Complimenti per il video Condivido pienamente il tuo pensiero finale anche io sono un perito elettrotecnico ed in casa mia faccio quello che mi pare e piace
Salve Mauro. Premesso che sono un tecnico del settore, In primis le faccio i complimenti per i video e la condivisione delle sue esperienze. E si, a casa mia faccio quello che voglio, mi trova più che d'accordo con lei. Pero dai, bifase non si puo proprio sentire, è un sistema IT, centra niente le fasi. Un saluto
caro mauro, a casa tua fai quello che vuoi! non farti solo male... poi hai detto che segui i corsi su youtube che si impara moltissimo... e poi vedo che non sei uno sprovveduto. ti saluto e francamente mi ha fatto piacere vedere il tuo video ,perchè ho imparato una cosa nuova.
@@mauroattilionosenzo L'inverter si comporta esattamente come un trasformatore di isolamento e quindi, salvo che non tocchi entrambi i conduttori in uscita dall'inverter, non prendi la scossa
Bravissimo Mauro. Tu pensa che a Roma siamo tutti forniti DIRETTAMENTE DAL CONTATORE con la 230V Fase-Fase, non abbiamo il neutro. Tutto chiaramente funzione come una normalissima 230V Fase-Neutro però è fastidioso perché alcuni corpi illuminanti sensibili poi rimangono accesi anche se spenti dal comando. Questo succede perché non avendo il neutro fisso a 0V che va al bulbo non potrà mai essere totalmente OFF, riceverà sempre una Fase fissa a 110V, tensione necessaria per lasciare un bagliore. Spero che ARETI, il fornitore di energia, sistemi il problema sostituendo le vecchie cabine di trasformazione MT/BT che sono ancora a 230V Trifase
Ciao a tutti, anche io sono a Roma e ho FASE FASE, come posso collegare l'inverter EASUN SMG II 6,2 ?? Purtroppo non ho la terra nel mio impianto, casa e vecchia. Come posso collegarlo?? GRAZIE A TUTTI DELL' AIUTO
salve grazie per i video. Posso chiederle più dettagli sul 2P ? Intende a monte (nel quadro di stringa) o a valle dell'inverter (all'uscita verso il carico) ? Grazie
grazie mille ho esperienza di 30 anni di attività come sales manager di una multinazionale vendevo sistemi di visualizzazione x Realtà virtuale e simulazione miei clienti industrie università settori automotive oil and gas difesa gestivo progetti da milioni di Euro dialogavo con top manager CEO architetti ingegneri
Ciao, Complimenti per il video. Vorei solo aggiungere come fa linverter a generare la cosiddetta tensione bifase che non è bifase ma è sempre monofase ma isolata da terra. Però con il tester multimetro misuro una tensione tra fase e terra e tra neutro e terra perché? Poi se metto il neutro af esempio a terra non si verifica un corto perché? Stessa cosa con la fase. Dentro l'inverter sull'uscita ac vi sono due condensatori di piccola capacità di pochi nF uno collegato tra fase e terra e altro tra terra e neutro. Sono questi due condensatori che ti permettono di rilevare le tensioni verso terra. Circola al max una corrente di frazione di mA. Fai questa prova. Stacca il filo di terra dall'invertet e prova a misurare le tensioni verso terra. Non dovresti più misurare le tensioni precedenti. Potresti avere ancora tensione poiché l'inverter è in contatto con il muro tramite la carcassa. Prova quando è collegata la terra all'inverter a misurare la corrente che circola nel filo se colleghi il neutro con la terra. Ciao
infatti non è una tensione bifasica ma una tensìone generata da un inverter che dovrebbe avere un secondario di un trasformatore...lo chassis è a terra quindi il circuito del inverter ha riferimenti di terra i condensatori servono per filtrare eventuali armoniche ...se avessi lo schema potrei avere piu informazioni ...ho un oscilloscopio e potrei ritornare indietro di 40 anni facevo il tecnico di riparazioni di strumenti elettronici anni 70 cerano ancora le valvole e i transistor
Scusate se commento così in "ritardo" ma ho appena trovato questa discussione e volevo anche io dissipare alcuni dubbi: ho un inverter ibrido montato su un camper fisicamente isolato da tutto (lo chassis è montato su un pannello di legno e non tocca assolutamente altro, nessuna messa a terra o collegamenti con il telaio del camper, l'unica cosa collegata all'inverter è il pacco batterie DEDICATO da 24V, con massa assolutamente non in comune con la batteria/telaio del mezzo) e qui arriva il bello: se provo a mettere un puntale del multimetro su una fase dell'inverter e un puntale piantato a terra (proprio la terra sotto il camper, visto che non ho una vera messa a terra con palina) misuro una tensione di circa 230V, ma... com'è possibile se l'inverter non ha nessun collegamento/riferimento a terra? L'unica cosa che mi viene in mente è che comunque una corrente parassita di nano ampere trova comunque il modo di circolare, ma è possibile? Non lo dovrei dire, ma ho anche provato a toccare la fase avendo a cura di usare l'indice di una sola mano e il mignolo della stessa mano piantato a terra e tenendomi con i piedi su una pedana di gomma (nel caso la corrente sarebbe scorsa tra indice e mignolo dell'unica mano) ma anche qui non ho sentito assolutamente nulla e la tensione rilevata con il multimetro che stavo tenendo tra filo e indice è scesa quasi a 0V... se volete posso mandarvi dei video delle prove che ho fatto se qualche cosa non è chiara, ma non mi capacito di come sia possibile questa cosa... avete idee? EDIT: prima di provare empiricamente con il dito, ho controllato con il multimetro per vedere se scorreva corrente e mi segnava 0mA (multimetro impostato con fondoscala di 20mA, quindi assai preciso)
@@moridaniele87 un multimetro per misura in tensione può avere una resistenza interna di 100MOhm, Basta una tensione indotta per avere delle misure come quella che rilevi ma è praticamente priva di potenza, infatti quando fai il collegamento tra una fase e il terreno la tensione va a zero e non circola corrente.
salve Mauro, hai una mail alla quale poterti contattare? vorrei brevemente discutere con te sul discorso ATS... in più (te la butto lì) differenziale in classe B anziché F, vista la Vcc circolante? un saluto
Scusa ma, ...al di là del dovuto plauso che si potrebbe fare a tutti coloro i quali su YT intendono farsi portatori di "nozioni tecniche", ...bhe, qui ci sono delle doverose precisazioni da fare! Prima di tutto, partiamo dal fatto che qui in Italia la distribuzione "bifase" NON esiste. Un classico "Sistema bifase", laddove in passato veniva utilizzato (USA ma non solo!) e laddove lo sia tuttora, si ottiene grazie ad un "generatore" tipicamente composto da due secondari i quali sono sfasati esattamente di 90°. Infatti, un classico "Sistema bifase" viene distribuito su 4 fili conduttori, oppure 3 fili, solo però se in cabina vengono collegati e messi insieme 2 poli indistinti dei due differenti secondari. Ed ancora, ...chi continua a citare la "bifase" riferendosi al sistema elettrico distribuito dalla ACEA in alcune zone di Roma, ancora una volta è in profondo errore. Qui siamo di fronte ad un'altra cosa ancora! L'ACEA di Roma (ma in Italia, non solo lei) distribuisce un classico Sistema Trifase di tipo "TT" portando cioè nelle singole abitazioni 2 delle 3 fasi (sfasate esattamente di 120°), quindi qui siamo in presenza di una tensione "concatenata" (cioè tensione presente tra fase e fase) di 220/230Vac con riferimento a Terra, e pertanto gli Interruttori Differenziali qui continuano a funzionare normalmente e perfettamente, in relazione al loro esclusivo valore d'intervento (mA)! Quindi, per un discorso di correttezza tecnica nei confronti dei lettori, va chiarito una volta per tutte che il sistema generato da molti inverter FV non è nulla di meno che un classico "Sistema IT" e ad esso e alle sue esclusive caratteristiche si deve unicamente far riferimento! Ora veniamo al dunque: con un classico "Sistema IT" la sicurezza per le persone contro i "contatti indiretti" è assolutamente garantita! Così come, allo stesso modo, nei casi di eventuali "contatti diretti" e pertanto, in tali sistemi, gli Interruttori Differenziali NON sono previsti. Infatti, un "Sistema IT" non avendo nessun riferimento a terra, in presenza di una qualsiasi eventuale "dispersione" che possa avvenire per guasti improvvisi o, appunto, nel caso di una persona che venisse indirettamente o direttamente a contatto con uno dei 2 fili, verrebbero generate correnti "di guasto" talmente minime (impercettibili per l'uomo!) che quindi vengono considerate assolutamente NON pericolose. Non a caso, in tutte le "Sale Operatorie" e in tutti quei Siti Produttivi laddove un eventuale scatto intempestivo di un interruttore potrebbe causare la morte o danni alle persone e/o alle cose, viene sempre utilizzato un "Sistema IT". Ci sono però delle "condizioni" tecniche alle quali dover sottostare e che i progettisti ben conoscono, a partire dal dover assolutamente realizzare un ottimo impianto di messa a terra che soddisfi ben precise formule tecniche, dall'installazione di sistemi acustici di avviso per il rilevamento di eventuali malfunzionamenti cosiddetti "di primo guasto", ...ecc. ecc. Qui, purtroppo, il problema è che molti si cimentano nella realizzazione di impianti elettrici e non posseggono minimamente la dovuta conoscenza tecnica e pertanto non sono assolutamente in grado di riuscire ad "intravvedere" quali possano essere i vari e ben noti rischi in gioco! OKKIO!!!! Comunque, trascurando volutamente tutte le altre varie norme tecniche elettriche (!!!), chiunque volesse davvero comprendere quali siano gli aspetti di rischio in questo ambito e in questa "applicazione" specifica (inverter FV), cerchi di studiare e/o approfondire molto bene cosa sia e come funzioni un classico "Sistema IT" e quali siano esattamente le sue specifiche caratteristiche! Siate cauti! ...sempre! unicamente
Davvero molto interessante. Si trova qualche spiegazione sul web, che magari permetta di realizzare un impianto off grid a chi ha già un pò di esperienza anche se non è un tecnico specializzato? Io ho batterie, inverter toroidale regolatore di carica e pannelli. Mi chiedevo come assemblare i sistemi di sicurezza e la terra. In questa discussione mi sembra finalmente di trovarmi di fronte a persone competenti
Dio ti benedica siamo in 4 gatti a spiegare quello che hai detto. La Bifase è una Cazzata!! Non c’entra niente! Si tratta solo di avere o no il filo PE unito al neutro. Sempre monofase sono gli inverter. Inoltre a casa È assolutamente obbligatorio mettere il neutro a terra e differenziale dedicato sull inverter!! Altrimenti c’è rischio folgorazione in caso di doppio guasto verso terra su due utenze metalliche con massa a terra. O sbaglio? Il termine bifase esiste solo tra gli youtuber italiani. In nessun altra fonte del mondo si dice bifase un inverter a neutro flottante!! La corrente bifase è tutt altro
Salve, volevo fare una domanda e spero che mi risponda.. Ma la tensione bfase come nasce?.. In un trasformatore che arriva la 230 fase e neutro ed esce fase fase se è sempre alternata?
il termine bifase indica che usando il riferimento terra..tra fase e terra misurata ci sono 115 v circa e tra neutro e terra 115v...questo perché sul sistema TT del distributore tipo Enel I riferimenti sono fase terra 230 v neutro terra circa 0 Volt ....in entrambi I casi ë sempre 230 V tra fase Neutro o fase fase ....il sistema TT ë che in cabina il neutro ë messo a Terra sistema A Stella trifase..in uscita da un trasformatore non ce un riferimento a terra il secondario ë accoppiato al primario solo con un campo elettromagnetico quindi I due poli o fasi delsecondario non hanno un riferimento con la terra ...per riferirli a terra si può mettere una delle uscita a terra ..ma lo sconsiglio x evitare poi problemi in caso di collegamento di circuito con la grid che ë TT...un bel corto con fiamme
A casa dovete mettere a terra il neutro di qualsiasi inverter!! E poi mettere a terra la carcassa con un cavo di sezione almeno metà dei cavi batteria!! Il negativo batteria e tutte le masse devono andare a terra
Mi dai una spiegazione della messa a terra del NEGATIVO della batteria (non confondiamoci col 'neutro') ? Una norma? Una direttiva, un consiglio della nonna...qualcosa di scritto da qualcuno qualificato, grazie
@@giancarloguglielmin2301 il differenziale sente la differenza di corrente entrante ed uscente se non è uguale ( c e una dispersione verso terra) scatta....con inverter dipende se la tensione è riferita verso terra o è fluttuante...dove si consiglia il MT 2 P ....
Ciao Mauro, avendo un Bluetti Ac500 che quando connetto la spina per caricare la batteria tramite Enel va in monofase e quando è sconnesso va in bifase. Stavo guardando i video di (Droneslab) è 🤦🏻♂️ Sul web trovo elettricisti che dicono ( mettere a terra fase ) altri ( due paline ) altri ( differenziale 2p sulla bifasica non funziona) alla fine come sempre non si capisce na mazza . 😫 Grazie
Comunque non è di certo bifasica poichè se si appliccasse un analizzatore tipo oscilloscopio si vedrebbe che sono in fase le due letture, vengono semplicemente misurate due differenze di potenziale diverse versa terra quando ci si trova scollegati dalla rete. credo che il riferimento sull'essere a norma non fosse riferito alle sue qualifiche o al pezzo di carta che certifichi, forse avevano dei dubbi sul sistema misto . non sono sicuro che il GSE permetta questo ma non sono aggiornato in merito.
