"L'ombra del passato": la storia dell'Anello
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- เผยแพร่เมื่อ 1 ต.ค. 2021
- Nel secondo capitolo del Signore degli Anelli, Tolkien presenta tutta una serie di elementi centrali nell'economia del romanzo: la personalità di Frodo, il legame tra mondo primario della realtà e mondo secondario delle storie, la storia e le caratteristiche dell'Unico Anello, il libero arbitrio, la dialettica tra morte e immortalità, la pietà che gioca un ruolo nella storia.
![[TH] LEV vs TLN | TE vs VIT - VALORANT Champions 2024 DAY 3](http://i.ytimg.com/vi/_AbmrWv2lO0/mqdefault.jpg)
Sono delle lezioni magistrali. Bellissime. Questo dimostra come Tolkien potrebbe essere insegnato a scuola.
Assolutamente. Come si studia L'odissea e l Iliade . Non è da meno
Canale stupendo. Io e il mio compagno stiamo rileggendo insieme "Il Signore degli anelli", alternando un capitolo io e uno lui. Subito dopo mi dedico alle sue lezioni e ai suoi commenti e, la già meravigliosa opera di Tolkien grazie alle sue analisi acquista un bellezza maggiore.
Adoro queste sessioni di disamina dei capitoli, molto interessanti e per niente didascaliche. Grande Paolo!
Paolo, ribadisco: quanto ci sei mancato. Concordo: queste tue riflessioni sono... indispensabili per noi.
Sono da sempre stato amante della trilogia di Jackson, che hanno rappresentato parte della mia infanzia, non avevo però mai letto nessuna delle opere di Tolkien. Grazie però alla serie di amazon (che mi ha fatto quasi ribrezzo) e alla scoperta di alcuni canali incentrati interamente su tolkien come anche questo (che reputo il mio preferito), ho deciso di voler intraprendere questo viaggio nelle opere del professore e mai scelta fu più azzeccata. Ho divorato in pochi giorni Lo hobbit e da poco iniziato la compagnia dell'anello; ho appena finito di leggere questo capitolo e devo ammettere che mi ha tenuto incollato e fatto venire i brividi in alcuni punti. I dialoghi, l'atmosfera, la fluidità del racconto che ti rapisce, mi hanno fatto entrare in un altro mondo per 50 minuti senza rendermene conto. Poi, finita la lettura, come da prassi da quando ho iniziato, vengo qui su questo canale a vedere il video sul capitolo e resto nuovamente rapito, questa volta grazie alla magistrale analisi e alla possibilità di avere anche spunti di riflessione e informazioni in più ( ad esempio alla citazione delle lettere), che non fanno altro che far crescere come un fuoco la voglia di continuare questo viaggio che ho da poco iniziato.
Ti ringrazio Paolo e ringrazio anche Amazon che mi ha fatto scoprire questi canali e spinto ad approfondire questo immenso autore (alla fine la serie ha fatto anche cose )
Per la poesia preferiso di gran lunga la vecchia versione
Ti ho conosciuto x caso. Tutti i tuoi video che ho visto sono sempre interessantissimi. Grazie x la condivisione della tua passione con noi
Grazie a te
Bellissima questa lettura accompagnata! Grazie di cuore. Ho appena acquistato la nuova traduzione di Fatica...
Davvero un bel capitolo, l'anello che cambia peso e diametro...davvero bello
La maglietta dei Blind Guardian è un tocco di classe. Ottimi video!
Bellissimo Grazie!!!
Bravo, davvero.
..."Frodo non lavora, non ha famiglia, non ha figli...non ha ancora deciso cosa fare da grande"...proprio come molti uomini moderni..😂
Esatto!
Tutti hanno un ruolo nella vita, chi siamo noi per decidere quale?!
Paolo rappresenti sempre una preziosissima integrazione , anzi un a fondamentale approfondimento alle opere di Tolkien da cui non si può prescindere. GRAZIE come sempre per il tuo enorme contributo e alla passione verso le opere del nostro autore preferito.
Bellissimo video su un tema sempre interessante.
