Precisazione necessaria: Il ruolo dei ricercatori a tempo indeterminato è stato messo ad esaurimento dalla Legge n. 240/10 del 30 dicembre 2010 (Wikipedia). Quindi, almeno per quanto riguarda la situazione italiana, i ricercatori a tempo indeterminato sono solo coloro che avevano stipulato questo tipo di contratto precedentemente rispetto all'entrata in vigore di questa legge!
Ciao, frequento il liceo scientifico (appena finito il primo anno) e da quando ero alle elementari ho sempre avuto una passione per la scienza in generale, poi questa passione si è sempre più "specializzata" verso le scienze fisiche (fisica, chimica, scienze dei materiali, matematica...) e in particolare fisica teorica e astrofisica (anche se non posso non posso non tenere in considerazione scienze dei materiali, matematica o fisica sperimentale come seconde lauree), vorrei sapere come vive nel concreto un ricercatore, com'è la sua giornata tipo, ma non trovo informazioni da nessuna parte (si fa tutto da soli, si collabora, dove si fa ricerca, come sono gli orari, insomma come funziona), potresti fare un video su questo tema? Probabilmente chiarirebbe le idee a un sacco di persone visto che c'è moltissima confusione in merito. Grazie in anticipo
Ciao! Volevo chiederti una informazione, essendo ovviamente molto più informato di me! Per diventare ricercatrici in ambito medico, i passaggi cambiano radicalmente o anch'essa rimane quasi uguale al percorso da te specificato? Seconda domanda, secondo la tua opinione per iniziare, appunto, quale facoltà triennale posso intraprendere se il mio obiettivo è appunto diventare ricercatrice in ambito medico? Grazie in anticipo!
Ciao Alice! Purtroppo non è il mio campo, ma proverò comunque a darti una risposta...! Se si parla di fare ricerca nel senso di stare in laboratorio ad analizzare campioni ecc ecc... Direi che sì, mi aspetto che il percorso sia bene o male lo stesso! Ora, l'ambito medico è piuttosto ampio e variegato, immagino che in un laboratorio di ricerca ci siano varie personalità specializzate in vari ambiti (medicina in sé, chimica, biologia...) Penso che quindi questi possano essere buoni punti di partenza (ora, so che medicina è tutt'altro che una triennale, sono 11 anni di studio tra laurea e specialistica, ma probabilmente è anche l'opzione migliore se si vuole intraprendere questa carriera...). Concludo ribadendo che non essendo il mio campo non posso mettere le mani sul fuoco per le cose che ho detto... Se questa è la tua aspirazione ti invito a non interrompere qui la tua ricerca!!!
Mio figlio ha fatto la magistrale in Francia. Economie gestion specializzato in agricoltura. Non ha fatto nessun dottorato. Ha comunque sempre (cinque anni) per formarsi come ricercatore economista in ambito agricolo biodiversità, per un grosso e importante istituto statale 2 anni ed ora per una Onlus compartecipata da Ministero dell'Agricoltura e privati, dove ha ottenuto il ruolo di ricercatore a tempo indeterminato,, dal luglio 2021. Quindi senza dottorato. In Italia, si può fare questa carriera senza i tre anni/quattro aggiuntivi ?
Ciao Mara! Probabilmente si, l'agricoltura non è il mio campo di sicuro, ma il corso solito per poi rimanere in ambito accademico è fare un dottorato. Perlomeno per quanto riguarda il mio campo ed altri simili. Per quanto riguarda insegnare direi proprio che una laurea è più che sufficiente (direi che non molti insegnanti di liceo hanno fatto un dottorato)
@@nicktragula Grazie, effettivamente avevo pensato, a mio figlio non interessa insegnare, dopo il quinto anno di universita', quando abbiamo parlato di dottorato, ci ha detto che non desiderava più continuare. Certo, che con il suo lavoro attualmente, dopo la sua laurea alla Sorbona 1 scienze politiche, si valutava come ricercatore senza dottorato, poteva essere un ricercatore di serie B. A livello stipendio, comunque è stato sempre in grado di vivere nella capitale e ottenere la cittadinanza francese molto velocemente.
