Ecco i video sul toscano che ho realizzato successivamente: "Il "VERO" dialetto TOSCANO | Prima parte": th-cam.com/video/7l6xgMFx7d8/w-d-xo.html&ab_channel=ComunicazioneComunicata "Il "VERO" dialetto TOSCANO | Seconda parte": th-cam.com/video/CCjuM47q9pw/w-d-xo.html&ab_channel=ComunicazioneComunicata In fondo a questo video o visitando il canale trovate anche la playlist con tutti i video che ho realizzato sulla linguistica, la sociolinguistica ecc.
Nel video spiego che a volte chi non è toscano pensa che la varietà toscana si limiti alla "c aspirata" messa ovunque. Invece spiego le regole del suo utilizzo e vari tratti meno conosciuti e diffusi in tutta la regione, più alcuni tratti presenti solo nelle zone di Livorno e Firenze.
@@comunicazione.comunicata AH OKAY scusa ma sono cresciuto sul dizionario dei dialetti italiani dell'UTET e ho un minimo di familiarità con la filologia romanza e la storia moderna :)
In Sardegna se ci dicono che il Sardo è un dialetto, noi rispondiamo: “e di quale lingua?” Il sardo è una lingua divisa in due macrovarianti: logudorese (parlato nel centro-nord) e campidanese (centro-sud). In ogni zona poi ci sono varie sfumature come ad esempio nel centro Sardegna la lingua viene chiamata “limba de mesanìa”, ovvero lingua di mezzo perché fonde elementi del logudorese e del campidanese. Negli ultimi anni è stata istituita la LSC (limba sarda comuna), una versione standard del sardo da poter essere usata in ambito ufficiale. Ti consiglio di approfondire il sardo, credo che lo troverai interessante. Ps: dopo l’unità d’Italia sono stati “violentati” molti toponimi sardi con improbabili traduzioni in italiano. Faccio l’esempio di un’isoletta vicino a dove abito io che ha come nome originario Isola di Malu Entu (vento cattivo) e tradotta impropriamente in Italiano con Isola di Mal Di Ventre🤦🏼♂️
FINALMENTE !!! Un discorso etnico-linguistico onesto che non risente delle fobie nazionaliste. In realtà le cose illustrate appaiono molto semplificate. Perlomeno per quanto riguarda il complesso Friulano-Ladino-Romancio che io, da friulana, conosco abbastanza bene.
Grazie 😊 Certo; è tutto molto semplificato sia perché non volevo dire cose di cui non ero certo, sia perché è un video generale realizzato per dare una "infarinatura" dell'argomento, che poi chi vuole può approfondire in maniera autonoma, visto che chiaramente nel tempo di un video non si può dire più di tanto.
Non si finisce mai d'imparare: pur avendo il doppio dei tuoi anni ed essendo laureato in lingue, ti ringrazio per questo interessante video, e per avermi insegnato che la "s" della parola "mese" è sorda, NON sonora. D'ora in poi cercherò di pronunciarla correttamente. Mi pare che sia sorda anche la "s" di "asino"...o no ? Avevo come professore di glottologia il tuo corregionale Giuliano Bonfante, che, tra l'altro, è vissuto per 103 anni. Era un formidabile insegnante, le sue lezioni erano meravigliosamente coinvolgenti. Ovviamente conservo gelosamente i suoi libri.
Grazie 😊 Comunque, in situazioni informali credo che sia giusto che ognuno faccia come vuole sulle pronunce, anzi, in Italia, per le grandi differenze che ci sono da varietà a varietà, sono tolleratissime le pronunce regionali anche in ambiti formali, per quanto a me piaccia cercare di usare un italiano più standard possibile in tali situazioni e nei video. Su "asino" controllando sul DOP (Dizionario Ortografia e Pronunzia in Rete) la "s" sembrerebbe sonora!
@@comunicazione.comunicatache Grazie della precisazione...che mi ha indotto a condurre una breve ricerca, perché volevo sapere come mai ricordassi quella particolare pronuncia di "asino". Non ho trovato nessuna indicazione sui dizionari italiani che posseggo, cioè il Melzi, lo Zanichelli e il Treccani, e allora ho consultato due dizionari italiano-tedesco pubblicati In Germania, cioè il Langenscheidt e il Pons...con un risultato che ti sorprenderà: è SORDA la "s" di "asino", ma è SONORA quella di due parole vicine, cioè "asilo" e "asola" !
Sì, è vero! Ho sbagliato io a controllare la voce. Anche sul DOP dice che si pronuncia con la "s" sorda; avevo controllato la voce riguardante gli abitanti di Vito D'asio 😅 Su "Asilo" e "Asola" mi veniva spontaneo anche prima di controllare usare la "s" sonora.
Grazie e devo anche dire che hai ben strutturato come associare i suoni con le parti regionali di appartenenza. Vivendo in Nuova Zelanda da 23 anni, ora prendo molta attenzione agli italiani che arrivano e cerco di capire la loro provenienza proprio dai suoni delle vocali o dalle doppie o dalla cantilena del loro parlare. È come riconoscere una musica o meglio una canzone
Complimenti! Un argomento complesso reso comprensibile e utile a non esperti. Complimenti anche x i valori cinematografici azzeccati. Pur essendo fatto in maniera casalinga, è riuscito ad avvicinarsi, al mio parere, ad una produzione professionale prestando attenzione alla luce, allo sfondo semplice, ma bello e funzionale (la linea e la luce concentrano attenzione sulla Sua persona), ma soprattutto all'audio, chiaro e forte come se fosse fatto con un microfono professionale (il punto debole di TANTI video in TH-cam, anche quelli istituzionali).
Bel servizio GABRIELE. Ho sentito subito che sei toscano. Un saluto dalla prov. Di FERRARA, che ha un dialetto molto particolare con parole anche in tedesco.
"Sbagliamo le vocali"??? Ma rispetto a chi e che cosa??? Il piemontese è una lingua diversa dall'italiano... e anche in italiano esistono gli accenti regionali, e teniamoceli stretti.
@@emanuelesol1096 Blagheur voleva dire, secondo me, che noi Piemontesi sbagliamo la pronuncia delle vocali, cioè le pronunciamo tutte aperte. Comunque io non sono d'accordo sul fatto che il piemontese sia una lingua, e non solo per le (forti) differenze terminologiche tra una zona e l'altra. Per esempio, i miei nonni materni, di Torino, mi chiamavano "cit", mentre quelli paterni, monferrini, mi chiamavano "masnà". Inoltre ho letto libri stranieri che non citano il piemontese tra le lingue parlate in Italia.
In Sardegna non si parla solo sardo. Nel nord dell'isola si parla una variante del corso che a sua volta è una variante del toscano. Più precisamente nella Gallura e nel sassarese
Video molto interessante. Parlaci di tutti i dialetti d'Italia. Se mi è permesso dare un consiglio suggerisco di fare qualche esempio in più per chiarire il significato dei termini specifici che sono chiari solo a chi possiede la materia. Sarebbe utile anche qualche esempio sull'uso corretto delle vocali aperte e chiuse. A parte quanto io ho espresso, questo tipo di video è molto utile e interessante. Grazie
Grazie a te! Un video sulla corretta pronuncia di alcune parole effettivamente sarebbe molto interessante; potrei farlo. Sui dialetti anche, ma è un po' più complicato visto che non li padroneggio, ma magari quando avrò più tempo lo farò. Mi dispiace se non hai capito bene il significato di alcuni termini; pensavo di averli spiegati abbastanza bene ma cercherò di fare meglio se ricapiterà di usarli!
@@comunicazione.comunicata Grazie. Hai parlato di fricativa retropalatale, se non ho capito male. Per me è turco. La mia puntualizzazione era solo un semplice appunto. Per caso ho scoperto solo ora l'esistenza di questi tuoi video, estremamente validi. Bravo! Continua così.
Comunque si dovrebbe parlare di linea Forte dei Marmi-Senigallia per dividere i dialetti nordici da quelli centrali: in provincia di Massa Carrara non si parla il toscano ed in quella di Pesaro Urbino non si parla il marchigiano
In Südtirol, tecnicamente, parlano il bavarese. Dialetto che parlano anche in Austria (ad eccezione della zona di confine con la Svizzera, il Voralberg, dove parlano l'alemanno). Volevo solo puntualizzare, perché il"Hochdeutsch", il tedesco standard, si discosta parecchio dalla variante.
Di prima volta scusati me tutti voi italiani. Io suono un vechio brasiliano che è autodidata. Il poco qui io sabevo di tuo idioma io lo a cercado in lá audicioni di las grandes Operas ! Io legette un pò, e compriendo anchio un pò lá parole parlata, ma come tutti voi podeve notare non sabevo escrive i non sei niente de lá gramatica. Kkkk! Lo video è molto buono i voi tentar cercar tutti otri per guardar anchio. Di secura volta scusati lá destruitioni di questão bello idioma di Danti! Il nono di mi madre imigranti. Mio secondo nome è Caldonazzo. Congratulationi al linguística! Bravo maestro!
Ciao Gabriele, bel video, complimenti x la chiarezza espositiva. Hai mai pensato di accostare le parole dei termini piu' comuni espresse nei vari dialetti al fine di comprendere meglio le similitudini e/o le differenze tra le lingue? Ad esempio pane (I) pain (F) brood (NL) brot (D) bread (UK) pan (E), ....e cosi' via.
Complimenti video molto interessante. Ho sempre notato che alcuni "dialetti" fossero simili tra loro, per esempio io sono abruzzese e certe volte mi scambiavano come romano o napoletano, e dalla carta che hai mostrato si vede bene il perché.
@@comunicazione.comunicata grazie mille, anche se adesso ho un po di libri in arretrato ed esami in arrivo prima o poi mi leggero qualcosa in merito, é sempre bello vedere a cosa sono legati e come nascono dei fenomeni di qualsiasi natura
Da veneto posso dirti che: - La "s" è quasi sempre dolce, ma non sempre - Le doppie tendiamo a non evidenziarle molto, e in alcuni casi, ad eliminarle Per quanto riguarda la pronuncia di vocali aperte o chiuse dipende da zona a zona. Posso solo compararti Verona (nato e vivo qui) con Rovigo (città di mia mamma). VR: gélo, dicémbre, néve, vénto, gómito, sémpre, dialètto, polénta, Bológna RO: gèlo, dicèmbre, nève, vènto, gòmito, sèmpre, dialétto, polènta, Bològna Ovviamente la maggior parte delle parole le diciamo allo stesso modo La parola "trè" l'ho sempre sentita pronunciata con la "e aperta" come all'estremo sud e penso che sia così in tutto il nord. "Béne" si pronuncia con la "e chiusa" in tutto il nord.
È vero!basta far pronunciare un "bene" per riconoscere se ci troviamo di fronte ad un cittadino dell'Italia settentrionale ed un "buono" per capire se ci troviamo di fronte ad uno dell'Italia meridionale....
Nella lingua veneta non esistono le doppie, infatti per un analfabeta anche se parlante Veneto se vede scritto “casa” pensa subito alla casa intesa come abitazione, mentre per chi conosce L alfabeto Veneto penserà subito ad una “cassa” in quanto casa in Veneto si scrive con la z (che viene letta con la z inglese) che se ci pensate bene anche in italiano la s di casa viene pronunciata z (inglese)
@@Helga7850 questo è perché fino all'unità i due territori hanno conosciuto una storia diversa ..sintetizzando:un regno unitario al sud, le patrie di comuni, signorie, ducati ecc dalla toscana in su'
Molto interessante il tuo video. Giacché sei fiorentino, potresti spiegarci le regole del raddoppiamento fonosintattico dopo le parole COME e DOVE? Nel fiorentino raddoppiate sempre la consonante iniziale di parola dopo questi due vocaboli o ci sono delle eccezioni? Grazie
@@comunicazione.comunicata Ma invece usate come mme, come tte, come llui, come nnoi, come vvoi e come lloro. Corretto? Quando si raddoppia e quando no sarebbe la domanda.
@Daniel Minetto scusami, ho fatto un po' di confusione. Diciamo che normalmente il raddoppiamento c'è dopo una parola che conclude con una vocale accentata, ma ci sono anche altri casi come le parole "come", "dove", "sopra" e "qualche" www.treccani.it/enciclopedia/raddoppiamento-sintattico_%28La-grammatica-italiana%29/. Comunque è un tratto che deriva dal toscano ma che è corretto nell'italiano standard.
@@comunicazione.comunicata Si. Ma nei casi particolari di COME e DOVE si raddoppia sempre (con qualsiasi parola che venga dopo e cominci con consonante)? Quando no?
Da quel che so ha importanti influenze toscane, ma in realtà tutte le lingue neolatine/romanze hanno delle radici comuni. Poi non essendo la Corsica parte dell'Italia ovviamente quando si parla di varietà italiane non la si cita.
Se non sbaglio fu scelto il toscano del 300 per l' italiano in alternativa al la lingua siciliana dei tempi di Federico secondo, e i promotori della lingua italiana furono Dante Boccaccio e Petrarca che al tempo erano i maggiori autori e che appunto contribuirono alla scelta della lingua italiana. È così o ricordo male?
Vero, ma infatti è stata una scelta di varie persone dell'epoca. L'ho riportato anche io nel video che ho appena fatto sull'importanza di tutelare i dialetti, che sono le radici della nostra cultura italiana. Mi farebbe piacere avere una tua opinione sul mio video: th-cam.com/video/UWeIGsqO12U/w-d-xo.html
@@riformaeprogresso mi pare un ottimo video 😊 Mi trovi d'accordo e grosso modo mi sembra tutto corretto e interessante. Unica cosa che voglio sottolineare è che sarebbe stato interessante mettere anche i rapporti dell'Istat dei decenni precedenti per vedere le differenze. Sicuramente sono diminuite le persone che parlano dialetto e basta ma, se non sbaglio andando a memoria, le persone che parlano sia italiano che dialetto sono comunque rimaste più o meno costanti, quindi, in ogni caso, il concetto che i dialetti non scompariranno, nonostante le fisiologiche modifiche, è giusto.
