Buonasera, grazie! Sarebbe bello che in questo periodo invernale realizzasse una serie di video sulla concimazione (organica, fogliare, ecc...) un po' come quelli sull'inerbimento... con fabbisogni delle piante nelle varie fasi vegetative, prevenzione e risoluzione di carenze ecc... video sempre molto interessanti!
@@K.Mira81 grazie per apprezzare e per il consiglio. Il tema nutrizione è meno generalizzabile rispetto alla potatura poiché entrano in gioco variabili che sono molto diversificate: la tipologia di terreno influenza tantissimo, oltre che clima, varietà, livello di carica, tipologia di prodotti disponibili nella zona, ecc.
IL superintensivo è bello e produttivo con varietà meno vigorose fino a 6-7 anni, dopo è in declino. Forse ha senso con arbequina, arbosana, leccio del corno ecc. iniziare con sesto 6x3 per passare all'occorrenza a 6x6. Ho piantato 4 anni fà 3 arbequina a metri 3 l'uno dall'altro fra 1 o 2 anni lo spazio fra pianta e pianta sarà esaurito. Ti ringrazio per i video obbiettivi e professionali che produci.
Buonasera Carlo oltre al sesto di impianto secondo me influisce anche il metodo di lavorazione e le varie concimazioni che si fanno su un sesto di impianto così stretto bisognerebbe forzare molto sia per via fogliare che in concimazione autunnale e primaverile… certamente non si risolve del tutto il problema ma lo si argina per un buon 80%…..questo è un mio pensiero… Buona serata sempre ottime spiegazioni
@@ChristopherImpicciatore sicuramente Cristhoper, la nutrizione è la gestione del suolo hanno la loro influenza. Quello che volevo mostrare principalmente nel video è l’importanza dello spazio nel suolo ed aereo disponibile per ogni pianta che si apprezza benissimo osservando la differenza tra le piante interne e quelle esterne che a parità di nutrizione e gestione del suolo, sembrano totalmente differenti.
Conosco la Nociara, è una buona cultivar, da un buon olio robusto discretamente amaro e piccante. Pianta assurgente, un poco rognosa nella gestione! Effettivamente, cresce bene e produce se ha buoni spazi vitali, come dice Carlo, 80/90 mq a pianta è l’ideale
@@marcomalagninoprof è un ottima varietà, di grandissimo potenziale produttivo. Nella nostra zona è una delle più utilizzate nella realizzazione di nuovi impianti da circa 20anni a questa parte
@@Sampeylameggia la Nociara non è una cultivar adatta ad sesti superintensivi in quanto ha bisogno di raggiungere un volume di chioma amplio per produrre. In intensivi (6x6) può lavorare bene. La qualità dell’olio può essere considerata media.
@@Sampeylameggia qualunque oliva, se trattata bene (curando la raccolta, trasporto, tempo trascorso prima dell’estrazione, processo di estrazione) da olio extravergine. Da Arbequina, arbosana, koroneiki, tipiche varietà adatte a sesti superintensivi, si possono ottenere oli extravergini di qualità pari o superiori rispetto a oli da olive in sesto tradizionale.
@@Sampeylameggia discorso diverso sono gli oli da concorso, in quel settore tendono ad avere maggior successo varietà che esprimono livelli alti di profumi ed equilibrio tra sentori in bocca, amaro e piccante. In questo senso, data la limitata possibilità di attingere a molte varietà nella realizzazione di un impianto superintensivo, l’offerta di oli non può essere altamente differenziata, ma è limitata alle varietà adattabili.
Sono anni che si fanno errori nella progettazione di oliveti. Dai leccini in sesti intensivi degli anni 80-90 lasciati ancora oggi a 5x5-6x6 gestiti solo con potature di pulizia agli attuali sesti superintensivi a 4x1,3-1,5 propinati con qualsiasi varietà, terreno e disponibilità di acqua. Senza tralasciare chi sta impiantando cultivar come leccio del corno a 5x6-6x6 con l'idea di lasciarlo così a vita in un clima che protende a pluviometrie sempre minori.
@@Kripton.44 certo, le più produttive sono arbequina e arbosana. Tutte le nuove come favolosa e Lecciana devono ancora dimostrare la loro produzione nel lungo periodo
Ma il super intensivo, non ha senso se lavorato tutto a macchina, e come dici tu ha senso per un periodo limitato, poi o va rimpiazzato o come dici tu trasformato in altro ( no super intensivo
Dipende dalla varietà e dal sesto di impianto utilizzato in base alle capacità del terreno, latitudine e disponibilità di acqua. Se tenute in conto queste variabili, viene progettato correttamente, può essere produttivo a vita. Il problema che si riscontra è che si vendono soluzioni uguali per tutti. In Italia stiamo scoprendo ora questo tipo di piantagioni e si stanno commettendo parecchi errori, il primo è proprio il sesto di impianto: 4x1,5 per tutti e con tutte le varietà.
