Mi sono portato a casa : -di non avere paura di essere rifiutato , di essere se stessi con prudenza, non sono cosi strano, ci sono altri come me, con cui fare amicizia. -di mettermi nei pani dell'altro, con moderazione. Aggiungo, quando non sai cosa vuole l'altro , chiedilo direttamente. -di esprimere sempre quello che penso, i micro conflitti non gestiti esploderanno. Per me, nella relazione di copia si dovrebbe gestire per prima la parte emotiva e dopo esporre gli argomenti razionali. -non basta avere ragione, se l'interlocutore è bloccato dal punto di vista emotivo non ti ascolterà. Mi ritrovo perfettamente nel discorso sui bambini, di come volevo essere trattato da piccolo dagli adulti. -la mia parola vale di più di un contratto, non la uso per i tatticismi e creare ambiguità. Sono chiaro, coerente e mantengo la parola con le persone.
L’ultimo punto mi piace molto Perché ti “impone” di essere coerente con tutti. Senza però risultare snob o altezzosi, ma semplicemente persone selettive ecco
Ho passato gli anni del Liceo in paesi dove le persone non mi accettavano, ma non riuscivo proprio a smettere di essere me stesso. Poi ho cominciato a cambiare aria visitando altri paesi limitrofi. Ho trovato immediatamente tantissime persone che mi hanno apprezzato, e mi sembra tutt'oggi assurdo quanta differenza ci sia fra le due realtà che ho vissuto. Mettetevi in discussione, ma non abbandonate mai voi stessi. Visitate e scoprite tutte le diverse realtà che vi circondano. Potrebbero stupirvi e cambiarvi la vita :)
@curcuma rosa Conobbi su Facebook un ragazzo di un paese vicino che mi fece uscire col suo gruppo e da lì ho ampliato moltissimo le mie conoscenze. Avvenne tutto un po' per caso. Nella mia zona le realtà di paese sono tutte molto, ma molto, diverse. In ogni caso se non si ha questa fortuna bisogna cercare nei circoli con interessi in comune (che sia cinema, poesia, teatro o videogiochi, qualcosa la trovi, anche online) :)
concordo approvo e sottoscrivo!! io sono costretta a discutere con me stessa per forza di cose, affetta da un disturbo che in parte mi sottrae e dall'altra mi regala qualcosa (che credo la parola prezioso non possa davvero rendere) sono veramente tanto desiderosa, anche nelle mie paure, di confrontarmi. qualche perplessità (pronta ad essere dissipata) ^__^ la ho solo riguardo un punto ma qui sarebbe davvero troppo lungo da spiegare, proverò però a parlarne in separata sede con "addetti ai lavori"
Questo commento mi spinge ancor di più a concretizzare i miei progetti, ovvero partire e giare il mondo per relazionarmi con le persone di qualsiasi nazionalità, religione, sesso, ceto sociale e via dicendo
Le mie relazioni sono fondate sul dialogo sincero e trasparente volto alla collaborazione ed al benessere di tutte le parti. Soprattutto poi nella relazione di triade poliamorosa quale è la mia, il dialogo, il comunicare le proprie esigenze, desideri, paure e dolori e saper ascoltare lo stesso degli altri è fondamentale. Agire per il bene comune "remando" tutti nella stessa direzione è ciò che tiene uniti nel benessere e ciò può avvenire solo col completo dialogo. :) Grazie per il bel video.
ottimo punto, io cerco di fare lo stesso nelle relazioni d'amicizia e di affetto emotivo (non riesco ad usare la parola amore ma è un limite mio, se poi è un limite! ^__^) chiarezza di intenti, mantenimento delle promesse, tutto non garantisce nulla a nessuno ma se reciprocamente adoperato di certo rende serene le relazioni di qualsiasi tipo. non uso filtri e nemmeno prudenza, in questo sbaglio, lo so bene e provo a correggermi, ma ad ogni modo dico ciò che penso quando non sono concorde, lo dico con garbo ma lo dico, ho imparato che non viene accettato come "dirti le cose perchè tengo a te" ma piuttosto interpretato come "come te permetti de venimme sotto!!" amen, credo sia un problema loro non mio, mi addolora? certo, altrimenti me la farei scivolare addosso più rapidamente e bada non ho scritto "me la farei scivolare di dosso punto." sono sempre costantemente alla ricerca del confronto, del dibattito, delle opinioni da esprimere tutto pulito da ambiguità. ci riesco sempre? no ma faccio assolutamente del mio meglio e quando non mi accorgo SPERO che qualcuno mi dica qualcosa me lo faccia notare ogni volta che è necessario!!
Nella mia prima relazione è avvenuto tutto quanto citato da te. Soprattutto la parte degli zombie. Ad oggi ho imparato a comunicare meglio quello che mi turba e ad ascoltarmi e sono in una relazione davvero felice e fiorente. Mi ha fatto molto piacere ascoltare la tua visione chiara e precisa sulla questione!
Ti apprezzo sempre (o quasi sempre) ma giuro che dal titolo non mi aspettavo parole cosí poco scontate. Mi interesso di questo tema e me ne nutro sia con video che con libri ma una tale originalità di argomenti é davvero rara, originalità che peró attenzione, non é tanto negli argomenti in sé ma nel come sono sviscerati, spiegati. Una grande lucidità di pensiero.
Anzi mi correggo...anche originalità negli argomenti in sé perché la quarta regola di cui parli é a mio parere un pensiero di grande profondità sul quale non avevo mai riflettuto, il che é abbastanza spaventoso perché a occhio e croce direi che é la chiave di ogni relazione e senz'altro la regola piú importante di questo video. Pensare al prossimo come un'entità autocosciente, concetto che si declina in un caleidoscopio di modi e che é tanto semplice quanto fondamentale
@@michelangelopennacchini643 vero ma mentre tu prendi consapevolezza di questo caleidoscopio dall'altra parte non è detto che trovi la stessa cosa, anzi sappiamo quanto è raro trovare persone con cui si va d'accordo. quindi bisogna lanciare una sfida a se stessi e provare a creare relazioni finche non ne nascono di proficue.. non è da tutti neanche questo
Molto molto chiaro, apprezzo molto questa tipologia di video perché le relazioni sono la base della società e per quanto possibile meglio che funzionino.
Quello che hai detto sulla convinzione di essere unico è a mio parere esatto , nonostante ciò io questa cosa ce l' ho avuta e mi impediva di relazionarmi in modo decente con gli altri . Adesso è ancora presente ma non la applico con tutti e soprattutto con quelli che ritengo non capaci di intendere le mie " idee " cerco sempre empaticamente di approcciare in certo modo . Quindi credo che con questa cosa ci si può convivere molto serenamente ed almeno a me ha portato ha farmi molte domande e ho capito che il mio era un senso di inferiorità che poi io volevo trasformare in superiorità. Diciamo che è una cosa difficile da superare .
