Complimenti per il recupero un lavoro immenso bravo 👍. Un saluto al grande vignaiolo Lino Maga purtroppo scomparso, un vero maestro che mi sarebbe piaciuto conoscere.
ciao Matej anch'io sto potando e ho notato che nei 2 ultimi anni da quando ho iniziato a lavorare il terreno del vigneto una maggiore vigoria delle piante (più tralci) che però porta maggior lavoro nella fase di potatura e di spollonatura e scacchiatura ,nel mese di dicembre ho fatto uno streaming con treviso per un aggiornamento sulla potatura ,seguendo un criterio di maggiore equilibrio e distribuzione delle gemme sulla pianta ,penso che anche il tuo casarsa segua questa idea
La lavorazione del terreno dal mio punto di vista è fondamentale per una viticoltura di qualità. Un vecchio proverbio delle Brda recita: "ne orat ne brat.." (non lavorare non raccgliere). Certamente la lavorazione ti porta più lavoro sul verde, una maggior vigoria delle piante, però alla lunga puoi diminuire le concimazioni, il terreno è meno compatto, più soffice, più arioso, assorbe meglio l'acqua. Il segreto sta nel trovare l'equilibrio. Li si vede il manico del viticoltore:-)
Se ben ricordo l'allevamento a casarsa è considerato come il padre del cordone libero e altri sistemi simili.Ti volevo chiedere quante gemme tieni per vite (non il casarsa),anche considerando che quest'anno dalle mie parti la fertilità delle gemme è più bassa ciao
Il casara è un sistema di allevamento che non conosco, ma sapevo che bisognava privilegiare gli speroni in orizzontale e non quelli che verticalizzano come avviene nel cordone speronato o mi sbaglio. E che gli speroni vanno lasciati con oltre 5 gemme??Grazie video interessante per un appassionato di potatura come lo sono io.
Nel sistema "Casarsa" non si lasciano gli speroni, ma tralci più o meno lunghi a scelta del produttore. Io preferisco dei tralci corti di 5-6 gemme. In pratica il "Casarsa" assomiglia al Sylvoz, ma senza la piegatura e legatura dei tralci.
Complimenti, Matej, per aver restaurato un vigneto abbandonato senza snaturarlo. Vedo che é in condizioni generali buone. Non conosco la casarsa, mi pare che abbia elencato bene tu i pregi (aggiungerei che l'altezza da terra è importante non solo per i marciumi e le altre malattie fungine ma anche per le brinate primaverili). Se posso permettermi, con riguardo alla vite che ci hai mostrato, visto che la pianta non ha più il vigore dei tempi migliori (e che la vite tende a vegetare dalle gemme apicali, soprattutto se debole) ti chiedo se non sarebbe il caso di accorciare di qualche gemma i capi a frutto: penso che avresti un po' meno produzione, ma guadagneresti un po' di vigore e faresti scappare la vite un po' meno verso l'alto. Correggimi se sbaglio. Ciao, in gamba come sempre!
Grazie Moddizi per i complimenti:-) Era un peccato estirpare il vigneto per quello abbiamo deciso di recuperarlo. Viene fuori uno Chardonnay da urlo😱 La vigoria quest'anno ha risentito della siccità, per quello ci sono pochi tralci da scegliere. Aumentare troppo il vigore dalle nostre parti, può portare a problemi di malattie. Dipende tutto dalle piovosità. Vedremo come sarà l'annata 2022.
Grazie per i complimenti Simone, fanno sempre piacere:-) Per la potatura verde, diciamo che andiamo un pò a naso. Si lavoro pianta per pianta. Per prima cosa eliminiamo tutte le doppie gemme, poi tutti i germogli non ben sviluppati, togliamo qualche foglia intorno ai grappoli (entro la fase di grano di pepe), e se ci sono troppi germogli sul tralcio né eliminiamo qualcuno. Tu come fai?
@@MatejVignaiuoloOslavia anche io lavoro in questo modo, l’unica mia problematica è proprio nella potatura verde dei tralci, di norma aspetto dopo la fioritura per evitare che si formino troppe femminelle solo che nella casarsa è difficile perché con l’eccessiva lunghezza dei germogli questi andranno a cadere verso il basso, tu come fai? Mi pare di vedere dai tuoi tralci che sono gestiti molto bene anche durante la fase di crescita
Ciao Matteo, si cambia tanto da varietà a varietà. Il top, secondo me è il Pinot Grigio seguito dal Chardonnay. Tra le varietà autoctone vedrei bene solamente la Malvasia Istriana, con quei suoi grappoli belli spargoli e lunghi. Poi magari un Merlot, gestito con una selezione decisa di grappoli, potrebbe dare un'uva molto interessante.
Un tipo di potatura che mi ricorda il vecchio sistema dalle mie parti nel Casertano . Grazie per le condivisioni e complimenti per il lavoro .
Non vedo l ora di finire...potare è il lavoro che più mi scoccia 🥲
Si, anche io sono stanco di potare...ma ci sono ancora un 10ha da fare...
Complimenti per il recupero un lavoro immenso bravo 👍. Un saluto al grande vignaiolo Lino Maga purtroppo scomparso, un vero maestro che mi sarebbe piaciuto conoscere.