@@comunicazione.comunicata wow grazie! e che veloce che sei stato! =) si avrei voluto mettere più dati ma non volevo allungare ulteriormente il video (ho sempre paura di diventare prolisso o noioso) lol
Io nacqui a Kiev e nonostante la guerra non lascio la mia patria,, agli italiani sono grato di tantissime cose e per rendere omaggio al vostro popolo ho deciso di fare la collezione dei dizionari e delle grammatiche dialettali d’Italia
Per il dialetto di Alberobello è l'unità dei dialetti dei paesi limitrofi, perché Alberobello medesima è la fusione di gente dei centri limitrofi che secoli fa dal XV Secolo emigrarono e da lì che prese forma Alberobello. Tutto qui e niente evasione fiscale.
Non saprei dirlo con precisione; sicuramente essendo gallo-italico ha tratti comuni a entrambi, poi probabilmente mischia un po' di tratti caratteristici dell'uno e dell'altro.
@@comunicazione.comunicata effettivamente, è vero. Il dialetto della Provincia di Mantova cambia a seconda delle zone. Per esempio, il dialetto parlato nell'Alto Mantovano somiglia molto al bresciano ed è lombardo. Il dialetto parlato nel Medio Mantovano, ove abito io, vira già verso l'emiliano, anche se conserva tratti lombardi. Il dialetto del Basso Mantovano è emiliano.
Un mantovano ha l'accento a metà tra il lombardo e l'emiliano. Un lombardo dice che palano emiliano mentre un emiliano dice che parlano lombardo. Sul dialetto non saprei che dire.
Viene in genere considerato emiliano (come il pavese), eccezion fatta per quello dell'alto mantovano. Io sono confinante con Mantova (provincia di Parma), e noto che le differenze sono soprattutto nelle vocali e nell'accento, ma per il resto è un dialetto veramente molto simile al mio. Trovo più simile al mio il mantovano che non il bolognese, senz'ombra di dubbio.
Da una prospettiva toscana (e in riferimento all'asserita normatività del fiorentino quando ad apertura e chiusura vocalica), bisogna comunque notare che il tipo [nòn] in luogo di [nón] e il tipo [sòno] in luogo di [sóno] come voce del verbo 'essere' non corrispondono alla pronuncia riportata sul Treccani (che è quella standard e di uso comune in altre zone della regione) - non per pedanteria, ma per completezza.
Devo dire che "sono" mi è stato fatto notare da una fiorentina che lo pronuncia in maniera corretta, mentre io dico "nón", quindi probabilmente sono cose che dipendono molto dai singoli.
Complimenti per i tuoi video. Ho visto quello in cui parli dei dialetti e i due che hai fatto sul dialetto toscano. Io, avendo studiato l’italiano in Spagna anche se da professori italiani, ma non essendo mai vissuto in Italia, il mio contatto con l’accento fiorentino è stato minimo. Certamente conosco le imitazioni della gorgia toscana ma non ho mai avuto l’occasione di sentire parlare tranquillamente un fiorentino. Alla fine del tuo video ci domandi se sei riuscito a parlare un italiano “corretto”. Ho messo “corretto” tra virgolette perché secondo me non esiste una pronuncia “corretta” di una lingua se imparata come madrelingua, tutte le pronunce sarebbero corrette. Rispondendo alla tua domanda, quando ho incominciato a guardare il tuo video sui dialetti ho pensato che tu aveste un problema fonologico. La tua prima frase è: “Oggi parleremo dei dialetti italiani. Ma non della loro pronuncia, dei loro tratti caratteristici come di solito vediamo fare in rete.” Ma quando hai pronunciato “tratti Haratteristici” mi sono reso conto che eri toscano. Da quanto hai spiegato, un tratto caratteristico del toscano sarebbe una mancata occlusione nella pronuncia di certi fonemi, e proprio per quello, gli imitatori non dovrebbero soltanto fare attenzione alla gorgia toscana ma anche all’aspirazione delle P e delle T, come hai detto. Nella tua frase: la P di “parleremo” è aspirata La T di “dialetti” e “italiani” è pronuncia al modo normale. La T di “tratti” è leggermente aspirata. La C di “caratteristici” e “come” è aspirata. La R di “rete” è molto aspirata. Dunque, per me, parlante straniero di italiano, il tuo accento è inconfondibilmente toscano e non italiano standard.
Grazie per il tuo commento ☺️ Effettivamente sono d'accordo che sia meglio parlare di "italiano standard" piuttosto che di "italiano corretto". Per quanto riguarda la mia pronuncia posso ancora migliorare evidentemente, visto che, nonostante ci stia attento, concentrandomi sulle cose da dire ogni tanto qualche suono regionale mi scappa!
@@comunicazione.comunicata Caro Gabriele, ho rivisto i tuoi video e devo dirti che li trovo ancora meglio della prima volta. Hai fatto una revisione completa della fonologia del toscano accennando che il suo tratto veramente caratteristico è l’indebolimento oppure l’eliminazione dell’occlusione nella pronuncia di certe consonanti che, oltre ad essere un fenomeno molto interessante per sé stesso, condivide dei tratti con la fonologia dello spagnolo e mi servirà nelle lezioni gratuite di spagnolo che do ogni domenica.
Bene, mi fa piacere 😁 Sì, guardando alcuni video avevo notato delle somiglianze con alcuni tratti spagnoli, anche se l'ho studiato solo pochi anni a scuola ormai più di 10 anni fa, quindi non sono sicuramente esperto di quella lingua!
@@comunicazione.comunicata Nella mia ignoranza avevo sempre pensato che la mia pronuncia sonora della S semplice intervocalica fosse la forma corretta e che la pronuncia sorda fosse dialettale. Ti ringrazio, quindi, per avermi fatto notare questo errore. Sottolineando questa questione, il fatto di parlare con la s sonora intervocalica basta per identificare un accento come settentrionale? Peccato che non si possano fare dei commenti parlati, altrimenti potrei domandarvi di quale parte d’Italia sembrerebbe essere originario il mio accento. Ho sempre avuto questa curiosità, infatti, durante il mio apprendimento dell’Italino ho anche avuto degli insegnanti meridionali. Perché allora il mio accento è settentrionale?
Solitamente i dialetti settentrionali utilizzano molto la S sonora, mentre i meridionali quella sorda, tuttavia nell'italiano standard non credo ci sia una prevalenza di una sull'altra. Qua a Firenze i più giovani si stanno indirizzando verso la pronuncia settentrionale, infatti molte parole che sarebbero da pronunciare con la S sorda mi viene spontaneo pronunciarle con la S sonora. Per quanto riguarda la tua pronuncia credo che dipenda maggiormente dai suoni della tua lingua e del tuo dialetto piuttosto che dai professori, infatti, ad esempio, per noi italiani è possibile distinguere uno spagnolo da un argentino a seconda di come parla l'italiano.
Non mi viene in mente altro, ma i romani, non pronunciano il fonema "GL". Dicono, ad esempio, "bagajo" per bagaglio, "majetta" per maglietta, "gijo" per giglio, "paja" per paglia.
@@alessandrociacco1311 Ringrazio la tua risposta, Aless. Credo che farò lo stesso che i romani, perché non riesco pronunciare questo suono del diavolo.
@@emanuelebucolo3574 no, lingua significa che gode di una automomia di sintassi, mentre dialetto è una varietà di una lingua, che è accomunato agli altri dialetti della stessa lingua proprio dalla sintassi.
@@salvatore9852 e infatti i dialetti italiani sono più che autonomi a livello di sintassi dal latino, e sono stati per secoli lingua parlata vera e propria
@@emanuelebucolo3574 non è il fatto che siano stati parlati a identificare gli idiomi come lingua. Poi, a quale studio ti riferisci quando dici che “i dialetti italiani sono autonomi a livello di sintassi”? Già il fatto che tu li chiami “dialetti” ti contraddici da solo, e il fatto di fare un unico calderone delle decine di dialetti italici mi suggerisce una approssimazione (per usare un eufemismo) spinta della tua affermazione. Comunque, se sai indicarmi lo studio che cataloga tutti gli idiomi italici come lingua...
Ne voglio trovare uno che dice "perché" e non "perchè"... La e accentata a fine parola viene sempre pronunciata aperta. Spesso sbagliando, però è così...
@@comunicazione.comunicata beh, io vengo da un posto dove diciamo "in parte" al posto di "a fianco", allunghiamooo tutteee le ultime vocaliiii, e quando non sappiamo cosa dire ci infiliamo un "pota", che ci sta sempre bene.... Perciò credo che una vocale chiusa o aperta fuori luogo sia l'ultima cosa che mi fa guardare storto... 😅
I dialetti non corrispondono bene alle regioni perchè i confini sono stati cambiati tante e tante volte anche dal 1861 a oggi, per dire che l'Abruzzo , la mia regione, comprendeva anche Rieti fino agli anni 30 e poi venne passata al Lazio e il Molise si è staccato dopo il 1963 come regione autonoma
Mi piacerebbe sapere qualcosa riguardo alle cadenze dialettali, perché ogni dialetto italiano è soggetto a una cantilena? E perché si sono sviluppate mi domando, le persone che parlavano nel loro dialetto non si rendevano conto che stavano formando alla loro lingua una solfa altalenante e ripetitiva?
Anche il ho sentito questa cosa della cantilena, ma personalmente non la percepisco. Mi chiedo se sia più un qualcosa di soggettivo che cambia da persona a persona.
@@comunicazione.comunicata Nono non è qualcosa di soggettivo, in ogni zona d'Italia una comunità di persone parla con una cantilena appartenente al proprio dialetto. Queste cantilene sono permutate nel tempo di conseguenza, molti credono che una cadenza dialettale sia legata inesorabilmente al dialetto associato, non è così. Sono tutte scollegabili tra loro e associabili ad altre lingue o dialetti. Pensare di parlare in spagnolo intonando la cantilena bergamasca non è una cosa assurda, basta andare in un liceo linguistico di quella città per sentirne il risultato. Così anche informandomi tanto sulle origini delle cadenze dialettali, del perché ogni città ne avesse una diversa e perché nessuno abbia mai pensato al fatto che rovinassero l'espressività di una lingua. Io non hon ho mai trovato risposte a queste domande
C'è un errore abbastanza grossolano all'interno di un video nel complesso ben fatto. "Mese" non si pronuncia con la S sorda, esattamente come "casa", "cosa", e tantissimi altri vocaboli. La pronuncia corretta in questo caso è quella del nord, basta sentire qualsiasi attore di teatro o doppiatore, o semplicemente andare cercare la pronuncia su Google. Però essendo abbastanza evidente che sei del sud ci può stare che ti venga naturale sbagliarlo.
In realtà sono di Firenze e mi viene spontaneo con la s sonora, comunque se cerchi sul dizionario di ortografia e pronuncia troverai quello che ho detto. Inoltre, la maggior parte di attori, doppiatori ecc. è del nord e questo è uno dei tratti più difficili cambiare, quindi resta anche in prodotti cinematografici e influenza molte zone di Italia non del nord tra cui la Toscana.
@@comunicazione.comunicata la rete e i dizionari non sono in asset con con ciò che scrivi riguardo alla S sorda in "mese" "casa", etc...alcuni considerano valide entrambe le varianti, altri addirittura bocciano la S sorda. Pure tutti i pronunciatori automatici non la pronunciano sorda, provare per credere
L'unico strumento online valido per il controllo della pronuncia italiana è il DOP: Dizionario di Ortografia e Pronunzia, il quale segnala la pronuncia sorda. In ogni caso, trovo accettabile dire che siano entrambe corrette visto l'uso che viene fatto e come viene percepito, però se si volesse fare i puntigliosi la pronuncia sarebbe sorda.
@@comunicazione.comunicata quindi sbagliano pure tutti gli altri linguisti su TH-cam? Domanda senza polemiche. Chiaramente le s sorde e sonore si notano generalmente meno delle Z, comunque è un casino (con s sonora) 😂
Sì, si notano molto meno; comunque non è una questione di quantità di persone che sostengono una certa pronuncia - personalmente non saprei su internet in quanti sostengono una certa pronuncia piuttosto che l'altra - ma di controllare sulle fonti giuste. Per la pronuncia online purtroppo quella è l'unica valida, altrimenti si può sempre comprare dizionari cartacei.
In siciliano però tr non sono due suoni ma è uno solo. È una consonante retroflessa. Più o meno simile a C (di cielo) ma con la lingua posta più indietro.
Hey, glissi completamente sul griko salentino, che meriterebbe almeno una menzione. Per quanto concerne la "e" pronunciata "i" nel meridione estremo, in Puglia è vero grossomodo fino alla provincia di Brindisi. Nel Leccese la "e" è aperta, e piuttosto la "tr" viene pronunciata con un fonema inesistente nella lingua italiana("ddh"?)
Ho parlato delle macro-divisioni fatte da Pellegrini, poi ovviamente all'interno ci sono tantissime differenze più sottili. Per quanto riguarda il suono finale probabilmente ti riferisci a un suono retroflesso dell'alfabeto fonetico internazionale. A livello di curiosità puoi cercarlo e approfondirlo anche su Wikipedia.
Mi risulta nuova che la S intervocalica in italiano standard debba essere pronunciata sorda e distinta da SS solo per la vocale precedente lunga. Io non sono settentrionale, sono sardo, ed ho sempre avvertito corretta in dizione la pronuncia sonora, mentre quella sorda mi suona dialettale quando la avverto in certi giornalisti centro-meridionali ed è uno dei segnali con cui riconosco la loro provenienza.
Non è una regola sempre valida; dipende da parola a parola. Comunque molte parole che andrebbero pronunciate con la S sorda al nord sono pronunciate con la S sonora, come ad esempio mese e disegno. La percezione che sia corretta la pronuncia con la S sonora viene probabilmente dal fatto che i suoni del dialetto milanese sono percepiti come prestigiosi e molto diffusi nei media. Comunque puoi controllare sul DOP (dizionario ortografia e pronuncia) in rete la corretta pronuncia di varie parole.
Il disaggio delle lingue parlate in Italia non sono i dialetti ma l’assoggettamento della lingua ufficiale a favore dell’inglese, peraltro pronunciato orribilmente. È spaventoso vedere come le parole italiane vengano rapidamente sostituite da quelle inglesi che in peggio derivano dal latino. Tanto per fare un esempio: Rai “International” per Rai “Internazionale”; è così via. Ce ne sono centinaia o migliaia. Il giorno in cui nascerà l'Itanglese non è lontano.
