Condivido totalmente il pensiero di quest'uomo, che sottolinea come la "semplicità" sia fondamentale. Essa rende immortale la vettura (nella maggior parte dei casi), e la fa apparire bella anche dopo 40 anni. I lettori di Ruoteclassiche comprendono molto bene questo concetto: numerosi possessori di ordinarie auto attuali (quelle arzigogolate di cui diceva de Silva) non possono non soffermarsi, durante i raduni di auto storiche, della bellezza di certe carrozzerie, abbinate a ruote e pneumatici dai volumi equilibrati (ben più gradevoli dei cerchi da 18" con gomme a spalla bassissima) e la purezza delle linee all'italiana. Ma anche la Panda prima serie deve farci riflettere come la semplicità di questa utilitaria, mirabilmente disegnata da Giugiaro in un caldo agosto in Sardegna, sia un grande esempio di "durabilità" di un concetto e appaia tuttora moderna e bella da possedere. Non so cosa sarà di molte attuali vetture l'una uguale alle altre, senza personalità nè emozione.
le spalle basse le avevano anche le formula 1 degli anni 70 e primi 80, quelle delle auto di serie non erano ribassate solo per problemi tecnici, altrimenti le avrebbero usate già all'epoca. sul resto concordo , basta pensare alla bellezza della F40 ancora attualissima
@@AngeloFalconioArt Il mio concetto è che il "gommone" (pensa alla Ferrari Daytona vista lateralmente) è molto più sexy del "cerchione", la trovo una questione di proporzioni più che altro. Dico sexy riferendomi all'effetto-seduzione di alcune macchine sportive e da competizione (ci metto anche la 330 P4). Mentre i cerchi da 18" o da 19" mi ricordano più quelli delle carrozze. Questo discorso prescinde da ogni considerazione tecnica, è solo estetico ed è la linea della vettura che guardo in particolare.
Un' intervista ad un gran designer, una persona che riesce a trasmettere tutta la sua passione coinvolgendo nelle proprie emozioni e nei propri dubbi lo spettatore. Un'ottima presentazione a livello di "biografia" e, soprattutto, tante idee che da appassionato di auto condivido.
Con tutta la modestia del mondo, quando De Silva parla di overdesign, sembra che mi abbia letto nel pensiero. Non se ne puó piú davvero, non se ne puó piú di questa valanga di linee che non hanno un discorso, che non portano da nessuna parte, che scivolano via senza lasciarti niente. Io guardo le auto, poi inizio a disegnarle, senza averle piú davanti agli occhi e non riesco a ricordare come si completano certi spazi... E pensare, davvero!, che ci sono auto del passato, emozionanti come nessuna, che si descrivono con non piú di 4/5 linee principali. Speriamo che si inverta la tendenza... Il fatto é che usare Alias puó dare alla testa...
Condivido pienamente. Secondo me è anche una questione degli attuali direttori che sono lì perchè non si sa (o si può immaginare), che una macchina non l'hanno mai disegnata (o qualche supercar che mia mamma potrebbe disegnare nella stessa maniera) e che hanno un background tecnico infimo. Non sapendo dove sbattere la testa ed essendo dei grandi posers, puntano tutto sui tecnicismi e sugli orpelli gratuiti che vengono offerti dai junior e senior.
Devo dire che De Silva ha mantenuto una sua integritá nel creare auto. La sua up(specialmente il posteriore) ha gettato un seme nel.mondo automotive che è stato solo parzialmente raccolto. Sono felice che abbia preso la 156 come sua auto... Auto stupendo,persino mitsubishi si è ispirata ad essa per la Lancer
Mi vorrei soffermare sulla parte finale dell'intervista...Nel quale dice " le macchine di oggi puntano più all'apparire che all'essere"....PAROLE SANTE! Tra scarichi finti,tablet ovunque,fari laser,infotaiment ecc ecc, si sta andando a rovinare un mondo fantastico.
