Com'erano composti i nomi dei Romani?

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  • เผยแพร่เมื่อ 23 พ.ย. 2024

ความคิดเห็น • 107

  • @Caneprocionetanuki
    @Caneprocionetanuki 2 ปีที่แล้ว +31

    Sarebbe interessante un video sull'importanza delle tribù nel mondo romano

    • @StorieDiMafiaYT
      @StorieDiMafiaYT 2 ปีที่แล้ว +6

      Almeno inizialmente erano la chiave per l'organizzazione sociale

  • @idraote
    @idraote 2 ปีที่แล้ว +11

    Ed ecco un argomento su cui pensavo di conoscere già il tutto necessario e che si rivela invece parecchio più complesso. A mia discolpa dirò che nei testi scolastici che ho avuto fra le mani non si andava mai oltre una sommaria descrizione dei tria nomina.
    Credo che acquisterò di corsa il libro consigliato 😅

  • @francescograssi2913
    @francescograssi2913 2 ปีที่แล้ว +7

    Anche nella Campania appenninica, ma so che anche nella provincia di Foggia funziona così, si hanno dei nomi apposti o alla famiglia (per via di un antenato e una sua caratteristica fisica o caratteriale) o al singolo sempre per questo tipo di caratteristiche.
    Faccio due esempi:
    Un signore molto irruento in gioventù aveva Nome + cognome + tempestia (ovvero iracondo) ed era suo personale.
    Una famiglia i cui componenti avevano tutti gli occhi verdi venivano chiamati
    Nome + cognome + calacerte ovvero il dialetto per lucertola.

  • @emilianomanca6446
    @emilianomanca6446 2 ปีที่แล้ว +16

    Anche in Sardegna il nomignolo (nomìngiu, nominzu, allumìngiu etc.) da individuale si fa collettivo ed ereditario estendendosi alla famiglia per generazioni. Posso citare come esempi due rami della mia famiglia: Pau Centous (=Centouova) e Pili Conch'e ferru (esteso: Conca de ferru=Testa di ferro). Spesso la nascita di questo "cognomen" è tanto "antica" (in realtà credo bastino due-tre generazioni) che non si tramanda più l'episodio che l'ha originato. Un tempo il fenomeno era vivo anche in città, oggi penso che sopravviva soltanto in comunità poco popolose.

    • @piergiorgiopassera3976
      @piergiorgiopassera3976 2 ปีที่แล้ว +1

      Concordo ... Nei paesi famiglie con lo stesso cognome ...per distinguere si usava "soprannome"...Caluso (To) diverse famiglie Passera io_la mia Roc (grande pietra vicino casa miei nonni).. oggi.. tante persone..non del posto..si perderà..

    • @sandrotaddei11
      @sandrotaddei11 ปีที่แล้ว

      Stesso fenomeno ho riscontrato ancora negli anni '60 '70 del secolo scorso in provincia di Ancona ,la famiglia Taddei era conosciuta come 'Guzzí "

  • @bandadelsughero9093
    @bandadelsughero9093 2 ปีที่แล้ว +3

    Ti ringrazio davvero tanto sei l unico che ha risposto a questa domanda. L unico TH-camr che mi ha dato una valida risposta

  • @giorgiosicardi4543
    @giorgiosicardi4543 2 ปีที่แล้ว +4

    Buongiorno, ultimamente ho recuperato molti dei suoi primi video e se da subito era chiaro il suo approfondito studio delle fonti e la conoscenza degli argomenti trattati, voglio farle i complimenti per come ha costantemente migliorato la chiarezza dell'esposizione rendendo questo e molti altri video godibili e fruibili ad ogni tipo di pubblico.
    Volevo chiederle se avesse intenzione di recuperare il filone gallico: sarebbero interessanti video sulla presenza e diffusione dei celti nelle varie regioni italiane, similarmente al video che aveva prodotto sul Veneto. Ovviamente io sarei interessato ad un video similare sul Piemonte, la mia regione, anche per avere chiarezza sui vari rapporti e incontri fra celti e liguri. Un altro video che mi permetto di suggerirle sarebbe sulla figura di Vercingetorige, secondo me molto interessante.
    Ancora complimenti per questo bellissimo progetto.

  • @dusk6159
    @dusk6159 2 ปีที่แล้ว +1

    Eccellente tema e approfondimento. Un altro ottimo servizio per gli ascoltatori.

  • @claudiofusco2890
    @claudiofusco2890 2 ปีที่แล้ว +5

    Grazie per l’esposizione esemplare.

  • @FrancescoCostaMerlara
    @FrancescoCostaMerlara 2 ปีที่แล้ว +2

    Complimenti come sempre per il magnifico video. Riguardo la curiosità finale, è interessante notare come il "secondo cognome" non sia sopravvissuto solo in zone rurali. Da veneto, credo infatti che tu conosca il curioso caso di Chioggia, forse unico nel suo genere. Evidentemente l'alto tasso di endogamia dei chioggiotti nei secoli ha portato ad una preponderanza dei cognomi Boscolo e Tiozzo, così da rendere necessaria tuttora l'aggiunta all'anagrafe del "detto" che sarebbe il ramo della famiglia.

