Massimo Cacciari... Grazie di esistere: sto seguendo tutti i video TH-cam con le conferenze elargite in molte città italiane... Un lusso inestimabile; ancora grazie. I commenti che leggo qui sotto sono patetici... Patetici, semplicemente: sarebbe meglio non dare possibilità di rispondere e commentare.
Dunno if anyone cares but if you're stoned like me atm then you can stream all of the new movies on InstaFlixxer. Been streaming with my girlfriend for the last months :)
esatto......infatti Cacciari non smentisce il suo pressapochismo considerandolo anche il "so di non sapere"come una semplice ammissione di limitatezza anzichè una tensione verso una verità dialogica e in divenire.
E perché dovrebbe essere "continua ricerca del Se".?!... Cosi ti hanno detto : - cerca, cerca, che non finirai mai !.. e tu hai creduto !?.... Perche credere ad altri e non al DIO APOLLO ?!... lo avrebbe fatto scrivere sul Suo Tempio, se fosse stato impossibile da raggiungere ?!?! Gente di poca fede !!! Non bisogna confondere "Conosci Te Stesso" con " migliora Te Stesso".
Concordo soprattutto con l'intervento di Francesco De Carlo con una "critica" non indifferente: la reminiscenza platonica non ci porta a ricordare le idee, ma a ricordare la dimenticanza delle idee (tradotto in metafore: non ci riporta sulla pianura iperuranica, ma ci mette di fronte alla necesità di tendervi... il che non vuol dire arrivarvi prima o poi, cioè non significa che si riesca a "vedere" le idee: le idee non si vedono né si potranno mai vedere, perché sono la visione stessa... e la visione non può diventare un "veduto"!). Quindi, il "nulla di troppo" rispetto alla conoscenza di se stessi (al sapere la verità del nostro essere) significa pervenire a consapevolezza del proprio essere, sapere che "siamo" essendo coscienti di essere, appunto... ma che "credere" di poter dare un contenuto a questo "essere noi stessi" (un significato sematico, una definizione) è quello il "troppo". Sapere che si è se stessi come autocoscienza, ma l'autocoscienza non significa auto-coscienza (non significa sapere sé - autò - come un oggetto di conoscenza). E, quindi, è un sapere di non sapere: è sapere certo e pure assoluto (innegabile, intrascendibile), ma un sapere che non avrà mai un contenuto adeguato... perché è l'esser-contenuto (oggetto) che è inadeguato come tale (ogni contenuto è finito/determinato, ma il determinato ha questo di propio: che è determinato "per altro", cioè in rapporto "ad altro"... Ma questo rapporto ad altro non è la mia essenza, io non sono quel rapportarmi ad altro: o meglio, anch'esso mi appartiene ma io non appartengo ad esso, sono "precedente" ontologicamnete e quindi sempre anche "eccedente" rispetto ad aogni relazione con altro... ed anche se attraversassi tutte le infinite relazioni possibili con tutto ciò che è altro da me, ancora resterei in-definito nella mia essenza intima).
Considerare il motto "conosci te stesso" come presa in giro, in quanto impossibile intento, da parte di un CAcciari mi sorprende molto. COnoscere è la via (socratica) al "bene", e noi stessi siamo il centro della (nostra) realtà, quindi è da (e su) se stessi che si parte a conoscere, scoprendo CHE NON SI CONOSCE (noi stessi innanzitutto), la conocenza come processo interminabile ma costruttivo e necassario, l'essenza forte ed elementare del pensiero di SOcrate (che anche i bimbi capiscono).
" educare al limite " è una menzogna :l'uomo è ILLIMITATO e quado con la perfezione scopre : chi sono io , da dove vengo e dove vado scopre che in lui alberga il Principio di tutte le cose , è lui stesso IL DIO che ha creato tutto e lo sei anche tu che non ci credi ma , anche per te arriverà il tempo della maturazione ,ricorderai ciò che sei dall'eternità : Dio che gioca il ruolo del " filosofo" Cacc iari!
