Chi controlla il controllore? | Storie di Ordinaria Pedagogia

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  • เผยแพร่เมื่อ 16 ต.ค. 2024
  • Una collega educatore professionale sociopedagogico che chiede, in un forum pubblico, se comunicare o meno al datore di lavoro la sua condizione di paziente borderline.
    Le risposte dei colleghi. E i tanti dubbi, etici, deontologici e metodologici, che una tale condizione genera.
    Proviamo a ragionarci insieme su.

ความคิดเห็น • 7

  • @francescaaimi3112
    @francescaaimi3112 ปีที่แล้ว

    Trovo questo video molto interessante. Soprattutto grazie al suo modo di svilupparlo, che apre a tante riflessioni possibili, grazie.

  • @guidialessandra1
    @guidialessandra1 ปีที่แล้ว +2

    Aggiungo: Nella mia esperienza esperienze negative subite mi hanno aiutato molto ad entrare in relazione con persone che vivevano esperienze simili, io so che fare questo lavoro vuol dire mettersi in discussione ogni giorno . Con questo non è sempre facile rialzare ogni giorno il coperchio del proprio pentolone 😅 bisogna trovare strategie .

  • @antonellolubraco4499
    @antonellolubraco4499 ปีที่แล้ว +1

    La collega dovrebbe comunicare al datore di lavoro la sua situazione per i motivi che lei dottore ha ben elencato. Allo stesso tempo il datore che si occupa di sociale e di interventi educativi non può chiudere la porta ad una persona con un problema che dovrebbe lui stesso aiutare a dare delle possibilità di riabilitazione. Esiste da decenni la figura dell'utente-operatore poco utilizzata in Italia ed è quello che andrebbe adottato in questo caso, con tutte le precauzioni del caso.(qui saremmo nella situazione contraria ma secondo me fattibile comunque). Sarebbe un intervento educativo come ne facciamo tanti nelle nostre cooperative. Questa è la mia personale visione e tale rimane ma mi farebbe paura che chi dovrebbe fare inclusione escluda a sua volta una persona che ne avrebbe bisogno.

  • @mariamerlo4085
    @mariamerlo4085 ปีที่แล้ว

    Stupenda visione dell'uomo 😍

    • @pierpaolocavagna
      @pierpaolocavagna  ปีที่แล้ว

      Grazie mille Maria. Se le potesse interessare il mio modello di pedagogia: store.streetlib.com/educazione-e-formazione/paradigma-per-una-pedagogia-fenomenologica-interrelazionale-677542/

  • @guidialessandra1
    @guidialessandra1 ปีที่แล้ว +1

    Io ho letto lo stesso post, onestamente non mi ha colpito in questo senso perché non conoscendo la persona ed il modo in cui si prende cura di se, mi colpisce, negativamente ogni volta che leggo “per fare l’educatrice/ore” ci vuole il cuore. Onestamente credo che questo ragionamento sia la nostra stessa rovina, attualmente mi sembra che bisogna “potersi permettere di fare l’educatore”, tanto da pensare spesso che se non ce la faccio cosa vado a fare? Ormai so fare quello. (Forse). Per quanto riguarda gli aspetti della salute , qui nel video analizzato, forse sarebbe il caso di rendere questa professione più stabile e avrei delle idee: psicologo , formazioni e supervisioni obbligatorie, albo, concorsi per scuola e asl e come dici tu albo.