  • @maximusmeridio1970
    @maximusmeridio1970 2 ปีที่แล้ว +4

    Video molto interessante, bravo 👍😃

    • @Evropantiqva
      @Evropantiqva  2 ปีที่แล้ว +1

      Grazie!

    • @maximusmeridio1970
      @maximusmeridio1970 2 ปีที่แล้ว +1

      @@Evropantiqva Ave mi piacerebbe ascoltarla dal vivo, magari a Verona,, è un ottimo docente di storia.

  • @StorieDiMafiaYT
    @StorieDiMafiaYT 2 ปีที่แล้ว +6

    Qualcuno renda immortale quest'uomo!!

  • @maurolanducci4361
    @maurolanducci4361 2 หลายเดือนก่อน +1

    Ottimo. Sempre molto dettagliato

  • @conviviumlatinorum
    @conviviumlatinorum ปีที่แล้ว +1

    Nelle campagne di Treviso, più precisamente a Ponzano Veneto, c'era l'abitudine di chiamare "Fermi" tutti quelli che hanno il cognome "Rossi", "Fermeti" tutti i "De Rossi"; "Pitoni" i "Piovesan"; "Paeasoni" i "Brunello" e via così. Mi ero sempre chiesto il perchè di questa strana tradizione. 🤩🤩🤩

  • @lazanna7777
    @lazanna7777 2 ปีที่แล้ว +4

    Al paese dei miei, nella bassa padovana, TUTTI sono chiamati per Praenomen e Cognomen. Il "Nomen" (cognome moderno) è presente nei registri dell'anagrafe e nella carta d'identità, ma non è usato nella vita comune.
    La famiglia dei miei nonni paterni è definita "Zancan", quella del cugino di mio padre (che all'anagrafe portava lo stesso cognome) era definita "Piombo". Quando, da piccolo, andavo in visita dai parenti non riuscivo a capire a chi ci si riferisse nei loro discorsi.. e non ero certo se mi stessero insultando quando dicevano "... sei un Zancan o uno Scucio?" (Scucio= cognomen della famiglia di mia madre, che all'anagrafe ovviamente non si chiamava così).

    • @ivantessarolol4821
      @ivantessarolol4821 2 ปีที่แล้ว +1

      In Veneto questo cognomen viene detto anche "menda"

  • @huitzilcorp
    @huitzilcorp 2 ปีที่แล้ว +3

    A Chioggia in teoria hanno anche questa cosa, in Veneto (e in Italia in generale) il fatto di avere nomi delle varie famiglie con lo stesso cognome si chiama in modi diversi, tipo nell'alta padovana si chiama "menda".

  • @fuferito
    @fuferito 2 ปีที่แล้ว +8

    In Sicilia, al cognome di alcuni, a volte, viene aggiunto un soprannome chiamato _'ngiùria._
    Ad esempio, ricordo tempo fa nell'agrigentino, di un reduce dell'ultima guerra che veniva riferito come, “l'Africano” per aver combattuto in Nord Africa.

    • @roccopolimena5207
      @roccopolimena5207 2 ปีที่แล้ว +3

      Ingiuria che poi veniva ereditato dai discendenti

    • @aaa-mb2ii
      @aaa-mb2ii 2 ปีที่แล้ว +2

      mio nonno in paese veniva chiamato u miricanu perché era figlio di emigrati in America latina🤣. un amico mio e tutti membri maschi della famiglia vengono chiamati 'licchio', dal bisnonno Paolo, chiamato Paolicchio da cui licchio.

  • @fjedricvlika9895
    @fjedricvlika9895 2 ปีที่แล้ว +5

    Anche da noi in Friuli, più precisamente in Val Resia, abbiamo delle sorta di Cognomen, infati una domanda frequente è "Či judi ti se?" Tradotto "Di Che Gente sei?".
    Non abbiamo una parola specifica per identificare questo "Cognomen" apparte "Judi", che vuol dire Persone o Gente (Gens?), spesso viene (forse erroneamente) detto Nome di Casato.
    Però, come da tè specificato, anche i nostro Cognomen derivano o da patronimici, come Jarnëjave (pronuncia: Iarneiave, discendenti di Bartolomeo) oppure da mestieri, come Citirawcave (pronuncia: Zitirauzave, i violinisti).
    Davvero molto interessante, il Passato che va a dare un senso al Presente.

