Nella marea di video che sto guardando per il concorso straordinario questo è il primo che trovo sensato ed attuabile senza nessuna fumosità. Complimenti, la prima che non mi ha fatto addormentare come accade in altri di gente che mi dovrebbe insegnare a mantenere viva l'attenzione.
L'anno scorso ho utilizzato il Cooperative Learning per consolidare le conoscenze di un'unità didattica di scienze sulle piante. Ho diviso la classe in 4 gruppi di 4. In ogni gruppo c'erano 4 ruoli: il disegnatore, il lettore, lo scrittore e il messaggero/mediatore di relazioni tra gruppi. Ogni gruppo aveva un argomento legato alle piante da approfondire. Abbiamo assemblato il tutto su un unico cartellone. In questo caso ho formato i gruppi dopo aver deciso i ruoli e per questo ho inserito i bambini nel gruppo a seconda delle loro potenzialità.Un lavoro straordinario. Io ho formato i gruppi conoscendo i bambini a priori e poi ho lasciato che fossero i bambini ad assegnarsi i ruoli. Sapevo già che avrebbero diviso i compiti come lo avrei fatto io. Meglioche siano liberi di scegliere; è bello vederli discutere un po' su chi deve fare e che cosa. Ai bambini è piaciuto così tanto che mi chiedevano spesso di rifarlo. In classe lavoravano insieme e avevano modo di conoscersi meglio. Questa metodologia migliora le relazioni umane e crea un clima positivo in classe. Abolisce ogni forma di competizione.Amo l'AC!
Molto chiara e sintetica, direi un'ottima illustrazione dell'unica soluzione possibile e ...auspicabile: un cambiamento della didattica in ottica inclusiva! Grazie.
Chiarissimo, molto utile a qualsiasi livelli scolastico, anche alle superiori e, particolarmente, con i dovuti accorgimenti per la lingua straniera. Grazie
Mi piace molto il tuo modo di semplificare argomenti complessi come questi. Ci sono dei tuoi video riferiti piu espressamente alle scuole superiori? Mi sembra di capire che tu sia un docente del primo ciclo.Grazie davvero❤
Grazie a tutti per i commmenti! Voglio rispondere a Laurabomprezzi (non mi è permesso rispondere al suo commento, non so perchè, allora lo faccio da qui), che sottolinea come spesso ci si dimentichi dei bambini plusdotati. E' vero e condivido pienamente. Ritengo inoltre che l'AC possa essere molto utile anche per loro. Proprio ieri la prof.ssa Maria Assunta Zanetti, dell'Università di Pavia, che si occupa di plusdotazione, ha ribadito, un convegno a Roma, come l'Apprendimento Cooperativo, può essere una metodologia per includere anche gli alunni con Alto Potenziale. Grazie Laura per avermi dato occasione di sottolineare questo aspetto!
Anch'io uso i più 'intelligenti' (magari non gifted...mah...) soprattutto nel peer tutoring. Insegno english alla primaria, con una mia aula con tutti gli strumenti, giochi, maps e supporti audio necessari.I banchi sono uniti in isole di 4 o max 6 alunni, e il cooperative mi permette molte attività sia scritte che da far orali. La scuola, forse mia come oggi ha bisogno di SPERIMENTARE e di insegnanti creative...speriamo che l'imminente turn over biblico ci arricchisce di nuovi talenti pronti a far rinascere la scuola, recuperando i buoni metodi del passato, (la cara amica Montessori ecc...) e innovando con umiltà ed empatia quello che dovrebbe tornare ad essere il mestiere più bello del mondo.
grazie molto chiara la sua esposizione vorrei fare una domanda se possibile : se l alunno con Bes avesse problemi di comportamento dovuti ad un disturbo oppositivo provocatorio , come puo' essere realizzato L App cooperativo?
la strategia presentata nell' esempio è quella del "imparare insieme" ovvero Learning Together? Mi viene da riflettere,visto le affermazione precedenti, che coloro che hanno l'alto potenziale, possono comunque trovare riscontri in questa pratica di apprendimento. forse dico un' eresia ma faccio un esempio. Se in un gruppo ci sono allievi ad alto potenziale in matematica.. questi possono fare un gruppo ed esercitarsi sull' approfondimento di un modulo guidato dall'insegnante, il quale orienterà i ragazzi su cosa è opportuno conoscere per passare ad un livello successivo di apprendimento.