Quello che dici è valido finché l'inverter ibrido funziona normalmente. Quasi tutti gli inverter cinesi hanno all'ingresso lato batteria un convertitore DC-DC che eleva la tensione di batteria da 50V a 450..500V. Questo convertitore assicura la separazione galvanica tra ingresso e uscita, poi un apposito ponte ad H con interruttori di potenza a mosfet costruisce l'onda sinusoidale pura. L'uscita è bifasica ma nulla osta di mettere uno dei due terminali a terra perché c'è sempre un isolamento galvanico. Negli inverter che invece mettono subito il ponte ad H sulla tensione di batteria essi necessitano di un trasformatore a bassa frequenza (in genere toroidale vedi Vevor e Victron) per innalzare la tensione sinusoidale prodotta a 220V~ utile per alimentare le utenze. Questo trasformatore realizza anche la separazione galvanica per cui puoi mettere a terra tranquillamente uno dei 2 capi d'uscita....ovviamente quello battezzato neutro senza alcun pericolo. Il comportamento dei due tipi di Inverter in caso di guasto ad un interruttore del ponte H è completamente diverso. Nel caso dell'inverter ibrido potresti avere 400...450V in continua su uno dei 2 capi, mentre per gli inverter con trasformatore d'uscita il guasto non comporta alcun pericolo perché il ponte a H è posto a monte del trasformatore. A me sembra una enorme differenza... tu che ne pensi?
Ambedue gli schemi hanno un trasformatore di isolamento. Nel convertitore DC-DC 50/450 Vcc il trasformatore è piccolo perché lavora ad onda quadra ad una frequenza che va da 20 a 100 KHz. Nel secondo caso il trasformatore è di bassa frequenza 50...60Hz lavora in onda sinusoidale ma è più grosso e pesante.
@@joblack3991 Ho misurato con l'oscilloscopio la differenza tra un contatore a forma d'onda sinusoidale pulita e l'uscita di un inverter a forma d'onda sinusoidale quasi pulita, ma con un piccolo effetto a gradini quadrati sempre a 50Hz.
ciao quindi colleganto enel a inverter bifasico nn crea nessun problema? ( vorrei fare un off grid e ho inverter cn uscita bifase ma vorrei collegarci enel per eventuale prelievo si puo fare ?
Qui si capiscono anche gli inverter e la loro qualità. Il mio victron 500va, fa 230 spaccati a vuoto e fino a 400va. Giusto da 400 a 550va fa 228v. E tra le fasi e la terra isolata fa 115 e 115.
Anch'io ho un Victron dove ho programmato l'uso del relè di terra quando il carico viene alimentato dall'inverter e la rete è staccata o assente. Quando invece la rete è presente e alimenta i carichi tramite l'inverter, oppure esso fa da caricabatteria, il relè di messa a terra del neutro risulta aperto. Semplice no?
In realtà se alimenti più utenze metalliche con massa a terra come lavatrice frigo etc, un inverter deve essere messo con neutro a terra, carcassa a terra e differenziale dedicato. Un inverter con neutro flottante isolato da terra senza protezione differenziale si può usare solo con tutte utenze a doppio isolamento senza presa di terra o con una utenza Metallica con massa a terra per volta. La configurazione flottante isolato da terra è immune dal primo guasto verso terra di un conduttore su un utenza Metallica, ma non è immune dal doppio guasto verso terra e la protezione differenziale non funziona. Un inverter flottante si può usare solo in un impianto completamente flottante cioè dai pannelli alle utenze e con trasformatore di isolamento e misuratore di isolamento. On grid o no non c’entra nulla.
@@joblack3991perché è necessario il relè che apre il circuito quando è alimentato da enel? Non posso lasciare sempre connessa la terra sul " neutro" dell'inverter?
@@sniper1989xpQuando trasferisci il carico su Enel il neutro è messo a terra in centrale di distribuzione media/bassa che può anche essere distante qualche centinaia di metri per cui a casa ti troveresti, in caso di guasto, alcune decine di volt. Non avrebbe senso sottoporre l'inverter a questo stress visto che esso è off-line, cioè spento. Aprire o chiudere un relè è cosa facile specie per quelli che hanno un ATS.
Perché il.neuteo e collegato a terra in cabina, e da qua a casa tua ci sono cadute di tensione che non rendono il neutro perfettamente a zero. Quindi il contatore può conteggiati la corrente che scarichi nell tuo impianto di terra, opuure se sbagliano collegando invertendo N con L......Bummmmm@@sniper1989xp
quando si è in situazione in isola i potenziali non hanno il riferimento come differenza di potenziale verso il neutro o la terra che dovrebbe essere a potenziale zero in situazione ottimale, quando siete collegati in rete però il neutro dovrebbe andare a potenziale zero verso terra. il differenziale lavora solo quando si è collegati a terra, in isola teoricamente non ci sono pericoli per i contatti indiretti per quanto riguarda le persone, peccato che venga a mancare una protezione verso le apparecchiature collegate nel caso di dispersioni verso massa.
Senza neutro a terra dell inverter, isola o no, la protezione differenziale non può funzionare. Tuttavia un inverter, o qualsiasi altra fonte Ac senza neutro a terra è immune dalle dispersioni per il primo guasto verso terra su un utilizzatore metallico con massa a terra. Un guasto di isolamento verso massa non chiude il circuito. MA IN CASO DI DOPPIO GUASTO VERSO TERRA IL CIRCUITO SI CHIUDE ATTRAVERSO LA MASSA , il CONDUTTORE DI TERRA E LA PERSONA CHE TOCCA. Può solo intervenire un magnetotermico. Sempre che il guasto di isolamento abbia bassa resistenza da farlo saltare. Tuttavia quando salta il magnetotermico è tardi . Bastano 500mA per uccidere. Isola o non isola, che acquisti un inverter a neutro flottante o a terra non ha importanza. Se ha il neutro flottante isolato da terra , va messo a terra!! Che abbia o meno la predisposizione. Se non ha qualche ponticello o fastom interno, si fa in uscita del inverter. Si unisce il neutro al cavo PE in ingresso al differenziale e si mette a terra la carcassa inverter. Non c’entra niente isola o on grid. Il discorso è semplice: Un inverter a neutro flottante isolato da terra senza protezione differenziale è sicuro solo : 1)o con solo utenze a doppio isolamento 2)o, in caso di utenze metalliche con massa a terra (spina a 3 poli), andrebbe usato in mono presa con una sola utenza alla volta. Se lo collegate a tutte le prese di casa, c’è il frigo, la lavatrice, la caldaia... tutte utenze con massa a terra. ERGO VA MESSO A TERRA IL NEUTRO E IL DIFFERENZIALE
@@Fra-hc6gnUn dubbio: ma il primo guasto verso terra non corrisponde a collegare a terra una fase, e quindi a creare un neutro? Perché collegare il neutro a terra all'uscita dell' inverter non corrisponderebbe a creare il primo guasto di terra? Dal momento che una fase sente il riferimento di terra, che questo sia voluto o causato da un guasto, si passa da sistema IT a sistema TT, a quel punto il differenziale dovrebbe scattare sempre. È cosi o mi sfugge qualcosa? È la possibile alta impedenza, rispetto ad un collegamento a terra in morsettiera, nel caso di guasto? Di sicuro nei sistemi IT non si può tener conto di questo tipo di sicurezza, cioè del doppio guasto di terra che abiliterebbe il differenziale, perché utilizzati essenzialmente in ambito medico dove il distacco di corrente causerebbe magari la morte di un paziente collegato ad apparecchiare di sopravvivenza, quindi si opta per altre soluzioni, ma in altri ambiti teoricamente dovrebbe funzionare, dove sbaglio?
@@Fra-hc6gnCollegando una fase dell' inverter a terra è più sicuro che avvenga su un picchetto separato dalla terra degli altre utenze o non cambia niente?
magnetico termico 2P interviene sia su una o altra " fase" in realtà non ë un bifase ma uscita di un trasformatore senza riferimento di terra...il MT interviene in caso di sovracarichi o corto circuito il Differenziale interviene se sente una differenza di corrente tra I due conduttore...corrente entrante nel carico uguale corrente uscente dal carico ma in questo caso difficilmente interviene perché se un conduttore scarica a terra prende come riferimento la terra la tensione va a 230 v sul altro conduttore...unico rischio di prendere I due conduttore con le mani ci sarà passaggio di corrente nel corpo con relativi problemi
Buongiorno, sono Roberto. Ascolti, io ho un inverter toroidale di quelli arancioni. Tra fase e neutro ho 230v, tra fase e terra ho 30v e tra neutro e terra sempre 30 v. Come è possibile? Grazie mille
@@mauroattilionosenzo Buongiorno, si è collegato a terra. Il morsetto "terra" dell'inverter è collegato alla terra della casa, dell'impianto diciamo. Lui è collegato si. Vede che è strano.
@@mauroattilionosenzo Devo aprire e controllare il collegamento allora? A parte la sicurezza, può dare problemi di funzionamento? Perché lui va bene, ma ho notato questa cosa. Grazie
Bello vedere che piano pianino escono gli stessi problemi che ho pure io. Per la questione del magnetormico bifase, puoi passare il link di quello tipo 2P che hai comprato ? Per la questione dell'assorbimento in stand-by, la casa dichiara 70W e per questo avevo pensato ad una soluzione semplice, cioè far passare la linea di input dell'enel da una spina con timer. Fai spegnere enel in input alle 18:00 e poi qunado dai pannelli non ci sarà più corrente scatterà in automatico l' ATS. La mattina rifornisci la corrente in input all'inverter verso le 08 o le 09 quando ci potrà essere un po di luce e quindi avere l'inveter acceso sarebbe utile. ciao.
Con questo problema della bifase dall'uscita di un inverter, ho messo una fase a terra e cosi ho fase e neutro, comunque nonostante cio il mio condizionatore non ne vuole sapere di partire il compressore
Ciao Mauro, complimenti per quello che fai, credo che siamo coscritti o super giù. Ho una domanda documentale con il tuo impianto come ti sei comportato con il GSE ?? hai fornito documentazione ?? anche io sto realizzando un impianto ma, sono vorrei capire se devo presentare documenti al distributore di energia. Grazie e buon divertimento..
ho fatto nulla, avevo parlato con un conoscente che mi disse che il figlio chiese ad Enel e Enel rispose che non sono richiesti documenti...un impianto fotovoltaico off grid a isola è come un carica batterie...acquistai anni fa un caricabattere ma non dichiarai nulla
@@mauroattilionosenzo Mauro anche io ho realizzato questo tipo di impianto, viene considerato un impianto a isola ibrido, non viene concesso dal gestore e dalla CEI 021 secondo il GSE DEVE ESSERE DICHIARATO CON DOCUMENTI A SEGUITO E MESSO IN RETE. CIAO.
Non seguite questo signore, l'impianto non è a norma e in caso di incendio o infortunio questo ignore va in penale senza dubbio. Quesl sistema di messa ad isola non è normato e nemmeno accettato dal Distributore, se lo sanno gli chiudono la fornitura. Non a caso chiedono la Dichiarazione di Conformtità nei nuovi allacci.
@@carlorobotti5572non è così. L'enel non permette l'immissione in rete a patto di certe condizioni, Quindi se l'energia del tuo inverter fornisce esclusivamente casa senza alcuna possibilità di riversarla in rete con tutti i dovuti accorgimenti sei perfettamente a norma è non c'è nulla di illegale.
mi chiedevo se e troppo complicato fare un sistema come l'enel quando si e off grid. tipo mettere una fase dell'inverter collegata collegata a terra con una palina di terra (extra) dediata
@@mauroattilionosenzo se l'enel fa in quel modo (mette il neutro a terra nelle cabine di distribuzione) un motivo ci deve essere.... mettendo una fase assieme al gialloverde significa che tutte le carcasse netalliche degli elettrodomestici sono collegate a una fase dell'inverter, e se si abita in un condominio l terra e comune a tutti gli appartamenti 🤔
Ciao. All inizio del video hai fatto vedere o meglio detto che tra neutro filo blu e terra hai una tensione maggiore di quella presente tra linea e terra. Forse li hai invertito i cavi? Da quello che so nella bifase, la linea vera è quella che ha tensione maggiore rispetto a terra. Solo un appunto. Grazie per la condivisione della esperienza.
no i cavi sono giusti ma l inverter non da una bifasica ..da una tensione flottante riferita a terra ...non avendo riferimenti di terra. se collego uno dei due cavi a terra quindi un polo a terra 0 V l altro polo va a 230 v
@@mauroattilionosenzo io avevo capito al minuti 1:15 che tra "Linea e Terra hai 98V" e al minuto 1:25 tra "Neutro e Terra hai 136V" - Quello dovrebbe essere al contrario .. ma penso che possa cambiare poco...
@@marcof.7274 in realtà dire linea e neutro non è corretto non essendoci riferimenti di terra essendo l uscita di un trasformatore ( secondario) non ha neppure senso misurare con riferimento la terra ..infatti non è bifase ma uscita trasformatore penso non avendo gli schemi del inverter
@@mauroattilionosenzo provo a chiedere a daxtromn. Solo che ho visto che sono resti a dare risposte. Ad oggi mi hanno risposto solo ad 1 domanda ...e le altre sono lì in attesa di risposta .grazie per il chiarimento..
Ciao Mauro davvero istruttivo vediamo se ho capito bene faccio un po il sunto. La linea bifase uscente da un inverter non è pericolosa non c'è rischio di essere folgorati perché è flottante infatti mettendo a terra uno delle 2 fasi non scatta il salvavita 1p invece è importante mettere un magneto termico 2p per i corti e per il sovraccarico di potenza.corretto? Non dovrebbe funzionare mai un differenziale su questi inverter se li fanno uscire bifase nemmeno con un magnetotermico differenziale 2p perche non ci sarà mai dispersione in quanto bifase flottante corretto?
in pratica ë una uscita di un trasformatore non ho lo schema x verificare meglio ..ë pericoloso se prendi I due cavi in mano ë sempre un 230 v ...I = V / R dove R ë la resistenza del tuo corpo e bastano 30 mA x fare danni al cuore...ma se tocchi un solo filo va a zero volt riferimento di terra con tuo corpo...ma altro filo diventa 230 v meglio non toccarlo..