  • @TitusGalliusMontanus
    @TitusGalliusMontanus 2 ปีที่แล้ว +3

    Sono molto interessato alla questione del Cognomen.
    Capisco la "cristallizzazione" dello stesso nelle classi patrizie o comunque in famiglie il cui patrimonio e prestigio erano considerevoli... Ma possiamo dire lo stesso dello strato più basso - seppur libero - della popolazione? È possibile che fra i plebei di ceto medio-basso anche in epoche successive, il cognomen continuasse ad essere personale ed attribuibile ad una caratteristica del singolo, invece che essere tramandato di padre in figlio?
    Inoltre... quanto detto va bene per iscrizioni, burocrazia e retorica... ma nel caso della vita di tutti i giorni, come ci si chiamava?
    Portando ad esempio la classica scena di un incontro casuale, un uomo che dovesse chiamare ed attirare l'attenzione di un'altro in mezzo alla folla, come lo avrebbe chiamato? Mi pare evidente che a gridare "Quintus!" o "Titus!" si sarebbero girati in 30...

  • @nicolocrippa8514
    @nicolocrippa8514 2 ปีที่แล้ว +2

    Dalle mie parti in Brianza fino alla generazione dei miei nonni si usavano tantissimo sia i soprannomi personali aggiunti dopo il nome proprio, sia i soprannomi "di famiglia", sempre aggiunti dopo il nome proprio, sia dei patronimici, oppure il nome della cascina o frazione di provenienza.
    Tutti questi soprannomi nell'ambiente paesano erano di fatto più importanti dei cognomi ufficiali, che spesso non venivano proprio usati nella vita quotidiana.
    Comunque non c'era una regola fissa.
    Alcun e persone avevano solo il soprannome personale, altre solo quello familare o solo il patronimico ecc.

  • @cricrem
    @cricrem 2 ปีที่แล้ว +1

    Grazie! sempre interessantissimo!
    A Brescia, nella bassa, lo Scötöm, viene usato per indicare non necessariamente le famiglie più importanti, viene più che altro indicato per le famiglie che da più generazioni risiedono nella comunità. I braccianti agricoli viaggiano nei vari paesi per i contratti annuali di fatto perdevano o non possedavano lo Scötöm, in quanto veniva utilizzato solo nel paese o nelle aree limitrofe. Ad esempio nel mio paese d'origine sono riconosciuto come un Corér, a 15 km di distanza questo nome non ha nessun significato identificativo.

  • @veleno3474
    @veleno3474 2 ปีที่แล้ว

    Video interessante come sempre.. molto ben curato e piacevole da ascoltare... Complimenti...

  • @Nicods
    @Nicods 2 ปีที่แล้ว +6

    Direi che il terzo elemento è diffuso in ambito rurale un po' dappertutto in Italia, non solo al nord. Da me (Molise) è chiamato "razza" ed è diffuso per lo più nei piccoli centri, è una sorta di "secondo cognome", ne ricordo due usi, per distinguere tra varie famiglie che hanno lo stesso cognome (spesso nei piccoli centri i cognomi sono pochi) oppure, informalmente, per indicare similitudini caratteriali o anatomiche che avvicinano qualcuno più al ramo materno o a quello paterno. Non credo però sia derivato dal cognome latino, mi pare più verosimile un retaggio di qualche forma di riconoscimento familiare usato prima dell'imposizione dei cognomi, d'altra parte quando i cognomi non c'erano in qualche modo si doveva far capire chi fosse la Maria o l'Antonio di cui si parlava.
    Edit: comunque ormai centri davvero isolati che conservano le loro tradizioni e in cui i cognomi sono davvero pochi ce ne sono pochi, la rosa dei nomi usati si allarga sempre più, le omonimie sono sempre più rare, è un uso che si sta perdendo, lo sento sempre meno, quasi per nulla.

    • @roccopolimena5207
      @roccopolimena5207 2 ปีที่แล้ว

      Nella razza veniva ereditato il soprannome e il primogenito ereditava anche il nome del nonno, che in questo modo si tramandava...

    • @sandrotaddei11
      @sandrotaddei11 2 ปีที่แล้ว +1

      Lo stesso accade ,per mia esperienza in altre aree del centro e del Sud d Italia ( la famiglia dei "Picciaffuoco"di Rocca Bascerana ) oppure ,sempre in ambito di piccoli paesi, il sopranome attribuito per una caratteristica fisica o caratteriale ( a Colfiorito ( in comune di Foligno PG) c'è per esempio uno "Sfoderó" per il suo carattere estroverso, che si vanta facilmente,che "sfodera" facilmente le proprie capacità ( vere o presunte) insomma che,in maniera figurata "estrae dal fodero il pene per mostrarne la potenza"

  • @GiuseppeSavo
    @GiuseppeSavo 2 ปีที่แล้ว +1

    Se può essere utile, in ciociaria (r)esiste ancora l'uso del soprannome familiare (la famiglia, la "razza") lì dove ci sono contesti in cui i cognomi sono pochi, le persone hanno antenati comuni, ma c'è necessità di riconoscere lo specifico "Mario Lampazzi" tra i 4-5 che sono presenti in paese. In questo caso le famiglie, per qualche generazione, adottano un soprannome che viene tramandato in genere come il cognome e che spesso in ambito paesano sostituisce il soprannome. Sull'origine di questi soprannomi ci sarebbe veramente da fare uno studio perché a volte hanno legami con la terra (gli àsono/ l'asino, i cipolla, i porco ecc) mentre a volte sono legati o a comportamenti "particolari" (nciamp'callacqua , ovvero "inciampa sulle pozzanghere") o ad elementi di cui non sono chiare le origini (i "cruòtto" per me sono un vero mistero come d'altronde Cucchèo). La cosa interessante è che questi soprannomi non sono standardizzati, ma ad un certo punto possono essere acquisiti ex novo. Conosco un Antonio Anticoli detto "La Loggia" che deve il suo soprannome al fatto che abitava in una casa a cui si arrivava salendo su una loggia, un terrazzo, ed il suo soprannome è passato ai figli.