26:20 "la trappola del quieto vivere" ed anche questa parte della mia educazione ho capito che é disfunzionale. E' un periodo che mi si sta smontando tutto il castello, a questo punto di sabbia, che era l'intelaiatura dell'educazione avuta dai miei genitori. Annamo bene, proprio bene!
Menomale lo stai capendo! Nessuno è perfetto e non dobbiamo nemmeno provarci ad esserlo, però se riesci ad accorgerti di un difetto che puoi migliorare perché non essere contenti?
@@andreanfuso Ne sono contento perché aumenta la mia consapevolezza della "realtà " ma da una parte penso che devo ricalibrare molti aspetti della mia vita e questo è destabilizzante.
@@golfettoh Non sei l'unico, io per anni sono stato educato a mantenere un clima pacifico in casa e mi hanno cresciuto con l'idea che i conflitti deteriorano sempre i rapporti. Così ho sviluppato una fortissima avversione nei confronti dei conflitti al punto che ho cominciato a subire passivamente le scelte degli altri giustificandole sempre, per evitare di creare conflitti che ero convinto di non riuscire a risolvere perchè potevano finire solo con la rottura. Rottura di una fiducia genitoriale e rottura di un rapporto amoroso. Mentre l'unica cosa che non ho mai temuto di rompere sono state le amicizie, ma questo perchè io per primo credevo di non darci alcun peso dato che le vedevo arrivare e passare in base agli umori o alle relazioni che instauravano glo altri. Ma alla fine ho conosciuto una ragazza che mi ha fatto capire quanto sia importante il conflitto, e riuscire anche ad arrivsre la rottura qualora ci siano delle divergenze insanabili. I miei volevano e tentano tutt'ora di decidere del mio futuro solo perchè ho fatto anni fa la scelta molto sofferta e improvvisa di andare a studiare all'università lontano da casa e sono finito fuori corso di due anni perchè il mix di immaturità all'inizio e depressione da lockdown l'anno scorso mi avevano rallentato molto, e ora che mi sono ripreso e ho conosciuto questa ragazza che studia fuori pure lei e che grazie a lei sono riuscito a trovare la voglia di svegliarmi tutte le mattine presto per studiare e laurearmi, loro non credono che riuscirò a funzionare di nuovo lontano da casa... E io tra qualche mese se non li avrò convinti a credere in me dovrò fare saccoccia con niente e andarmene a cercarmi un lavoro lontano da qua.
@@gaggioaxel Grazie per la tua testimonianza. Stesse idee tue. Anche per quanto riguarda le amicizie. Da me era precluso anche "litigare" con le zie anche se palesemente ci sfruttavano e prendevano per i fondelli. Provo rabbia e rancore nei loro confronti, non pensavo fossero cosi...ma é anche vero che avevo, non i prosciutti ma tutta la salumeria negli occhi.
@@gaggioaxel per esperienza personale molto vicina alla tua, ti dico che alla fine è plausibile che dovrai comunque trovarti un lavoro. Se casomai da ora a settembre sarai stato in grado di dare 2-3 esami, non mi meraviglierei che per i tuoi non sarà abbastanza. Io l'ho capito tardi, per motivi (indotti dai miei) che mi imprigionavano dal muovermi in quel senso, ma una volta attuato, ho avuto la conferma di quanto sia liberatorio avere un part-time per mantenere i miei studi e le mie scelte. La sensazione di stallo indotta da chi, con l'occhio indagatore e indiscreto, mosso dall'interesse economico, si permette costantemente di mettere bocca sulle tue scelte, finendo per influenzarti anche quando non è lì presente. Dal mio punto di vista mi sentivo imprigionato, arrivando ad odiare l'università che io stesso avevo scelto (nonostante la scelta fosse particolarmente influenzata dai loro pregiudizi). Non avere paura di dover lavorare part-time fra qualche mese perché non è cosa da poco la possibilità di sentirsi liberi nelle proprie azioni.
Lo avevamo perso! Ottimo video, tutto molto condivisibile. Comunque, anche partendo da queste riflessioni sui rapporti umani, la nostra "discussione", di oramai qualche anno fa, è stata un peccato. Gestita male, da ambo le parti... Spero non vi siano più rancori. Un abbraccio.
La nostra discussione non è stata discussione né è stata gestita male "da ambo le parti". Da un lato io ho prodotto un contenuto, discutibile e opinabile quanto si vuole, dall'altro ho ricevuto calunnie e accuse assolutamente fuori luogo, sia pubblicamente che in chat private. Non c'è stata simmetria, per niente. Il che significa che un lato deve ancora fare delle scuse, l'altro no. Molto semplice.
Su TH-cam è inutile commentare ste cose però: Il problema è trovarle le relazioni, in 32 anni le persone con cui ho parlato più di 15 minuti non di stupidate o lavoro le ho contate e sono keno di 15. Si ho un problema relazione infatti sto iniziando una terapia di gruppo. Per selezionare bisogna avere tempo e capacità per conoscere nuove persone e sono cose che non ho mai coltivato, ed oggi ne sento tutto il peso.