Una domanda. Che tipo di ricercatori si è se si finisce solo la magistrale? Cioè si lavora nella ricerca facendo parte di un team e quindi non essere ricercatore dipendente?
Non sono sicuro si possa finire "soltanto" la magistrale e continuare a fare ricerca in ambito puramente accademico. In quel caso un dottorato è sicuramente la maniera più naturale per continuare, direi che sia anche la sola. Si può comunque lavorare in ambito di ricerca entrando in associazioni e compagnie che lavorano indipendentemente rispetto alle varie università, in quel caso una laurea può già permettere di essere assunto, come ad esempio succede per i vari ingegneri che devono far funzionare la strumentazione! In generale, tuttavia, si lavora sempre in gruppi, più o meno piccoli, il che, tuttavia, non vuol dire che si deve sempre sottostare a quello che gli altri vogliono e fare ciò che gli altri dicono!
Ciao Nick, vorrei capire quanto impegna in termini di ore settimanali un dottorato. Potrebbe incastrarsi con un parallelo lavoro part-time? Sono un fisioterapista, attualmente studente di cdl magistrale (e per adesso riesco a conciliare lavoro, lezioni e studio, aiutato anche dal fatto che causa covid è diventato tutto online). So che varia da corso a corso e da sede a sede, ma se dovessi intraprendere successivamente un dottorato come si ripartirebbero (solitamente) le ore dedicate ai corsi, alla ricerca e alla stesura della tesi? Serve necessariamente la mia presenza fisica? Le varie attività sono concentrate in determinati periodi di ogni anno di phd o sono distribuite uniformemente durante l'anno? Scusa per le 1000 domande ma c'è tanta confusione nella mia testa 😅 Grazie in anticipo per la risposta! PS: fantastico il poster di One Piece! 😂
Ciao! Grazie per la domanda! Il dottorato è a tutti gli effetti un lavoro a tempo pieno... In Italia (e anche in tanti posti all'estero come qui in Olanda) il dottorando non deve per forza seguire corsi, ma svolge lo stesso tipo di lavoro che svolgono tutti gli altri ricercatori... È qualcosa di molto diverso dal frequentare una facoltà come studente triennale o magistrale...!
Ciao bel video, volevo chiedere se finito il dottorato magari all'estero ci siano buone probabilità per rimanere lì a lavorare senza tornare in Italia, oppure è un'alternativa complicata per riuscirci di solito (visto comunque già difficile di suo trovare lavoro come ricercatore in generale anche qui in Italia)
Ciao Gabriele! Di solito (almeno nel mio campo) la norma è che non si resta nello stesso posto una volta finito il dottorato, ma ci sono persone che lo fanno, quindi direi che davvero nulla è impossibile a questo riguardo. Senza contare che comunque l'estero è grande ahaha, quindi se si vuole rimanere all'estero in generale basta cercare un altro posto (in Europa o non). Considera che, una volta finito il dottorato, una persona è molto specializzata e quindi bisognerà stare attenti a trovare tutte le proposte di contratto che calzano meglio...!
Hey ciao volevo chiederti una cosa. Mi sono soffermato molto alla parte del dottorato, e la domanda che voglio fari è: si può fare ad esempio 1-2 anni di dottorato all’estero, e poi tornare in Italia e comperare il dottorato? O si deve fare per forza in un posto singolo c’è o lo fai in Italia o all’estero? Spero che mi risponderai, grazie in anticipo.
Ciao Vincenzo! Ti posso dire qual è la prassi: in generale, nella maggior parte dei casi, il dottorato lo fai in un posto solo (ciò non toglie che in periodi normali tu possa fare periodi (settimane o mesi) all'estero, per assistere a conferenze o fare cooperazioni temporanee). So che comunque ci sono anche dottorandi che vengono assunti anche per fare progetti in collaborazione fra più enti, che portano a fare un periodo in un posto e un altro periodo in un altro posto, questo può succedere, ma è sicuramente molto più raro che l'altro caso...!
