Trovo questa lezione straordinaria per dottrina, profondità di analisi e per riferimenti bibliografici. Ma ,ancora più straordinaria ,trovo la corrispondenza tra il concetto di disordine caotico , prima dell'ordinamento razionale dell'universo, e la concezione più moderna dell'origine dell'universo dal "vuoto ", ove per vuoto non deve intendersi il nulla o lo zero assoluto , ma un ribollire nel quale il positivo e il negativo si equivalgono algebricamente , determinando il vuoto. Una esposizione che mi ha incantato e della quale ringrazio di cuore il Professore Franco Ferrari e l'Accademia IISF che ha postato questa lezione , nelle sue tre fasi, tutte ugualmente profonde e fondamentali. MI stupisce sempre di più quanto gli Antichi abbiano compreso sulla natura dell'Universo.
Cosa succederebbe se si partisse dal presupposto che si discuteva di cose oggettive nei dialoghi di Crizia e Timeo? Come ad esempio nell' Atrahasis e nell'Enuma elis dove le problematiche venivano affrontate in maniera oggettiva e mai affrontandoli in chiave "metafisica/filosofica".
Un lavoro di straordinaria qualità grazie prof!
Trovo questa lezione straordinaria per dottrina, profondità di analisi e per riferimenti bibliografici. Ma ,ancora più straordinaria ,trovo la corrispondenza tra il concetto di disordine caotico , prima dell'ordinamento razionale dell'universo, e la concezione più moderna dell'origine dell'universo dal "vuoto ", ove per vuoto non deve intendersi il nulla o lo zero assoluto , ma un ribollire nel quale il positivo e il negativo si equivalgono algebricamente , determinando il vuoto. Una esposizione che mi ha incantato e della quale ringrazio di cuore il Professore Franco Ferrari e l'Accademia IISF che ha postato questa lezione , nelle sue tre fasi, tutte ugualmente profonde e fondamentali. MI stupisce sempre di più quanto gli Antichi abbiano compreso sulla natura dell'Universo.
Grazie, prof. Ferrari, della lezione densa e chiara insieme, ricca degli opportuni riferimenti al testo greco
Una spiegazione immensa! Grazie!
Cosa succederebbe se si partisse dal presupposto che si discuteva di cose oggettive nei dialoghi di Crizia e Timeo?
Come ad esempio nell' Atrahasis e nell'Enuma elis dove le problematiche venivano affrontate in maniera oggettiva e mai affrontandoli in chiave "metafisica/filosofica".
Grazie!