Spetta anche a noi consumatori far entrare nel mondo delle aziende la moralità, e cioè il rispetto per l’ambiente, per gli animali, per le persone. Non acquistiamo prodotti de la cui produzione non sappiamo l’origine, il processo è se questi sono conformi al commercio equo solidale. Da poco ho acquistato un paio di scarpe su Internet, sono fatte di derivati della canapa, la gomma è fatta anche di alghe, le tinte sono ecologiche. Il brand viene prodotto negli USA e Portogallo. Noi consumatori siamo i destinatari di questi prodotti, abbiamo un enorme potere! Si fa più politics quando si va a fare la spesa che quando si va a votare.
@@romolomastrodomenico8730 se lei comprasse prodotti che rispettano l’etica in un negozio andrebbe ancora meglio. L’importante è dare un segnale forte al mercato, e cioè: se producendo quel prodotto non rispetti i lavoratori, gli animali, l’ambiente non importa quanto possa essere di qualità, alla moda, e/o a buon mercato rimarrà invenduto.
Ecco perché ho sempre odiato la moda e le grandi firme ! Questi usano materiali normali, non di alta qualità, sfruttano le persone in paesi lontani, poi ci scrivono sopra ad esempio Nike e costano una cifra
La colpa e la nostra che acquistiamo scarpe come biagiotti, Prada fatte in cina e Korea e le paghiamo 200/400 euro mentre le piccole aziende che producono prodotti di qualita non li consideriamo.
Il made in Italy non esiste più perché le materie prime arrivano dall'estero, i designer sono stranieri, la produzione è localizzata in paesi dove c'è solo sfruttamento, i brands sono di altri paesi. Per aiutare l economia italiana ed acquistare un prodotto di qualità bisogna rivolgersi ai piccoli e superstiti artigiani. Per un prodotto usa e getta meglio comprare cinese, che costa di meno e ha la stessa durata e qualità di un prodotto di marca.
Il Made in Italy esiste ancora, ma i grandi marchi del lusso ogni anno tagliano sempre più il compenso al paio, costringendo a condizioni e qualità lavorative sempre peggiori. Ricaricando poi in negozio dal 200% al 500%. Parlo consapevolmente lavorando nel settore. Di che parliamo?
Il problema sono anche le persone! Sono fissati le con questi brand! Sono disposte a spendere cifre folli solo per indossare qualche cosa di firmato, con un prezzo inferiore si potrebbe andare da un sarto e farsi un vestito su misura.
@@cosdache scusa ma io guadagnavo 1.080 per più di 8 ore in front office e assistenza in clinica odontoiatrica, in ben 2 SEDI ( al mattino in città e poi di corsa autobus e treno fino alla provincia) senza poter praticamente mangiare visto che la mia pausa pranzo era sui mezzi.... Esiste anche di peggio
Un plauso al manager Giuseppe Iorio (11:03) che ha avuto il coraggio di riassumere concisamente la cruda e desolante realta' delle scintillanti e glamorous produzioni di alta gamma afferenti la moda: produrre ricchezza per pochi rendendo poveri molti.
La moda è un settore puramente nichilista, gira attorno alla non sostenibilità, o presunta tale, attribuita secondo i più beceri metodi: "passa di moda" oppure "questo è più bello!"
Non è proprio così questo è il mio lavoro nel quale mi sono specializzata. Già negli anni novanta davanti all'orgia della concorrenza cinese dove un paio di scarpe le davano a 10 mila lire e poi a 10 euro ( !!! ??? ) eravamo sull'orlo del precipizio destinati all'estinzione.. Si è dovuto delocalizzare per abbassare i costi e puntare tutto sull'extralusso ed esclusività mady in italy,sull'unicità e creare interesse per amplificare la richiesta . Questa dava sopravvivenza al settore ma la catena si all'allunga. Bisognava investire e scatenare una dinamicità ,unendo stile di vita italiano che collega anche altri settori. I nostri produttori sono bravi ma non si occupano della modelleria , materiali e marketing ,ci sono costi e risorse enormi .non a caso All'estero le nostre scarpe sono costose ma è logico che il primo della catena è a costo di produzione.sono coinvolte tante persone attorno alla creazione e al lancio dello stesso prodotto. Questo cambio di politica forzato ha dato sopravvivenza e continuità al settore pur abbassando costi e guadagni. Non ci possono essere intoppi la catena deve essere oliata . I tempi sono stretti , termini e scadenze precise con ben due collezioni all'anno. Ogni anno è una sfida non è facile mantenere questo status.