L'uomo è illimitato? Quante persone conosci che possono diventare un medico, un campione di calcio, un cantante, un attore, uno scienziato, un pittore ecc? Ne conoscerai di certo, ma sarai d'accordo con me che il limite di ognuno di noi rappresenta appunto non essere all'altezza di ogni cosa
Il nesso che, a mio avviso, Cacciari non esplicita con dovuto rigore è ciò che lega 1) a 2): 1) cogliemnto del limite (ciò per cui io sono e conosco me stesso, ciò che mi determina come questo-ente-qui). 2) oltrepasamento del limite (hybris, e conseguente punizione, per necessità, ossia essere ricondotto con forza nel limite che mi compete ontologicamente) Il nesso tra 1) e 2) è questo: per stare nel mio limite, io debbo aver colto il mio limite... MA - ecco il punto "tragico" - per cogliere il limite ossia per esserne consapevole debbo trascenderlo, oltrepassarlo (non si dà coscienza di qualcosa senza trascendimento dei quel qualcosa di cui prendo coscienza... prender coscienza è come elevarsi per osservare dall'alto). Ecco perché proprio per la ragione che sono limitato ANCHE ho quell'irresistibile tendenza ad andare oltre il limite e la forma (quello che Cacciari chiama "anelito continuo all'oltre, irrefrenabile..." non è un che di irrazioanle ma, per il motivo che ho cercato di esporre, una razionalissima necessità). Questo è ciò che rende l'essere umano "deinos" (meraviglioso e terribile - cfr. Sofocle, "Antigone" - , insieme e per la stessa ragione... un contraddirsi in atto,ma saputo incontraddittoriamente potremmo anche dire).
Quando CONOSCI TE STESSO, sai riconoscere anche il proprio NIENTE DI TROPPO ! NIENTE DI TROPPO, non significa darsi limite,... significa non desiderare niente che potrebbe disturbare L,ARMONIA. NON DESIDERARE, non perche te lo imponi, ma perche quando hai conosciuto TE STESSO, la ricerca è compiuta !
mi piace molto di più la visione taoista : come fai a conoscere te stesso se te stesso è mutabile ogni istante ? ergo non puoi. puoi solo viverti istante per istante in situazioni sempre diverse. non ci sono limiti se non per noi ottusi occidentali che ci vogliamo sempre autogiudicare. avevo una malattia incurabile , ebbene la sto curando pensando che appunto non ho limiti e andare oltre i presunti limiti è ciò che facciamo da bambini continuamente , poi ci si convince che alcuni sono invalicabili, CAZZATE . gustavo roll , padre pio , natuzza evola se ne sbattevano dei limiti . il cristo , i santi , il buddha , say baba , tutti gli sciamani del mondo e migliaia di persone che hanno sogni premonitori , esperienze fuori dal corpo e ogni forma possibile di sperimentazione .
@MrLibero1991 "Per quanto tu possa camminare, e neppure percorrendo intera la via, tu potresti mai trovare i confini dell'anima: così profondo è il suo lógos". Eraclito
Non per fare il primo della classe della situazione, ma prima che Cacciari rispondesse alla domanda sull'iscrizione greca io ho stoppato il video e, pensando un attimo arrivai alle stesse sue conclusioni, era una presa in giro (almeno oggi suonerebbe così).
Non sono assolutamente d'accordo. Il "conosci te stesso e niente di troppo" si rifà a quell'intellettualismo etico, di cui Socrate è portavoce. La felicità (eu-daimonia, in greco, ossia il "buon demone") è niente altro che lo sviluppo delle proprie competenze razionali, con la consapevolezza dei propri limiti. Conoscersi significa sviluppare ciò per cui siamo portati per natura, senza pretendere di andare oltre. Senza voler essere a tutti i costi ciò che non si è, destinandosi all'infelicità. Altro che scherzo da parte dell'oracolo!
Per conoscere se stessi è necessario fare il vuoto interiore mediante la sospensione del pensiero. Cacciari pensa, ripensa e non pratica l'esercizio della meditazione, perciò non può conoscere se stesso.
