Grazie per il contributo. dal basso della mia umilissima posizione mi permetto di sollevare un obiezione, ditemi voi se mi sbaglio: tutto il discorso si basa sull'assunto che le pensioni d'ora in avanti verranno calcolate (giustamente ndr) col sistema contributivo. il problema serio che vedo all'orizzonte è la politica di alcuni personaggi da GALERA che per raccattare voti non vedono l'ora di promettere pensioni facili. è successo nel passato remoto con l'istituzione del sistema retributivo, è successo di recente con quota cento, sta per succedere di nuovo, stando ai programmi della destra che sta per salire in parlamento a larghissima maggioranza. a fronte di questo, casca il palco, perché non si arriverà mai ad un momento la curva demografica sarà coerente col sistema pensionistico.
L'attuale sistema pensionistico è devastante, come può essere felice un 20 enne che inizia con queste premesse, senza contare che magari la recessione può durare 20 anni
Ma siamo sicuri dei dati o della lettura dei dati? Perché l'Ocse ci dice che ad oggi gli inattivi (50+) in Italia sono 68 su 100 (il più alto rapporto tra i Paesi Ocse) e per il 2050 supererà quota 100 arrivando a 105 su 100!! La curva demografica italiana mostra come la popolazione per età nel 2022 ha il picco a 50 anni il che vuol dire che nel 2040/2045 si avrà un picco di pensionati. Questo unito all'emigrazione che mostra saldi netti positivi fa supporre che la situazione sarà critica per i conti pubblici da qui ai prossimi vent'anni. Non per nulla l'Ocse spinge verso la riforma pensionistica per correggere la tendenza o potrebbe verificarsi una "tempesta perfetta". Se la situazione odierna potrebbe sembrare preoccupante per le necessarie misure correttive ("esodati" e altre forme di contenimento della spesa) non vorrei essere nei panni di chi nasce oggi e nel 2040 avrà 20 anni.
@@Johnny_Savage 105 inattivi (50+) su 100 lavoratori, oggi sono 68 inattivi su 100 lavoratori. Sono dati Ocse e l'Italia su questo rapporto è prima in classifica sia per il 2018 che per la stima sul 2050, seguita in entrambi i casi dalla Grecia.
Premettendo che non ho studiato a fondo il tema quindi potrei dire una cavolata, ma guardando la piramide demografica italiana si vede in realtà che la proporzione tra i nuovi nati ora e gli odierni 30enni, non è poi così dissimile da quella che c'è tra i 60enni e i 30enni, quindi quello che volevo dire è, sicuri che sia solo un transitorio e che passato quello la situazione si aggiusterà da sola? Naturalmente non si può mai sapere quale sarà il tasso di fecondità tra 30-40 anni quindi ha senso fino ad un certo punto sbilanciarsi, però io ho l'impressione che questo "transitorio" sia destinato a durare non 2-3 decenni, ma anche 5-6 o 7 decenni
gli odierni 30enni non saranno un problema per le casse dello stato, i cittadini di serie A iperprotetti e privilegiati sono tutti nella fascia 50+, gli altri sono stati incanalati in un'altra corsia
Corretto quanto detto in merito al II pilastro: è ciò che affermo costantemente e, per la cui affermazione, mi ridono dietro. Il problema è che ci sarà sempre un momento in cui l'orizzonte temporale si ridurrà in misura tale per cui non si avrà abbastanza tempo per recuperare un eventuale crollo del mercato e l'unica soluzione e switchare su obbligazioni e liquidità (qui hai l'inflazione che pende come una spada di Damocle sulla tua testa). Quindi che si fa? Si prega?
si ma se un pensionato con la retributiva oggi si fa 25-30 anni di pensione a sbafo.. tolti i contribiti versati che copriranno pochi anni. un giorno morirà ma quel debito rimane comunque da pagare, non è che si estingue perchè il pensionato è morto! cioè il buco di centinaia di miliardi sul bilancio prodotto da decine di milioni di pensionati con la retributiva che sono andati in pensione a 55 anni se non prima, e magari ne scampano 25-30 in pensione, va pagato. serviranno decenni per risanarlo! e come al solito, paga pantalone, cioè chi dovrà lavorare fino a 70 anni e non avrà tale trattamento pensionistico.
@@marcovallerga3532 il problema è che, quando si fanno previsioni sul lungo termine, ci sono troppe variabili in gioco. ad esempio, la natalità che precipita, se continua cosi il paese perderà 200-300 mila abitanti italiani ogni anno! combina questo con l'immigrazione che cala. l'italia è un paese sempre meno allettante per gli stranieri, a confronto di altri come germania, paesi nordici, francia, svizzera e uk. quindi io questa luce non la vedo, è molto più probabile che chi oggi ha meno di 50 anni se la prenda in saccoccia e la pensione non la veda neppure in sogno.
Grazie alla redazione pillole!!!
Grazie per il contributo. dal basso della mia umilissima posizione mi permetto di sollevare un obiezione, ditemi voi se mi sbaglio:
tutto il discorso si basa sull'assunto che le pensioni d'ora in avanti verranno calcolate (giustamente ndr) col sistema contributivo. il problema serio che vedo all'orizzonte è la politica di alcuni personaggi da GALERA che per raccattare voti non vedono l'ora di promettere pensioni facili.