You can always have automatic subtitles on youtube in all languages of the world. Also here in settings automatic subtitles if you want. Maybe not 100% accurate but 90% yes ;)
Giustissimo, overdesign, si vedono certe linee oggi che stomacano la mente e clienti che aspettano la novità, dove ogni 9 mesi un auto diventa vecchia. Cultura del bello che fa apprezzare l'essenziale. Guida autonoma, una bestemmia.
De Silva semplicemente UN GRANDE. Tanti hanno capito L'Alfa Romeo in giro per il mondo...peccato che a quanto pare, non ci siano MAI riusciti i quattro tirapiedi che hanno diretto la Fiat.
@@Miami86 No, direi piuttosto scelte nocive e/o deleteree. E nulla mia toglierà mai dalla testa che non siano involontarie. De Silva è soprattutto una persona che sa guardare e sa emozionarsi, che sa amare. Con lui si è peso l'ultimo treno possibile per Alfa Romeo. Iparatò chi?
Audi A5 2021. È uguale a quella 2008, ma con i led da albero di natale e infotainment. Voglio dire che, dopo aver dato una impronta decisiva allo sviluppo del marchio ed alla definitiva consacrazione, neanche Audi sa più dove andare
@@danieledeangelis2181 Hai perfettamente ragione. Da oltre 10/15 anni non c'e' piu' niente di innovativo. Idee molto scarse e SUV tutti uguali senza personalita'. Rorse l'unico marchio che nel bene e nel male ha un suo stile ed e' molto riconoscibile e' Mercedes. Cosa ne pensate?
Sante parole riguardo il design di molte auto moderne alcune con certe pieghe nelle lamiere fatte propio per riempire lo spazio e lasciamo perdere le finte prese d'aria e gli scarichi.
Il fatto che si sia spostato ad una casa automobilistica straniera… e soprattutto tedesca mi rende triste. In Italia ci vogliamo veramente male, noi non abbiamo bisogno di designer stranieri! Abbiamo bisogno di gente come lui! 🇮🇹🇮🇹🇮🇹🍀 Grandissima persona. Prego che lui venga ripreso dall’Alfa Romeo… e che le nostre case automobilistiche tornino effettivamente nostre (Italiane). Naturalmente che vendano nel mercato internazionale, ma cazzo… che siano macchine Italiane. Chiedo scusa, ammetto di essere un fissato.
Sono appassionato di design, credo che la 156 sia la massima sintesi dello stile Alfa Romeo nella quale coesistono il senso della modernità, il carattere del marchio, semplicità e la sensazione retrò delle alfa anni 60' e 70' capolavoro assoluto. Quando uscì nel lontano 97' la concorrenza appari' di botto antiquata. La Giulia di adesso sebbene bella la vedo più un collage della concorrenza, ma se fai un prodotto in linea con i concorrenti mentre la concorrenza già sta sviluppando altro come fai a coprire il gap? Si poteva fare molto di più ecco perchè poi non vende così tanto anche se meccanicamente è valida. La Giulietta di Ramaciotti non la considero nemmeno...
Io sono di parte essendo Alfista e proprietaria di una 156: non posso che ringraziarlo per aver reso possibile una vettura che, a distanza di 27 anni, non ha nulla da invidiare alle pseudo berline (sempre che se ne trovino) moderne
Come de Silva odia la Fiat ho visto poche persone al mondo. E giustamente. Ci sono interviste in cui racconta cose di quegli anni incredibili. Come sono riusciti a distruggere una industria e un heritage di marchi grandiosi andrebbe studiato nelle università come case History definitivo da non replicare mai.
I am the author / primary source of drawings of prototypes of cars that later became serial cars Audi TT, Audi R8, Maybach 62), ... (!) These sketches were made by me in 1986-88, in the USSR.
Costi. Essenzialmente costi. Regola generale: se non comprendi il perché abbiano fatto una certa scelta è sicuramente perché quel particolare, fatto così, costava meno.
