persone: suppongono che gli altri siano bugiardi; anzi no hanno una visione massimale e standardizzata della massa, ma gli dò ragione sai che sbatti dover prendere singolo caso per singolo caso e solo dopo decidere.
La storia della mosca si comprende leggendo il libro o riferendosi allo studio dedicato a quella che noi definiamo come disidentificazione, non annulla a che vedere con il raccontare qualcosa qualcuno. Non si tratta della parte finale del nostro metodo, che in alcuni casi richiede anche il parlare con qualcuno, è una fase precedente del metodo RADE.
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Molto interessanti questi spunti Gennaro grazie!
Dottor Romagnoli la ringrazio per la sua divulgazione e il metodo da lei proposto.
Sto leggendo il suo libro "Restare in piedi tra le onde" (Le faccio i miei complimenti) e mi sono soffermato a leggere più volte le lettere R A D E, però avrei una domanda in merito la quale mi mette in crisi per come conviene affrontare determinate situazioni.
Quando abbiamo a che fare con persone tossiche che non ci permettono di esprimere, lasciati passare quei 15/30' (come specificato nella lettera D) come facciamo a ritornare da coloro che ci hanno attivati se pretendono la ragione anche nel torto marcio?
Mi riferisco a persone come i genitori o i propri parenti perchè oltre all'escalation poi i toni si alterano per finire al peggio.
Comprendo il fatto come dice nel libro che le persone che ci attivano diventeranno i nostri coach ma se non ci danno la possibilità di espressione la vedo dura ad applicare il metodo descritto e di conseguenza andremo ad applicare la trappola dell'evitamento!
Confido in una sua gentile risposta perchè in questo periodo mi sento molto abbattuto e sto trovando il suo libro un grandissimo e valido aiuto sopratutto per gli esercizi proposti fanno notare la differenza e la loro efficacia.
Grazie di cuore ❤
C'è una cosa che odio delle persone: suppongono che gli altri siano bugiardi; anzi no hanno una visione massimale e standardizzata della massa, ma gli dò ragione sai che sbatti dover prendere singolo caso per singolo caso e solo dopo decidere.
Ma eri a Verona??
Ho il presentimento che ci sarà un aggiornamento di Brain Restart
E quando non hai nessuno a cui raccontarla devi farti bastare quella mosca.
La storia della mosca si comprende leggendo il libro o riferendosi allo studio dedicato a quella che noi definiamo come disidentificazione, non annulla a che vedere con il raccontare qualcosa qualcuno. Non si tratta della parte finale del nostro metodo, che in alcuni casi richiede anche il parlare con qualcuno, è una fase precedente del metodo RADE.