Endless run e autismo, un binomio che funziona?

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  • เผยแพร่เมื่อ 2 ธ.ค. 2024

ความคิดเห็น • 3

  • @JaderBacchia
    @JaderBacchia 6 ชั่วโมงที่ผ่านมา

    video molto interessante molto spiegato, io ho un'amico nello spettro autistico che preferisce giocare sul pc al gacha mobile solo leveling arise che non è molto facile devi starci dietro che giocare qeusti tipi giochi qua anche se ha poco tempo

  • @Ilbakit
    @Ilbakit 22 ชั่วโมงที่ผ่านมา

    Video molto interessante come sempre. Mi sembra di capire, seguendo i vari video, che per i ragazzi prediligi il gioco di azione e che abbia una possibilità multiplayer.
    Lo vedresti possibile invece un gioco di narrativa, come potrebbe essere una storia interattiva?
    E come vedresti il gioco di ruolo (alla Dungeons & Dragons) come stumento di gioco ed attività collaborativa tra i ragazzi?
    Per un game designer in generale esistono delle "best practice" che consiglieresti di tenere presenti?

    • @braingame1980
      @braingame1980  21 ชั่วโมงที่ผ่านมา +1

      Ciao! Parte della risposta la possiamo trovare ripensando al video sulle avventure grafiche. Purtroppo quando si tratta di narrativa, la capacità di comprensione del testo, quella di comprendere i “non detti” e/o le metafore ad esempio, sono fondamentali. Molti ragazzi con un quadro clinico importante, non dispongono di queste abilità ad un livello sufficientemente alto per poter affrontare l’esperienza. Sarebbe funzionale una storia non complessa, con dialoghi brevissimi e semplici, accompagnati da azioni ben leggibili. In sostanza un game designer dovrebbe lavorare insieme ad un professionista per realizzare un prodotto ad hoc. Un’alternativa è qualcosa in stile Brothers ATOTS, che racconta una storia utilizzando la messa in scena.
      La domanda su D&D è quanto mai azzeccata. Stavo infatti pensando di far partecipare un ragazzo che seguo da una vita a qualche incontro di D&D con i miei amici. Purtroppo però, quando l’ho messo alla prova in seduta, non è mai riuscito a gestire i tempi morti/di inattività e l’attenzione crollava inesorabilmente. In questi casi sono più consigliati giochi come Jenga, qualcosa in stile ‘fiori, frutti e città’ o il gioco dell’oca semplificato.
      Naturalmente ci sono persone con meno difficoltà, che invece possono affrontare D&D o giochi con narrativa corposa, magari con alcune semplificazioni. Altri ancora, che hanno un autismo molto lieve, possono invece cimentarsi senza particolari problemi. Alla fine dipende sempre da ciascuna persona.
      Io su B&G cerco di prendere come target persone con difficoltà, perché è principalmente per loro che serve un’accessibilità con le palle o che servono dei consigli per poter capire cosa è più adatto per giocare o cosa può fungere anche da strumento per potenziare alcune loro abilità.