Le scarpe da donna con il tacco a spillo racchiudo l' idea di bellezza per antonomasia. Non c' e' contraddizione tra disegnare belle scarpe per donna e belle alfa romeo. La grandezza di De Silva sta proprio in questo.
Ammazza in 2/3 min di disamina sul design ha ammazzato i centri stile di, bmw, Audi, Peugeot; Seat, skoda, vw (che son tutte uguali), Hyundai, kia, lexus, Toyota, Honda...ci metto anche Lamborghini...e sicuramente ho dimenticato qualche marchio.
Chissà a chi si riferisce quando parla di orgia di linee e arzigogoli. Forse a qualcuno che fino agli anni ’90 faceva disegnare le auto a Pininfarina e ora pretende di fare da sé producendo oggetti orrendi con cromature a casaccio?
Ma non solo a Ferrari. Audi stessa, vedi che fine ha fatto. Continua ad appesantire forme, a farcire con tecnologia da albero di Natale: questo in generale su tutta la gamma. Guarda poi A5 e A7: appesantisce lo stesso, ma non modifica da un decennio le linee di base. Non sanno dove andare, e non si riesco a discostarsi da forme ormai iconiche (quelle di De Silva, appunto).
Il problema non è l’Italia ma gli italiani , pessimi manager, mentalità arretrata in campo lavorativo e di un egoismo allucinante …. L’estero ? Pessimi nell’ambito sociali ma se vali in ambito lavorativo ti fanno diventare onnipotente
Purtroppo il frontale delle Alfa Romeo passato il periodo della 156 prima serie che è stata una novità, sono rimaste imprigionate dal trilobone e dalla targa asimmetrica che ne hanno impedito ammodernamento ed evoluzioni nello stile e soprattutto la targa asimmetrica ne disturba in maniera marcata l'armonia visiva rendendo il frontale difettoso, soprattutto all'estero dove le targhe sono più lunghe si portano via mezzo frontale e questo a chi non è tifoso Alfista non piace e non la compra. Sig. Da Silva lei ha fatto un buon lavoro ma si è dimenticato di integrare nella maniera meno fastidiosa possibile la targa che un impatto visivo devastante sulle nuove Alfa, la invito a guardare una Giulia con targa estera cosi capirà perché non vende. Se le Alfa sono destinate a fallire una delle cause principali è il frontale brutto e vecchio e se lei è stato quello che sembrava aver rilanciato il marchio con quel frontale, e sempre quel frontale che adesso la sta affossando perché non sono stati capaci di rinnovarlo, anzi lo hanno sempre più invecchiato e peggiorato.
Rispetto la tua disamina...ma mi permetto di dissentire sul frontale. Prendi quello delle ultime bmw serie 4 con quei due reni verticali enormi che già son brutti per di più vengono “rotti” dalla targa...eppure non credo che la posizione della targa ne decreterà l’insuccesso anzi presto i dati di vendita ci diranno la verità...il problema di Alfa sono i piani industriali mai rispettati, la mancanza di coraggio, il presentare un prototipo nel 2020 e mandarlo in produzione 2-3 anni...forse. Il non aver fatto la Giulia station...e altre mille e mille cacate...in pratica la colpa, se vogliamo incolpare qualcuno sempre secondo me, è di quella manica di incompetenti, inutili bei colletti bianchi che stanno al vertice. Una massa di idioti con il conto in banca bello grasso.