In realtà mese è corretto pronunciarlo anche meZe. Ormai nella pronuncia moderna dell’italiano le s tra due vocali tendono a pronunciarsi sonore, con alcune eccezioni.
È sicuramente accettato e più passa il tempo più lo diventerà vista la sua diffusione. Il confine tra corretto o meno cambia nelle lingue, però sulla carta sarebbe ancora più corretta la pronuncia "mese".
@@comunicazione.comunicataNella carta, sì. Ma nessun doppiatore usa la pronuncia che è sulla carta, neanche nei corsi di dizione ma solo quella del “nuovo standard” Per fare un esempio, nel DOP è riportato che il vocabolo“come” è sempre soggetto a raddoppiamento fonosintattico. Tuttavia nessun doppiatore / attore utilizza “come” sempre con il raddoppiamento, solo in Toscana è rimasto. Il DOP, anche se contiene la pronuncia corretta dell’italiano standard, è obsoleto e prenderlo troppo alla lettera potrebbe farti sembrare un toscano piuttosto che neutrale. Io faccio uso di più fonti per una pronuncia neutrale dell’Italiano Standard. Uso il DOP, il DiPi, e Il Dizionatore.
Per quel che avevo studiato io però il DOP è l'unica fonte realmente affidabile. Comunque sono d'accordo, ma allo stesso tempo, soprattutto per usi formali della lingua, bisogna stare attenti ad adattarsi troppo all'italiano neostandard, il quale vede presenti anche forme come il "che" polivalente. Cercherò di fare più caso alle s sonore e sorde nei film, perché essendo la s sorda ancora molto presente dal centro in giù mi sembra strano che sia stata completamente eliminata. Sull'esempio di "come" non ho ben capito che cosa intendi, il raddoppiamento fonosintattico c'è quando si pronuncia una parola che inizia con consonante dopo una che finisce con vocale solitamente, ma non mi pare una peculiarità della parola "come".
@@comunicazione.comunicata Anche io concordo con te. Il DOP rimane ovviamente la fonte ufficiale dell’Italiano Standard. Per la maggior parte dei casi io faccio uso del DOP, ma per rimanere più neutrale possibile faccio uso anche del Dizionatore e del DiPi. Per il “come” intendevo per esempio: “come ssei bravo!” è l’unica forma corretta secondo il DOP, ma nessun doppiatore usa tale pronuncia del “come”. Ho usato “come” per fare un esempio. Ti racconto la mia esperienza: io parlo sempre in dizione per una scelta personale, ma per essere neutrale non posso fare affidamento interamente al DOP purtroppo. In passato ho provato a usare solo la pronuncia del DOP, cioè quella corretta, ma poi qualcuno ha cominciato a chiedermi se fossi toscano (non sono toscano). Fu in quel momento che cominciai ad avere dei dubbi, perciò iniziai a usare altri dizionari e da lì non mi è più capitato che mi dicessero sei toscano ma che sembrassi un doppiatore. Quindi l’obiettivo di parlare in modo neutrale è riuscito grazie anche alle altre fonti, ma bisogna saperle prendere con le pinze altrimenti sembri un settentrionale. Non esiste un “dizionario dell’italiano standard neutrale” purtroppo.
@vapervop interessante la tua esperienza. Però onestamente "come ssei bravo" mi sembra normalissimo e mi pare che i doppiatori usino questo tipo di raddoppiamento fonosintattico. Comunque il punto del tuo discorso secondo me non è tanto l'utilizzo dell'italiano standard, ma l'utilizzo di un italiano che appia neutrale, il che non vuol dire necessariamente standard, me neanche neostandard direi perché il neostandard è di "livello più basso" rispetto a quello che usi tu (da quello che ho capito). In ogni caso le persone non sanno quali sono le pronunce corrette quindi non starei molto dietro a quello che ti dicono per il raggiungimento del tuo obiettivo :)
In realtà per alcuni aspetti Carrara è proprio sul confine. Si potrebbe dire che la linea di demarcazione più significativa passa tra Carrara e Pesaro, però a seconda degli aspetti considerati si potrebbe anche tracciare un fascio di isoglosse con alcune linee più a nord e altre più a sud. Comunque il dialetto carrarino non ha la lenizione completa delle consonanti sorde intervocaliche, ma ha i clitici soggetto obbligatori e altri fenomeni settentrionali marcati, tipo la caduta delle vocali non accentate in molte posizioni, l'uso del "me" come pronome personale soggetto ecc.
Non ho seguito proprio tutto il video ma ho sentito che il dialetto settentrionale è presente fino a Rimini. In realtà finisce a Senigallia (si vede anche dalla cartina!)
Già. Io sono lombardo ma abito a Fano (PU). Posso assicurare che fino a Senigallia (esclusa) di marchigiano c'è poco e nulla ma molto di romagnolo (e molto del mio dialetto)......poi cambia.
Il sardo è una lingua a se... All'interno del sardo ci sono dialetti con variante campidanese, logudorese, nuorese...in più vi sono il gallurese e il sassarese di derivazione corsa, ad Alghero il catalano e a Carloforte il Genovese..
Vero! Per questo motivo i dialetti, ovvero, le lingue regionali vanno tutelate! Ci ho appena fatto un video sull'importanza di tutelare i dialetti, che sono le radici della nostra cultura italiana. Mi farebbe piacere avere una tua opinione sul mio video: th-cam.com/video/UWeIGsqO12U/w-d-xo.html
Da ligure, sarebbe interessante, invece, una comparazione tra il ligure e tanto le altre parlate settentrionali che quelle meridionali (forse più meridionali estreme) perché per alcuni aspetti mi sembrerebbe che il genovese (che oggi viene chiamato ligure) abbia familiarità con entrambe le aree.
Grazie, per la sua posizione e per la funzione storica dei suoi abitanti, credo sarebbe interessante approfondire, anche per i rapporti intercorsi con altre lingue non italiche, sia euro-mediterranee che mediterranee non europee.
@@comunicazione.comunicata Non solo e lo scambio è spesso avvenuto nei due sensi. Proverbiale la sua similarità con il portoghese (avevo letto per via del provenzale - ma non so) ma anche alcuni contatti con l'arabo ed il greco e il turco.
Sai e proprio così se noi in Italia parlassimo tutti in dialetto si magari si può capire il senso ma non lo capiremo mai e così certamente e così ma se parlassimo tutti in Italiano si capirebbe molto Ciao, a tutti ecco ora che lo anche scritto in Italiano si capisce molto di più.
i dialetti del nord,ovvero della pianura padana e dintorni mi sembrano effettivamente lingue a sè stanti,con una grammatica a parte e un lessico distante dall italiano stansìdard,anche se molto inquinati negli ultimi cento anni,dall'italiano.i dialetti del centro sud mi sembrano più varietà della stessa lingua....
Un suggerimento: hai dimenticato la Sardegna! Per il resto il video è molto interessante...ho ripassato nozioni apprese alle lezioni di filologia romanza....
Chissà perché passiamo sempre da un estremo all'altro: o si nega l'esistenza dell'Italia e del popolo italiano, o si nega l'esistenza delle lingue regionali e si afferma la realtà di un popolo italiano omogeneo con una sola lingua e cultura.
Infatti il popolo italiano non esiste. Né esiste una sola cultura o una sola lingua. Esiste solo un bellissima penisola ricca di arte e storia. Ma non di cultura: questa è stata mediamente persa nel tempo
Tu essendo toscano pronunci la ci intervocalica molto strascicata, invesce al posto di invece e linguistisci al posto di linguistici. Immagino che se la ci si trova all'inizio pronunci Cina (la nazione) e non Scina. La pronuncia della c intervocalica (quando precede le vocali e ed i) fu inventata nell'italiano standard?
Se pronuncio "Cina" e basta sì, se dico "La Cina" la pronuncio invece "strascicata" per il fatto che diventa intervocalica chiaramente. La C dell'italiano standard è stata presa dal romano nel momento in cui si è diffusa la radio, infatti fino a quel momento non esisteva una pronuncia standard, ma solo uno standard scritto. Quando c'è stata la necessità di uno standard anche orale si è scelto il "Fiorentino emendato", cioè, detto in maniera semplice e generale, il fiorentino con la C romana.
@@comunicazione.comunicata Comunque io direi che la pronuncia standard della c è solo romana con la a e con la o. Se intervocalica precedente alle vocali e/i suona uguale o simile al fiorentino. Questo è romanesco di Gioacchino Belli: Chi abbita a sto monno senza er titolo o dde Papa, o dde Re, o dd'Imperatore, quello nun pò avé mmai vosce in capitolo!". Scrisse VOSCE al posto di voce per specificare il suono romanesco 🤔
Può darsi che la C romana sia stata presa soprattutto per quando è vicina a una consonante, ma comunque essendo la deaffricazione percepita come suono dialettale non è stata passata all'italiano standard.
@@comunicazione.comunicata Il famoso cantante Carlo Buti di origine fiorentina quando cantava delle canzoni tipiche toscane pronunciava a modo regionale, quando invece cantava delle canzoni italiane prendeva la pronuncia standard. Questo lo fanno naturalmente tutti i toscani o ci vuole un lavoro faticoso nei corsi di dizione?
Non è una pronuncia spontanea, ad esempio io ci provo nei video ma diverse volte mi viene comunque una pronuncia regionale. La fortuna dei fiorentini credo che sia quella di sapere grosso modo cosa "correggere", quindi ritengo che i corsi di dizione siano utili soprattutto a chi parla altri dialetti per imparare la giusta pronuncia delle vocali e delle S e Z, che nel fiorentino sono corrette (anche se ovviamente male non fa). Quindi, per rispondere, con un po' di sforzo e abitudine è fattibile, ma non immediato.
Infatti in Italia non esistono dialetti ma lingue,essendo essi più antichi dell' italiano,lingua di stato ,convenzionale piuttosto recente.Inoltra l' Italia non può essere considerata una nazione stando alla definizione della stessa.
Il dialetto romanesco fu molto influenzato dal toscano fin dal 1400, infatti è diverso da tutto il resto dei dialetti del circondario e molto più affine all'italiano. Il romanesco precedente era molto simile ai vari dialetti laziali, fu parlato fino alla fine dell 1800 inizi del 1900 nel Ghetto di Roma che diciamo rimase immune dalle influenze esterne rimanendo fedeli al linguaggio originario.
Si esatto. A Roma il lungotevere dei Fiorentini ha una origine precisa. In quella zona si stabilirono popolazioni toscane arrivate a Roma grazie a al papa Medici.
@@Andrea-pd4mx Bisogna intendersi sul concetto di dialetto, parlata o lingua. Ad esempio il friulano anzi il carnico è una lingua a parte come può essere il ladino. Sono le lingue romance alpine. Ora dirti se il romanesco sia o non sia un dialetto in base alla comprensibilità credo sia riduttivo. Come è stato appurato, alla stessa stregua del toscano con cui condivide molto, è la volgarizzazione del latino. La parlata intesa come lo "slang" anglosassone è un accento condito di termini particolari ma riferita sempre alla lingua ufficiale che è l'inglese. Quindi noi non parliamo un latino stentato o come i greci parlano sempre greco. Sono dialetti intesi come derivazioni di una lingua più antica che come ripeto è cosa diversa da lingue vere e proprie locali come il friulano, ladino, sardo, valdostano
@@eduardocofrancesco4373 capitarono male perché poi nel 1527 ci fu il sacco di Roma ad opera dei Lanzichecchi. Comunque rimase l'influenza del volgare toscano che si mischiò con l'originario volgare romanesco dando vita al dialetto che rimase inalterato fino alla seconda guerra mondiale. Poi con l'emigrazione interna del dopoguerra è cambiato tutto. È rimasto solo l'accento ma tutti i vocaboli antichi sono scomparsi. Chi si ricorda più "dell'arberi pizzuti" ad esempio ?
La Corsica ha subito una forzatura da parte della Francia a dover cambiare lingua (come in Trentino da parte degli italiani) ma molti sanno anche l'italiano
@@comunicazione.comunicata a livello politico ma come dice la Treccani che Firenze è la fine dell'Italia settentrionale perché alcune frasi sono tipiche dell' nord nell' fiorentino.
Chi lo ha detto che l'italiano è stato preso dal modello toscano/fiorentino del '300? Questo è un cliché superato......prova a leggere qualcosa del fiorentino trecentesco e poi mi dici cosa è quanto ha in comune con l'italiano letterario, il quale è stato standardizzato per tutta l'Italia ed ufficializzato ben dopo.....
I libri che ho studiato per l'università e i professori di cui ho seguito lezioni di linguistica e sociolinguistica, tra cui esponenti dell'Accademia della Crusca. Comunque, come ho detto nel video, è nato sì successivamente, ma basato sul fiorentino del '300 perché le opere di Petrarca e Dante utilizzavano quella varietà, infatti, non era il fiorentino utilizzato nel momento in cui venne fatta la scelta.
Da notare come, nel caso dell'areale salentino e dell'areale centro-meridionale calabro, questi coincidano con i vecchi possedimenti bizantini che, più a lungo di tutti, il morente impero bizantino ha saputo mantenere più a lungo durante il basso medioevo. Poi vi è l'abissale differenza tra il dialetto romagnolo e quello emiliano, dato dalla separazione avvenuta fin dall'alto medioevo: la parte emiliana sotto il controllo dei Longobardi, la parte romagnola sotto i Bizantini.
Si sbaglia, prima della conquista romana, il nord ovest era abitato da liguri e celti, non galli. Certo, erano popoli simili, ma è come dire Spagnoli e Italiani
@@domesposa6287 E comunque anche i galli stessi si insediarono in Val Padana nel V secolo a.C, fondando in seguito Milano. Qui invece quando vengono menzionati sembra che vengano fatti passare per una delle tante invasioni passeggere che avrebbe subito l'Italia.
I galli invasero l'Italia settentrionale nel V secolo A.C, cacciando via etruschi liguri e (in parte) i veneti dalla pianura padana centrale. Due secoli dopo vennero a loro volta parzialmente ricacciati via dalle legioni romane, e i galli rimasti in loco completamente romanizzati nel giro di poche generazioni.
