I complimenti per Arfaras ormai si sprecano; vorrei anche elogiare la conduzione di Bizzarri, mai invasiva, ma sempre attenta e puntuale. Duo davvero piacevole da ascoltare con Arfaras che, con solerzia e solidarietà, trasmette le sue enormi conoscenze e le sue elaborate tesi sul mondo. Top 👍
Sull idea che i social danno un vantaggio ai populisti solo nel breve termine perché poi anche gli altri imparano a usarli non sono d accordo. Il messaggio che si presta maggiormente per essere diffuso con questa tecnologia, quello che raggiunge più persone, è breve e d'effetto e questo tipo di messaggio avvantaggia il populismo
Sempre un piacere ascoltare Arfaras. Se posso permettermi un piccolo appunto non sono d'accordo sul fatto che Berlusconi non fosse populista, anzi a mio avviso è stato il prototipo del populismo. Mi piacerebbe sentire un breve approfondimento di Arfaras su perché Berlusconi secondo lui non è stato populista.
il prototipo del leader populista in italia fu craxi, coi suoi continui discorsi complottardi, la sua gestione peroniana delle risorse pubbliche, atteggiamenti da ducetto e nel privato super corrotto, e a seguire la lega coi suoi beceri slogan "anticasta" (i 5 stelle hanno preso tutto dalla lega). il berlusconi del 1994 non lo era a quei livelli, pensava che avrebbe avuto successo facendo la copia di reagan. dal 2001 in avanti invece cambiò metodi e divenne il più populista di tutti
Puntata molto bella grazie. Ho un'osservazione da fare in merito ai social network. Se è vero che l'uso dei social può essere stato assorbito per riduzione del vantaggio competitivo, mi sembra che il problema comunicativo rimanga e sia grave. Giorgio ha parlato di espressione "senza filtri" delle opinioni personali. Affermazione in gran parte vera ma nell'ambito di un dibattito democratico perché ad esempio in Cina il dibattito social mi risulta essere fortemente filtrato dall'alto. Quella che vorrei sottoporre alla vostra attenzione è la questione se la comunicazione sui social sia dibattito democratico (magari "realizzato", nel senso che si avvicina all'analisi politica di Michele Boldrin) o se invece non sia, come penso, un far west ancora da regolamentare, che è nella sua essenza anti-democratico perché privilegia l'opinione del più forte (banalmente, colui che ha più risorse per pubblicizzarsi sul web) e in cui il concetto di responsabilità delle proprie affermazioni non ha normalmente risvolti civili e/o penali. Sono dell'opinione che le democrazie debbano tutelare loro stesse da questi strumenti di comunicazione prima di tutto obbligando le piattaforme che ospitano tali strumenti a diventare degli editori in piena regola, come di fatto a me sembrano, se non si volessero nascondere dietro il dito della mera "ri-condivisione delle informazioni". Se la memoria non mi difetta ricordo che negli anni '90 si decise di aggredire Microsoft per scardinare il suo monopolio. Forse è troppo tardi ma la politica in Occidente dovrebbe iniziare a porsi seriamente il problema dei giganti digitali, e in questo caso mi limito a parlare dei social. Grazie mille ancora ciao
Penso di essere daccordo con quello che lei afferma e mi sembra che sia un punto centrale e che possa e debba essere esteso a temi come l'accesso all'istruzione e all'innovazione tecnologica e industriale e quindi al mercato del lavoro. Se ho ben compreso il suo pensiero stiamo parlando di uno stato che sia capace di intravedere e accompagnare gli inevitabili cambiamenti cercando di prevenire l'aumento di disuguaglianze, ingiustizia sociale e cose simili.
Aggiungo mancanza di responsabilità individuale per quanto riportato sui social e propaganda (anti occidentale e non solo) usata per scardinare quelle stesse istituzioni democratiche che dovrebbero regolamentarne lo spazio. Senza regole e limitazioni comunitarie non se ne esce, quel vantaggio ridotto nel tempo di alcune figure cui parla Paolo non previene un miglioramento della situazione, anzi alimenta il livello di populismo in generale con l'introduzione di nuovi attori che cominciano a padroneggiare la tecnica di quelli precedenti in un circolo vizioso continuo. O ci si adatta a tale sistema, un po' come ha fatto Milei o bisogna cominciare a tracciare delle linee rosse. Ogni anno che passa sembra di vivere sempre più in un manicomio collettivo.