@@nicktragula grazie mille per avermi risposto. Tu personalmente cosa consiglieresti a chi vuole fare ricerca? C’è fare il dottorato qui o fare il dottorato all’estero e poi ritornare qui? Perché io vorrei farlo all’estero, però dopo vorrei tornare qui in Italia a lavorare. Che consiglio mi puoi dare??🙏🏻
Beh diciamo che le variabili in gioco non sono poche: prima di tutto bisogna vedere se nel tuo specifico ambito di ricerca ci sono sedi all'estero di prestigio, nelle quali sai già di trovare un ambiente competitivo e stimolante. Sicuramente un'esperienza all'estero penso arricchisca una persona (e non solo il tuo curriculum). Bisogna chiedersi come mai si sente la spinta verso qualcosa di nuovo o verso il rimanere a "casa"...
Ciao bel video ! Vorrei chiarire l ultimo step ... quando si è concluso il dottorato, per diventare ricercatore universitario a tempo indeterminato bisogna vincere un concorso ? Fare un colloquio di lavoro o qualcos altro per entrare nel mondo accademico con questa qualifica ?
Ciao! Direi che dopo il dottorato, la procedura standard sia fare almeno un contratto come Postdoc... Dopo di che si va verso occupazioni come quella del professore, anche se, appunto, non so se a questo punto sia possibile avere ufficialmente un contrato a tempo indeterminato come tale!
Hey ciao, volevo chiederti una cosa. Ma di solito quante persone riescono a prendere un dottorato? C’è di solito quante persone riescono ad ottenere il dottorato poche? Spero che mi risponderai, grazie in anticipo🤗🤗
Ciao Vincenzo! Non ho capito bene se la tua domanda è "quante persone riescono a trovare un posto come dottorando/a?" o "una volta ottenuto il posto, quante persone riescono a portare a termine il dottorato?" Quindi ti risponderò ad entrambe: - Trovare posto come dottorando/a non è facile, ma è tutta questione di fare domanda in tanti posti, tutti quelli che potrebbero interessarti, e di sapere aspettare. Sono convinto che, con una buona laurea magistrale in tasca, la passione per la ricerca e la voglia di lavorare sodo, sia raro rimanere a bocca asciutta per un tempo indefinito... - Una volta ottenuta la posizione e quindi iniziato il progetto, è abbastanza poco comunque che non si portino a termine i 3/4 anni di contratto, e ciò di solito avviene in casi particolari, quando sia la persona in questione, che una commissione che la valuta si rendono conto che non è il caso di continuare (almeno, questo è ciò che succede in Olanda, ma penso che altrove non sia tanto diverso, seppur possa non svolgersi con le stesse procedure)
Hey Nick! Posso farti una domanda? Per i corsi di facoltà scientifica, dopo una triennale (che so, in geologia) se poi non si rimane soddisfatti di tale percorso (magari perchè si scopre che la propria passione è la fisica del sistema Terra, quindi un approccio più quantitativo allo studio della Terra), allora è possibile cambiare? Lo chiedo in quanto è proprio il mio caso purtroppo. Penso di prendermi un anno in cui seguire corsi di fisica/matematica per potenziarle il più possibile e poi approcciare tale magistrale. Questo tipo di processo secondo te può andare a buon fine se affrontato con la massima costanza e impegno? O mi conviene ricominciare una triennale in fisica (ho 22 anni, non ho perso tempo, non so se questo è un problema)?