@@proarte4081 Prima dei galli vi erano già i celti appartenenti alla cultura di Golasecca (risalente al X secolo a.C)i quali assimilarono i liguri in Val Padana fondendosi armonicamente con loro. Con gli etruschi i rapporti erano meno pacifici, ma se non consideri i reti, popolo legato agli etruschi stessi, la loro presenza in Val Padana a nord del Pò, prima del V secolo a.C. era piuttosto marginale.
@@comunicazione.comunicata e come dire ma però. Bastava mentre se o se invece. Anche se “ usus nobilita” non vuol dire che sia grammaticalmente corretto. Volevo darti 5 ma visto che mi hai chiesto che vuol dire ti do 5- -. Se hai dubbi chiedi all’accademia della crusca. Scusa ancora
fai un video che riguarda il linguaggio parlato nella penisola ai tempi dei romani! Io non credo assolutamente che si parlasse latino, i contadini delle varie regioni non posso credere che sapessero il latino. DICCI!!!
09:18 - 09:23 *LA* settimana prossima! 😡 Visto che si parla di Italiano evitiamo di contaminare il video con questo brutto *ERRORE* figlio della nostra mania di voler imitare gli Anglofoni anche quando non dovremmo! IN INGLESE si dice next week, next month e next year, in Italiano si dice L'anno prossimo, IL mese prossimo e LA settimana prossima!!!
Sicuramente è una "mania" che non mi appartiene, anzi, sono d'accordo sul fatto che non dovremmo usare anglismi a sproposito. Comunque mi è sempre venuto spontaneo questo "errore", ma non credo sia condizionato dall'inglese, almeno per quanto mi riguarda. In ogni caso concordo sul fatto che avrei dovuto correggermi per questo video visto che sto cercando di usare sempre un italiano il più corretto possibile, nonostante non sia facile, ma allo stesso tempo trovo le correzioni fatte con questa arroganza poco produttive e figlie della nostra mania di correggere sempre gli altri. Chi agisce da "grammarnazi", inoltre, solitamente ha una conoscenza linguistica limitata a ciò che ha imparato a scuola e che ritiene immutabile. Devo fare un video sia su questo che sugli anglismi.
@@comunicazione.comunicata *SIGH.* 😑 1)La mia arroganza riguardo a questo argomento specifico è figlia della frustrazione.Perché sono *ANNI* o probabilmente ormai DECENNI che sento ripetere questa roba dappertutto! In TV,su TH-cam,OVUNQUE! Già lo trovo fastidioso da sentire,in più so che è grammaticalmente sbagliato,IN PIU' lo sento dire continuamente dappertutto DA ANNI E ANNI...capisci bene che sommando tutti questi fattori a 'na certa diventa facile"sbroccare"ogni volta. 2)Io generalmente scrivo usando le cosiddette"abbreviazioni da SMS"e senza mettere lo spazio dopo i segni di punteggiatura quindi non solo non sono un Grammar Nazi...io il più delle volte sono una *vittima* dei VERI Grammar-Nazi. 3)Questo implica che di solito non posso neanche PERMETTERMI di correggere dei VERI errori ad altre persone perché poi mi trattano da incoerente come se le abbreviazioni FOSSERO degli errori(COSA CHE NON SONO!!!)o comunque come se il fatto che _io_ faccia degli errori implichi che io non sia in grado di riconoscere quelli degli altri o che non abbia il diritto di correggerli. 4)La cosa assurda è che spesso gli stessi Grammar-Nazi che criticano me perché scrivo con le abbreviazioni,nei loro messaggi scrivono"pò"con l'accento e"perchè"con l'accento grave.Incoerenti,oltre che cagacazzi. 5)Nel mio commento precedente ho avuto la _tentazione_ di scrivere come al solito,ma _proprio_ perché mi accingevo a correggere un tuo errore ho temuto che mi avresti dato dell'incoerente se l'avessi fatto scrivendo a mia volta in un"Italiano sbagliato".Visto che,però,la polemica è scattata lo stesso,la prossima volta neanche mi prenderò la briga(infatti già adesso ho smesso di mettere gli spazi dopo i segni di punteggiatura).😓 6)Tutti gli accorgimenti che ho preso nel mio messaggio originale li ho presi al fine di evitare qualsiasi polemica.A quanto pare,però,non importa che tu abbia ragione o torto,che tu sia coerente o meno...ogni volta che criticherai qualcosa a qualcuno sarà quasi *impossibile* trovare qualcuno che ti risponda semplicemente con:"Hai ragione.Ho sbagliato."Il 99,999% delle volte la risposta sarà o sulla linea del: "No,io ho ragione e tu sei un coglione."o al massimo:"Sì,tu hai ragione PERO' anche tu hai sbagliato su qualcosa."MAI che la gente ti dia la soddisfazione di ammettere di avere torto *E BASTA.* 7)Non facevi prima a limitare la tua risposta a:"Concordo sul fatto che avrei dovuto correggermi per questo video visto che sto cercando di usare sempre un Italiano il più corretto possibile, nonostante non sia facile."?
Capisco la frustrazione per gli anglismi usati a sproposito, infatti se guardi l'ultimo video che ho fatto non ho neanche usato il termine "lockdown", ma ho usato "confinamento" perché nonostante "lockdown" sia usatissimo mi pare che non sia necessario. Credo che il tuo sia stato uno sfogo appunto, ma ti assicuro che sono poco produttivi per gli altri, infatti i linguisti non correggono mai nessuno se ci pensi, e io non avrei fatto correzioni ai tuoi commenti, né penso sia sbagliato in situazioni informali scrivere o parlare "male". È normalissimo; la lingua non è giusta o sbagliata, dipende dal contesto. Tra amici è normalissimo usare l'imperfetto al posto del congiuntivo ad esempio, e non è sbagliato. Per quanto riguarda "settimana prossima" non mi sembrava un errore così fastidioso, così non gli ho detto molto peso né l'ho corretto come ho fatto con altri errori in altri video, anche se sarebbe stato meglio non farlo sicuramente, ma il mio commento non poteva limitarsi a quella parte che hai scritto perché ti assicuro che le correzioni, soprattutto se fatte in questo modo, sono fastidiose almeno quanto gli anglismi a sproposito. Probabilmente con una modalità più tranquilla avrei risposto in altro modo, infatti come ho detto in molti video il modo in cui si dice le cose spesso è più importante di ciò che si dice.
@@comunicazione.comunicata Lo capisco,ma nn posso fare ke ricordarti il punto N°1.🤷♂️Se questo errore lo sentissi fare una volta ogni tanto sarei + propenso a nn incazzarmi,ma dopo *decenni* in cui lo sento fare sistematicamente(dopo aver risposto a te ho aperto un altro video D una youtuber ke seguo regolarmente e ke *regolarmente* fa quell'errore e gliel'ho sentito fare _svariate volte_ tra cui 3 praticamente D fila!X____X)è veramente dura nn incazzarsi. Io,se venissi corretto con quella modalità su qualcosa, cercherei D -bypassare- ignorare la forma del messaggio e mi concentrerei sul contenuto,soprattutto xké so quanto sia frustrante quando la gente *nn* lo fa con me!
Ti capisco, però poi con questi sfoghi "random" non sai bene cosa ne pensa l'altra persona. Io sono abbastanza d'accordo con te, però può capitare a tutti di sbagliare. Poi sul come dire le cose penso che sia invece molto importante.
Non la metterei su questo piano. È un italiano regionale influenzato dal dialetto della zona, come accade nelle altre aree d'Italia. Poi le sfumature e i gusti personali possono essere tanti.
Vero Maccu?? E chi se ne frega di come la pensi tu a chi lo stai dicendo a te stesso?? Spostati che non sai manco parlare e pensa a te e nn parlare per gli altri!!
Le differenze ci sono, ma questa isoglossa viene, in virtù di alcuni tratti comuni, usata per raggruppare delle zone nella macroarea centro-meridionale. Questo in linea generale, poi ci sono molte altre linee per dare delimitazioni un po' più precise.
Ecco i video sul toscano che ho realizzato successivamente:
"Il "VERO" dialetto TOSCANO | Prima parte": th-cam.com/video/7l6xgMFx7d8/w-d-xo.html&ab_channel=ComunicazioneComunicata
"Il "VERO" dialetto TOSCANO | Seconda parte": th-cam.com/video/CCjuM47q9pw/w-d-xo.html&ab_channel=ComunicazioneComunicata
In fondo a questo video o visitando il canale trovate anche la playlist con tutti i video che ho realizzato sulla linguistica, la sociolinguistica ecc.
cosa intendi per vero dialetto toscano ? ce ne sono millanta
più quelli non toscani parlati in toscana
Nel video spiego che a volte chi non è toscano pensa che la varietà toscana si limiti alla "c aspirata" messa ovunque. Invece spiego le regole del suo utilizzo e vari tratti meno conosciuti e diffusi in tutta la regione, più alcuni tratti presenti solo nelle zone di Livorno e Firenze.
@@comunicazione.comunicata AH OKAY scusa ma sono cresciuto sul dizionario dei dialetti italiani dell'UTET e ho un minimo di familiarità con la filologia romanza e la storia moderna :)
Macché, tranquillo ☺️ Se guardi i video capisci meglio come ho trattato l'argomento 😉
Macché, tranquillo ☺️ Se guardi i video capisci meglio come ho trattato l'argomento 😉
In Sardegna se ci dicono che il Sardo è un dialetto, noi rispondiamo: “e di quale lingua?”
Il sardo è una lingua divisa in due macrovarianti: logudorese (parlato nel centro-nord) e campidanese (centro-sud). In ogni zona poi ci sono varie sfumature come ad esempio nel centro Sardegna la lingua viene chiamata “limba de mesanìa”, ovvero lingua di mezzo perché fonde elementi del logudorese e del campidanese. Negli ultimi anni è stata istituita la LSC (limba sarda comuna), una versione standard del sardo da poter essere usata in ambito ufficiale. Ti consiglio di approfondire il sardo, credo che lo troverai interessante.
Ps: dopo l’unità d’Italia sono stati “violentati” molti toponimi sardi con improbabili traduzioni in italiano. Faccio l’esempio di un’isoletta vicino a dove abito io che ha come nome originario Isola di Malu Entu (vento cattivo) e tradotta impropriamente in Italiano con Isola di Mal Di Ventre🤦🏼♂️
FINALMENTE !!! Un discorso etnico-linguistico onesto che non risente delle fobie nazionaliste. In realtà le cose illustrate appaiono molto semplificate. Perlomeno per quanto riguarda il complesso Friulano-Ladino-Romancio che io, da friulana, conosco abbastanza bene.
Grazie 😊 Certo; è tutto molto semplificato sia perché non volevo dire cose di cui non ero certo, sia perché è un video generale realizzato per dare una "infarinatura" dell'argomento, che poi chi vuole può approfondire in maniera autonoma, visto che chiaramente nel tempo di un video non si può dire più di tanto.
Non si finisce mai d'imparare: pur avendo il doppio dei tuoi anni ed essendo laureato in lingue, ti ringrazio per questo interessante video, e per avermi insegnato che la "s" della parola "mese" è sorda, NON sonora. D'ora in poi cercherò di pronunciarla correttamente. Mi pare che sia sorda anche la "s" di "asino"...o no ? Avevo come professore di glottologia il tuo corregionale Giuliano Bonfante, che, tra l'altro, è vissuto per 103 anni. Era un formidabile insegnante, le sue lezioni erano meravigliosamente coinvolgenti. Ovviamente conservo gelosamente i suoi libri.
Grazie 😊 Comunque, in situazioni informali credo che sia giusto che ognuno faccia come vuole sulle pronunce, anzi, in Italia, per le grandi differenze che ci sono da varietà a varietà, sono tolleratissime le pronunce regionali anche in ambiti formali, per quanto a me piaccia cercare di usare un italiano più standard possibile in tali situazioni e nei video. Su "asino" controllando sul DOP (Dizionario Ortografia e Pronunzia in Rete) la "s" sembrerebbe sonora!
@@comunicazione.comunicatache Grazie della precisazione...che mi ha indotto a condurre una breve ricerca, perché volevo sapere come mai ricordassi quella particolare pronuncia di "asino". Non ho trovato nessuna indicazione sui dizionari italiani che posseggo, cioè il Melzi, lo Zanichelli e il Treccani, e allora ho consultato due dizionari italiano-tedesco pubblicati In Germania, cioè il Langenscheidt e il Pons...con un risultato che ti sorprenderà: è SORDA la "s" di "asino", ma è SONORA quella di due parole vicine, cioè "asilo" e "asola" !
Sì, è vero! Ho sbagliato io a controllare la voce. Anche sul DOP dice che si pronuncia con la "s" sorda; avevo controllato la voce riguardante gli abitanti di Vito D'asio 😅 Su "Asilo" e "Asola" mi veniva spontaneo anche prima di controllare usare la "s" sonora.
Grazie e devo anche dire che hai ben strutturato come associare i suoni con le parti regionali di appartenenza.
Vivendo in Nuova Zelanda da 23 anni, ora prendo molta attenzione agli italiani che arrivano e cerco di capire la loro provenienza proprio dai suoni delle vocali o dalle doppie o dalla cantilena del loro parlare.
È come riconoscere una musica o meglio una canzone
Che bella descrizione 😍
Ciao complimenti per la spiegazione chiara e semplice.Volevo chiederti se ci sono altri video sui dialetti, grazie ❤️
Grazie ☺️ ce ne sono alcuni sul canale :) purtroppo non faccio però più video da tempo!
Complimenti! Un argomento complesso reso comprensibile e utile a non esperti. Complimenti anche x i valori cinematografici azzeccati. Pur essendo fatto in maniera casalinga, è riuscito ad avvicinarsi, al mio parere, ad una produzione professionale prestando attenzione alla luce, allo sfondo semplice, ma bello e funzionale (la linea e la luce concentrano attenzione sulla Sua persona), ma soprattutto all'audio, chiaro e forte come se fosse fatto con un microfono professionale (il punto debole di TANTI video in TH-cam, anche quelli istituzionali).