Concordo pienamente con Andrea Skyactive. Potrei aggiungere altri elementi alla lista delle occasioni perse sistematicamente. Ma mi sento di riassumere così: la costanza del gruppo Fiat sembra essere quella delle occasioni perse, della non continuità di modelli e delle gamme, dei design ben riusciti, dei motori e delle meccaniche ben fatte costate sacrificio ed impegno, delle squadre corse di esperienze decennali e plurivittoriose buttate alle ortiche con un tratto di penna, dei marchi gloriosi trasformati in nulla più totale. Le felpe Abarth di Lapo sono il principio e la fine; la corretta metafora della situazione: un bambinone mai cresciuto, che non sa decidere cosa vuol fare da grande, e gioca con i suoi tanti soldi. Ora, quando ormai è troppo tardi, ci troviamo con un Paese industrialmente impoverito per sempre grazie alla miope (per usare una metafora) politica del NULLA attuata dal gruppo Fiat per decenni. Tradotto: se vi serve una jeep, comprate il G-Wagen a 1000 comode rate da 1000 euro al mese. Ammesso che possiate permettervi anche di pensarlo! Un appassionato, fortunato possessore di Fiat Campagnola ar76 2,5 diesel hard-top lunga (per riferirmi ad una delle tante occasioni mancate di cui sopra).
Paolo Pomara: nessuno ha costretto col coltello i designer di Giulia a farla con la targa posta su un lato (come a dover utilizzare il nome Giulia, che sembra un tentativo disperato e parecchio forzato di richiamo ad una storia che in realtà non esiste più), tanto più che la mitica Giulia aveva la targa al centro. D'altro canto, guarda che risultato (in termini stilistici) riuscì a realizzare Giugiaro con Brera/159, con la targa asimmetrica (e io vivo all'estero, in un Paese dove, come dici tu, le targhe sono più grandi: e di 159 e Brera ne incontro davvero ancora tante e tutte ben conservate, sinonimo di apprezzamento innegabile del pubblico). Che poi, a livello di continuità (di stile): perché gettare alle ortiche il fantastico stile di Brera/159? E non fare come BMW, che per decenni evolve sempre gli stessi stilemi con una "politica" dei "piccolissimi passi" di sviluppo (ultima e discutibilissima svolta stilistica a parte)? Vedi doppi fari tondi e doppio rene, vedi montante C, tanto per citare alcuni elementi di continuità dello stile negli ultimi 40 anni della storia BMW. Io questo NON lo capirò mai.
Grande uomo! Fiero di aver preso a 23 anni una 156!
Condivido totalmente il pensiero di quest'uomo, che sottolinea come la "semplicità" sia fondamentale. Essa rende immortale la vettura (nella maggior parte dei casi), e la fa apparire bella anche dopo 40 anni. I lettori di Ruoteclassiche comprendono molto bene questo concetto: numerosi possessori di ordinarie auto attuali (quelle arzigogolate di cui diceva de Silva) non possono non soffermarsi, durante i raduni di auto storiche, della bellezza di certe carrozzerie, abbinate a ruote e pneumatici dai volumi equilibrati (ben più gradevoli dei cerchi da 18" con gomme a spalla bassissima) e la purezza delle linee all'italiana. Ma anche la Panda prima serie deve farci riflettere come la semplicità di questa utilitaria, mirabilmente disegnata da Giugiaro in un caldo agosto in Sardegna, sia un grande esempio di "durabilità" di un concetto e appaia tuttora moderna e bella da possedere. Non so cosa sarà di molte attuali vetture l'una uguale alle altre, senza personalità nè emozione.
le spalle basse le avevano anche le formula 1 degli anni 70 e primi 80, quelle delle auto di serie non erano ribassate solo per problemi tecnici, altrimenti le avrebbero usate già all'epoca. sul resto concordo , basta pensare alla bellezza della F40 ancora attualissima
@@AngeloFalconioArt Il mio concetto è che il "gommone" (pensa alla Ferrari Daytona vista lateralmente) è molto più sexy del "cerchione", la trovo una questione di proporzioni più che altro. Dico sexy riferendomi all'effetto-seduzione di alcune macchine sportive e da competizione (ci metto anche la 330 P4). Mentre i cerchi da 18" o da 19" mi ricordano più quelli delle carrozze. Questo discorso prescinde da ogni considerazione tecnica, è solo estetico ed è la linea della vettura che guardo in particolare.
