L'IDIOTA (Fëdor Dostoevskij) - commento

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  • เผยแพร่เมื่อ 30 ก.ย. 2024
  • Il principe Myskin è veramente una creatura immensamente buona, un essere messianico a somiglianza di Cristo, o è semplicemente uomo debole incapace di affermare la propria volontà? Si può definire buono chi non può essere malvagio? Insomma, il principe Myskin c'è o ci fa?

ความคิดเห็น • 56

  • @francescabassi3211
    @francescabassi3211 หลายเดือนก่อน +1

    Dostoevskij stesso dice più volte che non è possibile creare un personaggio assolutamente buono e che anche lui non ci riuscirà. Ecco perché il principe in effetti è buono ma la troppa bontà non ben gestita diventa tossica e non proficua. L'autore stesso spiega questo concetto. Grazie x questo video molto interessante!!

  • @MarzioSalamina
    @MarzioSalamina ปีที่แล้ว +1

    Apprezzo un approccio genuinamente critico verso un autore giustamente osannato ma che, forse per meglio scavare a fondo nei concetti che tratta, non di rado si libera dai vincoli di una narrazione organica, impegnando il lettore in una partecipazione quasi attiva nella composizione del pensiero che tenta di articolare tramite le vicende dei suoi personaggi.
    La difficoltà da parte di chi affronta le sue opere sta nel tenere presente che Dostoevskij tante volte non ci pone davanti a delle conclusioni, chiede piuttosto di essere accompagnato nell’evoluzione del suo ragionamento, senza peraltro la garanzia di trovare una soluzione soddisfacente a dilemmi il cui destino è con ogni probabilità quello di restare irrisolti.
    Ho sempre interpretato l’Idiota come la rappresentazione - voluta o no - dei “pregi della debolezza”. La storia finisce con l’esprimere un giudizio negativo nei riguardi di un mondo che bistratta chi non possiede la “cattiveria” che guida e determina le comunità umane.
    Nonostante quel che afferma la morale comune e cristiana, le società premiano massimamente prevaricazione e sopraffazione, a unica condizione che, almeno in apparenza, non superino certi limiti di efferatezza.
    Coloro che non si adeguano a questa dinamica saranno spesso considerati, a torto o meno, in modo esplicito o taciuto, falliti e incapaci. La volontà di non danneggiare gli altri a costo di rimetterci è vista come mancanza di carattere, persino quando è palese l’intenzione di non infliggere un dolore a fronte di un vantaggio trascurabile.
    Nel romanzo non si nega che un atteggiamento irrimediabilmente passivo sia indice di personalità inconsistenti, eppure porta a domandarsi se sia tollerabile il ludibrio a cui sono sottoposti individui innocui come il Principe Myskin, e se non si possa immaginare un'umanità non votata al conflitto.
    Nella realtà l'uomo è tenuto a dimostrare d'essere quantomeno capace di fare del male. Tanto più è portato ad agire con bontà d'animo, tanto più deve rendere evidente la sua potenziale aggressività, a mo' di deterrente nei confronti di chi interpreta come vulnerabilità la sua scelta di non approfittarsi degli altri.
    Se non si è in grado di esporre la propria capacità di far soffrire chi abbiamo di fronte, nel migliore dei casi, questi ci riterrà Idioti.

  • @albertoberto4252
    @albertoberto4252 4 ปีที่แล้ว +5

    Ma perché limitarsi a raccontare dei personaggi reali? Condivido la tua analisi iniziale ma il giudizio finale mi sembra un po’ limitato.

  • @pamitrano
    @pamitrano 5 ปีที่แล้ว +8

    Grazie per questa riflessione, sono d'accordo su quasi tutto, e' anche vero che D. ama circondarsi di tanti personaggi che finiscono a mio parere per creare una gran confusione come nella parte centrale del libro, una gran noia. Sul principe cosa dire? idiota forse rapportato al significato di quei tempi, ad oggi parrebbe una persona passiva paurosa, un fessacchiotto ambito da tanti. D. in fondo nei suoi libri non fornisce risposte ma solleva domande, spetta al lettore trovare il senso, che nel caso specifico forse non sta' ne al bene ne al male ma al di la' di entrambi.

