Dottore buon giorno, vivendo una vita con difficoltà oggettive e due lutti in un anno, quando sono chiara nel dire ciò che posso fare e ciò che mi è difficile fare, non sono capita da chi dovrebbe capire sia le mie stanchezze che le mie difficoltà esplicitate e invece sono trattata con denigrazione, per cui non rinnegando i miei sentimenti sono costretta a mettere confini emotivi per rispetto di me stessa
Buona sera. Lo dico a Giovanni, vivi la tua vita è inutile continuare a essere arrabbiato, se sei e ti senti una brava persona devi dimostrarti tale non stare a dire chi o cosa agli altri sii superiore e anzi tu ricordati che sei migliore.
Purtroppo la manifestazione di tale disturbo viene spesso associata al benessere anziché al malessere. Chi non riconosce la difficoltà o la malattia dietro alla manifestazione di quel disturbo, che si senta vittima o meno, che la ferisca o meno, non fa che continuare ad alimentare tale associazione. Una persona che sta bene non ha il continuo bisogno di fare stare male gli altri, di sentirsi sempre ben vista da tutti, eccetera. Potrebbe impiegare le energie nella coltivazione di virtù e della propria autentica personalità, capace di fronteggiare confronti in maniera costruttiva, nel migliorarsi personalmente, che sicuramente gli gioverebbe maggiormente come a tutti, a livello psicologico e umano (sfere difficilmente ignorabili durante la propria intera esistenza). Per avere un punto di vista più oggettivo a volte occorre allontanarsi, anche emotivamente e riflettere, sulla persona che si vuole essere, sui valori, sui propri limiti e le proprie risorse. Questo a volte può spaventare maggiormente rispetto alla riconoscenza del dolore dell'altro, dei limiti dell'altro, a cui abbiamo permesso di farci sentire così male
Parli sempre di coppia o di relazioni lavorative, ma forti tratti narcisistici( forse un vero disturbo narcisistico) possono riguardare anche una figlia nei confronti della madre. Le ho proposto di consultare uno psicologo, ma rifiuta sempre. E ' una relazione che mi fa stare male, ma e' doloroso separarsi da un figlia, soprattutto per la presenza di una nipotina di due anni che e' luce dei miei occhi.
Dottore buon giorno, vivendo una vita con difficoltà oggettive e due lutti in un anno, quando sono chiara nel dire ciò che posso fare e ciò che mi è difficile fare, non sono capita da chi dovrebbe capire sia le mie stanchezze che le mie difficoltà esplicitate e invece sono trattata con denigrazione, per cui non rinnegando i miei sentimenti sono costretta a mettere confini emotivi per rispetto di me stessa
Complimenti di cuore !!!!
Grazie Maria
Sempre molto interessante.
Grazie 🙏.
❤
Buona sera.
Lo dico a Giovanni, vivi la tua vita è inutile continuare a essere arrabbiato, se sei e ti senti una brava persona devi dimostrarti tale non stare a dire chi o cosa agli altri sii superiore e anzi tu ricordati che sei migliore.
Purtroppo la manifestazione di tale disturbo viene spesso associata al benessere anziché al malessere. Chi non riconosce la difficoltà o la malattia dietro alla manifestazione di quel disturbo, che si senta vittima o meno, che la ferisca o meno, non fa che continuare ad alimentare tale associazione. Una persona che sta bene non ha il continuo bisogno di fare stare male gli altri, di sentirsi sempre ben vista da tutti, eccetera. Potrebbe impiegare le energie nella coltivazione di virtù e della propria autentica personalità, capace di fronteggiare confronti in maniera costruttiva, nel migliorarsi personalmente, che sicuramente gli gioverebbe maggiormente come a tutti, a livello psicologico e umano (sfere difficilmente ignorabili durante la propria intera esistenza).
Per avere un punto di vista più oggettivo a volte occorre allontanarsi, anche emotivamente e riflettere, sulla persona che si vuole essere, sui valori, sui propri limiti e le proprie risorse. Questo a volte può spaventare maggiormente rispetto alla riconoscenza del dolore dell'altro, dei limiti dell'altro, a cui abbiamo permesso di farci sentire così male
Parli sempre di coppia o di relazioni lavorative, ma forti tratti narcisistici( forse un vero disturbo narcisistico) possono riguardare anche una figlia nei confronti della madre. Le ho proposto di consultare uno psicologo, ma rifiuta sempre. E ' una relazione che mi fa stare male, ma e' doloroso separarsi da un figlia, soprattutto per la presenza di una nipotina di due anni che e' luce dei miei occhi.
Mi dispiace tanto signora, deve essere molto pesante per una madre avere una figlia con questo disturbo.
Se sei carina Manuela, lascia andare quel Gordo, che ci penso io a te