Amedeo Guillet per me rappresenta una figura mitologica è indubbiamente uno dei migliori italiani della storia moderna e lo metto senza dubbio fra i migliori 5 soldati italiani della seconda guerra mondiale. Se fosse stato americano o inglese avremmo già visto decine di film su di lui! Bravo che fai questi video così particolari su determinati personaggi o episodi, servono a ridare agli italiani quella coscienza storica e nazionale che non gli viene insegnata nelle scuole!
Ti ringrazio per l'interessantissimo video. A proposito di vite avventurose, c'è una storia che mi ha sempre affascinato moltissimo, ossia quella di Carlo Di Rudio. Nella sua vita combattè durante le Cinque Giornate di Milano, combattè per la difesa di Venezia dagli Austriaci e della Repubblica Romana dai Francesi; imbarcatosi per l'America, sfuggì a un naufragio e tornò in Europa; viaggiò in tutta Europa sposando un'inglese. Nel 1858 partecipò al fallito attentato a Napoleone III per il quale fu condannato a morte, e sfuggì all'ultimo dalla ghigliottina. Fu incarcerato alla Caienna in Guyana francese ma riuscì a evadere, per poi emigrare negli Stati Uniti, fare carriera nell'esercito americano durante la Guerra civile, e infine partecipare e sopravvivere nientemeno che alla battaglia di Little Big Horn. Una mole di avventure tale che mi stupisco ogni volta di come possano essere racchiuse in una vita sola! Credo potrebbe essere un ottimo argomento per una futura pillola, magari.
Ringrazio Gioele. Dopo il video, ho acquistato il libro incuriosito dal personaggio. Da lettore appassionato di libri, è in assoluto il libro piú appagante che ho letto finora. I motivi? La narrazione è coinvolgente. L'ho "dovuto" leggere tutto d'un fiato tanto è dinamico. Lo scrittore inglese seppur di parte è rimasto centrato sulla storia, contesto e sul personaggio. Il protagonista è un temerario ed impavido di altri tempi. Un personaggio di una lealtà d'altri tempi. Ci sono aneddoti di storia che non si leggono sui banchi di scuola. CONSIGLIATISSIMO
Un uomo mastodontico. Personaggio complesso, non facile (per non dire impossibile) da capire per chi tende a catalogare il mondo solo in bianco e nero e a credere che tutto funzioni in base a dogmi assoluti dettati dalla politica prima che dalla Patria, fedele fino in fondo ai propri principi e ai propri ideali, quali che fossero. Conoscevo già la sua storia, ma fa sempre piacere sentirla. Grazie.
Le qualità di ottimo comandante di truppe coloniali a cavallo, il comandate Guilliet le dimostrò prima in Libia e poi, con i suoi spais libici nella seconda guerra d'abbissinia del 1935/36 (la prima guerra italo-abbissina si svolse tra il 1886-battaglia di Dogali - ed il 1896-battaglia di Adua). Il comandante Guillet ed i suoi spais libici si distinsero oltre che in battaglia anche in azioni di polizia che seguirono il massacro di un centinaio di dipendenti civili, disarmati, della ditta Gondrand avvenuto nelle retrovie per mano di armati irregolari abissini, arruolati ed armati dagli stessi italiani, che in quanto inaffidabili per battaglie campali erano trattenuti in territorio eritreo a difesa appunto di campi tipo Gondrand, gli spais libici li catturarono tutti i quali dopo un processo sommario furono impiccati, il massacro fu probabilmente uno dei motivi per cui De Bono fu sostituito da Badoglio al comando delle operazioni di guerra
Conoscevo vagamente la storia del vecchio e del pozzo d'acqua, ma non sapevo chi fossero i personaggi reali o se la storia fosse vera. Che grande uomo, sono contento di aver scoperto tutta la storia.
Khadija era la giovane figlia di un capo villaggio, che al primo incontro con Amedeo disse che si sarebbe sposata solo con un capo. Dopo qualche giorno lui la rincontró e le chiese "allora, hai trovato il tuo capo?" "Si" "Ah, e chi è?" "Tu". Questo lo raccontò lui stesso in un'intervista.
Khadija e la moglie di Amedeo sono le due donne che lo hanno amato, entrambe sono da considerarsi degne del suo livello ed , inoltre, ammantano la sua avventurosa storia di un suggestivo romanticismo. Onore a tutti questi personaggi di così alto spessore. Bravo, ancora una volta, a te per la tua passione e competenza.
La pronuncia che dai della parola "AMARA" è sbagliata, infatti nella lingua jeez o lingua amarica ogni parola si legge come è scritta, esattamente come si fa con l'italiano, mentre "AM-HARA" è una distorsione della pronuncia in lingua tigrina che ha influenze arabe. La stessa città di ASMARA, dove io sono nato, in amarico come in italiano si pronuncia come è scritta, mentre la popolazione di lingua tigrina la pronuncia in "HASMERA". Gli Amara (il 30% della popolazione etiopica), insieme alla popolazione Galla/Oromo (il 60%), sono popolazioni autoctone dell'Etiopia che con l'invasione dell'Etiopia da parte dell'Italia accorsero a migliaia ad arruolarsi come ascari nell'esercito italiano per liberare l'Etiopia dal giogo dei ras abissini, è per questo motivo che quella guerra fu chiamata "guerra d'abissinia". Heikudo dovresti fare una pillola sulla nascita dell'etnia abissina, e del relativo esercito dei 30.000 schiavi
Sconosciuto ai più in patria, è stato celebrato come un vero e proprio eroe all'estero. Adoro questo personaggio e non mi stanco mai di rileggere il suo libro. Purtroppo, ITALIANI come lui, non se ne trovano più. Sono apolitico quindi, la mia ammirazione verso di lui, non è dettata da nessun colore.
