(12) La disposofobia: disturbo da accumulo.

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  • เผยแพร่เมื่อ 24 พ.ย. 2024

ความคิดเห็น • 29

  • @centrostudipantarei1288
    @centrostudipantarei1288  2 ปีที่แล้ว +2

    Carmen buongiorno, grazie a lei per il commento e di aver scritto su argomenti così delicati. Ps: non è fuori come "un balcone". E' un essere umano che cerca di trovare una strada, trovare un equilibrio in questa stupendo e complessissimo fenomeno che chiamiamo vita.

  • @Mik-zr5sh
    @Mik-zr5sh 3 ปีที่แล้ว +2

    Confesso che anch'io ho la tendenza ad accumulare molti tipi di oggetti evitando di buttarli, primo perché potranno sempre tornare utili (in quanto perfettamente funzionanti), ma anche perché molti di essi, essendo vecchi, hanno comunque "una storia", sono vissuti, ed è come se ormai facessero parte della mia famiglia, quindi "non posso" separarmene. Però li ripongo con cura negli armadi e sulle librerie, servendomi di scatole/contenitori/barattoli di varie forme e dimensioni per ottimizzare lo spazio e catalogare tutto al meglio. Ovviamente la scrivania è un po' disordinata e ogni tanto qualcosa di troppo finisce fuori posto, ma sono cose che rientrano nella norma, ed il resto della casa nel complesso è comunque ben vivibile.
    Saluti 😄

  • @robkaya64
    @robkaya64 4 หลายเดือนก่อน

    Molto interessante, grazie. Anche io faccio,fatica a gettare cose, vestiti. Ho gli armadi pieni, ma certo non sono a questi livelli. Vado a periodi. Periodi che accumulo e periodi che mi sento soffocare dalle cose, le metto in un sacco e le getto.

  • @gianniamato72
    @gianniamato72 5 ปีที่แล้ว +2

    Gli oggetti accumulati riflettono il caos che è dentro di noi che esplode quando si è privati dell' amore. Là mancanza assoluta,la solitudine del cuore vengono colmati così. Là reazione creativa sarebbe la guarigione e il successivo ordine. Sarebbe ritrovare la propria casa/anima.

  • @Nonfartifregare
    @Nonfartifregare ปีที่แล้ว +3

    Io ci metterei anche il fatto che queste persone non puliscono i loro oggetti

  • @dannyducatimonster5218
    @dannyducatimonster5218 4 ปีที่แล้ว +1

    Ho conosciuto un Tizio che in casa teneva 12 gatti ...in salone c erano ruote d biciclette ,borse, batterie di macchine ,cavi elettrici ,ombrelloni ....oltre ad avere deliri di persecuzione ...diagnosi: bipolarismo/ terapia farmacologica

    • @centrostudipantarei1288
      @centrostudipantarei1288  4 ปีที่แล้ว +1

      In effetti alla disposofobia possono putroppo essere collegate diagnosi ulteriori, anche così gravi come una disturbo bipolare e psicosi. Grazie per il commento.

  • @patriziaantuofermo5182
    @patriziaantuofermo5182 3 ปีที่แล้ว +2

    Si chiama anche sindrome del nido vuoto!

    • @centrostudipantarei1288
      @centrostudipantarei1288  3 ปีที่แล้ว

      La sindrome del nido vuoto fa riferimento alla sofferenza in una coppia o in un membro della coppia quando i figli iniziano ad andare via e, nel tempo, vanno via definitivamente. La casa, il "nido" appunto, rimane senza di loro e ciò determina sentimenti di depressione in chi rimane.

    • @patriziaantuofermo5182
      @patriziaantuofermo5182 3 ปีที่แล้ว

      @@centrostudipantarei1288 eppure molti iniziano ad accumulare dopo varie perdite affettive,di figli o patner

    • @centrostudipantarei1288
      @centrostudipantarei1288  3 ปีที่แล้ว

      Certo, ha ragione Patrizia, le perdite affettive possono portare all'accumulo ma anche ad altre condizioni psicopatologiche. Volevamo solo sottolineare che le 2 condizioni (sindrome nido vuoto e disposofobia) sono relativamente autonome tra di loro, diverse....Grazie ancora.