Iniziazione - e fine "Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci sarà più." (F. Dostoevskij) "E risi come chi molto ha pianto." (F. Pessoa) "Vi avverto che vivo per l’ultima volta." (A. Achmatova) E' forse tua l'aria che respiri che torna e vien da fuori - l'infinito - e sostieni è persino la 'tua anima'? E anche il corpo, che nutri coi più vari alimenti terreni, lo fai tu - con tutti i suoi processi fisiologici? Decidi tu di nascere e morire, ti batta il cuore, d'aver fame e sete, quel ti passa via via per la testa? Sono una scelta libera i 'tuoi' gusti, quel che ti piace o no, cosa ti eccita e come e quando - e anzitutto perché? Neanche comandi tu d'essere stanco, di dormire e sognare: e allora, che pretendi - illuso - d'aver tu il controllo! C'è qualcosa di più di quel che chiami io, personale - molto altro: ben oltre i limiti di quanto credi e immagini; ego, possesso, volontà, potere - tutti fantasmi d'un unico niente: mezzi, da superare, né mai scopi... Ma vorresti sapere cosa - mai - del mondo, della vita e della morte, se neanche già di 'te' sei consapevole! Bada a far attenzione a tutto questo, all'universo intero - che ti fa e di cui sei la parte più senziente: forse ti si apriranno nuovi sensi - per percepire, al di là dello psico- soma e lo spazio-tempo, cos'è Umano; potrai scoprir dimensioni infinite: l'eternità operante in ogni cosa, perché nel nulla rirtrovi il Tutt'Uno...
No cosheza no ne ce tu deve conoscere te stesso a dopo significato e come dire tu stai nato ce guardi te steso e nato e no deve dare forme diverse e no che la di cosheza di eser
"In Grecia nacque la tragedia perché i loro Dei parlavano doppio.." è evidente pure il viceversa: la loro elaborazione religioso-cosmica ha quel'ambivalenza-complessità che si esprime e caratterizza l'altra espressione umana, la tragedia e il teatro. Questo dovrebbe indurre CAcciari a elaborare la ricchezza e la profondità della religione precristiana, banalizzata dal cristianesimo che lui si opera ad esaltare. Sulla scienza è un via-blaterando rimasto ad un cartesianesimo strumentale.
Peccato che i nostri filosofi non conoscono l'è scritture orientali che si basano sulla conoscenza del sé, dallo joga a quasi tutti i testi sacri come Veda ecc quindi noi occidentali abbiamo là possibilità di imparare di più, anche sé là conoscenza del sé è un esperienza non è scritta sui libr.
Di cacciari si può dire ciò che Miloš Forman fa dire a Mozart di Salieri "certi concetti li può esprimere solo Cacciari", mio nonno avrebbe detto braccia rubate a un buon remo di Gondola!
Idealmente, come esercizio di immaginazione, mi sbottono la patta dei pantaloni, tiro giù le mutande e mi afferro lo scroto, il ceppo… insomma, impugno le batterie e dico a Cacciari "conosci un po' questo!..."
Un abile pensatore ma un pessimo amministratore. Anche Cacciari ha i suoi limiti; il suo problema è stato quello di non averli mai voluti riconoscere. Il risultato è una drammatica situazione nell'amministrazione di Venezia con un bilancio disastrato, il Casinò in vendita e una discutibile pianificazione del territorio veneziano con il PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO.
Cacciari mi delude. Il conosci te stesso " socratico", adottato da Socrate, si trasferisce a Platone, che lo fa suo; e su questo concetto ci elabora su una delle sue teorie più brillanti, LA TEORIA DELLA REMINISCENZA, che appunto attraverso il logos ci fa conoscere quello che è nella nostra anima in maniera implicita e che appunto conoscendo noi stessi, e quindi tirando fuori tutto cio, ci fa conoscere la verità, le idee, la nostra sapienza uscita a galla.