Un grandissimo personaggio. Vale la pena ricordare, se posso, un altro eroe, il suo secondo, Renato Togni, che morì a 28 anni in quella che è considerata l'ultima carica a cavallo della campagna d'Africa. Il 18 gennaio 1941, il generale William Platt occupò la città eritrea di Gallabat, e il 21 il comando italiano, sotto la pressione inglese, decise di evacuare Cassala e altre località difficilmente difendibili per accorciare il fronte. Nel corso del ripiegamento, la sera del 20 il tenente Amedeo Guillet, comandante del Gruppo Bande Amhara, rientrò al forte di Cheru dopo una lunga ed estenuante attività di pattugliamento. Gli venne ordinato di ripartire immediatamente per affrontare i britannici della Gazelle Force che minacciavano di accerchiare migliaia di soldati italiani in ritirata verso Agordat. All’alba del 21 gennaio, dopo una furtiva manovra di aggiramento, il Gruppo di Guillet caricò il nemico alle spalle, creando scompiglio tra i ranghi anglo-indiani. Alcune pattuglie blindate britanniche iniziarono a dirigersi verso il fianco e alle spalle dello schieramento di Guillet, minacciando di accerchiare il gruppo. Renato Togni, Vicecomandante del Gruppo si rese conto del pericolo e che non c’era niente da fare per poter fermare quei blindati. Chiamò a se il veterinario e gli tese un foglietto da recapitare al comandante Guillet e gli disse: “Galoppa dal comandante. Avvertilo che dei carri gli stanno arrivando alle spalle. Digli che tenterò di arrestarli per dargli il tempo di rischierare le Bande”. Espose ai suoi cavalieri indigeni la drammatica situazione lasciando libero chi non se la sentisse di andarsene, ma nessuno lo fece. A quel punto Togni dette l’ordine di “Caricat!” il plotone di trenta indigeni, con l’ufficiale italiano in testa, si gettò su una colonna di carri “Matilda”, che aprirono il fuoco falciando mortalmente tutti gli uomini e i cavalli. Dallo scontro, un solo cavaliere gravemente ferito sarebbe uscito vivente, che tornò dal comandante Guillet per avvisarlo dell’accaduto e che gli inglesi avevano recuperato il corpo di Togni per dargli degna sepoltura, ammirati dal suo coraggio. L’ufficiale inglese che subì la carica scrisse poi: “Quando la nostra batteria prese posizione, un gruppo di cavalleria indigena, guidata da un ufficiale su un cavallo bianco, la caricò dal Nord, piombando giù dalle colline. Con coraggio eccezionale questi soldati galopparono fino a trenta metri dai nostri cannoni, sparando di sella e lanciando bombe a mano, mentre i nostri cannoni, voltati a 180 gradi sparavano a zero. Le granate scivolavano sul terreno senza esplodere, mentre alcune squarciavano addirittura il petto dei cavalli. Ma prima che quella carica di pazzi potesse essere fermata, i nostri dovettero ricorrere alle mitragliatrici” Quel sacrificio permise al resto delle truppe di Guillet di sganciarsi conseguendo appieno l’obiettivo: le truppe italiane in ritirata erano al sicuro dentro le fortificazioni di Agordat. All’eroico ufficiale, che proprio quel giorno compiva 28 anni, venne conferita la medaglia d’oro al valor militare ed ebbe l’ammirazione degli inglesi che descrissero quella carica, nel resoconto ufficiale della campagna di Etiopia, come: “The most gallant affair untill now in this war”, “L’azione più valorosa fino ad ora in questa guerra”.
conoscevo già la sua storia appunto perchè l'avevo vista su rai storia. però il tuo video è bellissimo grazie. fosse stato americano avrebbero fatto 8000 film su di lui
Lawrence d'Arabia aveva dietro di sé un impero che lo sosteneva e milioni di sterline d'oro con cui comprava la fedeltà. Amedeo Guillet non aveva un becco d'un quattrino, non aveva il sostegno di nessun impero e di nessuna forza politica.
Ciao Gioele . Un altro leone d'africa fu il Maggiore Francesco de Martini,amico di mio padre. Probabilmente de Martini fu l'ufficiale italiani piu' decorato nella seconda guerra mondiale. Se puoi dedicagli una pillola.
Non è possibile fare un bel film sulla vita di Ahmed Abdallah per il semplice motivo che era troppo tosto: anche facendone una versione storicamente corretta uscirebbe una cosa sulla linea degli 007 con Brosnan in cui lui è semplicemente troppo bravo buono e coraggioso facendo passare tutto per una stupidata da cartone animato. Sarebbe un pessimo protagonista per mancanza di difetti.
Anche Montanelli fu comandante di un reggimento di ascari nel 1936, e venne ferito in combattimento ed ebbe una moglie etiope , con recenti polemiche che spero vengano evitate alla memoria di Amedeo Guillet.
@@laBibliotecadiAlessandria Anche Guillet sposò una ragazzina, a 13 anni nelle tribù somale di allora, o forse anche ora era una donna, sicuramente anche Giulietta Capuleti era una ragazzina, e anticamente i matrimoni tra la nobiltà venivano celebrati anche a 8 anni, previo accordo che venissero consumati raggiunta la pubertà, quindi a circa 12 anni, e nessuno trovava la cosa scandalosa, solo gli ignoranti giudicano la Storia senza calcolare il tempo, il luogo e la latitudine in cui essa si è svolta.
Non me ne voglia, ma non cancello risposte. Se mette link spesso lo fa youtube per le sue politiche anti spam, ma nel caso io riesco a vedere le prime parole del commento cancellato Non vedo neanche quelle, quindi l'unica è che non abbia postato
@@laBibliotecadiAlessandria L'assassino di Ettore Muti aveva un accento napoletano, portava i pantoloncini inglesi, come l'assassino, era massone cuggino del Re, fu rilasciato da gli inglesi per essere al servizio del re, Muti cadde in un trabuchetto credendo di prendersi il potere ritornando dalla Spagna e invece fu ucciso con un colpo dietro la testa. Dopo la guerra Gullit ando a vivere in irlanda per paura di una rivendicazione. Poi ogni uno pensa come vuole.
Mi ritengo molto curioso della storia italiana. Ma devo dire che Guillet non l'avevo MAI sentito nominare prima. Noi italiani siamo abbastanza bravi a far andare nel dimenticatoio i nostri personaggi piu' straordinari... Grazie per la pillola, e per il suggerimento sulla puntata de 'La Storia siamo noi' (la trovate su youtube) che intervista Amedeo stesso da cui si capisce subito la sua intelligenza e straordinarieta' umana. Mi ricorda un po' il Guido Keller aviatore, se non sbaglio anch'egli di estrazione nobile.. Personaggi diversi ma accumunati dal valore militare e da una vita straordinaria. Peccato Keller mori' giovanissimo.