Un' intervista ad un gran designer, una persona che riesce a trasmettere tutta la sua passione coinvolgendo nelle proprie emozioni e nei propri dubbi lo spettatore. Un'ottima presentazione a livello di "biografia" e, soprattutto, tante idee che da appassionato di auto condivido.
Condivido pienamente il suo pensiero ....in particolare modo il suo punto di vista sul design delle auto moderne!
Con tutta la modestia del mondo, quando De Silva parla di overdesign, sembra che mi abbia letto nel pensiero. Non se ne puó piú davvero, non se ne puó piú di questa valanga di linee che non hanno un discorso, che non portano da nessuna parte, che scivolano via senza lasciarti niente. Io guardo le auto, poi inizio a disegnarle, senza averle piú davanti agli occhi e non riesco a ricordare come si completano certi spazi... E pensare, davvero!, che ci sono auto del passato, emozionanti come nessuna, che si descrivono con non piú di 4/5 linee principali. Speriamo che si inverta la tendenza... Il fatto é che usare Alias puó dare alla testa...
Condivido pienamente. Secondo me è anche una questione degli attuali direttori che sono lì perchè non si sa (o si può immaginare), che una macchina non l'hanno mai disegnata (o qualche supercar che mia mamma potrebbe disegnare nella stessa maniera) e che hanno un background tecnico infimo. Non sapendo dove sbattere la testa ed essendo dei grandi posers, puntano tutto sui tecnicismi e sugli orpelli gratuiti che vengono offerti dai junior e senior.
Devo dire che De Silva ha mantenuto una sua integritá nel creare auto. La sua up(specialmente il posteriore) ha gettato un seme nel.mondo automotive che è stato solo parzialmente raccolto. Sono felice che abbia preso la 156 come sua auto... Auto stupendo,persino mitsubishi si è ispirata ad essa per la Lancer
Le sue parole esprimono a pieno il mio pensiero.
Thank you for creating the seat altea, the car of my childhood
Gracie
Mi vorrei soffermare sulla parte finale dell'intervista...Nel quale dice " le macchine di oggi puntano più all'apparire che all'essere"....PAROLE SANTE!
Tra scarichi finti,tablet ovunque,fari laser,infotaiment ecc ecc, si sta andando a rovinare un mondo fantastico.
These designer interviews are such treasures, I really hope you will add English subtitles someday so a larger audience can fully understand and enjoy
You can always have automatic subtitles on youtube in all languages of the world. Also here in settings automatic subtitles if you want. Maybe not 100% accurate but 90% yes ;)
Go to gear, subtitles, then choose auto-generated with your preferred language
@@dariofeltre thanks, that wasn't there a year ago, but great it's possible now!
Giustissimo, overdesign, si vedono certe linee oggi che stomacano la mente e clienti che aspettano la novità, dove ogni 9 mesi un auto diventa vecchia. Cultura del bello che fa apprezzare l'essenziale.
Guida autonoma, una bestemmia.
Uno dei più grandi della Storia
Quando parla di Alfa Romeo gli luccicano gli occhi. Un mito
Se metti pollice giú vinci un contratto da chief designer in Ssangyong...
beh, non vedo tutta questa fregatura: se va bene salvi il marchio, se va male... beh, dopo la Rodius mk1 difficile far di peggio
De Silva semplicemente UN GRANDE.
Tanti hanno capito L'Alfa Romeo in giro per il mondo...peccato che a quanto pare, non ci siano MAI riusciti i quattro tirapiedi che hanno diretto la Fiat.
Hanno fatto scappare una grande persona e grande disegnatore!..... la Fiat fa scelte obsolete.
