La dottoressa Ammenti è di una professionalità unica, Barbero si potrebbe ascoltare per ore senza sbadigliare , si sbadiglia solo a leggere i commenti delle beghine perennemente incazzate :-)
Barbero è trascinante nei suoi ragionamenti. Usa il classico sistema di costruzione della frase con "soggetto", "verbo" , " complemento" senza fare troppe frasi subordinate e quindi il discorso corre molto bene. Altri in confronto sembrano parlare a vanvera. Senza costrutto.
Mi fa davvero incazzare il maschilismo del mondo accademico. Con gli uomini si usa il titolo accademico, il Lei e il cognome, con la bravissima dottoressa si usa "Sara" e le si dà del tu, come se fosse una ragazzina messa lì per per caso. Fucking patronizing e double standard.
Non sappiamo però il livello di confidenza tra di loro. Ovvio che se mi fossi rivolto io avrei usato i titoli accademici, ma tra di loro può essere diverso.
Grazie, una chiacchierata molto interessante. Gli ospiti hanno tutti fornito spunti di riflessione e acceso il desiderio di approfondire i temi trattati... e ora vado a scaricarmi Il segno rosso del coraggio di Crane. Grazie mille!
Davvero grossolano e di cattivo gusto lo sproloquio del “direttore” di quella volgarità Spocchiosa che stava per persuadermi a non proseguire l’ascolto. Decisamente maschilista nei confronti della bibliotecaria che “lui” chiama come se fosse la sua segretaria. Proprio lui che parla per slogan, senza essere capace di dire una sola cosa interessante, dilungandosi in battute mediocri su ritardi e anticipi, con quello stile da patriarca in casa “sua”. Per non parlare della cattiva ostentazione riguardo spazi E lasciti alla Biblioteca eccetera.. un consiglio alla dottoressa bibliotecaria: non stia a questi giochi pretenda di essere riconosciuta nel suo ruolo e in quanto a competenze. E per quanto riguarda gli altri maschi intellettuali avrebbero potuto rispondere con ironia socratica(di cui spesso fanno uso) prendendo le distanze da una figura così caricaturale.
Mi chiedo cosa spinge a scrivere letteratura. Mi chiedo sempre da dove venga agli autori la intima conoscenza del contesto e la relazione con il testo. In effetti Barbero è come se mi avesse dato la sua risposta. Ha cominciato leggendo fonti su fonti da storico e poi si è trovato -dice lui- prigioniero di una musica. Definizione che mi dice molto. Molte volte mi sono trovata a confrontarmi il progetto di scrivere di certe vicende i cui mi sono trovata (senza escludere l'intercalare di una certa componente tecnica). Ho anche iniziato e poi perso il pezzettino fatto in una rottura per drammatica di disco fisso.
Questo **è uno dei video su Barbero più imbarazzanti di sempre** Il grande storico piemontese invitato per parlare del suo libro, ma su 120 minuti nei primi 40 Alessandro viene tenuto in silenzio per sorbirci la spocchia di due professori (infatti mi riferisco solo ai due uomini visto che la professeressa/bibliotecaria che doveva regolare il dibattito non dice quasi nulla lasciando senza freni gli altri interlocutori) che usano un personaggio famoso per farsi pubblicità e gonfiare ulteriormente il loro enorme ego. Pollice giù 👎
Quando parla il professor Barbero qualsiasi argomento tocchi diventa una lezione, nel senso che mi sento arricchita, ho imparato qualcosa, e mi sono pure divertita, purtroppo non mi succede con altri, per esempio i due professori qui nel video, ho fatto fatica a non saltare i loro interventi 😒
La dottoressa Ammenti è di una professionalità unica, Barbero si potrebbe ascoltare per ore senza sbadigliare , si sbadiglia solo a leggere i commenti delle beghine perennemente incazzate :-)
Barbero è trascinante nei suoi ragionamenti. Usa il classico sistema di costruzione della frase con "soggetto", "verbo" , " complemento" senza fare troppe frasi subordinate e quindi il discorso corre molto bene. Altri in confronto sembrano parlare a vanvera. Senza costrutto.