    • @eliarebecchi625
      @eliarebecchi625  5 ปีที่แล้ว +3

      Grazie a te per il bel commento. Sì, forse è vero D. non fornisce risposte ma d'altra parte è caratteristica dei grandi romanzi classici non avere una spiegazione conclusiva e non fornire insegnamenti definitivi. I classici sono l'arco, il lettore è la cassa armonica (questa non è mia )

    • @francescodenardis1608
      @francescodenardis1608 3 ปีที่แล้ว +1

      Sara' un personaggio scomodo che mette a nudo la piaga del disagio di mostrare la propria umanita' in un mondo in cui a essere buoni si passa umanamente per fessi, umano troppo umano, Nietzsche ( ancora lui) rivelava in Dostoveski una vera psicologia, l' antropologia della morale servile indotta da Platone e il cristianesimo: ma non c' e' una possibile distinzione tra bene e male, entrambi si condizionano a vicenda, anche Nietzsche deve tutta la sua filosofia al Cristianesimo e non gli e' servito a molto ad auspicare nell' oltreuomo un nuovo messia piu' duro piu' cruento, ripropone il Cristo giustiziere dell' Apocalisse. Gli episodi di epilepsia si riferiscono forse alle esperienze personali dell' autore, una fragilita', un crollo dello stato cosciente, un fremito umano che sconvolge l' identita' dei personaggi imperniati l' uno nell' altro come sono, Filoppovna non e' quello che appare, tanto meno Myskin, che avrebbe potuto battersi per lei, ma amava inconsapevolmente una idea al di la' dell' apparenza fisica di quella donna. L' interpretazione di Giorgio Albertazzi sembra avere scavato a fondo questo fremito di umanita' che nel nostro mondo fatto di ridicola rudezza si puo' far passare per disadattamento.

  • @gasparucciox9706
    @gasparucciox9706 2 ปีที่แล้ว +2

    punto di vista interessante

  • @WWld
    @WWld 5 ปีที่แล้ว +4

    Bellissimo commento, condivido la tua opinione .

  • @francescodehonestis4305
    @francescodehonestis4305 4 ปีที่แล้ว +4

    Come ogni straordinario autore, Fedor Dostoevskij si presta a milioni di interpretazioni.

    • @eliarebecchi625
      @eliarebecchi625  4 ปีที่แล้ว +1

      Sí, non tutte giustificate e legittime peró. Compito del critico letterario sarebbe quello di valutare un'opera per quel che è senza attribuirle significati che non le appartengono e per fare questo oltre che sensibilità serve tanta conoscenza. Io posso solo esprimere un pensiero non autorevole su cosa la lettura mi ha suscitato.

  • @augustofiorin4640
    @augustofiorin4640 4 ปีที่แล้ว +4

    Amo tutto di D. ma concordo nell'analisi su Myskin - troppo buono, semplice, celestiale ... al punto di diventare irreale. Più che in carne e ossa sembra fatto di solo spirito e visto che non amo i film di fantascienza va a finire che Myschin diventa un personaggio da fantascienza. Grazie per il suo commento.

    • @eliarebecchi625
      @eliarebecchi625  4 ปีที่แล้ว

      Grazie a lei per il suo contributo

    • @pierovittori1076
      @pierovittori1076 5 หลายเดือนก่อน

      secondo me è volutamente (ovviamente) irreale. E' un moderno (per i tempi di Fedor) gesù. E come tale non viene capito ma deriso ed infine 'ucciso' metaforicamente.

  • @emiliaodelli5134
    @emiliaodelli5134 4 ปีที่แล้ว +3

    Ho seguito il commento con interesse e piacere. Condivido pienamente quanto afferma Elia che illustra Dostoevskij in modo profondo e anche divertente. Molto umano e non idiota.