Non sono sempre facili da seguire ma credo che tu abbia definito delle ottime regole davvero stimabili. Mi destabilizza un pò la premessa sull'unicità ed è un tema che tendi a ripetere ma credo che sia da te sia dagli " ottimisti guru" il senso sia travisato a seconda di come si intende unico, se prezioso o inadoperabile. Ecco, non vuol dire quello, non è un atto di superiorità e siamo repliche uniche di una grande catena che ci usa tutti ma sa fare anche a meno di noi. Siamo ugualmente unici, tutti, anche gli zombie. Siamo simili, non siamo uguali o addio concetto di evoluzione.Ciò che hai in testa, come lo vivi, come lo percepisci, le mille situazioni della vita e quell'odiosissimo codino che portavi una volta ti hanno reso ciò che sei, anche se mille hanno portato quel codino come te per le tue stesse ragioni. Capire questo serve a capire il mondo intorno: accettare che ci saranno cose per cui io non verrò mai capita a pieno e che va bene, perchè nemmeno io capirò mai a pieno chi ho davanti; e ci saranno situazioni in cui io agirò in un modo ben consapevole di ciò che faccio ma senza poterlo esplicare chiaramente, e saranno reazioni lecite a stimoli ben precisi e anche avessi ragione, verrò/verrai frainteso, ed è giusto che sia così. Perchè se certe premesse mancano agli occhi di chi guarda è ovvio che ognuno di loro si farà un idea più o meno sbagliata e non devo odiare la gente se destabilizzo un loro ordine dando un'errata idea di me perchè anche io sono la gente e a mia volta sarò caduta nello stesso clichè, ma altresì ho il pieno diritto di odiare uno stronzo per ragioni precise che collidono col mio vissuto a discapito di quello che quella stessa gente potrebbe pensare, quindi smetto di essere animale sociale entro nell'intimo nella sana sfera del "chi se ne fotte" mi creo una prigione più accogliente del dovermi confrontare con un mondo che materialmente su sto punto non può capirmi, si accumulano rinunce su rinunce le si confondono con fallimenti(che implicano un tentativo e già sarebbe fantastico) e addio relazioni.È però una solitudine percettiva tangibile che se non affrontata sfocia nell'emotività e porta a gravi problemi;problemi che l'epoca della psicologia ha portato a galla ma che fanno parte di noi. Parli di miglioramento ma sai anche che cose come la mimica o il tono di voce o un albino in una tribù possono creare elementi che in un gruppo sociale ristretto ( che internet sembra aver debellato ma io posso pure scrivere saccentemente a te ma resto nel mio quartiere con la stessa gente ed è il mio retaggio culturale territoriale ed economico) isolano e creano ,anche senza l'aiuto del soggetto, un elenco dei presunti elementi disturbanti del gruppo e ti auguro di non starci mai in cima a quella lista. E allora migliorarsi cos'è? far ricoprire di fango l'albino in modo che si mimetizzi? Così cancelliamo quell'oggettivamente unico ( doppiamente se si pensa che ha percepito anche lui il distacco differenziale come colpa quindi emotivamente sarà macchiato) Oppure lo facciamo andar via nella terra degli albini dove sarà accettato come pari? E se in quella terra di albini dopo nascesse un nero si omologherebbe al gruppo ripercorrendo le parti della sua nuova tribù o quell'essere albino avendo imparato sulla sua pelle difenderebbe l'emarginato emarginandosi a sua volta, per scelta sta volta, perchè ha capito che anche il nuovo gruppo segue le tristi dinamiche del vecchio? E se l'albino si rinchiudesse in una capanna e decidesse di non uscire più, alternando un ingiustificata vergogna ma esistente a un odio immotivato ma comprensibile? Come dovrebbe migliorarsi? Possiamo dirgli " ehi albino, quando hai a che fare con degli ignoranti superstiziosi che venerano le palme puoi usare questa superstizione contro di loro; non farti temere come elemento unico portasfiga farti osannare come elemento unico prescelto dalla divinità palma"? Oppure, ma costa fatica, l'albino potrebbe tentare un miglioramento ma soprattutto nell'ambito dell'osservazione di sè, del chiedersi perchè ci resta male se non ne ha colpa, se ci sono altri soggetti che rappresentano per lui quello che lui rappresenta per la comunità. Finchè un bel giorno potrebbe uscire dalla capanna e dire a quello che lo indica "sì, io sono così, ma tu sei l'unico con gli occhi verdi su 50, e tu sputi mentre parli, e tu hai un neo proprio in mezzo agli occhi ecc.ecc. secondo voi che ne pensa il Dio palma ? " rendendo un agglomerato di egualmente unici i suoi simili. Sta cosa del "migliorati"è utile ma generica, e motivazionale ma dispersiva, e funziona solo se percepisco il contesto,l'ambiente, la cultura dell ambiente, le ragioni che innescano certe dinamiche nel contesto, le mie emozioni nel contesto, le altrui emozioni nel contesto e poi sì, si passa alla palestra o al riverniciare il palazzo e quel che ti pare perchè puoi cambiare solo qualcosa che conosci, se non lo conosci allora ti stai omologando; e unici o meno è la sensazione più rassicurante ma in primis ma devastante poi che una persona emotiva possa provare; quindi quella unicità di cui si parla non è un divisorio dal mondo, chi la intende così sbaglia, ma la tua corazza da scaraffaggio in un mondo non cattivo, un pò merda forse, ma sicuramente vittima di meccanismi che annientano i più fragili. Altrimenti poco ci discosteremmo dal pazzo di de andrè che per essere accettato impara la treccani a memoria e la fine che fa la sappiamo. Parliamo di incel, di hikkimori, parliamo di chi vi pare e lo facciamo adesso, perchè siamo di più, siamo in un contesto che cerca regole mentre cerca di scardinarle, che pretende alto rendimento con poco e in poco tempo e che ci fa sentire tutti incastrati in piccole rotelle e fare davvero qualcosa che si ama e viverci non è facile. Quindi il vero guru lo trovi lì dove non ci ti vorresti trovare, perchè mentre sei lì a parlare di filosofia ( un pò abbacchiato oggi/ieri), ed io sono sul mio letto a scriverti con aria convinta e depressa, c'è la signora nello studio a fianco che pulisce cessi da una vita e ride o va avanti con serenità, mentre un 15 enne benestante e belloccio sta in stanza e si lagna dei poco virili polsi piccoli. Oh, la signora NoN ha le condizioni per essere la più felice eppure appare quella che sta meglio e appurato che non è pulire i cessi ciò che ti rende felice, perchè i cessi non sono tutto sto spasso, ci sarebbe da chiedersi dove avrà trovato in altro quella spinta che la fa sentire completa(?), serena(?), si...vitale ecco. (continua sotto )