Molto interessante. Però volevo chiederti un chiarimento. Tu hai fatto un ottimo esempio di didattica inclusiva di tre allievi. Il resto della classe come lo organizzi? Anche loro si dividono in gruppi?
Certo Cynzia, l'esempio ti mostra la dinamica di un singolo gruppo, ma tutto il resto della classe è suddiviso in altrettanti piccoli gruppi da 3. L'Apprendimento cooperativo si è dimostrata una metodologia molto efficace per tutti, non solo per chi ha difficoltà di apprendimento particolari, ma anche per i bravi che, vedendosi investiti di un ruolo adatto alle loro capacità specifiche, vedono soddisfatti i bisogni di competenza e appartenenza. Fammi sapere se applichi : )
Apporterei forse una modifica nell'ultima slide : sostituirei "senza dover pensare ad un percorso individualizzato" con " "senza dover pensare ad un percorso personalizzato" poiché un percorso individualizzato e un percorso personalizzato non sono le stesse cose. Un percorso individualizzato implica il raggiungimento degli stessi obiettivi con metodi diversi (e quindi nel caso del cooperative learning, ci siamo) mentre un percorso personalizzato implica il raggiungimento di obiettivi diversi con metodi diversi. Che ne pensa?
Salve Anna, video molto utile. Mi sono appena diplomata in servizi socio sanitari e dovrò aiutare nei compiti a casa un bambino con bes. Mi chiedevo se gentilmente può darmi qualche consiglio, un quadro generale, degli step da seguire, qualche suggerimento su come affrontare lo studio ecc. Mi sembra di aver capito che soffre di ansia da prestazione, la mamma dice che è molto intelligente e bisogna gratificarlo. Spero in una sua risposta, grazie.
Sono d'accordo con tutto, vorrei solo includere una precisazione Non capisco perchè ci si dimentichi sempre di quei bambini con bisogni speciali che sono i gifted,i bambini con alto potenziale e che per questo vengono spesso lasciati a se stessi anzichè aiutati a potenziare le loro grandi capacità (ma anche sostenuti nelle loro piccole o grandi difficoltà emotivo/relazionali. Certamente l'apprendimento cooperativo è un ' ottima scelta metodologica che può rispondere anche alle loro esigenze.
TUTTI I BAMBINI HANNO BISOGNI SPECIALI ESSENDO UNICI! NESSUNO SI DIMENTICA DI NESSUNO VISTO CHE LA FAMIGLIA CREA UN PERCORSO PERSONALIZZATO. NESSUNO VIENE LASCIATO A SE' STESSO PERCHE' SEGUITO COSTANTEMENTE DAI GENITORI
Cioè.. in vista di questo concorso, che ci richiede tecnicismi vari, c'è "BES" di tornare al 2013 per trovare un video "Umanista" . Grazie (e sarà forse 1 anno che stiamo impazzendo soprattutto con ud uda ua dove alla fine Nessuno degli addetti ai lavori è chiaro, Unitario e definitivo)
Alcune osservazioni.I DSA sono inclusi nei BES. Lo dice anche lei , ma nella descrizione qui sopra appaiono ancora divisi comne sempre succede ancora oggi nella scuola (perchè non è chiaro cosa siano i Bes). Poi, è vero che l'esperienza presentata è cooperativa, ma è estremamente frutto di architettura. Ad averceli proprio tre alunni che si incastrano così bene! Al di là di tutto dobbiamo tenere presente che poi la stessa scuola alla fine del percorso scolastico chiede ad ogni alunno di essere indipendente e quindi questi non possono presentarsi in tre per riuscire a risolvere un solo problema.D'alta parte il bambino dislessico è già in grado di risolvere il proprio problema: basta che usi materiale compensativo e non ha bisogno di qualcuno che gli legga.