@@Miami86 No, direi piuttosto scelte nocive e/o deleteree. E nulla mia toglierà mai dalla testa che non siano involontarie. De Silva è soprattutto una persona che sa guardare e sa emozionarsi, che sa amare. Con lui si è peso l'ultimo treno possibile per Alfa Romeo. Iparatò chi?
Alfa es giugiaro, diseño atemporal y hermoso.....
Audi A5 2008. Linea elegantissima
Audi A5 2021. È uguale a quella 2008, ma con i led da albero di natale e infotainment. Voglio dire che, dopo aver dato una impronta decisiva allo sviluppo del marchio ed alla definitiva consacrazione, neanche Audi sa più dove andare
@@danieledeangelis2181 Hai perfettamente ragione. Da oltre 10/15 anni non c'e' piu' niente di innovativo. Idee molto scarse e SUV tutti uguali senza personalita'. Rorse l'unico marchio che nel bene e nel male ha un suo stile ed e' molto riconoscibile e' Mercedes. Cosa ne pensate?
Quanto ha ragione, non se ne può più di questi accrocchi pieni di linee e spigoli totalmente privi di personalità.
Sante parole riguardo il design di molte auto moderne alcune con certe pieghe nelle lamiere fatte propio per riempire lo spazio e lasciamo perdere le finte prese d'aria e gli scarichi.
la 156 e rimarra la berlina piu bella di tutte
Il fatto che si sia spostato ad una casa automobilistica straniera… e soprattutto tedesca mi rende triste.
In Italia ci vogliamo veramente male, noi non abbiamo bisogno di designer stranieri! Abbiamo bisogno di gente come lui!
🇮🇹🇮🇹🇮🇹🍀
Grandissima persona.
Prego che lui venga ripreso dall’Alfa Romeo… e che le nostre case automobilistiche tornino effettivamente nostre (Italiane).
Naturalmente che vendano nel mercato internazionale, ma cazzo… che siano macchine Italiane.
Chiedo scusa, ammetto di essere un fissato.
Un altro personaggio dall'enorme spessore che l'Italia si è lasciato scappare......
La 156 è la berlina Alfa Romeo più bella di sempre
questa è grossa!🤣🤣🤣🤣
Anche la q5 il suv piu' belli sei grande
L'Audi A5 è la mia macchina preferita
Sono appassionato di design, credo che la 156 sia la massima sintesi dello stile Alfa Romeo nella quale coesistono il senso della modernità, il carattere del marchio, semplicità e la sensazione retrò delle alfa anni 60' e 70' capolavoro assoluto. Quando uscì nel lontano 97' la concorrenza appari' di botto antiquata. La Giulia di adesso sebbene bella la vedo più un collage della concorrenza, ma se fai un prodotto in linea con i concorrenti mentre la concorrenza già sta sviluppando altro come fai a coprire il gap? Si poteva fare molto di più ecco perchè poi non vende così tanto anche se meccanicamente è valida. La Giulietta di Ramaciotti non la considero nemmeno...
De Silva è un uomo eccezionale...tuttavia la 156 per me rimane una Marea con il marchio Alfa Romeo. Non sarà mai l'Alfetta tra 20 anni, mai.
@@GED7773 Marea con marchio Alfa Romeo? Ho posseduto entrambe, e penso solo che come pensiero è fuoristrada
Un mito maltrattato da Cantarella, apprezzatissimo da Piech
Mi piacerebbe sapere tutte le macchine che ha disegnato. Esiste un libro di tutte le sue vetture ?
Io sono di parte essendo Alfista e proprietaria di una 156: non posso che ringraziarlo per aver reso possibile una vettura che, a distanza di 27 anni, non ha nulla da invidiare alle pseudo berline (sempre che se ne trovino) moderne
Come de Silva odia la Fiat ho visto poche persone al mondo. E giustamente. Ci sono interviste in cui racconta cose di quegli anni incredibili. Come sono riusciti a distruggere una industria e un heritage di marchi grandiosi andrebbe studiato nelle università come case History definitivo da non replicare mai.