@@mauroattilionosenzo ma tu metterai un magnetotermico 2p vero? Non un magnetotermico differenziale? Come farai quando l'inverter va in Enel in quel caso diventa 1p nuovamente?
@@84ggo84 ho messo un 2p MT uscita 220v inverter...dopo Ats e secondo ingresso Enel...uscita 220 v va nel quadretto con MT Differenziale...e serie MT 1p o 2p x ogni utenze prese luci cucina lavanderia etc
@@mauroattilionosenzo io ho un impianto un po' diverso ho Enel salvavita differenziale 1p poi inverter alla sua uscita 220 v pensavo di mettere MT 2p anche se forse non serve perché c'è già incorporato un tasto di reset in caso si supera il limite di potenza dell' inverter penso sia un MT 2p
@@84ggo84 il differenziale protegge dai contatti indiretti grazie alla messa a terra delle masse esempio lavatrice...per i contatti diretti dipende dalle situazioni anche 30 mA possono essere fatali. per inverter è consigliabile il Mt 2 P per il fatto che la protezione magnetica ( corto circuiti) e termica ( sovra correnti) è sui due poli cioe su fase e neutro, il Mt 1P protegge solo su fase
Buonasera, ho visto il suo video dive ha trattato il problema della corrente bifasica, su questo argomento ho chiesto a molte persone pure tecnici un quesito a cui non hanno saputo dare una soluzione, ora invierò copia della richiesta che ho fatto, ma aggiungo per precisione, che l'impianto vecchio che descrivo su questa richiesta gode dal 2013 dello scambio sul posto ,che per farlo funzionare senza interuzioni ho dovuto necessariamente scaricare il neutro carico dell' Enel sulla mia presa di terra ,a questo punto visto che vorrei montare un inverter ibrido off grid con accumulo e 6kwp di pannelli in parallelo a quello esistente ( dico in parallelo per aver più potenza da parte dei pannelli nuovi insieme ai vecchi in inverno ) a questo punto non c'è bisogno di scaricare a terra il neutro su l'inverter nuovo visto che già l'ho fatto a monte ,basta mettere in parallelo la fase del vecchio con la fase del nuovo e in neutro in comune, spero di essere stato chiaro ,lei cosa mi consiglia per evitare di far danno? Segue la copia della richiesta fatta ad altri ma non risolta grazie
@@salvonicolosi7143 il problema del parallelo in corrente alternata è il sincronismo delle due onde sinusoidali, consiglio di verificare che i due inverter siano paralellabili. L' uscita 230V di un inverter in genere non è riferita a terra ma non ha nulla da spartire con la bifase...si può considerare come fosse l uscita di un trasformatore quindi isolato, il differenziale in realtà non funziona perche non sente dispersione verso terra non avendo il neutro riferito a terra..in termini di sicurezza di contatti indiretti l uscita di un trasformatore è gia sicura di se stessa il differenziale è inutile
@@mauroattilionosenzo buongiorno, grazie per avermi risposto , intanto come capire se i due inverter sono parallellabili? Poi quello che chiedo è pure se con l'inverter vecchio che ha il neutro a terra posso mettere in parallelo fase e neutro(scaricato a terra)con l'altro inverter ? Ovviamente proteggendo le uscite dei due inverter con automatici bipolari ,grazie del consiglio
@@salvonicolosi7143 chiedere al venditore ...io ho un Daxtromn 6,2kw e chiesi x installare un secondo ma la Daxtromn mi rispose che non sono paralellabili, esistono modelli che si possono paralellare e con tre si fa la trifase ma sono macchine che nascono allo scopo...idem per mettere a terra piu neutri occorre fare molta attenzione ⚠️ ⚠️
Io credo che chi te lo faccia notare (a parte i rompi.. che ci sono sempre), lo facciano per una questione burocratica più che legata alle tue effettive competenze. Per dirne una a caso: quell'ATS li che vedo nel quadro, non si può usare, cioè nemmeno un elettricista qualificato potrebbe farlo e rilasciare regolare dico. E' comunque una legge del cavolo, con impedimenti senza senso (dal punto di vista elettrico e della sicurezza) e quindi alla fine in casa propria ognuno fa come gli pare (e se ne assume le responsabilità).
la burocrazia è la rovina del paese troppe leggi troppi enti e i lavoratori muoiono al lavoro...ho fatto il responsabile x la sicurezza in cantiere e mi sono fatto una idea
Ciao Mauro, anche io ho un bifase, e vedendo il tuo video mi sono rincuorato un po'. Però ho una domanda. Toccare una delle due fasi in uscita dall'inverter non è un problema....ma se per sbaglio prendo con le mani tutte e due le fasi.... Che succede? In quel caso il differenziale interverrebbe? Grazie per la tua condivisione 😊
Prendi la scossa come toccare fase e neutro enel se sei isolato da terra. Non salta ne magnetotermico ne salvavita. Ho cercato parecchio in internet per un dispositivo di protezione per uscita "flottante' cioe' isolata da terra ma contrariamente ad alcuni youtuber non si possono usare i differenziali di tutti i tipi ma servono dispositivi che misurano l'isolamento. Da quello che ho capito li usano negli ospedali o in particolari situazioni. Devo dire francamente a mia colpa che non ho molta esperienza con questo tipo di attrezzatura. Per concludere NON TOCCARE LA FASE E IL NEUTRO CONTEMPORANEAMENTE Ciao@@mauriziofiorini9238
@@fabiodebernardi1397 grazie mille per la risposta ☺ Era solo per capire se siamo protetti anche nel caso cadesse un fono in una vasca da bagno.....a quanto pare no 😔
Per il discorso del m.t. 2poli non ho capito il senso. La corrente attraversa entrambi i fili quindi il m.t . Anche se ha il controllo solo su un filo scatterebbe comunque in caso di assorbimento oltre la soglia. Forse per diapersioni verso terra dal filo non protetto? Ma per questo c'è il differenziale.qualcuno mi puo spiegare? Grazie
@@carlosantandrea2834 la tensione in uscita dal inverter è una tensione flottante se misurata verso terra, il 2P protegge sia un capo che l altro da corto circuito e sovracarico...esempio se ho una dispersione verso terra di un capo questo va a 0 v riferito verso terra e diventa quindi il neutro ( chiamìamolo cosi) ho verificato misurando con tester e altro capo va a 230 v quindi fase se anche questo toccasse la terra sarebbe un bel corto o sovracarico dipende la resistenza che troverebbe e salta il MT 2P perchè potrebbe essere uno o altro polo a surriscaldarsi dipende quale x primo tocca terra, il differenziale non interviene perchè non c e ritorno di corrente tra fase e neutro con relativa dispersione come con corrente che arriva da cabina Enel con neutro riferto a terra...ce un video della BTicino che spiega bene questo e loro consigliano il 2P
@@mauroattilionosenzo ok ma il differenziale ,se posto sull uscita dell inverter leggendo una differenza tra F e N ( a causa della dispersione) sgancerebbe. Solo per capire se sto ragionando in modo giusto. Grazie
@@carlosantandrea2834 si il differenziale fa il suo lavoro ...sente la differenza tra corrente entrante e quella uscente che torna in cabina ma se c e una dispersione verso terra sente la differenza If= In +It quindi scatta...nel caso della uscita del inverter non c e nessuna differenza quindi non scatta
@@mauroattilionosenzo se colleghi la rete, in modalità "SUB" l'energia solare alimenta i carichi e la rete integra (non sostituisce) quando il solare non è sufficiente. Quando/se aggiungerai le batterie, presumibilmente passerai alla modalità "SBU" (Solar + Battery > Utility).
Ciao Mauro, guardando il tuo video mi sono rincuorato un po' per il problema del bifase che ho anche io. Però ho una domanda da farti. Se tocco una delle due fasi in uscita dall'inverter non succede nulla. Ma se tocco per sbaglio le due fasi con le mani che succede? Il differenziale interviene lo stesso? Grazie per la tua condivisione 😊
toccando i due fili metti in corto circuito l uscita del inverter e scatta il magnetotermico meglio mettere un 2P...il differenziale salta solo se vede corrente diversa tra i due solenoidi sul torroidale ....funziona se ce dispersione tramite il cavo di terra ...in questo caso non essendoci riferimenti di terra non interviene...farò un video su un incidente subito dal sottoscritto avevo 12 anni vivo x miracolo
Succede quello che succede toccando per sbaglio fase e neutro insieme il differenziale non scatta e se tocchi profondamente potresti rimanere folgorato !!!!@@mauroattilionosenzo
@@g.a9911 dovrebbe saltare il magnetotermico...io sono ancora vivo grazie a un magneto termico farò un video sul incidente con 220 V ai tempi non cerano i differenziali
se tocchi fase e neutro contemporaneamente e sei isolato da terra il magnetotermico non può scattare vista la bassa corrente che circola nel tuo corpo, ma non scatta neanche il differenziale visto che non c'è corrente di dispersione verso terra. questo succede sempre, inverter o meno se ci si trova collegati in rete@@mauroattilionosenzo
@@juditta2003 esatto il magnetotermico scatta sul corto circuito o sovracarico ma se tocchi con la lingua fase e neutro scatta esperienza personale e brucia pure la lingua
Stande alle norme CEI anche se non si ha il neutro distribuito nell'intero impianto, quindi con una Fase-Fase 230V, si possono mettere interruttori 1P+N purché questi o siano combinati Magnetotermico + Differenziale, oppure devono avere a monte un Differenziale. C'è chiaramente una motivazione tecnica per questo, altrimento il CEI non avrebbe permesso tali interruttori in sistemi a doppia fase come Roma. Comunque il succo è i 2P nei Bifase sono necessari solo se installati da soli senza protezione Differenziale, quindi per esempio i dispositivi generali a monte, diversamente di possono tranquillamente mettere anche gli 1P+N. Saluti
esatto infatti ho messo 2P in uscita dal inverter poi differenziale magneto termico 1P e tutti 1P sulle varie utenze...poi come sezionatore dal contatore ho messo un 2P piu che altro per la dimensione 2din che mi da piu sicurezza come sezionatore pur se MT
@@mauroattilionosenzo Hai fatto benissimo infatti Mauro. Ti ho scoperto da poco e sei veramente un ottimo creatore di contenuti. Meriti più numeri e visibilità
Per fare il test senza produrre corto circuiti "con fiamma" (quelli i cui hai paura) dovrebbe essere sufficiente usare un resistore che sopporti la intera tensione bifasica (230V) e collegarlo fra una delle fasi e la terra. Questo consente anche di provare se il magnetotermico rileva le dispersioni su entrambe le fasi. La cosa più sicura è una vecchia lampada ad incandescenza di piccola potenza, 15-60 watt, da un lato connesso a terra in modo SICURO, mentre l'altro capo è volante e serve per fare il test, toccando alternativamente entrambe le fasi. Facci sapere come va il test. Dai test fatti in rete, sembra che alcuni differenziali non funzionino proprio. Il fatto che il tasto TEST faccia scattare, non è molto significativo perchè non è detto che il tasto TEST riproduca esattamente la dispersione verso terra come un reale guasto.
ho provato con la lampadina a mettere a terra un polo..la tensione diventa 230 v tra terra e altro polo ( fase) il secondo step vorrei mettere a terra la fase con un resistore R= 230 / 30 mA e dovrebbe scattare il differenziale...dico dovrebbe non ne sono certo
L'ignoranza della legge (che usa la normativa come riferimento) non ti esime dalle responsabilità nei confronti di proprietario e terzi. Se hai partita iva, iscrizione ad albi, nel momento che certifichi ti assumi la responsabilità dei danni che puoi provocare (se con dolo o imperizia) Inoltre le assicurazioni non rispondono e quando accadono guai (ho parente nei vigili del fuoco che racconta cosa accade spesso) poi sanno come venirti a cercare e sono cazzi....
Ragazzi giocare con 300 o 400v cc con regolatori economici è da pazzi. Quella roba vi garantisce L isolamento tra input pv e output batteria?? Proprio no. Basta vedere victron che nell unico mppt che fa fino a 450v mette un misuratore di isolamento costante e relativa protezione alla minima anomalia. Se si ha un guasto di isolamento da input pv e output batteria a 400v cc si va arrosto!!