Salve Luca e grazie per la tua domanda. Puoi chiarire meglio cosa intendi quando dici che i DSA appaiono ancora divisi? In che senso? Rispetto all'attività questo è un esempio Luca, naturalmente bisogna poi fare lo sforzo personale di astrarre il concetto ed applicarlo alla propria classe. L'apprendimento cooperativo è una strategia inclusiva molto efficace, ma non si può improvvisare bisogna progettarla bene, almeno in una fase iniziale, poi si vive di rendita.
Anna La Prova Per divisi intendevo che i Dsa stanno da una parte e i bes dall'altra. Non mi sembra corretto dire che ho un Dsa e due bes. In realtà ho infatti tre bes di cui uno è dsa.
luca lucaluca Ok, ora mi è chiaro. In linea teorica hai ragione, poichè per BES intendiamo sostanzialmente 3 macrocategorie: gli alunni con certificazione di didsabilità, gli alunni con DSA e gli alunni con altri BES, dovuti a condizione socio-culturale, familiare, o che vivono un disagio particolare in un dato momento di vita (infatti la condizione di BES può essere anche transitoria). In questo senso, come tu dici, i DSA rientrano nei BES. Nel video chiamo gli alunni "Alunno DSA e alunno con BES" per semplificare e far capire a chi guarda come va strutturata il tipo di attività (gli insegnanti mi chiedono sempre, giustamente, di andare su esempi pratici, piuttosto che di soffermarmi sulle disquisizioni teoriche e io credo che abbiano ragione, per cui tendo ad essere pratica). Inoltre, poichè il video si riferisce all'inclusione degli alunni con BES, dò per scontato che si capisca che tutti gli alunni a cui faccio riferimento rientrano nella categoria stessa.
NON ESISTONO DSA NON ESISTE LA DISLESSIA TUTTI I BAMBINI HANNO BISOGNI SPECIALI NON ESISTONO SCUOLE NON ESISTONO ALUNNI A NESSUNO E' RICHIESTO DI ESSERE INDIPENDENTE PERCHE' SI PUO' TRANQUILLAMENTE CONTINUARE A COOPERARE
Io credo che solo alcune attività possono essere organizzate secondo il cooperative learning. Non trovo possibile, nè positivo, che tutto il lavoro scolastico avvenga così.
E' vero Lydia, l'AC non può essere realizzato sempre, come dico sempre agli insegnanti, deve essere considerato uno strumento in più nella mia cassetta degli attrezzi, che devo imparare ad utilizzare in maniera funzionale all'obiettivo. L'importante è chiedersi "Dove voglio arrivare" e capire se il tipo di attività/metodo è adatto allo scopo. Vietato innamorarsi di un metodo, qualsiasi metodo, e volerlo applicare sempre a tutti i costi, senza aver chiaro a cosa voglio tendere. Quello che mi capita di vedere, tra gli insegnanti che ho formato in tanti anni, è che chi diventa realmente bravo nell'applicare l'AC, poi tende ad applicarlo sempre più spesso, poichè ne coglie le potenzialità enormi e la flessibilità. Grazie cmq per il tuo commento.
dopo di che i bimbi capiscono che uno ha un ruolo, uno ne ha un'altro e si prendono tutti i giorni in giro tra loro. i pedagogisti devono andare a insegnare un po' prima di parlare
Uno dei video migliori che io abbia mai visto: semplice, chiaro, pratico. Grazie.
Nella marea di video che sto guardando per il concorso straordinario questo è il primo che trovo sensato ed attuabile senza nessuna fumosità. Complimenti, la prima che non mi ha fatto addormentare come accade in altri di gente che mi dovrebbe insegnare a mantenere viva l'attenzione.