    • @eliarebecchi625
      @eliarebecchi625  4 ปีที่แล้ว

      Grazie per il bel commento Emilia, ho un certa abilitá nel cammuffare la mia idiozia😏😅

  • @filipporabito3765
    @filipporabito3765 ปีที่แล้ว +1

    È difficile L idiota, io pensavo al libro (che avevo letto) e stavo rileggendo una intro di Mauro Martini. Ma prima ho voluto riguardare uno dei video dedicati, mi piace l analisi dei testi e ascolto tanta critica prima, durante e, come sto facendo, quando mi piacciono, anche dopo. Perché nonostante ti spiazzino tutti i romanzi di fëdor misteriosamente ti piacciono

  • @gennarodeluca5765
    @gennarodeluca5765 3 ปีที่แล้ว +2

    Ciao, innanzitutto ti faccio i miei più sentiti complimenti per l'analisi e le opinioni sul romanzo in questione (di cui sono a metà lettura) che sicuramente non é di facile interpretazione. Ma, parlando da ignorante e da neofita (ho letto solo Delitto e Castigo ed Il giocatore di Dostoevskij) non credi che Lui abbia alla fine scelto di intitolare il romanzo "L'idiota" e non "vita di Cristo" proprio anche a causa delle giustissime obiezioni che tu fai? Secondo me (ma ripeto, é la mia umile opinione) Dostoevskij vuole tendere, vuole aspirare ad incarnare nel principe la figura di Cristo, ma non é così "presuntuoso" da riuscirci... Come nessuno potrebbe farlo in società (odierna o del tempo)... Possiamo solo aspirare ad avvicinarci a Cristo (non ti sto parlando da bigotto, sia chiaro) ma alla fine il risultato non sarà mai quello sperato (proprio per i motivi che elencavi tu)... Ecco perché secondo me ha intitolato il romanzo L'IDIOTA e non in un altro modo..
    Chi non può scegliere tra bene e male ha appunto una qualche "mancanza" un'idiozia... Magari poi finisco di leggere il romanzo e mi accorgo che ho detto solo cavolate 😅.. Comunque approfitto per farti i miei più sentiti complimenti. Mi sono appena iscritto al tuo canale.
    P.s. Anch'io sono convito che Delitto e Castigo sia di maggior spessore come Suo romanzo (ma ripeto, non li ho ancora letti tutti)
    Un saluto

    • @gennarodeluca5765
      @gennarodeluca5765 3 ปีที่แล้ว

      P.p.s. Sarà peché sono stato anche io "pazzo" ma in alcune descrizioni introspettive (come le sensazioni prima dell'attacco epilettico di cui si parla in questo romanzo) io mi ci ritrovo... Quindi non sono del tutto d'accordo che Dostoevskij si discosti troppo "dall'incarnato". Secondo me solo accentuando (fino a farle sembrare cose "da pazzi") all'estremo alcune emozioni é possibile farle arrivare al lettore FORSE in minima parte attraverso la narrativa. Lui era epilettico, e leggendo o avendo sentito storie di epilettici (in TV o di persona) io credo che la descrizione che fa del male caudico sia spettacolare (e credo che pochi avrebbero saputo fare altrettanto). Sicuramente molti aspetti vengono "enfatizzati" così come i discorsi prolungati fino all'estremo, ma credo che qualcosa arrivi sempre al lettore.. Almeno a chi é stufo dalle solite trame dove si dà la colpa al maggiordomo, 😅. Non ti nascondo che ho anch'io le mie perplessità, ma secondo me il lettore ideale di Dostoevskij é chi ha sofferto, cioè tutti o quasi.

    • @eliarebecchi625
      @eliarebecchi625  3 ปีที่แล้ว +2

      @@gennarodeluca5765 Ciao Gennaro, anzitutto ti ringrazio per l’interessante ed elaborato intervento ma, ci tengo a precisarlo, il mio non è il solito ringraziamento dello “youtuber” che vede ampliarsi il suo pubblico; come avrai avuto modo di comprendere, questo non è un canale che possa sperare di avere un qualche seguito, non che mi spiacerebbe, ma semplicemente non ne ho le capacità né in fondo la volontà. Io ti ringrazio invece per aver speso tempo in primis per fermarti a ragionare su una tua lettura e in secundis per avermi fatto partecipe delle tue considerazioni.
      Non ti preoccupare di apparire ignorante nel presentare le tue osservazioni (ma onestamente non appari tale) perché il sottoscritto lo è sicuramente, quindi mal che vada siamo sullo stesso piano.
      Penso anch’io che il lettore ideale di questo autore sia il lettore sofferente…o quantomeno è più facile che questo lettore apprezzi Dostoevskij non fosse altro che i personaggi in questi romanzi sono loro stessi sofferenti e tormentati ed è normale provare piacere nel riconoscersi in qualcuno, fosse anche una persona di carta e inchiostro.
      Per quanto riguarda la tua osservazione sull’ “idiota” quasi fosse un sinonimo di “anticristo” penso che in effetti sia una ottima considerazione, una figura che si ispirasse a Cristo ma che diversamente da costui non fosse capace di discernere tra bene e male rischierebbe di apparire idiota. Tuttavia, come ho detto nel video, penso che la libertà di scelta giochi un ruolo importante nella conquista della “santità”; non basta saper distinguere bisogna anche aver la capacità di sapersi conquistare la libertà di scegliere praticamente; solo così si avrebbe modo di mettersi a nudo e mostrarsi per quel che si è veramente.