@@laBibliotecadiAlessandria io ho letto il libro scritto da lui, ed alcuni articoli, dove si descrive come trasformo un settore d'africa periferico per le sorti della prima guerra mondiale, in un incubo per le forze ANGLO -PORTOGHESI! altro che Lawrence d'Arabia, sarebbe più un AVITABILE! è si oppose pure all' ascesa di HITLER, dicendogli in faccia che loro 2 erano biologicamente incompatibile, questo lo lessi su un quotidiano, la repubblica o il foglio non ricordo!
il motivo perche non è mai stato dedicato un film a lui mi pare evidente... partecipo alla seconda guerra mondiale come fascista, quindi per i vincitori la sua storia non merita di essere divulgata
Mi è venuto in mente la storia di Giorgio perlasca, può interessarti per la serie? Perdonami, forse posso risultare un po' noiosi, ma essendo un appassionato di storia, ne avrei mille di aneddoti fruibili per la tua serie... Se ti può piacere l'idea, mi permetterei di scriverti ogni tanto qualche nome...
@@laBibliotecadiAlessandria bene, allora mi permetto : "La guerra delle ossa" di Edward drinker coope e Charles masch La guerra del football Hiroo honoda
Devo fare un appunto, dispiace che non si è fatto nemmeno un cenno alla figura di Kadijha, sua compagna di vita e di guerra nel suo periodo nel corno d'Africa. Avrebbe meritato.
@@laBibliotecadiAlessandria non lo trovo, nella mia libreria dopo il trasloco regna il caos. Dovrebbe essere "Amedeo. Vita, avventure e amori di Amedeo Guillet. Un eroe italiano in Africa orientale." di Sebastiano O'Kelly.
Beh, visti i tempi molti aderirono entusiasti alle imprese del regime che riuscì a coagulare intorno a se le energie migliori delle classi emergenti. Io penso che in generale quando si racconta la storia non bisogna essere manichei ma calare il racconto nelle condizioni reali in cui vivevano i personaggi. Forse anche noi due lo saremmo stati 🙂 @@laBibliotecadiAlessandria
@@laBibliotecadiAlessandria sono d'accordo però era chi se lo poteva permettere, i pochi che avevano studiato e facevano politica. La maggior parte della borghesia fu affascinata da una rivoluzione sociale che prometteva di fargli scalare rapidamente le vette del potere e la massa di contadini e operai da chi gli prometteva il pane e il lavoro. Sono condizioni che noi difficilmente riusciamo a immaginare.
La prima parte, sino alla guerra in Africa, mi ha ricordato la storia del generale confederato N. B. Forrest. Decisamente un video interessante e ben raccontato.
@@laBibliotecadiAlessandria il re aveva chiaramente tradito e lasciato la Patria al nemico mentre lui fuggiva e spediva all'estero le "sue" ricchezze. Il giuramento al re a quel punto era da considerarsi sciolto! Probabilmente una scelta dettata da interessi personali.
minchia!,c'è non so se è normale ma quest'uomo ,dovrebbe essere una leggenda umana,c'è ne vuole di fegato e di astuzia per vagare nel deserto contro,inglesi,etiopi,tedeschi,pirati,finire ai quattro angoli del mondo e tornare in italia,proprio quando era sull'orlo della catastrofe,peccato veramente che non ci sia un film ,magari ci mettiamo Leonardo di caprio,XD,nella prossima puoi raccontare le pazzie di Maggioriano come spia a cartagine? (mi sembra simile).
È la prima volta che sento parlare di lui. Mi viene spontaneo chiedermi: come mai combattè (se ho capito bene) contro gli alleati? Che rapporti aveva col fascismo? Fa strano che un uomo così non fosse antifascista
io immagino che a causa della sua educazione, riteneva sagro il giuramento militae di fedeltà al Re e perciò ha continuato a combattere le battaglie del Re; il racconto non cita altre azioni contro l'esercito alleato Anglo -Americano dopo che fufitmato l'arministizio, del wquale venne a conoscenza solo al rientro in patria; per sentirsi sciolto dal giuramento volle prsentarsi al Re! e questo dovrebbe far capire quanto era alta il suo sentimento di fedeltà al Re! Piuttosto che al Fascimo; Diversamente invece che andae dal Re avrebbe cercato di andare dal Duce ! questi valori: Onore Fedelta e Lealtà sono quasi sconosciuti alle odierne generazioni! e questo forse e dimostratala causa dell'attuale periodo di decadenza che viviamo!
@@piodambrosio1427 le nuove generazioni tengono alla democrazia più di quanto sembri, e anzi credo sia deleterio continuare a disprezzare noi giovani. Mi perdoni, ma trovo molto più onorevole disobbedire e combattere il fascismo che obbedire a un re in favore del fascismo, la fedeltà non è un valore a prescindere bensì lo è la libertà di uno spirito critico e fedele a sè stesso e lo stesso potrei dire della lealtà Credo che giudicare noi giovani coi valori che sono propri di forme di governo antiquate come la monarchia sia anacronistico La gran parte dei giovani hanno a cuore i valori della democrazia e della libertà nelle sue declinazioni. Che poi molti, troppi siano confusi su come questi si declinino nello stato e nelle sue istituzioni, posso essere d'accordo, ma la responsabilità credo ricada sulle generazioni che ci hanno preceduto, che piuttosto che continuare a nutrire un dibattito pubblico sano e una cultura viva, vivace e costruttiva si sono abbandonati al disimpegno e si sono allontanate da un modo efficace di fare/partecipare alla politica e alla cultura Al di là di questo, la ringrazio per avermi aiutato a contestualizzare la mentalità di questo personaggio davvero molto molto interessante
Sig, @@enricogiacomelli2178, per quanto riguarda le nuove generazioni, non mi riferisco agli attuali giovani, ma piuttosto alle genrazioni successive a Guillet; cioè le nostre, Azioni disonorevoli riempono le cronache; con atti di corruzione di infedeltà fiscale e contributiva; un mondo di persone che mon disdegna di mischiarsi al malaffare pur non versando in condizioni di estremo bisogno! le pare onorevole tutto quello che le classi politiche sono riuscite a realizzare in tutti gli ultimo 40 anni? A me pare che a noialtri tutti manca appunto il concetto di onore fedeltà e correttezza! Quanti ne ha sentito di persone onorevoli imminienti: scienziati ;Accademici; Politici che poi vengono indagati e condannati per non aver onorato il loro ruolo e nel cso di ministri anche del loro giuramento? io di tanti; Troppi! Sono quaranta anni che sento parlare di questione morale;da trenta anni che sento parlare di conflitto di interesse: Come mai secondo Lei nessun governo e nessuna legislatura è riussita a risolvere queste questioni? Secondo me è che nessuna componente o parte politica può ritenersi estraneea a comportameni immorali e ai conflitti di interesse! Ci ruiuscuiranno mai le classe dirigenti Italiane? Ne dubito!