Ciao Ale! Premettendo che in queste cose tutto è possibile, e che l'età all'università è un fattore molto più che secondario, mi verrebbe da consigliarti questo: Forse fare un'intera triennale è un po' tanto e rischia di diventare davvero lunga, falla solo se veramente vuoi praticamente ricominciare, mantenendo il bagaglio culturale che geologia ti ha dato. Un'idea potrebbe essere quella di iniziare subito la magistrale, sicuramente sarà difficile, sicuramente sbatterai contro tanti muri, ma almeno saprai quali sono le precise lacune da colmare. Magari non finirai la magistrale in due anni, magari all'inizio potrà essere complicato, ma secondo me ne vale la pena. Poi c'è anche il caso che il tutto si riveli più semplice/affrontabile di quanto pensi!!!
Ciao Antonio! La ricerca è un campo mondiale, e ogni giorno si lavora con persone da letteralmente tutto il mondo. Avere un buon livello di inglese è fondamentale, certo, si migliora con il tempo, ma già da subito è molto importante saper esprimere a parole (inglesi) il tuo pensiero, e saper capire quello che ti viene detto...!
@@nicktragula Nella maggior parte dei bandi a concorso per i Dottorati di ricerca viene chiesto un livello B2, però penso che il livello è così elevato che appena si finisce il dottorato si ha un C2.
Ricercatori sono una vocazione. Non può essere una professione. Per 10 anni non si tira fuori nulla, poi forse qualcosa. E chi ha prodotto, o meglio chi è disposto a finanziarli.? Il ricercatore deve essere una "costola" di certe professioni attinenti.
Precisazione necessaria: Il ruolo dei ricercatori a tempo indeterminato è stato messo ad esaurimento dalla Legge n. 240/10 del 30 dicembre 2010 (Wikipedia). Quindi, almeno per quanto riguarda la situazione italiana, i ricercatori a tempo indeterminato sono solo coloro che avevano stipulato questo tipo di contratto precedentemente rispetto all'entrata in vigore di questa legge!
C’è non ho capito, quindi oggi non e possibile diventare ricercatori?
Solamente a tempo indeterminato, per fare ricerca continuano ad esistere tantissime strade!
Ciao, frequento il liceo scientifico (appena finito il primo anno) e da quando ero alle elementari ho sempre avuto una passione per la scienza in generale, poi questa passione si è sempre più "specializzata" verso le scienze fisiche (fisica, chimica, scienze dei materiali, matematica...) e in particolare fisica teorica e astrofisica (anche se non posso non posso non tenere in considerazione scienze dei materiali, matematica o fisica sperimentale come seconde lauree), vorrei sapere come vive nel concreto un ricercatore, com'è la sua giornata tipo, ma non trovo informazioni da nessuna parte (si fa tutto da soli, si collabora, dove si fa ricerca, come sono gli orari, insomma come funziona), potresti fare un video su questo tema? Probabilmente chiarirebbe le idee a un sacco di persone visto che c'è moltissima confusione in merito. Grazie in anticipo
Bel video. Sei anche simpatico. Che tesi magistrale hai fatto per curiosità? Hai fatto il dottorato anche?
Questo video andrebbe diffuso a tutte le scuole! Bravo!
Ciao! Volevo chiederti una informazione, essendo ovviamente molto più informato di me!
Per diventare ricercatrici in ambito medico, i passaggi cambiano radicalmente o anch'essa rimane quasi uguale al percorso da te specificato?
Seconda domanda, secondo la tua opinione per iniziare, appunto, quale facoltà triennale posso intraprendere se il mio obiettivo è appunto diventare ricercatrice in ambito medico?
Grazie in anticipo!
Ciao Alice!
Purtroppo non è il mio campo, ma proverò comunque a darti una risposta...!
Se si parla di fare ricerca nel senso di stare in laboratorio ad analizzare campioni ecc ecc... Direi che sì, mi aspetto che il percorso sia bene o male lo stesso!
Ora, l'ambito medico è piuttosto ampio e variegato, immagino che in un laboratorio di ricerca ci siano varie personalità specializzate in vari ambiti (medicina in sé, chimica, biologia...)