@@mauroattilionosenzomettere a terra il neutro che e' sempre il polo con la tensione piu' bassa, in questo caso togli il problema della bifase e hai la 230 monofase
Quindi vivi sperando, fai impianti a norma seguendo gli webinar ! Ok. Quindi? Qualunquista su tasse sei il migliore ? Sei tu che paghi il professionista che per legge deve avere dei requisiti quindi sceglilo bene così come sceglierestiil tuo medico o il tuo avvocato o il tuo commercialista. Ok ora torniamo alla tecnica , 1) il tuo impianto di distribuzione è un TT quando sei collegato al distributore locale e la tua alimentazione deriva da un trifase a con neutro ovvero monofase. In casi di guasto o di impedenza non idonea del neutro il neutro verso terra può assumere tensioni non nulle. Ma appunto in situazioni non anomale la tensione del neutro verso terra può essere anche qualche volta ( in alcuni casi pure una decina). Ok dovrei poi sapere cosa dice la norma per la protezione dai contatti indiretti. 2) Quando ti stacchi da rete vai in isola e quindi devi sapere se distribuisci energia dentro casa tua con un IT, oppure un TN. O..... dipende ma gli ingegneri non lo sanno ... certo i civili no neppure i meccanici parla con un ing. Elettrotecnico magari ci capisce del bifase. Mm lo sai che in alcune zone servite da Acea a Roma usano un 240V derivato da un trifase!!! Quindi li hanno un bifase ma ottenuto tra due fasi di un trifase !! Ma certo che lo sai sugli webinar ... a che serve una laurea una abilitazione lavorare come progettista quando con un paio di video faccio tutto. Ok perché avere carte firmate ma si continuate così finché poi cambia la vostra sorte. In bocca al lupo 🎉🎉🎉
io non ho abilitazione x motivi legislativi e burocratici sono diplomato in elettronica industriale capo tecnico rilasciato dallo stato italiano ho lavorato come tecnico elettronico in laboratorio riparavo strumentazione a valvole e transistor e come tecnico on site installazione riparazione computer monitor stampanti reti ho pure seguito cantieri dove ero responsabile tecnico e della sicurezza. faccio impianti elettrici da 50 anni e mai avuto problemi . seguo i webinar x essere aggiornato sulle normative e tra i vari youtube vedo sento cavolate che mi fanno raddrizzare i capelli che non ho , purtroppo vedo tanta ignoranza nel senso di ignorare le basi di elettrotecnica tanta arroganza..ora io sono in pensione con una bella pensione grazie alle tasse e contributi versati da dipendente e sento amici artigiani che si lamentano dei 1000 € di pensione ma hanno evaso tasse e contributi e ora si lamentano. io ho pagato fino all ultimo centesimo e mi faccio gli impianti a casa mia illegalmente ??? mahh
@@mauroattilionosenzocomplimenti per il curriculum. Anche io diplomato in elettronica nel 1973, il resto l'ho imparato sul campo, lavorando su analogico, digitale, navale ecc ecc ecc. Ciò premesso, io a casa ho un fotovoltaico on grid. Ho fatto fare l'impianto da azienda esterna per avere tutto a norma di legge e cedo energia al GSE. La motivazione perché non mi sono buttato sul fai da te è perché alla fine della fiera ho avuto la sovvenzione dello stato al 50% sull'acquisto e montaggio chiavi in mano dell'impianto. La sera, quando il sole tramonta, mi sto organizzando ad utilizzare l'energia dell'auto elettrica che ha il V2L. Sono appena 2 kW massimo, ma x il mio fabbisogno è più che sufficiente. L'inverter e pannello fotovoltaico fai da me in questo caso, l'ho fatto nel camper. L'inverter, come tutti gli inverter senza trasformatore, ha una ddp tra uscita 1e2 di 230 volt e la ddp tra uscita 1 o 2 e terra è tutto un dire, a volte è 115, a volte no; è fluttuante. Il motivo è presto spiegato. L'inverter ha internamente uno o più stadi elevatori di tensione da DC (nel mio caso 12 volt) a circa 340 volt DC. La 230 AC è generata dal ponte ad H dei MOSFET che opportunamente pilotati in PWM emulano una tensione a onda quadra con duty cycle variabile istante per istante. Una rete LC provvede a smussare i picchi di tutte le onde quadre variabili in duty cycle, ricostruendo una sinusoide quasi perfetta. Il gruppo filtro LC è riferito ad un comune virtuale e non ad una terra o massa, ecco perché è fluttuante. X me va bene così, perché mi alimenta il camper che una terra non ce l'ha. E poi, figuriamoci, mi serve x la macchinetta del caffè, la tostiera, e qualche altro utilizzatore di poco conto. Tutto il resto del camper va a 12 volt, illuminazione, pompa acqua ventilatori ecc. Secondo il mio modesto parere, se vogliamo una fase un neutro ed una terra, bisognerebbe interpolare un trasformatore con rapporto 1 a 1, 230 a 230 volt 50 Hz ed isolare elettricamente l'uscita inverter dalla linea domestica. In tal caso, l'inverter sarà sempre fluttuante verso massa, ma sul secondario del trasformatore sono io a stabilire la fase, il neutro e collegare uno dei cavi dell'uscita trasformatore a massa, come x altro fa il gestore dell'energia elettrica. In risposta al caro signore che parla di progetti documenti firmati e sicurezza, questo è corretto per la massaia o per chi non sa cos'è la differenza tra tensione e corrente. Ma a me è meglio che non la raccontano. Ho visto elettricisti con tanto di certificazione rattoppare impianti alla meno peggio ed ho conosciuto ingegneri che non sapevano leggere lo schema di un finale RF in classe AB per trasmettitori in SSB. In un impianto isola, in campagna, in montagna o dove non arriva l'energia elettrica ed io ci vado 3 volte l'anno, se io produco la mia energia, quanto posso evadere al fisco? 10€ l'anno? Già pago le accise sulla benzina x andare e tornare, penso che basta ed avanza come tassa non pagata sull'impianto isola fai da te. Comunque, chiudendo questa parentesi delle accise, chi sa come trattare con l'energia elettrica, perché ha lavorato nel settore elettronico x 50 anni, non prende lezioni da nessuno. Il ponte ad H io l'ho studiato nel 1972, e di sistemi con ponte ad H ne ho riparati tantissimi. L'uscita è bilanciata, ovvero non riferita a nessun potenziale o terra e per renderla sbilanciata, ovvero riferita a massa, serve un trasformatore rapporto 1 a 1. Mamma mia quanto l'ho fatta lunga. P.S. per chi ha ottime conoscenze di elettronica, il ponte ad H è comunemente utilizzato dagli anni. 70 nelle autoradio con potenze superiori a 7 Watt RMS massima. Il ponte ha 4 transistor 2 PNP e 2 NPN un ramo ha il segnale in ingresso in fase e l'altro è sfasato di 180 gradi. L'altoparlante non ha riferimento verso il negativo, non vi è il condensatore di disaccoppiamento o di isolamento e la linea in uscita è bilanciata. Solo così si possono avere altre potenze a bassa tensione. Non so se ho reso l'idea. Tanti saluti.
@@mauroattilionosenzo il problema non c'è, ma potrebbe esserci se utilizzo degli elettrodomestici vetusti, quelli che hanno una dispersione verso la carcassa metallica o involucro. L'interruttore differenziale, comunemente chiamato salvavita, non salva nulla, diciamo che si stacca quando rileva una differenza di corrente entrante ed uscente superiore a 30 milliampere. Se 30 milliampere attraversano la resistenza del corpo, possono essere anche mortali. Quindi il differenziale serve a scollegare la rete in caso di dispersione verso terra pari o superiore a 30 milliampere. Ma se lo scalda acqua ha la resistenza deteriorata, quando faccio la doccia rischio ed il salvavita non se ne accorge neanche. Altro problema è l'auto induzione dei cavi. Ma questi sono casi sporadici. È comunque buona norma utilizzare la terra, visto che il nostro corpo è riferito ad essa. Una buona giornata.
@@seperosa inverter non ha riferimento a terra come uscita 230v( se non è collegato al contatore Enel) , sarebbe come il secondario di un trasformatore...la carcassa del inverter è collegata a terra 🌎 per normativa tutte le aparecchiature elettriche elettroniche con carcassa metallica vanno collegate a terra...
Bravissimo quei 115 volt ta le fasi e la terra non portano corrente!! E quindi non è bifase!! Sono tensioni capacitive. L inverter è sempre monofase!!! La corrente bifase è tutt altro!! Ha due sinusoidi e due fonti di tensione e 4 conduttori e non si usa da un secolo. Gli inverter sono sempre monofase, solo che in fabbrica fanno 2 configurazioni. Neutro flottante isolato da terra o neutro a terra!!! La differenza è solo che in quello che gli youtuber italiani chiamano stupidamente bifase, cioè a neutro flottante, il filo giallo verde è isolato !! Nell altra configurazione, semplicemente attaccano il neutro al filo giallo verde. !!! Si hanno 0v tra neutro e terra perché neutro e terra sono esattamente lo stesso conduttore!! Si ha 230 tra fase e terra semplicemente perché state sempre misurando fase e neutro!! Di nuovo perché neutro e terra sono la stessa cosa ma con una guaina di colore diverso. Parole testuali victron: in un inverter dove viene messo il neutro a terra, terra e neutro sono esattamente la stessa cosa. Ogni inverter si può scegliere se metterlo in una configurazione o L altra!!! Si tratta solo di attaccare 2 fili. Ah victron in un libro sul tema, non dice mai bifase ovviamente.
Ciao ma a cosa ti riferisci? Marchi seri victron o mastervolt o western spiegano come passare da neutro flottante a neutro a terra. Spesso vi è un ponticello o fastom apposta per unire il filo giallo verde al neutro o no. In mancanza di questo si può semplicemente prendere il PE dalla presa di uscita inverter e unirlo al neutro in ingresso al differenziale che metterai. Per esempio NDS in un inverter per camper nel manuale spiega proprio così, i manuali sono ottime fonti di nozioni. Ti consiglio vivamente il libro victron CABLAGGIO ILLIMITATO. Alla sezione 7 tratta esclusivamente questo discorso. Alla fine consiglia di mettere sempre il neutro a terra e differenziale. Nonostante venda molti inverter a neutro flottante come la serie PHOENIX. Veramente è fatto benissimo scaricalo. Ci puoi fare anche contenuti. Anche energy unlimited di victron sulla teoria delle batterie è assolutamente da leggere. Ciao
A quanto ho letto qui sul tubo, dalle parti di Roma il gestore ACEA, fornisce la 230 V usando un sistema trifase concatenato senza neutro, fornendo di fatto 2 fasi, questo comporta un sacco di problemi, quello che mi viene in mente ad esempio è che spegnendo un punto luce interrompendo uno dei due conduttori, di fatto sull'utilizzatore rimane un potenziale di circa 105 v riferito a terra e questo è un grosso problema, per non parlare delle caldaie che vogliono il neutro a potenziale zero. Sono rimasto stupito.
Quello che questo signore sta facendo non è fattibile con normali inverter certificati CEI 0-21, non bisogna prenderlo in considerazione perchè l'inverter è totalmente fuori norma in quanto senza rete (sia fase-neutro che fase-fase me pochi posti in cui c'e) DEVE spegnersi per ragioni di SICUREZZA.
non sto immettendo in rete inverter lavora off grid , ho un Ats x commutare impianto di casa on o off grid , inoltre inverter ha ingresso rete che posso commutare on off con un Magnetotermico che x evitare problemi lascio in off...a breve installerò batteria e installerò un interruttore manuale ...stia tranquillo so fare il mio mestiere
Complimenti per il video
Condivido pienamente il tuo pensiero finale anche io sono un perito elettrotecnico ed in casa mia faccio quello che mi pare e piace
grazie collega
Ottimo lavoro Mauro
Ciao Mauro complimenti per tutto quello che fai e che dici
grazie
Salve Mauro. Premesso che sono un tecnico del settore, In primis le faccio i complimenti per i video e la condivisione delle sue esperienze. E si, a casa mia faccio quello che voglio, mi trova più che d'accordo con lei.
Pero dai, bifase non si puo proprio sentire, è un sistema IT, centra niente le fasi.
Un saluto
@@francoscalas9512 esatto è una tensione flottante non riferita a terra un secondario di un trasformatore di uno switching DC AC
caro mauro, a casa tua fai quello che vuoi! non farti solo male... poi hai detto che segui i corsi su youtube che si impara moltissimo... e poi vedo che non sei uno sprovveduto.
ti saluto e francamente mi ha fatto piacere vedere il tuo video ,perchè ho imparato una cosa nuova.
grazie ci tengo molto alla sicurezza mi sono costruito una casa mi arrangio a fare un po tutto
@@mauroattilionosenzo L'inverter si comporta esattamente come un trasformatore di isolamento e quindi, salvo che non tocchi entrambi i conduttori in uscita dall'inverter, non prendi la scossa
Bravissimo Mauro. Tu pensa che a Roma siamo tutti forniti DIRETTAMENTE DAL CONTATORE con la 230V Fase-Fase, non abbiamo il neutro. Tutto chiaramente funzione come una normalissima 230V Fase-Neutro però è fastidioso perché alcuni corpi illuminanti sensibili poi rimangono accesi anche se spenti dal comando. Questo succede perché non avendo il neutro fisso a 0V che va al bulbo non potrà mai essere totalmente OFF, riceverà sempre una Fase fissa a 110V, tensione necessaria per lasciare un bagliore. Spero che ARETI, il fornitore di energia, sistemi il problema sostituendo le vecchie cabine di trasformazione MT/BT che sono ancora a 230V Trifase
Ciao a tutti, anche io sono a Roma e ho FASE FASE, come posso collegare l'inverter EASUN SMG II 6,2 ?? Purtroppo non ho la terra nel mio impianto, casa e vecchia. Come posso collegarlo?? GRAZIE A TUTTI DELL' AIUTO
Tranquillo che in galera NON ci mettono più nessuno e uno a casa sua è libero di fare quello che vuole 👍🏻
salve grazie per i video. Posso chiederle più dettagli sul 2P ? Intende a monte (nel quadro di stringa) o a valle dell'inverter (all'uscita verso il carico) ? Grazie
2P MT Ac a valle inverter , nel quadro stringa MT DC
hai una statura morale che certi professionisti se. la sognano
grazie mille ho esperienza di 30 anni di attività come sales manager di una multinazionale vendevo sistemi di visualizzazione x Realtà virtuale e simulazione miei clienti industrie università settori automotive oil and gas difesa gestivo progetti da milioni di Euro dialogavo con top manager CEO architetti ingegneri
Ciao,
Complimenti per il video.
Vorei solo aggiungere come fa linverter a generare la cosiddetta tensione bifase che non è bifase ma è sempre monofase ma isolata da terra.