  • @petreius91
    @petreius91 2 ปีที่แล้ว +3

    In Campania il cognomen si è manutenuto conservando fedelmente la sua funzione: si chiama “contranome”

  • @roccopolimena5207
    @roccopolimena5207 2 ปีที่แล้ว +2

    Interessante, come sempre!

  • @manlio00
    @manlio00 2 ปีที่แล้ว +2

    Interessante sarebbe un approfondimento sull’evoluzione del nome romano nel tardo impero

  • @PioloNelson
    @PioloNelson 2 ปีที่แล้ว

    Bravo i tuoi video sono una preziosa risorsa

  • @vincenzorisi1708
    @vincenzorisi1708 2 ปีที่แล้ว +2

    Puntata bellissima e ben fatta ma visto che hai parlato dei nomi e cognomi romani perché non allargare il discorso alla transizione dei cognomi dal latino all'italiano e delle parole latine ancora presenti nell'italiano?

  • @vladimirjacov5894
    @vladimirjacov5894 2 หลายเดือนก่อน +1

  • @manliozaninotti9627
    @manliozaninotti9627 10 หลายเดือนก่อน

    Molto interessante. Anche in Friuli esistono soprannomi che distinguono diversi rami della famiglia ai quali viene anteposto "chei di" ossia "quelli di" e segue una specifica o geograffico toponomastica o legata al mestiere in senso lato. Ad esempio nel mio paese natale esistevano molti Comand di cognome ma i diversi rami della famiglia erano soprannominati con toponimi di quartieri o zone diverse del borgo es "chei di Marzet" in cui Marzet era un toponimo o uno specifico ramo dei Di Barbora che erano chiamati "Tugne" che in friulano è la tirlindana, un metodo di pesca diffuso tra i pescatori di frodo che identificava l'attività nota di un trisavolo dell'ottocento. In questo caso non si anteponeva "chei di" ma i maschi della famiglia ereditavano semplicemente il soprannome "Tugne", non saprei specificare il perchè.

  • @Laurelin70
    @Laurelin70 2 ปีที่แล้ว +1

    Mi fa venire in mente la famosa nobildonna dei racconti di Fantozzi, la contessa Alfonsina Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare...

  • @francescostefanelli870
    @francescostefanelli870 2 ปีที่แล้ว +1

    Ciao Gioal. Nel Salento il Cognomen romano dovrebbe corrispondere alla "nciurita" (e.g., mmericanu, ttrolle, pisciullu, urpe, moro)

  • @Cizzart
    @Cizzart 2 ปีที่แล้ว +2

    alla fine, quello cognomen che partiva da caratteristiche fisiche, morali, etc., al sud, almeno nelle aree rurali per certo, è diventato lo "stuort nom" (soprannome), che da una persona, si estende alla famiglia, permettendo di riconosce l'individuo in caso di omonimie, che nei piccoli paesi è frequente.

  • @ermannododaro
    @ermannododaro 2 ปีที่แล้ว

    Super interessante!

  • @enricoferrero5501
    @enricoferrero5501 2 ปีที่แล้ว +2

    Credo (ma non sono sicurissimo) che tracce di Cognomen si trovino anche in Canavese. Ad esempio io ho un doppio cognome, e da queste parti ci sono parecchi cognomi formati da Actis+ qualche secondo elemento che fa riferimento a caratteristiche fisiche

  • @wj896
    @wj896 2 ปีที่แล้ว +2

    Se sei delle parti di Verona allora, forse, conosci l'area archeologica di Feltre?
    A tal proposito sarebbe interessante una puntata sull'architettura...magari sull'ambiente domestico romano?

  • @Mina_Giulia
    @Mina_Giulia 2 ปีที่แล้ว

    Grazie per questo interessantissimo video!

  • @vitomagnanimo9046
    @vitomagnanimo9046 2 ปีที่แล้ว +5

    Spesso nelle fonti anche gli italici utilizzano un sistema analogo al trianomina. Ci sono studi su quanto fosse esteso questo sistema al di fuori del mondo strettamente latino?

  • @francescolomagistro1509
    @francescolomagistro1509 2 ปีที่แล้ว +1

    Io porto i tre nomi di mio nonno, Francesco Paolo Saverio, ma ho ereditato anche il soprannome, insieme a mio fratello e mia sorella, che poi è anche il nome della masseria. Il Ciccio. Molto comune fino a mezzo secolo fa. Buona serata!!!