    • @patriziaantuofermo5182
      @patriziaantuofermo5182 3 ปีที่แล้ว +1

      @@centrostudipantarei1288 grazie a lei della specifica!

  • @PM-md9iw
    @PM-md9iw 5 ปีที่แล้ว +1

    Io ed il mio ragazzo ne sappiamo qualcosa di questo disturbo...

    • @centrostudipantarei1288
      @centrostudipantarei1288  5 ปีที่แล้ว

      Se lo ritenete opportuno ci fornite dei dettagli? Grazie.

    • @PM-md9iw
      @PM-md9iw 5 ปีที่แล้ว +1

      Nel nostro canale abbiamo molti dettagli...

    • @centrostudipantarei1288
      @centrostudipantarei1288  5 ปีที่แล้ว

      Ok, grazie. Quanto prima daremo un'occhiata.

    • @PM-md9iw
      @PM-md9iw 5 ปีที่แล้ว

      Grazie

  • @riaemurray6153
    @riaemurray6153 4 ปีที่แล้ว

    Io vorrei chiedervi aiuto. Mia madre temo che soffra di questo disturbo e non so come aiutarla...soffre di depressione da quando ero molto piccola...mi sto facendo coraggio ora nel volerne parlare con il suo dottore ma non so se posso intromettermi. Inoltre, da prima del covid, il dottore le dava di recente appuntamento una volta all'anno. Dovrei cambiarle dottore e trovarne uno privato? Prima preferirei poterne parlare con qualcuno e analizzare bene la situazione, anche inviando foto del tanto materiale che conserva, per accertarmi che si tratta di questa fobia. Ho sempre vissuto in questo modo, con tanta sporcizia e tanta roba accumulata, tanto da restringere lo spazio di stanze. Solo di recente me ne sono resa conto che poteva essere un disturbo, quando ho visto che in mezzo a tanta roba, conservava giocattolini e adesivi per bambini che non appartenevano a me, e da quel momento tutto mi è parso molto più chiaro: la situazione in casa e il motivo dei vari accumuli.
    Per favore datemi dei consigli🙏🏼🙏🏼🙏🏼

    • @centrostudipantarei1288
      @centrostudipantarei1288  4 ปีที่แล้ว

      Buongiorno Riae. Per quanto riguarda la mamma, già solo il fatto che soffre di depressione (hai usato il presente, quindi suppongo che la depressione riguardi anche l'oggi) basta per pensare di intervenire in modo più incisivo. Da quello che scrivi, non c'è altra necessità di approfondire ulteriormente la diagnosi di disposofobia visto che parli di "restrizione dello spazio", sporcizia, accumulo, conservazioni di cose che non appartengono a legittimi ricordi ed oggetti cari. A proposito del dottore, come lo chiami. Di chi si tratta? Psichiatra, psicologo, psicoterapeuta, neurologo? Perché si vedono una volta all'anno? Con quale scopo? La mamma prende farmaci? se sì, quali? con beneficio? E' informato della situazione il vostro medico di base? E' una persona in gamba? Si può parlare con lui? Inoltre, dici di rivolgerti ad un medico privato. La mamma ci andrebbe su tuo suggerimento?
      Come vedi, la situazione è complessa e richiede una approfondita riflessione prima di decidere. Ecco perché pensavo al medico di base, se è una persona in gamba. Qualcuno che sappia comprendere, conosce il territorio in cui vivete, le risorse nei servizi pubblici ed, eventualmente, un privato. Il servizio pubblico sarebbe importante anche per attivare assistenti sociali o eventuali servizi comunali con personale che può aiutare a fare pulizia ed a tenere in ordine, fosse pure temporaneamente. Ci vuole qualcuno sul vostro territorio, o anche l'assistente sociale del Comune in cui vivete. Magari il Comune ha attivi dei servizi che possono aiutare.
      Mi rendo conto che i servizi territoriali a volte sono frammentati in varie strutture e ci si perde in questa confusione. D'altra parte un professionista privato non può arrivare, per quanto bravo, dove arriva una equipe.
      In tutto questo, c'è poi da valutare la mamma, il sistema familiare in cui è inserito, le risorse e non della mamma e della famiglia stessa.
      [Come vedi, la risposta è complessa. Bisognerebbe individuare una figura a cui fare riferimento ed attivarsi con competenza. Spero di esserti stata utile, ma ho paura di non essere riuscita.
      Dimenticavo un punto: il CPS di riferimento per la vostra zona. Funziona? Vi siete già rivolti? Magari il dottore di cui parlate lavora là. Ma in questo caso, se il CPS funziona, vi sono anche varie figure oltre allo psichiatra che si possono chiamare in causa

