Indovinello Veronese: sintesi e significato

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  • เผยแพร่เมื่อ 24 ส.ค. 2024
  • Videoappunto di italiano che spiega l’Indovinello Veronese che viene spiegato anche in questo appunto: www.skuola.net...
    L’indovinello veronese in letteratura è un testo scritto in volgare italiano che viene tracciato in corsiva nuova (tipologia di scrittura che veniva utilizzata nell’antica Roma e in epoca medievale) da parte di un copista sconosciuto. Venne scritto tra l’VIII secolo e il IX secolo su un foglio molto antico. L’indovinello veronese è considerato come uno dei testi più antichi in cui è stata utilizzata la lingua romanza e si pensa che potrebbe essere il primo documento scritto in lingua volgare in assoluto in Italia. Però vari studiosi hanno pareri discordanti riguardo il suo atto di nascita, infatti alcuni pensano che è stato scritto utilizzando la lingua latina anche se con degli errori.
    Il manoscritto iniziale venne stilato in Spagna intorno all’VIII secolo per poi arrivare nella città di Verona poco dopo. Le due annotazioni vennero conosciute nel corso dell’anno 1924. Il contenuto venne reso noto da Vincenzo De Bartholomaeis e da Lina Calza, studentessa universitaria. In seguito, Luigi Schiaparelli iniziò a delineare la strada che ha portato il manoscritto dalla lontana Spagna a Verona, in Italia. Da ciò che è stato scoperto, il manoscritto è stato trasportato solo dopo l’occupazione da parte degli arabi del Regno di Toledo nel 711, per poi giungere a Cagliari, in Sardegna e a Pisa, fino a raggiungere la città di Verona.
    Insieme al contenuto dell’indovinello, c’è anche un testo scritto in lingua latina più corretta. Esso rappresenta una sorta di benedizione latina, utilizzata dagli studiosi per confermare ciò che avevano scoperto sulla tematica linguistica.
    Gli studiosi sostengono che l’indovinello sia una sorta di dichiarazione autoreferenziale, ovvero la descrizione del modo di scrivere da parte di un amanuense. Questo sarebbe un indovinello della letteratura latina, di cui sono state riportate quattro interpretazioni.
    Testo
    «se pareba boves
    alba pratalia araba
    et albo versorio teneba
    et negro semen seminaba»
    Parafrasi
    «Teneva davanti a sé i buoi
    arava bianchi prati
    e aveva un bianco aratro
    e un nero seme seminava»
    Soluzione
    «Le dita della mano
    Le pagine bianche di un libro
    La penna d'oca, con cui si era soliti scrivere
    L'inchiostro, con cui si scrivono le parole»
    Realmente, questo indovinello non dice esplicitamente che ci sia stato un passaggio dalla lingua latina alla lingua volgare, ma sicuramente c’è qualche traccia che fa intuire il cambiamento imminente.
    Inoltre, questo indovinello è stato utilizzato e descritto anche da Umberto Eco nel suo romanzo dal titolo “Baudolino”, che venne ambientato intorno al XII e XIII secolo. L’autore, in questo caso, cerca di utilizzarlo in modo più semplice.
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