@@piodambrosio1427 scusi se ho frainteso, mi trovo d'accordo con lei allora, e anzi credo che i nostri due commenti siano in qualche modo complementari in un efficace scampio intergenerazionale :) Anche se magari usando termini diversi, condivido il contenuto, anche se al posto di "onore" parlerei più di responsabilità, nei diversi modi in cui si declina Forse è proprio questo il punto: una cultura che ha favorito una deresponsabilizzazione collettiva ha, se non portato, quanto meno favorito tutto ciò Poi per il resto credo sia una discussione davvero enorme, difficile da esaurire qui e difficile da incastrare in pochi concetti "semplici" Rispetto alle classi dirigenti... mi trovo d'accordo quando si dice che abbiamo i politici che ci meritiamo
FATTI TRADURRE QUESTO : www.ub.edu/histeco/aehn2019/pdf/aehn2019_P23_02.pdf IGNORARE LA LINGUA INGLESE NON E' UNA BUONA SCUSA PER RACCONTARE FANDONIE !
Direi tutto fuorché fanatico... Quando si accorse che non poteva più essere di aiuto in Etiopia, preferì tornare in Italia dove pensava di essere utile
Amedeo Guillet per me rappresenta una figura mitologica è indubbiamente uno dei migliori italiani della storia moderna e lo metto senza dubbio fra i migliori 5 soldati italiani della seconda guerra mondiale. Se fosse stato americano o inglese avremmo già visto decine di film su di lui! Bravo che fai questi video così particolari su determinati personaggi o episodi, servono a ridare agli italiani quella coscienza storica e nazionale che non gli viene insegnata nelle scuole!
Un soldato italiano che merita, secondo me, è anche Carlo Emanuele Buscaglia. Oppure anche Alessandro Annoni.
Di film su Amedeo Guillet almeno un film è stato fatto: "Carica eroica" , ancora in bianco e nero , che ho visto nei primissimi anni '50.
Grazie, grazie, grazie. Ero arrivato a 58 anni senza conoscere questo nostro patriota. Ancora grazie
Ti ringrazio per l'interessantissimo video.
A proposito di vite avventurose, c'è una storia che mi ha sempre affascinato moltissimo, ossia quella di Carlo Di Rudio. Nella sua vita combattè durante le Cinque Giornate di Milano, combattè per la difesa di Venezia dagli Austriaci e della Repubblica Romana dai Francesi; imbarcatosi per l'America, sfuggì a un naufragio e tornò in Europa; viaggiò in tutta Europa sposando un'inglese. Nel 1858 partecipò al fallito attentato a Napoleone III per il quale fu condannato a morte, e sfuggì all'ultimo dalla ghigliottina. Fu incarcerato alla Caienna in Guyana francese ma riuscì a evadere, per poi emigrare negli Stati Uniti, fare carriera nell'esercito americano durante la Guerra civile, e infine partecipare e sopravvivere nientemeno che alla battaglia di Little Big Horn.
Una mole di avventure tale che mi stupisco ogni volta di come possano essere racchiuse in una vita sola!
Credo potrebbe essere un ottimo argomento per una futura pillola, magari.
Grazie del consiglio
Un Italiano ,comandante,dimenticato nelle pieghe della storia,da rivalutare come personaggio umano.Meriterebbe un film,come Laurence D'Arabia
Ringrazio Gioele. Dopo il video, ho acquistato il libro incuriosito dal personaggio. Da lettore appassionato di libri, è in assoluto il libro piú appagante che ho letto finora. I motivi? La narrazione è coinvolgente. L'ho "dovuto" leggere tutto d'un fiato tanto è dinamico. Lo scrittore inglese seppur di parte è rimasto centrato sulla storia, contesto e sul personaggio. Il protagonista è un temerario ed impavido di altri tempi. Un personaggio di una lealtà d'altri tempi. Ci sono aneddoti di storia che non si leggono sui banchi di scuola. CONSIGLIATISSIMO
Un personaggio veramente incredibile... Bel racconto Gioele ❤❤❤
Storia che ignoravo, grazie. Incredibile, affascinante, avventurosa. Da farci un film! Grande uomo, grande italiano.
Un uomo mastodontico. Personaggio complesso, non facile (per non dire impossibile) da capire per chi tende a catalogare il mondo solo in bianco e nero e a credere che tutto funzioni in base a dogmi assoluti dettati dalla politica prima che dalla Patria, fedele fino in fondo ai propri principi e ai propri ideali, quali che fossero.
Conoscevo già la sua storia, ma fa sempre piacere sentirla. Grazie.
Avevo già letto qualcosa a riguardo. Un grandissimo militare. Uomini come questi dovevano comandare le nostre truppe. Bellissimo video!
Le qualità di ottimo comandante di truppe coloniali a cavallo, il comandate Guilliet le dimostrò prima in Libia e poi, con i suoi spais libici nella seconda guerra d'abbissinia del 1935/36 (la prima guerra italo-abbissina si svolse tra il 1886-battaglia di Dogali - ed il 1896-battaglia di Adua). Il comandante Guillet ed i suoi spais libici si distinsero oltre che in battaglia anche in azioni di polizia che seguirono il massacro di un centinaio di dipendenti civili, disarmati, della ditta Gondrand avvenuto nelle retrovie per mano di armati irregolari abissini, arruolati ed armati dagli stessi italiani, che in quanto inaffidabili per battaglie campali erano trattenuti in territorio eritreo a difesa appunto di campi tipo Gondrand, gli spais libici li catturarono tutti i quali dopo un processo sommario furono impiccati, il massacro fu probabilmente uno dei motivi per cui De Bono fu sostituito da Badoglio al comando delle operazioni di guerra
Il Comandante Diavolo `e un piccolo documentario davvero eccellente! Grazie mille per condividere!