L'anno scorso ho utilizzato il Cooperative Learning per consolidare le conoscenze di un'unità didattica di scienze sulle piante. Ho diviso la classe in 4 gruppi di 4. In ogni gruppo c'erano 4 ruoli: il disegnatore, il lettore, lo scrittore e il messaggero/mediatore di relazioni tra gruppi. Ogni gruppo aveva un argomento legato alle piante da approfondire. Abbiamo assemblato il tutto su un unico cartellone. In questo caso ho formato i gruppi dopo aver deciso i ruoli e per questo ho inserito i bambini nel gruppo a seconda delle loro potenzialità.Un lavoro straordinario. Io ho formato i gruppi conoscendo i bambini a priori e poi ho lasciato che fossero i bambini ad assegnarsi i ruoli. Sapevo già che avrebbero diviso i compiti come lo avrei fatto io. Meglioche siano liberi di scegliere; è bello vederli discutere un po' su chi deve fare e che cosa. Ai bambini è piaciuto così tanto che mi chiedevano spesso di rifarlo. In classe lavoravano insieme e avevano modo di conoscersi meglio. Questa metodologia migliora le relazioni umane e crea un clima positivo in classe. Abolisce ogni forma di competizione.Amo l'AC!
Bravissima!!
NON ESISTONO CLASSI
Grazie!Nella semplicità dell'esposizione sei riuscita a rendere chiari e comprensibili concetti apparentemente complessi
La vorrei ringraziare per l'empatia e la semplicità con cui spiega i temi dell'apprendimento per i bambini.
Spiegazione super chiara e chiarificatrice del concetto 😊 grazie
Grazie mille Anna!
È stata molto chiara e semplice dando degli esempi 💪
Le faccio veramente i complimenti per la spiegazione chiara ed efficace
Ottimo contributo. Chiaro e concreto. Complimenti!
Trovo la soluzione molto efficace e semplice da mettere in pratica. Grazie mille dottoressa
Grazie mille Anna! sei stata chiarissima e soprattutto hai saputo dare esempi semplici e concreti.
Molto chiaro e grande capacità di sintesi. Grazie!
grazie mille! ho trovato il video esplicativo e non lungo, ideale per focalizzare i punti salienti del concetto!
Complimenti! Una illustrazione esaustiva chiara e motivante!!
Grazie, il video è chiarissimo e molto esplicativo!
Molto chiara e sintetica, direi un'ottima illustrazione dell'unica soluzione possibile e ...auspicabile: un cambiamento della didattica in ottica inclusiva! Grazie.
Grazie a Lei per la spiegazione chiara e concisa☺️
Chiarissimo, molto utile a qualsiasi livelli scolastico, anche alle superiori e, particolarmente, con i dovuti accorgimenti per la lingua straniera. Grazie
NON ESISTONO SCUOLE
Molto interessante :semplice ma molto curato e preciso. Complimemti!
Brava...sei stata molto chiara e sintetica!
Grazie tante, ottimo contributo!
Grazie, molto bello e efficace. Complimenti.
Condivido il contenuto, è ciò che si cerca di fare nella didattica reale!
Grazie, bellissima condivisione
Fantastico ❤️
Video Tutorial su come includere gli alunni con BES attraverso attività cooperative!
NON ESISTONO ALUNNI
TUTTI I RAGAZZI HANNO DEI BISOGNI SPECIALI ESSENDO UNICI
Molto interessante e chiarissimo, Grazie!!
complimenti, spiegato perfettamente
Grazie, molto utile! E invece riguardo una possibile verifica su un'attività di cooperative learning ?
ottimo, sintetico e chiarissimo
Chiaro ed esaustivo
Complimenti, molto chiaro!
Splendido
Complimenti e grazie!