Penso che quindi questi possano essere buoni punti di partenza (ora, so che medicina è tutt'altro che una triennale, sono 11 anni di studio tra laurea e specialistica, ma probabilmente è anche l'opzione migliore se si vuole intraprendere questa carriera...).
Concludo ribadendo che non essendo il mio campo non posso mettere le mani sul fuoco per le cose che ho detto... Se questa è la tua aspirazione ti invito a non interrompere qui la tua ricerca!!!
@@nicktragula Grazie mille!
Ciao, io credo che una buona scelta come triennale per te sia biotecnologie mediche. Prova ad informarti su questa triennale
Mio figlio ha fatto la magistrale in Francia. Economie gestion specializzato in agricoltura. Non ha fatto nessun dottorato. Ha comunque sempre (cinque anni) per formarsi come ricercatore economista in ambito agricolo biodiversità, per un grosso e importante istituto statale 2 anni ed ora per una Onlus compartecipata da Ministero dell'Agricoltura e privati, dove ha ottenuto il ruolo di ricercatore a tempo indeterminato,, dal luglio 2021. Quindi senza dottorato. In Italia, si può fare questa carriera senza i tre anni/quattro aggiuntivi ?
Ciao Mara!
Probabilmente si, l'agricoltura non è il mio campo di sicuro, ma il corso solito per poi rimanere in ambito accademico è fare un dottorato. Perlomeno per quanto riguarda il mio campo ed altri simili.
Per quanto riguarda insegnare direi proprio che una laurea è più che sufficiente (direi che non molti insegnanti di liceo hanno fatto un dottorato)
@@nicktragula Grazie, effettivamente avevo pensato, a mio figlio non interessa insegnare, dopo il quinto anno di universita', quando abbiamo parlato di dottorato, ci ha detto che non desiderava più continuare. Certo, che con il suo lavoro attualmente, dopo la sua laurea alla Sorbona 1 scienze politiche, si valutava come ricercatore senza dottorato, poteva essere un ricercatore di serie B. A livello stipendio, comunque è stato sempre in grado di vivere nella capitale e ottenere la cittadinanza francese molto velocemente.
Una domanda. Che tipo di ricercatori si è se si finisce solo la magistrale? Cioè si lavora nella ricerca facendo parte di un team e quindi non essere ricercatore dipendente?
Non sono sicuro si possa finire "soltanto" la magistrale e continuare a fare ricerca in ambito puramente accademico. In quel caso un dottorato è sicuramente la maniera più naturale per continuare, direi che sia anche la sola.
Si può comunque lavorare in ambito di ricerca entrando in associazioni e compagnie che lavorano indipendentemente rispetto alle varie università, in quel caso una laurea può già permettere di essere assunto, come ad esempio succede per i vari ingegneri che devono far funzionare la strumentazione!
In generale, tuttavia, si lavora sempre in gruppi, più o meno piccoli, il che, tuttavia, non vuol dire che si deve sempre sottostare a quello che gli altri vogliono e fare ciò che gli altri dicono!
Ciao Nick, vorrei capire quanto impegna in termini di ore settimanali un dottorato. Potrebbe incastrarsi con un parallelo lavoro part-time? Sono un fisioterapista, attualmente studente di cdl magistrale (e per adesso riesco a conciliare lavoro, lezioni e studio, aiutato anche dal fatto che causa covid è diventato tutto online). So che varia da corso a corso e da sede a sede, ma se dovessi intraprendere successivamente un dottorato come si ripartirebbero (solitamente) le ore dedicate ai corsi, alla ricerca e alla stesura della tesi? Serve necessariamente la mia presenza fisica? Le varie attività sono concentrate in determinati periodi di ogni anno di phd o sono distribuite uniformemente durante l'anno?
Scusa per le 1000 domande ma c'è tanta confusione nella mia testa 😅 Grazie in anticipo per la risposta!
PS: fantastico il poster di One Piece! 😂
Ciao! Grazie per la domanda!