Grazie mille! Sì, ho cercato di fare il massimo nei limiti delle mie possibilità ☺️
Potresti usare amici delle diverse regioni nei tuoi video per la pronuncia corretta. Cmq canale interessantssimo Bravo!
Grazie! In realtà, però, non ho molti amici di altre regioni 😂
Non so come sono arrivata qui, ma posso dire che sono molto felice di aver trovato il tuo canale! 😃😃😃
Bel servizio GABRIELE. Ho sentito subito che sei toscano. Un saluto dalla prov. Di FERRARA, che ha un dialetto molto particolare con parole anche in tedesco.
un canale interessante con implicazioni geopolitiche non indifferenti
Interessato a tutte le aree. Mi sono iscritto e innamorato di questo canale 😍
Grazie mille☺️😊
Da piemontese posso dire che, si, la esse è sempre dolce, sbagliamo le vocali ma le doppie le diciamo tutte. Bel video.
"Sbagliamo le vocali"??? Ma rispetto a chi e che cosa??? Il piemontese è una lingua diversa dall'italiano... e anche in italiano esistono gli accenti regionali, e teniamoceli stretti.
È vero; "sbagliate" non è il termine migliore. Ma credo intendesse che le vocali usate in Piemonte non rispecchiano quelle dell'italiano standard.
@@emanuelesol1096 Blagheur voleva dire, secondo me, che noi Piemontesi sbagliamo la pronuncia delle vocali, cioè le pronunciamo tutte aperte. Comunque io non sono d'accordo sul fatto che il piemontese sia una lingua, e non solo per le (forti) differenze terminologiche tra una zona e l'altra. Per esempio, i miei nonni materni, di Torino, mi chiamavano "cit", mentre quelli paterni, monferrini, mi chiamavano "masnà". Inoltre ho letto libri stranieri che non citano il piemontese tra le lingue parlate in Italia.
Il piemontese è una varietà neolatina o italoromanza galloitalica.
@@comunicazione.comunicata MA l'italiano standard non lo parla NESSUNO!
congratulazioni per il video, saluti dal Messico
Saludos amigos dall'Italia
In Sardegna non si parla solo sardo. Nel nord dell'isola si parla una variante del corso che a sua volta è una variante del toscano. Più precisamente nella Gallura e nel sassarese
il sardo è una lingua
@@pithia1969 non lo ha negato
Non è vero. È invece corretto dire che la lingua sarda, nelle zone costiere della Gallura, ha avuto l’ingressione di lemmi esteri
@@salvatore9852 il gallurese è praticamente identico al corso meridionale. Forse riguardo il sassarese che è mischiato al logudorese
@@salvatore9852 Gallurese e sassarese sono lingue di transizione sardo-corse (più corse che sarde). Non sono sarde.
Ancora prima che fosse esplicitata la toscanità era evidente che, pur sotto controllo, emergeva la GORGIA TOSCANA
Video molto interessante. Parlaci di tutti i dialetti d'Italia. Se mi è permesso dare un consiglio suggerisco di fare qualche esempio in più per chiarire il significato dei termini specifici che sono chiari solo a chi possiede la materia. Sarebbe utile anche qualche esempio sull'uso corretto delle vocali aperte e chiuse. A parte quanto io ho espresso, questo tipo di video è molto utile e interessante. Grazie
Grazie a te! Un video sulla corretta pronuncia di alcune parole effettivamente sarebbe molto interessante; potrei farlo. Sui dialetti anche, ma è un po' più complicato visto che non li padroneggio, ma magari quando avrò più tempo lo farò. Mi dispiace se non hai capito bene il significato di alcuni termini; pensavo di averli spiegati abbastanza bene ma cercherò di fare meglio se ricapiterà di usarli!
@@comunicazione.comunicata Grazie. Hai parlato di fricativa retropalatale, se non ho capito male. Per me è turco. La mia puntualizzazione era solo un semplice appunto. Per caso ho scoperto solo ora l'esistenza di questi tuoi video, estremamente validi. Bravo! Continua così.
Grazie mille! Se mi dici il minuto del termine che non hai capito te lo spiego volentieri 😊
Comunque si dovrebbe parlare di linea Forte dei Marmi-Senigallia per dividere i dialetti nordici da quelli centrali: in provincia di Massa Carrara non si parla il toscano ed in quella di Pesaro Urbino non si parla il marchigiano
Ci sono decine di isoglosse; quelle che ho citato sono le due principali. Comunque, nel video sul toscano ho parlato di Massa.
Anche nel pesarese ci sono frammiste espressioni riconducibili al marchigiano, non è un caso che questa provincia non sia collocata in Romagna.
Si ma un milanese e un romano probabilmente confenderebbe un pesarese o urbinate per un romagnolo
@@robertodigiovanni2443 confondono i fiorentini con i livornesi 😁
Credo di sì
@@robertodigiovanni2443
In Südtirol, tecnicamente, parlano il bavarese. Dialetto che parlano anche in Austria (ad eccezione della zona di confine con la Svizzera, il Voralberg, dove parlano l'alemanno). Volevo solo puntualizzare, perché il"Hochdeutsch", il tedesco standard, si discosta parecchio dalla variante.
Sì, lo so, infatti non l'ho sostenuto nel video. È una varietà tutta sua.
Non diciamo sciocchezze, in Friuli in alcune zone si parla Veneto, così come in alcune zone di confine del Veneto si parla Friulano.
Di prima volta scusati me tutti voi italiani. Io suono un vechio brasiliano che è autodidata. Il poco qui io sabevo di tuo idioma io lo a cercado in lá audicioni di las grandes Operas ! Io legette un pò, e compriendo anchio un pò lá parole parlata, ma come tutti voi podeve notare non sabevo escrive i non sei niente de lá gramatica. Kkkk! Lo video è molto buono i voi tentar cercar tutti otri per guardar anchio. Di secura volta scusati lá destruitioni di questão bello idioma di Danti! Il nono di mi madre imigranti. Mio secondo nome è Caldonazzo. Congratulationi al linguística! Bravo maestro!
Te gavevi da scriver in veneto! Basi e struchi!
Grazie del video, che per caso si potrebbe scaricare o comprare la mappa dei dialetti Italiani di Pellegrini?
phaidra.cab.unipd.it/view/o:318149?mycoll=o:109550 c'è a questo link ☺️
Parlando di idiomi italiani, non si può non nominare il Corso.
Ciao Gabriele, bel video, complimenti x la chiarezza espositiva. Hai mai pensato di accostare le parole dei termini piu' comuni espresse nei vari dialetti al fine di comprendere meglio le similitudini e/o le differenze tra le lingue? Ad esempio pane (I) pain (F) brood (NL) brot (D) bread (UK) pan (E), ....e cosi' via.
Grazie! È molto interessante fare questi paragoni, però non so se ho le conoscenze necessarie, almeno per il momento, per fare qualcosa del genere ☺️
Complimenti video molto interessante.
Ho sempre notato che alcuni "dialetti" fossero simili tra loro, per esempio io sono abruzzese e certe volte mi scambiavano come romano o napoletano, e dalla carta che hai mostrato si vede bene il perché.
Si, esatto, inoltre è una cosa di cui si parla poco a livello di cultura generale.
@@comunicazione.comunicata Infatti sarebbe bello sentire in giro di più delle nostre sotto culture regionali e non
Se ti interessa informati sulla sociolinguistica; in descrizione ho consigliato un libro e informandoti ne puoi trovare sicuramente anche altri!
@@comunicazione.comunicata grazie mille, anche se adesso ho un po di libri in arretrato ed esami in arrivo prima o poi mi leggero qualcosa in merito, é sempre bello vedere a cosa sono legati e come nascono dei fenomeni di qualsiasi natura
Concordo😊
Da veneto posso dirti che:
- La "s" è quasi sempre dolce, ma non sempre
- Le doppie tendiamo a non evidenziarle molto, e in alcuni casi, ad eliminarle
Per quanto riguarda la pronuncia di vocali aperte o chiuse dipende da zona a zona. Posso solo compararti Verona (nato e vivo qui) con Rovigo (città di mia mamma).
VR: gélo, dicémbre, néve, vénto, gómito, sémpre, dialètto, polénta, Bológna
RO: gèlo, dicèmbre, nève, vènto, gòmito, sèmpre, dialétto, polènta, Bològna
Ovviamente la maggior parte delle parole le diciamo allo stesso modo
La parola "trè" l'ho sempre sentita pronunciata con la "e aperta" come all'estremo sud e penso che sia così in tutto il nord.
"Béne" si pronuncia con la "e chiusa" in tutto il nord.
È vero!basta far pronunciare un "bene" per riconoscere se ci troviamo di fronte ad un cittadino dell'Italia settentrionale ed un "buono" per capire se ci troviamo di fronte ad uno dell'Italia meridionale....
Nella lingua veneta non esistono le doppie, infatti per un analfabeta anche se parlante Veneto se vede scritto “casa” pensa subito alla casa intesa come abitazione, mentre per chi conosce L alfabeto Veneto penserà subito ad una “cassa” in quanto casa in Veneto si scrive con la z (che viene letta con la z inglese) che se ci pensate bene anche in italiano la s di casa viene pronunciata z (inglese)
@@Helga7850 questo è perché fino all'unità i due territori hanno conosciuto una storia diversa ..sintetizzando:un regno unitario al sud, le patrie di comuni, signorie, ducati ecc dalla toscana in su'
@@ale211850 in pratica come nella lingua spagnola quindi
@@Helga7850 Sbagliatissimo...
Molto interessante il tuo video.
Giacché sei fiorentino, potresti spiegarci le regole del raddoppiamento fonosintattico dopo le parole COME e DOVE?
Nel fiorentino raddoppiate sempre la consonante iniziale di parola dopo questi due vocaboli o ci sono delle eccezioni?
Grazie
Se ho capito bene intendi che "come canti" lo pronunceremmo "come ccanti"? In tal caso non mi pare che ci sia un tratto simile nel fiorentino 🙂
@@comunicazione.comunicata
Ma invece usate come mme, come tte, come llui, come nnoi, come vvoi e come lloro.
Corretto?
Quando si raddoppia e quando no sarebbe la domanda.
@Daniel Minetto scusami, ho fatto un po' di confusione. Diciamo che normalmente il raddoppiamento c'è dopo una parola che conclude con una vocale accentata, ma ci sono anche altri casi come le parole "come", "dove", "sopra" e "qualche" www.treccani.it/enciclopedia/raddoppiamento-sintattico_%28La-grammatica-italiana%29/. Comunque è un tratto che deriva dal toscano ma che è corretto nell'italiano standard.
@@comunicazione.comunicata
Si. Ma nei casi particolari di COME e DOVE si raddoppia sempre (con qualsiasi parola che venga dopo e cominci con consonante)? Quando no?
Nei casi in cui si verifica il raddoppiamento (vedi link del commento sopra) in linea generale si verifica sempre.
Ciao. INTERESSANTE! Come possiamo considerare il CORSO?
Da quel che so ha importanti influenze toscane, ma in realtà tutte le lingue neolatine/romanze hanno delle radici comuni. Poi non essendo la Corsica parte dell'Italia ovviamente quando si parla di varietà italiane non la si cita.
E' un po un peccato che non la si cita.
E' un pezzo d'ITALIA PERSA
Comincia a scrivere Còrso così
@@savinovezzosi9504 nient'altro da dire? Grazie per il sugerimento/dritta
@@pinogalipo5762 th-cam.com/video/UFx5S4EGSw0/w-d-xo.html
Grazie mille
molto interessante il tuo video. Potresti fare qualcosa sul "napoletano".
Te pareva
Presto Napule verrà staccata dal paese, in modo da non poter più fare danni
Se non sbaglio fu scelto il toscano del 300 per l' italiano in alternativa al la lingua siciliana dei tempi di Federico secondo, e i promotori della lingua italiana furono Dante Boccaccio e Petrarca che al tempo erano i maggiori autori e che appunto contribuirono alla scelta della lingua italiana. È così o ricordo male?
Loro sono uno dei motivi per cui è stato scelto il fiorentino, ma si è deciso successivamente alla loro morte.
Vero, ma infatti è stata una scelta di varie persone dell'epoca. L'ho riportato anche io nel video che ho appena fatto sull'importanza di tutelare i dialetti, che sono le radici della nostra cultura italiana. Mi farebbe piacere avere una tua opinione sul mio video: th-cam.com/video/UWeIGsqO12U/w-d-xo.html
@@riformaeprogresso mi pare un ottimo video 😊 Mi trovi d'accordo e grosso modo mi sembra tutto corretto e interessante. Unica cosa che voglio sottolineare è che sarebbe stato interessante mettere anche i rapporti dell'Istat dei decenni precedenti per vedere le differenze. Sicuramente sono diminuite le persone che parlano dialetto e basta ma, se non sbaglio andando a memoria, le persone che parlano sia italiano che dialetto sono comunque rimaste più o meno costanti, quindi, in ogni caso, il concetto che i dialetti non scompariranno, nonostante le fisiologiche modifiche, è giusto.
@@comunicazione.comunicata wow grazie! e che veloce che sei stato! =) si avrei voluto mettere più dati ma non volevo allungare ulteriormente il video (ho sempre paura di diventare prolisso o noioso) lol
@@riformaeprogresso Sì, avevo la notifica! All'inizio dobbiamo trovare un po' le misure e quindi credo che sia normale avere questi dubbi 😅
Io nacqui a Kiev e nonostante la guerra non lascio la mia patria,, agli italiani sono grato di tantissime cose e per rendere omaggio al vostro popolo ho deciso di fare la collezione dei dizionari e delle grammatiche dialettali d’Italia
Stupendo!
Complimenti
Per il dialetto di Alberobello è l'unità dei dialetti dei paesi limitrofi, perché Alberobello medesima è la fusione di gente dei centri limitrofi che secoli fa dal XV Secolo emigrarono e da lì che prese forma Alberobello. Tutto qui e niente evasione fiscale.
La Lunigiana è in Toscana ma il suo dialetto è gallo-italico.
Io vivo in provincia di Mantova. Il dialetto mantovano è lombardo o emiliano? Infatti, gli esperti sono divisi a riguardo.
Non saprei dirlo con precisione; sicuramente essendo gallo-italico ha tratti comuni a entrambi, poi probabilmente mischia un po' di tratti caratteristici dell'uno e dell'altro.
