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11 - Mente, cervello e linguaggio - Andrea Moro

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  • เผยแพร่เมื่อ 3 ก.ย. 2013
  • Video completo disponibile su www.eduflix.it
    Tutti noi abbiamo una nostra teoria del linguaggio. Non è come in fisica o in chimica dove un certo timore reverenziale per la natura dei fenomeni osservati ci trattiene dal formulare spiegazioni: con il linguaggio, le cose vanno diversamente; forse per il semplice fatto che tutti parliamo, forse per la grande abbondanza di dati, fatto sta che ci si sente autorizzati ad avere una "spiegazione" di questo fenomeno. Questo stato di cose non caratterizza solo noi come individui ma tutto il percorso culturale della nostra civiltà attraverso i secoli. Il risultato è una sovrabbondanza unica nella storia del pensiero: praticamente ogni epoca, ogni cultura ha espresso una teoria dominante sulla natura del linguaggio a tal punto che seguendone lo sviluppo possiamo avere un campione dello "spirito del tempo", come una specie di questione omerica della storia dell'uomo. Siamo certamente di fronte a una situazione speciale. La storia della riflessione sul linguaggio però non procede in modo lineare.

ความคิดเห็น • 15

  • @gabriella8692
    @gabriella8692 ปีที่แล้ว

    Wowww, mi servirà per l'esame, grazie ❤

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 3 ปีที่แล้ว

    Straordinario Andrea Moro

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 3 ปีที่แล้ว

    Un video semplicemente stupendo

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 3 ปีที่แล้ว

    Il video più bello del mondo

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 2 ปีที่แล้ว

    Ciò significa in qualche modo che il linguaggio contemporaneo è struttura e filtro proposizionale e isomorfismo strutturale applicato ad una logica sistema di sistema

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 3 ปีที่แล้ว

    Formidabile Andrea Moro

  • @88yunie
    @88yunie 9 ปีที่แล้ว +1

    Salve, volevo togliermi una curiosità. Allora Io sono una ragazza di origine russa, e sono stata adottata all'età di 6 anni da genitori italiani, sono dell'88, quindi vivo qui in Italia(sud Italia) da 21 anni circa. La mia curiosità è la seguente: è possibile che anche dopo 21 anni, dopo aver dimenticato la mia lingua madre (perchè fino a 6 anni lì lo parlavo sciramente, dimenticato perchè non ho più avuto modo di parlarne con nessuno), con tutto che parlo un'altra lingua (l'italiano), mi sia rimasto l'accento del mio Paese nativo?Psicologicamente è possibile? Molta gente dice ok: si sono bionda, occhi azzurri e ho tratti somatici dell'est (il che mi distinguono dai mediterranei), ma dicono che esistono anche molte persone con questi tratti, però... però si riconoscono subito da modo in cui parlano ; un siciliano o un napoletano o calabrese o qualsiasi altra persona:biondo con occhi azzurri, si affermerà tale grazie alla lingua, ecco nel mio caso è diverso... tuuuuutte le persone che mi conoscono per la prima volta, non ci rimangono tanto per i tratti(anche per quello), ma tanto più per l'accento con cui parlo. Mi domandano spesso(9 volte su 10 mi capita) se sono Italiana, io chiedo a loro il perchè di questa domanda e loro mi rispondono che "ho un accento particolare" e quando dico effettivamente le mie origini, confermano la loro teoria che non sono italiana e spesso rispondono dicendo anche che sembro avere più un accento del Nord-Est Italia (mai stata in vita mia,quindi non ho avuti contatti ). Io sono molto legata alle mie origini e al mio paese (con tutto che sono stata in un orfanotrofio), questo legame affettivo dell'appartenenza al proprio paese, può essere una causa della mia non perdita totale del mio accento? A 6 anni poi credo che un bambino che parla e acquisisce la proprio lingua del posto, può essere definito totalmente madre lingua e aver appreso psicologicamente i primissimi sviluppi della lingua?(il che io so che i primi anni di vita dello sviluppo, di tutto non solo della lingua, per un bambino è importante). Chiedo scusa della lunga Commedia. Spero che qualche anima pia, riesca a rispondermi. Grazie e Buon Proseguimento.

    • @federicopiersigilli4677
      @federicopiersigilli4677 8 ปีที่แล้ว +1

      +88yunie Devo dire che ciò mi sorprenderebbe: in genere quando si apprende una lingua fin dalla tenera età ciò avviene senza alcuna difficoltà da parte del soggetto che la apprende. Di conseguenza questa viene acquisita come una lingua madre. E' stato anche dimostrato che i piccoli che vengono cresciuti in un contesto socio-familiare in cui viene utilizzata quotidianamente più di una lingua (esempio classico è quello di un bambino che a scuola, con i compagni e con gli insegnanti, parla la lingua del paese in cui si trova, mentre a casa si trova a comunicare con la propria famiglia nella lingua di origine della famiglia stessa) crescendo acquisiscono le lingue che hanno imparato senza che l'apprendimento di una lingua abbia influenzato negativamente sull' apprendimento dell'altra.
      Vero è che forse a 6 anni già si è formata una basilare, seppur ancora poco ricca, competenza linguistica nel soggetto. Tuttavia nel tuo caso questa primaria competenza linguistica deve aver fatto spazio all'acquisizione di una nuova lingua.
      Come ho già detto, mi sorprenderebbe il fatto che, nonostante parli italiano fin dall'età di 6 anni e lo abbia fatto per tutto questo tempo, la tua pronuncia sia caratterizzata da un accento russo. Tuttavia, sarebbe bene considerare alcuni discorsi teorici: se assumiamo che la propensione al linguaggio sia una dote innata dell';essere umano, ovvero che egli sia in qualche modo dotato, fin dai suoi primi vagiti, di una struttura mentale predisposta non semplicemente ad apprendere quanto gli viene insegnato in ambito linguistico, ma piuttosto atta a generare, grazie alla propria creatività forme linguistiche sempre nuove ed originali; ebbene, in questo caso per un soggetto ancora molto giovane non vi è nessuna differenza di risultato nell'apprendere una lingua piuttosto che un'altra: egli tenderà comunque ad applicare questa struttura con risultati generativi sempre originali. Nel caso invece pensassimo che è la lingua ad influenzare il modo di pensare e di concepire il linguaggio, potrebbe spiegarsi il fatto che, nel tuo caso, l'iniziale apprendimento della lingua russa abbia in qualche modo lasciato tracce "cognitive" che si rispecchiano nella fonetica. Ma sinceramente mi trovo in accordo col primo modo di vedere che ho indicato.
      Indubitabile che qui mi sono limitato ad una riflessione teorica, la quale potrebbe quindi non esaurire una problematica che, in questo caso, riguarda più specificatamente un discorso di fonetica e di fonologia.
      Spero che questa mia considerazione, che ti avviso essere non l'analisi di un linguista o di uno specialista nel settore della psicologia cognitiva, ma il parere di uno studente che ha ancora molto da imparare, sia stata per te, se non un modo per chiarirti le idee, almeno uno spunto per un'ulteriore riflessione.

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 2 ปีที่แล้ว

    Wittgenstein filosofa sulla nostra vita nel nostro modo di fare linguaggio

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 2 ปีที่แล้ว

    Il linguaggio è logica di sistema

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 2 ปีที่แล้ว

    Il linguaggio contemporaneo è linguaggio di sistema

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 3 ปีที่แล้ว

    Il linguaggio è linguaggio che echeggia nel sistema - sistema dicendo

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 2 ปีที่แล้ว

    6 minuti di parole eccezionali