Ho sempre visto nella perdita di umanità che Tolkien lega all'immortalità un messaggio estremamente motivante, un invito a capire chi si è e a vivere con serenità il non essere altro. Non è una questione solo di fede: io sono ateo, ma tutto quello che un essere umano è si lega alla prospettiva di una limitatezza che avverte come propria. Ogni slancio, ogni intenzione, ogni progetto si basano sul fatto che, un giorno, non ci saremo più. Sconfiggere la paura di quella fine e vederla come qualcosa che, semplicemente, accadrà, è probabilmente una delle chiavi per dirsi davvero soddisfatti della propria vita.
Ci ho visto qualcosa (non troppo) anche dell'Hagakure, il testo di Yamamoto Tsunetomo sulla filosofia dei samurai (che però riconosce ben poco spazio al sentimento e alla reciproca conoscenza e comprensione): il samurai non è semplicemente pronto a morire, tende alla morte come destinazione e ritenendosi già morto non teme la propria fine e anzi, proprio per questo trova la propria risolutezza nell'agire e il proprio discernimento.
La natura graniticamente negativa dell'Anello dona uno spessore incredibile anche a Saruman, almeno nei libri: l'intento di ottenere il potere per domarlo e per instradarlo con la ragione e l'intelletto è un'intrigante aggiunta di varietà ai modi nei quali ci si può approcciare al problema rappresentato dall'Anello, un'idea moderna perché è una filosofia molto comune ai giorni nostri. In un'epoca come quella attuale, nella quale godiamo di strumenti di enorme potere, è sempre un grosso problema capire quando un mezzo sia intrinsecamente problematico, si pensi alla quantità di rischi che porta con sé l'uso del web nel tracciamento a fini di sicurezza per un paese. Quanto l'intelletto può realmente esercitare controllo sul potere nel suo stato più puro?
Non so quanto tu conosca il settore dei videogiochi, ma conosci o hai avuto occasione di giocare "Shadow of the Colossus"? È ritenuto il migliore dei titoli ad opera di Fumito Ueda e credo che con il suo quasi assoluto silenzio abbia forti assonanze con la filosofia di Tolkien in merito alla visione del potere. Se non lo conosci e ne hai modo, consiglio di giocarlo (è esclusiva Sony, Playstation 2 e 3 o Playstation 4 con il remake) o almeno di recuperare un gameplay senza commentario qua su TH-cam.
Paolo, oggi sto recuperando vecchi video sul canale, il discorso mondo primario/secondario mi intriga tantissimo, forse lo hai già detto in altri video ma sembra che Tolkien abbia reso questo elemento imprescindibile nella narrativa moderna, da harry potter alla Marvel, passando per dragon ball e final fantasy dal Giappone, tutto sembra basarsi su questo elemento che oggi soprattutto nel mondo videoludico viene definito “lore” o forse sono solo concetti simili, lo capirò continuando ad approfondire soprattutto grazie al tuo contributo 💎💎💎
La relazione esiste sia tra il nostro mondo e il mondo secondario ma anche dentro il mondo secondario, dove c'è la stessa dialettica
@@PaoloNardiSoia grazie davvero per la risposta, non vorrei mai rubarti tempo con le mie osservazioni, purtroppo non riesco neanche ad esprimermi come vorrei, ad ogni modo mi sembra di intuire che dopo Tolkien, molti degli espedienti narrativi da lui utilizzati, siano diventati imprescindibili nella narrativa contemporanea, forse intendevo il dialogo del mondo secondario con la propria mitologia, che rende più profonda la narrazione e che mi sembra vicino al concetto di “lore” che ritrovo un po’ ovunque nella narrativa contemporanea di successo, che appunto sfrutta questa “lore” come un incantesimo elfico per immergerti nella profondità della narrazione, rendendo un eventuale mondo secondario percepibile come un mondo primario parallelo che a sua volta dialoga con un suo mondo secondario, sorry per l’ennesimo papiro 🙈😹👍
Ma forse è giusto che Bilbo e Frodo non abbiano combinato nulla. Avessero avut6degli affetti o un lavoro che amavano non avrebbero rinunciato alla loro vita. Poi la provvidenza, tramite Gandalf diede loro uno scopo.