  • @rosariopescaglini1384
    @rosariopescaglini1384 2 ปีที่แล้ว

    Grande

  • @EneaSolimano
    @EneaSolimano 2 ปีที่แล้ว

    Eccellente, grazie.

  • @paolofontana8974
    @paolofontana8974 2 ปีที่แล้ว

    Complimenti per l'interessantissimo video. Una cosa che mi sono sempre chiesto è se il sistema dei tria nomina fosse ancora in uso nel tardo impero, ad esempio nel V secolo, e se, nello specifico, per le donne di alto rango, come una figlia di un imperatore esistesse una forma "ufficiale" del loro nome: sto scrivendo un romanzo ambientato durante la metà del secolo, e vorrei cercare di essere il più storicamente accurato possibile. Se citassi per intero il nome di una delle figlie di Valentiniano III, ad esempio Eudocia, quale potrebbe essere la forma corretta? Avrebbe senso scrivere Eudocia Flavia Valentiniana? Mi sono permesso di chiedere vista la sua grande competenza e l'ammirazione per i suoi video. Grazie mille

  • @tanirt11
    @tanirt11 2 ปีที่แล้ว +2

    In Francia usiamo ancora "le Prénom" (nome) e "le Nom de famille" (cognome).

  • @TheDastanMr
    @TheDastanMr 2 ปีที่แล้ว +1

    Grande Gioal!!

  • @ricardodestradis7971
    @ricardodestradis7971 2 ปีที่แล้ว +2

    In alcune zone della Puglia persiste "l'ingiuria"
    Caratteristica personale più spesso o riferito alla professione che dal singolo si trasmette alla famiglia.
    Zuccone, furmicula, 'nzacca lana , dirienzu;
    per fare degli esempi.

    • @andreamarino7667
      @andreamarino7667 8 หลายเดือนก่อน

      Sarà che molte ngiurie si vadano a ripetere nei diversi paesini... Ma tutte quelle da lei citate le ho sentite a Sava (TA)

  • @danieleresani1088
    @danieleresani1088 2 ปีที่แล้ว +2

    Anche in Piemonte si usava fino a un paio di generazioni fa, è lo “stranom”

  • @fabiopirrera7794
    @fabiopirrera7794 2 ปีที่แล้ว

    Il trianon, molto interessante come sempre 👍👏👏

  • @giuseppepapeo2380
    @giuseppepapeo2380 2 ปีที่แล้ว

    Vivo in Verona e per motivi di lavoro persi l'occasione della sua presentazione al museo storico di Verona. Ha in programma ulteriori occasioni perché possiamo assistervi. Grazie

  • @antonioambrosio1114
    @antonioambrosio1114 9 หลายเดือนก่อน +1

    La pratica di utilizzare un soprannome per distinguere rami differenti della stessa famiglia è presente anche nella zona vesuviana (provincia di Napoli). Spesso da bambino quando incontravo degli anziani mi veniva chiesto "a chi appartieni?" e per rispondere in maniera soddisfacente dovevo indicare il soprannome di famiglia, cioè "o' strangianome". Purtroppo è una pratica che sta scomparendo.

  • @lucaurbani4597
    @lucaurbani4597 2 ปีที่แล้ว

    Interessante

  • @Francescodaviola
    @Francescodaviola 2 ปีที่แล้ว

    Grazie mille, mi sono iscritto!!

  • @bucorvoilsavio3404
    @bucorvoilsavio3404 2 ปีที่แล้ว

    Grazie

  • @Anton-fw2wb
    @Anton-fw2wb ปีที่แล้ว

    Interessante. Mi piacerebbe sapere la periodizzazione dell'uso. Anche gli ebrei, pre invasione romana, usavano il cognomen, ovvero un soprannome? Grazie.

  • @giuseppepapeo2380
    @giuseppepapeo2380 2 ปีที่แล้ว

    grazie per la chiarezza e la completezza delle informazioni. Mi permetta fare una domanda, non avendo studiato latino non capisco la differenza e la traduzione dei nomi Mùtilus e Mutìlus o Mutìlius. In relazione alle epigrafi e monetazione sannita di Gaio Mutilus Papia. Nelle stemma familiare sono presenti entrambe la varianti in generazioni differenti. Ignorantemente tradurrei Mutilato e Muto. Grazie

