La gentrificazione può essere anche linguistica? Il caso del dialetto nel Paesaggio Linguistico

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  • เผยแพร่เมื่อ 24 ต.ค. 2024
  • Il presente intervento intende discutere di un interrogativo sorto durante lo studio del paesaggio linguistico (in inglese linguistic landscape) del mercato centrale e della città di Firenze. La domanda in questione è: è possibile declinare il concetto di gentrificazione anche dal punto di linguistico? Tale interrogativo è motivato principalmente da due aspetti: dalla crescente presenza del dialetto all’interno del paesaggio linguistico urbano, specialmente in quelle aree centrali che stanno vivendo un progressivo fenomeno di spopolamento, e dalla funzione simbolica nobilitante di quest’ultimo all’interno di alcuni mercati linguistici (prevalentemente quello enogastronomico). Ci si chiede, a tal proposito, se si possa estendere il concetto originario di gentrificazione, di ambito urbanistico, anche a questioni linguistiche, in considerazione del fatto che gli usi del dialetto all’interno del paesaggio linguistico sembrano allontanarsi sempre di più dai loro “parlanti ideali”, sia per una questione demografica che per una economica. Appare infatti sempre più evidente come tali usi dialettali non svolgano una funzione di we code, cioè non siano utilizzati per comunicare all’interno di una comunità, ma piuttosto con il fine di attrarre una clientela che in certi comportamenti linguistici riconosce autenticità e località, merci assai preziose nel mercato turistico e globalizzato contemporaneo. Ci si chiede, in conclusione, se questa commercializzazione del dialetto non possa portare a un ulteriore stereotipizzazione del dialetto, con una conseguente restrizione di significati e ambiti d’uso e quindi un inevitabile allontanamento dai parlanti.
    DOI: 10.57596/2-11-03-05-2024

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