Grazie!! Molto utile
Mi piace molto il tuo modo di semplificare argomenti complessi come questi. Ci sono dei tuoi video riferiti piu espressamente alle scuole superiori? Mi sembra di capire che tu sia un docente del primo ciclo.Grazie davvero❤
NON ESISTONO SCUOLE E NON ESISTONO DOCENTI
bravissima e chiarissima
Bellissimo
Grazie a tutti per i commmenti! Voglio rispondere a Laurabomprezzi (non mi è permesso rispondere al suo commento, non so perchè, allora lo faccio da qui), che sottolinea come spesso ci si dimentichi dei bambini plusdotati. E' vero e condivido pienamente. Ritengo inoltre che l'AC possa essere molto utile anche per loro. Proprio ieri la prof.ssa Maria Assunta Zanetti, dell'Università di Pavia, che si occupa di plusdotazione, ha ribadito, un convegno a Roma, come l'Apprendimento Cooperativo, può essere una metodologia per includere anche gli alunni con Alto Potenziale. Grazie Laura per avermi dato occasione di sottolineare questo aspetto!
Anch'io uso i più 'intelligenti' (magari non gifted...mah...) soprattutto nel peer tutoring. Insegno english alla primaria, con una mia aula con tutti gli strumenti, giochi, maps e supporti audio necessari.I banchi sono uniti in isole di 4 o max 6 alunni, e il cooperative mi permette molte attività sia scritte che da far orali. La scuola, forse mia come oggi ha bisogno di SPERIMENTARE e di insegnanti creative...speriamo che l'imminente turn over biblico ci arricchisce di nuovi talenti pronti a far rinascere la scuola, recuperando i buoni metodi del passato, (la cara amica Montessori ecc...) e innovando con umiltà ed empatia quello che dovrebbe tornare ad essere il mestiere più bello del mondo.
NESSUNO SI DIMENTICA DI NESSUNO
NON ESISTONO ALUNNI
@@valeriagecchele4638 NON ESISTONO AULE.
NON ESISTONO BANCHI
NON ESISTONO SCUOLE
NON ESISTONO INSEGNANTI
Ottimo 😍 ma si possono avere video di esempi pratici di metodologie didattiche?
grazie molto chiara la sua esposizione vorrei fare una domanda se possibile : se l alunno con Bes avesse problemi di comportamento dovuti ad un disturbo oppositivo provocatorio , come puo' essere realizzato L App cooperativo?
NON ESISTONO ALUNNI
TUTTI HANNO BISOGNI SPECIALI
NON ESISTE NESSUN DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO
sei stata veramente esaustiva... Grazie mille puoi per favore predisporre altri video con queste tematiche?
la strategia presentata nell' esempio è quella del "imparare insieme" ovvero Learning Together?
Mi viene da riflettere,visto le affermazione precedenti, che coloro che hanno l'alto potenziale, possono comunque trovare riscontri in questa pratica di apprendimento. forse dico un' eresia ma faccio un esempio.
Se in un gruppo ci sono allievi ad alto potenziale in matematica.. questi possono fare un gruppo ed esercitarsi sull' approfondimento di un modulo guidato dall'insegnante, il quale orienterà i ragazzi su cosa è opportuno conoscere per passare ad un livello successivo di apprendimento.
NON ESISTONO INSEGNANTI
veramente interessante...speriamo lo pensino anche durante la correzione della prova scritta tfa...
Molto interessante. Però volevo chiederti un chiarimento. Tu hai fatto un ottimo esempio di didattica inclusiva di tre allievi. Il resto della classe come lo organizzi? Anche loro si dividono in gruppi?
Certo Cynzia, l'esempio ti mostra la dinamica di un singolo gruppo, ma tutto il resto della classe è suddiviso in altrettanti piccoli gruppi da 3. L'Apprendimento cooperativo si è dimostrata una metodologia molto efficace per tutti, non solo per chi ha difficoltà di apprendimento particolari, ma anche per i bravi che, vedendosi investiti di un ruolo adatto alle loro capacità specifiche, vedono soddisfatti i bisogni di competenza e appartenenza. Fammi sapere se applichi : )
NON ESISTONO CLASSI
@@ForepsyIt NON ESISTONO CLASSI
NON ESISTONO DIFFICOLTA' DI APPRENDIMENTO
"BRAVO" NON E' UN AGGETTIVO CHE PUOI USARE PER L'APPRENDIMENTO DI UN BAMBINO
esempi? dove sono?
