la storiografia degli anni '60, in occasione del Centenario, era meno ossessionata dalle tesi che ricordavano la conquista militare regia del Regno delle Due Sicilie e gli aspetti positvi che avevano. Oggi ci si sofferma su Fenestrelle e non sulla tragedia che subirono i contadini con l'abolizione dei Monti frumentarii.
Ormai la verita'e'stata desecretata dagli archivi.Libro:"L'altra storia d'Italia",vol.1 e 2,di Lamberto Rimondini,video:"27 L'altra storia d'Italia vol. 1 Lamberto Rimondini",e tutti i video inerenti ai libri.Fatevene una ragione.
Nei social come nell'editoria l'unica funzione del fact-cheking è quella di cane da guardia del pensiero unico, inventandosi una (quella sì!) fantastica comunità scientifica presentata come entità (astratta) depositaria della verità
Importante il commento sotto sposto per contrastare la posizione dello storico Carmine Pinto che sostiene politicamente le tesi del nazionalismo Italiano la quale nega il processo di colonizzazione interna in Italia. A livello politico, culturale, ed economico, in Gramsci possiamo vedere la contraparte esposta dal professore Pinto. Gramsci è uno dei grandi intellettuali su cui dobbiamo tornare per capire il presente.
Tutto bello, in generale complimenti per questa iniziativa! Però non mi è piaciuto per niente l'intervento finale del professor Pinto. Parlare di Catalogna paragonando implicitamente il movimento indipendentista (democratico e repubblicano) ai Neoborbonici e senza nemmeno nominare il Franchismo è disonesto. Tra l'altro, con tutti gli esempi deleteri di uso politico del passato che ci sono nell'Europa di oggi, tra Russia, Turchia, Ungheria, Polonia e altri luoghi, mi sembra quantomeno discutibile scegliere la Catalogna, dove un movimento democratico e decisamente poco nostalgico lotta contro la repressione e per uscire da uno stato che non si è mai veramente liberato della pesante eredità franchista. Poi, senza voler difendere il governo Maduro, mi sembra comunque poco serio dire che il Venezuela è peggio della Corea del Nord e parlare di "narco stato" come un Trump qualsiasi. E' chiaro che Pinto aveva voglia di esternare qualche sua personale antipatia politica che ha poco a che vedere con il tema di questa presentazione. Mi dispiace che nessuno abbia almeno provato a contraddirlo.
Ottimo lavoro. Grazie ancora al professor Pinto e al dottor Armino.
la storiografia degli anni '60, in occasione del Centenario, era meno ossessionata dalle tesi che ricordavano la conquista militare regia del Regno delle Due Sicilie e gli aspetti positvi che avevano. Oggi ci si sofferma su Fenestrelle e non sulla tragedia che subirono i contadini con l'abolizione dei Monti frumentarii.
Ormai la verita'e'stata desecretata dagli archivi.Libro:"L'altra storia d'Italia",vol.1 e 2,di Lamberto Rimondini,video:"27 L'altra storia d'Italia vol. 1 Lamberto Rimondini",e tutti i video inerenti ai libri.Fatevene una ragione.
Nei social come nell'editoria l'unica funzione del fact-cheking è quella di cane da guardia del pensiero unico, inventandosi una (quella sì!) fantastica comunità scientifica presentata come entità (astratta) depositaria della verità
Importante il commento sotto sposto per contrastare la posizione dello storico Carmine Pinto che sostiene politicamente le tesi del nazionalismo Italiano la quale nega il processo di colonizzazione interna in Italia. A livello politico, culturale, ed economico, in Gramsci possiamo vedere la contraparte esposta dal professore Pinto. Gramsci è uno dei grandi intellettuali su cui dobbiamo tornare per capire il presente.
Tutto bello, in generale complimenti per questa iniziativa!
Però non mi è piaciuto per niente l'intervento finale del professor Pinto.
Parlare di Catalogna paragonando implicitamente il movimento indipendentista (democratico e repubblicano) ai Neoborbonici e senza nemmeno nominare il Franchismo è disonesto.
Tra l'altro, con tutti gli esempi deleteri di uso politico del passato che ci sono nell'Europa di oggi, tra Russia, Turchia, Ungheria, Polonia e altri luoghi, mi sembra quantomeno discutibile scegliere la Catalogna, dove un movimento democratico e decisamente poco nostalgico lotta contro la repressione e per uscire da uno stato che non si è mai veramente liberato della pesante eredità franchista.
Poi, senza voler difendere il governo Maduro, mi sembra comunque poco serio dire che il Venezuela è peggio della Corea del Nord e parlare di "narco stato" come un Trump qualsiasi.
E' chiaro che Pinto aveva voglia di esternare qualche sua personale antipatia politica che ha poco a che vedere con il tema di questa presentazione.
Mi dispiace che nessuno abbia almeno provato a contraddirlo.