👏👏👏👏👏
Non esiste il libero arbitrio... Ma solo l'arbitrio condizionato❗
Ma questa... è un'altra storia❕
✌️
Frodo è consapevole che accettando la missione di Gandalf rinuncerà agli agi e alle comodità della Contea e che correrà verso pericoli indicibili, nonostante tutto si fa carico di questo peso anziché voltarsi dall'altra parte...per me è questo che rende Frodo il vero protagonista/eroe del romanzo , una persona comune che trova il coraggio di agire quando potrebbe tranquillamente continuare la sua vita tranquilla rifiutando l'incarico
Secondo me è il protagonista ma non l'eroe perché non porta indietro nulla dal suo viaggio, a differenza di Sam che è il vero eroe (e di Bilbo ne Lo Hobbit)
Ascoltarla è sempre bello, caro Nardi. Non sono però del tutto d'accordo sulla funzione che, secondo lei, Gandalf svolge tanto con Bilbo quanto con Frodo, all'inizio delle rispettive storie. Quella funzione di attivatore di avventure è senz'altro vera per Bilbo, che può scegliere se acettarla o no. Frodo invece si trova a subire le conseguenze della storia di Bilbo. A mio parere, Gandalf tornerà nella Contea non tanto perché Frodo salvi il mondo gettando l'Anello nell'Orodruin (anche se forse lo prevede), quanto perché fugga e porti, intanto, l'Anello nella Casa di Elrond. Grazie
Gli affida comunque un'avventura che Frodo stava aspettando. Frodo è uno che è cresciuto immaginando di essere in una storia di Bilbo, e da solo non sa cosa fare: sa che dovrebbe andare, ma non sa dove. La missione gliela dà Gandalf
Considera però che il 50enne hobbit non è il 50enne umano; la vita media di un hobbit è più lunga quindi un 50enne dovrebbe equivalere a un 30enne circa
Sempre bamboccione rimane
Interessante come Tolkien ci mostra una differenza fra elfi e uomini sui temi intrecciati di Libero arbitrio, destino, via naturale e via artificiale.
Un elfo é immortale e naturalmente attratto dalla luce dell'ovest ma può scegliere di non raggiungerla e rimpicciolire, svanire fino a diventare uno spirito, l'eternità rimane una sua caratura.
L'uomo mortale invece, nel momento in cui vuole l'immortalità a cui non é destinato, prende la via dell'artificio, del buio e finisce per svanire ma diventa uno spettro, non uno spirito.
Tolkien sembra voler dire fra le altre cose di non pervertire la propria natura seguendo l'invidia.
Buonasera Paolo, con questi video analizzerai di nuovo ogni capitolo come hai fatto su fede e cultura? Grazie
Spero di sì, ho aggiunto parecchie cose nel corso di questi mesi
@@PaoloNardiSoia Ottimo perché sto leggendo solo in questi giorni per la prima volta il libro e i tuoi video sono una piacevole aggiunta!
C'è una cosa che non ho mai capito: se il potere dell'Unico è, sostanzialmente, agire sui portatori degli altri anelli, perché tutti vogliono ottenerlo? Capisco che magari molti non vogliono accettare che Sauron ne sia l'unico proprietario, credendo forse di poter essere migliori, però comunque tutti gli altri anelli sono stati recuperati o distrutti, quindi non potrebbero fare nulla.. o l'anello ha altri poteri? Al di là della longevità e dell'invisibilità, intendo
Ciao Paolo. Mentre ti ascoltavo mi hai fatto venire in mente una domanda. Ma se l'anello non fosse stato ritrovato, quindi rimasto perduto come Sauron credeva, quest'ultimo sarebbe rimasto in attesa per secoli e secoli? Oppure avrebbe comunque costruito tutto il suo esercito tentando un attacco al mondo e forte della certezza che il suo punto debole era celato? D'altronde lui è comunque riuscito a fare tutto senza avere l'anello con sé. Il ritrovamento dell'anello lo potremmo definire una sfortuna per Sauron?
Grazie se mi risponderai e complimenti comunque per l'enorme competenza, profondità, passione e chiarezza che hai verso Tolkien. Sto imparando tantissimo grazie ai tuoi video.
Marzio da Roma
Secondo me Sauron ha sempre cercato di ricostruirsi una forma fisica dopo la battaglia di Dagorlad ed ha sempre avuto come unico obiettivo e scopo della sua esistenza la distruzione degli Elfi, ma soprattutto degli Uomini, e il dominio sulla Terra di Mezzo. Ritrovare l'Unico Anello era per lui più un bisogno, un'ossessione, perchè l'Anello era parte di lui e senza di esso non avrebbe mai riacquistato tutto il suo potere, o comunque ci avrebbe messo molto più tempo.