    • @centrostudipantarei1288
      @centrostudipantarei1288  4 ปีที่แล้ว

      Grazie per aver visto il nostro video.

    • @riaemurray6153
      @riaemurray6153 4 ปีที่แล้ว

      @@centrostudipantarei1288 non so se posso continuare il discorso rispondendo alle vostre domande con un commento. Diventerebbe davvero troppo lungo, o probabilmente dovrei direttamente approfondire il tema con il suo psichiatra o medico di base. Lei prima aveva più visite, ma la sua psichiatra è andata in pensione e adesso ha un nuovo psichiatra ma non la può seguire per mancanza di personale (è così anche in altri servizi della Asl). È seguita anche dal medico di base e prende psicofarmaci che funzionano. Non mi fido, anzi, io e la mia famiglia, non ci fidiamo molto della asl del nostro paese, abbiamo avuto esperienze da denuncia. Ci siamo accontentati di questi psichiatri soprattutto perché lei si trovava bene alla fine. Ma a parte i farmaci lei non va avanti, parla solo delle sue brutte esperienze con tutti, appena può, come un disco incantato a volte sembra anche vantarsi di certe esperienze (soprattutto con i dottori perché me ne parla e con loro parla solo di questo) e i suoi figli li tratta tutti i giorno per psicologi da anni, anche se vorrebbero parlare dei loro problemi o di qualsiasi altro argomento. E mi chiedo, ma perché non va avanti? Quanto le è utile rivivere i momenti peggiori e sempre? Si è creata un'ossessione su suo marito con la quale non va d'accordo e convive, un'OSSESSIONE!! E non voglio assistenti sociali in casa (abbiamo trascorso l'intera esistenza con gli assistenti sociali e in qualche modo sono sempre nelle nostre vite) erano indispensabili tempo fa ma adesso non mi sembra il caso e inoltre non sono il massimo quelli della zona.
      Ho 22 anni e mia madre 66 e c'è anche mio fratello che la può aiutare ha 25 anni. Posso badare io alla pulizia della casa e aiutate mia madre nelle faccende e soprattutto a starle accanto. Le stanze occupate sono 3 e in una nemmeno ci viviamo (camera da letto dei miei soprattutto dal suo lato, cucina e soffitta) ne rimangono 2 libere e soprattutto per il bagno cerco di renderlo sempre pulito. Vorrei solo che si fermasse di accumulare roba. Questa settimana, dopo una grande litigata nella quale ho pensato a questo tipo di disturbo, era ed è decisa a sbarazzarsi di gran parte dei panni che conserva. Non so se ci riuscirà o abbandonerà l'idea ma ho comunque notato che continua ad accumulare oggetti, come contenitori di gelato e pasticcini. Vorrei una terapia da parte di qualcuno (privato o dell'Asl) che le dicesse le parole magiche per rendersi conto di ciò che conserva.
      Se volete potrei approfondire il discorso, magari inviadovi un'email se non è troppo di disturbo. Grazie mille per tutto.

    • @riaemurray6153
      @riaemurray6153 4 ปีที่แล้ว

      Inoltre io non vorrei cambiarle psichiatra perché le darebbe sconforto ricominciare tutto da capo, me lo ha fatto notare per l'appunto quando la sua dottoressa è andata in pensione. Perciò le inoltreremo la possibilità di cambiare, soltanto se fossi certa che qualcuno le possa dare una vera terapia per farla uscire fuori dal suo mondo di brutti ricordi e farla andare avanti. E anche per farle capire di non accumulare cianfrusaglie e di distaccarsene (probabilmente le cose sono strettamente collegate). Però terapie concrete, anche se dovessimo pagare. Vorrei che i suoi ultimi anni fossero sereni