E meno male che non è Lancista 😅
@@glaucox9730 devi interpellare Fumia: sul libro che ha scritto c'è un capitolo, sul suo periodo in Fiat come capo del Centro Stile...
13:00 92 minuti di applausi!
Quando la MERITOCRAZIA Agnelliana funziona alla grande!
I am the author / primary source of drawings of prototypes of cars that later became serial cars Audi TT, Audi R8, Maybach 62), ... (!) These sketches were made by me in 1986-88, in the USSR.
tranquillo Walter,
non brilla in te la scintilla di Giorgetto
Walter de Silva l unico che poteva che fosse stato seguito e capito rilanciare l alfa romeo
La 156 non ha antenna radio, la 159 si ed è uscita dopo non ne lo spiego
Costi. Essenzialmente costi.
Regola generale: se non comprendi il perché abbiano fatto una certa scelta è sicuramente perché quel particolare, fatto così, costava meno.
dopo aver visto il Tonale mi sembra un peccato avere quest'uomo a disegnare scarpe.
Le scarpe da donna con il tacco a spillo racchiudo l' idea di bellezza per antonomasia. Non c' e' contraddizione tra disegnare belle scarpe per donna e belle alfa romeo. La grandezza di De Silva sta proprio in questo.
Maestro De Sliva ...
Ammazza in 2/3 min di disamina sul design ha ammazzato i centri stile di, bmw, Audi, Peugeot; Seat, skoda, vw (che son tutte uguali), Hyundai, kia, lexus, Toyota, Honda...ci metto anche Lamborghini...e sicuramente ho dimenticato qualche marchio.
Innamorato dell alfa....tradito dai torinesi..
min 10:23 il riassunto del perche' li talenti fuggono dall'Italia ...
A me piace molto la 147, poi in bmw per la prima serie 1 hanno copiato senza vergogna
concordo pienamente con te.
Seat Ibiza....
capillarizzare annichilire da sopra?
l'evoluzione dal basilare a ignoto per spazio tempo
su design
..
..
..
secondo me il muso 147 era ispirato puro?
Chissà a chi si riferisce quando parla di orgia di linee e arzigogoli.
Forse a qualcuno che fino agli anni ’90 faceva disegnare le auto a Pininfarina e ora pretende di fare da sé producendo oggetti orrendi con cromature a casaccio?
Ma non solo a Ferrari. Audi stessa, vedi che fine ha fatto. Continua ad appesantire forme, a farcire con tecnologia da albero di Natale: questo in generale su tutta la gamma. Guarda poi A5 e A7: appesantisce lo stesso, ma non modifica da un decennio le linee di base. Non sanno dove andare, e non si riesco a discostarsi da forme ormai iconiche (quelle di De Silva, appunto).
@@danieledeangelis2181 Io in realtà lanciavo una frecciatina a Peugeot :D
Però condivido gran parte del resto del ragionamento.
Ah ecco, certo. Hai ragione tu, non avevo inteso il riferimento a Peugeot ;)
Il problema non è l’Italia ma gli italiani , pessimi manager, mentalità arretrata in campo lavorativo e di un egoismo allucinante …. L’estero ? Pessimi nell’ambito sociali ma se vali in ambito lavorativo ti fanno diventare onnipotente
Purtroppo il frontale delle Alfa Romeo passato il periodo della 156 prima serie che è stata una novità, sono rimaste imprigionate dal trilobone e dalla targa asimmetrica che ne hanno impedito ammodernamento ed evoluzioni nello stile e soprattutto la targa asimmetrica ne disturba in maniera marcata l'armonia visiva rendendo il frontale difettoso, soprattutto all'estero dove le targhe sono più lunghe si portano via mezzo frontale e questo a chi non è tifoso Alfista non piace e non la compra. Sig. Da Silva lei ha fatto un buon lavoro ma si è dimenticato di integrare nella maniera meno fastidiosa possibile la targa che un impatto visivo devastante sulle nuove Alfa, la invito a guardare una Giulia con targa estera cosi capirà perché non vende. Se le Alfa sono destinate a fallire una delle cause principali è il frontale brutto e vecchio e se lei è stato quello che sembrava aver rilanciato il marchio con quel frontale, e sempre quel frontale che adesso la sta affossando perché non sono stati capaci di rinnovarlo, anzi lo hanno sempre più invecchiato e peggiorato.