Ecco, quest'altro varia da persona a persona ed è lì il nodo e puoi essere idealista quanto ti pare ma ci sarà sempre chi guida il calesse e chi gli va dietro a raccogliere la merda di cavallo ma paradossalmente niente vieta che il felice sia il secondo e non il primo, ma se dici solo questo stai sicuro che il 15enne dalla stanza non uscirà; perchè lui da bravo essere razionale vuole sapere come si fa e lo vuole sapere subito, non vuole sentirsi unico, vuole sentirsi qualcuno. Che poi se non siamo unici noi poi lo diventa il contesto vaglielo a spiegare .Che poi che ne sò,Non riusciamo a rimorchiare come uomini e allora via coi tutorial su cosa vuol dire la coscia a destra o le labbra socchiuse, prima si era convinti bastassero i soldi, poi dover sembrare vincenti poi la pnl usata a capocchia poi altro, e che succede? Che migliaia di ragazzini di estrazione sociale diversa, con genitori diversi, esperienze diverse , fisici e problemi diversi, i cazzo di ambienti diversi( perchè un 15 enne di città nn è lo stesso di provincia ecc.) si trovano in un ideale luogo comune a lamentarsi degli stessi problemi , delle stesse mancanze e a "odiare" la controparte dicendo che non dà loro ciò che vogliono.E non parliamo degli adulti che lo fanno. E allora miglioriamoci tutti, sì ma che vuol dire "sei grassa mettiti a dieta"? ok, facciamolo e se non bastasse? se la mia amica "cicciona"( nn si offenda nessuno è autobiografico) rimorchiasse più di me perchè becca l'esca giusta per il pesce isolato e in più mostra le tette, che faccio? mi metto scollata a molestare il primo ubriaco isolato sul divanetto? Siamo solo questo? o vuoi farti una cazzo di domanda su come parli e come ti piace che ti si parli? Capire che non sei una da bar ma magari da club del libro. Porti in questione che a volte non sei stata rifiutata ma te la sei data a gambe prima per paura ?( e lo hai detto pure tu) Puntualizzo su sto punto perchè ci tengo, identificarsi come unici non vuol dire impermeabili al mondo, nè superiori, perchè il voler primeggiare a tutti i costi solo per vanità è da falliti ( e sono quelli che si guariscono con la stessa arroganza) nè pensare di rimanere soli, semmai capire che se serve, se quell unica volta l'albino sei tu, puoi trovare in te la forza necessaria per andare avanti , ma funziona solo se ti conosci e sai chi sei, anche quando fai la figura del fallito,perchè i veri falliti sono altri, perchè è necessario che tu faccia quel percorso, conoscerti, riconoscerti come identità unica e pensante che se serve sa mettere a muto il mondo e ragionare con la sua testa( l'unicità nel ragionare nella solitudine della mia testa la riconosci pure tu rick eppure deriva da lunghi percorsi simili); e il tutto per poter a pieno non capire , perchè non ci riusciremo mai a pieno,ma percepire la potenzialità di ogni microcosmo umano che hai davanti, dal filosofo al barbone, senza innalzare nessuno al ruolo di guru nè giudicare la vita di uno che magari per strada ci è voluto finire o ha avuto i suoi problemi e va rispettato come e più del primo. Ovvio che con la solitudine bisogna andarci piano perchè crea dipendenza( ed io lo so) ma è necessaria quanto la socialità, ma sempre partendo dal presupposto che non posso avere una relazione nemmeno col mio gatto se non mi conosco, ed aiuta come mantenere la parola che dicevi, perchè se conosco i miei limiti su certe cose so che questa o quella promessa è inutile che la faccio tanto non la manterrò e viceversa. Poi se per unicità si intende la solita sviolinata da diamante grezzo pronto per il mercato e al rimorchio allora sì, probabilmente lo sei ma nove su dieci te lo diranno per poterti svendere o svenare alla prima occasione per proprio guadagno,i diamanti sono oggetti, tu no; io di mio, con quello che mi son fumata, mi definirei di più della buona resina. Ora vado ...sento il mio pessimismo utilitaristico prendere il sopravvento p.s. quante è bello raggiungere i limiti di caretteri di youtube...
Quello che intendeva non era il fatto che non sei unico come individuo, ma parafrasando, non è vero che non ci sono persone con cui tu possa andare d’accordo, molto semplicemente. Mi pare abbastanza ovvio che ogni persona è diversa dall’altra, non puoi trovare un clone, comunque puoi trovare una persona che ha vissuto in contesti simili e con presupposti di vita simili, e magari sfruttare quelli per conoscere le parti diverse tra i due e riceverne pure un arricchimento
@@andreamucerino6745 Ho fatto una somma con altre espressioni simili usate in altri video da lui contro (a ragione) certi "motivatori" che intendono quello, ma se è così diciamo la stessa cosa anzi aggiungo e mando un messaggio per esperienza personale che si può anche avere relazioni con persone con zero cose in comune , zero vissuto simile ecc. con cui andare costantemente in disaccordo ma nel modo giusto, rispettoso e stimolante e che non è di cloni di noi stessi che dobbiamo innamorarci o essere in amicizia per forza, che due unici totalmente distanti possono comunque trovarsi, che due visioni differenti possono rendere ancora più stimolante la visione e lo sviluppo di un progetto e che " unico" non vuol dire "solo"
Sembra un discorso banale, fanciullesco, che persone adulte sorvolano. Accanto alla propria insicurezza, tu affianca i sensi di colpa e l'empatia (io ci ho scritto un romanzo "L' empatia di Armand". Sono deficienze che se uno non supera inconsapevolmente nell'infanzia e nell'adolescenza, se le porta nella tomba.
Fai anche un video sul perché relazionarsi con gli altri, perché ad esempio io parto abbastanza da una posizione di rifiuto. Io infatti parto da un altro presuppusto: c'è qualcuno al mondo che fa qualcosa per piacere a me? No. Allora andate pure...
Io ci ho creduto per decenni, ma ho concluso che è impossibile. A proposito, il soliton gas mi ricorda qualcosa, probabilmente di fantascientifico, ma non mi viene in mente cosa...
@@sabrinatirabassi3529 comunque attenzione sono d'accordo con tutto il discorso sulla non unicità e tutto il resto solo che siccome sono un fisico che rompe le uova nel paniere mi metto sempre nei casi limite più fastidiosi 😅
Non ho tempo per guardare al momento, ma chiedo comunque per sapere se ne vale la pena: ha senso guardare e tentare di apprendere qualcosa da questo video, per una persona autistica che neanche comprende concetti come "sapere che l'altro mente quando ti fa un complimento ed essere comunque felice, senza che ciò infici la reciproca fiducia"? (Mi riferisco ad esempio a come magari una ragazza si taglia i capelli corti e chiede al fidanzato come sta, e vuole che risponda "meglio" anche se la ragazza sa che in quel momento il fidanzato sta mentendo, questo per fare un esempio banale ma di facil comprensione nella fretta eh)
Mi sono portato a casa :
-di non avere paura di essere rifiutato , di essere se stessi con prudenza, non sono cosi strano, ci sono altri come me, con cui fare amicizia.
-di mettermi nei pani dell'altro, con moderazione. Aggiungo, quando non sai cosa vuole l'altro , chiedilo direttamente.
-di esprimere sempre quello che penso, i micro conflitti non gestiti esploderanno. Per me, nella relazione di copia si dovrebbe gestire per prima la parte emotiva e dopo esporre gli argomenti razionali.
-non basta avere ragione, se l'interlocutore è bloccato dal punto di vista emotivo non ti ascolterà.
Mi ritrovo perfettamente nel discorso sui bambini, di come volevo essere trattato da piccolo dagli adulti.
-la mia parola vale di più di un contratto, non la uso per i tatticismi e creare ambiguità.
Sono chiaro, coerente e mantengo la parola con le persone.
@@casgainsacademy4321 aggiungo, "di non prendermi sempre sul serio e contattare ogni tanto il broker di Rick DuFer"
L’ultimo punto mi piace molto
Perché ti “impone” di essere coerente con tutti.
