Prezzolini ha scritto nelle sue memorie di soldato presente in occasione della cosiddetta "battaglia" di Vittorio Veneto, qualcosa come: ""A Vittorio Veneto non vi è stata alcuna battaglia, perché in una battaglia si spara, e noi non avevamo alcuna occasione di sparare perché gli austriaci pensando che la guerra fosse finita avevano buttato le armi e tornavano a casa con tutti i mezzi possibili !""
Beh...Prezzolini fu testimone di quei fatti e sicuramente ne sa più di chiunque altro viva in questi giorni. Tuttavia bisogna ricordare che il Fronte di una Battaglia (in particolare di una battaglia della Grande Guerra) era lunghissimo e poteva estendersi per decine e decine di km. Prezzolini parla sicuramente di ciò che ha visto lui nel suo quadrante, nella sua zona. Ma Vittorio Veneto, come detto anche dal Professore, fu battaglia vera e durissima, soprattutto nei primi giorni. Costò la vita a oltre 36.000 Italiani e a quasi 90.000 Austro-Ungarici. L'Esercito Imperiale era depresso e sconfitto...non lottava certamente più per la Bandiera e l'Impero ormai dissolto. Ma lottava probabilmente per rabbia, per vendetta e forse anche per proteggere le case tedesche e slave dai nostri soldati. Quindi, anche se agli sgoccioli del Conflitto, credo fu battaglia senza mezzi termini.
Mi scusi professor Barbero ma non le risulta che gli incursori Paolucci e Rossetti, dopo essere stati catturati, non appena seppero del cambio di comando (ma lo avrebbero fatto anche se non ci fosse stato), avvisarono che la nave era minata e sarebbe esplosa di li a poco? Non le risulta che dopo una prima evacuazione fu dato l'ordine di rientrare nella nave non credendo più alle parole degli incursori italiani? Questo dettaglio e tanti altri (omessi non per cattiva fede, ne sono certo, ma perchè trattati a margine di un concetto che si voleva dimostrare) secondo me fuorviano la maggior parte dei suoi ascoltatori, soprattutto quelli che di ciò che racconta non ne hanno mai sentito parlare, se non da lei. Io credo che il fatto d'arme della Viribus Unitis, raccontato così, in maniera spiccia e poco approfondita, si trasformi da atto eroico ad un'azione di una meschinità gratuita. Mi piacerebbe che lei, da qualificato storico qual è, lo divulghi con più dovizia di particolari, qualsiasi sia la sua intima convinzione in merito, perché con un'esposizione dettagliata ognuno si potrà rendere conto meglio di ciò che fu fatto e perchè.
Però, se posso permettermi, è stato detto che chi li comandò era già al corrente del cambio di comando avvenuto. Lei non è di questo avviso? E pur sapendolo li hanno inviati.
Io credo (logicamente questo è il mio parere, non posso insegnare a nessuno tantomeno al professor Barbero) che questa storia della V.U.non può essere raccontata così, liquidata velocemente perché si creano equivoci. La mia in fondo era una domanda al professore, forse un pò retorica ma pur sempre una domanda. Le faccio un esempio, se lei non avesse letto da nessun'altra parte la vicenda dell'affondamento della Viribus Unitis non penserebbe che Paolucci e Rossetti siano stati in silenzio fino all'ultimo facendo cinicamente morire affogati il comandante e l'equipaggio? Io credo di sì. Invece non fu così. Come questo anche tanti altri dettagli se omessi possono fuorviare tutta l'interpretazione dei fatti. Io capisco che la citazione dell'impresa dell'affondamento della V.U. sia stata, per il professore, solo funzionale ad argomentare e motivare meglio la sua analisi generale della fase post Caporetto. Tuttavia, sebbene io sia molto critico, ipercritico, sui nostri comandanti militari (concordo con il professore su quasi tutto) si rischia di esserlo oltremodo, anche dove non ve n'è ragione. Mi voglio limitare ad invitare tutti ad approfondire gli argomenti storici; più notizie e fonti primarie si acquisiscono e meno si rischia di commettere errori. Il professore Barbero ha grandi qualità, la prima fra tutte è che sa far appassionare di storia tutti, anche chi da ragazzo la odiava, riesce a tenere incollati al suo racconto per ore senza annoiare mai. Però un'altra qualità è quella di essere seguito a prescindere, anche nelle sue interpretazioni.