Mah. Penso che la situazione del marchio risenta piuttosto dalla cronica e puntuale uccisione di tutti i modelli.
Rispetto la tua disamina...ma mi permetto di dissentire sul frontale. Prendi quello delle ultime bmw serie 4 con quei due reni verticali enormi che già son brutti per di più vengono “rotti” dalla targa...eppure non credo che la posizione della targa ne decreterà l’insuccesso anzi presto i dati di vendita ci diranno la verità...il problema di Alfa sono i piani industriali mai rispettati, la mancanza di coraggio, il presentare un prototipo nel 2020 e mandarlo in produzione 2-3 anni...forse. Il non aver fatto la Giulia station...e altre mille e mille cacate...in pratica la colpa, se vogliamo incolpare qualcuno sempre secondo me, è di quella manica di incompetenti, inutili bei colletti bianchi che stanno al vertice. Una massa di idioti con il conto in banca bello grasso.
Concordo pienamente con Andrea Skyactive. Potrei aggiungere altri elementi alla lista delle occasioni perse sistematicamente. Ma mi sento di riassumere così: la costanza del gruppo Fiat sembra essere quella delle occasioni perse, della non continuità di modelli e delle gamme, dei design ben riusciti, dei motori e delle meccaniche ben fatte costate sacrificio ed impegno, delle squadre corse di esperienze decennali e plurivittoriose buttate alle ortiche con un tratto di penna, dei marchi gloriosi trasformati in nulla più totale.
Le felpe Abarth di Lapo sono il principio e la fine; la corretta metafora della situazione: un bambinone mai cresciuto, che non sa decidere cosa vuol fare da grande, e gioca con i suoi tanti soldi.
Ora, quando ormai è troppo tardi, ci troviamo con un Paese industrialmente impoverito per sempre grazie alla miope (per usare una metafora) politica del NULLA attuata dal gruppo Fiat per decenni. Tradotto: se vi serve una jeep, comprate il G-Wagen a 1000 comode rate da 1000 euro al mese. Ammesso che possiate permettervi anche di pensarlo!
Un appassionato, fortunato possessore di Fiat Campagnola ar76 2,5 diesel hard-top lunga (per riferirmi ad una delle tante occasioni mancate di cui sopra).
Paolo Pomara: nessuno ha costretto col coltello i designer di Giulia a farla con la targa posta su un lato (come a dover utilizzare il nome Giulia, che sembra un tentativo disperato e parecchio forzato di richiamo ad una storia che in realtà non esiste più), tanto più che la mitica Giulia aveva la targa al centro. D'altro canto, guarda che risultato (in termini stilistici) riuscì a realizzare Giugiaro con Brera/159, con la targa asimmetrica (e io vivo all'estero, in un Paese dove, come dici tu, le targhe sono più grandi: e di 159 e Brera ne incontro davvero ancora tante e tutte ben conservate, sinonimo di apprezzamento innegabile del pubblico). Che poi, a livello di continuità (di stile): perché gettare alle ortiche il fantastico stile di Brera/159? E non fare come BMW, che per decenni evolve sempre gli stessi stilemi con una "politica" dei "piccolissimi passi" di sviluppo (ultima e discutibilissima svolta stilistica a parte)? Vedi doppi fari tondi e doppio rene, vedi montante C, tanto per citare alcuni elementi di continuità dello stile negli ultimi 40 anni della storia BMW. Io questo NON lo capirò mai.