2001: Odissea nello Spazio in 4K ad Arcadia Cinema, l'introduzione di Francesco Alò

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  • เผยแพร่เมื่อ 7 ม.ค. 2025

ความคิดเห็น • 23

  • @alessandrodognini5982
    @alessandrodognini5982 6 ปีที่แล้ว +7

    Io c'ero e ho apprezzato veramente moltissimo l’introduzione di Alò.
    Il film è l'evento in se non sono commentabili, vanno vissuti.

  • @XCOMPANY
    @XCOMPANY 4 ปีที่แล้ว +4

    Che bello e che nostalgia vedere questo video ora! Speriamo ci siano in futuro milioni di queste occasioni 🙃

  • @riccardomarrafino7016
    @riccardomarrafino7016 6 ปีที่แล้ว +15

    quel sorrisino sul “complicati sono altri” che è una frecciatina a Nolan hahahah

    • @EN_02
      @EN_02 3 ปีที่แล้ว +1

      Alò è un mito😂

  • @andrea8449
    @andrea8449 6 ปีที่แล้ว +5

    Come sempre,bravissimo Francesco,ma anche a tutta la redazione di Badtaste che ci regalano ogni volta questi stupendi video....

  • @giuseppebargagnati2482
    @giuseppebargagnati2482 4 ปีที่แล้ว

    Grazie per aver pubblicato questo intervento. Davvero, grazie.

  • @Manuel-ks9qo
    @Manuel-ks9qo 6 ปีที่แล้ว +6

    Magico Alò!

  • @mirmidone111
    @mirmidone111 6 ปีที่แล้ว +7

    Almeno di fronte a Kubrick Alò fortunatamente propone una recensione con un minimo di filo logico.

  • @MatteoKiraa
    @MatteoKiraa 6 ปีที่แล้ว +17

    th-cam.com/video/RMJ8lVXXNP8/w-d-xo.html qua c'è la scena del falco al minuto 3 di cui parlava Alò..lui è sempre modesto ma solo un critico davvero bravo e competente poteva far riferimento a una scena cosi .. forse nemmeno Canova ci sarebbe arrivato :D

    • @thebatman1482
      @thebatman1482 6 ปีที่แล้ว +3

      NerdMat Ha una visione del cinema tutta sua e i suoi gusti personali, ma è davvero competente per quanto riguarda la conoscenza cinematografica. Ne sa veramente tantissime di cose del genere.

  • @diegofox7642
    @diegofox7642 4 ปีที่แล้ว +1

    qual'è il film di Woody Allen di cui parla Alò con la scena in cui esce dal cinema e il sole lo acceca?

  • @matteoabrami7203
    @matteoabrami7203 6 ปีที่แล้ว +9

    Introduzione di Alò a 2001: Odissea nello Spazio > 2001: Odissea nello Spazio

    • @frarotten
      @frarotten 6 ปีที่แล้ว +1

      Matteo Abrami non bestemmiamo please

    • @matteoabrami7203
      @matteoabrami7203 6 ปีที่แล้ว +2

      Frarotten, era una battuta per dire che in 13 minuti scarsi Alò ha fatto un lavoro eccellente, condensando riferimenti puntuali come quello al Falco/aereo da caccia e espressioni sincere di amore puro al film di Kubrick. E ci ha messo pure una frecciatina a Nolan con sorrisetto che non guasta mai.

  • @danielet612
    @danielet612 6 ปีที่แล้ว

    uff...bravo!!!

  • @fumocamel
    @fumocamel 6 ปีที่แล้ว

    Bravissimo

  • @dado2249
    @dado2249 2 ปีที่แล้ว

    5:25

    • @dado2249
      @dado2249 2 ปีที่แล้ว

      10:27

  • @dado2249
    @dado2249 2 ปีที่แล้ว

    L’intelligenza umana si sente a proprio agio quando ha a che fare con gli oggetti inerti, in particolare con i solidi, «dove il nostro agire trova il suo punto di appoggio e la nostra industria i suoi strumenti di lavoro; questo perché i nostri concetti sono stati formati a immagine dei solidi, perché la nostra logica è soprattutto la logica dei solidi»[2].
    È interessante notare come uno dei migliori registi della storia del cinema, 61 anni dopo, appare vicino proprio a questa teoria dell’evoluzione: in 2001 Odissea nello spazio, Kubrick fa partire la presenza dell’uomo sulla terra al ritrovamento di utensili o armi rudimentali fabbricati usando altro materiale presente in natura, definito da Bergson materia grezza. Nella scena iniziale del film, infatti, due gruppi di scimmie si affrontano di fronte alla misteriosa stele venuta dallo spazio. Scontro che vedrà come vincitore il gruppo di scimmie che avrà l’intuizione e l’intelligenza di usare, come prima arma della storia, oggetti duri come ossa e pietre. È da questo momento che Kubrick fa partire il cammino che, secondo la sua interpretazione, porterà al pieno sviluppo dell’intelligenza e dell’uomo.

    • @dado2249
      @dado2249 2 ปีที่แล้ว

      Ed ora, ci troveremo di fronte al concetto di lotta "uomo-macchina" più complesso e grandioso che siano mai stati rappresentati sul grande schermo. 2001. Un gruppo di cinque astronauti, di cui tre in stato di ibernazione, è in viaggio a bordo dell'astronave "Discovery One" diretta verso Giove e governata da un super-computer chiamato HAL 9000, dotato di una sofisticata intelligenza artificiale che lo rende valido interlocutore degli esseri umani a bordo. Ritenuto come una macchina impossibilitata nel commettere errori di vario tipo, HAL distruggerà la propria "abilità intellettuale", segnalando ai due astronauti un guasto a un componente per l'orientamento dell'antenna radio, in realtà inesistente. David (Keir Dullea) e Frank (Gary Lockwood) discuteranno sulla disattivazzione del super-computer che, "leggendo" il movimento delle labra, capirà il loro obbiettivo e tenterà di eliminare l'intero equipaggio. Con la morte di Frank e dei tre astronauti ibernati, David sopravviverà agli attacchi e "ucciderà" HAL. La macchina travolge l'uomo con le stesse debolezze di quest'ultimo, in quanto creazione del medesimo essere vivente, agli albori, primato. L'orgoglio, il terrore, l'egoismo e la cattiveria del computer è percepibile in ogni inquadratura dello stesso. Un essere umano privo di corpo ma provvisto di un anima, caratterizzata come solo un genio alla pari di Kubrick sarebbe stato in grado di fare. Dissolvenza in schermo nero.
      L'odissea si concluderà in una dimensione parallela, un universo formato da scie di luci multicolore e scorci di stelle, una luminosità tridimensionale che abbandonerà David in un insolita stanza arredata (Il recente 'Interstellar', di Christopher Nolan, opera a mio modesto parere grandiosa, ha creato forti e discussi paragoni con la ben lontana, sotto ogni punto di vista, opera di Stanley Kubrick). Lo sconvolto astronauta assisterà agli ultimi momenti della propria vita e, trovandosi nuovamente al cospetto del Monolito, entrerà in un paradosso temporale ed evolutivo che lo catapulterà in un nuovo stato di vita, trasformandolo in quella che potremmo definire una divinità, il Bambino delle Stelle ("Star-Child"). Tutto svanirà nel punto di partenza, con le note di "Also Sprach Zarathustra". Dissolvenza in schermo nero.

  • @Marco_Venieri
    @Marco_Venieri 6 ปีที่แล้ว

    il libro è peggio appunto perché è più chiaro, cosa che Kubrick non voleva