W l'I-taglia - SottoFasciaSemplice

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  • เผยแพร่เมื่อ 4 พ.ย. 2024

ความคิดเห็น • 9

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO  10 ปีที่แล้ว +45

    Dio stramaledica gli inglesi!

    • @NEROITALICO
      @NEROITALICO  8 ปีที่แล้ว +9

      nicco bizza
      non ci sono popoli bastardi, ci sono solo persone stupide rese schiave dalla propaganda liberal/progress e filo comunista

  • @maen9584
    @maen9584 8 ปีที่แล้ว +17

    Viva l'Italia!!!!!

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO  9 ปีที่แล้ว +7

    Primato Italiano nella fisica: scoperti i fasci laser più sottili (Il Primato Nazionale)
    Roma, 5 mar - Un gruppo di ricerca dell’Università La Sapienza di Roma, dell’Istituto dei Sistemi complessi (Isc) del Cnr, sempre di Roma, dell’Università di Pavia e della Hebrew University of Jerusalem, ha scoperto fasci laser inferiori ad un millesimo di un capello che si propagano per grandi distanze in materiali trasparenti.
    I fasci laser vengono oggi utilizzati ovunque: in microscopia, telecomunicazioni, computer, stampanti tradizionali e 3D, microchirurgia. Il gruppo interazionale, coordinato da Eugenio Del Re del Dipartimento di fisica della Sapienza, ha scoperto i fasci laser più piccoli mai osservati.
    I risultati sono pubblicati su Nature Photonics. “Fino a oggi si riteneva che i fasci di luce non potessero avere dimensioni inferiori a mezzo milionesimo di metro per via del cosiddetto ‘limite diffrattivo’”, riferisce Claudio Conti, direttore dell’Isc-Cnr, “cioè la legge fisica secondo cui un fascio laser non può essere focalizzato a dimensioni inferiori alla lunghezza d’onda, che è diversa per ciascun colore della luce. Fino ad ora sono stati osservati fasci di circa un centesimo della sezione di un capello, noi ci siamo spinti fino ad un millesimo, utilizzando specifici materiali. Più è sottile un fascio laser, più piccoli sono i dettagli che si possono osservare e illuminare”.
    In particolare, i ricercatori hanno osservato fasci laser sotto i 280 nanometri, quasi un terzo della lunghezza d’onda utilizzata nell’esperimento, che si propagano senza distorsione per tutta la lunghezza del materiale utilizzato. Normalmente i fasci di luce non si comportano come oggetti dotati di massa e tendono ad allargarsi e disperdersi, ma in questo caso la loro interazione con gli elettroni nel materiale li rende simili a una punta rigida non deformabile e ultra sottile. Alla base di questo fenomeno c’è un particolare effetto fisico scoperto dai ricercatori, che fornisce una massa efficace (cioè un effetto che fa comportare questi fasci come se avessero una massa, ossia come fossero dei corpi solidi rigidi) ai fasci di luce e che ne inibisce l’allargamento e la diffrazione.
    Dettaglio dell’apparato meccanico di ultra-precisione nanometrica “made in Italy” sviluppato per gli esperimenti
    “Per valutare la larghezza minima raggiunta”, conclude Eugenio Del Re, “è stato necessario sviluppare uno strumento meccanico, e non ottico, capace di effettuare spostamenti controllati e veloci su scale nanometriche (‘near-field knife-edge’). Infatti i fasci di luce sono talmente sottili e al di sotto dei limiti consentiti dall’ottica normale che non è stato possibile misurare la loro dimensione usando telecamere, anche ad alta risoluzione, e lenti, anche enormi”.
    Questo studio apre importanti prospettive per microscopi ad altissima risoluzione e profondità di penetrazione, stampanti tridimensionali ultra-precise, bisturi laser sub-cellulari, e nuovi dispositivi opto-elettronici e di memorizzazione ad altissima capacità e basso costo.
    La scheda della ricerca
    Chi: La Sapienza Università di Roma, Isc-Cnr di Roma, Università di Pavia, Hebrew University of Jerusalem.
    Che cosa: Scoperti i più sottili fasci di luce mai osservati. ‘Subwavelength anti-diffracting beams propagating over more than 1,000 Rayleigh lengths’, Nature Photonics, 2015
    Francesco Meneguzzo
    www.ilprimatonazionale.it/scienza-e-tecnologia/primato-italiano-fisica-fasci-laser-piu-sottili-18341/

