Mafia e antimafia: storia, legislazione e attualità - Ernesto De Cristofaro (Unict)

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  • เผยแพร่เมื่อ 28 มี.ค. 2018
  • Mercoledì 28 marzo 2018, nell'auditorium “Giancarlo De Carlo” del Monastero dei Benedettini, si è svolto un nuovo incontro del laboratorio d'ateneo “Mafia e antimafia: storia, legislazione e attualità”, organizzato nell'ambito della più ampia iniziativa intitolata alla memoria di Giambattista Scidà "Territorio, ambiente e mafie".
    L'incontro era incentrato sul tema dell'Antimafia. In video, l'intervento di Ernesto De Cristofaro, ricercatore di Storia del Diritto medievale e moderno dal titolo "L’evoluzione storica delle fattispecie legislative (1861-1982)".
    Nella sua attività di contrasto della mafia, lo Stato italiano si è avvalso di strumenti che sono mutati nel tempo e si sono evoluti parallelamente al livello delle conoscenze progressivamente acquisite su questi sodalizi criminosi, sulle loro strutture, strategie e mentalità. Per molto tempo, i mafiosi sono stati perseguiti sulla base di disposizioni che, dovendo colpire le comuni associazioni a delinquere, hanno mostrato una scarsa capacità a reprimere organizzazioni in grado di intervenire sugli ordinari meccanismi investigativi e giudiziari di accertamento della verità: corrompendo, intimidendo, uccidendo. A partire dagli anni Ottanta del Novecento, si è introdotto lo specifico delitto di associazione a delinquere di stampo mafioso.
    Esso si è reso necessario in vista dell’obiettivo di colpire il “metodo” di azione della mafia, concependola come associazione dotata di radicata presenza sul territorio e capacità di accumulazione di profitti e influenze. L’uso dei collaboratori di giustizia ha permesso, inoltre, di guardare la mafia dall’interno, nella sua geometrica e capillare distribuzione di ruoli e decisioni.
    Infine, negli ultimi anni, una stretta rigoristica si è imposta sulla regolazione della detenzione carceraria per evitare il contatto tra i reclusi e l’esterno e far sì che la prigione funzionasse efficacemente per i mafiosi come per ogni altro tipo di detenuto.

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