@@comunicazione.comunicata effettivamente, è vero. Il dialetto della Provincia di Mantova cambia a seconda delle zone. Per esempio, il dialetto parlato nell'Alto Mantovano somiglia molto al bresciano ed è lombardo. Il dialetto parlato nel Medio Mantovano, ove abito io, vira già verso l'emiliano, anche se conserva tratti lombardi. Il dialetto del Basso Mantovano è emiliano.
Un mantovano ha l'accento a metà tra il lombardo e l'emiliano. Un lombardo dice che palano emiliano mentre un emiliano dice che parlano lombardo.
Sul dialetto non saprei che dire.
Viene in genere considerato emiliano (come il pavese), eccezion fatta per quello dell'alto mantovano. Io sono confinante con Mantova (provincia di Parma), e noto che le differenze sono soprattutto nelle vocali e nell'accento, ma per il resto è un dialetto veramente molto simile al mio. Trovo più simile al mio il mantovano che non il bolognese, senz'ombra di dubbio.
Da una prospettiva toscana (e in riferimento all'asserita normatività del fiorentino quando ad apertura e chiusura vocalica), bisogna comunque notare che il tipo [nòn] in luogo di [nón] e il tipo [sòno] in luogo di [sóno] come voce del verbo 'essere' non corrispondono alla pronuncia riportata sul Treccani (che è quella standard e di uso comune in altre zone della regione) - non per pedanteria, ma per completezza.
*quanto
Devo dire che "sono" mi è stato fatto notare da una fiorentina che lo pronuncia in maniera corretta, mentre io dico "nón", quindi probabilmente sono cose che dipendono molto dai singoli.
Complimenti per i tuoi video.
Ho visto quello in cui parli dei dialetti e i due che hai fatto sul dialetto toscano.
Io, avendo studiato l’italiano in Spagna anche se da professori italiani, ma non essendo mai vissuto in Italia, il mio contatto con l’accento fiorentino è stato minimo. Certamente conosco le imitazioni della gorgia toscana ma non ho mai avuto l’occasione di sentire parlare tranquillamente un fiorentino.
Alla fine del tuo video ci domandi se sei riuscito a parlare un italiano “corretto”. Ho messo “corretto” tra virgolette perché secondo me non esiste una pronuncia “corretta” di una lingua se imparata come madrelingua, tutte le pronunce sarebbero corrette.
Rispondendo alla tua domanda, quando ho incominciato a guardare il tuo video sui dialetti ho pensato che tu aveste un problema fonologico.
La tua prima frase è:
“Oggi parleremo dei dialetti italiani. Ma non della loro pronuncia, dei loro tratti caratteristici come di solito vediamo fare in rete.”
Ma quando hai pronunciato “tratti Haratteristici” mi sono reso conto che eri toscano.
Da quanto hai spiegato, un tratto caratteristico del toscano sarebbe una mancata occlusione nella pronuncia di certi fonemi, e proprio per quello, gli imitatori non dovrebbero soltanto fare attenzione alla gorgia toscana ma anche all’aspirazione delle P e delle T, come hai detto.
Nella tua frase:
la P di “parleremo” è aspirata
La T di “dialetti” e “italiani” è pronuncia al modo normale.
La T di “tratti” è leggermente aspirata.
La C di “caratteristici” e “come” è aspirata.
La R di “rete” è molto aspirata.
Dunque, per me, parlante straniero di italiano, il tuo accento è inconfondibilmente toscano e non italiano standard.
Grazie per il tuo commento ☺️ Effettivamente sono d'accordo che sia meglio parlare di "italiano standard" piuttosto che di "italiano corretto". Per quanto riguarda la mia pronuncia posso ancora migliorare evidentemente, visto che, nonostante ci stia attento, concentrandomi sulle cose da dire ogni tanto qualche suono regionale mi scappa!
@@comunicazione.comunicata Caro Gabriele, ho rivisto i tuoi video e devo dirti che li trovo ancora meglio della prima volta. Hai fatto una revisione completa della fonologia del toscano accennando che il suo tratto veramente caratteristico è l’indebolimento oppure l’eliminazione dell’occlusione nella pronuncia di certe consonanti che, oltre ad essere un fenomeno molto interessante per sé stesso, condivide dei tratti con la fonologia dello spagnolo e mi servirà nelle lezioni gratuite di spagnolo che do ogni domenica.
Bene, mi fa piacere 😁 Sì, guardando alcuni video avevo notato delle somiglianze con alcuni tratti spagnoli, anche se l'ho studiato solo pochi anni a scuola ormai più di 10 anni fa, quindi non sono sicuramente esperto di quella lingua!
@@comunicazione.comunicata Nella mia ignoranza avevo sempre pensato che la mia pronuncia sonora della S semplice intervocalica fosse la forma corretta e che la pronuncia sorda fosse dialettale. Ti ringrazio, quindi, per avermi fatto notare questo errore.
Sottolineando questa questione, il fatto di parlare con la s sonora intervocalica basta per
identificare un accento come settentrionale? Peccato che non si possano fare
dei commenti parlati, altrimenti potrei domandarvi di quale parte d’Italia sembrerebbe
essere originario il mio accento.
Ho sempre avuto questa curiosità, infatti, durante il mio apprendimento dell’Italino ho anche avuto
degli insegnanti meridionali. Perché allora il mio accento è settentrionale?
Solitamente i dialetti settentrionali utilizzano molto la S sonora, mentre i meridionali quella sorda, tuttavia nell'italiano standard non credo ci sia una prevalenza di una sull'altra.
Qua a Firenze i più giovani si stanno indirizzando verso la pronuncia settentrionale, infatti molte parole che sarebbero da pronunciare con la S sorda mi viene spontaneo pronunciarle con la S sonora.
Per quanto riguarda la tua pronuncia credo che dipenda maggiormente dai suoni della tua lingua e del tuo dialetto piuttosto che dai professori, infatti, ad esempio, per noi italiani è possibile distinguere uno spagnolo da un argentino a seconda di come parla l'italiano.
Ciao Professore, Il suono "GLI" é ugale in tutte le regioni dell'Italia? Grazie per la risposta.
Non sono un professore 😅 Comunque non sono a conoscenza di particolari differenze.
Non mi viene in mente altro, ma i romani, non pronunciano il fonema "GL".
Dicono, ad esempio, "bagajo" per bagaglio, "majetta" per maglietta, "gijo" per giglio, "paja" per paglia.
@@alessandrociacco1311 Ringrazio la tua risposta, Aless. Credo che farò lo stesso che i romani, perché non riesco pronunciare questo suono del diavolo.
@@alessandrociacco1311 non solo romani, lo fanno tutti i dialetti mediani (Lazio, Umbria, Marche, Sabina)
@@ValeriusMagni è vero.
Il sardo è una lingua con i suoi dialetti al variare della zona
Ogni dialetto italiano lo è, essendo state tutte lingue all'interno dei loro rispettivi stati
@@emanuelebucolo3574 no, lingua significa che gode di una automomia di sintassi, mentre dialetto è una varietà di una lingua, che è accomunato agli altri dialetti della stessa lingua proprio dalla sintassi.
@@salvatore9852 e infatti i dialetti italiani sono più che autonomi a livello di sintassi dal latino, e sono stati per secoli lingua parlata vera e propria
@@salvatore9852 se so chiamano "dialetti" è come dice lo stesso video solo una questione di comodità
@@emanuelebucolo3574 non è il fatto che siano stati parlati a identificare gli idiomi come lingua. Poi, a quale studio ti riferisci quando dici che “i dialetti italiani sono autonomi a livello di sintassi”?
Già il fatto che tu li chiami “dialetti” ti contraddici da solo, e il fatto di fare un unico calderone delle decine di dialetti italici mi suggerisce una approssimazione (per usare un eufemismo) spinta della tua affermazione.
Comunque, se sai indicarmi lo studio che cataloga tutti gli idiomi italici come lingua...
Anche il latino era una lingua tetto studiata a tavolino
Anch'io che sono nato e cresciuto in Lombardia ho sempre pronunciato "tre" con la e aperta 🤔
Ne voglio trovare uno che dice "perché" e non "perchè"...
La e accentata a fine parola viene sempre pronunciata aperta. Spesso sbagliando, però è così...
Dipende di dove sei; a Firenze se dici "perchè" ti guardano male 😂 Scherzi a parte, sarebbe comunque strano per molte zone d'Italia.
@@comunicazione.comunicata beh, io vengo da un posto dove diciamo "in parte" al posto di "a fianco", allunghiamooo tutteee le ultime vocaliiii, e quando non sappiamo cosa dire ci infiliamo un "pota", che ci sta sempre bene....
Perciò credo che una vocale chiusa o aperta fuori luogo sia l'ultima cosa che mi fa guardare storto... 😅
@@comunicazione.comunicata Ma voi toscani parlate con l'aspirapolvere.
Ma sociolinguistica o sociolinguistiHa?🤔
😂😂😂😂😂😂😂😂
I dialetti non corrispondono bene alle regioni perchè i confini sono stati cambiati tante e tante volte anche dal 1861 a oggi, per dire che l'Abruzzo , la mia regione, comprendeva anche Rieti fino agli anni 30 e poi venne passata al Lazio e il Molise si è staccato dopo il 1963 come regione autonoma
In Calabria (Provincia Cosenza) le vocali parlando in italiano le diciamo tutte chiuse no aperte, se parliamo dialetto le e chiuse diventa i vero.
Cosenza è proprio al limite; non sono sicuro che faccia parte del meridione estremo.
Grazie. Ma non mi piace avere musica nel video.
Mi piacerebbe sapere qualcosa riguardo alle cadenze dialettali, perché ogni dialetto italiano è soggetto a una cantilena? E perché si sono sviluppate mi domando, le persone che parlavano nel loro dialetto non si rendevano conto che stavano formando alla loro lingua una solfa altalenante e ripetitiva?
Anche il ho sentito questa cosa della cantilena, ma personalmente non la percepisco. Mi chiedo se sia più un qualcosa di soggettivo che cambia da persona a persona.
@@comunicazione.comunicata Nono non è qualcosa di soggettivo, in ogni zona d'Italia una comunità di persone parla con una cantilena appartenente al proprio dialetto. Queste cantilene sono permutate nel tempo di conseguenza, molti credono che una cadenza dialettale sia legata inesorabilmente al dialetto associato, non è così.
Sono tutte scollegabili tra loro e associabili ad altre lingue o dialetti.
Pensare di parlare in spagnolo intonando la cantilena bergamasca non è una cosa assurda, basta andare in un liceo linguistico di quella città per sentirne il risultato.
Così anche informandomi tanto sulle origini delle cadenze dialettali, del perché ogni città ne avesse una diversa e perché nessuno abbia mai pensato al fatto che rovinassero l'espressività di una lingua.
Io non hon ho mai trovato risposte a queste domande
Mi dispiace ma non so aiutarti nemmeno io su questo 😔
Mi viene in mente solo che la prosodia di un dialetto faccia parte del dialetto stesso, ma è una ipotesi basata sul ragionamento.
Mi viene in mente solo che la prosodia di un dialetto faccia parte del dialetto stesso, ma è una ipotesi basata sul ragionamento.
A Trieste non parlano mica in friulano eh. Anzi il dialetto somiglia al veneto
C'è un errore abbastanza grossolano all'interno di un video nel complesso ben fatto. "Mese" non si pronuncia con la S sorda, esattamente come "casa", "cosa", e tantissimi altri vocaboli.
La pronuncia corretta in questo caso è quella del nord, basta sentire qualsiasi attore di teatro o doppiatore, o semplicemente andare cercare la pronuncia su Google. Però essendo abbastanza evidente che sei del sud ci può stare che ti venga naturale sbagliarlo.
In realtà sono di Firenze e mi viene spontaneo con la s sonora, comunque se cerchi sul dizionario di ortografia e pronuncia troverai quello che ho detto. Inoltre, la maggior parte di attori, doppiatori ecc. è del nord e questo è uno dei tratti più difficili cambiare, quindi resta anche in prodotti cinematografici e influenza molte zone di Italia non del nord tra cui la Toscana.
@@comunicazione.comunicata la rete e i dizionari non sono in asset con con ciò che scrivi riguardo alla S sorda in "mese" "casa", etc...alcuni considerano valide entrambe le varianti, altri addirittura bocciano la S sorda.
Pure tutti i pronunciatori automatici non la pronunciano sorda, provare per credere
L'unico strumento online valido per il controllo della pronuncia italiana è il DOP: Dizionario di Ortografia e Pronunzia, il quale segnala la pronuncia sorda. In ogni caso, trovo accettabile dire che siano entrambe corrette visto l'uso che viene fatto e come viene percepito, però se si volesse fare i puntigliosi la pronuncia sarebbe sorda.
@@comunicazione.comunicata quindi sbagliano pure tutti gli altri linguisti su TH-cam? Domanda senza polemiche. Chiaramente le s sorde e sonore si notano generalmente meno delle Z, comunque è un casino (con s sonora) 😂
Sì, si notano molto meno; comunque non è una questione di quantità di persone che sostengono una certa pronuncia - personalmente non saprei su internet in quanti sostengono una certa pronuncia piuttosto che l'altra - ma di controllare sulle fonti giuste. Per la pronuncia online purtroppo quella è l'unica valida, altrimenti si può sempre comprare dizionari cartacei.
Comunque anche in bergamasco il numero tre si dice tri.
In siciliano però tr non sono due suoni ma è uno solo. È una consonante retroflessa. Più o meno simile a C (di cielo) ma con la lingua posta più indietro.
@@Taliannu_i_stiddi_arrassu Ho capito, praticamente la tipica pronuncia siciliana della tr.
Hey, glissi completamente sul griko salentino, che meriterebbe almeno una menzione. Per quanto concerne la "e" pronunciata "i" nel meridione estremo, in Puglia è vero grossomodo fino alla provincia di Brindisi. Nel Leccese la "e" è aperta, e piuttosto la "tr" viene pronunciata con un fonema inesistente nella lingua italiana("ddh"?)
