La Scoperta di Brisighella, Bagno di Romagna e Poppi 1a Tappa del Mio Giro d’Italia in Moto

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  • เผยแพร่เมื่อ 24 พ.ค. 2024
  • #LesPlusBeauxVillagesdelaTerre
    Alla Scoperta dei Borghi più Belli. 1° Tappa
    di Enzo Costantino
    Il 22 maggio sono partito di buon’ora da Albizzate (Varese) per questo tour, che mi vedrà visitare 52 tra i borghi più belli lungo tutta l’Italia. La prima sosta è stata Brisighella, in provincia di Ravenna. Voglio ringraziare Valeria Benini, Presidente della Pro Loco, per la squisita ospitalità. Non avrei potuto avere un cicerone migliore. Mi ha anche accompagnato in Municipio per apporre il timbro del Comune sul mio libro “I Borghi più Belli d’Italia 2024”. Grazie Valeria.
    Le origini di Brisighella sono molto antiche. Reperti rinvenuti nella grotta “Tanaccia”, in prossimità della strada Monticino-Limisano che conduce a Riolo Terme, dimostrano la presenza di nuclei abitati risalenti al Neolitico e all’Età del Bronzo. In seguito, la valle fu occupata da popolazioni di origine celtica, come rivela la necropoli rinvenuta nella frazione di San Martino in Gattara.
    Alcuni toponimi fanno riferimento a popolazioni galliche: ad esempio, “Rontana” (luogo elevato) e lo stesso ‘Brisighella’, che qualcuno collega alla radice brix (vetta, altura). Esistono però numerose altre interpretazioni, come quella che vuole il nome derivato dal veneto bressichella (briciola), cioè piccola porzione della Serenissima Repubblica posta in Romagna. Altri ancora sostengono l’origine greca, facendo riferimento a braxica (cavolo), con riferimento a un luogo adatto alla coltivazione dell’ortaggio.
    La nascita dell’attuale nucleo abitato è attribuita per tradizione a Maghinardo Pagani da Susinana, considerato il più grande condottiero medioevale delle Romagne. A lui oggi è intitolato il palazzo Municipale, in stile neoclassico….
    Lasciando Brisighella alla volta della seconda sosta di giornata, ho avuto una caduta dalla moto da fermo che non ha portato conseguenze alla moto ma, nella mia caduta, ho picchiato la spalla destra, ancora oggi indolenzita. Questo non mi ha impedito di proseguire il viaggio programmato verso il borgo di Bagno di Romagna, in provincia di Forlì-Cesena. Il viaggio è stato piacevole e la moto, dopo la caduta, rispondeva bene alle strade degli Appennini romagnoli, molto panoramiche.
    Purtroppo, qui, l’ufficio informazioni turistiche era chiuso il mercoledì pomeriggio, ma per fortuna ho trovato ospitalità nella biblioteca grazie a delle gentilissime signore che mi hanno fornito le informazioni di cui avevo bisogno.
    Alcuni reperti ritrovati a Bagno di Romagna risalgono all’età neolitica, documentando la presenza dell’uomo sul territorio comunale fin dall’età del Bronzo. Le acque termali erano conosciute già ai tempi dei Romani, che qui realizzarono un vasto impianto termale, apprezzato luogo di sosta tra Roma e Ravenna. Nel II sec. d.C., i Romani dettero un nuovo assetto a Balneum con l’incremento di vasche e l’ampliamento di un edificio di culto dedicato a una Ninfa (come riportato da Marziale nel suo epigramma IX, 58, 1-4, in cui cita una sorgente nella montuosa Umbria, vicino a Sarsina).
    La presenza di una pieve dedicata a Santa Maria e l’autorizzazione per fondare un monastero benedettino è documentata già dal IX sec., segnando l’importanza dei monaci camaldolesi sul territorio. In epoca feudale, il territorio fu dominato dai conti Guidi di Bagno, proprietari di numerosi borghi e castelli nell’Appennino tosco-romagnolo, che costruirono i castelli di Corzano, centro del potere militare e politico, mentre il borgo sottostante (San Piero) aveva prevalentemente funzioni di mercato…
    Non mi resta che affrontare l’ultimo pezzo di strada per raggiungere l’ultima meta della giornata: Poppi, in provincia di Arezzo. Questi Appennini sono una meraviglia, la moto ondeggia sinuosa tra curve e tornanti; è così piacevole che non sento stanchezza.
    Decido, prima di fare la visita al borgo, di passare in albergo per depositare un po’ di bagagli, cenare e poi visitare il borgo in notturna. Dalla vista della camera si può ammirare Poppi ed il suo castello.
    Nel 1195, con l’abate Rodolfo II del monastero di San Fedele, si ha la prima citazione di Poppi nella storia. L’anno dopo, Guido Bevisangue, il primo dei conti Guidi di Poppi, è nominato dall’imperatore Arrigo VI “conte di tutta la Toscana”. Grazie al progressivo rafforzamento della dinastia dei Guidi, Poppi diventa il capoluogo politico e amministrativo del Casentino...
    La giornata termina qui. Ho percorso 450 km, di cui i primi 300 in autostrada. Vi rimando alla 2° tappa e qui sotto potrete vivere la mia esperienza con il solito video-racconto d’immagini.

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