Senza però risultare snob o altezzosi, ma semplicemente persone selettive ecco
😮❤
Ho passato gli anni del Liceo in paesi dove le persone non mi accettavano, ma non riuscivo proprio a smettere di essere me stesso. Poi ho cominciato a cambiare aria visitando altri paesi limitrofi. Ho trovato immediatamente tantissime persone che mi hanno apprezzato, e mi sembra tutt'oggi assurdo quanta differenza ci sia fra le due realtà che ho vissuto. Mettetevi in discussione, ma non abbandonate mai voi stessi. Visitate e scoprite tutte le diverse realtà che vi circondano. Potrebbero stupirvi e cambiarvi la vita :)
@curcuma rosa Conobbi su Facebook un ragazzo di un paese vicino che mi fece uscire col suo gruppo e da lì ho ampliato moltissimo le mie conoscenze. Avvenne tutto un po' per caso. Nella mia zona le realtà di paese sono tutte molto, ma molto, diverse.
In ogni caso se non si ha questa fortuna bisogna cercare nei circoli con interessi in comune (che sia cinema, poesia, teatro o videogiochi, qualcosa la trovi, anche online) :)
concordo approvo e sottoscrivo!! io sono costretta a discutere con me stessa per forza di cose, affetta da un disturbo che in parte mi sottrae e dall'altra mi regala qualcosa (che credo la parola prezioso non possa davvero rendere) sono veramente tanto desiderosa, anche nelle mie paure, di confrontarmi. qualche perplessità (pronta ad essere dissipata) ^__^ la ho solo riguardo un punto ma qui sarebbe davvero troppo lungo da spiegare, proverò però a parlarne in separata sede con "addetti ai lavori"
Questo commento mi spinge ancor di più a concretizzare i miei progetti, ovvero partire e giare il mondo per relazionarmi con le persone di qualsiasi nazionalità, religione, sesso, ceto sociale e via dicendo
Am3n❤
Le mie relazioni sono fondate sul dialogo sincero e trasparente volto alla collaborazione ed al benessere di tutte le parti. Soprattutto poi nella relazione di triade poliamorosa quale è la mia, il dialogo, il comunicare le proprie esigenze, desideri, paure e dolori e saper ascoltare lo stesso degli altri è fondamentale. Agire per il bene comune "remando" tutti nella stessa direzione è ciò che tiene uniti nel benessere e ciò può avvenire solo col completo dialogo. :)
Grazie per il bel video.
ottimo punto, io cerco di fare lo stesso nelle relazioni d'amicizia e di affetto emotivo (non riesco ad usare la parola amore ma è un limite mio, se poi è un limite! ^__^) chiarezza di intenti, mantenimento delle promesse, tutto non garantisce nulla a nessuno ma se reciprocamente adoperato di certo rende serene le relazioni di qualsiasi tipo. non uso filtri e nemmeno prudenza, in questo sbaglio, lo so bene e provo a correggermi, ma ad ogni modo dico ciò che penso quando non sono concorde, lo dico con garbo ma lo dico, ho imparato che non viene accettato come "dirti le cose perchè tengo a te" ma piuttosto interpretato come "come te permetti de venimme sotto!!" amen, credo sia un problema loro non mio, mi addolora? certo, altrimenti me la farei scivolare addosso più rapidamente e bada non ho scritto "me la farei scivolare di dosso punto." sono sempre costantemente alla ricerca del confronto, del dibattito, delle opinioni da esprimere tutto pulito da ambiguità. ci riesco sempre? no ma faccio assolutamente del mio meglio e quando non mi accorgo SPERO che qualcuno mi dica qualcosa me lo faccia notare ogni volta che è necessario!!
Nella mia prima relazione è avvenuto tutto quanto citato da te. Soprattutto la parte degli zombie. Ad oggi ho imparato a comunicare meglio quello che mi turba e ad ascoltarmi e sono in una relazione davvero felice e fiorente. Mi ha fatto molto piacere ascoltare la tua visione chiara e precisa sulla questione!
Ti apprezzo sempre (o quasi sempre) ma giuro che dal titolo non mi aspettavo parole cosí poco scontate. Mi interesso di questo tema e me ne nutro sia con video che con libri ma una tale originalità di argomenti é davvero rara, originalità che peró attenzione, non é tanto negli argomenti in sé ma nel come sono sviscerati, spiegati. Una grande lucidità di pensiero.
Anzi mi correggo...anche originalità negli argomenti in sé perché la quarta regola di cui parli é a mio parere un pensiero di grande profondità sul quale non avevo mai riflettuto, il che é abbastanza spaventoso perché a occhio e croce direi che é la chiave di ogni relazione e senz'altro la regola piú importante di questo video. Pensare al prossimo come un'entità autocosciente, concetto che si declina in un caleidoscopio di modi e che é tanto semplice quanto fondamentale
@@michelangelopennacchini643 vero ma mentre tu prendi consapevolezza di questo caleidoscopio dall'altra parte non è detto che trovi la stessa cosa, anzi sappiamo quanto è raro trovare persone con cui si va d'accordo. quindi bisogna lanciare una sfida a se stessi e provare a creare relazioni finche non ne nascono di proficue.. non è da tutti neanche questo
Molto molto chiaro, apprezzo molto questa tipologia di video perché le relazioni sono la base della società e per quanto possibile meglio che funzionino.
Ho preso molti appunti. Volevo inoltre chiedere se puoi consigliarci qualche lettura circa questi argomenti. Grazie mille
una puntata meravigliosa rick. nulla da aggiungere, condivisione necessaria.
Uno dei pochi contenuti che ho il sincero piacere di condividere.
Quello che hai detto sulla convinzione di essere unico è a mio parere esatto , nonostante ciò io questa cosa ce l' ho avuta e mi impediva di relazionarmi in modo decente con gli altri . Adesso è ancora presente ma non la applico con tutti e soprattutto con quelli che ritengo non capaci di intendere le mie " idee " cerco sempre empaticamente di approcciare in certo modo . Quindi credo che con questa cosa ci si può convivere molto serenamente ed almeno a me ha portato ha farmi molte domande e ho capito che il mio era un senso di inferiorità che poi io volevo trasformare in superiorità. Diciamo che è una cosa difficile da superare .
26:20 "la trappola del quieto vivere" ed anche questa parte della mia educazione ho capito che é disfunzionale. E' un periodo che mi si sta smontando tutto il castello, a questo punto di sabbia, che era l'intelaiatura dell'educazione avuta dai miei genitori. Annamo bene, proprio bene!
Menomale lo stai capendo! Nessuno è perfetto e non dobbiamo nemmeno provarci ad esserlo, però se riesci ad accorgerti di un difetto che puoi migliorare perché non essere contenti?
