Io anche vivo in valle d'aosta e frequento molto la val d'ayas, per svago e per lavoro. Quei luoghi li conosco strabene, li frequento da quando ho smesso di gattonare, e fanno parte dei miei ricordi da sempre. È impossibile non comprendere il danno ambientale, paesaggistico, ecologico e storico quando li si vede, anche già solo dalla prima volta. È letteralmente impossibile non rendersene conto. Anche per chi non dovesse brillare in acume e intelligenza o sensibilità. Ciò significa che chi vuole questo progetto ha la totale consapevolezza di andare a distruggere un patrimonio di tutti per un tornaconto economico personale, che non è neppure legato alla realizzazione e avvio dell'impianto ma semplicemente alla fase della sua costruzione. Questo non è "fare impresa". A livello regionale, salvo fortunatamente le eccezioni, la politica delle nuove generazioni di amministratori locali è sempre più spesso legata alla smania di arricchimento smodato, che già ora si declina in politiche votate ad attrarre solo turismo di élite, tanto ricco quanto spesso cafone e ignorante, disposto a spendere qualsiasi cifra solo per apparire. Inutile specificare che tutte le altre forme di turismo meno immediatamente redditizie vengono ostacolate e osteggiate, quando non semplicemente ignorate e dimenticate. Brutto dirlo (e constatarlo) ma è evidente che molti politici e amministratori amano ben poco, o forse odiano addirittura, i luoghi a cui appartengono e che sono disposti a tutto pur di arricchirsi oltremodo (e dire che molti di loro sono già più che benestanti di famiglia!). In un contesto simile, dove avidità e grandi appetiti cercano appagamento ad ogni costo, cosa mai potrebbe andare storto? P. S. Ad Ayas non si sono mai visti tanti cantieri edili come quest'anno, la macchina è partita...
Nel 2017 son salito con le pelli al colle cime bianche da Valtournenche e c'era una serie di seggiovie alle cime bianche, e una diretta da plain maison. La sciabilità versante Cervinia è ottima e ben fornita. Non sono tenero con il voler dire sempre no da parte della sinistra a molti progetti, ma con questa critica concordo pienamente. Dalle Cime Bianche, infatti, guardando giù verso St. Jacques/Frachey, ho visto anche pendenze difficili e vari potenziali pericoli, per eliminare i quali, cioè per rendere la zona fruibile allo sci di massa, il bel vallone dovrebbe essere ruspato parecchio. In pratica devastato. Per risparmiare non mezz'ora ma meno invece di proseguire per Cervinia? (basta guardare i km, la differenza da Pont S. Martin è di 10 km). Se poi il vallone non sarà sciabile ma tale impianto dovrà servire solo da trasferimento, beh, sarebbe il classico maxi spreco o mangiata... ben oltre una logica razionale. Infine ricordo che da Cervinia a Zermatt già si va da decenni e con gran facilità, nonché pagando mezzo rene... ma questa è un'altra storia...
Giusta osservazione, il Vallone sarebbe sacrificato per il solo collegamento, non è sciabile. Inoltre l'utilità estiva sarebbe nulla. Chi ama camminare in un territorio rovinato dagli impianti? Non è questione di sinistra o destra, è questione di buon senso
Il dire NO è il male odierno. Difficile confrontarsi con chi non ha una visione d’insieme, ma non impossibile. Sarebbe interessante un dibattito, invece di sentire una singola campana… io vivo e apprezzo ogni giorno la mia bella valle. Quali sono le contro proposte, concrete, che vengono fatte? (Non ditemi la pietra ollare..). Zermatt ha appena costruito un impianto ultra moderno, e’ una cittadina turistica e porta migliaia di persone a sciare. Intorno e’ pieno di pascoli e tutto è curato . Sarebbe interessante chiedere il ripristino di altri territori abbandonati, magari con superfici maggiori in cambio di quel vallone, ad esempio.. il mondo sta cambiando ed è sempre più costoso. I valdostani hanno bisogno di turismo per lavorare..
Fra qualche decennio non ci sarai più tanta neve,si dovrà ripensare ad attività e sport alternativi allo sci, magari più ecologici! Altro che opera pregevole e utile......
