Volterra - Borgo Medievale - 2024 - Pisa - 4K - Walking and Fly tour (2024)

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  • เผยแพร่เมื่อ 6 ต.ค. 2024
  • Dal IX al VII secolo a.C. Volterra fu un centro di grande rilievo della civiltà Villanoviana. Potente lucumonia etrusca, con il nome di Velathri, raggiunse il massimo sviluppo politico, economico e culturale dal IV secolo al I secolo a.C..
    Fu quindi l’ultima lucumonia a sottomettersi al potere romano quando, dopo aver preso le parti di Mario, nella guerra contro Silla, la città fu costretta ad arrendersi, nel 81-80 a.C..
    Nel periodo romano, Volterra fu ragguardevole municipio. Dette i natali al secondo papa della storia cristiana, San Lino, e al poeta Persio Flacco.
    Nel V secolo d.C. Volterra divenne sede vescovile.
    Durante l’invasione longobarda divenne castaldato, cioè circoscrizione territoriale che dipendeva direttamente dalla corona. Ma nel X secolo dovette subire uno dei più difficili momenti della sua storia per i gravi danni alla città e ai suoi abitanti arrecati dalle truppe ungare che lo stesso signore di Toscana, Arrigo, aveva chiamato in aiuto nella lotta contro Berengario I re d’Italia.
    Da allora ebbe inizio un lungo periodo, durato più di tre secoli, in cui andò progressivamente affermandosi il potere temporale dei Vescovi. Una serie di privilegi loro concessi dal potere imperiale, resero i Vescovi di Volterra padroni indiscussi della città.
    Infatti Enrico VI nel 1186 conferma ad Ildebrando Pannocchieschi vescovo, il titolo di Conte Palatino in Toscana e principe del Sacro Romano Impero con il diritto di eleggere a proprio piacere i consoli e di battere moneta. Il potere assoluto di Ildebrando, che rimase vescovo fino al 1211, rappresentò un freno gravissimo allo sviluppo del Comune, un’istituzione che altrove, in Toscana, era invece espressione di maggiore libertà e autonomia per la popolazione.
    Il Comune di Volterra perciò dovette affrontare un periodo di intense discordie che lo opponevano ai vescovi, ma nel 1239, con la morte di Pagano Pannocchieschi, il Comune poté consolidare un maggior potere sia pure inizialmente contrastato dall’autorità imperiale di Federico II.
    Alla morte di questi, il Comune riacquistò una maggiore indipendenza: allora ebbe inizio la costruzione della cinta muraria medievale (meno estesa di quella etrusca) ed il completamento del Palazzo dei Priori.
    Il Comune, che sul fronte esterno era stato spesso impegnato nelle lotte contro le comunità vicine di San Gimignano e Colle Val d’Elsa, dovette affrontare, intorno alla metà del XIII secolo, anche dure battaglie interne fra le famiglie degli Allegretti, ghibellini, e dei Belforti, guelfi. Questi ultimi ebbero alla fine il sopravvento, ma la loro vittoria condusse presto ad aspre lotte fra gli stessi Belforti.
    Di questi contrasti cercarono di approfittare i Fiorentini.
    Quando infatti nel 1361 i Volterrani si ribellarono ai Belforti, Firenze fu pronta ad intervenire e ad occupare Volterra. Da allora il rapporto tra la popolazione locale e Firenze fu da sempre conflittuale. Nel 1426 si verificò la prima ribellione contro l’imposizione del catasto fiorentino guidata da Giusto Landini. Cacciata la guarnigione fiorentina dalla città fu però la stessa nobiltà volterrana ad uccidere Giusto Landini e a riportare Volterra sotto la soggezione di Firenze.
    Nel 1472, invece, la ribellione contro i fiorentini fu più netta, perché le ragioni di carattere economico vennero ad incrinare i rapporti fra le due popolazioni. Firenze aveva, infatti, deciso di concedere la gestione di alcune miniere di allume situate a Castelnuovo Val di Cecina e di proprietà del Comune di Volterra a due cittadini volterrani e a tre Fiorentini. La popolazione resasi conto di essere stata danneggiata economicamente, uccise Paolo Inghirami, uno dei due Volterrani beneficiari dell’avvenuta concessione.
    La reazione di Firenze fu violenta, i Volterrani dovettero ritirarsi nella città dove furono assediati dal Montefeltro che con le sue truppe mercenarie perpetrò il famoso “sacco di Volterra”.
    Nella notte, alcuni Volterrani aprirono le porte cittadine e favorirono l’ingresso delle armate fiorentine che saccheggiarono la città.
    Successivamente, nel 1530, la città rimase coinvolta nella guerra tra Carlo V e la Repubblica fiorentina. Volterra, favorevole ai Medici, dovette subire, in un primo momento, l’assedio di Francesco Ferrucci, inviato dalla Repubblica fiorentina a liberare i prigionieri repubblicani trattenuti a Volterra.
    Conclusasi questa battaglia a favore dei repubblicani, la città fu poi teatro di uno scontro più aspro che vide opposte ai repubblicani fiorentini le truppe imperiali di Carlo V che però furono battute.
    Ben presto tuttavia, i Medici tornarono al potere a Firenze e Volterra fu assorbita definitivamente nel Granducato di Toscana.

ความคิดเห็น • 2

  • @festivaljapan
    @festivaljapan 22 วันที่ผ่านมา

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  • @flaviofiori6425
    @flaviofiori6425 16 วันที่ผ่านมา

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