@sergiorgio2000 Questo è l'intento, non l'idiozia Cacciariana che si intenderebbe beffardamente indicare il raggiungimento una conoscenza ultimativa. MA non è un caso che chi fraintende la scienza fraintenda (in modo pacchiano ed estremo) anche il pensiero socratico.
sei un filosofo ma non hai capito niente Socrate Platone Gesù Budda ramana maharshi Mooji e tantissimi altri hanno intuito chi sono ed hanno raggiunto la gioia senza tramonto , l'uomo è un essere perfetto il dramma è che si identifica con la persona , con la mente e non è con la mente che raggiungerai la tua essenza , ma con l'intuizione che è la conoscienza attinta direttamente dalla tua essenza ,dalla mente cosmica se la tua mente può mettersi in sintonia, indaga col cuore non con la mente!.....certo come deve essere triste e senza senso la tua vita , sei rimasto alle colonne d'Ercole che non potevano essere superate , l'uomo contiene in sè il principio di tutte le cose , è un essere immortale , non è mai nato e mai morirà , nella sua vera essenza e non nella piccola mente che credi di essere !
non avevo mai sentito Massimo Cacciari prima d'ora. Indubbiamente dà sfoggio di notevole cultura e buona memoria (a parte che se sbagliasse anche tutte le parole greche ben pochi se ne accorgerebbero)ma a parer mio il suo eloquio non conduce a nessuna parte. E del resto un autentico filosofo avrebbe rifiutato ogni incarico di natura politica (è stato sindaco di Venezia e quasi tutti lo ricordano per questa carica). Da buon politico parla, declama, dà sfoggio di nozionismo ma alla fine si comporta come un diplomatico vaticano: conclusioni zero. Potete certo essere in contrasto con la mia opinione ma quanti degli oltre 80 mila visitatori hanno seguito il video fino alla fine ?
Francis Alquati Il classico commento di chi quando gli indicano la luna guarda il dito. Io l'ho ascoltato tutto e non solo questo, vale la pena di ascoltare chi parla con competenza.
Io ho ascoltato tutto :e on grande ammirazione per una persona colta che cerca di trasmettere e spiegare concetti della filosofia greca e di attualizzarli. Abbiamo bisogno di ascoltare qs persone che portano un po di luce nella mediocrità che ci circonda.
L'intervistatrice è ignorantissima, ma ahimè lo è anche Cacciari, il che è molto peggio. Non si tratta di 1 motto, ma di 2 motti distinti. "Conosci te stesso” e “Nulla di troppo”. Cosicché tutte le successive amenità sul dissòs logos e l'enigma sono pure bestialità, per usare un termine educato.
certo che cacciari c'ha tutte le virtu' di questo mondo, ma non certo qualla della simpatia! è bravo e colto ..ma si crede sto'cazzo..(come dicono le persone fini) e questo è un lusso che neanche gesu' cristo si permetteva..lo si vede da come guarda gli altri con malcelato disprezzo e/o compassione.
Parte lento ma poi il suo pensiero diventa immenso! Grandioso.
Massimo Cacciari... Grazie di esistere: sto seguendo tutti i video TH-cam con le conferenze elargite in molte città italiane... Un lusso inestimabile; ancora grazie. I commenti che leggo qui sotto sono patetici... Patetici, semplicemente: sarebbe meglio non dare possibilità di rispondere e commentare.
Lezione di una sapienza preziosa e illuminante il buio che i tempi nostri ci presenta.
Penso che Cacciari si stia annoiando come non mai.
“Conosci te stesso” non è il fine bensì la lotta, lo sforzo per la continua ricerca del sé.
Dunno if anyone cares but if you're stoned like me atm then you can stream all of the new movies on InstaFlixxer. Been streaming with my girlfriend for the last months :)
@Graysen Lukas Yea, I have been watching on InstaFlixxer for months myself =)
esatto......infatti Cacciari non smentisce il suo pressapochismo considerandolo anche il "so di non sapere"come una semplice ammissione di limitatezza anzichè una tensione verso una verità dialogica e in divenire.
E perché dovrebbe essere "continua ricerca del Se".?!... Cosi ti hanno detto : - cerca, cerca, che non finirai mai !.. e tu hai creduto !?....
Perche credere ad altri e non al DIO APOLLO ?!... lo avrebbe fatto scrivere sul Suo Tempio, se fosse stato impossibile da raggiungere ?!?!
Gente di poca fede !!!
Non bisogna confondere "Conosci Te Stesso" con " migliora Te Stesso".
"Conosci te stesso e poi non ti sopporterai più"
(E. Flaiano)
assolutamente d'accordo.grande lucidità!Si ascolterebbe per ore....