Un grande eroe dimenticato e non menzionato nei libri di storia.
Un grande uomo, veramente... idealista e avventuriero al tempo stesso. Ciao Gioele buon weekend pillola super.
Conoscevo vagamente la storia del vecchio e del pozzo d'acqua, ma non sapevo chi fossero i personaggi reali o se la storia fosse vera.
Che grande uomo, sono contento di aver scoperto tutta la storia.
Grande italiano con la I maiuscola.
Lessi di lui per la prima volta in un libro di Montanelli, e amai fin da subito la sua figura e le sue imprese
Khadija era la giovane figlia di un capo villaggio, che al primo incontro con Amedeo disse che si sarebbe sposata solo con un capo. Dopo qualche giorno lui la rincontró e le chiese "allora, hai trovato il tuo capo?" "Si" "Ah, e chi è?" "Tu". Questo lo raccontò lui stesso in un'intervista.
Conoscevo la storia di quest'uomo ma raccontata qui è ancora più chiara e precisa.
bellissima emissione . Un uomo da vero eccezionale , ce ne sono , ma non cosi tanti , altro che " Laurence d'Arabia "
Vero. Curioso, affascinante. Davvero dovrebbero fare un Film di quest'Uomo. Dalle mille avventure...forse è per quello. Troppo da "Girare" . 😁
Khadija e la moglie di Amedeo sono le due donne che lo hanno amato, entrambe sono da considerarsi degne del suo livello ed , inoltre, ammantano la sua avventurosa storia di un suggestivo romanticismo. Onore a tutti questi personaggi di così alto spessore. Bravo, ancora una volta, a te per la tua passione e competenza.
Una storia davvero bellissima ed incredibile!
Mi fa piacere che si parli di questo grandissimo eroe, poliglotta, statega e uomo d'onore.
E ANCHE PEDOFILO !
@@lucianoruzzier2340 ESAGERATO. INGENEROSO.
Grazie...avevo visto la puntata sulla RAI...un vero combattente come ce ne sono stati pochi
Fantastico!!! Da film effettivamente!
bellissimo video meraviglioso. grazie della storia mi era sconosciuta completamente. grazie ancora
Storia affascinante. Grazie!
Un grande uomo , unico ❤️
La pronuncia che dai della parola "AMARA" è sbagliata, infatti nella lingua jeez o lingua amarica ogni parola si legge come è scritta, esattamente come si fa con l'italiano, mentre "AM-HARA" è una distorsione della pronuncia in lingua tigrina che ha influenze arabe. La stessa città di ASMARA, dove io sono nato, in amarico come in italiano si pronuncia come è scritta, mentre la popolazione di lingua tigrina la pronuncia in "HASMERA". Gli Amara (il 30% della popolazione etiopica), insieme alla popolazione Galla/Oromo (il 60%), sono popolazioni autoctone dell'Etiopia che con l'invasione dell'Etiopia da parte dell'Italia accorsero a migliaia ad arruolarsi come ascari nell'esercito italiano per liberare l'Etiopia dal giogo dei ras abissini, è per questo motivo che quella guerra fu chiamata "guerra d'abissinia". Heikudo dovresti fare una pillola sulla nascita dell'etnia abissina, e del relativo esercito dei 30.000 schiavi
Sconosciuto ai più in patria, è stato celebrato come un vero e proprio eroe all'estero. Adoro questo personaggio e non mi stanco mai di rileggere il suo libro. Purtroppo, ITALIANI come lui, non se ne trovano più. Sono apolitico quindi, la mia ammirazione verso di lui, non è dettata da nessun colore.
Un piccolo Italiano una Gigantesca Storia come sempre
Bellissima storia! Un Italiano di cui essere orgogliosi
Grazie, bravo!
Bravissimo lui,ma anche tu'
👏👏👏👏👏👏👏👏
al min. 2:43 è "ascàri" o "àscari"? Io ho sempre sentito "àscari" da non confondere con "Ascàri" che era un pilota di auto da corsa.
Quando il Comandante Diavolo è passato di questa vita è toccato a me annunciarlo ad un suo nipote.
Grazie personaggio stupendo
Un grandissimo personaggio. Vale la pena ricordare, se posso, un altro eroe, il suo secondo, Renato Togni, che morì a 28 anni in quella che è considerata l'ultima carica a cavallo della campagna d'Africa. Il 18 gennaio 1941, il generale William Platt occupò la città eritrea di Gallabat, e il 21 il comando italiano, sotto la pressione inglese, decise di evacuare Cassala e altre località difficilmente difendibili per accorciare il fronte. Nel corso del ripiegamento, la sera del 20 il tenente Amedeo Guillet, comandante del Gruppo Bande Amhara, rientrò al forte di Cheru dopo una lunga ed estenuante attività di pattugliamento. Gli venne ordinato di ripartire immediatamente per affrontare i britannici della Gazelle Force che minacciavano di accerchiare migliaia di soldati italiani in ritirata verso Agordat. All’alba del 21 gennaio, dopo una furtiva manovra di aggiramento, il Gruppo di Guillet caricò il nemico alle spalle, creando scompiglio tra i ranghi anglo-indiani. Alcune pattuglie blindate britanniche iniziarono a dirigersi verso il fianco e alle spalle dello schieramento di Guillet, minacciando di accerchiare il gruppo. Renato Togni, Vicecomandante del Gruppo si rese conto del pericolo e che non c’era niente da fare per poter fermare quei blindati. Chiamò a se il veterinario e gli tese un foglietto da recapitare al comandante Guillet e gli disse: “Galoppa dal comandante. Avvertilo che dei carri gli stanno arrivando alle spalle. Digli che tenterò di arrestarli per dargli il tempo di rischierare le Bande”. Espose ai suoi cavalieri indigeni la drammatica situazione lasciando libero chi non se la sentisse di andarsene, ma nessuno lo fece. A quel punto Togni dette l’ordine di “Caricat!” il plotone di trenta indigeni, con l’ufficiale italiano in testa, si gettò su una colonna di carri “Matilda”, che aprirono il fuoco falciando mortalmente tutti gli uomini e i cavalli. Dallo scontro, un solo cavaliere gravemente ferito sarebbe uscito vivente, che tornò dal comandante Guillet per avvisarlo dell’accaduto e che gli inglesi avevano recuperato il corpo di Togni per dargli degna sepoltura, ammirati dal suo coraggio. L’ufficiale inglese che subì la carica scrisse poi: “Quando la nostra batteria prese posizione, un gruppo di cavalleria indigena, guidata da un ufficiale su un cavallo bianco, la caricò dal Nord, piombando giù dalle colline. Con coraggio eccezionale questi soldati galopparono fino a trenta metri dai nostri cannoni, sparando di sella e lanciando bombe a mano, mentre i nostri cannoni, voltati a 180 gradi sparavano a zero. Le granate scivolavano sul terreno senza esplodere, mentre alcune squarciavano addirittura il petto dei cavalli. Ma prima che quella carica di pazzi potesse essere fermata, i nostri dovettero ricorrere alle mitragliatrici” Quel sacrificio permise al resto delle truppe di Guillet di sganciarsi conseguendo appieno l’obiettivo: le truppe italiane in ritirata erano al sicuro dentro le fortificazioni di Agordat. All’eroico ufficiale, che proprio quel giorno compiva 28 anni, venne conferita la medaglia d’oro al valor militare ed ebbe l’ammirazione degli inglesi che descrissero quella carica, nel resoconto ufficiale della campagna di Etiopia, come: “The most gallant affair untill now in this war”, “L’azione più valorosa fino ad ora in questa guerra”.