Ho parlato delle macro-divisioni fatte da Pellegrini, poi ovviamente all'interno ci sono tantissime differenze più sottili. Per quanto riguarda il suono finale probabilmente ti riferisci a un suono retroflesso dell'alfabeto fonetico internazionale. A livello di curiosità puoi cercarlo e approfondirlo anche su Wikipedia.
Mi risulta nuova che la S intervocalica in italiano standard debba essere pronunciata sorda e distinta da SS solo per la vocale precedente lunga. Io non sono settentrionale, sono sardo, ed ho sempre avvertito corretta in dizione la pronuncia sonora, mentre quella sorda mi suona dialettale quando la avverto in certi giornalisti centro-meridionali ed è uno dei segnali con cui riconosco la loro provenienza.
Non è una regola sempre valida; dipende da parola a parola. Comunque molte parole che andrebbero pronunciate con la S sorda al nord sono pronunciate con la S sonora, come ad esempio mese e disegno. La percezione che sia corretta la pronuncia con la S sonora viene probabilmente dal fatto che i suoni del dialetto milanese sono percepiti come prestigiosi e molto diffusi nei media. Comunque puoi controllare sul DOP (dizionario ortografia e pronuncia) in rete la corretta pronuncia di varie parole.
Mi piace
Il disaggio delle lingue parlate in Italia non sono i dialetti ma l’assoggettamento della lingua ufficiale a favore dell’inglese, peraltro pronunciato orribilmente. È spaventoso vedere come le parole italiane vengano rapidamente sostituite da quelle inglesi che in peggio derivano dal latino. Tanto per fare un esempio: Rai “International” per Rai “Internazionale”; è così via. Ce ne sono centinaia o migliaia. Il giorno in cui nascerà l'Itanglese non è lontano.
Concordo! Non penso che gli anglismi potranno espandersi oltre un certo livello ma già si è ecceduto secondo me.
In realtà mese è corretto pronunciarlo anche meZe. Ormai nella pronuncia moderna dell’italiano le s tra due vocali tendono a pronunciarsi sonore, con alcune eccezioni.
È sicuramente accettato e più passa il tempo più lo diventerà vista la sua diffusione. Il confine tra corretto o meno cambia nelle lingue, però sulla carta sarebbe ancora più corretta la pronuncia "mese".
@@comunicazione.comunicataNella carta, sì. Ma nessun doppiatore usa la pronuncia che è sulla carta, neanche nei corsi di dizione ma solo quella del “nuovo standard”
Per fare un esempio, nel DOP è riportato che il vocabolo“come” è sempre soggetto a raddoppiamento fonosintattico. Tuttavia nessun doppiatore / attore utilizza “come” sempre con il raddoppiamento, solo in Toscana è rimasto.
Il DOP, anche se contiene la pronuncia corretta dell’italiano standard, è obsoleto e prenderlo troppo alla lettera potrebbe farti sembrare un toscano piuttosto che neutrale.
Io faccio uso di più fonti per una pronuncia neutrale dell’Italiano Standard.
Uso il DOP, il DiPi, e Il Dizionatore.
Per quel che avevo studiato io però il DOP è l'unica fonte realmente affidabile. Comunque sono d'accordo, ma allo stesso tempo, soprattutto per usi formali della lingua, bisogna stare attenti ad adattarsi troppo all'italiano neostandard, il quale vede presenti anche forme come il "che" polivalente. Cercherò di fare più caso alle s sonore e sorde nei film, perché essendo la s sorda ancora molto presente dal centro in giù mi sembra strano che sia stata completamente eliminata. Sull'esempio di "come" non ho ben capito che cosa intendi, il raddoppiamento fonosintattico c'è quando si pronuncia una parola che inizia con consonante dopo una che finisce con vocale solitamente, ma non mi pare una peculiarità della parola "come".
@@comunicazione.comunicata Anche io concordo con te. Il DOP rimane ovviamente la fonte ufficiale dell’Italiano Standard. Per la maggior parte dei casi io faccio uso del DOP, ma per rimanere più neutrale possibile faccio uso anche del Dizionatore e del DiPi.
Per il “come” intendevo per esempio: “come ssei bravo!” è l’unica forma corretta secondo il DOP, ma nessun doppiatore usa tale pronuncia del “come”. Ho usato “come” per fare un esempio.
Ti racconto la mia esperienza:
io parlo sempre in dizione per una scelta personale, ma per essere neutrale non posso fare affidamento interamente al DOP purtroppo.
In passato ho provato a usare solo la pronuncia del DOP, cioè quella corretta, ma poi qualcuno ha cominciato a chiedermi se fossi toscano (non sono toscano).
Fu in quel momento che cominciai ad avere dei dubbi, perciò iniziai a usare altri dizionari e da lì non mi è più capitato che mi dicessero sei toscano ma che sembrassi un doppiatore.
Quindi l’obiettivo di parlare in modo neutrale è riuscito grazie anche alle altre fonti, ma bisogna saperle prendere con le pinze altrimenti sembri un settentrionale.
Non esiste un “dizionario dell’italiano standard neutrale” purtroppo.
@vapervop interessante la tua esperienza. Però onestamente "come ssei bravo" mi sembra normalissimo e mi pare che i doppiatori usino questo tipo di raddoppiamento fonosintattico. Comunque il punto del tuo discorso secondo me non è tanto l'utilizzo dell'italiano standard, ma l'utilizzo di un italiano che appia neutrale, il che non vuol dire necessariamente standard, me neanche neostandard direi perché il neostandard è di "livello più basso" rispetto a quello che usi tu (da quello che ho capito). In ogni caso le persone non sanno quali sono le pronunce corrette quindi non starei molto dietro a quello che ti dicono per il raggiungimento del tuo obiettivo :)
Grazie da Kiev
Anche chi si mangia la lettera C non è che sia proprio il massimo, hazzo!!
... Trovano tutti nomignoli possibili pur di non chiamarle lingue .....
Particolaritá del Veneto:l'uso di dittonghi, trittonghi, quadrittonghi e oltre.
Es. Xe eo/ E aeora? Moeghea! Destajare əl mas_cio so ea mejoeara.
la Sardegna? nel video non si parla tanto della Sardegna, perchè
L'italiano non è altro che il senese che come lingua è identica
O Roberto vai nei pressi di Bolgheri in provincia di Livorno e parlando con la gente del posto rimarrai meravigliato dal loro perfetto Italiano
Isoglossa più corretta è Massa - Senigallia.
Io sono di Carrara per esempio e parliamo un dialetto del nord
In realtà per alcuni aspetti Carrara è proprio sul confine. Si potrebbe dire che la linea di demarcazione più significativa passa tra Carrara e Pesaro, però a seconda degli aspetti considerati si potrebbe anche tracciare un fascio di isoglosse con alcune linee più a nord e altre più a sud. Comunque il dialetto carrarino non ha la lenizione completa delle consonanti sorde intervocaliche, ma ha i clitici soggetto obbligatori e altri fenomeni settentrionali marcati, tipo la caduta delle vocali non accentate in molte posizioni, l'uso del "me" come pronome personale soggetto ecc.
Non ho seguito proprio tutto il video ma ho sentito che il dialetto settentrionale è presente fino a Rimini. In realtà finisce a Senigallia (si vede anche dalla cartina!)
A volte viene considerata quella Massa-Senigallia.
Già. Io sono lombardo ma abito a Fano (PU). Posso assicurare che fino a Senigallia (esclusa) di marchigiano c'è poco e nulla ma molto di romagnolo (e molto del mio dialetto)......poi cambia.
Comunque le isoglosse in realtà sono moltissime, come si può vedere anche dalla carta di Pellegrini; io ho citato le principali.
Il sardo è una lingua a se... All'interno del sardo ci sono dialetti con variante campidanese, logudorese, nuorese...in più vi sono il gallurese e il sassarese di derivazione corsa, ad Alghero il catalano e a Carloforte il Genovese..
Vero! Per questo motivo i dialetti, ovvero, le lingue regionali vanno tutelate! Ci ho appena fatto un video sull'importanza di tutelare i dialetti, che sono le radici della nostra cultura italiana. Mi farebbe piacere avere una tua opinione sul mio video: th-cam.com/video/UWeIGsqO12U/w-d-xo.html
Da ligure, sarebbe interessante, invece, una comparazione tra il ligure e tanto le altre parlate settentrionali che quelle meridionali (forse più meridionali estreme) perché per alcuni aspetti mi sembrerebbe che il genovese (che oggi viene chiamato ligure) abbia familiarità con entrambe le aree.
Può essere, però dovrei informarmi di più!
Grazie, per la sua posizione e per la funzione storica dei suoi abitanti, credo sarebbe interessante approfondire, anche per i rapporti intercorsi con altre lingue non italiche, sia euro-mediterranee che mediterranee non europee.
Sicuramente ha influenze perlomeno dalla zona francese.
@@comunicazione.comunicata Non solo e lo scambio è spesso avvenuto nei due sensi. Proverbiale la sua similarità con il portoghese (avevo letto per via del provenzale - ma non so) ma anche alcuni contatti con l'arabo ed il greco e il turco.
Interessante!
Iop sono di Bolzano, purtroppo, e parlo con cadenza veneta
Sai e proprio così se noi in Italia parlassimo tutti in dialetto si magari si può capire il senso ma non lo capiremo mai e così certamente e così ma se parlassimo tutti in Italiano si capirebbe molto Ciao, a tutti ecco ora che lo anche scritto in Italiano si capisce molto di più.
?
i dialetti del nord,ovvero della pianura padana e dintorni mi sembrano effettivamente lingue a sè stanti,con una grammatica a parte e un lessico distante dall italiano stansìdard,anche se molto inquinati negli ultimi cento anni,dall'italiano.i dialetti del centro sud mi sembrano più varietà della stessa lingua....
Non sembrano varietà della stessa limgua
Un suggerimento: hai dimenticato la Sardegna! Per il resto il video è molto interessante...ho ripassato nozioni apprese alle lezioni di filologia romanza....
Questo perché non l'avevo approfondita molto, quindi mi sono limitato a dire ciò di cui ero certo. Grazie ☺️
Chissà perché passiamo sempre da un estremo all'altro: o si nega l'esistenza dell'Italia e del popolo italiano, o si nega l'esistenza delle lingue regionali e si afferma la realtà di un popolo italiano omogeneo con una sola lingua e cultura.
Infatti il popolo italiano non esiste. Né esiste una sola cultura o una sola lingua. Esiste solo un bellissima penisola ricca di arte e storia. Ma non di cultura: questa è stata mediamente persa nel tempo
Non si nega nessuno dei due
...e la Sardegna ???
Tu essendo toscano pronunci la ci intervocalica molto strascicata, invesce al posto di invece e linguistisci al posto di linguistici.
Immagino che se la ci si trova all'inizio pronunci Cina (la nazione) e non Scina.
La pronuncia della c intervocalica (quando precede le vocali e ed i) fu inventata nell'italiano standard?
Se pronuncio "Cina" e basta sì, se dico "La Cina" la pronuncio invece "strascicata" per il fatto che diventa intervocalica chiaramente. La C dell'italiano standard è stata presa dal romano nel momento in cui si è diffusa la radio, infatti fino a quel momento non esisteva una pronuncia standard, ma solo uno standard scritto. Quando c'è stata la necessità di uno standard anche orale si è scelto il "Fiorentino emendato", cioè, detto in maniera semplice e generale, il fiorentino con la C romana.
@@comunicazione.comunicata
Comunque io direi che la pronuncia standard della c è solo romana con la a e con la o.
Se intervocalica precedente alle vocali e/i suona uguale o simile al fiorentino.
Questo è romanesco di Gioacchino Belli:
Chi abbita a sto monno senza er titolo
o dde Papa, o dde Re, o dd'Imperatore,
quello nun pò avé mmai vosce in capitolo!".
Scrisse VOSCE al posto di voce per specificare il suono romanesco 🤔
Può darsi che la C romana sia stata presa soprattutto per quando è vicina a una consonante, ma comunque essendo la deaffricazione percepita come suono dialettale non è stata passata all'italiano standard.
@@comunicazione.comunicata
Il famoso cantante Carlo Buti di origine fiorentina quando cantava delle canzoni tipiche toscane pronunciava a modo regionale, quando invece cantava delle canzoni italiane prendeva la pronuncia standard.
Questo lo fanno naturalmente tutti i toscani o ci vuole un lavoro faticoso nei corsi di dizione?
Non è una pronuncia spontanea, ad esempio io ci provo nei video ma diverse volte mi viene comunque una pronuncia regionale. La fortuna dei fiorentini credo che sia quella di sapere grosso modo cosa "correggere", quindi ritengo che i corsi di dizione siano utili soprattutto a chi parla altri dialetti per imparare la giusta pronuncia delle vocali e delle S e Z, che nel fiorentino sono corrette (anche se ovviamente male non fa). Quindi, per rispondere, con un po' di sforzo e abitudine è fattibile, ma non immediato.
Infatti in Italia non esistono dialetti ma lingue,essendo essi più antichi dell' italiano,lingua di stato ,convenzionale piuttosto recente.Inoltra l' Italia non può essere considerata una nazione stando alla definizione della stessa.
Interessantissimo,ma estremamente complesso!!😢
Il dialetto romanesco fu molto influenzato dal toscano fin dal 1400, infatti è diverso da tutto il resto dei dialetti del circondario e molto più affine all'italiano. Il romanesco precedente era molto simile ai vari dialetti laziali, fu parlato fino alla fine dell 1800 inizi del 1900 nel Ghetto di Roma che diciamo rimase immune dalle influenze esterne rimanendo fedeli al linguaggio originario.
Si esatto. A Roma il lungotevere dei Fiorentini ha una origine precisa. In quella zona si stabilirono popolazioni toscane arrivate a Roma grazie a al papa Medici.
@@Andrea-pd4mx Bisogna intendersi sul concetto di dialetto, parlata o lingua. Ad esempio il friulano anzi il carnico è una lingua a parte come può essere il ladino. Sono le lingue romance alpine. Ora dirti se il romanesco sia o non sia un dialetto in base alla comprensibilità credo sia riduttivo. Come è stato appurato, alla stessa stregua del toscano con cui condivide molto, è la volgarizzazione del latino. La parlata intesa come lo "slang" anglosassone è un accento condito di termini particolari ma riferita sempre alla lingua ufficiale che è l'inglese. Quindi noi non parliamo un latino stentato o come i greci parlano sempre greco. Sono dialetti intesi come derivazioni di una lingua più antica che come ripeto è cosa diversa da lingue vere e proprie locali come il friulano, ladino, sardo, valdostano
@@StefanoM68 poi ci fu anche la venuta dei lucchesi, che non ricordo per quale sciagura capitatagli, si trasferirono in massa a Roma.