Non si tratta di evitare lo sci, le zone sciistiche ci sono già e vanno migliorate ed ammodernate, sono sicuramente un elemento fondamentale dell'economia di montagna. Monterosa Ski e Cervino Ski paradise sono due aree sciistiche di grande livello, conosciute in Europa e nel mondo, unirle per arrivare alla più grande area sciistica d'Europa con 530 km di piste, a cosa serve? Che cosa può aggiungere all'offerta turistica? Il vero valore è la conservazione dell'ambiente, il Vallone delle Cime Bianche è un angolo di Alpi prezioso, se lo hai visitato lo potrai confermare. Il turismo di montagna oggi, fortunatamente, sta diventando più attento e consapevole
Quanto alla possibilità di fare impresa, ipotizzando per assurdo che il Vallone non fosse area protetta tutelata dalla normativa europea Natura2000, il successo economico di questa iniziativa non sarebbe certo scontato. È un dato di fatto che il nuovo collegamento Cervinia-Zermatt è un fallimento, la possibilità di attrarre turismo "ricco" dalla Svizzera o per la Svizzera è quantomeno dubbia. Il cambiamento climatico, con la relativa necessità di produrre artificialmente la neve (quando possibile visto le alte temperature e la siccità che colpiscono sempre più spesso anche le Alpi), renderà lo sci uno sport sempre più costoso ed esclusivo. Vogliamo veramente appoggiarci ad un modello di sviluppo della montagna vecchio di almeno 60 anni, quando le condizioni sociali ed ambientali erano totalmente diverse? Non si tratta di dire NO a priori, si tratta di valutare con consapevolezza le condizioni attuali e future.
L'impresa in Italia e' malata ( salvo poche eccezioni). Rovina l'ambiente a scopo di lucro col beneplacito della politica mazzettara, arricchisce pochi a danno di molti e' ora che comincino a fare impresa in modo etico! 🤨
Grazie per aver dato voce alla causa di conservazione del Vallone delle Cime Bianche
Di nuovo i "compagni" che si lamentano per soldi che non potranno papparsi loro.
Buongiorno premetto che non conosco questo progetto,ma perché in Italia sé sì vuole costruire uno stadio dicono no! Per quasi tutto no, perché???
Perché abbiamo fin troppa cementificazione....una delle più alte d'Europa!
Questa funivia non sa da fare!!!
Io anche vivo in valle d'aosta e frequento molto la val d'ayas, per svago e per lavoro.
Quei luoghi li conosco strabene, li frequento da quando ho smesso di gattonare, e fanno parte dei miei ricordi da sempre. È impossibile non comprendere il danno ambientale, paesaggistico, ecologico e storico quando li si vede, anche già solo dalla prima volta. È letteralmente impossibile non rendersene conto. Anche per chi non dovesse brillare in acume e intelligenza o sensibilità. Ciò significa che chi vuole questo progetto ha la totale consapevolezza di andare a distruggere un patrimonio di tutti per un tornaconto economico personale, che non è neppure legato alla realizzazione e avvio dell'impianto ma semplicemente alla fase della sua costruzione.
Questo non è "fare impresa".
A livello regionale, salvo fortunatamente le eccezioni, la politica delle nuove generazioni di amministratori locali è sempre più spesso legata alla smania di arricchimento smodato, che già ora si declina in politiche votate ad attrarre solo turismo di élite, tanto ricco quanto spesso cafone e ignorante, disposto a spendere qualsiasi cifra solo per apparire. Inutile specificare che tutte le altre forme di turismo meno immediatamente redditizie vengono ostacolate e osteggiate, quando non semplicemente ignorate e dimenticate.
Brutto dirlo (e constatarlo) ma è evidente che molti politici e amministratori amano ben poco, o forse odiano addirittura, i luoghi a cui appartengono e che sono disposti a tutto pur di arricchirsi oltremodo (e dire che molti di loro sono già più che benestanti di famiglia!).
In un contesto simile, dove avidità e grandi appetiti cercano appagamento ad ogni costo, cosa mai potrebbe andare storto?
P. S. Ad Ayas non si sono mai visti tanti cantieri edili come quest'anno, la macchina è partita...
Nel 2017 son salito con le pelli al colle cime bianche da Valtournenche e c'era una serie di seggiovie alle cime bianche, e una diretta da plain maison.
La sciabilità versante Cervinia è ottima e ben fornita.
Non sono tenero con il voler dire sempre no da parte della sinistra a molti progetti, ma con questa critica concordo pienamente.
Dalle Cime Bianche, infatti, guardando giù verso St. Jacques/Frachey, ho visto anche pendenze difficili e vari potenziali pericoli, per eliminare i quali, cioè per rendere la zona fruibile allo sci di massa, il bel vallone dovrebbe essere ruspato parecchio.
