Ultimamente è emersa una voce (che non fa parte del mio dialogo interno abituale, che è debordante e ripetitiva), come una me stessa più adulta, più forte, che mi tranquillizza e che mi invita a fare le cose una alla volta, con lucidità. Che mi incoraggia a fare un piccolo passo in più, che mi dice quando sono in grado, per esempio, di superare una paura, o che mi motiva ad andare una tacca in là rispetto a quello che pensavo un limite. È sorta negli ultimi tempi e si è rinforzata ascoltando PsiNel
Eccezionali, dottore, i suoi video! ho già sperimentato, proprio oggi i suoi consigli sulla comunicazione in situazione critica, ottenento il massimo del risultato. Le sono grata, per la competenza e la chiarezza a cui ho potuto attingere. La seguo con grrandissimo interesse e attenzione. Le tematiche che propone sono affascinanti e utilissime, e molto ben spiegatei. Ci è di grandissimo suppo to! Addirittura sto iniziando a parlare dei suoi contenuti ai mie più cari amici.
Quando la mia mente parte con i pensieri negativi comincio attivamente a ridere di quei pensieri, in quanto non dicono nulla di me. Considero la mia mente come un'entità distaccata per evitare di identificarmici troppo e la invito ad andare a nanna come se parlassi ad un bambino capriccioso, così da depotenziare i suoi condizionamenti. Tipo: "Certo, tesoro... adesso vai a letto che ho da fare."
Il mio discorso interiore è impostato su due modalità differenti. Se devo stimolare l'azione, allora mi do vigorosamente del "noi" ("dobbiamo affrontare una difficoltà", "come risolviamo il problema?"); invece, se devo rimproverarmi qualcosa mi do gentilmente del "tu" ("Hai fatto una cavolata, stai attento la prossima volta", "Ti sei dimenticato, il solito distratto con la testa tra le nuvole").
Ciao, il video migliore di sempre. Trovo sempre poco materiale su dubbi esistenziali, come risolverli, come non dare loro importanza. Una certa letteratura filosofica del novecento li esalta. Un altro tipo di filosofia provava a risolverli (Cartesio, Sant’Agostino ecc.). Ma magari, spesso, si tratta solo di questioni non elaborate. Oltre al tuo libro e quelli di Nardone avresti altri suggerimenti o libri sulla questione dubbio patologico e angoscia che ne deriva? Chiaramente per risolvere il problema. Grazie e ancora complimenti
Ottimi anche questi insegnamenti. Quante volte mi sono perso nei perché per trovare soluzioni e perdermi in analisi invece di trovare strade nuove con i come. Grandi insegnamenti
Ciao Gennaro, bellissimo video, grazie per i tuoi contenuti Io volevo chiederti una spiegazione su un determinato problema che non ho mai capito fino in fondo, magari può essere d'ispirazione per un video In particolare, mi sono sempre chiesto perché quando ero un ragazzino e seguivo eventi come il tour o il giro d'italia continuavo a fare il tifo per determinati atleti anche se in fondo sapevo che facevano uso di doping, difatto le gare erano tutte falsate, però continuavo a seguirle lo stesso come se fossero vere, perché? riguarda solo il fatto che a suo tempo li ritenevo una sorta di idoli? ha in qualche maniera a che fare anche con il fatto che ad esempio seguivo la WWE, sapendo già che tutto era stato scritto a tavolino ma mi entusiasmava lo stesso, fa parte dello stesso fenomeno o è diverso?
Io, credo che internamente, non ho proprio un dialogo, più che altro, ascolto le emozioni, non sento parole. Ad esempio se faccio qualcosa che risulta non adatta alla situazione, non è che mi parlo ma sento, sento un gran disagio, o una gran rabbia..
Mi sono osservata 🙂..se provo rabbia o vergogna o tristezza non sento un dialogo, cado tipo in un vortice, lo sento invece in prima persona, per la paura, la gioia (per quest'ultima molto accentuato e chiaro) e quando devo decidere qualcosa che non è automatica.
Ma io voglio continuare ad utilizzarlo il mio dialogo interiore perché mi serve per simulare situazioni e comportamenti, risposte verbali, ed anche a sognare ad occhi aperti
E se sono gli altri a farti sentire stupido o inadeguato? Trattarsi con gentilezza funziona solo fino ad un certo punto in questo caso, perchè tu puoi essere gentile con te stesso ma questo non cambierà l'opinione che gli altri si sono fatti di te, o come ti fanno sentire. E "fregarsene" non sempre funziona o è possibile.
La responsabilità è fondamentale sempre. Non è solo questione di gentilezza e neanche di fregarsene. Tra poco uscirà un video ad hoc su come “non prendersela”.
Io spesso dico che la soluzione per correggersi è prendersi la propria responsabilità ma con gentilezza
Grazie, mi sei stato molto illuminante.
Video da rivedere in loop e imparare a memoria ❤
Ultimamente è emersa una voce (che non fa parte del mio dialogo interno abituale, che è debordante e ripetitiva), come una me stessa più adulta, più forte, che mi tranquillizza e che mi invita a fare le cose una alla volta, con lucidità. Che mi incoraggia a fare un piccolo passo in più, che mi dice quando sono in grado, per esempio, di superare una paura, o che mi motiva ad andare una tacca in là rispetto a quello che pensavo un limite. È sorta negli ultimi tempi e si è rinforzata ascoltando PsiNel
Uno dei video più interessanti. Spero che approfondirai questo tema.
Grazie mille
Io non solo parlo da sola, ma pure ad alta voce! E mi rispondo pure!