🤔 Non ci avevo mai pensato.
Quando uno ha 1- le idee chiare su quello che ha da dire, e 2- nessun complesso di inferiorità ...
Il classico sistema del buon senso
Mi fa davvero incazzare il maschilismo del mondo accademico. Con gli uomini si usa il titolo accademico, il Lei e il cognome, con la bravissima dottoressa si usa "Sara" e le si dà del tu, come se fosse una ragazzina messa lì per per caso. Fucking patronizing e double standard.
veramente Barbero si è riferito al Professor Sinibaldi chiamandolo Marino...
Non sappiamo però il livello di confidenza tra di loro. Ovvio che se mi fossi rivolto io avrei usato i titoli accademici, ma tra di loro può essere diverso.
Grazie, una chiacchierata molto interessante. Gli ospiti hanno tutti fornito spunti di riflessione e acceso il desiderio di approfondire i temi trattati... e ora vado a scaricarmi Il segno rosso del coraggio di Crane. Grazie mille!
Saltare i primi 40 min
Non si potrebbero evitare tanti preambolo inutili da parte di soggetti che non hanno niente da dire? Lasciate parlare Barberi, x favore!
Molto bella la musica di queste parole..
Davvero grossolano e di cattivo gusto lo sproloquio del “direttore” di quella volgarità Spocchiosa che stava per persuadermi a non proseguire l’ascolto. Decisamente maschilista nei confronti della bibliotecaria che “lui” chiama come se fosse la sua segretaria. Proprio lui che parla per slogan, senza essere capace di dire una sola cosa interessante, dilungandosi in battute mediocri su ritardi e anticipi, con quello stile da patriarca in casa “sua”. Per non parlare della cattiva ostentazione riguardo spazi E lasciti alla Biblioteca eccetera.. un consiglio alla dottoressa bibliotecaria: non stia a questi giochi pretenda di essere riconosciuta nel suo ruolo e in quanto a competenze. E per quanto riguarda gli altri maschi intellettuali avrebbero potuto rispondere con ironia socratica(di cui spesso fanno uso) prendendo le distanze da una figura così caricaturale.
Vero. Grazie di avermelo fatto notare. Parla come un vecchio "barone" universitario
Ma voi vi drogate... siete ridicoli
Barbero inizia at 41:00 .(
Grazie,io sto qui solo per lui
Grazie!
Porca vacca che introduzione…
Mi chiedo cosa spinge a scrivere letteratura. Mi chiedo sempre da dove venga agli autori la intima conoscenza del contesto e la relazione con il testo.
In effetti Barbero è come se mi avesse dato la sua risposta. Ha cominciato leggendo fonti su fonti da storico e poi si è trovato -dice lui- prigioniero di una musica. Definizione che mi dice molto.
Molte volte mi sono trovata a confrontarmi il progetto di scrivere di certe vicende i cui mi sono trovata (senza escludere l'intercalare di una certa componente tecnica).
Ho anche iniziato e poi perso il pezzettino fatto in una rottura per drammatica di disco fisso.
Questo **è uno dei video su Barbero più imbarazzanti di sempre** Il grande storico piemontese invitato per parlare del suo libro, ma su 120 minuti nei primi 40 Alessandro viene tenuto in silenzio per sorbirci la spocchia di due professori (infatti mi riferisco solo ai due uomini visto che la professeressa/bibliotecaria che doveva regolare il dibattito non dice quasi nulla lasciando senza freni gli altri interlocutori) che usano un personaggio famoso per farsi pubblicità e gonfiare ulteriormente il loro enorme ego. Pollice giù 👎
Quando parla il professor Barbero qualsiasi argomento tocchi diventa una lezione, nel senso che mi sento arricchita, ho imparato qualcosa, e mi sono pure divertita, purtroppo non mi succede con altri, per esempio i due professori qui nel video, ho fatto fatica a non saltare i loro interventi 😒
39:20
Mitico.
@@666mrdoctor Min. 42...miticissimo.
2021.07.08 G
Lei bellissima e intelligentissima. Congratulazioni dott.ssa Ammenti