Ti seguo da una settimana mi hai fatto venire la voglio di farrmi una vacanta în oslavia. Bravo e competente
Grazie di apprezzare il mio canale. Ti aspetto a Oslavia😊
ciao Matej anch'io sto potando e ho notato che nei 2 ultimi anni da quando ho iniziato a lavorare il terreno del vigneto una maggiore vigoria delle piante (più tralci) che però porta maggior lavoro nella fase di potatura e di spollonatura e scacchiatura ,nel mese di dicembre ho fatto uno streaming con treviso per un aggiornamento sulla potatura ,seguendo un criterio di maggiore equilibrio e distribuzione delle gemme sulla pianta ,penso che anche il tuo casarsa segua questa idea
La lavorazione del terreno dal mio punto di vista è fondamentale per una viticoltura di qualità. Un vecchio proverbio delle Brda recita: "ne orat ne brat.." (non lavorare non raccgliere). Certamente la lavorazione ti porta più lavoro sul verde, una maggior vigoria delle piante, però alla lunga puoi diminuire le concimazioni, il terreno è meno compatto, più soffice, più arioso, assorbe meglio l'acqua. Il segreto sta nel trovare l'equilibrio. Li si vede il manico del viticoltore:-)
Se ben ricordo l'allevamento a casarsa è considerato come il padre del cordone libero e altri sistemi simili.Ti volevo chiedere quante gemme tieni per vite (non il casarsa),anche considerando che quest'anno dalle mie parti la fertilità delle gemme è più bassa ciao
Il casara è un sistema di allevamento che non conosco, ma sapevo che bisognava privilegiare gli speroni in orizzontale e non quelli che verticalizzano come avviene nel cordone speronato o mi sbaglio. E che gli speroni vanno lasciati con oltre 5 gemme??Grazie video interessante per un appassionato di potatura come lo sono io.
Nel sistema "Casarsa" non si lasciano gli speroni, ma tralci più o meno lunghi a scelta del produttore. Io preferisco dei tralci corti di 5-6 gemme. In pratica il "Casarsa" assomiglia al Sylvoz, ma senza la piegatura e legatura dei tralci.
Complimenti, Matej, per aver restaurato un vigneto abbandonato senza snaturarlo. Vedo che é in condizioni generali buone. Non conosco la casarsa, mi pare che abbia elencato bene tu i pregi (aggiungerei che l'altezza da terra è importante non solo per i marciumi e le altre malattie fungine ma anche per le brinate primaverili). Se posso permettermi, con riguardo alla vite che ci hai mostrato, visto che la pianta non ha più il vigore dei tempi migliori (e che la vite tende a vegetare dalle gemme apicali, soprattutto se debole) ti chiedo se non sarebbe il caso di accorciare di qualche gemma i capi a frutto: penso che avresti un po' meno produzione, ma guadagneresti un po' di vigore e faresti scappare la vite un po' meno verso l'alto. Correggimi se sbaglio.
Ciao, in gamba come sempre!
Grazie Moddizi per i complimenti:-) Era un peccato estirpare il vigneto per quello abbiamo deciso di recuperarlo. Viene fuori uno Chardonnay da urlo😱 La vigoria quest'anno ha risentito della siccità, per quello ci sono pochi tralci da scegliere. Aumentare troppo il vigore dalle nostre parti, può portare a problemi di malattie. Dipende tutto dalle piovosità. Vedremo come sarà l'annata 2022.
Complimenti, una domanda, anche io ho un vigneto a casarsa, corvina e corvinone, trovo difficoltà con la potatura verde, come la gestisci tu?
Grazie per i complimenti Simone, fanno sempre piacere:-) Per la potatura verde, diciamo che andiamo un pò a naso. Si lavoro pianta per pianta. Per prima cosa eliminiamo tutte le doppie gemme, poi tutti i germogli non ben sviluppati, togliamo qualche foglia intorno ai grappoli (entro la fase di grano di pepe), e se ci sono troppi germogli sul tralcio né eliminiamo qualcuno. Tu come fai?
@@MatejVignaiuoloOslavia anche io lavoro in questo modo, l’unica mia problematica è proprio nella potatura verde dei tralci, di norma aspetto dopo la fioritura per evitare che si formino troppe femminelle solo che nella casarsa è difficile perché con l’eccessiva lunghezza dei germogli questi andranno a cadere verso il basso, tu come fai? Mi pare di vedere dai tuoi tralci che sono gestiti molto bene anche durante la fase di crescita
Una cimatura manuale verso i primi di luglio aiuta a tenere un po’ in ordine il vigneto😀👍
Immagino cambi molto da varietà a varietà vero? Interessante però questo lavoro bravo Matej.
Ciao Matteo, si cambia tanto da varietà a varietà. Il top, secondo me è il Pinot Grigio seguito dal Chardonnay. Tra le varietà autoctone vedrei bene solamente la Malvasia Istriana, con quei suoi grappoli belli spargoli e lunghi. Poi magari un Merlot, gestito con una selezione decisa di grappoli, potrebbe dare un'uva molto interessante.
a che altezza il cordone?
1.50m
@@MatejVignaiuoloOslavia Grazie