Però con il tester multimetro misuro una tensione tra fase e terra e tra neutro e terra perché?
Poi se metto il neutro af esempio a terra non si verifica un corto perché?
Stessa cosa con la fase.
Dentro l'inverter sull'uscita ac vi sono due condensatori di piccola capacità di pochi nF uno collegato tra fase e terra e altro tra terra e neutro.
Sono questi due condensatori che ti permettono di rilevare le tensioni verso terra.
Circola al max una corrente di frazione di mA.
Fai questa prova.
Stacca il filo di terra dall'invertet e prova a misurare le tensioni verso terra.
Non dovresti più misurare le tensioni precedenti.
Potresti avere ancora tensione poiché l'inverter è in contatto con il muro tramite la carcassa.
Prova quando è collegata la terra all'inverter a misurare la corrente che circola nel filo se colleghi il neutro con la terra.
Ciao
infatti non è una tensione bifasica ma una tensìone generata da un inverter che dovrebbe avere un secondario di un trasformatore...lo chassis è a terra quindi il circuito del inverter ha riferimenti di terra i condensatori servono per filtrare eventuali armoniche ...se avessi lo schema potrei avere piu informazioni ...ho un oscilloscopio e potrei ritornare indietro di 40 anni facevo il tecnico di riparazioni di strumenti elettronici anni 70 cerano ancora le valvole e i transistor
Concordo completamente con quello che hai detto. 👍@@mauroattilionosenzo
🙂Ci sono ancora sia le valvole che i transistor. 👍@@mauroattilionosenzo
Scusate se commento così in "ritardo" ma ho appena trovato questa discussione e volevo anche io dissipare alcuni dubbi: ho un inverter ibrido montato su un camper fisicamente isolato da tutto (lo chassis è montato su un pannello di legno e non tocca assolutamente altro, nessuna messa a terra o collegamenti con il telaio del camper, l'unica cosa collegata all'inverter è il pacco batterie DEDICATO da 24V, con massa assolutamente non in comune con la batteria/telaio del mezzo) e qui arriva il bello: se provo a mettere un puntale del multimetro su una fase dell'inverter e un puntale piantato a terra (proprio la terra sotto il camper, visto che non ho una vera messa a terra con palina) misuro una tensione di circa 230V, ma... com'è possibile se l'inverter non ha nessun collegamento/riferimento a terra? L'unica cosa che mi viene in mente è che comunque una corrente parassita di nano ampere trova comunque il modo di circolare, ma è possibile? Non lo dovrei dire, ma ho anche provato a toccare la fase avendo a cura di usare l'indice di una sola mano e il mignolo della stessa mano piantato a terra e tenendomi con i piedi su una pedana di gomma (nel caso la corrente sarebbe scorsa tra indice e mignolo dell'unica mano) ma anche qui non ho sentito assolutamente nulla e la tensione rilevata con il multimetro che stavo tenendo tra filo e indice è scesa quasi a 0V... se volete posso mandarvi dei video delle prove che ho fatto se qualche cosa non è chiara, ma non mi capacito di come sia possibile questa cosa... avete idee?
EDIT: prima di provare empiricamente con il dito, ho controllato con il multimetro per vedere se scorreva corrente e mi segnava 0mA (multimetro impostato con fondoscala di 20mA, quindi assai preciso)
@@moridaniele87 un multimetro per misura in tensione può avere una resistenza interna di 100MOhm,
Basta una tensione indotta per avere delle misure come quella che rilevi ma è praticamente priva di potenza, infatti quando fai il collegamento tra una fase e il terreno la tensione va a zero e non circola corrente.
salve Mauro, hai una mail alla quale poterti contattare? vorrei brevemente discutere con te sul discorso ATS... in più (te la butto lì) differenziale in classe B anziché F, vista la Vcc circolante? un saluto
mauro.nosenzo@outlook.com...ma non sono un elettricista abilitato...
Scusa ma, ...al di là del dovuto plauso che si potrebbe fare a tutti coloro i quali su YT intendono farsi portatori di "nozioni tecniche", ...bhe, qui ci sono delle doverose precisazioni da fare!
Prima di tutto, partiamo dal fatto che qui in Italia la distribuzione "bifase" NON esiste.
Un classico "Sistema bifase", laddove in passato veniva utilizzato (USA ma non solo!) e laddove lo sia tuttora, si ottiene grazie ad un "generatore" tipicamente composto da due secondari i quali sono sfasati esattamente di 90°.
Infatti, un classico "Sistema bifase" viene distribuito su 4 fili conduttori, oppure 3 fili, solo però se in cabina vengono collegati e messi insieme 2 poli indistinti dei due differenti secondari.
Ed ancora, ...chi continua a citare la "bifase" riferendosi al sistema elettrico distribuito dalla ACEA in alcune zone di Roma, ancora una volta è in profondo errore.
Qui siamo di fronte ad un'altra cosa ancora!
L'ACEA di Roma (ma in Italia, non solo lei) distribuisce un classico Sistema Trifase di tipo "TT" portando cioè nelle singole abitazioni 2 delle 3 fasi (sfasate esattamente di 120°), quindi qui siamo in presenza di una tensione "concatenata" (cioè tensione presente tra fase e fase) di 220/230Vac con riferimento a Terra, e pertanto gli Interruttori Differenziali qui continuano a funzionare normalmente e perfettamente, in relazione al loro esclusivo valore d'intervento (mA)!
Quindi, per un discorso di correttezza tecnica nei confronti dei lettori, va chiarito una volta per tutte che il sistema generato da molti inverter FV non è nulla di meno che un classico "Sistema IT" e ad esso e alle sue esclusive caratteristiche si deve unicamente far riferimento!
Ora veniamo al dunque: con un classico "Sistema IT" la sicurezza per le persone contro i "contatti indiretti" è assolutamente garantita! Così come, allo stesso modo, nei casi di eventuali "contatti diretti" e pertanto, in tali sistemi, gli Interruttori Differenziali NON sono previsti.
Infatti, un "Sistema IT" non avendo nessun riferimento a terra, in presenza di una qualsiasi eventuale "dispersione" che possa avvenire per guasti improvvisi o, appunto, nel caso di una persona che venisse indirettamente o direttamente a contatto con uno dei 2 fili, verrebbero generate correnti "di guasto" talmente minime (impercettibili per l'uomo!) che quindi vengono considerate assolutamente NON pericolose.
Non a caso, in tutte le "Sale Operatorie" e in tutti quei Siti Produttivi laddove un eventuale scatto intempestivo di un interruttore potrebbe causare la morte o danni alle persone e/o alle cose, viene sempre utilizzato un "Sistema IT".
Ci sono però delle "condizioni" tecniche alle quali dover sottostare e che i progettisti ben conoscono, a partire dal dover assolutamente realizzare un ottimo impianto di messa a terra che soddisfi ben precise formule tecniche, dall'installazione di sistemi acustici di avviso per il rilevamento di eventuali malfunzionamenti cosiddetti "di primo guasto", ...ecc. ecc.
Qui, purtroppo, il problema è che molti si cimentano nella realizzazione di impianti elettrici e non posseggono minimamente la dovuta conoscenza tecnica e pertanto non sono assolutamente in grado di riuscire ad "intravvedere" quali possano essere i vari e ben noti rischi in gioco!
OKKIO!!!!
Comunque, trascurando volutamente tutte le altre varie norme tecniche elettriche (!!!), chiunque volesse davvero comprendere quali siano gli aspetti di rischio in questo ambito e in questa "applicazione" specifica (inverter FV), cerchi di studiare e/o approfondire molto bene cosa sia e come funzioni un classico "Sistema IT" e quali siano esattamente le sue specifiche caratteristiche!
Siate cauti! ...sempre!
unicamente
ottima spiegazione grazie per la collaborazione
Davvero molto interessante. Si trova qualche spiegazione sul web, che magari permetta di realizzare un impianto off grid a chi ha già un pò di esperienza anche se non è un tecnico specializzato? Io ho batterie, inverter toroidale regolatore di carica e pannelli. Mi chiedevo come assemblare i sistemi di sicurezza e la terra. In questa discussione mi sembra finalmente di trovarmi di fronte a persone competenti
Dio ti benedica siamo in 4 gatti a spiegare quello che hai detto. La
Bifase è una
Cazzata!! Non c’entra niente! Si tratta solo di avere o no il filo PE unito al neutro. Sempre monofase sono gli inverter. Inoltre a casa
È assolutamente obbligatorio mettere il neutro a terra e differenziale dedicato sull inverter!! Altrimenti c’è rischio folgorazione in caso di doppio guasto verso terra su due utenze metalliche con massa a terra. O sbaglio?
Il termine bifase esiste solo tra gli youtuber italiani. In nessun altra fonte del mondo si dice bifase un inverter a neutro flottante!! La corrente bifase è tutt altro
@HiBiaso ottima informazione tecnica e veritiera dalle norme CEI sui sistemi IT
@@Fra-hc6gn esattamente
Salve, volevo fare una domanda e spero che mi risponda.. Ma la tensione bfase come nasce?.. In un trasformatore che arriva la 230 fase e neutro ed esce fase fase se è sempre alternata?
il termine bifase indica che usando il riferimento terra..tra fase e terra misurata ci sono 115 v circa e tra neutro e terra 115v...questo perché sul sistema TT del distributore tipo Enel I riferimenti sono fase terra 230 v neutro terra circa 0 Volt ....in entrambi I casi ë sempre 230 V tra fase Neutro o fase fase ....il sistema TT ë che in cabina il neutro ë messo a Terra sistema A Stella trifase..in uscita da un trasformatore non ce un riferimento a terra il secondario ë accoppiato al primario solo con un campo elettromagnetico quindi I due poli o fasi delsecondario non hanno un riferimento con la terra ...per riferirli a terra si può mettere una delle uscita a terra ..ma lo sconsiglio x evitare poi problemi in caso di collegamento di circuito con la grid che ë TT...un bel corto con fiamme
A casa dovete mettere a terra il neutro di qualsiasi inverter!! E poi mettere a terra la carcassa con un cavo di sezione almeno metà dei cavi batteria!! Il negativo batteria e tutte le masse devono andare a terra
Mi dai una spiegazione della messa a terra del NEGATIVO della batteria (non confondiamoci col 'neutro') ? Una norma? Una direttiva, un consiglio della nonna...qualcosa di scritto da qualcuno qualificato, grazie
...cosa succede al differenziale in off grid se ce un guasto a terra all'interno dell'inverter anziche come in prova a valle ?
@@giancarloguglielmin2301 il differenziale sente la differenza di corrente entrante ed uscente se non è uguale ( c e una dispersione verso terra) scatta....con inverter dipende se la tensione è riferita verso terra o è fluttuante...dove si consiglia il MT 2 P ....
Ciao Mauro, avendo un Bluetti Ac500 che quando connetto la spina per caricare la batteria tramite Enel va in monofase e quando è sconnesso va in bifase. Stavo guardando i video di (Droneslab) è 🤦🏻♂️ Sul web trovo elettricisti che dicono ( mettere a terra fase ) altri ( due paline ) altri ( differenziale 2p sulla bifasica non funziona) alla fine come sempre non si capisce na mazza . 😫 Grazie
Comunque non è di certo bifasica poichè se si appliccasse un analizzatore tipo oscilloscopio si vedrebbe che sono in fase le due letture, vengono semplicemente misurate due differenze di potenziale diverse versa terra quando ci si trova scollegati dalla rete. credo che il riferimento sull'essere a norma non fosse riferito alle sue qualifiche o al pezzo di carta che certifichi, forse avevano dei dubbi sul sistema misto . non sono sicuro che il GSE permetta questo ma non sono aggiornato in merito.
@@juditta2003 infatti ho installato un Ats che separa i due impianti
Quello che dici è valido finché l'inverter ibrido funziona normalmente.
Quasi tutti gli inverter cinesi hanno all'ingresso lato batteria un convertitore DC-DC che eleva la tensione di batteria da 50V a 450..500V.
Questo convertitore assicura la separazione galvanica tra ingresso e uscita, poi un apposito ponte ad H con interruttori di potenza a mosfet costruisce l'onda sinusoidale pura. L'uscita è bifasica ma nulla osta di mettere uno dei due terminali a terra perché c'è sempre un isolamento galvanico.
Negli inverter che invece mettono subito il ponte ad H sulla tensione di batteria essi necessitano di un trasformatore a bassa frequenza (in genere toroidale vedi Vevor e Victron) per innalzare la tensione sinusoidale prodotta a 220V~ utile per alimentare le utenze.
Questo trasformatore realizza anche la separazione galvanica per cui puoi mettere a terra tranquillamente uno dei 2 capi d'uscita....ovviamente quello battezzato neutro senza alcun pericolo.
Il comportamento dei due tipi di Inverter in caso di guasto ad un interruttore del ponte H è completamente diverso.
Nel caso dell'inverter ibrido potresti avere 400...450V in continua su uno dei 2 capi, mentre per gli inverter con trasformatore d'uscita il guasto non comporta alcun pericolo perché il ponte a H è posto a monte del trasformatore.
A me sembra una enorme differenza... tu che ne pensi?
senza uno schema non posso valutare. ..con un trasformatore sono d accordo ë meglio
Ambedue gli schemi hanno un trasformatore di isolamento. Nel convertitore DC-DC 50/450 Vcc il trasformatore è piccolo perché lavora ad onda quadra ad una frequenza che va da 20 a 100 KHz.
Nel secondo caso il trasformatore è di bassa frequenza 50...60Hz lavora in onda sinusoidale ma è più grosso e pesante.
@@joblack3991 Ho misurato con l'oscilloscopio la differenza tra un contatore a forma d'onda sinusoidale pulita e l'uscita di un inverter a forma d'onda sinusoidale quasi pulita, ma con un piccolo effetto a gradini quadrati sempre a 50Hz.