Sai cosa gliene frega a quelli che comprano scarpe da 500 euro dello schifo che c’é dietro? Meno di niente. E chiamarli deficienti non identifica loro, ma etichetta te come un frustrato. Visione piuttosto ristretta del mondo pensare che chi compra cose costose sia uno stupido mentre il poveraccio é sempre bravo e intelligente.
@@TedMarciano A parte che la tua opinione non mi interessa minimamente, ma forse dovevo chiarire di più che il focus era sul comprare le cose per farsi vedere in giro, quello è da deficienti a prescindere dalla fascia di prezzo.
Non è vero Una scarpa di moreschi costa anche 500€ ma li costa per qualità e lavorazione esistono ancora marchi di nicchia artigianali, oltre moreschi, harris è uno di qursti
Le regole le fanno i consumatori. Quindi se la gente e’ ignorante a strapagare il 300% in più per un paio di scarpe o una borsa, si merita tutto questo.
Sono cose che si sanno da almeno 20 anni. E continua a non cambiare niente. Il resto va attribuito ad usanze di pagamento tutte italiane. Pagamento dopo 180 gg non sono una novita'. In altri Paesi funziona in maniera diversa: 30% alla conferma definitiva degli ordini, il resto subito prima della partenza della merce. Non paghi? Il carico non parte.
Sino a quando c è gente cogliona che compra a questi prezzi per darsi un tono di superiorità... Non è una novità che i grandi marchi commissionano prodotti a costo bassissimo per rivendere a cifre esorbitanti...
Non ho mai speso più di 80 euro per un paio di scarpe, e di solito mi attesto sui 50, principalmente modelli adidas semplici. Detto questo mi dispiace che il made in italy vada in vacca, però non posso assolutamente permettermi beni di lusso
@@SuperRasta4life ancora credi che esista la manifattura artigianale per grandi volumi? Sono rimasti in pochissimi e i pezzi sono cosi pochi che si contano solo a decine per artigiano.
Quello che vi chiedo è: avete davvero bisogno di questi oggetti? C'è la necessità di comprare un paio di scarpe prodotte chissà dove, da chissà chi, in chissà quali condizioni e pagarlo dieci volte il prezzo di produzione solo perchè un pinco pallino ci ha messo la sua firma sopra? Smettete di fare i moralisti sul made in italy e iniziate a pensare di cosa avete davvero bisogno e cosa comprate solo perchè vi dicono di farlo, direttamente o indirettamente.
La moi fabrik ale' en france, fasciam le scarp a prezz modi'c, le brand se molt emportant perche' piu guadagn e piu lo mett nel seder ai consumateur, comprand com se lavor? un ver delinquent et voila'...
Adoro la sua r moscia Il resto fa venire vomito e rabbia Perché non si uniscono in un sindacato autogestito e impongono loro terzisti il margine???!!!! I grandi brand devono tutelare i produttori, più sono ricchi e più fanno schifo
Grazie ragazzi grazie mille per l’informazione che ci date per agire e prendere posizione nei confronti dei diritti di chi lavora!
Spetta anche a noi consumatori far entrare nel mondo delle aziende la moralità, e cioè il rispetto per l’ambiente, per gli animali, per le persone. Non acquistiamo prodotti de la cui produzione non sappiamo l’origine, il processo è se questi sono conformi al commercio equo solidale. Da poco ho acquistato un paio di scarpe su Internet, sono fatte di derivati della canapa, la gomma è fatta anche di alghe, le tinte sono ecologiche. Il brand viene prodotto negli USA e Portogallo. Noi consumatori siamo i destinatari di questi prodotti, abbiamo un enorme potere! Si fa più politics quando si va a fare la spesa che quando si va a votare.
perchè comprare su internet non vuol dire far chiudere tutti i piccoli negozi ???????comunque.................................
@@romolomastrodomenico8730 se lei comprasse prodotti che rispettano l’etica in un negozio andrebbe ancora meglio. L’importante è dare un segnale forte al mercato, e cioè: se producendo quel prodotto non rispetti i lavoratori, gli animali, l’ambiente non importa quanto possa essere di qualità, alla moda, e/o a buon mercato rimarrà invenduto.