Quindi credo che Sauron abbia ricominciato a riorgnizzare le sue forze e a rimettersi all'opera indipendentemente dal ritrovamento dell'Anello, e credo che se l'Anello fosse rimasto sul fondo dell'Anduin probabilmente Sauron avrebbe fatto comunque tutto ciò che ha fatto nel Signore degli Anelli.
@@FreeMind4492 Quindi è stata una vera sfortuna in fondo per lui il ritrovamento, che tanto già senza era cmq forte abbastanza per fare ciò che ha fatto.
@@marziomereggia1387 Direi che senza anello era abbastanza potente da avere un esercito al suo servizio, ma se avesse avuto l'anello non avrebbe perso la guerra.
Scusa Paolo, ma nel film di Jackson, Smeagol trova l'Unico in uno stagno (all'inizio del il ritorno de re) mentre era a pesca con il suo amico. Isildur dove lo perse? Possibile che il posto dove venne ucciso fosse vicino alla Contea? Perché il corso d'acqua in cui giacque il cadavere di Isildur, potrebbe collegarsi allo stagno o laghetto dove lo trovarono i 2 hobbit mentre erano a pesca. Non so, nel film non si capisce bene e sembra strano che il gondoriano fosse andato così lontano x sfuggire agli orchi.
Ai Campi Iridati, lungo l'Anduin, non troppo distante da Dol Guldur, dove poi stava Sauron
La mia traduzione di : Libero arbitrio è ; Sopravvivenza ...
L'unico anello, forse l'oggetto più malvagio che esista perché capace di corrompere anche i puri di cuore.
Tranne quel personaggione che porta il nome di Bombadill.
@@Elfo_Scuro incorruttibile perché nn ha desideri e ambizioni
Non c'è due senza tre allora: sarebbe forse interessante creare una storia con un lontano parente-discendente di Smeagol ossessionato dalla sua mediocrità sua e della quarta era,non vuole rassegnarsi a questo tipo di destino solo perché i Gandalf e soci si sono defilati verso il mitico ovest dietro l'altrettanto mitica Tol Eressea....e si mette a ruminare sulla mancata occasione rappresentata dalla spada elfica pungolo in possesso di Bilbo prima,di Frodo poi,(forse sparita pure essa verso l'ovest)che sembrerebbe collegata misteriosamente ( o illusoriamente)ad una spada rotta che non è quella di Aragorn ma di Baldor di Rohan deceduto di fronte ad una porta misteriosa che ( anche qui) sembra replicare quella di Gondolin,sembra essere legata alla numenoreana roccia di Erech,e soprattutto,connessa ai porti elfici del Morthond popolati anche dai Noldor dell'Eregion...(già che ci siamo mettiamoci pure il nesso con le statue dei Druedain poste all'inizio del sentiero dei morti,stirpe umana tanto cara ad elfi e numenoreani).In tutta questa bella concezione c'è un rischio:di sostituire l'abbietta figura di Melkor con l'ambiguità del Loki della Disney-marvel,una penosa replica dell'angelo di luce illuminista... però il Gattopardesimo è meglio?
Loki della Marvel è il cattivo che in realtà è buono, cerca di sembrare cattivo ma in realtà è solo stronzo e tutti sanno che in fondo è buono. Un po' come Ky-lo Ren di Star Wars. Sono i cattivi di oggi, i cattivi coi probblemi
@@PaoloNardiSoia D'accordo, tutto quello che mi interessava porre in luce era che, leggere Tolkien secondo il punto di vista dei cultori delle ineffabili armonie ordinative del tempo che fu(quindi di Eliot?Di C.S.Lewis?)a mio avviso non sempre potrebbe essere così proficuo..