    • @grantottero4980
      @grantottero4980 ปีที่แล้ว

      Le rispondo io: in genere, in tutto un filone di indo-europeità linguistica nel quale si collocano anche greco e latino, l'aggiunta PAROLA BASE + i + desinenza esprime il concetto di appartenenza o correlazione, derivazione.
      Così ad esempio:
      --- Lemnos (Lemn-os: un'isola nell'Egeo) > Lemnios (Lemn-i-os) = "dell'isola di Lemno;
      -- Kypros (Cipro) > Kyprios (Kypr-i-os: "cipriota", dell'isola di Cipro, come la "[polvere] cipria");
      -- Dionysos (nome del dio) > Dionysios (Dionys-i-os = "di Dioniso" / "consacrato, dedito, a Dioniso");
      -- Artemis (= dea Artemide) > Artemisia (Artemis-i-a = "di Artemide, consacrata o dedita alla dea Artemide)... EDIT: [per esser più esatti questo sarebbe *Artemids > Artemis; *Artemid-i-a > *Artemids-i-a > Artemisia..].
      E così in Latino:
      -- Lauce (nome - anzi, praenomen - d'origine etrusca) > latino arcaico *Loucios (Louc-i-os) > latino classico Lūcius (discendente di Lauce);
      -- *Àimolos (nome arcaico) > latino arcaico *Àimolios (Aimol-i-os) > latino classico Aemìlius (discendente dal capostipite *Àimolos, che in latino classico sarebbe Àemulus);
      -- latino classico Mars (nominativo del dio Marte) < latino arcaico *Marts (nome del dio Marte) = *Mart-s > latino arcaico *Martios (Mart-i-os) > latino classico Martius (mese dedicato al dio)
      ... e così via

    • @grantottero4980
      @grantottero4980 ปีที่แล้ว

      Quindi, credo "Mutilius discendente di Mutilus"...

  • @parliamodilibri
    @parliamodilibri 2 ปีที่แล้ว

    interessante

  • @mariosarna5812
    @mariosarna5812 2 ปีที่แล้ว

    Buonasera innanzitutto. Avrei una domanda da porgere. Quando iniziarono a parlare latino i Romani? Se fosse vera la leggenda di un' Enea fuggiasco approdato nel Lazio , come mutò la lingua greca con quella latina?

  • @Phed98
    @Phed98 2 ปีที่แล้ว

    Ti vorrei consigliare un video sulla Tracia e i traci

  • @enri7778
    @enri7778 10 หลายเดือนก่อน

    In Piemonte spesso nelle frazioni avevano tutti lo stesso cognome e quindi si usava questo "secondo cognome"

  • @Fededilollo
    @Fededilollo 2 ปีที่แล้ว +1

    In Sicilia un residuo del "cognomen" viene chiamato "pecco" o «'ngiuria», ovvero ingiuria, termine il quale però non condivide il significato negativo che ha in Italiano

  • @henrifosson4727
    @henrifosson4727 2 ปีที่แล้ว

    Bravissimo, potresti parlare una volta del popolo dei Salassi perfavore??? 😚😚😚😚😚😚😚😚😚

  • @angelofontana9656
    @angelofontana9656 2 ปีที่แล้ว

    Scòtōm a Brescia. Mio nonno paterno era dei Bendéi, mia nonna paterna Buren, mio nonno materno Silve. Mia nonna materna non mi ha mai detto di avere uno scòtōm

  • @giuliocirullz158
    @giuliocirullz158 2 ปีที่แล้ว +1

    Ma anche nel paese di papà (Schiavi di Abruzzo) in qualche modo si è mantenuto il cognomen

  • @aaa-mb2ii
    @aaa-mb2ii 2 ปีที่แล้ว +4

    Se non l hai già fatto sarebbe interessante un video sulle pronunce latine. perché ho scoperto che quelle insegnate al liceo sono errate. esempio Cesare-Caesar, Gaius-Caius Scipio- Schipio (dovremmo rivedere l'inno nazionale🤣) ecc.. e poi, con che criterio all'assegnazione della cittadinanza venivi iscritto in una tribù?

  • @Seiunodue
    @Seiunodue 2 ปีที่แล้ว

    Ma ti immagini a che codice fiscale bisognava portarsi dietro...se avessimo tramandato queste usanze? Grazie

  • @volo9138
    @volo9138 ปีที่แล้ว

    10:22 in Sicilia vi è un sistema molto simile, sebbene stia andando perdendosi col tempo, che consiste nell'attribuire a un ramo di una famiglia una sorta di soprannome, che poteva essere dato in base al luogo di provenienza, alla professione, al nome del capostipite o anche ai terreni appartenuti.

  • @lunatic7700
    @lunatic7700 2 ปีที่แล้ว

    Luciano = figlio adottivo di Lucio....interessante.
    Inoltre, anni fa conoscevo una tedesca che faceva di cognome Agricola.
    nome forse proveniente dall`antico alto medio tedesco ? (mittel hoch deutsch)

  • @robertoc502
    @robertoc502 2 ปีที่แล้ว

    Mentalmente "correggo" tutte le volte la restituta con la tarda 🤣🤣🤣

  • @lupettoversilia
    @lupettoversilia 2 ปีที่แล้ว

    7:03 AcciPigna !
    Sutor è il calzolaio, non lo sapevo

  • @antoniocap2208
    @antoniocap2208 ปีที่แล้ว

    In Campania si chiama strangianomm, credo sia panitalico, l'uso dei soprannomi familiari.