@@andreanfuso Ne sono contento perché aumenta la mia consapevolezza della "realtà " ma da una parte penso che devo ricalibrare molti aspetti della mia vita e questo è destabilizzante.
@@golfettoh Non sei l'unico, io per anni sono stato educato a mantenere un clima pacifico in casa e mi hanno cresciuto con l'idea che i conflitti deteriorano sempre i rapporti. Così ho sviluppato una fortissima avversione nei confronti dei conflitti al punto che ho cominciato a subire passivamente le scelte degli altri giustificandole sempre, per evitare di creare conflitti che ero convinto di non riuscire a risolvere perchè potevano finire solo con la rottura. Rottura di una fiducia genitoriale e rottura di un rapporto amoroso. Mentre l'unica cosa che non ho mai temuto di rompere sono state le amicizie, ma questo perchè io per primo credevo di non darci alcun peso dato che le vedevo arrivare e passare in base agli umori o alle relazioni che instauravano glo altri. Ma alla fine ho conosciuto una ragazza che mi ha fatto capire quanto sia importante il conflitto, e riuscire anche ad arrivsre la rottura qualora ci siano delle divergenze insanabili. I miei volevano e tentano tutt'ora di decidere del mio futuro solo perchè ho fatto anni fa la scelta molto sofferta e improvvisa di andare a studiare all'università lontano da casa e sono finito fuori corso di due anni perchè il mix di immaturità all'inizio e depressione da lockdown l'anno scorso mi avevano rallentato molto, e ora che mi sono ripreso e ho conosciuto questa ragazza che studia fuori pure lei e che grazie a lei sono riuscito a trovare la voglia di svegliarmi tutte le mattine presto per studiare e laurearmi, loro non credono che riuscirò a funzionare di nuovo lontano da casa... E io tra qualche mese se non li avrò convinti a credere in me dovrò fare saccoccia con niente e andarmene a cercarmi un lavoro lontano da qua.
@@gaggioaxel Grazie per la tua testimonianza. Stesse idee tue. Anche per quanto riguarda le amicizie. Da me era precluso anche "litigare" con le zie anche se palesemente ci sfruttavano e prendevano per i fondelli. Provo rabbia e rancore nei loro confronti, non pensavo fossero cosi...ma é anche vero che avevo, non i prosciutti ma tutta la salumeria negli occhi.
@@gaggioaxel per esperienza personale molto vicina alla tua, ti dico che alla fine è plausibile che dovrai comunque trovarti un lavoro.
Se casomai da ora a settembre sarai stato in grado di dare 2-3 esami, non mi meraviglierei che per i tuoi non sarà abbastanza.
Io l'ho capito tardi, per motivi (indotti dai miei) che mi imprigionavano dal muovermi in quel senso, ma una volta attuato, ho avuto la conferma di quanto sia liberatorio avere un part-time per mantenere i miei studi e le mie scelte.
La sensazione di stallo indotta da chi, con l'occhio indagatore e indiscreto, mosso dall'interesse economico, si permette costantemente di mettere bocca sulle tue scelte, finendo per influenzarti anche quando non è lì presente.
Dal mio punto di vista mi sentivo imprigionato, arrivando ad odiare l'università che io stesso avevo scelto (nonostante la scelta fosse particolarmente influenzata dai loro pregiudizi).
Non avere paura di dover lavorare part-time fra qualche mese perché non è cosa da poco la possibilità di sentirsi liberi nelle proprie azioni.
La Montessori: il bimbo costruisce l'uomo dentro di sé.
rick faresti una monografica su julius evola ?
Lo avevamo perso! Ottimo video, tutto molto condivisibile. Comunque, anche partendo da queste riflessioni sui rapporti umani, la nostra "discussione", di oramai qualche anno fa, è stata un peccato. Gestita male, da ambo le parti... Spero non vi siano più rancori. Un abbraccio.
La nostra discussione non è stata discussione né è stata gestita male "da ambo le parti". Da un lato io ho prodotto un contenuto, discutibile e opinabile quanto si vuole, dall'altro ho ricevuto calunnie e accuse assolutamente fuori luogo, sia pubblicamente che in chat private. Non c'è stata simmetria, per niente. Il che significa che un lato deve ancora fare delle scuse, l'altro no. Molto semplice.
Non l’ho ancora guardata, ma grazie Rick per queste puntate sulla psicologia ❤️
i primi 4 punti sono perfettamente centrati su cio che non va in me. Mi salvo sul 5 perchè per me sta alla base di tutto
Ineccepibile, bravissimo!
grazie
13:28 uno, nessuno , centomila
Su TH-cam è inutile commentare ste cose però: Il problema è trovarle le relazioni, in 32 anni le persone con cui ho parlato più di 15 minuti non di stupidate o lavoro le ho contate e sono keno di 15. Si ho un problema relazione infatti sto iniziando una terapia di gruppo. Per selezionare bisogna avere tempo e capacità per conoscere nuove persone e sono cose che non ho mai coltivato, ed oggi ne sento tutto il peso.
Mi è venuta la depressione.Quella brutta.Quella nera.
Bravo rick 🎉🎉
Qual è la serie tv consigliata?
11:50
Grazie
Grande! 👍 Grazie
Bisogna adeguarsi, crearsi una cazzo dii personalità. 😎🤘P.s son cambiato ma tengo sempre dei punti fermi, dei paletti, na bussola dei principi.
Up up
Giusto in tempo
Non sono sempre facili da seguire ma credo che tu abbia definito delle ottime regole davvero stimabili.