@PotaturaOlivoItalia ne so veramente poco. Il discorso del limite nel tempo ne avevo sentito parlare per quelli con potatura e raccolta meccanizzato, l' olivo non è siepe o vigna. Corretto il discorso dell' orientamento che sicuramente aiuta, ma se fai come una siepe e tagli sempre i stessi ricacci e sempre alla stessa altezza non capisco come si possa rispettare la proporzione chioma radice. Anche tu andresti a ridurre il sesto d' impianto, tagliando una pianta si ed una no, a quel punto non penso si possa ancora chiamare super intensivo, o sbaglio?
@@marcellomorelli2346 il caso specifico del video riguarda la varietà nociara. L'idea di realizzare un oliveto superintesivo nasce grazie alla varietà Arbequina che per le sue caratteristiche vegetative riesce ad adeguarsi ad avere l'olivo di fianco particolarmente vicino. La potatura ovviamente se effettuata solamente meccanicamente ha risultati nefasti, riducendo enormemente la produttività dell'olivo. Con la potatura manuale (ben fatta) l'arbequina in superintensivo può rimanere produttiva a vita con il sesto giusto. Per il discorso sesto, di solito fino ai 600 alberi/ha viene considerato intensivo, quindi si potrebbe dire che superata questa quota inizierebbe un superintensivo, non bisogna per forza arrivare al limite dei 1600 alberi/ha. Gestendo le piante con la potatura (manuale) si può tranquillamente raccogliere un 6x2,5-3 con la macchina scavallatrice.
Buonasera, grazie! Sarebbe bello che in questo periodo invernale realizzasse una serie di video sulla concimazione (organica, fogliare, ecc...) un po' come quelli sull'inerbimento... con fabbisogni delle piante nelle varie fasi vegetative, prevenzione e risoluzione di carenze ecc... video sempre molto interessanti!
@@K.Mira81 grazie per apprezzare e per il consiglio. Il tema nutrizione è meno generalizzabile rispetto alla potatura poiché entrano in gioco variabili che sono molto diversificate: la tipologia di terreno influenza tantissimo, oltre che clima, varietà, livello di carica, tipologia di prodotti disponibili nella zona, ecc.
IL superintensivo è bello e produttivo con varietà meno vigorose fino a 6-7 anni, dopo è in declino.
Forse ha senso con arbequina, arbosana, leccio del corno ecc. iniziare con sesto 6x3 per passare all'occorrenza a 6x6.
Ho piantato 4 anni fà 3 arbequina a metri 3 l'uno dall'altro fra 1 o 2 anni lo spazio fra pianta e pianta sarà esaurito.
Ti ringrazio per i video obbiettivi e professionali che produci.
@@natalecrosa4680 si il superintensivo ha bisogno di varietà poco vigorose. Grazie per visualizzare e commentare
Buonasera Carlo oltre al sesto di impianto secondo me influisce anche il metodo di lavorazione e le varie concimazioni che si fanno su un sesto di impianto così stretto bisognerebbe forzare molto sia per via fogliare che in concimazione autunnale e primaverile… certamente non si risolve del tutto il problema ma lo si argina per un buon 80%…..questo è un mio pensiero…
Buona serata sempre ottime spiegazioni
@@ChristopherImpicciatore sicuramente Cristhoper, la nutrizione è la gestione del suolo hanno la loro influenza. Quello che volevo mostrare principalmente nel video è l’importanza dello spazio nel suolo ed aereo disponibile per ogni pianta che si apprezza benissimo osservando la differenza tra le piante interne e quelle esterne che a parità di nutrizione e gestione del suolo, sembrano totalmente differenti.
@@ChristopherImpicciatore grazie per visualizzare e lasciare un commento
@@PotaturaOlivoItalia grazie a te per illustrarci sempre le differenze nette sui vari impianti e i vari tipi di gestione
Conosco la Nociara, è una buona cultivar, da un buon olio robusto discretamente amaro e piccante. Pianta assurgente, un poco rognosa nella gestione! Effettivamente, cresce bene e produce se ha buoni spazi vitali, come dice Carlo, 80/90 mq a pianta è l’ideale
@@marcomalagninoprof è un ottima varietà, di grandissimo potenziale produttivo. Nella nostra zona è una delle più utilizzate nella realizzazione di nuovi impianti da circa 20anni a questa parte
Arivare ad un 6x8 sarebbe ok. Com'è qualitativamente quella varietà? Sapevo che son mediocri le cultivar disponibili per il superintensivo. Un saluto.