  • @senatvspopvlvsqveromanvs5624
    @senatvspopvlvsqveromanvs5624 2 ปีที่แล้ว +1

    Potresti gentilmente analizzare nel dettaglio il sistema politico repubblicano?

  • @roccopolimena5207
    @roccopolimena5207 2 ปีที่แล้ว +5

    Nella nostra "genia" Polimena (originaria strettamente nel Sudsalento), ci distinguiamo in "fornai" (cui appartengo) e "teste bianche (per via di un componente albino). Quondi sono Rocco Polimena Fornaio 😉 o furnaru in dialetto. Un mio lontano cugino Nicola Polimena Capiancu che significa dal capo bianco.

    • @eduardocofrancesco4373
      @eduardocofrancesco4373 2 ปีที่แล้ว +2

      Pure nel mio paese del centro italia, per distinguere un ramo dall'altro usano dei soprannomi che sono talmente antichi da dimenticarne l'origine, per esempio il mio è Bacocco, ma non so ne cosa o chi sia sto Bacocco. 😁

    • @roccopolimena5207
      @roccopolimena5207 2 ปีที่แล้ว +3

      @@eduardocofrancesco4373 molto spesso poi i soprannomi sono diventati cognomi.

    • @eduardocofrancesco4373
      @eduardocofrancesco4373 2 ปีที่แล้ว +2

      @@roccopolimena5207 per esempio, il mio cognome è Passeri, ci sono i Passeri, sempre parenti miei, della Cencia e quelli di Bacocco e così via anche per gli altri cognomi ovviamente con soprannomi diversi, penso che dal momento che alla fine erano sempre gli stessi cognomi per distinguerci usavano i soprannomi che poi sono rimasti li.

  • @franznarf
    @franznarf 2 ปีที่แล้ว

    sarebbe da approfondire l'argomento "ingiurie, contumelie, imprecazioni e bestemmie varie nell'antiqva evropa"

  • @chiaraberetta3829
    @chiaraberetta3829 2 ปีที่แล้ว

    Nei Paesi Bassi esiste tutt’ora il cognome Posthumus (conosco una famiglia)

    • @lupettoversilia
      @lupettoversilia 2 ปีที่แล้ว

      c'era l'abitudine di usare parole latine come cognomi nelle province Unite e fra i boeri del 🇿🇦
      tipo Pretorius, il fondatore di Pretoria
      e Pistorius, lo storpio assassino

  • @ludovicodisparta797
    @ludovicodisparta797 2 ปีที่แล้ว

    Ma i cognomina ex virtute erano ereditabili come i cognomina normali oppure no?

    • @Evropantiqva
      @Evropantiqva  2 ปีที่แล้ว +3

      È un fenomeno che avviene forse nella prima età repubblicana, dove i cognomina ex virtute potevano finire per diventare cognomina veri e propri, per individui che non ne avevano o forse soppiantando il cognomen precedente: si pensi a Caesar, secondo alcuni ottenuto da un antenato di Cesare che nella I Guerra Punica avrebbe abbattuto da solo un elefante ("Caesai" in lingua libia).

  • @gigieinaudi24
    @gigieinaudi24 2 ปีที่แล้ว

    Kewinus Jessicus Canastrellus 🤭😅

  • @MarcoUlpioTraiano
    @MarcoUlpioTraiano 2 ปีที่แล้ว +1

    Chissà se anche Romulus era un cognomen dato al fondatore della città, di cui con il passare del tempo si dimenticò prenomen e nomen
    Comunque anche io ho un doppio cognome, dovuto al fatto che nel mio paesello lo avevano tutti uguale e quindi per distinguere si è dovuto fare un aggiunta che poteva essere il nome del capofamiglia o il luogo del paese dove abitavano

  • @Caesar_XV
    @Caesar_XV 7 หลายเดือนก่อน

    Posso dire che il mio cognome e il mio nome sono 100% romani

  • @coaisha
    @coaisha หลายเดือนก่อน

    Perché leggi praenomen e non prenomen?

    • @Evropantiqva
      @Evropantiqva  หลายเดือนก่อน

      per lo stesso motivo per il quale leggo "coghnomen": cerco sempre di usare la pronuncia restituta, non l'ecclesiastica

  • @giuro7533
    @giuro7533 2 ปีที่แล้ว

    Ma a Verona utilizzate la restituta?

    • @Evropantiqva
      @Evropantiqva  2 ปีที่แล้ว

      Oddio, ho studiato a Verona e a Trento, e in entrambe le università di favoriva la restituta.
      L'ecclesiastica la usavo a Roma quando andavo al liceo.

  • @petreius91
    @petreius91 2 ปีที่แล้ว +1

    Gioal, non riesco proprio a capire perché insisti (e purtroppo il mondo accademico spesso indugia insieme con te) con la pronuncia restituta, quando questa è frutto di una ricostruzione senza alcun vero fondamento scientifico e documentale, basato sul lavoro che inizia almeno 1000 anni dopo la caduta dell’impero d’Occidente da parte di studiosi di origine germanica o comunque ectramediterranea, con finalità politiche e nazionaliste.