Straordinario Massimo Cacciari
Chi di noi si conosce? Il buon vecchio Cacciari.
Eccezionale Massimo Cacciari
Formidabile Massimo Cacciari
Grandioso Massimo Cacciari
Concordo soprattutto con l'intervento di Francesco De Carlo con una "critica" non indifferente:
la reminiscenza platonica non ci porta a ricordare le idee, ma a ricordare la dimenticanza delle idee (tradotto in metafore: non ci riporta sulla pianura iperuranica, ma ci mette di fronte alla necesità di tendervi...
il che non vuol dire arrivarvi prima o poi, cioè non significa che si riesca a "vedere" le idee: le idee non si vedono né si potranno mai vedere, perché sono la visione stessa... e la visione non può diventare un "veduto"!).
Quindi, il "nulla di troppo" rispetto alla conoscenza di se stessi (al sapere la verità del nostro essere) significa pervenire a consapevolezza del proprio essere, sapere che "siamo" essendo coscienti di essere, appunto... ma che "credere" di poter dare un contenuto a questo "essere noi stessi" (un significato sematico, una definizione) è quello il "troppo".
Sapere che si è se stessi come autocoscienza, ma l'autocoscienza non significa auto-coscienza (non significa sapere sé - autò - come un oggetto di conoscenza).
E, quindi, è un sapere di non sapere:
è sapere certo e pure assoluto (innegabile, intrascendibile), ma un sapere che non avrà mai un contenuto adeguato... perché è l'esser-contenuto (oggetto) che è inadeguato come tale (ogni contenuto è finito/determinato, ma il determinato ha questo di propio: che è determinato "per altro", cioè in rapporto "ad altro"...
Ma questo rapporto ad altro non è la mia essenza, io non sono quel rapportarmi ad altro: o meglio, anch'esso mi appartiene ma io non appartengo ad esso, sono "precedente" ontologicamnete e quindi sempre anche "eccedente" rispetto ad aogni relazione con altro... ed anche se attraversassi tutte le infinite relazioni possibili con tutto ciò che è altro da me, ancora resterei in-definito nella mia essenza intima).
Complimenti! Commento bellissimo, dotto, istruttivo.
Sto Cacciari vi sara' antipatico ma intanto ne parlate sempre, rendendogli un gran servigi!
Sono d'accordo con lei. Purtroppo è così.
"Grandi menti discutono idee, menti comuni discutono eventi, piccole menti discutono persone."
Saluti
Considerare il motto "conosci te stesso" come presa in giro, in quanto impossibile intento, da parte di un CAcciari mi sorprende molto. COnoscere è la via (socratica) al "bene", e noi stessi siamo il centro della (nostra) realtà, quindi è da (e su) se stessi che si parte a conoscere, scoprendo CHE NON SI CONOSCE (noi stessi innanzitutto), la conocenza come processo interminabile ma costruttivo e necassario, l'essenza forte ed elementare del pensiero di SOcrate (che anche i bimbi capiscono).
" educare al limite " è una menzogna :l'uomo è ILLIMITATO e quado con la perfezione scopre : chi sono io , da dove vengo e dove vado scopre che in lui alberga il Principio di tutte le cose , è lui stesso IL DIO che ha creato tutto e lo sei anche tu che non ci credi ma , anche per te arriverà il tempo della maturazione ,ricorderai ciò che sei dall'eternità : Dio che gioca il ruolo del " filosofo" Cacc iari!
L'uomo è illimitato? Quante persone conosci che possono diventare un medico, un campione di calcio, un cantante, un attore, uno scienziato, un pittore ecc?
Ne conoscerai di certo, ma sarai d'accordo con me che il limite di ognuno di noi rappresenta appunto non essere all'altezza di ogni cosa
Però possiamo dedurre che se Socrate ha ammesso di Essere Ignorante "si è conosciuto" (?)
No, perché ci arriva per ragionamento filosofico e quindi per deduzione, non in modo empirico.
Ma un affronto Galimberti Cacciati no?
Non conoscere, ma cercare se stessi, sempre!
Il nesso che, a mio avviso, Cacciari non esplicita con dovuto rigore è ciò che lega 1) a 2):
1)
cogliemnto del limite (ciò per cui io sono e conosco me stesso, ciò che mi determina come questo-ente-qui).