Eccezionali, dottore, i suoi video! ho già sperimentato, proprio oggi i suoi consigli sulla comunicazione in situazione critica, ottenento il massimo del risultato. Le sono grata, per la competenza e la chiarezza a cui ho potuto attingere. La seguo con grrandissimo interesse e attenzione. Le tematiche che propone sono affascinanti e utilissime, e molto ben spiegatei. Ci è di grandissimo suppo to! Addirittura sto iniziando a parlare dei suoi contenuti ai mie più cari amici.
Quando la mia mente parte con i pensieri negativi comincio attivamente a ridere di quei pensieri, in quanto non dicono nulla di me. Considero la mia mente come un'entità distaccata per evitare di identificarmici troppo e la invito ad andare a nanna come se parlassi ad un bambino capriccioso, così da depotenziare i suoi condizionamenti. Tipo: "Certo, tesoro... adesso vai a letto che ho da fare."
ho provato a parlare a me stesso dandomi dei consigli/incoraggiamenti come se li dovessi dare ad un amico ... funziona un botto....
Grazie, bellissimo video
Ho trovato x caso i suoi video e mi piacciono molto gli seguiro sempre grazie
Bisogna spesso medicltare con sé stessi è un bene a volte
Il mio discorso interiore è impostato su due modalità differenti. Se devo stimolare l'azione, allora mi do vigorosamente del "noi" ("dobbiamo affrontare una difficoltà", "come risolviamo il problema?"); invece, se devo rimproverarmi qualcosa mi do gentilmente del "tu" ("Hai fatto una cavolata, stai attento la prossima volta", "Ti sei dimenticato, il solito distratto con la testa tra le nuvole").
Grazie Dott. Gennaro Romagnoli!!!! Buona serata!!!!😊
È molto interessante. Grazie.
Grazie per l'ottimo video !!
Bellissimo video! Super interessante. Sarebbe molto bello se ne facessi altri su questo argomento
Ciao, il video migliore di sempre. Trovo sempre poco materiale su dubbi esistenziali, come risolverli, come non dare loro importanza. Una certa letteratura filosofica del novecento li esalta. Un altro tipo di filosofia provava a risolverli (Cartesio, Sant’Agostino ecc.). Ma magari, spesso, si tratta solo di questioni non elaborate.
Oltre al tuo libro e quelli di Nardone avresti altri suggerimenti o libri sulla questione dubbio patologico e angoscia che ne deriva? Chiaramente per risolvere il problema.
Grazie e ancora complimenti
Ottimi anche questi insegnamenti. Quante volte mi sono perso nei perché per trovare soluzioni e perdermi in analisi invece di trovare strade nuove con i come. Grandi insegnamenti
Ps è bellissimo meditare.
Bellissimo episodio, grazie Gennaro! Uscirà anche una puntata del podcast sul tema? Mi interesserebbe molto.
Grazie del video
Grande, grazie mille!
Ciao Gennaro, bellissimo video, grazie per i tuoi contenuti
Io volevo chiederti una spiegazione su un determinato problema che non ho mai capito fino in fondo, magari può essere d'ispirazione per un video
In particolare, mi sono sempre chiesto perché quando ero un ragazzino e seguivo eventi come il tour o il giro d'italia continuavo a fare il tifo per determinati atleti anche se in fondo sapevo che facevano uso di doping, difatto le gare erano tutte falsate, però continuavo a seguirle lo stesso come se fossero vere, perché? riguarda solo il fatto che a suo tempo li ritenevo una sorta di idoli? ha in qualche maniera a che fare anche con il fatto che ad esempio seguivo la WWE, sapendo già che tutto era stato scritto a tavolino ma mi entusiasmava lo stesso, fa parte dello stesso fenomeno o è diverso?
Io, credo che internamente, non ho proprio un dialogo, più che altro, ascolto le emozioni, non sento parole. Ad esempio se faccio qualcosa che risulta non adatta alla situazione, non è che mi parlo ma sento, sento un gran disagio, o una gran rabbia..
Come mai?
Molto interessante 🧐
Mi sono osservata 🙂..se provo rabbia o vergogna o tristezza non sento un dialogo, cado tipo in un vortice, lo sento invece in prima persona, per la paura, la gioia (per quest'ultima molto accentuato e chiaro) e quando devo decidere qualcosa che non è automatica.
quando mi trovo a trattare male. Descrivo mantalmente quello che ho intorno come se dovessi descrivere un libro di cui sono protagonista
Anche per ciò che riguarda le affermazioni da ripetere dottore è meglio il tu che la prima persona? Grazie mille
Si
Ma se io non sono il mio dialogo interiore come faccio a controllarlo
Questo è proprio l’errore principale, cercare di controllare e il dialogo interiore
@@Dr.GennaroRomagnoliPuò fare un episodio a riguardo?
si
Io mi do del voi 😅
Ma io voglio continuare ad utilizzarlo il mio dialogo interiore perché mi serve per simulare situazioni e comportamenti, risposte verbali, ed anche a sognare ad occhi aperti
Certo ed il modo migliore per farlo è consapevolmente altrimenti ne diventi vittima
E se sono gli altri a farti sentire stupido o inadeguato? Trattarsi con gentilezza funziona solo fino ad un certo punto in questo caso, perchè tu puoi essere gentile con te stesso ma questo non cambierà l'opinione che gli altri si sono fatti di te, o come ti fanno sentire. E "fregarsene" non sempre funziona o è possibile.
La responsabilità è fondamentale sempre. Non è solo questione di gentilezza e neanche di fregarsene. Tra poco uscirà un video ad hoc su come “non prendersela”.