Il dottorato è a tutti gli effetti un lavoro a tempo pieno...
In Italia (e anche in tanti posti all'estero come qui in Olanda) il dottorando non deve per forza seguire corsi, ma svolge lo stesso tipo di lavoro che svolgono tutti gli altri ricercatori...
È qualcosa di molto diverso dal frequentare una facoltà come studente triennale o magistrale...!
@@nicktragula grazie per l'informazione!
Ciao bel video, volevo chiedere se finito il dottorato magari all'estero ci siano buone probabilità per rimanere lì a lavorare senza tornare in Italia, oppure è un'alternativa complicata per riuscirci di solito (visto comunque già difficile di suo trovare lavoro come ricercatore in generale anche qui in Italia)
Ciao Gabriele!
Di solito (almeno nel mio campo) la norma è che non si resta nello stesso posto una volta finito il dottorato, ma ci sono persone che lo fanno, quindi direi che davvero nulla è impossibile a questo riguardo.
Senza contare che comunque l'estero è grande ahaha, quindi se si vuole rimanere all'estero in generale basta cercare un altro posto (in Europa o non).
Considera che, una volta finito il dottorato, una persona è molto specializzata e quindi bisognerà stare attenti a trovare tutte le proposte di contratto che calzano meglio...!
Hey ciao volevo chiederti una cosa.
Mi sono soffermato molto alla parte del dottorato, e la domanda che voglio fari è: si può fare ad esempio 1-2 anni di dottorato all’estero, e poi tornare in Italia e comperare il dottorato? O si deve fare per forza in un posto singolo c’è o lo fai in Italia o all’estero?
Spero che mi risponderai, grazie in anticipo.
farti*
Ciao Vincenzo!
Ti posso dire qual è la prassi: in generale, nella maggior parte dei casi, il dottorato lo fai in un posto solo (ciò non toglie che in periodi normali tu possa fare periodi (settimane o mesi) all'estero, per assistere a conferenze o fare cooperazioni temporanee). So che comunque ci sono anche dottorandi che vengono assunti anche per fare progetti in collaborazione fra più enti, che portano a fare un periodo in un posto e un altro periodo in un altro posto, questo può succedere, ma è sicuramente molto più raro che l'altro caso...!
@@nicktragula grazie mille per avermi risposto. Tu personalmente cosa consiglieresti a chi vuole fare ricerca? C’è fare il dottorato qui o fare il dottorato all’estero e poi ritornare qui? Perché io vorrei farlo all’estero, però dopo vorrei tornare qui in Italia a lavorare. Che consiglio mi puoi dare??🙏🏻
Beh diciamo che le variabili in gioco non sono poche: prima di tutto bisogna vedere se nel tuo specifico ambito di ricerca ci sono sedi all'estero di prestigio, nelle quali sai già di trovare un ambiente competitivo e stimolante.
Sicuramente un'esperienza all'estero penso arricchisca una persona (e non solo il tuo curriculum).
Bisogna chiedersi come mai si sente la spinta verso qualcosa di nuovo o verso il rimanere a "casa"...
Ciao bel video ! Vorrei chiarire l ultimo step ... quando si è concluso il dottorato, per diventare ricercatore universitario a tempo indeterminato bisogna vincere un concorso ? Fare un colloquio di lavoro o qualcos altro per entrare nel mondo accademico con questa qualifica ?
Ciao! Direi che dopo il dottorato, la procedura standard sia fare almeno un contratto come Postdoc... Dopo di che si va verso occupazioni come quella del professore, anche se, appunto, non so se a questo punto sia possibile avere ufficialmente un contrato a tempo indeterminato come tale!
Hey ciao, volevo chiederti una cosa.
Ma di solito quante persone riescono a prendere un dottorato? C’è di solito quante persone riescono ad ottenere il dottorato poche?
Spero che mi risponderai, grazie in anticipo🤗🤗
Ciao Vincenzo!