@@bluemarble9547 Noi non possiamo pensare di salvaguardare le istituzioni democratiche se il nostro stesso dibattito è inquinato. Come faremo ad eleggere personalità degne che difendono le idee che vogliamo che siano difese se il sistema comunicativo, su cui il consenso politico si basa, è "truccato" e tende a premiare il più forte? Ci dovremmo interrogare con maggiore attenzione sul modo in cui si sviluppa il dibattito pubblico di tutti i giorni. Bisognerebbe farlo a livello politico. Come la guerra in Ucraina ci ricorda, si tratta di definire i valori in cui crediamo. A livello politico, esprimiamo molta irresponsabilità non volendo curarci di questo tema
@@MrViktorViktorio un bel discorso vago e non supportato dai dati (comunicativa? e trucchi? ) secondo me quello che lei dice equivale a sbagliare due volte e tentare di dare la colpa ai politici.
Se io fossi ricco/benestante vorrei poter vivere in un ambiente dove non si veda miseria fuori dal ristretto ambiente di casa mia o dal mio quartiere o dal mio paese
Secondo le ultime rilevazioni i paesi più liberisti liberali nel mondo sono Svezia e Danimarca. Quelli che si crede siano socialdemocratici. Gli USA sono indietro.
Una delle ultime cose dette da Bizzarri, che i politici di sinistra in determinate occasioni “chiedevano” al popolo le soluzioni, mi ha ricordato un format televisivo che oggi, da qualche anno, va x la maggiore: X Factor e simili, dove ti presentano persone/artisti ed il popolo (televisivo) decide se quello/a diventerà famoso/a.😂😂
@56:30 "il mondo mediatico ha un costo marginale pari a zero" - questa me le devo pensare un attimo Penso che partirò dal cercare la definizione di "costo marginale" 😅
Domanda 1: ma se quota 100 ha fatto uscire lavoratori costosi e inefficienti ha quindi aumentato l'efficienza del sistema economico scaricando i costi sulle finanze pubbliche? Bilancio?
dire élite non vuol dire nulla, come non vuol dire nulla imprenditore o artigiano. Diciamo semplicemente che dipende ci sono posti dove le élite sono pessime e altri posti no, in italy sono pessime perché il contesto sociale in cui nascono è pessimo. tutto qui
DOMANDA: a un certo punto il leader populista viene definito in collegamento "pneumatico" con la massa, ma "pneumatico" cosa vorrebbe dire esattamente?
Ma Arfaras insegna da qualche parte? No perché se ci fossero più Arfaras saremmo un Paese più serio e competitivo. Paolo ti prego ogni tanto cerca di finire una frase…
La scuola fornisce modelli informazioni e dati ma l'istinto non è mai scolastico. La contadina che guarda dentro di sé più che alla lavagna giunge all'essenza delle verità ultime prima del filosofo. Giorgio, lo so che tu sei scolastico ma sforzati di intendere questa verità. Ad esempio in emergenza, decide the gut, not the brain... E alla fine vale più la genetica che la grammatica.
Arfaras chiaro e sempre un ascolto stimolante
Giorgio arfaras grazie di esistere, grazie liberi oltre!
Grazie Giorgio!
I complimenti per Arfaras ormai si sprecano; vorrei anche elogiare la conduzione di Bizzarri, mai invasiva, ma sempre attenta e puntuale.
Duo davvero piacevole da ascoltare con Arfaras che, con solerzia e solidarietà, trasmette le sue enormi conoscenze e le sue elaborate tesi sul mondo. Top 👍
Coppia meravigliosa, vi ascolto molto volentieri. Grazie
È sempre fantastico ascoltare Giorgio Arfaras
Ie vostre conversazioni sono meravigliose… hanno cambiato la mia consapevolezza sul mondo… grazie!!!
La chiarezza di Arfaras non ha pari. Grazie
Grande coppia! E bella live (come sempre!). Grazie! 🙏🏻
Starei ore a sentire dottor Arfaras e un bravo al discreto e competente Bizzarri
Che coppia
Grazie a Paolo e Giorgio.
Da recuperarle tutte le loro conversazioni,
Evviva LiberiOltre.
eravate mancati, finalmente...
Giorgio Arfaras lo trovo spesso su Radio Radicale con Valeria Manieri. È sempre un piacere.
Puntata Magistrale. Grazie.
Sull idea che i social danno un vantaggio ai populisti solo nel breve termine perché poi anche gli altri imparano a usarli non sono d accordo. Il messaggio che si presta maggiormente per essere diffuso con questa tecnologia, quello che raggiunge più persone, è breve e d'effetto e questo tipo di messaggio avvantaggia il populismo
Con un video cosi avete ripagato alla grande il mio abonamento di liberi oltre! Siete fantastic 😊
fantastici, come sempre.
spero ricominciate presto con una nuova serie di video con Arfaras!
Bellissima live, grazie!!
Bravi, complimenti!
Buonasera, non riesco mai ad intercettare la diretta . Un piacere ascoltare Il Prof. Arfaras.
un piacere ascoltare Arfaras.