  • @albertovonberg2654
    @albertovonberg2654 5 ปีที่แล้ว +3

    Bravo, sempre di sostanza.
    Tuttavia non ho capito se nella tua riflessione si nasconde una sorta di appoggio all' arrivismo oggi piú che mai imperante.
    Poi, vorrei distinguere tra imporre la propria volontà di potenza e imporre la propria volontà in risonanza col tutto. Per fare un esempio con personalità non comuni e agli esatti antipodi, Gesú come Gandi si può dire che abbiamo imposto la loro volontà. Pure Hitler o lo squalo della finanza di turno hanno imposto la loro volontà. È evidente che sono due volontà ben distinte.
    Mi piacerebbe vedere una tua recensione di Herman Hesse.

    • @eliarebecchi625
      @eliarebecchi625  5 ปีที่แล้ว +1

      Ciao Alberto e anzitutto grazie.
      La tua é una osservazione giustissima e in quel frangente mi rendo conto di non essere stato per nulla chiaro.
      Saró chiaro (ci provo): morte all'arrivismo imperante.
      Credo che sia doveroso perseguire la ricerca della propria felicità fino a quando non impedisca ad altri lo stesso tipo di ricerca in una logica peró in cui il nostro diritto a volere non vale meno di quello altrui.
      Detto ciò riconosco invece che per essere in grado di imporre la propria volontà siano necessarie qualità che sarebbero tali anche senza la loro applicazione nel caso specifico. La perseveranza, il coraggio, l'ambizione, la dedizione, l'arditismo sono ad esempio qualità che possono essere svincolate dalla sopraffazione. Il principe non ha queste qualità.
      Quanto poi all'esistenza di un diritto superomistico di imporre comunque la propria volontà sono concetti che non posso esprimere, anzitutto perché pericolosi e poi perchè li possiedo solo sotto forma di sfuggenti intuizioni. Per essere chiaro, non ho le idee chiare e fintanto che non le chiarirò me le terrò per me. Peró sí, ammetto di essere stato a suo tempo affascinato dalle idee di matrice nicciana ritrovabili, ad esempio, nel Martin Eden di Jack London o dalle riflessioni provocate dalle letture su Bonaparte. Possono veramente esistere gli uomini del destino?
      Quanto a Herman Hesse lo metto in calendario 😉

    • @albertovonberg2654
      @albertovonberg2654 5 ปีที่แล้ว +1

      @@eliarebecchi625 Si, grazie, ora è chiaro e sono anche d'accordo. Al quesito che hai lasciato in sospeso non so rispondere e in verità nemmeno me lo ero mai posto.