@@Sampeylameggia la Nociara non è una cultivar adatta ad sesti superintensivi in quanto ha bisogno di raggiungere un volume di chioma amplio per produrre. In intensivi (6x6) può lavorare bene. La qualità dell’olio può essere considerata media.
@@Sampeylameggia qualunque oliva, se trattata bene (curando la raccolta, trasporto, tempo trascorso prima dell’estrazione, processo di estrazione) da olio extravergine. Da Arbequina, arbosana, koroneiki, tipiche varietà adatte a sesti superintensivi, si possono ottenere oli extravergini di qualità pari o superiori rispetto a oli da olive in sesto tradizionale.
@@Sampeylameggia discorso diverso sono gli oli da concorso, in quel settore tendono ad avere maggior successo varietà che esprimono livelli alti di profumi ed equilibrio tra sentori in bocca, amaro e piccante. In questo senso, data la limitata possibilità di attingere a molte varietà nella realizzazione di un impianto superintensivo, l’offerta di oli non può essere altamente differenziata, ma è limitata alle varietà adattabili.
C' é stato un problema di partenza! Come é possibile pensare di progettare un' oliveto cosi..
Sono anni che si fanno errori nella progettazione di oliveti. Dai leccini in sesti intensivi degli anni 80-90 lasciati ancora oggi a 5x5-6x6 gestiti solo con potature di pulizia agli attuali sesti superintensivi a 4x1,3-1,5 propinati con qualsiasi varietà, terreno e disponibilità di acqua. Senza tralasciare chi sta impiantando cultivar come leccio del corno a 5x6-6x6 con l'idea di lasciarlo così a vita in un clima che protende a pluviometrie sempre minori.
Se non sbaglio ci sono delle varietà più indicate per l'intensivo come la Favolosa o la lecciana
@@Kripton.44 certo, le più produttive sono arbequina e arbosana. Tutte le nuove come favolosa e Lecciana devono ancora dimostrare la loro produzione nel lungo periodo
Proprio la nociara non è ideale per il superintensivo...
Ma il super intensivo, non ha senso se lavorato tutto a macchina, e come dici tu ha senso per un periodo limitato, poi o va rimpiazzato o come dici tu trasformato in altro ( no super intensivo
Dipende dalla varietà e dal sesto di impianto utilizzato in base alle capacità del terreno, latitudine e disponibilità di acqua. Se tenute in conto queste variabili, viene progettato correttamente, può essere produttivo a vita.
Il problema che si riscontra è che si vendono soluzioni uguali per tutti. In Italia stiamo scoprendo ora questo tipo di piantagioni e si stanno commettendo parecchi errori, il primo è proprio il sesto di impianto: 4x1,5 per tutti e con tutte le varietà.
@PotaturaOlivoItalia ne so veramente poco. Il discorso del limite nel tempo ne avevo sentito parlare per quelli con potatura e raccolta meccanizzato, l' olivo non è siepe o vigna. Corretto il discorso dell' orientamento che sicuramente aiuta, ma se fai come una siepe e tagli sempre i stessi ricacci e sempre alla stessa altezza non capisco come si possa rispettare la proporzione chioma radice.
Anche tu andresti a ridurre il sesto d' impianto, tagliando una pianta si ed una no, a quel punto non penso si possa ancora chiamare super intensivo, o sbaglio?
@@marcellomorelli2346 il caso specifico del video riguarda la varietà nociara. L'idea di realizzare un oliveto superintesivo nasce grazie alla varietà Arbequina che per le sue caratteristiche vegetative riesce ad adeguarsi ad avere l'olivo di fianco particolarmente vicino.
La potatura ovviamente se effettuata solamente meccanicamente ha risultati nefasti, riducendo enormemente la produttività dell'olivo. Con la potatura manuale (ben fatta) l'arbequina in superintensivo può rimanere produttiva a vita con il sesto giusto.
Per il discorso sesto, di solito fino ai 600 alberi/ha viene considerato intensivo, quindi si potrebbe dire che superata questa quota inizierebbe un superintensivo, non bisogna per forza arrivare al limite dei 1600 alberi/ha. Gestendo le piante con la potatura (manuale) si può tranquillamente raccogliere un 6x2,5-3 con la macchina scavallatrice.