Orfani di Dio - Lezione 19

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  • เผยแพร่เมื่อ 18 ก.ย. 2024
  • Maria a mamma Carmela il 4 novembre 1969.
    Sono la madre degli orfani, figli miei, e sono qui a chiedere conforto al mio dolore.
    Io vado attorno per il mondo in cerca delle anime dei miei figli, che rifiutano di avere Dio per padre, hanno perso la sua amicizia ed insieme il diritto al paradiso, dove il Padre vorrebbe veder riuniti, come in un anima sola con lui, tutti gli eletti.
    Voi sapete di chi intendo parlarvi. Ogni anima in peccato mortale è come un'orfana che ha perso il suo Dio che le è Padre. Figli, io sono madre di tutti, e vorrei che le mie lacrime fossero il lavacro salutare con cui lavare le anime dei peccatori.
    Parlo a voi che siete per la maggior parte mamme. Voi sapete quanto è doloroso vedere i vostri figli voltare le spalle, rifiutare i vostri consigli e ricevere da loro insulti e improperi. Ebbene, figlie care, ciò che per voi è un enorme dolore è per me una sofferenza senza limiti. Io vedo milioni di figli ingrati, sento ripercuotere la terra tutta di imprecazioni non solo verso di me, ma più ancora verso il mio divin Figlio. Egli finge di non accorgersi dei peccati degli uomini e nel suo amore infinito cerca solo di scorgere un piccolo atto di pentimento per aprire al peccatore le braccia e accoglierlo nel suo seno. Ma io vorrei risparmiare al mio divin Figlio tante pene e non vorrei che il suo sangue cadesse sopra questi figli perversi in maledizione. Vi prego perciò, mamme, figli tutti, aiutatemi, aiutatemi.
    Togliete, per ciò che dipende da voi, il peccato. Cominciate da voi, dalle vostre famiglie, affinché poi tutti sentano l'influsso della vostra opera, della vostra azione e del vostro apostolato. Fate sempre tutto con grande bontà.
    Fate che le vostre lacrime parlino più che le vostre parole, fate regnare l'amore e la pace con la vostra dolcezza. Adoperatemi per parlare al cuore dei vostri cari. Sappiate farmi entrare nel cuore dei vostri fratelli. Fate in modo che le vostre parole siano le mie e possano acquistare alle orecchie di chi è sordo alla voce di Dio quel suono soave che fa vibrare i sentimenti e che ottiene i più radicali cambiamenti.
    Figli miei, accogliete questo mio invito che intende farvi vedere, nel giusto valore, il male che si commette e il bene che voi potete fare. Figli, siate pazienti in tutto, con voi stessi e con gli altri. Non vedete le offese che ricevete più grosse di quello che sono, ma vedete tutto in relazione alla vita di grazia e al paradiso. Nessuna offesa è tanto grande quando non vi è offesa a Dio e nessun male è tanto piccolo se vi ruba la vita di Dio, rendendovi orfani.
    Figli, vi benedico ad uno ad uno chiamandovi per nome, ma il nome più caro al mio cuore è questo: figlia o figlio di Dio.
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