@@valentigiuseppe3230 è un forma sinusoidale costruita diverso è l alternatore
Avevo una saldatrice a tig del 86 e andava a 2 fasi dirette con spina a 380volt
ciao quindi colleganto enel a inverter bifasico nn crea nessun problema? ( vorrei fare un off grid e ho inverter cn uscita bifase ma vorrei collegarci enel per eventuale prelievo si puo fare ?
@@lakitranga in pratica si puo solito problema dilemma la certificazione CEI e la certificazione del impianto elettrico
@@mauroattilionosenzo questo non è un problema …. Io intento se lo faccio rischio di esplodere 🤪?
Qui si capiscono anche gli inverter e la loro qualità. Il mio victron 500va, fa 230 spaccati a vuoto e fino a 400va. Giusto da 400 a 550va fa 228v. E tra le fasi e la terra isolata fa 115 e 115.
Anch'io ho un Victron dove ho programmato l'uso del relè di terra quando il carico viene alimentato dall'inverter e la rete è staccata o assente. Quando invece la rete è presente e alimenta i carichi tramite l'inverter, oppure esso fa da caricabatteria, il relè di messa a terra del neutro risulta aperto.
Semplice no?
In realtà se alimenti più utenze metalliche con massa a terra come lavatrice frigo etc, un inverter deve essere messo con neutro a terra, carcassa a terra e differenziale dedicato.
Un inverter con neutro flottante isolato da terra senza protezione differenziale si può usare solo con tutte utenze a doppio isolamento senza presa di terra o con una utenza Metallica con massa a terra per volta.
La configurazione flottante isolato da terra è immune dal primo guasto verso terra di un conduttore su un utenza Metallica, ma non è immune dal doppio guasto verso terra e la protezione differenziale non funziona.
Un inverter flottante si può usare solo in un impianto completamente flottante cioè dai pannelli alle utenze e con trasformatore di isolamento e misuratore di isolamento.
On grid o no non c’entra nulla.
@@joblack3991perché è necessario il relè che apre il circuito quando è alimentato da enel?
Non posso lasciare sempre connessa la terra sul " neutro" dell'inverter?
@@sniper1989xpQuando trasferisci il carico su Enel il neutro è messo a terra in centrale di distribuzione media/bassa che può anche essere distante qualche centinaia di metri per cui a casa ti troveresti, in caso di guasto, alcune decine di volt.
Non avrebbe senso sottoporre l'inverter a questo stress visto che esso è off-line, cioè spento.
Aprire o chiudere un relè è cosa facile specie per quelli che hanno un ATS.
Perché il.neuteo e collegato a terra in cabina, e da qua a casa tua ci sono cadute di tensione che non rendono il neutro perfettamente a zero. Quindi il contatore può conteggiati la corrente che scarichi nell tuo impianto di terra, opuure se sbagliano collegando invertendo N con L......Bummmmm@@sniper1989xp
quando si è in situazione in isola i potenziali non hanno il riferimento come differenza di potenziale verso il neutro o la terra che dovrebbe essere a potenziale zero in situazione ottimale, quando siete collegati in rete però il neutro dovrebbe andare a potenziale zero verso terra. il differenziale lavora solo quando si è collegati a terra, in isola teoricamente non ci sono pericoli per i contatti indiretti per quanto riguarda le persone, peccato che venga a mancare una protezione verso le apparecchiature collegate nel caso di dispersioni verso massa.
Senza neutro a terra dell inverter, isola o no, la protezione differenziale non può funzionare.
Tuttavia un inverter, o qualsiasi altra fonte Ac senza neutro a terra è immune dalle dispersioni per il primo guasto verso terra su un utilizzatore metallico con massa a terra. Un guasto di isolamento verso massa non chiude il circuito.
MA IN CASO DI DOPPIO GUASTO VERSO TERRA IL CIRCUITO SI CHIUDE ATTRAVERSO LA MASSA , il CONDUTTORE DI TERRA E LA PERSONA CHE TOCCA. Può solo intervenire un magnetotermico. Sempre che il guasto di isolamento abbia bassa resistenza da farlo saltare. Tuttavia quando salta il magnetotermico è tardi . Bastano 500mA per uccidere.
Isola o non isola, che acquisti un inverter a neutro flottante o a terra non ha importanza. Se ha il neutro flottante isolato da terra , va messo a terra!! Che abbia o meno la predisposizione. Se non ha qualche ponticello o fastom interno, si fa in uscita del inverter. Si unisce il neutro al cavo PE in ingresso al differenziale e si mette a terra la carcassa inverter.
Non c’entra niente isola o on grid.
Il discorso è semplice:
Un inverter a neutro flottante isolato da terra senza protezione differenziale è sicuro solo :
1)o con solo utenze a doppio isolamento
2)o, in caso di utenze metalliche con massa a terra (spina a 3 poli), andrebbe usato in mono presa con una sola utenza alla volta.
Se lo collegate a tutte le prese di casa, c’è il frigo, la lavatrice, la caldaia... tutte utenze con massa a terra. ERGO VA MESSO A TERRA IL NEUTRO E IL DIFFERENZIALE
Nessuno risponde? Sembra una argomentazione valida.
@@Fra-hc6gnUn dubbio: ma il primo guasto verso terra non corrisponde a collegare a terra una fase, e quindi a creare un neutro?
Perché collegare il neutro a terra all'uscita dell' inverter non corrisponderebbe a creare il primo guasto di terra?
Dal momento che una fase sente il riferimento di terra, che questo sia voluto o causato da un guasto, si passa da sistema IT a sistema TT, a quel punto il differenziale dovrebbe scattare sempre.
È cosi o mi sfugge qualcosa?
È la possibile alta impedenza, rispetto ad un collegamento a terra in morsettiera, nel caso di guasto?
Di sicuro nei sistemi IT non si può tener conto di questo tipo di sicurezza, cioè del doppio guasto di terra che abiliterebbe il differenziale, perché utilizzati essenzialmente in ambito medico dove il distacco di corrente causerebbe magari la morte di un paziente collegato ad apparecchiare di sopravvivenza, quindi si opta per altre soluzioni, ma in altri ambiti teoricamente dovrebbe funzionare, dove sbaglio?
@@Fra-hc6gnCollegando una fase dell' inverter a terra è più sicuro che avvenga su un picchetto separato dalla terra degli altre utenze o non cambia niente?
Mauro buongiorno il mio inverter mi da 110 120 praticamente bi fase x stare tranquillo che magnetotermico differenziale posso usare grazie
magnetico termico 2P interviene sia su una o altra " fase" in realtà non ë un bifase ma uscita di un trasformatore senza riferimento di terra...il MT interviene in caso di sovracarichi o corto circuito il Differenziale interviene se sente una differenza di corrente tra I due conduttore...corrente entrante nel carico uguale corrente uscente dal carico ma in questo caso difficilmente interviene perché se un conduttore scarica a terra prende come riferimento la terra la tensione va a 230 v sul altro conduttore...unico rischio di prendere I due conduttore con le mani ci sarà passaggio di corrente nel corpo con relativi problemi
@@mauroattilionosenzo grazie
Buongiorno, sono Roberto. Ascolti, io ho un inverter toroidale di quelli arancioni. Tra fase e neutro ho 230v, tra fase e terra ho 30v e tra neutro e terra sempre 30 v. Come è possibile? Grazie mille
se non è collegato a terra non ha riferimento di terra tra fase e terra e neutro e terra...in pratica è isolato da terra
@@mauroattilionosenzo Buongiorno, si è collegato a terra. Il morsetto "terra" dell'inverter è collegato alla terra della casa, dell'impianto diciamo. Lui è collegato si. Vede che è strano.
@@lifeafterlife9939 il circuito interno non ha riferimenti a terra..è isolato dal telaio che è collegato a terra
@@mauroattilionosenzo Devo aprire e controllare il collegamento allora? A parte la sicurezza, può dare problemi di funzionamento? Perché lui va bene, ma ho notato questa cosa. Grazie
@@lifeafterlife9939 no non è il caso di aprire se funziona...x la sicurezza non è un problema
Bello vedere che piano pianino escono gli stessi problemi che ho pure io. Per la questione del magnetormico bifase, puoi passare il link di quello tipo 2P che hai comprato ? Per la questione dell'assorbimento in stand-by, la casa dichiara 70W e per questo avevo pensato ad una soluzione semplice, cioè far passare la linea di input dell'enel da una spina con timer. Fai spegnere enel in input alle 18:00 e poi qunado dai pannelli non ci sarà più corrente scatterà in automatico l' ATS. La mattina rifornisci la corrente in input all'inverter verso le 08 o le 09 quando ci potrà essere un po di luce e quindi avere l'inveter acceso sarebbe utile. ciao.
ho visto un web della BTicino consigliano il 2P li sto installando sul web li trovi sui 20 €
@@mauroattilionosenzo grazie. 😁
@@mauroattilionosenzoSolo magnetotermico o magnetotermico differenziale?
Con questo problema della bifase dall'uscita di un inverter, ho messo una fase a terra e cosi ho fase e neutro, comunque nonostante cio il mio condizionatore non ne vuole sapere di partire il compressore
@@Evolvaforever io ho lasciato cosi come ë ...ho condizionatori e funzionano alla grande ...x me mettere a terra una fase non ha senso....
Ciao Mauro, complimenti per quello che fai, credo che siamo coscritti o super giù. Ho una domanda documentale con il tuo impianto come ti sei comportato con il GSE ?? hai fornito documentazione ?? anche io sto realizzando un impianto ma, sono vorrei capire se devo presentare documenti al distributore di energia. Grazie e buon divertimento..
ho fatto nulla, avevo parlato con un conoscente che mi disse che il figlio chiese ad Enel e Enel rispose che non sono richiesti documenti...un impianto fotovoltaico off grid a isola è come un carica batterie...acquistai anni fa un caricabattere ma non dichiarai nulla
@@mauroattilionosenzo Mauro anche io ho realizzato questo tipo di impianto, viene considerato un impianto a isola ibrido, non viene concesso dal gestore e dalla CEI 021 secondo il GSE DEVE ESSERE DICHIARATO CON DOCUMENTI A SEGUITO E MESSO IN RETE. CIAO.
Non seguite questo signore, l'impianto non è a norma e in caso di incendio o infortunio questo ignore va in penale senza dubbio.
Quesl sistema di messa ad isola non è normato e nemmeno accettato dal Distributore, se lo sanno gli chiudono la fornitura. Non a caso chiedono la Dichiarazione di Conformtità nei nuovi allacci.
@@carlorobotti5572non è così.
L'enel non permette l'immissione in rete a patto di certe condizioni,
Quindi se l'energia del tuo inverter fornisce esclusivamente casa senza alcuna possibilità di riversarla in rete con tutti i dovuti accorgimenti sei perfettamente a norma è non c'è nulla di illegale.
mi chiedevo se e troppo complicato fare un sistema come l'enel quando si e off grid.
tipo mettere una fase dell'inverter collegata collegata a terra con una palina di terra (extra) dediata
@@LasPalmasHawaii si può fare ma a cosa serve ?? occhio poi a non fare un bel corto circuito con Enel
@@mauroattilionosenzo se l'enel fa in quel modo (mette il neutro a terra nelle cabine di distribuzione) un motivo ci deve essere.... mettendo una fase assieme al gialloverde significa che tutte le carcasse netalliche degli elettrodomestici sono collegate a una fase dell'inverter, e se si abita in un condominio l terra e comune a tutti gli appartamenti 🤔
@@LasPalmasHawaii abito in una villetta unifamiliare
Ciao. All inizio del video hai fatto vedere o meglio detto che tra neutro filo blu e terra hai una tensione maggiore di quella presente tra linea e terra. Forse li hai invertito i cavi? Da quello che so nella bifase, la linea vera è quella che ha tensione maggiore rispetto a terra. Solo un appunto. Grazie per la condivisione della esperienza.
no i cavi sono giusti ma l inverter non da una bifasica ..da una tensione flottante riferita a terra ...non avendo riferimenti di terra. se collego uno dei due cavi a terra quindi un polo a terra 0 V l altro polo va a 230 v
@@mauroattilionosenzo io avevo capito al minuti 1:15 che tra "Linea e Terra hai 98V" e al minuto 1:25 tra "Neutro e Terra hai 136V" - Quello dovrebbe essere al contrario .. ma penso che possa cambiare poco...
@@marcof.7274 in realtà dire linea e neutro non è corretto non essendoci riferimenti di terra essendo l uscita di un trasformatore ( secondario) non ha neppure senso misurare con riferimento la terra ..infatti non è bifase ma uscita trasformatore penso non avendo gli schemi del inverter
@@mauroattilionosenzo provo a chiedere a daxtromn. Solo che ho visto che sono resti a dare risposte. Ad oggi mi hanno risposto solo ad 1 domanda ...e le altre sono lì in attesa di risposta .grazie per il chiarimento..
Ciao Mauro davvero istruttivo vediamo se ho capito bene faccio un po il sunto. La linea bifase uscente da un inverter non è pericolosa non c'è rischio di essere folgorati perché è flottante infatti mettendo a terra uno delle 2 fasi non scatta il salvavita 1p invece è importante mettere un magneto termico 2p per i corti e per il sovraccarico di potenza.corretto? Non dovrebbe funzionare mai un differenziale su questi inverter se li fanno uscire bifase nemmeno con un magnetotermico differenziale 2p perche non ci sarà mai dispersione in quanto bifase flottante corretto?
in pratica ë una uscita di un trasformatore non ho lo schema x verificare meglio ..ë pericoloso se prendi I due cavi in mano ë sempre un 230 v ...I = V / R dove R ë la resistenza del tuo corpo e bastano 30 mA x fare danni al cuore...ma se tocchi un solo filo va a zero volt riferimento di terra con tuo corpo...ma altro filo diventa 230 v meglio non toccarlo..