Non capisco però a cosa ti riferisci nello specifico
@@PaoloNardiSoia Si tratterebbe di una vicenda che verrebbe da me ricostruita partendo dal capitolo "indovinelli nel buio"dello Hobbit,dove Bilbo,che poco dopo diverrebbe possessore dell'anello( di Sauron) si presenta a Gollum(in passato hobbit sturoi di nome Smeagol) secondo possessore dell'anello dopo Isildur e prima di essere derubato di questo da Bilbo,come se fosse una sorta di eroe delle antiche saghe,in possesso della spada elfica pungolo.Questo particolare,si noti non viene considerato interessante da Gollum,nella mia "narrazione"però un lontano parente di costui,nel pieno della quarta era, influenzato dalle narrazioni delle antiche saghe nonché dalle vicende del Lotr riportate da Sam Gamgee e discendenti, vedrebbe in questa mancata attenzione un'ulteriore conseguenza sciagurata del condizionamento avuto dall'anello sul suo "avo", incapace così di scorgere in questo incontro solo il "danno" originato dalla perdita dell'anello anziché la potenziale opportunità offertagli dalla presenza di quell'altro oggetto nell'ambito di quell'incontro.A questo punto tale potenzialità deriverebbe da una particolare lettura della vicenda del signore degli anelli dove si mette in risalto:il ruolo dei "piccoli", cioè personaggi non rilevanti nell'ambito delle antiche saghe nonché delle stirpi protagoniste in primis in esse(tra cui i maia come Gandalf,per carità figura di altissimo rilievo ma in questa mia narrazione un po' limitata forse da visioni Valinor-centriche,che farebbero pensare a certe visioni sintetiche dell'universo tipiche della divina commedia dantesca,la rigidità delle tal concezioni verrebbe enfatizzata maggiormente da Eliot e C.S.Lewis,mi pare).Poi il ruolo in Aragorn di una capacità relativa di ricostruire percorsi d'azione autonomamente dai suggerimenti del Maia sopracitato (suggerimenti peraltro,del tutto necessari anche in seguito alla caduta dal ponte di Khazad-dum prima di uscire dalle miniere di moria)e qui salto' fuori un mio commento su questo canale che ora ritengo deleterio:"forse non tutti i Balrog vengono per nuocere"a cui farebbe riferimento la visione del "Loki"che prende il posto del cattivo del Silmarillion in primis visto come parziale sovvertitore di visioni sintetiche dell'universo troppo rigide e limitanti.Dunque,qui viene il bello:il nostro discendente degli Hobbit verrebbe così a farsi carico di caratteristiche morali,caratteriali e anche sapienziali in grado di porlo come protagonista di una vicenda includente aspetti e potenzialità dei protagonisti delle antiche saghe (cosa che in parte si era già vista in Frodo ed in Sam ma ivi verrebbe sviluppata in direzioni più ampie,per certi versi).Per quanto riguarda sviluppi ulteriori nel dettaglio mi limiterei a citarti i nessi già menzionati con la strada percorsa dal ramingo erede di Isildur dopo la battaglia del fosso di Helm,il capitolo riguardante Isengard,con tanto di ritrovamento del Palantir (sembra anticipare caratteristiche dei terminali internet,tale oggetto)ed infine l'arcano lasciato insoluto dal Tolkien riguardo una porta misteriosa ubicata nel sentiero dei morti,da me interpretata rconducibile a quella di Gondolin e rivolta verso la roccia di Erech,il fiume Nimeodel, i porti elfici meridionali del Morthond primariamente per la vicenda in questione, nonché Pelargir oltretutto.Ulteriori ragguagli per ora non saprei fornire...se non per dire che certe capacità dei tre anelli elfici verrebbero così a dominio della quarta era,ma forse il protagonista di questa storia vistosi impossibilitato dai limiti di questo contesto si accontenterebbe degli sviluppi "morali" della questione (senza dare la colpa sempre al povero Gandalf perché allora il peso delle scelte anche fratricide di Gollum diventerebbe più che determinante in senso negativo anche negli sviluppi a venire.) Diciamo che in questa parziale ricostruzione del Silmarillion alla fine interverrebbe un redivivo Turin turambar investito di poteri da Valar a sistemare la questione, forse.Ulteriore domanda:perchè proprio Pungolo e non Orcrist appartenente a Thorin Scudodiquercia?Oltre all'ovvia nefandezza di derubare un'arma ad un condottiero nanico seppellito,c'è un'importante motivo narrativo:pungolo è legata al destino dell'unico anello,ma in senso lato anche ai tre.Perdipiù tale arma attraversò ben 3 tunnel sotterranei portata da Bilbo,Frodo e persino Sam in presenza di Gollum,ossia la strada sotto i monti dello Hobbit,le miniere di Moria,e la tana di Shelob nonchè la galleria che'portando a Cirith Ungol passava sotto i monti Ephel Duath verso Mordor.....mancherebbe solo il famoso sentiero sotterraneo dei morti(3+1!Si vede che Tolkien amava legare rapporti numerici tra gli anelli alle simmetrie della sua narrazione,direi proprio in analogia con un "certo" autore dei Dubliners)
Secondo me qui cadi nell'errore di molti. Il fatto che alcuni aspetti ricalchino l'ideale cristiano, non indica per nulla la sua fede, perché lo stesso identico ragionamento lo si potrebbe fare per altre religioni (odierne e morte) i cui aspetti sono compresi nei suoi racconti. Possiamo dire che ci sono aspetti cristiani nei suoi romanzi, così come anche aspetti anticlericali (la quasi totalità, a partire dalla magia).