  • @bartfilannino3
    @bartfilannino3 ปีที่แล้ว +1

    Io sono l idiota di Dostoevskij Principe si ma senza terra🤣

  • @_Gaber
    @_Gaber ปีที่แล้ว +1

    Per il momento questo è il migliore commento che ho trovato qui sul romanzo, pur non essendo pienamente d'accordo. Suggerisco la lettura della postfazione di Hesse, (presente nell'edizione Mondadori del romanzo e tratta da "Hermann Hesse, Saggi - Poesie scelte") riguardo gli effetti che la bontà e l'innocenza di Myškin hanno sugli altri. È interessante l'argomentazione con cui si distingue tra debolezza e bontà, ma è tanto interessante quanto complessa. Direi che tutti siano in realtà in grado di fare del male, con intensità diverse. Ma l'astensione perpetuata, le scelte quotidiane, plasmano animo e cervello. Forse come conseguenza di ciò si diviene in un certo senso incapaci, poiché non più avvezzi, ma si può dire che non vi sia una importante componente di scelta volontaria? I personaggi dei romanzi di Dostoevskij presentano caratteristiche enfatizzate, appaiono quasi caricaturali, ma d'altronde i temi sono molteplici e di un certo spessore, avere dei lineamenti ben marcati può aiutare il lettore ad avere appigli e riferimenti. Ciò da una parte lo ha esposto a critiche, ad esempio da parte di Tolstoj, e può renderlo ostico e non credibile per molti lettori; d'altra parte, oltre a dare a volte anche un tocco di leggerezza e ironia (pensiamo a Lizaveta Prokofʼevna o ad alcuni personaggi secondari che risultano bizzarri) consente a molti di identificarsi, cosa più difficile da ottenere con personaggi dai tratti più sfumati.

    • @eliarebecchi625
      @eliarebecchi625  ปีที่แล้ว

      Grazie per aver lasciato questo bel commento. È già passato un po' di tempo da questa mia recensione e alcuni pensieri sono inevitabilmente in parte mutati anche perché sono argomenti complessi. Cos'è il bene? Cos'è il male? Concetti relativi relativizzati ad un dato contesto socio-cultural-spaziotemporale. Comunque una componente di volontarietà [di libertà] dietro ad una qualsiasi scelta penso ci sia sempre, quanto sia grande non so dirlo; il reiterare comportamenti ed essere restii ad apprenderne di nuovi è una forma di autotutela.

  • @pierovittori1076
    @pierovittori1076 5 หลายเดือนก่อน

    2.10 'non avevo per nulla apprezzato (o non ero stato in grado di apprezzare) i fratelli karamazov 🤨😐🤐💔
    2.27: '...grossi dubbi su questo autore...'
    ok, questo video non fa per me

    • @eliarebecchi625
      @eliarebecchi625  5 หลายเดือนก่อน

      De gustibus non est disputandum

    • @pierovittori1076
      @pierovittori1076 5 หลายเดือนก่อน

      @@eliarebecchi625 ci mancherebbe, buona giornata

  • @petervenkman4096
    @petervenkman4096 3 ปีที่แล้ว +1

    Con tutto il rispetto per la tua analisi, ma più conosci le persone profondamente più vedrai che ognuno ha la propria pazzia.. Ed è quello il fiore più profumato dell'essere umano..

    • @eliarebecchi625
      @eliarebecchi625  3 ปีที่แล้ว +1

      E io rispetto il tuo pensiero ma permettimi a mia volta di dissentire. Non penso che la pazzia (quindi si sta parlando di malattia mentale) sia diffusa in tutti perchè non bisogna confondere la patologia con lo stato (spesso spiacevole, di malessere e di smarrimento) che discende inevitabilmente dalla condizione esistenziale dell'uomo, e che deriva cioè dalla sua consapevolezza di non poter possedere la verità. La malattia non è mai un fiore, l'accettazione della propria umanità, con tutti gli effetti collaterali, forse sì.
      Da questo punto di vista mi pare che i romanzi di Fedor siano popolati più da malati che da "semplici" disagiati o tormentati; basti pensare a Raskolnikov o a Smerdjakov.
      A tal proposito cito un passo di un libro (di cui ignoro il titolo ma da cui ricopiai queste parole):
      "La psicoanalisi come pratica ha dunque due modalità. La prima - usuale, necessaria, efficiente - è quella in cui viene occultato, fornito senso al vuoto. La seconda - rara, contingente, dispendiosa - è quella in cui viene detto il vuoto. In questo consiste la doppia strada dell'analista, che potremo definire una tecnica dell'accortezza: dare al paziente quanto ha bisogno di, vuole e può capire (psicoterapia) in vista di una impossibile verità (psicoanalisi).
      Lo psicoanalista che voglia essere tale, se pure di solito moduli la sua pratica secondo la prima modalità, nel suo intimo occorre che sia con saldezza sintonizzato sulla seconda. Il che significa essere consapevole che la mente naviga nell'incertezza, fluttuando sul vuoto.
      Il mestiere dell'analista è difficile per questo: è un mestiere delle crisi, cioè del permanere sul crinale fra la morale dell'aiuto (occultamento del vuoto) e l'idea della verità (la consapevolezza del vuoto)".