è successo nel passato remoto con l'istituzione del sistema retributivo, è successo di recente con quota cento, sta per succedere di nuovo, stando ai programmi della destra che sta per salire in parlamento a larghissima maggioranza.
a fronte di questo, casca il palco, perché non si arriverà mai ad un momento la curva demografica sarà coerente col sistema pensionistico.
L'attuale sistema pensionistico è devastante, come può essere felice un 20 enne che inizia con queste premesse, senza contare che magari la recessione può durare 20 anni
Ma siamo sicuri dei dati o della lettura dei dati? Perché l'Ocse ci dice che ad oggi gli inattivi (50+) in Italia sono 68 su 100 (il più alto rapporto tra i Paesi Ocse) e per il 2050 supererà quota 100 arrivando a 105 su 100!! La curva demografica italiana mostra come la popolazione per età nel 2022 ha il picco a 50 anni il che vuol dire che nel 2040/2045 si avrà un picco di pensionati. Questo unito all'emigrazione che mostra saldi netti positivi fa supporre che la situazione sarà critica per i conti pubblici da qui ai prossimi vent'anni. Non per nulla l'Ocse spinge verso la riforma pensionistica per correggere la tendenza o potrebbe verificarsi una "tempesta perfetta".
Se la situazione odierna potrebbe sembrare preoccupante per le necessarie misure correttive ("esodati" e altre forme di contenimento della spesa) non vorrei essere nei panni di chi nasce oggi e nel 2040 avrà 20 anni.
105 su 100? o intendi 105 per ogni 100?
@@Johnny_Savage 105 inattivi (50+) su 100 lavoratori, oggi sono 68 inattivi su 100 lavoratori. Sono dati Ocse e l'Italia su questo rapporto è prima in classifica sia per il 2018 che per la stima sul 2050, seguita in entrambi i casi dalla Grecia.
Mio commento tattico ancora prima di ascoltare
Premettendo che non ho studiato a fondo il tema quindi potrei dire una cavolata, ma guardando la piramide demografica italiana si vede in realtà che la proporzione tra i nuovi nati ora e gli odierni 30enni, non è poi così dissimile da quella che c'è tra i 60enni e i 30enni, quindi quello che volevo dire è, sicuri che sia solo un transitorio e che passato quello la situazione si aggiusterà da sola? Naturalmente non si può mai sapere quale sarà il tasso di fecondità tra 30-40 anni quindi ha senso fino ad un certo punto sbilanciarsi, però io ho l'impressione che questo "transitorio" sia destinato a durare non 2-3 decenni, ma anche 5-6 o 7 decenni
A meno che non ci vogliamo estinguere per mancanza di nascite in un secolo la natalità dovrà rialzarsi prima o poi. Il problema è capire come fare.
gli odierni 30enni non saranno un problema per le casse dello stato, i cittadini di serie A iperprotetti e privilegiati sono tutti nella fascia 50+, gli altri sono stati incanalati in un'altra corsia
Molto interessante
Corretto quanto detto in merito al II pilastro: è ciò che affermo costantemente e, per la cui affermazione, mi ridono dietro. Il problema è che ci sarà sempre un momento in cui l'orizzonte temporale si ridurrà in misura tale per cui non si avrà abbastanza tempo per recuperare un eventuale crollo del mercato e l'unica soluzione e switchare su obbligazioni e liquidità (qui hai l'inflazione che pende come una spada di Damocle sulla tua testa). Quindi che si fa? Si prega?
Come nelle scenografie di Zaffiro e Acciaio, la luce in fondo al tunnel è una sagoma di cartone.
Credevo di essere l'unico a ricordarsi di Zaffiro e Acciaio.
si ma se un pensionato con la retributiva oggi si fa 25-30 anni di pensione a sbafo.. tolti i contribiti versati che copriranno pochi anni. un giorno morirà ma quel debito rimane comunque da pagare, non è che si estingue perchè il pensionato è morto! cioè il buco di centinaia di miliardi sul bilancio prodotto da decine di milioni di pensionati con la retributiva che sono andati in pensione a 55 anni se non prima, e magari ne scampano 25-30 in pensione, va pagato. serviranno decenni per risanarlo! e come al solito, paga pantalone, cioè chi dovrà lavorare fino a 70 anni e non avrà tale trattamento pensionistico.
C’è anche gente che è andata in pensione all’età di 35 anni , io mi chiedo , ma appena nato l’anno mandato a lavorare ?
@@marcovallerga3532 il problema è che, quando si fanno previsioni sul lungo termine, ci sono troppe variabili in gioco. ad esempio, la natalità che precipita, se continua cosi il paese perderà 200-300 mila abitanti italiani ogni anno! combina questo con l'immigrazione che cala. l'italia è un paese sempre meno allettante per gli stranieri, a confronto di altri come germania, paesi nordici, francia, svizzera e uk. quindi io questa luce non la vedo, è molto più probabile che chi oggi ha meno di 50 anni se la prenda in saccoccia e la pensione non la veda neppure in sogno.
@@MikiMaki76 senza tener conto che centinaia di migliaia di giovani lasciano il paese ogni anno
Ma la soluzione non sono le eredità?