@@StefanoM68 ok grazie per la delucidazione storico linguistica
@@eduardocofrancesco4373 capitarono male perché poi nel 1527 ci fu il sacco di Roma ad opera dei Lanzichecchi. Comunque rimase l'influenza del volgare toscano che si mischiò con l'originario volgare romanesco dando vita al dialetto che rimase inalterato fino alla seconda guerra mondiale. Poi con l'emigrazione interna del dopoguerra è cambiato tutto. È rimasto solo l'accento ma tutti i vocaboli antichi sono scomparsi. Chi si ricorda più "dell'arberi pizzuti" ad esempio ?
La Corsica manca!!
Parla dei dialetti italiani, inteso come i dialetti parlati in Italia. Corsica è Francia (purtroppo)
La Corsica ha subito una forzatura da parte della Francia a dover cambiare lingua (come in Trentino da parte degli italiani) ma molti sanno anche l'italiano
Il nord Italia arriva certamente fino Firenze.
Firenze sarebbe centro.
@@comunicazione.comunicata a livello politico ma come dice la Treccani che Firenze è la fine dell'Italia settentrionale perché alcune frasi sono tipiche dell' nord nell' fiorentino.
In realtà il toscano è abbastanza a parte dal resto d'Italia linguisticamente
* sono dialetti, sì... del Latino
Il dialetto ( lingua ) piacentino che deriva dal Austria e Francia, poi ci sono dialetti che si possono anche scrivere
Anche usate come codice!
Chi lo ha detto che l'italiano è stato preso dal modello toscano/fiorentino del '300? Questo è un cliché superato......prova a leggere qualcosa del fiorentino trecentesco e poi mi dici cosa è quanto ha in comune con l'italiano letterario, il quale è stato standardizzato per tutta l'Italia ed ufficializzato ben dopo.....
I libri che ho studiato per l'università e i professori di cui ho seguito lezioni di linguistica e sociolinguistica, tra cui esponenti dell'Accademia della Crusca.
Comunque, come ho detto nel video, è nato sì successivamente, ma basato sul fiorentino del '300 perché le opere di Petrarca e Dante utilizzavano quella varietà, infatti, non era il fiorentino utilizzato nel momento in cui venne fatta la scelta.
È così
A parte che il Veneto è parlato fino al Tagliamento che è Venezia Giulia e non Friuli, il Veneto è parlato dai veneti da oltre 2000 anni
Il veneto non si sa da quanto sia parlato
Da notare come, nel caso dell'areale salentino e dell'areale centro-meridionale calabro, questi coincidano con i vecchi possedimenti bizantini che, più a lungo di tutti, il morente impero bizantino ha saputo mantenere più a lungo durante il basso medioevo. Poi vi è l'abissale differenza tra il dialetto romagnolo e quello emiliano, dato dalla separazione avvenuta fin dall'alto medioevo: la parte emiliana sotto il controllo dei Longobardi, la parte romagnola sotto i Bizantini.
La differenza tra emiliano e romagnolo non è abissale.
I galli non erano invasori, trattandosi di popolazioni che abitavano il nord-ovest dell'Italia da prima della conquista romana.
Si sbaglia, prima della conquista romana, il nord ovest era abitato da liguri e celti, non galli. Certo, erano popoli simili, ma è come dire Spagnoli e Italiani
@@domesposa6287 I galli erano celti anche loro.
@@domesposa6287 E comunque anche i galli stessi si insediarono in Val Padana nel V secolo a.C, fondando in seguito Milano. Qui invece quando vengono menzionati sembra che vengano fatti passare per una delle tante invasioni passeggere che avrebbe subito l'Italia.
I galli invasero l'Italia settentrionale nel V secolo A.C, cacciando via etruschi liguri e (in parte) i veneti dalla pianura padana centrale. Due secoli dopo vennero a loro volta parzialmente ricacciati via dalle legioni romane, e i galli rimasti in loco completamente romanizzati nel giro di poche generazioni.
@@proarte4081 Prima dei galli vi erano già i celti appartenenti alla cultura di Golasecca (risalente al X secolo a.C)i quali assimilarono i liguri in Val Padana fondendosi armonicamente con loro. Con gli etruschi i rapporti erano meno pacifici, ma se non consideri i reti, popolo legato agli etruschi stessi, la loro presenza in Val Padana a nord del Pò, prima del V secolo a.C. era piuttosto marginale.
Visto che si parla di comunicazione “Mentre se invece”, non si può sentire. Scusami
Che vuol dire😂
@@comunicazione.comunicata e come dire ma però. Bastava mentre se o se invece. Anche se “ usus nobilita” non vuol dire che sia grammaticalmente corretto. Volevo darti 5 ma visto che mi hai chiesto che vuol dire ti do 5- -. Se hai dubbi chiedi all’accademia della crusca. Scusa ancora
Chiederò, perché non mi sembra scorretto.
@@comunicazione.comunicata sono felice che lo farai. Mi sento ancore un paladino della nostra lingua
fai un video che riguarda il linguaggio parlato nella penisola ai tempi dei romani! Io non credo assolutamente che si parlasse latino, i contadini delle varie regioni non posso credere che sapessero il latino. DICCI!!!
Di sicuro non era il latino delle persone colte.
Non sono d'accordo con la linea La Spezia - Rimini: anche nel pesarese il dialetto è gallo - italico! La linea dovrebbe essere La Spezia - Pèsaro.
Sono dialetti di transizione tra gallo-italico e mediano.
La società dei saccenti che danno 🏷 etichette, che superficialità 🤦🏻♂️
Ottima disamina
Quando tutta l'Italia si parlava in latino 😉 Napoli era l'unica città che parlava in Greco! 👑💙
L'unica sicuramente no.
Il 98% dei napoletani mica parlava in greco!
Viene parlatho
Tecnicamente quella "t" si scrive così: "θ" ☺️
Pesanteee..........
Nell'immagine di anteprima manca la Corsica 👀
Non facendo parte dell'Italia non è presente nella carta di Pellegrini.
Troppe imprecisioni...
09:18 - 09:23 *LA* settimana prossima! 😡 Visto che si parla di Italiano evitiamo di contaminare il video con questo brutto *ERRORE* figlio della nostra mania di voler imitare gli Anglofoni anche quando non dovremmo! IN INGLESE si dice next week, next month e next year, in Italiano si dice L'anno prossimo, IL mese prossimo e LA settimana prossima!!!
Sicuramente è una "mania" che non mi appartiene, anzi, sono d'accordo sul fatto che non dovremmo usare anglismi a sproposito.
Comunque mi è sempre venuto spontaneo questo "errore", ma non credo sia condizionato dall'inglese, almeno per quanto mi riguarda.
In ogni caso concordo sul fatto che avrei dovuto correggermi per questo video visto che sto cercando di usare sempre un italiano il più corretto possibile, nonostante non sia facile, ma allo stesso tempo trovo le correzioni fatte con questa arroganza poco produttive e figlie della nostra mania di correggere sempre gli altri. Chi agisce da "grammarnazi", inoltre, solitamente ha una conoscenza linguistica limitata a ciò che ha imparato a scuola e che ritiene immutabile.
Devo fare un video sia su questo che sugli anglismi.
@@comunicazione.comunicata *SIGH.* 😑
1)La mia arroganza riguardo a questo argomento specifico è figlia della frustrazione.Perché sono *ANNI* o probabilmente ormai DECENNI che sento ripetere questa roba dappertutto! In TV,su TH-cam,OVUNQUE! Già lo trovo fastidioso da sentire,in più so che è grammaticalmente sbagliato,IN PIU' lo sento dire continuamente dappertutto DA ANNI E ANNI...capisci bene che sommando tutti questi fattori a 'na certa diventa facile"sbroccare"ogni volta.
2)Io generalmente scrivo usando le cosiddette"abbreviazioni da SMS"e senza mettere lo spazio dopo i segni di punteggiatura quindi non solo non sono un Grammar Nazi...io il più delle volte sono una *vittima* dei VERI Grammar-Nazi.
3)Questo implica che di solito non posso neanche PERMETTERMI di correggere dei VERI errori ad altre persone perché poi mi trattano da incoerente come se le abbreviazioni FOSSERO degli errori(COSA CHE NON SONO!!!)o comunque come se il fatto che _io_ faccia degli errori implichi che io non sia in grado di riconoscere quelli degli altri o che non abbia il diritto di correggerli.
4)La cosa assurda è che spesso gli stessi Grammar-Nazi che criticano me perché scrivo con le abbreviazioni,nei loro messaggi scrivono"pò"con l'accento e"perchè"con l'accento grave.Incoerenti,oltre che cagacazzi.
5)Nel mio commento precedente ho avuto la _tentazione_ di scrivere come al solito,ma _proprio_ perché mi accingevo a correggere un tuo errore ho temuto che mi avresti dato dell'incoerente se l'avessi fatto scrivendo a mia volta in un"Italiano sbagliato".Visto che,però,la polemica è scattata lo stesso,la prossima volta neanche mi prenderò la briga(infatti già adesso ho smesso di mettere gli spazi dopo i segni di punteggiatura).😓
6)Tutti gli accorgimenti che ho preso nel mio messaggio originale li ho presi al fine di evitare qualsiasi polemica.A quanto pare,però,non importa che tu abbia ragione o torto,che tu sia coerente o meno...ogni volta che criticherai qualcosa a qualcuno sarà quasi *impossibile* trovare qualcuno che ti risponda semplicemente con:"Hai ragione.Ho sbagliato."Il 99,999% delle volte la risposta sarà o sulla linea del: "No,io ho ragione e tu sei un coglione."o al massimo:"Sì,tu hai ragione PERO' anche tu hai sbagliato su qualcosa."MAI che la gente ti dia la soddisfazione di ammettere di avere torto *E BASTA.*
7)Non facevi prima a limitare la tua risposta a:"Concordo sul fatto che avrei dovuto correggermi per questo video visto che sto cercando di usare sempre un Italiano il più corretto possibile, nonostante non sia facile."?
Capisco la frustrazione per gli anglismi usati a sproposito, infatti se guardi l'ultimo video che ho fatto non ho neanche usato il termine "lockdown", ma ho usato "confinamento" perché nonostante "lockdown" sia usatissimo mi pare che non sia necessario. Credo che il tuo sia stato uno sfogo appunto, ma ti assicuro che sono poco produttivi per gli altri, infatti i linguisti non correggono mai nessuno se ci pensi, e io non avrei fatto correzioni ai tuoi commenti, né penso sia sbagliato in situazioni informali scrivere o parlare "male". È normalissimo; la lingua non è giusta o sbagliata, dipende dal contesto. Tra amici è normalissimo usare l'imperfetto al posto del congiuntivo ad esempio, e non è sbagliato. Per quanto riguarda "settimana prossima" non mi sembrava un errore così fastidioso, così non gli ho detto molto peso né l'ho corretto come ho fatto con altri errori in altri video, anche se sarebbe stato meglio non farlo sicuramente, ma il mio commento non poteva limitarsi a quella parte che hai scritto perché ti assicuro che le correzioni, soprattutto se fatte in questo modo, sono fastidiose almeno quanto gli anglismi a sproposito. Probabilmente con una modalità più tranquilla avrei risposto in altro modo, infatti come ho detto in molti video il modo in cui si dice le cose spesso è più importante di ciò che si dice.
@@comunicazione.comunicata Lo capisco,ma nn posso fare ke ricordarti il punto N°1.🤷♂️Se questo errore lo sentissi fare una volta ogni tanto sarei + propenso a nn incazzarmi,ma dopo *decenni* in cui lo sento fare sistematicamente(dopo aver risposto a te ho aperto un altro video D una youtuber ke seguo regolarmente e ke *regolarmente* fa quell'errore e gliel'ho sentito fare _svariate volte_ tra cui 3 praticamente D fila!X____X)è veramente dura nn incazzarsi. Io,se venissi corretto con quella modalità su qualcosa, cercherei D -bypassare- ignorare la forma del messaggio e mi concentrerei sul contenuto,soprattutto xké so quanto sia frustrante quando la gente *nn* lo fa con me!
Ti capisco, però poi con questi sfoghi "random" non sai bene cosa ne pensa l'altra persona. Io sono abbastanza d'accordo con te, però può capitare a tutti di sbagliare. Poi sul come dire le cose penso che sia invece molto importante.
Nel centromeridione parlano l'italiano in maniera oltraggiosa, segno di un livello scolastico tra i più bassi d'Occidente
Non la metterei su questo piano. È un italiano regionale influenzato dal dialetto della zona, come accade nelle altre aree d'Italia. Poi le sfumature e i gusti personali possono essere tanti.
Ma che discorsi sono?? Non sarebbero? Varietà neolatine di cosa?
Come?
La Sardegna non è in territorio italico e la Sardegna non è Italia e i sardi, non sono italiani.
Vero Maccu?? E chi se ne frega di come la pensi tu a chi lo stai dicendo a te stesso?? Spostati che non sai manco parlare e pensa a te e nn parlare per gli altri!!
Allora neanche gli italiani sono italiani, che cazzo dici
Ma il medio Adriatico non ha niente a che spartire con il Sud! C'è una grande differenza tra Roma e Ancona
Le differenze ci sono, ma questa isoglossa viene, in virtù di alcuni tratti comuni, usata per raggruppare delle zone nella macroarea centro-meridionale. Questo in linea generale, poi ci sono molte altre linee per dare delimitazioni un po' più precise.
Perché sei ariano? Non ti piacciono i non ariani?
No ma è luna e sole, gatti e cani.
Il medio adriatico ha più da spartire con i dinarici che con i tirreni.
In realtà c'è molta più differenza tra Ancona e Ascoli che non tra Ancona e Roma...credo che si intendesse questo.
@@proarte4081 La parlata marchigiana a Roma fa ride.
Però? Minchia!!!