    • @petervenkman4096
      @petervenkman4096 3 ปีที่แล้ว +1

      @@eliarebecchi625 forse non ho spiegato bene l'accezione di "pazzia" da me usata. Intendo come pazzia ogni peculiarità propria di ogni persona, la quale va fuori dagli schemi comuni di comportamento o del modo di pensare comunemente accettato . I pazzi che vengono categorizzati in tal maniera, molte volte, in altri ambiti sarebbero considerati dei o "normali". Platone anche se ha creato le fondamenta dell egemonia della "ragione" era ben cosciente che solo dalla "mania" nasce qualcosa di nuovo e non dalla ragione. Per questo considero la "pazzia" il fiore più profumato perché libero da ogni schema e la sola in grado di far nascere una stella . Ovviamente poi quando si arriva alla malattia purtroppo è troppo tardi, come in questo caso Rogozin. Non so se mi sono spiegato bene, io comprendo bene il tuo pensiero, volevo solo farti comprendere il mio. Buon lavoro e continua così, in bocca al lupo

  • @gloriadigiuseppeantonio3693
    @gloriadigiuseppeantonio3693 ปีที่แล้ว

    Non sono d' accordo sul suo giudizio finale 😊

  • @jcfilho01
    @jcfilho01 5 ปีที่แล้ว +2

    Parabéns pelo comentário.

  • @filipporabito3765
    @filipporabito3765 ปีที่แล้ว

    Come nei Karamazov nell'Idiota la donna dostoevskiana è bella e terribile come un esercito schierato in battaglia ed ha il potere di mille scorpioni (citando Eco, Il nome della rosa)

  • @pierpier7806
    @pierpier7806 2 ปีที่แล้ว

    Qualcuno dice che dal russo si può tradurre Bellezza ma anche Pace. E poi: Gesù ha salvato sè stesso resuscitando, ma non il mondo che anzi con i Lager è pure peggiorato: per l'al di là ognuno creda quel che vuole🙏

  • @sambenelli3165
    @sambenelli3165 4 ปีที่แล้ว +1

    Bravo! Mi piacerebbe avere un amico come te per discutere delle mie letture.

    • @eliarebecchi625
      @eliarebecchi625  4 ปีที่แล้ว +3

      Grazie! È uno dei motivi che mi spinsero a condividere questi video, non avevo nessuno con cui parlare.

  • @filipporabito3765
    @filipporabito3765 ปีที่แล้ว

    Bravo, non sembrano persone reali, grazie Elia è stato gratificante ascoltarti. A me mancano I Demoni e tutti quelli corti, tranne il giocatore che ho letto, vorrei leggere Povera Gente per vedere il primo Dostoevskij

  • @lorenzoasciore2382
    @lorenzoasciore2382 2 ปีที่แล้ว

    Bellissima l’espressione: “speculazione pura”.
    Ho visto questa Sua recensione dopo la prima lettura del romanzo per avere un confronto, seppur indiretto, con chi poteva averne compreso di più di me.

    • @eliarebecchi625
      @eliarebecchi625  2 ปีที่แล้ว +2

      Grazie Lorenzo. I miei sono i pensieri di un lettore esattamente come lei, l'unica cosa differente è che li ho voluti condividere semplicemente perché mi piace parlare di ciò che mi interessa. Mi piacerebbe ma non penso di poter dire di comprendere più di altri, grazie comunque per la fiducia

  • @chiaraquadraro8890
    @chiaraquadraro8890 3 ปีที่แล้ว

    Non sono d'accordo con la tua recensione.
    LA bellezza va vista , vissuta ma soprattutto cercata. Il principe ama e viene amato da tutti , sin dal primo incontro. Lui ha deciso di vivere a pieno la vita. Non c' entra niente la religione o meglio di ogni tua stanchezza e fatica non si butta via niente.

    • @eliarebecchi625
      @eliarebecchi625  3 ปีที่แล้ว +1

      Rispetto la tua opinione. Ma la bellezza cos'è? Vivere appieno la vita cosa vuol dire? Mi sembrano concetti fumosi. Secondo me l'autore non aveva intenzione di dipingere un "santo" ma d'altra parte io non sono per nulla una voce autorevole. Grazie per il commento.