2)
oltrepasamento del limite (hybris, e conseguente punizione, per necessità, ossia essere ricondotto con forza nel limite che mi compete ontologicamente)
Il nesso tra 1) e 2) è questo:
per stare nel mio limite, io debbo aver colto il mio limite... MA - ecco il punto "tragico" - per cogliere il limite ossia per esserne consapevole debbo trascenderlo, oltrepassarlo (non si dà coscienza di qualcosa senza trascendimento dei quel qualcosa di cui prendo coscienza... prender coscienza è come elevarsi per osservare dall'alto).
Ecco perché proprio per la ragione che sono limitato ANCHE ho quell'irresistibile tendenza ad andare oltre il limite e la forma (quello che Cacciari chiama "anelito continuo all'oltre, irrefrenabile..." non è un che di irrazioanle ma, per il motivo che ho cercato di esporre, una razionalissima necessità).
Questo è ciò che rende l'essere umano "deinos" (meraviglioso e terribile - cfr. Sofocle, "Antigone" - , insieme e per la stessa ragione... un contraddirsi in atto,ma saputo incontraddittoriamente potremmo anche dire).
Kumpel Marco q
interessante il cocetto di limite e di hybris ,la contraddizione umana per eccellenza
Quando CONOSCI TE STESSO, sai riconoscere anche il proprio NIENTE DI TROPPO !
NIENTE DI TROPPO, non significa darsi limite,... significa non desiderare niente che potrebbe disturbare L,ARMONIA.
NON DESIDERARE, non perche te lo imponi, ma perche quando hai conosciuto TE STESSO, la ricerca è compiuta !
mi piace molto di più la visione taoista : come fai a conoscere te stesso se te stesso è mutabile ogni istante ? ergo non puoi. puoi solo viverti istante per istante in situazioni sempre diverse. non ci sono limiti se non per noi ottusi occidentali che ci vogliamo sempre autogiudicare. avevo una malattia incurabile , ebbene la sto curando pensando che appunto non ho limiti e andare oltre i presunti limiti è ciò che facciamo da bambini continuamente , poi ci si convince che alcuni sono invalicabili, CAZZATE . gustavo roll , padre pio , natuzza evola se ne sbattevano dei limiti . il cristo , i santi , il buddha , say baba , tutti gli sciamani del mondo e migliaia di persone che hanno sogni premonitori , esperienze fuori dal corpo e ogni forma possibile di sperimentazione .
@MrLibero1991 "Per quanto tu possa camminare, e neppure percorrendo intera la via, tu potresti mai trovare i confini dell'anima: così profondo è il suo lógos". Eraclito
Cosa centra con "CONOSCI TE STESSO" ?!
Per sapere qual è il 'limite' dell'uomo occorre sapere cos'è 'uomo'.
conosci te stesso come transito, no come arrivo.?
Non per fare il primo della classe della situazione, ma prima che Cacciari rispondesse alla domanda sull'iscrizione greca io ho stoppato il video e, pensando un attimo arrivai alle stesse sue conclusioni, era una presa in giro (almeno oggi suonerebbe così).
Mi sono dimenticato di chiederle chi è io stesso
Non sono assolutamente d'accordo. Il "conosci te stesso e niente di troppo" si rifà a quell'intellettualismo etico, di cui Socrate è portavoce. La felicità (eu-daimonia, in greco, ossia il "buon demone") è niente altro che lo sviluppo delle proprie competenze razionali, con la consapevolezza dei propri limiti. Conoscersi significa sviluppare ciò per cui siamo portati per natura, senza pretendere di andare oltre. Senza voler essere a tutti i costi ciò che non si è, destinandosi all'infelicità. Altro che scherzo da parte dell'oracolo!
Per me Galimberti è insopportabile
Idem
@@saitamaccitakemikazuci7886 Idem a che cosa ?!.. non sei d, accordo con Cacciari, o non sopporti Galimberti ?
Per conoscere se stessi è necessario fare il vuoto interiore mediante la sospensione del pensiero. Cacciari pensa, ripensa e non pratica l'esercizio della meditazione, perciò non può conoscere se stesso.
la forma DI CHI ?