    • @Laurelin70
      @Laurelin70 2 ปีที่แล้ว +1

      In realtà, da quel che ho capito, ci sono anche fonti originali di retori e grammatici che spiegavano la corretta pronuncia, ed è su quelli che oggi ci si basa. Ma non sono una linguista, quindi mi rimetto a chi ne sa di più.

    • @grantottero4980
      @grantottero4980 ปีที่แล้ว +2

      Ma non è mica vero, che la "pronuncia restituta" fosse (o sia) una mistificazione! Era effettivamente la pronuncia REALE! Quantomeno nell'apogeo "classico" del latino (diciamo I sec. A.C. - I sec. D.C. - più tardi era un po' diverso). Ovviamente NON è solo una mistificazione d'un pugno di complottardi, ma ce lo dicono anche ovvie considerazioni. Alcune (solo alcune) delle quali:
      -- 1): una lingua che si dota per la prima volta d'un alfabeto riadattandone uno già esistente e praticamente così creandone uno nuovo, e che non si perita di introdurre nuove lettere (ad esempio la "gamma con taglio" C > G per il fonema /g/ per rimediare al fatto che ormai la "gamma normale" = C veniva pronunciata [k] per influsso della sua pronuncia in etrusco), certamente non si sarebbe peritata di introdurre nuove lettere per le palatali ("c dolce", "g dolce", "sc dolce", suono italiano di GN...) SE avesse avuto tali fonemi, a quell'epoca;
      -- 2): il fatto che i Romani usassero le loro lettere C e G per traslitterare suoni che erano sicuramente [k[ e [g] dura (ce lo dimostrano gli studi su quelle lingue e, nel caso di quelle già dotate di scrittura, le loro stesse ortografie) in nomi di lingue estere del tempo (gallico, idiomi germanici, greco, aramaico, ebraico...) parla chiaro e lampante;
      --- 3): al viceversa, il fatto che parole latine passate già in epoca antica a lingue non latine e poi in esse sopravvissute ininterrottamente siano state prese e poi rimaste pronunciate in un certo modo (latino vallum > inglese wall - e questo vale per la pronuncia [w] della V, del resto neanche alfabeticamente distinta dalla U - latino Caesar > tedesco Kaiser - e questo vale sia per la C che per il dittongo AE -; Latino merced(em) > berbero tuareg emerkid / emarked / amerkidu... Latino pace(m) > basco bake, latino ceresea(m) > basco gerezi (da pronunciarsi con [g] dura, etc.etc.) parlano chiaro e lampante a riguardo dell'effettiva pronuncia di quei fonemi in epoca classica.
      SEMMAI sarà la pronuncia ecclesiastico-scolastica ad essere del tutto artificiosa e mai pronunciata neanche per un giorno da nessun latinofono. Perché, ovviamente, in epoche più tardi, quando ormai i suoni palatali di C e G erano effettivamente comparsi, quando i dittonghi AE ed OE si erano ormai effettivamente già monottongati in E ...etc., PERÒ, CONTEMPORANEAMENTE, le M finali non si pronunciavano più, in Italia (salvo Friuli, Ladinia e Sardegna neanche le -S finali...), nelle aree ibero-romanza, gallo-romanza e italo-settenttionale ormai le [p], [t], [k[ intervocaliche non raddoppiate ormai erano già passate a pronunce [b], [d], [g]..., finali di parola con -um ormai si pronunciavano [o] (oppure [u] in aree della Calabria, in Sicilia, Corsica e forse Romanìa -- ma in Romanìa ci dev'essere stata una fase -[o] chiuso poi tornato [u] per influsso del bilinguismo con l'antico slavo-bulgaro), parole come "balneum" o "coriacea(m)" o "coxa(m)" ormai si pronunciavano /'bañño/, /ko'rattsa/ o /ko'račča/ a seconda delle zone, /'košša/ o /'ko(j)ssa/ a seconda delle zone...
      Insomma, la pronuncia restituita fu "viva" e reale per dei secoli (anche prima della fase classica del latino, semmai si pronunciavano [ai] ed [oi] i più tardi dittonghi AE ed OE, magari alcune- R - intervocaliche erano ancora - S -, magari le desinenze -us, -um erano ancora -os, -om, magari l'accento cadeva ancora sulla prima sillaba, ma non è che per questo C è G non si pronunciassero [k] e [g] dura, o che V breve atona davanti a vocale non si pronunciasse [w]...). E non c'è bisogno d'essere dei cospiratori germanici per riscontrare tutto ciò: ci arrivano anche gli studiosi (seri) "nostrani" / "nostrali".
      Al contrario, la pronuncia ecclesiastico-scolastica è un guazzabuglio astratto e puramente convenzionale, che mescola parti di parola d'epoca classica con pronuncia nettamente (tardo) medievale di altri spezzoni di parola (a volte all'interno della MEDESIMA parola...).