PFN/EBITDA
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- เผยแพร่เมื่อ 1 ธ.ค. 2024
- Registrazione integrale del Webinar tenutosi il 14 maggio 2024.
Il rapporto PFN/EBITDA esprime, in estrema sintesi, in “quanti anni” un’azienda è in grado di ripagare i debiti finanziari contratti ove utilizzasse la totalità dei suoi flussi operativi “potenziali” (EBITDA) per tale finalità.
In tal senso questo indicatore è divenuto molto conosciuto come “indice di sostenibilità del debito”.
Si tratta di un indice di solidità molto importante, in quanto sinteticamente esprime il livello di indebitamento di una società e, per tale motivo, è molto diffuso presso intermediari finanziari e professionisti.
Quali sono le sue caratteristiche?
Quali sono i più comuni misundertanding?
Qual è il “numero magico” che il rapporto PFN/EBITDA deve assumere?
L'iniziativa è stata guidata da Diana Lesic, advisor di inFinance.
Cosa sono i Focus Webinar?
Un format che prevede un focus di 30’ dedicato ad uno specifico tema: descrizione, applicazione, best practice, misundertanding… e poi spazio alle vostre domande!
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Se i debiti verso fornitori scaduti e i debiti tributari scaduti vengono considerati nella PFN allora è coerente considerare TFR/TFM eccedente quello medio liquidato nel periodo di osservazione come componente della stessa. A mio parere non è corretto considerare i primi, così come il TFR/TFM, semmai sono voci di debito operativo da ristrutturare/rifinanziare
Gentile @massimodenardis6673, grazie per quanto scritto. Le linee guida ESMA relative al calcolo della PFN sul punto sono molto precise: quando una dilazione supera la "normalità" diviene una posta non più legata al ciclo acquisto trasformazione vendita ma bensì una fonte di finanziamento divenuta tale per condotta forzata da parte dell'impresa. Di seguito il link alle medesime: www.esma.europa.eu/sites/default/files/library/esma32-382-1138_guidelines_on_disclosure_requirements_under_the_prospectus_regulation.pdf
@@InfinanceIt in realtà volevo evidenziare la differenza di trattamento che scaturirebbe dal non considerare (come indicato in webinar) TFR/TFM quale debito di natura finanziaria. L'obiezione era rivolta al fatto che si tratta di due questioni equiparabili, cioè poste operative ma che solo a certe condizioni diventano "finanziarie". Inoltre, se lo diventano ai fini di "cassa" non lo sono comunque da un punto di vista gestionale. Grazie
@@massimodenardi6673 Il trattamento del TFR è aspetto dibattuto, come di recente affrontato anche dalla stampa specialistica (ntplusfisco.ilsole24ore.com/art/AFxK36oC), inFinance ha scelto di sposare la pertinenza gestionale per coerenza col trattamento a conto economico dei relativi accantonamenti nella gestione operativa.
@@InfinanceIt grazie ancora per la gentilezza e per la professionalità. Al di là delle tassonomie e tesi alternative, curioso escludere una posta fruttifera (TFR) ed includere poste non fruttifere (fornitori scaduti e non concordati). Se si opera in termini meramente finanziari è pacifico sia più vicino il TFR ad avere tale natura, poi per carità ci si inchina a regole di interpretazione e a dubbi legittimi. Buon lavoro
Non considerare i canoni di leasing a rettifica dell'EBITDA è un errore macroscopico. Se il leasing è strumento per finanziamento finalizzato al possesso allora l'effetto deve essere identico a quello dell'acquisto con finanziamento ordinario. Non si possono creare disallineamenti a piacimento, anche se prudenziali
Gentile @massimodenardis6673, conveniamo con la sua visione. l'IFRS 16, infatti, ha contribuito a fare chiarezza purtroppo solo sulle società IAS/IFRS adopter. L'analista esterno spesso non ha gli strumenti per operare le rettifiche a meno che l'impresa rediga il bilancio in forma ordinaria e dettagli con dovizia le richieste di cui al n. 22 dell'art. 2427 cc. In tal guisa sarebbe possibile operare le rettifiche necessarie ad isolare un Ebitda adjusted da leasing finanziari.
@@InfinanceIt grazie per la risposta. In realtà anche nei bilanci abbreviati molto spesso si ricava l'importo dei canoni di leasing e talvolta il peso a conto economico è comunque tale da rendere l'indicatore non affidabile se non vengono sommati. Insomma, non ci sono motivi concreti per non allineare patrimoniale e conto economico.
@@massimodenardi6673 Ci permettiamo di mantenere una visione discosta dalla sua relativamente ai bilanci abbreviati e micro. Il dato a conto economico è meramente costituito dalla voce Godimento beni di terzi nella quale sono "annegati" anche affitti e noleggi operativi, altresì non sono rinvenibili dati patrimoniali sulla consistenza degli attivi e delle passività per leasing finanziario.
@@InfinanceIt in molti bilanci abbreviati vengono fornite informazioni sul conto economico, in particolare il distinguo della voce B8 (i nostri lo espongono tutti, ad esempio). Poi, se la si pone in questi termini, non si potrebbe/dovrebbe includere neanche la posta passiva nella PFN visto che negli abbreviati non è prevista disclosure. A mio parere la questione andrebbe posta in questo senso: avere PFN ed EBITDA entrambi senza considerare leasing (analista esterno) oppure avere PFN e EBITDA entrambi considerando leasing (analista interno o esterno con possibilità di richiedere dati), mentre la terza via PFN con leasing ed EBITDA senza è fuorviante ed errata.