Mi destabilizza un pò la premessa sull'unicità ed è un tema che tendi a ripetere ma credo che sia da te sia dagli " ottimisti guru" il senso sia travisato a seconda di come si intende unico, se prezioso o inadoperabile. Ecco, non vuol dire quello, non è un atto di superiorità e siamo repliche uniche di una grande catena che ci usa tutti ma sa fare anche a meno di noi. Siamo ugualmente unici, tutti, anche gli zombie. Siamo simili, non siamo uguali o addio concetto di evoluzione.Ciò che hai in testa, come lo vivi, come lo percepisci, le mille situazioni della vita e quell'odiosissimo codino che portavi una volta ti hanno reso ciò che sei, anche se mille hanno portato quel codino come te per le tue stesse ragioni. Capire questo serve a capire il mondo intorno: accettare che ci saranno cose per cui io non verrò mai capita a pieno e che va bene, perchè nemmeno io capirò mai a pieno chi ho davanti; e ci saranno situazioni in cui io agirò in un modo ben consapevole di ciò che faccio ma senza poterlo esplicare chiaramente, e saranno reazioni lecite a stimoli ben precisi e anche avessi ragione, verrò/verrai frainteso, ed è giusto che sia così. Perchè se certe premesse mancano agli occhi di chi guarda è ovvio che ognuno di loro si farà un idea più o meno sbagliata e non devo odiare la gente se destabilizzo un loro ordine dando un'errata idea di me perchè anche io sono la gente e a mia volta sarò caduta nello stesso clichè, ma altresì ho il pieno diritto di odiare uno stronzo per ragioni precise che collidono col mio vissuto a discapito di quello che quella stessa gente potrebbe pensare, quindi smetto di essere animale sociale entro nell'intimo nella sana sfera del "chi se ne fotte" mi creo una prigione più accogliente del dovermi confrontare con un mondo che materialmente su sto punto non può capirmi, si accumulano rinunce su rinunce le si confondono con fallimenti(che implicano un tentativo e già sarebbe fantastico) e addio relazioni.È però una solitudine percettiva tangibile che se non affrontata sfocia nell'emotività e porta a gravi problemi;problemi che l'epoca della psicologia ha portato a galla ma che fanno parte di noi. Parli di miglioramento ma sai anche che cose come la mimica o il tono di voce o un albino in una tribù possono creare elementi che in un gruppo sociale ristretto ( che internet sembra aver debellato ma io posso pure scrivere saccentemente a te ma resto nel mio quartiere con la stessa gente ed è il mio retaggio culturale territoriale ed economico) isolano e creano ,anche senza l'aiuto del soggetto, un elenco dei presunti elementi disturbanti del gruppo e ti auguro di non starci mai in cima a quella lista. E allora migliorarsi cos'è? far ricoprire di fango l'albino in modo che si mimetizzi?
Così cancelliamo quell'oggettivamente unico ( doppiamente se si pensa che ha percepito anche lui il distacco differenziale come colpa quindi emotivamente sarà macchiato) Oppure lo facciamo andar via nella terra degli albini dove sarà accettato come pari?
E se in quella terra di albini dopo nascesse un nero si omologherebbe al gruppo ripercorrendo le parti della sua nuova tribù o quell'essere albino avendo imparato sulla sua pelle difenderebbe l'emarginato emarginandosi a sua volta, per scelta sta volta, perchè ha capito che anche il nuovo gruppo segue le tristi dinamiche del vecchio?
E se l'albino si rinchiudesse in una capanna e decidesse di non uscire più, alternando un ingiustificata vergogna ma esistente a un odio immotivato ma comprensibile? Come dovrebbe migliorarsi? Possiamo dirgli " ehi albino, quando hai a che fare con degli ignoranti superstiziosi che venerano le palme puoi usare questa superstizione contro di loro; non farti temere come elemento unico portasfiga farti osannare come elemento unico prescelto dalla divinità palma"? Oppure, ma costa fatica, l'albino potrebbe tentare un miglioramento ma soprattutto nell'ambito dell'osservazione di sè, del chiedersi perchè ci resta male se non ne ha colpa, se ci sono altri soggetti che rappresentano per lui quello che lui rappresenta per la comunità.
Finchè un bel giorno potrebbe uscire dalla capanna e dire a quello che lo indica "sì, io sono così, ma tu sei l'unico con gli occhi verdi su 50, e tu sputi mentre parli, e tu hai un neo proprio in mezzo agli occhi ecc.ecc. secondo voi che ne pensa il Dio palma ? " rendendo un agglomerato di egualmente unici i suoi simili.
Sta cosa del "migliorati"è utile ma generica, e motivazionale ma dispersiva, e funziona solo se percepisco il contesto,l'ambiente, la cultura dell ambiente, le ragioni che innescano certe dinamiche nel contesto, le mie emozioni nel contesto, le altrui emozioni nel contesto e poi sì, si passa alla palestra o al riverniciare il palazzo e quel che ti pare perchè puoi cambiare solo qualcosa che conosci, se non lo conosci allora ti stai omologando; e unici o meno è la sensazione più rassicurante ma in primis ma devastante poi che una persona emotiva possa provare; quindi quella unicità di cui si parla non è un divisorio dal mondo, chi la intende così sbaglia, ma la tua corazza da scaraffaggio in un mondo non cattivo, un pò merda forse, ma sicuramente vittima di meccanismi che annientano i più fragili.
Altrimenti poco ci discosteremmo dal pazzo di de andrè che per essere accettato impara la treccani a memoria e la fine che fa la sappiamo.
Parliamo di incel, di hikkimori, parliamo di chi vi pare e lo facciamo adesso, perchè siamo di più, siamo in un contesto che cerca regole mentre cerca di scardinarle, che pretende alto rendimento con poco e in poco tempo e che ci fa sentire tutti incastrati in piccole rotelle e fare davvero qualcosa che si ama e viverci non è facile.