Bravissima.
Apporterei forse una modifica nell'ultima slide : sostituirei "senza dover pensare ad un percorso individualizzato" con " "senza dover pensare ad un percorso personalizzato" poiché un percorso individualizzato e un percorso personalizzato non sono le stesse cose. Un percorso individualizzato implica il raggiungimento degli stessi obiettivi con metodi diversi (e quindi nel caso del cooperative learning, ci siamo) mentre un percorso personalizzato implica il raggiungimento di obiettivi diversi con metodi diversi. Che ne pensa?
IL PERCORSO E' SEMPRE CREATO AD HOC PER OGNI SINGOLO RAGAZZO
STESSI OBBIETTIVI DI CHI??
Salve Anna, video molto utile.
Mi sono appena diplomata in servizi socio sanitari e dovrò aiutare nei compiti a casa un bambino con bes.
Mi chiedevo se gentilmente può darmi qualche consiglio, un quadro generale, degli step da seguire, qualche suggerimento su come affrontare lo studio ecc. Mi sembra di aver capito che soffre di ansia da prestazione, la mamma dice che è molto intelligente e bisogna gratificarlo. Spero in una sua risposta, grazie.
Amalo...metà lavoro sarà già fatto! ;D
NON ESISTONO COMPITI
TUTTI I BAMBINI HANNO BISOGNI SPECIALI
Sono d'accordo con tutto, vorrei solo includere una precisazione Non capisco perchè ci si dimentichi sempre di quei bambini con bisogni speciali che sono i gifted,i bambini con alto potenziale e che per questo vengono spesso lasciati a se stessi anzichè aiutati a potenziare le loro grandi capacità (ma anche sostenuti nelle loro piccole o grandi difficoltà emotivo/relazionali. Certamente l'apprendimento cooperativo è un ' ottima scelta metodologica che può rispondere anche alle loro esigenze.
TUTTI I BAMBINI HANNO BISOGNI SPECIALI ESSENDO UNICI!
NESSUNO SI DIMENTICA DI NESSUNO VISTO CHE LA FAMIGLIA CREA UN PERCORSO PERSONALIZZATO.
NESSUNO VIENE LASCIATO A SE' STESSO PERCHE' SEGUITO COSTANTEMENTE DAI GENITORI
Bene.
Cioè.. in vista di questo concorso, che ci richiede tecnicismi vari, c'è "BES" di tornare al 2013 per trovare un video "Umanista" . Grazie (e sarà forse 1 anno che stiamo impazzendo soprattutto con ud uda ua dove alla fine Nessuno degli addetti ai lavori è chiaro, Unitario e definitivo)
TUTTI I RAGAZZI HANNO BISOGNI SPECIALI ESSENDO UNICI
Ottima esposizione...
non dimentichiamo poi, che in tutti gli alunni aumenterà il senso di autostima ed autoefficacia, e quindi motivazione ad apprendere, giusto?
NON ESISTONO ALUNNI
Direi che potrebbe funzionare. E' da verificare.
Alcune osservazioni.I DSA sono inclusi nei BES. Lo dice anche lei , ma nella descrizione qui sopra appaiono ancora divisi comne sempre succede ancora oggi nella scuola (perchè non è chiaro cosa siano i Bes). Poi, è vero che l'esperienza presentata è cooperativa, ma è estremamente frutto di architettura. Ad averceli proprio tre alunni che si incastrano così bene! Al di là di tutto dobbiamo tenere presente che poi la stessa scuola alla fine del percorso scolastico chiede ad ogni alunno di essere indipendente e quindi questi non possono presentarsi in tre per riuscire a risolvere un solo problema.D'alta parte il bambino dislessico è già in grado di risolvere il proprio problema: basta che usi materiale compensativo e non ha bisogno di qualcuno che gli legga.