    • @NEROITALICO
      @NEROITALICO  9 ปีที่แล้ว +1

      In arrivo nuove cure (tutte italiane) per Hiv e Aids
      (Il Primato Nazionale)
      Milano, 6 mar - Ricercatori dell’Istituto di tecnologie biomediche (Itb) del Cnr di Milano e dell’Istituto Pasteur di Parigi hanno dimostrato che le “nucleoporine” hanno un ruolo importante nei meccanismi che permettono al virus Hiv di integrarsi nel genoma umano. Dalla scoperta potrebbero derivare farmaci in grado di impedire l’infezione.
      Una nuova speranza contro l’Hiv di tipo 1 e la sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids), potrebbe arrivare da uno studio internazionale, che dimostra come l’interazione tra virus e proteine del complesso del poro nucleare (Npc) sia essenziale per la replicazione dell’Hiv nella cellula ospite. A documentare la scoperta uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, condotto da ricercatori del Itb-Cnr, dell’Istituto Pasteur di Parigi, in collaborazione con l’Albert Einstein College of Medicine di New York e il centro di Statistica e scienze biomediche del San Raffaele di Milano.
      “I pori nucleari, composti da nucleoporine, controllano il passaggio di molecole tra il nucleo e il citoplasma all’interno della cellula”, spiega Ermanno Rizzi dell’Itb-Cnr, “e le proteine che lo compongono svolgono un ruolo cruciale nella fisiologia delle cellule, poiché gestiscono l’organizzazione tridimensionale della cromatina, la cui struttura è responsabile dell’attivazione dei geni, sia cellulari che di eventuali ospiti come Hiv”.
      Figura principale dell’articolo su Nature Communications
      “Per comprendere il meccanismo virus/cellula”, spiega Francesca Di Nunzio dell’Istituto Pasteur di Parigi, “abbiamo usato metodologie di microscopia ed elevata risoluzione (Storm) e test di biologia molecolare, per comprendere il ruolo specifico di due nucleoporine strettamente interconnesse tra loro, la Nup153 e la ‘Tpr’. A favorire il passaggio del virus nel nucleo attraverso i pori, sarebbe proprio la nucleoporina Nup153, mentre la Tpr, avrebbe l’effetto di mantenere la cromatina attiva in prossimità del poro favorendo la replicazione del virus e confermando la stretta relazione tra loro”.
      “L’analisi di tale meccanismo è stata possibile grazie anche a tecnologie di sequenziamento ad alta processività come il Next Generation Sequencing (Ngs)”, sottolinea Ermanno Rizzi, “che ha consentito di evidenziare l’integrazione delle sequenze virali nel genoma umano. I risultati ottenuti favoriranno lo sviluppo di nuovi farmaci in grado di agire sul virus prima ancora che possa entrare nel nucleo ed infettare la cellula”.
      La ricerca è stata finanziata dall’Istituto Pasteur, ANRS, Region Ile-de-France e MIUR- Futuro in ricerca.
      La scheda della ricerca
      Chi: Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche (Itb-Cnr) di Milano, Istituto Pasteur di Parigi, Albert Einstein College of Medicine di New York e centro di Statistica e Scienze biomediche del San Raffaele di Milano.
      Che cosa: Scoperta l’importanza del ruolo dei pori nucleari nelle infezioni da HIV-1. “Chromatin organization at the nuclear pore favours HIV replication” Nature Communications, 6, 2015
      Francesco Meneguzzo
      www.ilprimatonazionale.it/scienza-e-tecnologia/nuove-cure-aids-hiv-ricercatori-italiani-18461/

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO  12 ปีที่แล้ว +14

    RISCATTO ITALIANO

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO  9 ปีที่แล้ว +4

    Arriva la super risonanza che brucia il cancro (Il Primato Nazionale)
    Forlì, 2 mar - All’Istituto Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (Irst) è arrivata una nuova macchina per la risonanza magnetica in grado di “bruciare” letteralmente le cellule tumorali grazie all’aumentata potenza di campo ed a una migliore risoluzione.
    Lo strumento, prodotto finale di una ricerca che vede l’Italia in primo piano, si chiama Rm 3 Tesla ed è dotato di sistema Hifu (High-Intensity Focused Ultrasound) che consentirà di eliminare il tumore e di monitorare in tempo reale l’andamento del trattamento.
    Il meccanismo di questa “super” risonanza consentirà - sottolinea Dino Amadori, direttore scientifico dell’Irst - di “dare al via ad una piano di ricerca per la diagnosi e cura dei tumori unico nel panorama internazionale”.
    La tecnologia Hifu non è nuova ed è frutto diretto della tecnologia spaziale europea che già nel 2004 mise a punto l’utilizzo di ultrasuoni per finalità anticancro. La particolarità di questo strumento è di avere una potenza di campo doppia rispetto a quelli del passato, che si fermavano a 1,5 Tesla (il Tesla è l’unità di misura del campo EM) consentendogli, oltre ad una maggiore risoluzione e quindi accorciamento della tempistica dell’esame, di eliminare il tumore agendo su di un’area limitata, ed è questa la vera novità.
    Questa tecnica innovativa sarà “meno invasiva e più tollerabile, senza gli effetti collaterali negativi della chemio e della radioterapia“, prosegue il dott. Amadori, inoltre il macchinario permette di registrare gli aspetti di funzionamento degli organi: “Per esempio studiando il cervello si possono vedere le reazioni delle diverse aree al dolore e se ne può monitorare l’intensità. Ciò ci consentirà di curarlo meglio“.
    I medici potranno anche studiare le alterazioni che fegato e cuore subiscono per via della tossicità dei trattamenti chemioterapici, correggendo in tal modo i dosaggi prima che si manifestino danni permanenti. Infine, si potrà osservare il flusso sanguigno e la maniera in cui i farmaci si diffondono nell’organismo.
    Questa super risonanza verrà sperimentata nei prossimi 3 anni a partire dal prossimo aprile per verificarne la sicurezza e l’efficacia diagnostica e curativa; potrà accedervi qualsiasi paziente in possesso dei requisiti idonei alla sperimentazione.
    Paolo Mauri
    www.ilprimatonazionale.it/scienza-e-tecnologia/super-risonanza-lotta-al-cancro-18167/

  • @NEROITALICO
    @NEROITALICO  9 ปีที่แล้ว +4

    Guarda e condividi il mio ultimo video "IL FASCISMO E' PER SEMPRE"
    th-cam.com/video/z83N0M2o8ng/w-d-xo.html