conoscevo già la sua storia appunto perchè l'avevo vista su rai storia. però il tuo video è bellissimo grazie. fosse stato americano avrebbero fatto 8000 film su di lui
un uomo eccezionale
Non ho mai capito perché non è mai stato fatto un film
Lawrence d'Arabia aveva dietro di sé un impero che lo sosteneva e milioni di sterline d'oro con cui comprava la fedeltà. Amedeo Guillet non aveva un becco d'un quattrino, non aveva il sostegno di nessun impero e di nessuna forza politica.
Ho conosciuto Amedeo guillet da una canzone che gli hanno dedicato gli ianva cummandant al shaitan
Bellissima storia
Ciao Gioele . Un altro leone d'africa fu il Maggiore Francesco de Martini,amico di mio padre. Probabilmente de Martini fu l'ufficiale italiani piu' decorato nella seconda guerra mondiale. Se puoi dedicagli una pillola.
Grazie
Non è possibile fare un bel film sulla vita di Ahmed Abdallah per il semplice motivo che era troppo tosto: anche facendone una versione storicamente corretta uscirebbe una cosa sulla linea degli 007 con Brosnan in cui lui è semplicemente troppo bravo buono e coraggioso facendo passare tutto per una stupidata da cartone animato. Sarebbe un pessimo protagonista per mancanza di difetti.
Un fedelissimo dei valori della patria...
Esiste già un bellissimo documentario su questo eroe sconosciuto ai più! Mi sembra che il breve racconto sia preso proprio da quel documentario...
La storia è sempre quella. Raccontando fatti reali si finisce per dire le stesse cose.
Dalla copertina sembra Melisandre con e senza collana
Una vita avventurosa davvero
Anche Montanelli fu comandante di un reggimento di ascari nel 1936, e venne ferito in combattimento ed ebbe una moglie etiope , con recenti polemiche che spero vengano evitate alla memoria di Amedeo Guillet.
Le polemiche erano perchè la "moglie" avrebbe avuto 13 anni
@@laBibliotecadiAlessandria Anche Guillet sposò una ragazzina, a 13 anni nelle tribù somale di allora, o forse anche ora era una donna, sicuramente anche Giulietta Capuleti era una ragazzina, e anticamente i matrimoni tra la nobiltà venivano celebrati anche a 8 anni, previo accordo che venissero consumati raggiunta la pubertà, quindi a circa 12 anni, e nessuno trovava la cosa scandalosa, solo gli ignoranti giudicano la Storia senza calcolare il tempo, il luogo e la latitudine in cui essa si è svolta.
Che io sappia nel caso di Guillet era una ragazza più grande
@@laBibliotecadiAlessandria Lei cancella le risposte, lasci perdere la Storia, che è una cosa seria, e si vergogni.
Non me ne voglia, ma non cancello risposte. Se mette link spesso lo fa youtube per le sue politiche anti spam, ma nel caso io riesco a vedere le prime parole del commento cancellato
Non vedo neanche quelle, quindi l'unica è che non abbia postato
minuto 7:15. che c'entrano i paracadutisti della Folgore ad El Alamein (ed altri inserti) con questo bel filmato?
Non si trovano sempre immagini delle dimensioni corretta e sono costretti talvolta ad usarne di simili, come in questo caso
Potremmo scrivere dieci libri e altrettanti film ma nei nostri libri non troviamo proprio un bel niente di questo uomo straordinario chissà perché????
Fosse statunitense gli avrebbero dedicato 48 film e 27 serie tv.
PS bella maglietta.
ovviamente un canale che porta, finalmente, un po' di cultura ha solo 4.5k iscritti...
Dopo 3 anni sono cresciuti però
Io Credo che Guillet fu l'assassino di Ettore Muti.
Su quale base?
@@laBibliotecadiAlessandria L'assassino di Ettore Muti aveva un accento napoletano, portava i pantoloncini inglesi, come l'assassino, era massone cuggino del Re, fu rilasciato da gli inglesi per essere al servizio del re, Muti cadde in un trabuchetto credendo di prendersi il potere ritornando dalla Spagna e invece fu ucciso con un colpo dietro la testa. Dopo la guerra Gullit ando a vivere in irlanda per paura di una rivendicazione. Poi ogni uno pensa come vuole.