@@mauroattilionosenzo ma tu metterai un magnetotermico 2p vero? Non un magnetotermico differenziale? Come farai quando l'inverter va in Enel in quel caso diventa 1p nuovamente?
@@84ggo84 ho messo un 2p MT uscita 220v inverter...dopo Ats e secondo ingresso Enel...uscita 220 v va nel quadretto con MT Differenziale...e serie MT 1p o 2p x ogni utenze prese luci cucina lavanderia etc
@@mauroattilionosenzo io ho un impianto un po' diverso ho Enel salvavita differenziale 1p poi inverter alla sua uscita 220 v pensavo di mettere MT 2p anche se forse non serve perché c'è già incorporato un tasto di reset in caso si supera il limite di potenza dell' inverter penso sia un MT 2p
@@84ggo84 il differenziale protegge dai contatti indiretti grazie alla messa a terra delle masse esempio lavatrice...per i contatti diretti dipende dalle situazioni anche 30 mA possono essere fatali. per inverter è consigliabile il Mt 2 P per il fatto che la protezione magnetica ( corto circuiti) e termica ( sovra correnti) è sui due poli cioe su fase e neutro, il Mt 1P protegge solo su fase
Buonasera, ho visto il suo video dive ha trattato il problema della corrente bifasica, su questo argomento ho chiesto a molte persone pure tecnici un quesito a cui non hanno saputo dare una soluzione, ora invierò copia della richiesta che ho fatto, ma aggiungo per precisione, che l'impianto vecchio che descrivo su questa richiesta gode dal 2013 dello scambio sul posto ,che per farlo funzionare senza interuzioni ho dovuto necessariamente scaricare il neutro carico dell' Enel sulla mia presa di terra ,a questo punto visto che vorrei montare un inverter ibrido off grid con accumulo e 6kwp di pannelli in parallelo a quello esistente ( dico in parallelo per aver più potenza da parte dei pannelli nuovi insieme ai vecchi in inverno ) a questo punto non c'è bisogno di scaricare a terra il neutro su l'inverter nuovo visto che già l'ho fatto a monte ,basta mettere in parallelo la fase del vecchio con la fase del nuovo e in neutro in comune, spero di essere stato chiaro ,lei cosa mi consiglia per evitare di far danno? Segue la copia della richiesta fatta ad altri ma non risolta grazie
@@salvonicolosi7143 il problema del parallelo in corrente alternata è il sincronismo delle due onde sinusoidali, consiglio di verificare che i due inverter siano paralellabili. L' uscita 230V di un inverter in genere non è riferita a terra ma non ha nulla da spartire con la bifase...si può considerare come fosse l uscita di un trasformatore quindi isolato, il differenziale in realtà non funziona perche non sente dispersione verso terra non avendo il neutro riferito a terra..in termini di sicurezza di contatti indiretti l uscita di un trasformatore è gia sicura di se stessa il differenziale è inutile
@@mauroattilionosenzo buongiorno, grazie per avermi risposto , intanto come capire se i due inverter sono parallellabili? Poi quello che chiedo è pure se con l'inverter vecchio che ha il neutro a terra posso mettere in parallelo fase e neutro(scaricato a terra)con l'altro inverter ? Ovviamente proteggendo le uscite dei due inverter con automatici bipolari ,grazie del consiglio
@@salvonicolosi7143 chiedere al venditore ...io ho un Daxtromn 6,2kw e chiesi x installare un secondo ma la Daxtromn mi rispose che non sono paralellabili, esistono modelli che si possono paralellare e con tre si fa la trifase ma sono macchine che nascono allo scopo...idem per mettere a terra piu neutri occorre fare molta attenzione ⚠️ ⚠️
Io credo che chi te lo faccia notare (a parte i rompi.. che ci sono sempre), lo facciano per una questione burocratica più che legata alle tue effettive competenze. Per dirne una a caso: quell'ATS li che vedo nel quadro, non si può usare, cioè nemmeno un elettricista qualificato potrebbe farlo e rilasciare regolare dico. E' comunque una legge del cavolo, con impedimenti senza senso (dal punto di vista elettrico e della sicurezza) e quindi alla fine in casa propria ognuno fa come gli pare (e se ne assume le responsabilità).
la burocrazia è la rovina del paese troppe leggi troppi enti e i lavoratori muoiono al lavoro...ho fatto il responsabile x la sicurezza in cantiere e mi sono fatto una idea
Ciao Mauro, anche io ho un bifase, e vedendo il tuo video mi sono rincuorato un po'. Però ho una domanda. Toccare una delle due fasi in uscita dall'inverter non è un problema....ma se per sbaglio prendo con le mani tutte e due le fasi.... Che succede? In quel caso il differenziale interverrebbe? Grazie per la tua condivisione 😊
Prendi la scossa come toccare fase e neutro enel se sei isolato da terra.
Non salta ne magnetotermico ne salvavita.
Ho cercato parecchio in internet per un dispositivo di protezione per uscita "flottante' cioe' isolata da terra ma contrariamente ad alcuni youtuber non si possono usare i differenziali di tutti i tipi ma servono dispositivi che misurano l'isolamento.
Da quello che ho capito li usano negli ospedali o in particolari situazioni.
Devo dire francamente a mia colpa che non ho molta esperienza con questo tipo di attrezzatura.
Per concludere NON TOCCARE LA FASE E IL NEUTRO CONTEMPORANEAMENTE
Ciao@@mauriziofiorini9238
@@fabiodebernardi1397 grazie mille per la risposta ☺ Era solo per capire se siamo protetti anche nel caso cadesse un fono in una vasca da bagno.....a quanto pare no 😔
@@mauriziofiorini9238 Non siete protetti.
Non a caso hanno inventato i salvavita. Pero' l'ignoranza e l'anarchia ....qui comanda
Per il discorso del m.t. 2poli non ho capito il senso. La corrente attraversa entrambi i fili quindi il m.t . Anche se ha il controllo solo su un filo scatterebbe comunque in caso di assorbimento oltre la soglia. Forse per diapersioni verso terra dal filo non protetto? Ma per questo c'è il differenziale.qualcuno mi puo spiegare? Grazie
@@carlosantandrea2834 la tensione in uscita dal inverter è una tensione flottante se misurata verso terra, il 2P protegge sia un capo che l altro da corto circuito e sovracarico...esempio se ho una dispersione verso terra di un capo questo va a 0 v riferito verso terra e diventa quindi il neutro ( chiamìamolo cosi) ho verificato misurando con tester e altro capo va a 230 v quindi fase se anche questo toccasse la terra sarebbe un bel corto o sovracarico dipende la resistenza che troverebbe e salta il MT 2P perchè potrebbe essere uno o altro polo a surriscaldarsi dipende quale x primo tocca terra, il differenziale non interviene perchè non c e ritorno di corrente tra fase e neutro con relativa dispersione come con corrente che arriva da cabina Enel con neutro riferto a terra...ce un video della BTicino che spiega bene questo e loro consigliano il 2P
@@mauroattilionosenzo ok ma il differenziale ,se posto sull uscita dell inverter leggendo una differenza tra F e N ( a causa della dispersione) sgancerebbe. Solo per capire se sto ragionando in modo giusto. Grazie
@@carlosantandrea2834 si il differenziale fa il suo lavoro ...sente la differenza tra corrente entrante e quella uscente che torna in cabina ma se c e una dispersione verso terra sente la differenza If= In +It quindi scatta...nel caso della uscita del inverter non c e nessuna differenza quindi non scatta
Ciao Mauro io ho lo stesso inverter, già da un po' , e ti posso dare delle dritte, anche Sandro lo sa
grazie non ho ancora capito se collego la rete lui inverter assorbe da rete e non dai pannelli non ho ancora le batterie e ho messo SUB
Ciao Mauro per scollegarsi deve avere la batteria, e cambiare i parametri
@@designbyt.c.4097 immaginavo..sto valutando il pacco batteria
@@mauroattilionosenzo se colleghi la rete, in modalità "SUB" l'energia solare alimenta i carichi e la rete integra (non sostituisce) quando il solare non è sufficiente. Quando/se aggiungerai le batterie, presumibilmente passerai alla modalità "SBU" (Solar + Battery > Utility).
@@arctic_ita si ma mi sembra che inverter ciucci corrente da rete x se stesso circa 1 A
Ciao Mauro, guardando il tuo video mi sono rincuorato un po' per il problema del bifase che ho anche io. Però ho una domanda da farti. Se tocco una delle due fasi in uscita dall'inverter non succede nulla. Ma se tocco per sbaglio le due fasi con le mani che succede? Il differenziale interviene lo stesso? Grazie per la tua condivisione 😊
toccando i due fili metti in corto circuito l uscita del inverter e scatta il magnetotermico meglio mettere un 2P...il differenziale salta solo se vede corrente diversa tra i due solenoidi sul torroidale ....funziona se ce dispersione tramite il cavo di terra ...in questo caso non essendoci riferimenti di terra non interviene...farò un video su un incidente subito dal sottoscritto avevo 12 anni vivo x miracolo
Succede quello che succede toccando per sbaglio fase e neutro insieme il differenziale non scatta e se tocchi profondamente potresti rimanere folgorato !!!!@@mauroattilionosenzo
@@g.a9911 dovrebbe saltare il magnetotermico...io sono ancora vivo grazie a un magneto termico farò un video sul incidente con 220 V ai tempi non cerano i differenziali
se tocchi fase e neutro contemporaneamente e sei isolato da terra il magnetotermico non può scattare vista la bassa corrente che circola nel tuo corpo, ma non scatta neanche il differenziale visto che non c'è corrente di dispersione verso terra. questo succede sempre, inverter o meno se ci si trova collegati in rete@@mauroattilionosenzo
@@juditta2003 esatto il magnetotermico scatta sul corto circuito o sovracarico ma se tocchi con la lingua fase e neutro scatta esperienza personale e brucia pure la lingua
Stande alle norme CEI anche se non si ha il neutro distribuito nell'intero impianto, quindi con una Fase-Fase 230V, si possono mettere interruttori 1P+N purché questi o siano combinati Magnetotermico + Differenziale, oppure devono avere a monte un Differenziale. C'è chiaramente una motivazione tecnica per questo, altrimento il CEI non avrebbe permesso tali interruttori in sistemi a doppia fase come Roma. Comunque il succo è i 2P nei Bifase sono necessari solo se installati da soli senza protezione Differenziale, quindi per esempio i dispositivi generali a monte, diversamente di possono tranquillamente mettere anche gli 1P+N. Saluti
esatto infatti ho messo 2P in uscita dal inverter poi differenziale magneto termico 1P e tutti 1P sulle varie utenze...poi come sezionatore dal contatore ho messo un 2P piu che altro per la dimensione 2din che mi da piu sicurezza come sezionatore pur se MT
@@mauroattilionosenzo Hai fatto benissimo infatti Mauro. Ti ho scoperto da poco e sei veramente un ottimo creatore di contenuti. Meriti più numeri e visibilità
@@passione-elettrica grazie...so vendere ..ho fatto il tecnico commerciale per 30 anni
Per fare il test senza produrre corto circuiti "con fiamma" (quelli i cui hai paura) dovrebbe essere sufficiente usare un resistore che sopporti la intera tensione bifasica (230V) e collegarlo fra una delle fasi e la terra. Questo consente anche di provare se il magnetotermico rileva le dispersioni su entrambe le fasi.
La cosa più sicura è una vecchia lampada ad incandescenza di piccola potenza, 15-60 watt, da un lato connesso a terra in modo SICURO, mentre l'altro capo è volante e serve per fare il test, toccando alternativamente entrambe le fasi.
Facci sapere come va il test.
Dai test fatti in rete, sembra che alcuni differenziali non funzionino proprio. Il fatto che il tasto TEST faccia scattare, non è molto significativo perchè non è detto che il tasto TEST riproduca esattamente la dispersione verso terra come un reale guasto.
ho provato con la lampadina a mettere a terra un polo..la tensione diventa 230 v tra terra e altro polo ( fase) il secondo step vorrei mettere a terra la fase con un resistore R= 230 / 30 mA e dovrebbe scattare il differenziale...dico dovrebbe non ne sono certo
Complimenti spieghi meglio dei professoroni universitari 👏👏👍👍
Quando le leggi, sono fatte da stro... è giusto fregarsene.
tutti uguali gli installatori sembrano taxisti che non vogliono concorrenti fai da te
da un lato li capisco ...ma se uno fa da se non vedo tutto sto danno
L'ignoranza della legge (che usa la normativa come riferimento) non ti esime dalle responsabilità nei confronti di proprietario e terzi.
Se hai partita iva, iscrizione ad albi, nel momento che certifichi ti assumi la responsabilità dei danni che puoi provocare (se con dolo o imperizia) Inoltre le assicurazioni non rispondono e quando accadono guai (ho parente nei vigili del fuoco che racconta cosa accade spesso) poi sanno come venirti a cercare e sono cazzi....
quando tocchi certi argomenti …..,vedi Dentisti Viene giù il mondo
Il primo principio di Kirchhoff non dice quello. Forse si riferisce alla legge di Lenz
diplomato nel 1975 ..vaghi ricordi dopo 50 añni
@@mauroattilionosenzo io diplomato nell' 84.
dalle mie parti la presa è femmina mentre la spina è maschio
@@seperosa io sono per la parità di genere 🤣🤣🤣
Se vedi cosa progettano e montano i tecnici legali c'è veramente da mandarli in galera.
io amo le cose semplici funzionali
Ragazzi giocare con 300 o 400v cc con regolatori economici è da pazzi. Quella roba vi garantisce L isolamento tra input pv e output batteria?? Proprio no. Basta vedere victron che nell unico mppt che fa fino a 450v mette un
misuratore di isolamento costante e relativa protezione alla minima anomalia. Se si ha un guasto di isolamento da input pv e output batteria a 400v cc si va arrosto!!
