Desulo 2024 - Autunno in Barbagia - Casa Museo Montanaru ❤️💛💙
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- เผยแพร่เมื่อ 7 ก.พ. 2025
- Il Museo Etnografico Montanaru è dedicato al famoso poeta Antioco Casula, conosciuto anche con lo pseudonimo Montanaru, ed è ospitato nella sua vecchia abitazione del comune di Desulo; il poeta nato nel 1878, figlio di un piccolo commerciante, è annoverato come uno dei più grandi, (se non il maggiore) per quanto riguarda la letteratura poetica sarda. Nella sua vita ebbe rapporti d’amicizia con personaggi influenti, come i poeti/scrittori: Giuseppe Dessì, Sebastiano Satta e Francesco Ciusa, Grazia Deledda, citando anche i suoi rapporti con gli intellettuali: Ada Negri, Giuseppe Ungaretti, Pier Paolo Pasolini, Max Leopold Wagner…
Il suo percorso ebbe inizio frequentando i primi due anni di ginnasio a Cagliari e proseguì per i tre anni successivi nel collegio di Lanusei; in seguito, abbandonò gli studi e compiuti i 18 anni si arruolò come sottufficiale dei carabinieri. Successivamente abbandonò il suo ruolo nell’arma e a Desulo lavorò come ufficiale postale e poi come insegnante. Nel 1909 si sposò ed ebbe tre figli ma nel 1914 perse il figlio maggiore Antonangelo, e due anni dopo la moglie a causa di un tumore. Si risposò più tardi nel 1916 ed ebbe altri due figli, ma più avanti dopo il 1928, subì di nuovo la morte di altri due figli ventenni. La sua carriera ebbe inizio con delle pubblicazioni poetiche su La Piccola Rivista nel 1920 e 2 anni dopo riuscì a pubblicare la raccolta “Cantigos d'Ennargentu”, questa ebbe un inaspettato successo anche a livello nazionale e venne tradotta anche in inglese, francese e tedesco, oltre il suo successo isolano. Nel 1925 a Milano, rappresentò la Sardegna al primo congresso nazionale dei dialetti d’Italia ma nel 1928, con l’avvio della campagna fascista e la conseguente repressione e divieto d’uso delle lingue non italiane, Casula ebbe dei successivi contrasti; fu inoltre arrestato con l’accusa di favoreggiamento di alcuni latitanti ma venne poi rilasciato, comprovata la sua innocenza ma tenuto sotto osservazione e minacciato di confino. Nel 1933 pubblicò “Sos cantos de sa solitudine”, e il poeta ebbe dei disaccordi con Gino Anchisi, giornalista fascista, che richiedeva al poeta di scrivere i suoi componimenti nella lingua italiana e rispettare così i termini legislativi nazionali, ma nonostante le difficoltà e la censura della sua replica nell’Unione Sarda, che non venne mai pubblicata, Casula negli anni successivi continuò i suoi componimenti in lingua sarda e divenne podestà di Desulo. Dopo la seconda guerra mondiale entrò nel partito Sardo d’Azione nella posizione indipendentista; conobbe poi numerosi personaggi di spicco in ambito non solo legato alla letteratura e nel 1948 vinse un premio letterario con la poesia intitolata “S’Olia”. Nel 1950 pubblicò una raccolta chiamata “Sa Lantia” che non riscosse successo. Nel 1953 fu colpito da una paralisi e nel 1955 si aggravò la sua malattia che lo portò alla morte due anni dopo nel 1957. Il genero di Casula, Giovannino Porcu, fece pubblicare le sue ultime raccolte poetiche “Sas ultimas canzones” e “Cantigos de amargura”. È importante citare anche “Boghes de Barbagia” del 1904 tra le sue maggiori composizioni. Il Museo Montanaru a lui dedicato è costituito da diverse sale tematiche
Nel Novembre 2018, in occasione della rassegna “La Montagna Produce” , all' interno della casa Montanaru, è stato inaugurato il Museo Multimediale.
Dalla porta della poesia Montanaru conduce i visitatori in un bosco incantato. Sono queste le due stanze del museo multimediale dedicato ad Antioco Casula, il poeta più grande della Sardegna.
Questo piccolo spazio contiene mille mondi, quelli esplorati negli anni da Montanaru. Il primo è quello della sua vita, che viene riportata anche con dei testi scritti in prima persona. Ed è come se il poeta parlasse ai visitatori da lontano, da quel misterioso mondo in cui nasceva la sua arte. Ci si immerge poi nella foresta degli incanti, dove a ogni albero è assegnata una poesia letta o cantata. Si alternano voci dolci di donna, tenores di Oniferi o di Orgosolo e cori polifonici di Desulo che si ascoltano con le cuffie alle orecchie.
Si passa, poi, alla porta della poesia. Immersi nella penombra, tramite un’installazione interattiva, mani bramose di versi si sollevano in alto per afferrare nuvole digitali dove sono racchiusi i titoli dei più importanti componimenti del poeta desulese. E quando si toccano, queste nubi esplodono in versi, che attraverso i video raccontano momenti di intenso lirismo di una Barbagia antica e sempre attuale.
Il Museo è curato e gestito da Giancarlo e Alberto Casula, nipoti diretti di Montanaru.
Chi vuole sapere di cosa parlava Giancarlo Casula, uno dei nipoti di Montanaru che appare nel video, legga il suo libro " DESULA " dove descrive una Sardegna completamente inedita partendo da un elemento poco analizzato .. l'universo femminile del suo paese dall' 800 al 900, la centralità della donna
e il rapporto sacrale fra donna e vestito .....
👏👏👏👏✨☘️✨☘️ complimenti bel video
Bravissimi! Grazie! ❤❤❤
Montanaru grandissimo orgoglio dei sardi e soprattutto della città di Desulo .
Meraviglioso video...coinvolgente e interessante nella bellissima casa museo del grande poeta sardo Montanaru , orgoglio della nostra isola e ..non solo 🫶 complimenti a Caterina per la sua bellezza e amore nell' esposizione ❤❤
Proprio perché il Museo Montanaru è molto bello e interessante ho voluto dedicargli un intero video arricchendolo con le canzoni di Marisa Sannia che riprendono le poesie di Casula Montanaru .
Video bellissimo molto interessante❤
Bravissima l'edploratrice curiosa regista del video , ma anche le persone
protagoniste nella splendida casa museo di Montanaru
Grazie Alberto 🙏Consiglio a tutti di visitare il vostro bellissimo e interessante Museo. La vostra accoglienza ha reso la visita ancora più piacevole. Eccellente l' "Amaro Montanaru" , vincitore del 2° premio al concorso internazionale di Bruxelles !!!!
@esploratricecuriosa gracias