    • @centrostudipantarei1288
      @centrostudipantarei1288  4 ปีที่แล้ว +1

      Buongiorno, innanzitutto mi scuso se non ho risposto subito ma gli impegni di lavoro in ospedale non sempre permettono di stare al passo con i tempi. Vedo che la questione è complessa. Innanzitutto hai ragione nel dire che le cose sono strettamente collegate (depressione ed accumulo). Ed anche a dire che vorresti che i suoi ultimi anni fossero sereni. Però tu dici che gli psicofarmaci funzionano. (?) In che senso? La mamma accumula, si lamenta con tutti delle brutte esperienze, vi tratta come psicologi perché la ascoltiate, inoltre si è creata delle ossessioni... e, a quello che scrivi, sembra anche compiaciuta delle esperienze negative quando le ripete di continuo a tutti. Quindi in che senso gli psicofarmaci funzionano? Mi dispiace molto che i sistemi sanitari del posto in cui vivete non vi soddisfano. Ma, francamente, mi sembra di capire che la mamma sta bene con lo psichiatra che ha e che non sia così motivata a collaborare. Tu stessa scrivi che dopo una grande litigata, si è decisa a liberarsi delle cose in più ma temi che ritorni sulle sue appena passato il tempo della litigata. Tu vorresti che ci fosse qualcuno che le desse una vera terapia capace di farla rinunciare a quei brutti ricordi ma questo punto non può funzionare. Se per "vera terapia" intendi gli psicofarmaci, li sta già prendendo ed, inoltre, io non credo che si conoscono degli psicofarmaci capaci di far agire le persone in un modo oppure nell'altro. Agiscono cercando di migliorare l'umore e di abbassare l'ansia (quando funzionano ma non sempre funzionano). Se per "vera terapia" intendi una psicoterapia, ebbene, il paziente non può essere un passivo fruitore di un servizio. Bisogna che sia ATTIVO: ossia consapevole che qualcosa non va, che vuole cambiare questo qualcosa, che pensa di essere in grado di cambiare ma che da solo non ci riesce, e per questo chiede aiuto. Francamente non mi sembra, dalla tua descrizione, che la tua mamma sia ATTIVA in questo senso. Mi chiedo, inoltre, se anche voi familiari non avete bisogno di un SOSTEGNO PSICOLOGICO per reggere questa situazione e gestirla meglio, nel caso vostra madre non mostri disponibilità a fare altro.
      Concludo dicendo che, anche se mi rendo conto dello stato di esasperazione e sofferenza che stai/state vivendo, francamente non so come posso essere di aiuto. Nessuno psicoterapeuta può aiutare un paziente che non stringa con lui/lei un patto di alleanza e collaborazione.
      Se ritieni che valga la pena di approfondire la questione, scrivimi pure in privato. Buona giornata e, nel caso non ci sentissimo più, in bocca al lupo. Maria Cristina Foglia Manzillo (mariacristinafogliamanzillo@gmail.com)

  • @Tita300465
    @Tita300465 2 ปีที่แล้ว

    Oh, mamma!!! E così scopro che sono disturbata..... non ne avevo idea.... ho sempre avuto questa mania di conservare di tutto, soprattutto la posta, scatole e scatoloni di oggetti acquistati.... vecchi elettrodomestici inutilizzabili, vecchi abiti fuori moda e/o troppo piccoli.... scarpe, oggetti di mia mamma, che non c'è più, abiti ed oggetti del mio compagno, che non c'è più da 4 anni....
    In questo ultimo periodo, in cui mi sento meglio dopo il lutto durato, appunto, 4 anni, sento il desiderio di buttare cose, ma vivo una sorta di senso di colpa.
    Non che la cosa mi stia bloccando a liberarmi di oggetti che ho conservato finora (sono nata nel 1965) e che non ho mai riguardato od utilizzato, ma trovo la cosa stupidamente difficile.
    Mi sono sempre resa conto di essere un po' "strana", e forse è per questo che voglio reagire. In fondo non sono una ragazzina che non può controllarsi...posso ancora ragionaree vedermi.
    Sono "fuori" come un balcone! 😉😁😁😁
    Grazie per avermi resa consapevole!!!