@@romacaputmundirerums le fonti sono certamente importanti. Infatti bisognerebbe sempre citarle a mio avviso quando si pongono delle questioni. Comunque resta il fatto che i nostri comandi si sono resi responsabili di azioni molto discutibili. Aldilà del fatto da lei citato.
Madonna mia sta cosa del Filo-Piemontesismo ha rotto tutte e due le balle. 1) Se per Filo-Piemontese si intende Filo-Sabaudo...voglio ricordare che Barbero non è mai stato Monarchico e anzi, da buon vecchio Comunista, è sempre stato molto critico (anche giustamente) con Casa Savoia. 2) Anche in queste conferenze su Caporetto e Vittorio Veneto non mi sembra che risparmi critiche ai due piemontesissimi Cadorna e Badoglio. 3) Ma se anche fosse vera sta bislacca tesi del Barbero Filo-Piemontese...ma un Piemontese (come lui è) avrà diritto a parlare bene delle eventuali bontà fatte dal suo popolo? 4) Ragazzi...nessuno storico, neanche il più capace del mondo è totalmente imparziale e obbiettivo. E Barbero, pur essendo secondo me forse il migliore di quest'epoca, non fa eccezione.
Barbero ti ascolterei per delle ore, non mi perdo un tuo filmato, grande.
Grande
G I G A N T E !!!
Grandissimo
Imparassimo
Prezzolini ha scritto nelle sue memorie di soldato presente in occasione della cosiddetta "battaglia" di Vittorio Veneto, qualcosa come: ""A Vittorio Veneto non vi è stata alcuna battaglia, perché in una battaglia si spara, e noi non avevamo alcuna occasione di sparare perché gli austriaci pensando che la guerra fosse finita avevano buttato le armi e tornavano a casa con tutti i mezzi possibili !""
Beh...Prezzolini fu testimone di quei fatti e sicuramente ne sa più di chiunque altro viva in questi giorni.
Tuttavia bisogna ricordare che il Fronte di una Battaglia (in particolare di una battaglia della Grande Guerra) era lunghissimo e poteva estendersi per decine e decine di km.
Prezzolini parla sicuramente di ciò che ha visto lui nel suo quadrante, nella sua zona.
Ma Vittorio Veneto, come detto anche dal Professore, fu battaglia vera e durissima, soprattutto nei primi giorni.
Costò la vita a oltre 36.000 Italiani e a quasi 90.000 Austro-Ungarici.
L'Esercito Imperiale era depresso e sconfitto...non lottava certamente più per la Bandiera e l'Impero ormai dissolto.
Ma lottava probabilmente per rabbia, per vendetta e forse anche per proteggere le case tedesche e slave dai nostri soldati.
Quindi, anche se agli sgoccioli del Conflitto, credo fu battaglia senza mezzi termini.
La storia della viribus unitis non la conoscevo sotto questo aspetto.
E noi al Piave aspettiamo
Mi scusi professor Barbero ma non le risulta che gli incursori Paolucci e Rossetti, dopo essere stati catturati, non appena seppero del cambio di comando (ma lo avrebbero fatto anche se non ci fosse stato), avvisarono che la nave era minata e sarebbe esplosa di li a poco?
Non le risulta che dopo una prima evacuazione fu dato l'ordine di rientrare nella nave non credendo più alle parole degli incursori italiani?
Questo dettaglio e tanti altri (omessi non per cattiva fede, ne sono certo, ma perchè trattati a margine di un concetto che si voleva dimostrare) secondo me fuorviano la maggior parte dei suoi ascoltatori, soprattutto quelli che di ciò che racconta non ne hanno mai sentito parlare, se non da lei.
Io credo che il fatto d'arme della Viribus Unitis, raccontato così, in maniera spiccia e poco approfondita, si trasformi da atto eroico ad un'azione di una meschinità gratuita.