Nessuno conosce se' stesso in cerca dell immortalita' mentre ignora la longevita'
"ai giovani... nei mass media... il respiro culturale...disagi..."
impariamo a fare le domande, prima di poter ascoltare le risposte
Che dramma da anziani non conoscersi bene come potrò conoscere gli altri uomini capisco le donne.
Solo un es: "Una cosa ha detto Yhwh e due ne ho intese": c'è pure in Toràh, come la tragedia...
Iniziazione - e fine
"Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci sarà più." (F. Dostoevskij)
"E risi come chi molto ha pianto." (F. Pessoa)
"Vi avverto che vivo per l’ultima volta." (A. Achmatova)
E' forse tua l'aria che respiri
che torna e vien da fuori - l'infinito -
e sostieni è persino la 'tua anima'?
E anche il corpo, che nutri coi più vari
alimenti terreni, lo fai tu -
con tutti i suoi processi fisiologici?
Decidi tu di nascere e morire,
ti batta il cuore, d'aver fame e sete,
quel ti passa via via per la testa?
Sono una scelta libera i 'tuoi' gusti,
quel che ti piace o no, cosa ti eccita
e come e quando - e anzitutto perché?
Neanche comandi tu d'essere stanco,
di dormire e sognare: e allora, che
pretendi - illuso - d'aver tu il controllo!
C'è qualcosa di più di quel che chiami
io, personale - molto altro: ben oltre
i limiti di quanto credi e immagini;
ego, possesso, volontà, potere -
tutti fantasmi d'un unico niente:
mezzi, da superare, né mai scopi...
Ma vorresti sapere cosa - mai -
del mondo, della vita e della morte,
se neanche già di 'te' sei consapevole!
Bada a far attenzione a tutto questo,
all'universo intero - che ti fa
e di cui sei la parte più senziente:
forse ti si apriranno nuovi sensi -
per percepire, al di là dello psico-
soma e lo spazio-tempo, cos'è Umano;
potrai scoprir dimensioni infinite:
l'eternità operante in ogni cosa,
perché nel nulla rirtrovi il Tutt'Uno...
No cosheza no ne ce tu deve conoscere te stesso a dopo significato e come dire tu stai nato ce guardi te steso e nato e no deve dare forme diverse e no che la di cosheza di eser
"In Grecia nacque la tragedia perché i loro Dei parlavano doppio.." è evidente pure il viceversa: la loro elaborazione religioso-cosmica ha quel'ambivalenza-complessità che si esprime e caratterizza l'altra espressione umana, la tragedia e il teatro. Questo dovrebbe indurre CAcciari a elaborare la ricchezza e la profondità della religione precristiana, banalizzata dal cristianesimo che lui si opera ad esaltare. Sulla scienza è un via-blaterando rimasto ad un cartesianesimo strumentale.
Peccato che i nostri filosofi non conoscono l'è scritture orientali che si basano sulla conoscenza del sé, dallo joga a quasi tutti i testi sacri come Veda ecc quindi noi occidentali abbiamo là possibilità di imparare di più, anche sé là conoscenza del sé è un esperienza non è scritta sui libr.
Propio conoscere limitò per eser umano
Di cacciari si può dire ciò che Miloš Forman fa dire a Mozart di Salieri "certi concetti li può esprimere solo Cacciari", mio nonno avrebbe detto braccia rubate a un buon remo di Gondola!
conosci lo stesso anche se non conosci te stesso
perché si tinge i capelli ?...starebbe anche meglio brizzolato...è un vezzo che stona in un filosofo.
Ho notato pure io. Eppure la barba non è bianca...mi fa pensare
Idealmente, come esercizio di immaginazione, mi sbottono la patta dei pantaloni, tiro giù le mutande e mi afferro lo scroto, il ceppo… insomma, impugno le batterie e dico a Cacciari "conosci un po' questo!..."