E una bella storia, l’hai raccontata abbastanza bene, ma preferisco la versione del fu paccomaki
Mi ritengo molto curioso della storia italiana. Ma devo dire che Guillet non l'avevo MAI sentito nominare prima. Noi italiani siamo abbastanza bravi a far andare nel dimenticatoio i nostri personaggi piu' straordinari... Grazie per la pillola, e per il suggerimento sulla puntata de 'La Storia siamo noi' (la trovate su youtube) che intervista Amedeo stesso da cui si capisce subito la sua intelligenza e straordinarieta' umana. Mi ricorda un po' il Guido Keller aviatore, se non sbaglio anch'egli di estrazione nobile.. Personaggi diversi ma accumunati dal valore militare e da una vita straordinaria. Peccato Keller mori' giovanissimo.
se in futuro hai tempo ,mi piacerebbe che facessi il video su Paul von Lettow-Vorbeck, il leone d'africa!
Dovrò documentarmi, non so nulla
@@laBibliotecadiAlessandria io ho letto il libro scritto da lui, ed alcuni articoli, dove si descrive come trasformo un settore d'africa periferico per le sorti della prima guerra mondiale, in un incubo per le forze ANGLO -PORTOGHESI!
altro che Lawrence d'Arabia, sarebbe più un AVITABILE!
è si oppose pure all' ascesa di HITLER, dicendogli in faccia che loro 2 erano biologicamente incompatibile, questo lo lessi su un quotidiano, la repubblica o il foglio non ricordo!
grande uomo
Visto che nell attuale cinema italiano ci sono poche idee potrebbero farci un film!
che personaggio, un camaleonte Italiano, militare,guerriero,spia, ambasciatore e allevatore di cavalli. una vita di avventure vere e pericolose
Meglio di Corto Maltese
Era un piacentino come me. Fu un italiano con tanto coraggio.
bellissimo
Dovrebbero far un film su di lui
il motivo perche non è mai stato dedicato un film a lui mi pare evidente... partecipo alla seconda guerra mondiale come fascista, quindi per i vincitori la sua storia non merita di essere divulgata
In realtà l'8 settembre giurò fedeltà al re. Credo semplicemente che di film di avventura in Italia se ne producano pochi
@@laBibliotecadiAlessandria ma ha combattuto quindi e stronzo e cattivo
Invece di Barbarossa, avrebbero dpvuto dedicare a lui una fiction
io sono eritreo
Onore al Comandante
forse ricordo male ma non nacque a Piacenza? Cerco un libro che avevo letto sulla sua vita e verifico, magari mi confondo
Non hai preso un abbaglio.
Nascita: 7 febbraio 1909, Piacenza
Morte: 16 giugno 2010, Roma
Lo segnalo grazie!
Lawrence d'Arabia?
A lui "je spiccia casa!"
😸😸😸
Chiedo venia per la svista, Ad Teclesan dopo Cheren, non Agordat...
E Cheren meriterebbe certamente una "pillola".
Ne ho parlato nella serie sulla seconda guerra mondiale
Minuto 2 ascari con accento sulla prima a
Mi è venuto in mente la storia di Giorgio perlasca, può interessarti per la serie? Perdonami, forse posso risultare un po' noiosi, ma essendo un appassionato di storia, ne avrei mille di aneddoti fruibili per la tua serie... Se ti può piacere l'idea, mi permetterei di scriverti ogni tanto qualche nome...
Anche quella già fatta, per la giornata della memoria di quest'anno. Ma apprezzo tantissimo i consigli grazie
@@laBibliotecadiAlessandria bene, allora mi permetto :
"La guerra delle ossa" di Edward drinker coope e Charles masch
La guerra del football
Hiroo honoda
@@laBibliotecadiAlessandria Richard sorge e il circolo di spie comuniste in Giappone
La vita di "Nino " bixio, generale garibaldino e avventuriero
@@laBibliotecadiAlessandria la spedizione nazista Schaffer in Tibet
Come mai si sa così poco di questo incredibile personaggio ? Altro che Garibaldi
Oddio.. Garibaldi non e' che manco lui fosse un pirlotto... Cosa bisogna leggere..
Garibaldi ha avuto una vita persino più avventurosa :)
Se non sbaglio si comportò da gentiluomo anche con le donne.
Devo fare un appunto, dispiace che non si è fatto nemmeno un cenno alla figura di Kadijha, sua compagna di vita e di guerra nel suo periodo nel corno d'Africa. Avrebbe meritato.
Non ne sapevo niente... Hai delle fonti?
@@laBibliotecadiAlessandria si, ho letto una sua biografia, non ricordo il titolo, ora lo cerco.
Grazie!
@@laBibliotecadiAlessandria non lo trovo, nella mia libreria dopo il trasloco regna il caos. Dovrebbe essere "Amedeo. Vita, avventure e amori di Amedeo Guillet. Un eroe italiano in Africa orientale." di Sebastiano O'Kelly.
Grazie!
Amhara è un popolo etiope
Il nostro Lawrence , un figlio del suo tempo, probabilmente anche simpatizzante fascista 🙂
Questo in realtà non si sa per certo.
Beh, visti i tempi molti aderirono entusiasti alle imprese del regime che riuscì a coagulare intorno a se le energie migliori delle classi emergenti. Io penso che in generale quando si racconta la storia non bisogna essere manichei ma calare il racconto nelle condizioni reali in cui vivevano i personaggi. Forse anche noi due lo saremmo stati 🙂 @@laBibliotecadiAlessandria
Probabilmente si, anche se questo spinge, a mio parere, ancora di più ad ammirare chi invece fu contrario dall'inizio assumendosene i rischi
@@laBibliotecadiAlessandria sono d'accordo però era chi se lo poteva permettere, i pochi che avevano studiato e facevano politica. La maggior parte della borghesia fu affascinata da una rivoluzione sociale che prometteva di fargli scalare rapidamente le vette del potere e la massa di contadini e operai da chi gli prometteva il pane e il lavoro. Sono condizioni che noi difficilmente riusciamo a immaginare.
Ecco bravo ci sono tante storie del ventennio anche della germania con cui si possono smentire tante cose
smentire cosa scusa?
Non mi sembra smentisca nulla questa storia
La prima parte, sino alla guerra in Africa, mi ha ricordato la storia del generale confederato N. B. Forrest. Decisamente un video interessante e ben raccontato.
Grazie!
Fa sembrare yames bond un pantofolaio.