Grazie, interessantissima analisi.
Bello ascoltarvi, grazie mille
Sempre un piacere ascoltare Arfaras. Se posso permettermi un piccolo appunto non sono d'accordo sul fatto che Berlusconi non fosse populista, anzi a mio avviso è stato il prototipo del populismo. Mi piacerebbe sentire un breve approfondimento di Arfaras su perché Berlusconi secondo lui non è stato populista.
Se lo è Trump, lo è anche Berlusconi
il prototipo del leader populista in italia fu craxi, coi suoi continui discorsi complottardi, la sua gestione peroniana delle risorse pubbliche, atteggiamenti da ducetto e nel privato super corrotto, e a seguire la lega coi suoi beceri slogan "anticasta" (i 5 stelle hanno preso tutto dalla lega). il berlusconi del 1994 non lo era a quei livelli, pensava che avrebbe avuto successo facendo la copia di reagan. dal 2001 in avanti invece cambiò metodi e divenne il più populista di tutti
Grazie. Una sintesi ineccepibile da divulgare senza paura
Bentornati è sempre un piacere 👏
Arfares sempre chiaro e quindi bravo nello spiegare
Finalmente!mancavate tantissimo!
Grazie ragazzi questi video sono preziosi 🤟🤟🤟🤟🤟🤟🤟🔝
bella puntata, grazie ad ambedue 😊
Molto interessante grazie
Complimenti, molto interessante!
Interessantissimo !
Giorgio Arfaras SUPER !
Siete bravissimi
Grazie!!
Titolo azzeccatissimo, perfetta sintesi dell'inerzia di questo paese
Commento tattico. 🪖
Giorgio è una sinfonia .
MOLTISSIMO interessante
Puntata molto bella grazie. Ho un'osservazione da fare in merito ai social network. Se è vero che l'uso dei social può essere stato assorbito per riduzione del vantaggio competitivo, mi sembra che il problema comunicativo rimanga e sia grave. Giorgio ha parlato di espressione "senza filtri" delle opinioni personali. Affermazione in gran parte vera ma nell'ambito di un dibattito democratico perché ad esempio in Cina il dibattito social mi risulta essere fortemente filtrato dall'alto. Quella che vorrei sottoporre alla vostra attenzione è la questione se la comunicazione sui social sia dibattito democratico (magari "realizzato", nel senso che si avvicina all'analisi politica di Michele Boldrin) o se invece non sia, come penso, un far west ancora da regolamentare, che è nella sua essenza anti-democratico perché privilegia l'opinione del più forte (banalmente, colui che ha più risorse per pubblicizzarsi sul web) e in cui il concetto di responsabilità delle proprie affermazioni non ha normalmente risvolti civili e/o penali. Sono dell'opinione che le democrazie debbano tutelare loro stesse da questi strumenti di comunicazione prima di tutto obbligando le piattaforme che ospitano tali strumenti a diventare degli editori in piena regola, come di fatto a me sembrano, se non si volessero nascondere dietro il dito della mera "ri-condivisione delle informazioni". Se la memoria non mi difetta ricordo che negli anni '90 si decise di aggredire Microsoft per scardinare il suo monopolio. Forse è troppo tardi ma la politica in Occidente dovrebbe iniziare a porsi seriamente il problema dei giganti digitali, e in questo caso mi limito a parlare dei social. Grazie mille ancora ciao
Penso di essere daccordo con quello che lei afferma e mi sembra che sia un punto centrale e che possa e debba essere esteso a temi come l'accesso all'istruzione e all'innovazione tecnologica e industriale e quindi al mercato del lavoro. Se ho ben compreso il suo pensiero stiamo parlando di uno stato che sia capace di intravedere e accompagnare gli inevitabili cambiamenti cercando di prevenire l'aumento di disuguaglianze, ingiustizia sociale e cose simili.
Aggiungo mancanza di responsabilità individuale per quanto riportato sui social e propaganda (anti occidentale e non solo) usata per scardinare quelle stesse istituzioni democratiche che dovrebbero regolamentarne lo spazio.
Senza regole e limitazioni comunitarie non se ne esce, quel vantaggio ridotto nel tempo di alcune figure cui parla Paolo non previene un miglioramento della situazione, anzi alimenta il livello di populismo in generale con l'introduzione di nuovi attori che cominciano a padroneggiare la tecnica di quelli precedenti in un circolo vizioso continuo.
O ci si adatta a tale sistema, un po' come ha fatto Milei o bisogna cominciare a tracciare delle linee rosse. Ogni anno che passa sembra di vivere sempre più in un manicomio collettivo.