Prova a fare un test con un tester differenziale 30 ma collegato ad una spina di casa e vedrai che scatta il differenziale
Non hai capito niente…. Certo che nella rete Enel scatta, ma l’inverter è una rete isolata non connessa a terra !
La tensione piu' alta e' la fase no il neutro, il neutro e' la tensione piu' bassa rispetto la terra
in questo caso inverter ho misurato a vuoto e sotto carico riferito a terra ....ma non ha senso non c e un riferimento di terra
@@mauroattilionosenzomettere a terra il neutro che e' sempre il polo con la tensione piu' bassa, in questo caso togli il problema della bifase e hai la 230 monofase
@@pieromastrantoni2904 ma in questo caso il " bifase" non è un problema ...funziona tutto alla grande
@@pieromastrantoni2904 puoi farlo se linverter non è alimentato dalla rete .....ma se è alimentato dalla rete enel diventa pericoloso
Quindi vivi sperando, fai impianti a norma seguendo gli webinar ! Ok. Quindi? Qualunquista su tasse sei il migliore ? Sei tu che paghi il professionista che per legge deve avere dei requisiti quindi sceglilo bene così come sceglierestiil tuo medico o il tuo avvocato o il tuo commercialista. Ok ora torniamo alla tecnica , 1) il tuo impianto di distribuzione è un TT quando sei collegato al distributore locale e la tua alimentazione deriva da un trifase a con neutro ovvero monofase. In casi di guasto o di impedenza non idonea del neutro il neutro verso terra può assumere tensioni non nulle. Ma appunto in situazioni non anomale la tensione del neutro verso terra può essere anche qualche volta ( in alcuni casi pure una decina). Ok dovrei poi sapere cosa dice la norma per la protezione dai contatti indiretti. 2) Quando ti stacchi da rete vai in isola e quindi devi sapere se distribuisci energia dentro casa tua con un IT, oppure un TN. O..... dipende ma gli ingegneri non lo sanno ... certo i civili no neppure i meccanici parla con un ing. Elettrotecnico magari ci capisce del bifase. Mm lo sai che in alcune zone servite da Acea a Roma usano un 240V derivato da un trifase!!! Quindi li hanno un bifase ma ottenuto tra due fasi di un trifase !! Ma certo che lo sai sugli webinar ... a che serve una laurea una abilitazione lavorare come progettista quando con un paio di video faccio tutto. Ok perché avere carte firmate ma si continuate così finché poi cambia la vostra sorte. In bocca al lupo 🎉🎉🎉
io non ho abilitazione x motivi legislativi e burocratici sono diplomato in elettronica industriale capo tecnico rilasciato dallo stato italiano ho lavorato come tecnico elettronico in laboratorio riparavo strumentazione a valvole e transistor e come tecnico on site installazione riparazione computer monitor stampanti reti ho pure seguito cantieri dove ero responsabile tecnico e della sicurezza. faccio impianti elettrici da 50 anni e mai avuto problemi . seguo i webinar x essere aggiornato sulle normative e tra i vari youtube vedo sento cavolate che mi fanno raddrizzare i capelli che non ho , purtroppo vedo tanta ignoranza nel senso di ignorare le basi di elettrotecnica tanta arroganza..ora io sono in pensione con una bella pensione grazie alle tasse e contributi versati da dipendente e sento amici artigiani che si lamentano dei 1000 € di pensione ma hanno evaso tasse e contributi e ora si lamentano. io ho pagato fino all ultimo centesimo e mi faccio gli impianti a casa mia illegalmente ??? mahh
@@mauroattilionosenzocomplimenti per il curriculum. Anche io diplomato in elettronica nel 1973, il resto l'ho imparato sul campo, lavorando su analogico, digitale, navale ecc ecc ecc.
Ciò premesso, io a casa ho un fotovoltaico on grid. Ho fatto fare l'impianto da azienda esterna per avere tutto a norma di legge e cedo energia al GSE. La motivazione perché non mi sono buttato sul fai da te è perché alla fine della fiera ho avuto la sovvenzione dello stato al 50% sull'acquisto e montaggio chiavi in mano dell'impianto.
La sera, quando il sole tramonta, mi sto organizzando ad utilizzare l'energia dell'auto elettrica che ha il V2L. Sono appena 2 kW massimo, ma x il mio fabbisogno è più che sufficiente.
L'inverter e pannello fotovoltaico fai da me in questo caso, l'ho fatto nel camper. L'inverter, come tutti gli inverter senza trasformatore, ha una ddp tra uscita 1e2 di 230 volt e la ddp tra uscita 1 o 2 e terra è tutto un dire, a volte è 115, a volte no; è fluttuante. Il motivo è presto spiegato. L'inverter ha internamente uno o più stadi elevatori di tensione da DC (nel mio caso 12 volt) a circa 340 volt DC. La 230 AC è generata dal ponte ad H dei MOSFET che opportunamente pilotati in PWM emulano una tensione a onda quadra con duty cycle variabile istante per istante. Una rete LC provvede a smussare i picchi di tutte le onde quadre variabili in duty cycle, ricostruendo una sinusoide quasi perfetta. Il gruppo filtro LC è riferito ad un comune virtuale e non ad una terra o massa, ecco perché è fluttuante. X me va bene così, perché mi alimenta il camper che una terra non ce l'ha. E poi, figuriamoci, mi serve x la macchinetta del caffè, la tostiera, e qualche altro utilizzatore di poco conto. Tutto il resto del camper va a 12 volt, illuminazione, pompa acqua ventilatori ecc. Secondo il mio modesto parere, se vogliamo una fase un neutro ed una terra, bisognerebbe interpolare un trasformatore con rapporto 1 a 1, 230 a 230 volt 50 Hz ed isolare elettricamente l'uscita inverter dalla linea domestica. In tal caso, l'inverter sarà sempre fluttuante verso massa, ma sul secondario del trasformatore sono io a stabilire la fase, il neutro e collegare uno dei cavi dell'uscita trasformatore a massa, come x altro fa il gestore dell'energia elettrica. In risposta al caro signore che parla di progetti documenti firmati e sicurezza, questo è corretto per la massaia o per chi non sa cos'è la differenza tra tensione e corrente. Ma a me è meglio che non la raccontano. Ho visto elettricisti con tanto di certificazione rattoppare impianti alla meno peggio ed ho conosciuto ingegneri che non sapevano leggere lo schema di un finale RF in classe AB per trasmettitori in SSB. In un impianto isola, in campagna, in montagna o dove non arriva l'energia elettrica ed io ci vado 3 volte l'anno, se io produco la mia energia, quanto posso evadere al fisco? 10€ l'anno? Già pago le accise sulla benzina x andare e tornare, penso che basta ed avanza come tassa non pagata sull'impianto isola fai da te. Comunque, chiudendo questa parentesi delle accise, chi sa come trattare con l'energia elettrica, perché ha lavorato nel settore elettronico x 50 anni, non prende lezioni da nessuno. Il ponte ad H io l'ho studiato nel 1972, e di sistemi con ponte ad H ne ho riparati tantissimi. L'uscita è bilanciata, ovvero non riferita a nessun potenziale o terra e per renderla sbilanciata, ovvero riferita a massa, serve un trasformatore rapporto 1 a 1.
Mamma mia quanto l'ho fatta lunga.
P.S. per chi ha ottime conoscenze di elettronica, il ponte ad H è comunemente utilizzato dagli anni. 70 nelle autoradio con potenze superiori a 7 Watt RMS massima. Il ponte ha 4 transistor 2 PNP e 2 NPN un ramo ha il segnale in ingresso in fase e l'altro è sfasato di 180 gradi. L'altoparlante non ha riferimento verso il negativo, non vi è il condensatore di disaccoppiamento o di isolamento e la linea in uscita è bilanciata. Solo così si possono avere altre potenze a bassa tensione. Non so se ho reso l'idea.
Tanti saluti.
@@antonioroccuzzo4214 infatti il famoso bifase non è un ptoblema funziona tutto aĺla grande
@@mauroattilionosenzo il problema non c'è, ma potrebbe esserci se utilizzo degli elettrodomestici vetusti, quelli che hanno una dispersione verso la carcassa metallica o involucro. L'interruttore differenziale, comunemente chiamato salvavita, non salva nulla, diciamo che si stacca quando rileva una differenza di corrente entrante ed uscente superiore a 30 milliampere. Se 30 milliampere attraversano la resistenza del corpo, possono essere anche mortali. Quindi il differenziale serve a scollegare la rete in caso di dispersione verso terra pari o superiore a 30 milliampere. Ma se lo scalda acqua ha la resistenza deteriorata, quando faccio la doccia rischio ed il salvavita non se ne accorge neanche. Altro problema è l'auto induzione dei cavi. Ma questi sono casi sporadici. È comunque buona norma utilizzare la terra, visto che il nostro corpo è riferito ad essa.
Una buona giornata.
@@antonioroccuzzo4214 ma a sentire gli esperti della BTicino non ci sono problemi...vedi webinar sui differenziali...mah
Si dice bifase! Non bifasica, hai mai sentito la parola trifasica!??
l italiano non ë di mio interesse..lo dissi al prof. di italiano nel 1974
Si ma se è biasimare devi cambiare colore al cavo
e poi alla sera che passo in grid con la monofase cambio ancora ??
Pensavo fosse bifasico sempre
tutte ste chiacchiere per dire che il inverter è isolato galvanicamente verso terra
@@seperosa inverter non ha riferimento a terra come uscita 230v( se non è collegato al contatore Enel) , sarebbe come il secondario di un trasformatore...la carcassa del inverter è collegata a terra 🌎 per normativa tutte le aparecchiature elettriche elettroniche con carcassa metallica vanno collegate a terra...
Bravissimo quei 115 volt ta le fasi e la terra non portano corrente!! E quindi non è bifase!! Sono tensioni capacitive. L inverter è sempre monofase!!! La corrente bifase è tutt altro!! Ha due sinusoidi e due fonti di tensione e 4 conduttori e non si usa da un secolo.
Gli inverter sono sempre monofase, solo che in fabbrica fanno 2 configurazioni.
Neutro flottante isolato da terra o neutro a terra!!!
La differenza è solo che in quello che gli youtuber italiani chiamano stupidamente bifase, cioè a neutro flottante, il filo giallo verde è isolato !!
Nell altra configurazione, semplicemente attaccano il neutro al filo giallo verde. !!!
Si hanno 0v tra neutro e terra perché neutro e terra sono esattamente lo stesso conduttore!! Si ha 230 tra fase e terra semplicemente perché state sempre misurando fase e neutro!! Di nuovo perché neutro e terra sono la stessa cosa ma con una guaina di colore diverso.
Parole testuali victron: in un inverter dove viene messo il neutro a terra, terra e neutro sono esattamente la stessa cosa.
Ogni inverter si può scegliere se metterlo in una configurazione o L altra!!! Si tratta solo di attaccare 2 fili.
Ah victron in un libro sul tema, non dice mai bifase ovviamente.
ma si possono trovare gli schemi elettronici di questi inverter cinesi ??
Ciao ma a cosa ti riferisci?
Marchi seri victron o mastervolt o western spiegano come passare da neutro flottante a neutro a terra. Spesso vi è un ponticello o fastom apposta per unire il filo giallo verde al neutro o no. In mancanza di questo si può semplicemente prendere il PE dalla presa di uscita inverter e unirlo al neutro in ingresso al differenziale che metterai.
Per esempio NDS in un inverter per camper nel manuale spiega proprio così, i manuali sono ottime fonti di nozioni.
Ti consiglio vivamente il libro victron CABLAGGIO ILLIMITATO. Alla sezione 7 tratta esclusivamente questo discorso. Alla fine consiglia di mettere sempre il neutro a terra e differenziale. Nonostante venda molti inverter a neutro flottante come la serie PHOENIX. Veramente è fatto benissimo scaricalo. Ci puoi fare anche contenuti.
Anche energy unlimited di victron sulla teoria delle batterie è assolutamente da leggere. Ciao
A quanto ho letto qui sul tubo, dalle parti di Roma il gestore ACEA, fornisce la 230 V usando un sistema trifase concatenato senza neutro, fornendo di fatto 2 fasi, questo comporta un sacco di problemi, quello che mi viene in mente ad esempio è che spegnendo un punto luce interrompendo uno dei due conduttori, di fatto sull'utilizzatore rimane un potenziale di circa 105 v riferito a terra e questo è un grosso problema, per non parlare delle caldaie che vogliono il neutro a potenziale zero. Sono rimasto stupito.
Quello che questo signore sta facendo non è fattibile con normali inverter certificati CEI 0-21, non bisogna prenderlo in considerazione perchè l'inverter è totalmente fuori norma in quanto senza rete (sia fase-neutro che fase-fase me pochi posti in cui c'e) DEVE spegnersi per ragioni di SICUREZZA.
non sto immettendo in rete inverter lavora off grid , ho un Ats x commutare impianto di casa on o off grid , inoltre inverter ha ingresso rete che posso commutare on off con un Magnetotermico che x evitare problemi lascio in off...a breve installerò batteria e installerò un interruttore manuale ...stia tranquillo so fare il mio mestiere
A breve tutti gli impianti FV dovranno essere off grid.
@@gianlucafigus4097 Evitiamo di bere grappa al matino, grazie
@@carlorobotti5572 si legga bene le direttive europee...in Australia lo scambio sul posto verrà tassato a breve, cosa che avverrà anche qua