Un abile pensatore ma un pessimo amministratore. Anche Cacciari ha i suoi limiti; il suo problema è stato quello di non averli mai voluti riconoscere. Il risultato è una drammatica situazione nell'amministrazione di Venezia con un bilancio disastrato, il Casinò in vendita e una discutibile pianificazione del territorio veneziano con il PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO.
i casinò andrebbero messi tutti in vendita
Cacciari mi delude. Il conosci te stesso " socratico", adottato da Socrate, si trasferisce a Platone, che lo fa suo; e su questo concetto ci elabora su una delle sue teorie più brillanti, LA TEORIA DELLA REMINISCENZA, che appunto attraverso il logos ci fa conoscere quello che è nella nostra anima in maniera implicita e che appunto conoscendo noi stessi, e quindi tirando fuori tutto cio, ci fa conoscere la verità, le idee, la nostra sapienza uscita a galla.
conosci te stesso...homo sapiens: uno spirito che credeva d'essere un corpo di carne...cruda...
@sergiorgio2000 Questo è l'intento, non l'idiozia Cacciariana che si intenderebbe beffardamente indicare il raggiungimento una conoscenza ultimativa. MA non è un caso che chi fraintende la scienza fraintenda (in modo pacchiano ed estremo) anche il pensiero socratico.
NON IRRITATEVI ....signori e signore....NIETZSCHE E' INSUPERABILE...
sei un filosofo ma non hai capito niente Socrate Platone Gesù Budda ramana maharshi Mooji e tantissimi altri hanno intuito chi sono ed hanno raggiunto la gioia senza tramonto , l'uomo è un essere perfetto il dramma è che si identifica con la persona , con la mente e non è con la mente che raggiungerai la tua essenza , ma con l'intuizione che è la conoscienza attinta direttamente dalla tua essenza ,dalla mente cosmica se la tua mente può mettersi in sintonia, indaga col cuore non con la mente!.....certo come deve essere triste e senza senso la tua vita , sei rimasto alle colonne d'Ercole che non potevano essere superate , l'uomo contiene in sè il principio di tutte le cose , è un essere immortale , non è mai nato e mai morirà , nella sua vera essenza e non nella piccola mente che credi di essere !
non avevo mai sentito Massimo Cacciari prima d'ora. Indubbiamente dà sfoggio di notevole cultura e buona memoria (a parte che se sbagliasse anche tutte le parole greche ben pochi se ne accorgerebbero)ma a parer mio il suo eloquio non conduce a nessuna parte. E del resto un autentico filosofo avrebbe rifiutato ogni incarico di natura politica (è stato sindaco di Venezia e quasi tutti lo ricordano per questa carica). Da buon politico parla, declama, dà sfoggio di nozionismo ma alla fine si comporta come un diplomatico vaticano: conclusioni zero. Potete certo essere in contrasto con la mia opinione ma quanti degli oltre 80 mila visitatori hanno seguito il video fino alla fine ?
Francis Alquati
Il classico commento di chi quando gli indicano la luna guarda il dito. Io l'ho ascoltato tutto e non solo questo, vale la pena di ascoltare chi parla con competenza.
Io ho ascoltato tutto :e on grande ammirazione per una persona colta che cerca di trasmettere e spiegare concetti della filosofia greca e di attualizzarli. Abbiamo bisogno di ascoltare qs persone che portano un po di luce nella mediocrità che ci circonda.
Uomo antipatico che vuol avere sempre ragione
Luigi Garofalo Non dire cose senza senso
L'intervistatrice è ignorantissima, ma ahimè lo è anche Cacciari, il che è molto peggio. Non si tratta di 1 motto, ma di 2 motti distinti. "Conosci te stesso” e “Nulla di troppo”. Cosicché tutte le successive amenità sul dissòs logos e l'enigma sono pure bestialità, per usare un termine educato.
e questo qui e' un filosofo ??? ahahahahah
No assolutamente
Lei senza dubbio saprebbe fare meglio, si cimenti, forza.
Una banalità dietro l'altra.
certo che cacciari c'ha tutte le virtu' di questo mondo, ma non certo qualla della simpatia!
è bravo e colto ..ma si crede sto'cazzo..(come dicono le persone fini) e questo è un lusso che neanche gesu' cristo si permetteva..lo si vede da come guarda gli altri con malcelato disprezzo e/o compassione.
Perché non fà il piacione?A me e per me è superlativo.