Basterebbe smettere di acquistare prodotti di questi marchi che costano molto senza relazione con la qualità
Ecco perché ho sempre odiato la moda e le grandi firme ! Questi usano materiali normali, non di alta qualità, sfruttano le persone in paesi lontani, poi ci scrivono sopra ad esempio Nike e costano una cifra
La colpa e la nostra che acquistiamo scarpe come biagiotti, Prada fatte in cina e Korea e le paghiamo 200/400 euro mentre le piccole aziende che producono prodotti di qualita non li consideriamo.
il maggiore responsabile è il popolino che acquista questa robaccia
Esatto
Il made in Italy non esiste più perché le materie prime arrivano dall'estero, i designer sono stranieri, la produzione è localizzata in paesi dove c'è solo sfruttamento, i brands sono di altri paesi. Per aiutare l economia italiana ed acquistare un prodotto di qualità bisogna rivolgersi ai piccoli e superstiti artigiani. Per un prodotto usa e getta meglio comprare cinese, che costa di meno e ha la stessa durata e qualità di un prodotto di marca.
Il Made in Italy esiste ancora, ma i grandi marchi del lusso ogni anno tagliano sempre più il compenso al paio, costringendo a condizioni e qualità lavorative sempre peggiori. Ricaricando poi in negozio dal 200% al 500%. Parlo consapevolmente lavorando nel settore. Di che parliamo?
@@gibi3115 il primo delinquente armani
Il problema sono anche le persone! Sono fissati le con questi brand! Sono disposte a spendere cifre folli solo per indossare qualche cosa di firmato, con un prezzo inferiore si potrebbe andare da un sarto e farsi un vestito su misura.
@@cosdache scusa ma io guadagnavo 1.080 per più di 8 ore in front office e assistenza in clinica odontoiatrica, in ben 2 SEDI ( al mattino in città e poi di corsa autobus e treno fino alla provincia) senza poter praticamente mangiare visto che la mia pausa pranzo era sui mezzi.... Esiste anche di peggio
Un plauso al manager Giuseppe Iorio (11:03) che ha avuto il coraggio di riassumere concisamente la cruda e desolante realta' delle scintillanti e glamorous produzioni di alta gamma afferenti la moda: produrre ricchezza per pochi rendendo poveri molti.
Bello Belíssimo lavouro!!! Un baccio dell Brasile!!!
Il popolo italiano vuole questo vergognatevi stessa cosa accade con i supermercati.
Esatto..al bando i supermercati
@@MrEgo-cn6nv esatto, andiamo a fare la spesa in mezzo la strada
Della Valle brava gente
Made in Italy è imbattibile , vi riprenderete , forza e coraggio.
Made in Italy solo nell’etichetta.
meglio made in England
Pvoducete anche per altvi BVVVVAND?
Ho lavorato nelle calzature per 15anni ne so qualcosa
In ALBANIA si lavora per 200€al mese
La moda è un settore puramente nichilista, gira attorno alla non sostenibilità, o presunta tale, attribuita secondo i più beceri metodi: "passa di moda" oppure "questo è più bello!"
Benvenuti nel mondo reale. Una scarpa media di altissima qualità costa al massimo 50 euro al paio completa di scatola.
Non è proprio così
questo è il mio lavoro nel quale mi sono specializzata. Già negli anni novanta davanti all'orgia della concorrenza cinese dove un paio di scarpe le davano a 10 mila lire e poi a 10 euro ( !!! ??? ) eravamo sull'orlo del precipizio destinati all'estinzione.. Si è dovuto delocalizzare per abbassare i costi e puntare tutto sull'extralusso ed esclusività mady in italy,sull'unicità e creare interesse per amplificare la richiesta . Questa dava sopravvivenza al settore ma la catena si all'allunga. Bisognava investire e scatenare una dinamicità ,unendo stile di vita italiano che collega anche altri settori. I nostri produttori sono bravi ma non si occupano della modelleria , materiali e marketing ,ci sono costi e risorse enormi .non a caso All'estero le nostre scarpe sono costose ma è logico che il primo della catena è a costo di produzione.sono coinvolte tante persone attorno alla creazione e al lancio dello stesso prodotto. Questo cambio di politica forzato ha dato sopravvivenza e continuità al settore pur abbassando costi e guadagni. Non ci possono essere intoppi la catena deve essere oliata . I tempi sono stretti , termini e scadenze precise con ben due collezioni all'anno. Ogni anno è una sfida non è facile mantenere questo status.
Pensa che deficienti quelli che spendono 500 euro per farsi vedere in giro con scarpa X e poi sostengono questo schifo😂
Sai cosa gliene frega a quelli che comprano scarpe da 500 euro dello schifo che c’é dietro?
Meno di niente.
E chiamarli deficienti non identifica loro, ma etichetta te come un frustrato.