Salve Luca e grazie per la tua domanda. Puoi chiarire meglio cosa intendi quando dici che i DSA appaiono ancora divisi? In che senso? Rispetto all'attività questo è un esempio Luca, naturalmente bisogna poi fare lo sforzo personale di astrarre il concetto ed applicarlo alla propria classe. L'apprendimento cooperativo è una strategia inclusiva molto efficace, ma non si può improvvisare bisogna progettarla bene, almeno in una fase iniziale, poi si vive di rendita.
Anna La Prova Per divisi intendevo che i Dsa stanno da una parte e i bes dall'altra. Non mi sembra corretto dire che ho un Dsa e due bes. In realtà ho infatti tre bes di cui uno è dsa.
luca lucaluca Ok, ora mi è chiaro. In linea teorica hai ragione, poichè per BES intendiamo sostanzialmente 3 macrocategorie: gli alunni con certificazione di didsabilità, gli alunni con DSA e gli alunni con altri BES, dovuti a condizione socio-culturale, familiare, o che vivono un disagio particolare in un dato momento di vita (infatti la condizione di BES può essere anche transitoria). In questo senso, come tu dici, i DSA rientrano nei BES. Nel video chiamo gli alunni "Alunno DSA e alunno con BES" per semplificare e far capire a chi guarda come va strutturata il tipo di attività (gli insegnanti mi chiedono sempre, giustamente, di andare su esempi pratici, piuttosto che di soffermarmi sulle disquisizioni teoriche e io credo che abbiano ragione, per cui tendo ad essere pratica). Inoltre, poichè il video si riferisce all'inclusione degli alunni con BES, dò per scontato che si capisca che tutti gli alunni a cui faccio riferimento rientrano nella categoria stessa.
NON ESISTONO DSA
NON ESISTE LA DISLESSIA
TUTTI I BAMBINI HANNO BISOGNI SPECIALI
NON ESISTONO SCUOLE
NON ESISTONO ALUNNI
A NESSUNO E' RICHIESTO DI ESSERE INDIPENDENTE PERCHE' SI PUO' TRANQUILLAMENTE CONTINUARE A COOPERARE
@@ForepsyIt NON ESISTONO DSA
NON ESISTONO CLASSI
Riassuntino inclusione💞
efficacemente.....senza i
Io credo che solo alcune attività possono essere organizzate secondo il cooperative learning. Non trovo possibile, nè positivo, che tutto il lavoro scolastico avvenga così.
E' vero Lydia, l'AC non può essere realizzato sempre, come dico sempre agli insegnanti, deve essere considerato uno strumento in più nella mia cassetta degli attrezzi, che devo imparare ad utilizzare in maniera funzionale all'obiettivo. L'importante è chiedersi "Dove voglio arrivare" e capire se il tipo di attività/metodo è adatto allo scopo. Vietato innamorarsi di un metodo, qualsiasi metodo, e volerlo applicare sempre a tutti i costi, senza aver chiaro a cosa voglio tendere. Quello che mi capita di vedere, tra gli insegnanti che ho formato in tanti anni, è che chi diventa realmente bravo nell'applicare l'AC, poi tende ad applicarlo sempre più spesso, poichè ne coglie le potenzialità enormi e la flessibilità. Grazie cmq per il tuo commento.
NON ESISTE NESSUN LAVORO SCOLASTICO
@@ForepsyIt NON ESISTONO INSEGNANTI
dopo di che i bimbi capiscono che uno ha un ruolo, uno ne ha un'altro e si prendono tutti i giorni in giro tra loro. i pedagogisti devono andare a insegnare un po' prima di parlare
NESSUNO PUO' PRENDERE IN GIRO NESSUNO TESORO
Inapplicabile nelle scuole superiori di secondo grado
NON ESISTONO SCUOLE
ANCHE I RAGAZZI PIU' GRANDI POSSONO LAVORARE IN GRUPPO