Non ho capito bene se la tua domanda è "quante persone riescono a trovare un posto come dottorando/a?" o "una volta ottenuto il posto, quante persone riescono a portare a termine il dottorato?"
Quindi ti risponderò ad entrambe:
- Trovare posto come dottorando/a non è facile, ma è tutta questione di fare domanda in tanti posti, tutti quelli che potrebbero interessarti, e di sapere aspettare. Sono convinto che, con una buona laurea magistrale in tasca, la passione per la ricerca e la voglia di lavorare sodo, sia raro rimanere a bocca asciutta per un tempo indefinito...
- Una volta ottenuta la posizione e quindi iniziato il progetto, è abbastanza poco comunque che non si portino a termine i 3/4 anni di contratto, e ciò di solito avviene in casi particolari, quando sia la persona in questione, che una commissione che la valuta si rendono conto che non è il caso di continuare (almeno, questo è ciò che succede in Olanda, ma penso che altrove non sia tanto diverso, seppur possa non svolgersi con le stesse procedure)
@@nicktragula grazie mille veramente di avermi risposto😊🤗
Dimenticavo: se volesse insegnare,, solo fino al liceo.
Hey Nick! Posso farti una domanda?
Per i corsi di facoltà scientifica, dopo una triennale (che so, in geologia) se poi non si rimane soddisfatti di tale percorso (magari perchè si scopre che la propria passione è la fisica del sistema Terra, quindi un approccio più quantitativo allo studio della Terra), allora è possibile cambiare?
Lo chiedo in quanto è proprio il mio caso purtroppo.
Penso di prendermi un anno in cui seguire corsi di fisica/matematica per potenziarle il più possibile e poi approcciare tale magistrale.
Questo tipo di processo secondo te può andare a buon fine se affrontato con la massima costanza e impegno?
O mi conviene ricominciare una triennale in fisica (ho 22 anni, non ho perso tempo, non so se questo è un problema)?
Ciao Ale!
Premettendo che in queste cose tutto è possibile, e che l'età all'università è un fattore molto più che secondario, mi verrebbe da consigliarti questo:
Forse fare un'intera triennale è un po' tanto e rischia di diventare davvero lunga, falla solo se veramente vuoi praticamente ricominciare, mantenendo il bagaglio culturale che geologia ti ha dato.
Un'idea potrebbe essere quella di iniziare subito la magistrale, sicuramente sarà difficile, sicuramente sbatterai contro tanti muri, ma almeno saprai quali sono le precise lacune da colmare. Magari non finirai la magistrale in due anni, magari all'inizio potrà essere complicato, ma secondo me ne vale la pena.
Poi c'è anche il caso che il tutto si riveli più semplice/affrontabile di quanto pensi!!!
@@nicktragula infinitamente grazie Nick !!! mi hai aiutato a capire come affrontare la situazione🌊💪
Ma figurati, sappimi direi come va! Buona fortuna!!!
Qual è il livello di inglese di un ricercatore?
Ciao Antonio! La ricerca è un campo mondiale, e ogni giorno si lavora con persone da letteralmente tutto il mondo. Avere un buon livello di inglese è fondamentale, certo, si migliora con il tempo, ma già da subito è molto importante saper esprimere a parole (inglesi) il tuo pensiero, e saper capire quello che ti viene detto...!
@@nicktragula Nella maggior parte dei bandi a concorso per i Dottorati di ricerca viene chiesto un livello B2, però penso che il livello è così elevato che appena si finisce il dottorato si ha un C2.
Ricercatori sono una vocazione.
Non può essere una professione.
Per 10 anni non si tira fuori nulla, poi forse qualcosa.
E chi ha prodotto, o meglio chi è disposto a finanziarli.?
Il ricercatore deve essere una "costola" di certe professioni attinenti.
Ho messo like sopra per la Terra di Mezzo dietro😂❤
Ahahaha beh diciamo che lì dietro ce ne è un po' per tutti i gusti
*solo