Quindi il vero guru lo trovi lì dove non ci ti vorresti trovare, perchè mentre sei lì a parlare di filosofia ( un pò abbacchiato oggi/ieri), ed io sono sul mio letto a scriverti con aria convinta e depressa, c'è la signora nello studio a fianco che pulisce cessi da una vita e ride o va avanti con serenità, mentre un 15 enne benestante e belloccio sta in stanza e si lagna dei poco virili polsi piccoli. Oh, la signora NoN ha le condizioni per essere la più felice eppure appare quella che sta meglio e appurato che non è pulire i cessi ciò che ti rende felice, perchè i cessi non sono tutto sto spasso, ci sarebbe da chiedersi dove avrà trovato in altro quella spinta che la fa sentire completa(?), serena(?), si...vitale ecco. (continua sotto )
Ecco, quest'altro varia da persona a persona ed è lì il nodo e puoi essere idealista quanto ti pare ma ci sarà sempre chi guida il calesse e chi gli va dietro a raccogliere la merda di cavallo ma paradossalmente niente vieta che il felice sia il secondo e non il primo, ma se dici solo questo stai sicuro che il 15enne dalla stanza non uscirà; perchè lui da bravo essere razionale vuole sapere come si fa e lo vuole sapere subito, non vuole sentirsi unico, vuole sentirsi qualcuno. Che poi se non siamo unici noi poi lo diventa il contesto vaglielo a spiegare
.Che poi che ne sò,Non riusciamo a rimorchiare come uomini e allora via coi tutorial su cosa vuol dire la coscia a destra o le labbra socchiuse, prima si era convinti bastassero i soldi, poi dover sembrare vincenti poi la pnl usata a capocchia poi altro, e che succede? Che migliaia di ragazzini di estrazione sociale diversa, con genitori diversi, esperienze diverse , fisici e problemi diversi, i cazzo di ambienti diversi( perchè un 15 enne di città nn è lo stesso di provincia ecc.) si trovano in un ideale luogo comune a lamentarsi degli stessi problemi , delle stesse mancanze e a "odiare" la controparte dicendo che non dà loro ciò che vogliono.E non parliamo degli adulti che lo fanno. E allora miglioriamoci tutti, sì ma che vuol dire "sei grassa mettiti a dieta"? ok, facciamolo e se non bastasse? se la mia amica "cicciona"( nn si offenda nessuno è autobiografico) rimorchiasse più di me perchè becca l'esca giusta per il pesce isolato e in più mostra le tette, che faccio? mi metto scollata a molestare il primo ubriaco isolato sul divanetto? Siamo solo questo? o vuoi farti una cazzo di domanda su come parli e come ti piace che ti si parli? Capire che non sei una da bar ma magari da club del libro. Porti in questione che a volte non sei stata rifiutata ma te la sei data a gambe prima per paura ?( e lo hai detto pure tu)
Puntualizzo su sto punto perchè ci tengo, identificarsi come unici non vuol dire impermeabili al mondo, nè superiori, perchè il voler primeggiare a tutti i costi solo per vanità è da falliti ( e sono quelli che si guariscono con la stessa arroganza) nè pensare di rimanere soli, semmai capire che se serve, se quell unica volta l'albino sei tu, puoi trovare in te la forza necessaria per andare avanti , ma funziona solo se ti conosci e sai chi sei, anche quando fai la figura del fallito,perchè i veri falliti sono altri, perchè è necessario che tu faccia quel percorso, conoscerti, riconoscerti come identità unica e pensante che se serve sa mettere a muto il mondo e ragionare con la sua testa( l'unicità nel ragionare nella solitudine della mia testa la riconosci pure tu rick eppure deriva da lunghi percorsi simili); e il tutto per poter a pieno non capire , perchè non ci riusciremo mai a pieno,ma percepire la potenzialità di ogni microcosmo umano che hai davanti, dal filosofo al barbone, senza innalzare nessuno al ruolo di guru nè giudicare la vita di uno che magari per strada ci è voluto finire o ha avuto i suoi problemi e va rispettato come e più del primo. Ovvio che con la solitudine bisogna andarci piano perchè crea dipendenza( ed io lo so) ma è necessaria quanto la socialità, ma sempre partendo dal presupposto che non posso avere una relazione nemmeno col mio gatto se non mi conosco, ed aiuta come mantenere la parola che dicevi, perchè se conosco i miei limiti su certe cose so che questa o quella promessa è inutile che la faccio tanto non la manterrò e viceversa. Poi se per unicità si intende la solita sviolinata da diamante grezzo pronto per il mercato e al rimorchio allora sì, probabilmente lo sei ma nove su dieci te lo diranno per poterti svendere o svenare alla prima occasione per proprio guadagno,i diamanti sono oggetti, tu no; io di mio, con quello che mi son fumata, mi definirei di più della buona resina.
Ora vado ...sento il mio pessimismo utilitaristico prendere il sopravvento
p.s. quante è bello raggiungere i limiti di caretteri di youtube...
Quello che intendeva non era il fatto che non sei unico come individuo, ma parafrasando, non è vero che non ci sono persone con cui tu possa andare d’accordo, molto semplicemente.
Mi pare abbastanza ovvio che ogni persona è diversa dall’altra, non puoi trovare un clone, comunque puoi trovare una persona che ha vissuto in contesti simili e con presupposti di vita simili, e magari sfruttare quelli per conoscere le parti diverse tra i due e riceverne pure un arricchimento
@@andreamucerino6745 Ho fatto una somma con altre espressioni simili usate in altri video da lui contro (a ragione) certi "motivatori" che intendono quello, ma se è così diciamo la stessa cosa anzi aggiungo e mando un messaggio per esperienza personale che si può anche avere relazioni con persone con zero cose in comune , zero vissuto simile ecc. con cui andare costantemente in disaccordo ma nel modo giusto, rispettoso e stimolante e che non è di cloni di noi stessi che dobbiamo innamorarci o essere in amicizia per forza, che due unici totalmente distanti possono comunque trovarsi, che due visioni differenti possono rendere ancora più stimolante la visione e lo sviluppo di un progetto e che " unico" non vuol dire "solo"
@@Killmind_her Sì, concordo pienamente allora
@@andreamucerino6745 ❤
sembra un articolo..molto interessante_
non ho capito l'intro "se non mi segui sei cibo per zombie", ma gli zombie mangiano il cervello quindi chi ti segue è senza cervello?😩
Minuto 8:38
❤
@@casgainsacademy4321 ?
Sembra un discorso banale, fanciullesco, che persone adulte sorvolano. Accanto alla propria insicurezza, tu affianca i sensi di colpa e l'empatia (io ci ho scritto un romanzo "L' empatia di Armand". Sono deficienze che se uno non supera inconsapevolmente nell'infanzia e nell'adolescenza, se le porta nella tomba.
Fai anche un video sul perché relazionarsi con gli altri, perché ad esempio io parto abbastanza da una posizione di rifiuto. Io infatti parto da un altro presuppusto: c'è qualcuno al mondo che fa qualcosa per piacere a me? No. Allora andate pure...
Problema: e se io sono uno che sta bene anche odiando persone simili a me come trovo persone diverse da me che si ritrovino bene con il mio carattere?
Io ci ho creduto per decenni, ma ho concluso che è impossibile. A proposito, il soliton gas mi ricorda qualcosa, probabilmente di fantascientifico, ma non mi viene in mente cosa...
@@sabrinatirabassi3529 sono le soluzioni dell'equazione KdV
@@sabrinatirabassi3529 comunque attenzione sono d'accordo con tutto il discorso sulla non unicità e tutto il resto solo che siccome sono un fisico che rompe le uova nel paniere mi metto sempre nei casi limite più fastidiosi 😅
Come faccio se devo andare a vedere Italia-Turchia e vorrei farlo con qualcuno? mi sto già muovendo non preoccuparti
Non scegliamo niente in questa vita. Nemmeno di nascere.
Rick ma sono diventato daltonico o hai le labbra cianotiche?
Non ho tempo per guardare al momento, ma chiedo comunque per sapere se ne vale la pena: ha senso guardare e tentare di apprendere qualcosa da questo video, per una persona autistica che neanche comprende concetti come "sapere che l'altro mente quando ti fa un complimento ed essere comunque felice, senza che ciò infici la reciproca fiducia"?
(Mi riferisco ad esempio a come magari una ragazza si taglia i capelli corti e chiede al fidanzato come sta, e vuole che risponda "meglio" anche se la ragazza sa che in quel momento il fidanzato sta mentendo, questo per fare un esempio banale ma di facil comprensione nella fretta eh)
Risposta breve, per la fretta:
Ha sempre senso.