Perché un uomo tanto valoroso l'8 settembre ha scelto di stare dalla parte del disonore?
Forse perché invece ha scelto di rimanere fedele al suo giuramento, che era al re
@@laBibliotecadiAlessandria il re aveva chiaramente tradito e lasciato la Patria al nemico mentre lui fuggiva e spediva all'estero le "sue" ricchezze.
Il giuramento al re a quel punto era da considerarsi sciolto!
Probabilmente una scelta dettata da interessi personali.
Forse proprio per onore ha rifiutato di andare coi fascisti
@@MassimoCinquini7 certo, come no.
Come chi oggi si schiera col PD.
@@ZERODOSI Riparalo quel grammofono, o cambia disco. Certo che siete presi male se dovete ancora aggrapparvi al PD
Non come Casanova ma quasi insomma....
😸 😸
minchia!,c'è non so se è normale ma quest'uomo ,dovrebbe essere una leggenda umana,c'è ne vuole di fegato e di astuzia per vagare nel deserto contro,inglesi,etiopi,tedeschi,pirati,finire ai quattro angoli del mondo e tornare in italia,proprio quando era sull'orlo della catastrofe,peccato veramente che non ci sia un film ,magari ci mettiamo Leonardo di caprio,XD,nella prossima puoi raccontare le pazzie di Maggioriano come spia a cartagine? (mi sembra simile).
Si vero, ma non ci sono molte fonti, non so quasi niente
È la prima volta che sento parlare di lui. Mi viene spontaneo chiedermi: come mai combattè (se ho capito bene) contro gli alleati? Che rapporti aveva col fascismo? Fa strano che un uomo così non fosse antifascista
io immagino che a causa della sua educazione, riteneva sagro il giuramento militae di fedeltà al Re e perciò ha continuato a combattere le battaglie del Re; il racconto non cita altre azioni contro l'esercito alleato Anglo -Americano dopo che fufitmato l'arministizio, del wquale venne a conoscenza solo al rientro in patria; per sentirsi sciolto dal giuramento volle prsentarsi al Re! e questo dovrebbe far capire quanto era alta il suo sentimento di fedeltà al Re! Piuttosto che al Fascimo; Diversamente invece che andae dal Re avrebbe cercato di andare dal Duce ! questi valori: Onore Fedelta e Lealtà sono quasi sconosciuti alle odierne generazioni! e questo forse e dimostratala causa dell'attuale periodo di decadenza che viviamo!
@@piodambrosio1427 le nuove generazioni tengono alla democrazia più di quanto sembri, e anzi credo sia deleterio continuare a disprezzare noi giovani.
Mi perdoni, ma trovo molto più onorevole disobbedire e combattere il fascismo che obbedire a un re in favore del fascismo, la fedeltà non è un valore a prescindere bensì lo è la libertà di uno spirito critico e fedele a sè stesso e lo stesso potrei dire della lealtà
Credo che giudicare noi giovani coi valori che sono propri di forme di governo antiquate come la monarchia sia anacronistico
La gran parte dei giovani hanno a cuore i valori della democrazia e della libertà nelle sue declinazioni. Che poi molti, troppi siano confusi su come questi si declinino nello stato e nelle sue istituzioni, posso essere d'accordo, ma la responsabilità credo ricada sulle generazioni che ci hanno preceduto, che piuttosto che continuare a nutrire un dibattito pubblico sano e una cultura viva, vivace e costruttiva si sono abbandonati al disimpegno e si sono allontanate da un modo efficace di fare/partecipare alla politica e alla cultura
Al di là di questo, la ringrazio per avermi aiutato a contestualizzare la mentalità di questo personaggio davvero molto molto interessante
Sig, @@enricogiacomelli2178, per quanto riguarda le nuove generazioni, non mi riferisco agli attuali giovani, ma piuttosto alle genrazioni successive a Guillet; cioè le nostre, Azioni disonorevoli riempono le cronache; con atti di corruzione di infedeltà fiscale e contributiva; un mondo di persone che mon disdegna di mischiarsi al malaffare pur non versando in condizioni di estremo bisogno! le pare onorevole tutto quello che le classi politiche sono riuscite a realizzare in tutti gli ultimo 40 anni? A me pare che a noialtri tutti manca appunto il concetto di onore fedeltà e correttezza! Quanti ne ha sentito di persone onorevoli imminienti: scienziati ;Accademici; Politici che poi vengono indagati e condannati per non aver onorato il loro ruolo e nel cso di ministri anche del loro giuramento? io di tanti; Troppi! Sono quaranta anni che sento parlare di questione morale;da trenta anni che sento parlare di conflitto di interesse: Come mai secondo Lei nessun governo e nessuna legislatura è riussita a risolvere queste questioni? Secondo me è che nessuna componente o parte politica può ritenersi estraneea a comportameni immorali e ai conflitti di interesse! Ci ruiuscuiranno mai le classe dirigenti Italiane? Ne dubito!
@@piodambrosio1427 scusi se ho frainteso, mi trovo d'accordo con lei allora, e anzi credo che i nostri due commenti siano in qualche modo complementari in un efficace scampio intergenerazionale :)
Anche se magari usando termini diversi, condivido il contenuto, anche se al posto di "onore" parlerei più di responsabilità, nei diversi modi in cui si declina
Forse è proprio questo il punto: una cultura che ha favorito una deresponsabilizzazione collettiva ha, se non portato, quanto meno favorito tutto ciò
Poi per il resto credo sia una discussione davvero enorme, difficile da esaurire qui e difficile da incastrare in pochi concetti "semplici"
Rispetto alle classi dirigenti... mi trovo d'accordo quando si dice che abbiamo i politici che ci meritiamo
FATTI TRADURRE QUESTO : www.ub.edu/histeco/aehn2019/pdf/aehn2019_P23_02.pdf
IGNORARE LA LINGUA INGLESE NON E' UNA BUONA SCUSA PER RACCONTARE FANDONIE !
Mi spiace ma questo speaker non lo trovo all'altezza del personaggio.
Il termine speaker mi mancava 😂
Non capisco o tutto questo entusiasmo per un pazzo fanatico.
Direi tutto fuorché fanatico... Quando si accorse che non poteva più essere di aiuto in Etiopia, preferì tornare in Italia dove pensava di essere utile