Visione piuttosto ristretta del mondo pensare che chi compra cose costose sia uno stupido mentre il poveraccio é sempre bravo e intelligente.
@@TedMarciano A parte che la tua opinione non mi interessa minimamente, ma forse dovevo chiarire di più che il focus era sul comprare le cose per farsi vedere in giro, quello è da deficienti a prescindere dalla fascia di prezzo.
Non è vero Una scarpa di moreschi costa anche 500€ ma li costa per qualità e lavorazione esistono ancora marchi di nicchia artigianali, oltre moreschi, harris è uno di qursti
Le regole le fanno i consumatori. Quindi se la gente e’ ignorante a strapagare il 300% in più per un paio di scarpe o una borsa, si merita tutto questo.
svegliatevi gente! pagate un paio di scarpe come mezzo stipendio. se vi va bene così....
la furbizia.
Siamo diventati egoisti in tutto si pensa solo al mero guadagno è stata creata una società fondata sulla competizione e non sui valori
Siete sfruttatori della povera gente, come fate a dormire la notte.
Sono cose che si sanno da almeno 20 anni. E continua a non cambiare niente. Il resto va attribuito ad usanze di pagamento tutte italiane. Pagamento dopo 180 gg non sono una novita'. In altri Paesi funziona in maniera diversa:
30% alla conferma definitiva degli ordini, il resto subito prima della partenza della merce. Non paghi? Il carico non parte.
mi sembra che il signor marcolin nell'ultima intervista menta spudoratamente, ma e' solo una mia opinione
Tutto molto Bello!!
Caramba
Basta non comprare da questi marchi che offrono prodotti dal valore non commisurato al prezzo di vendita
47 pubblicità prima di vedere il video, ma vabbè
CAPITALISMO
Le gucci dove le fabbricano
TUTTI I GRANDI MARCHI lavorano con dei terzisti che pagano pochissimo e poi la borsa
al cliente finale ha un prezzo di 1500 euro !
Sino a quando c è gente cogliona che compra a questi prezzi per darsi un tono di superiorità... Non è una novità che i grandi marchi commissionano prodotti a costo bassissimo per rivendere a cifre esorbitanti...
Non ho mai speso più di 80 euro per un paio di scarpe, e di solito mi attesto sui 50, principalmente modelli adidas semplici.
Detto questo mi dispiace che il made in italy vada in vacca, però non posso assolutamente permettermi beni di lusso
Dopo questo servizio ancora desideri di acquistare beni di lusso?
Il lusso migliore è fare la spesa sotto casa..km 0
@@fernandoantonangeli2249 io si ma non italiano preferisco inglese o olandese vera manifattura artigianale vedesi holland sherry o scabal
@@SuperRasta4life ancora credi che esista la manifattura artigianale per grandi volumi? Sono rimasti in pochissimi e i pezzi sono cosi pochi che si contano solo a decine per artigiano.
@@fernandoantonangeli2249 esistono quelli citati prima
Scarpe di lusso stipendi da fame
Quello che vi chiedo è:
avete davvero bisogno di questi oggetti? C'è la necessità di comprare un paio di scarpe prodotte chissà dove, da chissà chi, in chissà quali condizioni e pagarlo dieci volte il prezzo di produzione solo perchè un pinco pallino ci ha messo la sua firma sopra?
Smettete di fare i moralisti sul made in italy e iniziate a pensare di cosa avete davvero bisogno e cosa comprate solo perchè vi dicono di farlo, direttamente o indirettamente.
sfruttare sfruttare sfruttare
Good
La moi fabrik ale' en france, fasciam le scarp a prezz modi'c, le brand se molt emportant perche' piu guadagn e piu lo mett nel seder ai consumateur, comprand com se lavor? un ver delinquent et voila'...
Barvo Giuseppe Iorio !!!!
Ma qualche settore produttivo sano è rimasto?! Dall'alimentare alla moda oramai vedo " tutto marcio"
Brand = fuffa.
Ma siamo così stupidi?....
che ipocresia ! comunque.....................................................................................
Vi cacherei addosso, vedi che brand!!!!
Adoro la sua r moscia
Il resto fa venire vomito e rabbia
Perché non si uniscono in un sindacato autogestito e impongono loro terzisti il margine???!!!! I grandi brand devono tutelare i produttori, più sono ricchi e più fanno schifo
DIO DENARO L
Eh…
Che schifo
Che sbocco, il made in italy,di questo tipo.
Basta cazzate non siamo tutti stupidi
L' erre moscia della giornalista, mi fa sanguinare le orecchie.