Che ci siano aspetti cristiani nei suoi racconti è innegabile come il fatto che parte della sua fede traspaia da essi. Piuttosto, bisognerebbe vedere come traspaia: c'è chi ne fa una lettura allegorica, ed è un approccio che contraddice quanto dice lo stesso Tolkien. Il quale lui per primo ha scritto che Il Signore degli Anelli è un'opera fondamentalmente cattolica: tutto sta nel capire dove sta questo elemento di cattolicesimo. Non so dove tu veda elementi anticlericali visto che non si parla mai di sacerdoti all'interno della Terra di Mezzo, piuttosto bisognerebbe tenere conto del fatto che l'opera di Tolkien è per il 50% cristiana e per il 50% pagana (che poi erano le due cose a cui Tolkien teneva anche personalmente, la sua fede e il paganesimo delle saghe nordiche): tutto sta nell'indagare la natura di questo rapporto. C'è chi dice che c'è conflittualità, e c'è chi dice che le due cose sono in equilibrio armonico. Per me uno degli elementi del cattolicesimo di Tolkien sta proprio nell'apertura alla tradizione pagana
@@PaoloNardiSoia è proprio questo il punto, dire che da questi aspetti si possa dedurre la sua fede, è pura esegesi. Non possiamo dedurre nulla, possiamo solamete dire quali aspetti derivino forse dal cristianesimo (e dico forse, perché sono aspetti comuni a tante altre culture e religioni, soprattutto orientali) e quali dal paganesimo. Non ci indicano in alcuna misura quale fosse la sua fede, tanto meno se ne avesse una.
Ti dirò di più, il fatto che le mescoli impunemente ed inserisca cose assolutamente contrarie, mi fa pensare che il tutto derivi unicamente dalla sua immensa cultura.
Mi viene in mente una cosa, forse se ne è parlato e non sono stato attento ed in quel caso mi scuso, ma mi chiedevo se Gollum sapeva "Contea" e "Baggins" perché non è andato a cercare l'anello da solo, prima di essere catturato?
Bilbo si è presentato a Gollum ne Lo Hobbit
@@PaoloNardiSoia come mai Gollum non è partito a cercare l'anello nella Contea? Questo mi chiedevo
@@albygt9927 dopo un po' di tempo ha lasciato le Montagne Nebbiose ed è andato a Mordor, poi dopo essere stato lasciato andare viene catturato da Aragorn nelle Paludi Morte
@@PaoloNardiSoia grazie 🙂
La cosa che apprezzo di più a proposito delle tue risposte è che ti basi semplicemente sui fatti, senza supposizioni. Sei un riferimento ormai su queste opere. Bravo
Ma non è che non facesse nulla era un serramentista o qualcosa del genere lo assoldarono per scassinare una serratura
...e se l'anello non fosse mai stato ritrovato? Come sarebbe andata la storia?
Sarebbe stato comunque ritrovato. Il ritrovamento dell'anello è uno degli eventi fissati da Eru all'inizio dei tempi: l'unica cosa che è fuori dal destino fissato da Eru è la risposta dei singoli al ritrovamento dell'anello
@@PaoloNardiSoia ah non lo sapevo. Grazie!
Ma è vero che la professione di bilbo era il presta soldi?
Non mi risulta
@@PaoloNardiSoiapero possibile che tolkien non ci dice di cosa campava
Il fato crudele di Fatica va bene , Mentre la triste morte attende della ALLIATA no anche se maggiormente attinente #doppiopesismi
in realtà nessuna delle due versioni mi piace, visto che "doomed to die" si rifà al concetto di destino elfico affrontato in Fate and Free Will. Ma il fatto che Fatica usi FATO rientra all'interno di quel concetto. Ergo doppiopesismo tutta la vita