  • @karakorum1987
    @karakorum1987 4 ปีที่แล้ว

    Appena reduce dalla lettura dei questo romanzo, mi ritrovo in quasi tutto quanto hai esposto con evidente trasporto e passione. Il protagonista più che un Idiota, è un Mona (termine che racchiude benissimo la tua critica riguardo al fatto se sia veramente buono, ma che per chi non è del Nord Est magari diventa un po' difficile da capire). Giustissimo anche il parallelismo con Rogozin, che come figura avrei potenziato di più. Resto dell'avviso che per quanto geniale in molti aspetti, questo romanzo possa essere riscritto meglio oggi, con tutta la storia e le evoluzioni della Letteratura successive a Dostoevskij, senza nulla togliere al succo della trama e snellendo moltissime parti inutili (chiedo perdono per questa blasfemia)

    • @eliarebecchi625
      @eliarebecchi625  4 ปีที่แล้ว +1

      No no, nessuna blasfemia, qui di dei non ce ne sono, siamo uomini e parliamo dei prodotti artistici di altri uomini. Io cerco di raccontare questi romanzi col rispetto che va tributato al genio artistico dei loro artefici ma senza sacralizzarli. Grazie per il tuo commento 👍

  • @danielaventurino9334
    @danielaventurino9334 2 ปีที่แล้ว

    Grazie di questo video, non sarei mai riuscita a leggere tutto "L' idiota"grazie a te così so qualcosa in più su questa opera.

    • @eliarebecchi625
      @eliarebecchi625  2 ปีที่แล้ว

      Se sono riuscito ad essere anche solo marginalmente utile sono felice.

    • @blabla-l1q
      @blabla-l1q 2 ปีที่แล้ว

      segui un audio libro, l'ho fatto e il libro ne é diventato un piacevole momento

  • @adriano4219
    @adriano4219 4 ปีที่แล้ว +1

    Ma tuttavia se tutti dicono che è un idiota , facciamocele due domande. Se le dinamiche mentali dei personaggi di Dostoevskij hanno aspetti maniacali è perché è giusto che sia così. Hai mai notato quanti matti ci sono in giro?

    • @eliarebecchi625
      @eliarebecchi625  4 ปีที่แล้ว

      Matto è un termine un po' troppo generico. Se con questo si intende persona affetta da qualche forma di psicopatologia non mi sembra di essere circondato da matti. Se invece si intende la presenza di qualche forma di disagio, in questo caso caso è sicuramente una realtà ben piú affermata. Se poi si intende razionalità limitata allora è la regola. Tuttavia Dostoevskij nella malattia mentale ci sguazza con piacere e non penso sia questa la condizione naturale dell'uomo, dopotutto non incontro spesso persone che hanno ucciso una vecchia per rubarle soldi o parricidi.

    • @adriano4219
      @adriano4219 4 ปีที่แล้ว +3

      @Elia Rebecchi :-) Matto! Si ,insomma intendevo,tutta quella serie di personaggi palesi o defilati che hanno un pensiero disorganizzato,disarticolato e caotico.Non intendevo necessariamente una patologia,ma qualcosa non del tutto svelato.Nel merito,una vibrazione malinconica effusa da un epigrammatica laconicità in cui s'intravede una scrittura confessione .Dostoevskij è un genio ed illumina la scena con disarmante maestria.

    • @eliarebecchi625
      @eliarebecchi625  4 ปีที่แล้ว

      @@adriano4219 :-) mi sono perso un attimo sulla "vibrazione malinconica effusa da un epigrammatica laconicità" :-).....sulla vibrazione malinconica, bella mi piace come espressione, ed è proprio vero o almeno per quello che ho letto di questo autore è vero (ma perchè dici che è laconico?). Cmq in generale ho inteso ed hai ragione.

    • @adriano4219
      @adriano4219 4 ปีที่แล้ว

      Elia Rebecchi dostoevskij può essere questo ed altro. Anche laconico o se preferisci, coinciso talvolta nel suo componimento che ,tuttavia sa essere incisivo .La felicità di certi rapidi passaggi ,e le soluzioni icastiche che muovono anche riflessi di carattere culturale.

  • @gasparucciox9706
    @gasparucciox9706 2 ปีที่แล้ว

    libro strano, molto "psicologico" direi, dai significati enigmatici