In pratica devastato.
Per risparmiare non mezz'ora ma meno invece di proseguire per Cervinia? (basta guardare i km, la differenza da Pont S. Martin è di 10 km).
Se poi il vallone non sarà sciabile ma tale impianto dovrà servire solo da trasferimento, beh, sarebbe il classico maxi spreco o mangiata... ben oltre una logica razionale.
Infine ricordo che da Cervinia a Zermatt già si va da decenni e con gran facilità, nonché pagando mezzo rene... ma questa è un'altra storia...
Giusta osservazione, il Vallone sarebbe sacrificato per il solo collegamento, non è sciabile. Inoltre l'utilità estiva sarebbe nulla. Chi ama camminare in un territorio rovinato dagli impianti? Non è questione di sinistra o destra, è questione di buon senso
Il dire NO è il male odierno. Difficile confrontarsi con chi non ha una visione d’insieme, ma non impossibile. Sarebbe interessante un dibattito, invece di sentire una singola campana… io vivo e apprezzo ogni giorno la mia bella valle. Quali sono le contro proposte, concrete, che vengono fatte? (Non ditemi la pietra ollare..). Zermatt ha appena costruito un impianto ultra moderno, e’ una cittadina turistica e porta migliaia di persone a sciare. Intorno e’ pieno di pascoli e tutto è curato . Sarebbe interessante chiedere il ripristino di altri territori abbandonati, magari con superfici maggiori in cambio di quel vallone, ad esempio.. il mondo sta cambiando ed è sempre più costoso. I valdostani hanno bisogno di turismo per lavorare..
Fra qualche decennio non ci sarai più tanta neve,si dovrà ripensare ad attività e sport alternativi allo sci, magari più ecologici! Altro che opera pregevole e utile......
Questo è il nostro prof!
Parole parole parole
Basta una firma e cambia tutto!!!
Si, ma sai che magnata
poi quando piove smottamenti e frane bravi continuate cosi se vi piace piangere dopo
Lo sci è ormai per pochi da anni, per ciò nn lo pratico da molto tempo.Detto ciò questo progetto è un abominio
Non "Valle di Alagna", è ValSesia, per favore!
Se fosse per voi non esisrerebbero impianti da sci.. lasciate fare impresa!!!!!
No, se per fare impresa e far arricchire quattro gatti devi spaccare una montagna intera, no.
Come se fosse una priorità chiesta da tutti gli italiani, come se ci guadagnassero in molti.
Non si tratta di evitare lo sci, le zone sciistiche ci sono già e vanno migliorate ed ammodernate, sono sicuramente un elemento fondamentale dell'economia di montagna. Monterosa Ski e Cervino Ski paradise sono due aree sciistiche di grande livello, conosciute in Europa e nel mondo, unirle per arrivare alla più grande area sciistica d'Europa con 530 km di piste, a cosa serve? Che cosa può aggiungere all'offerta turistica? Il vero valore è la conservazione dell'ambiente, il Vallone delle Cime Bianche è un angolo di Alpi prezioso, se lo hai visitato lo potrai confermare. Il turismo di montagna oggi, fortunatamente, sta diventando più attento e consapevole
Quanto alla possibilità di fare impresa, ipotizzando per assurdo che il Vallone non fosse area protetta tutelata dalla normativa europea Natura2000, il successo economico di questa iniziativa non sarebbe certo scontato. È un dato di fatto che il nuovo collegamento Cervinia-Zermatt è un fallimento, la possibilità di attrarre turismo "ricco" dalla Svizzera o per la Svizzera è quantomeno dubbia. Il cambiamento climatico, con la relativa necessità di produrre artificialmente la neve (quando possibile visto le alte temperature e la siccità che colpiscono sempre più spesso anche le Alpi), renderà lo sci uno sport sempre più costoso ed esclusivo. Vogliamo veramente appoggiarci ad un modello di sviluppo della montagna vecchio di almeno 60 anni, quando le condizioni sociali ed ambientali erano totalmente diverse? Non si tratta di dire NO a priori, si tratta di valutare con consapevolezza le condizioni attuali e future.
L'impresa in Italia e' malata ( salvo poche eccezioni). Rovina l'ambiente a scopo di lucro col beneplacito della politica mazzettara, arricchisce pochi a danno di molti e' ora che comincino a fare impresa in modo etico! 🤨