Pisa - da Pisa79 a Tuttomondo

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  • เผยแพร่เมื่อ 12 ก.พ. 2023
  • Tuttomondo è un grande murale realizzato da Keith Haring nel 1989 sulla parete esterna della canonica della chiesa di Sant'Antonio Abate a Pisa.
    Si tratta dell'ultima opera pubblica dell'artista statunitense prima della sua morte, nonché l'unica pensata per essere permanente.
    Keith Haring incontrò a New York un giovane studente pisano, Piergiorgio Castellani, che lo invitò a trascorrere un periodo di soggiorno nella città toscana.
    Qui l'artista ebbe l'idea di realizzare un murale: l'unico spazio disponibile era una grande parete esterna, posta sul lato nord del convento della chiesa di Sant'Antonio Abate, semidistrutto durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Grazie all'accordo raggiunto tra l'artista, il comune e il parroco del convento, si procedette con la realizzazione dell'opera.
    Il dipinto ritrae 30 figure dinamiche e di grande vitalità, concatenate e incastrate tra loro a simboleggiare la pace e l'armonia del mondo.
    Al centro del murale si trova la "croce pisana", rappresentata con quattro figure umane unite all'altezza della vita.
    Più in alto, un uomo sorregge sulle spalle un delfino, a sinistra compaiono un cane, una scimmia e un volatile: il legame dell'uomo con la natura è indispensabile per l'armonia del mondo. In alto a destra un paio di forbici, a simboleggiare il bene, rappresentate come l'unione di due figure umane, tagliano in due un serpente, a simboleggiare il male. Una donna con in braccio un bambino e un uomo con un televisore al posto della testa rappresentano il contrasto tra la naturalità della vita e la tecnologia che ne stravolge i ritmi. Si può notare in alto a sinistra una persona gialla, come una matriosca, a simboleggiare che anche una persona con chili di peso in eccesso, nei diritti e nei doveri dal suo interno, è uguale a tutti gli altri.
    Due gemelli siamesi al centro, uniti nel tronco, e altri due a destra uniti all'altezza delle spalle, sono probabilmente una condanna ai disastri nucleari. In basso, al livello della strada, è stata raffigurata una figura gialla che cammina: rappresenta il pubblico, un passante o un turista, che dedica un momento di riflessione all'opera, prima di proseguire in direzione della Torre di Pisa.
    La Marcia contro la violenza sugli/sulle omosessuali, nota anche come Pisa79, è stata una manifestazione di protesta contro la violenza nei confronti delle persone LGBT, finalizzata a promuovere i loro diritti.
    È stata organizzata il 24 novembre 1979 dal Collettivo Omosessuale Orfeo, come reazione all'omicidio di un omosessuale a Livorno e al clima generale di violenza contro la comunità LGBT. È stata la prima manifestazione italiana di orgoglio omosessuale autorizzata da una questura e patrocinata da un Comune e viene quindi annoverata come il primo Gay Pride italiano.
    A seguito dell'ennesima ondata di violenze nei confronti di persone omosessuali che si era verificata in Italia e in particolare all'omicidio di Dario Taddei, avvenuto nell'estate del 1979, il movimento per i diritti degli/delle omosessuali aveva pensato di organizzare a Pisa una manifestazione nazionale contro la violenza sugli uomini e sulle donne omosessuali.
    Era la prima manifestazione LGBT italiana ad essere autorizzata dalla questura e dal comune.
    Il concentramento fu stabilito per le ore 15.00 di sabato 24 novembre in piazza dei Cavalieri e alle ore 16.00 un corteo di circa 500 persone si snodò per la città seguendo Via Ulisse Dini, Borgo Stretto, Ponte di Mezzo, Lungarno Gambacorti, Via Mazzini, Piazza Vittorio Emanuele, Corso Italia e si concluse in Via di Banchi.
    La manifestazione venne accolta dalla cittadinanza in maniera per lo più positiva, anche se non mancarono isolati episodi di contestazione con lancio di acqua e cibo.
    Al termine della mobilitazione, ora 18.00, venne convocata una riunione conclusiva nella biblioteca comunale, ove si discusse dell'avvenimento e venne improvvisata, da Ciro Cascina, una rappresentazione teatrale.
    Alle 21.30 si tenne una festa gay nella chiesa sconsacrata di San Bernardino in Via Pietro Gori.

ความคิดเห็น • 2

  • @jonathanbensi4548
    @jonathanbensi4548 ปีที่แล้ว +3

    Anche questa è storia di Pisa! Sono già passati 34 anni... Pisa&Love

    • @ilnano123-xt4mb
      @ilnano123-xt4mb 10 หลายเดือนก่อน +2

      Da meridionale che vive in toscana noto che c'e' molta piu' liberta' e mente aperta in toscana rispetto che al sud.... Sembra di essere nel medioevo.....