Buongiorno Mi scusi dottore Volevo fare un commento invece è venuta fuori una risposta proprio sotto quell'affermazione dell'altra psicoterapeuta che parlava della ipnosi ericksoniana
Ohhh finalmente, dopo tanti bei video, spunta fuori la mia specializzazione...l'ipnosi ericksoniana. A quando l'intervista ad un bravo clinico ericksoniano?
Buongiorno dottore.Grazie per questa dettagliata intervista.che ho seguito per intero molto attentamente . Volevo farle una domanda: ho un carissimo amico che si cura nel pubblico . È una persona molto attiva e creativa .ma non si è ancora stabilizzato nella sua malattia psicotica .Appena sta meglio vuol calare la terapia farmacologica . per sentirsi pienamente se stesso . Nel servizio dove si cura non esiste una psicoeducazione . Cosi il mio amico non riesce a riconoscere i sintomi se ritornano per tempo .Questo gli servirebbe per capire se la sua malattia sta avendo un cambiamento e se è il caso di chiedere aiuto all'equipe curante di riferimento oppure che può farcela da solo. Dove lo curano si limitano a fargli un'iniezione mensile . E quando insiste di togliere la terapia , alla fine l'equipe cede col dire facciamo delle prove poi se sta peggio verrà lui a chiederci piangendo di rimettere la terapia (iniettiva .che rimane nell'organismo cc 28 GG ) l'equipe curante non ha voluto mettere in pratica (si tratta di un servizio pubblico) indicazioni a creare gruppi di psicoterapia a questi tipi di pazienti . . La domanda è questa:" Lei sarebbe disposto ad occuparsi di questo aspetto in accordo con l' equipe che lo cura?"è una persona che ha un suo funzionamento psicotico, una volta sola gli ho visto uno sbalzo dell'umore maniacale . All'epoca l'ex psichiatra che poi andava in pensione per regalo gli concesse di non fare più la terapia e gliela smise quasi tutta insieme senza le dovute tappe. . Fatto sta che questo mio amico non è in pace con se stesso. Non si conosce insomma ed ha già più di 40 anni . È un artista geniale.(Non dico in cosa perché sarebbe facilmente riconoscibile) Da poco sta facendo un inserimento lavorativo., ma di nuovo . ,ora che avrebbe raggiunto degli obiettivi nella vita ,si sta facendo calare la terapia . Sinceramente per come lo conosco lo vedo sofferente. A me ha chiesto aiuto poiché sa che sono appassionata di psicologia, per trovargli un buon psicoterapeuta di cui fidarsi.Vuole guarire .O anche togliersi le medicine.. non so se questo sarà possibile del tutto, comunque gli dici vuole un vero approccio psicoterapeutico e psicoeducazionale. Siccome con loro atteggiamento ,l'equipe che lo segue, (composta da uno psichiatra, una psicologa, un educatore fantasma)Hanno solo la funzione di convincerlo a prendere questa terapia long acting Per farlo si rimpallano la situazione di persona in persona. Soprattutto non ci vuole parlare sempre lo psichiatra.E l'equipe serve solamente per alleggerire lo psichiatra in questa funzione spiacevole .Attendo una sua risposta.Cordiali saluti
Direi di no, il mondo clinico che spiega e basta è interpretativo (vedi la psicanalisi) che ritiene di essere "superiore" all'altro nella comprensione. La non spiegazione serve a capire la teoria della soggettività dell'altro, in un rapporto paritario. Sono prospettive di lavoro agli antipodi.
Buongiorno Mi scusi dottore Volevo fare un commento invece è venuta fuori una risposta proprio sotto quell'affermazione dell'altra psicoterapeuta che parlava della ipnosi ericksoniana
Ohhh finalmente, dopo tanti bei video, spunta fuori la mia specializzazione...l'ipnosi ericksoniana. A quando l'intervista ad un bravo clinico ericksoniano?
Buongiorno dottore.Grazie per questa dettagliata intervista.che ho seguito per intero molto attentamente . Volevo farle una domanda: ho un carissimo amico che si cura nel pubblico . È una persona molto attiva e creativa .ma non si è ancora stabilizzato nella sua malattia psicotica .Appena sta meglio vuol calare la terapia farmacologica . per sentirsi pienamente se stesso . Nel servizio dove si cura non esiste una psicoeducazione . Cosi il mio amico non riesce a riconoscere i sintomi se ritornano per tempo .Questo gli servirebbe per capire se la sua malattia sta avendo un cambiamento e se è il caso di chiedere aiuto all'equipe curante di riferimento oppure che può farcela da solo. Dove lo curano si limitano a fargli un'iniezione mensile . E quando insiste di togliere la terapia , alla fine l'equipe cede col dire facciamo delle prove poi se sta peggio verrà lui a chiederci piangendo di rimettere la terapia (iniettiva .che rimane nell'organismo cc 28 GG ) l'equipe curante non ha voluto mettere in pratica (si tratta di un servizio pubblico) indicazioni a creare gruppi di psicoterapia a questi tipi di pazienti . . La domanda è questa:" Lei sarebbe disposto ad occuparsi di questo aspetto in accordo con l' equipe che lo cura?"è una persona che ha un suo funzionamento psicotico, una volta sola gli ho visto uno sbalzo dell'umore maniacale . All'epoca l'ex psichiatra che poi andava in pensione per regalo gli concesse di non fare più la terapia e gliela smise quasi tutta insieme senza le dovute tappe. . Fatto sta che questo mio amico non è in pace con se stesso. Non si conosce insomma ed ha già più di 40 anni . È un artista geniale.(Non dico in cosa perché sarebbe facilmente riconoscibile) Da poco sta facendo un inserimento lavorativo., ma di nuovo . ,ora che avrebbe raggiunto degli obiettivi nella vita ,si sta facendo calare la terapia . Sinceramente per come lo conosco lo vedo sofferente. A me ha chiesto aiuto poiché sa che sono appassionata di psicologia, per trovargli un buon psicoterapeuta di cui fidarsi.Vuole guarire .O anche togliersi le medicine.. non so se questo sarà possibile del tutto, comunque gli dici vuole un vero approccio psicoterapeutico e psicoeducazionale. Siccome con loro atteggiamento ,l'equipe che lo segue, (composta da uno psichiatra, una psicologa, un educatore fantasma)Hanno solo la funzione di convincerlo a prendere questa terapia long acting Per farlo si rimpallano la situazione di persona in persona. Soprattutto non ci vuole parlare sempre lo psichiatra.E l'equipe serve solamente per alleggerire lo psichiatra in questa funzione spiacevole .Attendo una sua risposta.Cordiali saluti
Attenzione all’audio nelle interviste qui si sente poco specialmente il Dott. Cionini.
Come mai Kelly non è un riferimento teorico utile, a suo parere?
Il fatto di non spiegare al paziente mi sembra di lasciarlo brancolare nel buoi.
Direi di no, il mondo clinico che spiega e basta è interpretativo (vedi la psicanalisi) che ritiene di essere "superiore" all'altro nella comprensione. La non spiegazione serve a capire la teoria della soggettività dell'altro, in un rapporto paritario. Sono prospettive di lavoro agli antipodi.
Cipriana Mengozzi pur non condividendo tale approccio, la ringrazio per la sua spiegazione . Buon lavoro