Mi piacerebbe che lei, da qualificato storico qual è, lo divulghi con più dovizia di particolari, qualsiasi sia la sua intima convinzione in merito, perché con un'esposizione dettagliata ognuno si potrà rendere conto meglio di ciò che fu fatto e perchè.
Però, se posso permettermi, è stato detto che chi li comandò era già al corrente del cambio di comando avvenuto. Lei non è di questo avviso? E pur sapendolo li hanno inviati.
Io credo (logicamente questo è il mio parere, non posso insegnare a nessuno tantomeno al professor Barbero) che questa storia della V.U.non può essere raccontata così, liquidata velocemente perché si creano equivoci.
La mia in fondo era una domanda al professore, forse un pò retorica ma pur sempre una domanda.
Le faccio un esempio, se lei non avesse letto da nessun'altra parte la vicenda dell'affondamento della Viribus Unitis non penserebbe che Paolucci e Rossetti siano stati in silenzio fino all'ultimo facendo cinicamente morire affogati il comandante e l'equipaggio?
Io credo di sì. Invece non fu così.
Come questo anche tanti altri dettagli se omessi possono fuorviare tutta l'interpretazione dei fatti.
Io capisco che la citazione dell'impresa dell'affondamento della V.U. sia stata, per il professore, solo funzionale ad argomentare e motivare meglio la sua analisi generale della fase post Caporetto. Tuttavia, sebbene io sia molto critico, ipercritico, sui nostri comandanti militari (concordo con il professore su quasi tutto) si rischia di esserlo oltremodo, anche dove non ve n'è ragione.
Mi voglio limitare ad invitare tutti ad approfondire gli argomenti storici; più notizie e fonti primarie si acquisiscono e meno si rischia di commettere errori.
Il professore Barbero ha grandi qualità, la prima fra tutte è che sa far appassionare di storia tutti, anche chi da ragazzo la odiava, riesce a tenere incollati al suo racconto per ore senza annoiare mai. Però un'altra qualità è quella di essere seguito a prescindere, anche nelle sue interpretazioni.
@@romacaputmundirerums le fonti sono certamente importanti. Infatti bisognerebbe sempre citarle a mio avviso quando si pongono delle questioni.
Comunque resta il fatto che i nostri comandi si sono resi responsabili di azioni molto discutibili. Aldilà del fatto da lei citato.
??❤
Da sempre il nostro esercito ha ottimi soldati marescialli e ufficiali subalterni....pessimi generali
Il Piave mormoro non passa lo straniero
Cadorna disse alla regina de vuoi vedere
Forza Katzolini
A Barbe' stacce!!!!! Badoglio portava il caffè a Diaz!!!
Commento di una stupidità cosmica.
Guarda che Barbero è dichiaratamente comunista, detesta Badoglio. Non era un caso quello “spiace dirlo ma…”
@@andreaarco1025Badoglio merita il disprezzo di tutti gli italiani, lei lo è?
Un filino di filo-piemontesismo viene a galla.
Ancora con questa storia di Barbero filopiemontista?
@@mercedesSlk666 ma appena appena....
Dove?
Ma dove? Ma quando? Studia.
Madonna mia sta cosa del Filo-Piemontesismo ha rotto tutte e due le balle.
1) Se per Filo-Piemontese si intende Filo-Sabaudo...voglio ricordare che Barbero non è mai stato Monarchico e anzi, da buon vecchio Comunista, è sempre stato molto critico (anche giustamente) con Casa Savoia.
2) Anche in queste conferenze su Caporetto e Vittorio Veneto non mi sembra che risparmi critiche ai due piemontesissimi Cadorna e Badoglio.
3) Ma se anche fosse vera sta bislacca tesi del Barbero Filo-Piemontese...ma un Piemontese (come lui è) avrà diritto a parlare bene delle eventuali bontà fatte dal suo popolo?
4) Ragazzi...nessuno storico, neanche il più capace del mondo è totalmente imparziale e obbiettivo.
E Barbero, pur essendo secondo me forse il migliore di quest'epoca, non fa eccezione.
Detta così fa veramente pietà oltre che ridere.. comunque mi chiedo come si possa essere orgogliosi di una cosa del genere