@@bluemarble9547 Noi non possiamo pensare di salvaguardare le istituzioni democratiche se il nostro stesso dibattito è inquinato. Come faremo ad eleggere personalità degne che difendono le idee che vogliamo che siano difese se il sistema comunicativo, su cui il consenso politico si basa, è "truccato" e tende a premiare il più forte? Ci dovremmo interrogare con maggiore attenzione sul modo in cui si sviluppa il dibattito pubblico di tutti i giorni. Bisognerebbe farlo a livello politico. Come la guerra in Ucraina ci ricorda, si tratta di definire i valori in cui crediamo. A livello politico, esprimiamo molta irresponsabilità non volendo curarci di questo tema
@@MrViktorViktorio un bel discorso vago e non supportato dai dati (comunicativa? e trucchi? ) secondo me quello che lei dice equivale a sbagliare due volte e tentare di dare la colpa ai politici.
Se io fossi ricco/benestante vorrei poter vivere in un ambiente dove non si veda miseria fuori dal ristretto ambiente di casa mia o dal mio quartiere o dal mio paese
Secondo le ultime rilevazioni i paesi più liberisti liberali nel mondo sono Svezia e Danimarca. Quelli che si crede siano socialdemocratici. Gli USA sono indietro.
C'è un settimo libro: "grandi illusioni" di Graziosi Amato
The best economist
Saluto tattico 🪖Grazieeeee🙏 con like d'ordinanza👍
Una delle ultime cose dette da Bizzarri, che i politici di sinistra in determinate occasioni “chiedevano” al popolo le soluzioni, mi ha ricordato un format televisivo che oggi, da qualche anno, va x la maggiore: X Factor e simili, dove ti presentano persone/artisti ed il popolo (televisivo) decide se quello/a diventerà famoso/a.😂😂
2000 visualizzazioni? Ma siamo pazzi? Dovrebbe essere obbligatorio farlo vedere nelle scuole
la perfetta incarnazione dell'ebreo di corte
Buongiorno! Potreste condividere l'articolo "noise from American" citato nella discussione?
Mancato però l'aneddoto dai piani alti di New York 😊
Ottimo
@56:30 "il mondo mediatico ha un costo marginale pari a zero" - questa me le devo pensare un attimo
Penso che partirò dal cercare la definizione di "costo marginale" 😅
🤗🙏
Giorgio Arfaras Top Player!
Prossimo video su Mancur Olson???
Domanda 1: ma se quota 100 ha fatto uscire lavoratori costosi e inefficienti ha quindi aumentato l'efficienza del sistema economico scaricando i costi sulle finanze pubbliche? Bilancio?
Ha citato anche un libro di Graziosi
Qualcuno ha il link dell'articolo sul "superfisso"?
che bello avere tante certezze e criticare le certezze altrui, sono caduto in un terribile benaltrismo!
Quindi bisognerebbe trovare uno alla Milei per l’Italia ….
sulla visione "short term": una applicazione della teoria per cui i problemi di oggi sono generati dalle soluzioni ai problemi di ieri
👏👏👏
👍
A noi Arfaras ci paice pure con i capelli sparati
All'1:04:00 ci salveranno le vecchie zie :-)
Girolamo Savonarola era di Ferrara.
Potreste sistemare cortesemente l'emissione del suono? Grazie
Mio commento tattico 👍
Come Berlusconi non era populista? È stato il primo populista! Non ha fatto della rincorsa del consenso il suo modus operandi?
Alla prossima.
dire élite non vuol dire nulla, come non vuol dire nulla imprenditore o artigiano. Diciamo semplicemente che dipende ci sono posti dove le élite sono pessime e altri posti no, in italy sono pessime perché il contesto sociale in cui nascono è pessimo. tutto qui
ascolterei arfaras per ore
DOMANDA: a un certo punto il leader populista viene definito in collegamento "pneumatico" con la massa, ma "pneumatico" cosa vorrebbe dire esattamente?
spirituale, ossia sanno entrambi cosa vogliono senza necessariamente parlarsi
Piacerebbe sapere dove ha preso la definizione di populisti.Il tutto er far figurare il populista come un imbecille-
Ma Arfaras insegna da qualche parte? No perché se ci fossero più Arfaras saremmo un Paese più serio e competitivo. Paolo ti prego ogni tanto cerca di finire una frase…
Bellissima live…👏👏👏
Quota 100
La scuola fornisce modelli informazioni e dati ma l'istinto non è mai scolastico. La contadina che guarda dentro di sé più che alla lavagna giunge all'essenza delle verità ultime prima del filosofo. Giorgio, lo so che tu sei scolastico ma sforzati di intendere questa verità. Ad esempio in emergenza, decide the gut, not the brain... E alla fine vale più la genetica che la grammatica.
bhe! come berlusca non era populista? mi pare di si'
Grazie ❤
Grazie ❤