Se continuano i commenti idioti, vanagloriosi, falsi e, soprattutto, da tifo per questo o quello, io chiudo i commenti. Quelli idioti verranno cancellati e l'autore bloccato.
Un crescendo rossiniano! Il finale sulle dirette implicazioni del vedere la storia come un filo unico, dove le colpe dei padri ricadono sui figli e la conseguente eterne vendette e rivendicazioni che ciò comporta (smarcandosi da tale modello) Illuminante. Grazie Michele per la profonda riflessione
Dibattito interessantissimo. Terminata la visione mi sono trovato ad avere più dubbi rispetto a quando ho iniziato a vedere il video. Vi ringrazio per il lavoro che fate e vi auguro buona continuazione.
Il libro citato da Michele sulle conseguenze del primo colonialismo spagnolo in America è la “Brevissima relazione della distruzione delle Indie” di Bartolomé de Las Casas, del 1552
La lama della lucidità di Boldrin è sempre affilata al punto giusto. Al nocciolo della questione sta il definire i limiti concettuali del diritto di qualcuno, di occupare la terra in cui sta qualcun altro
Min. 112 "io sostengo che non era legittima questa richiesta", perfettamente d'accordo, piaccia o meno il professor Boldrin affronta ogni argomento in primis sempre con una preparazione e conoscenza degli argomenti impressionante, in seconda battuta, indipendentemente dal fatto che si sia d'accordo o meno, esprime sempre un parere obbiettivo e mai di parte, magari non d'accordo col nostro ma sempre ragionato e privo da preconcetti, in sostanza grazie per deliziarci con questi approfondimenti, da quando la seguo ho imparato tante cose e soprattutto ad affrontare certi argomenti senza prendere una parte piuttosto che l'altra sulla base dell'emotività, cosa che prima mi era successa spesso, noi Italiani purtroppo la gente in gamba la facciamo scappare via invece di trattenerla e valorizzarla
Boldrin è un ciuco al doppio cubo: la presenza ebraica in Medioriente è rimasta ininterrotta negli ultimi duemila anni: a Gerusalemme, Jaffa, Hebron ... Quando fa la domanda "e allora perché non li abbiamo messi in Scozia?" dimostra di non sapere un tubo dell'yshuv ebraico.
Sono perfettamente d'accordo con Boldrin. Mia sorella viaggiò in Israele nel 1983 e rimase sconvolta dalle discriminazioni contro gli arabi. Altro che razzismo. C'è un documentario fatto da un regista israeliano, ripeto israeliano, nel quale si intervistano ebrei di Gerusalemme che ricevono ogni anno la visita degli ex proprietari arabi della casa in cui abitano. La casa non fu venduta. Un giorno venne l'esercito, cacciò i proprietari arabi e fece entrare degli ebrei. E da allora questi arabi tornano a visitare i nuovi proprietari mostrando la vecchia chiave della casa. Questo accadde anche ad arabi cristiani. Alcuni villaggi cristiani vennero rasi al suolo. Facile fare analisi "geopolitica" nella propria stanzetta.
@@HairBilly Eh, lo vidi anni fa su Fuori Orario di Rai 3. Ho fatto una ricerca su google e dovrebbe essere un film di Amos Gitai "A house in Jerusalem", un film di una serie di tre sull'argomento.
Consiglio anche Valzer con Bashir. Mostra le violenze assurde perpetrate nei confronti dei palestinesi, le famiglie dei campi profughi fucilati dalla milizia libanese, le donne e i bambini che non volevano lasciare le proprie case considerati quindi terroristi e uccisi sotto le macerie delle proprie abitazioni. L'esercito americano purtroppo coinvolto e colluso in queste stragi
Grazie. Offrite ottimi spunti di riflessione! ...e complimenti a DuFer perchè se c'è una cosa che è difficile da fare è accettare che il proprio punto di vista possa essere messo in dubbio..la tua affermazione "devo riflettere" è segno di grande intelligenza e personalità..va contro l'istinto fallace che porta alla consistency delle proprie opinioni👋
Tuttavia apprezzo il coraggio di entrambi. Misurarsi su un argomento così imponente non è semplice e si rischia di essere imprecisi dal punto di vista storico. Il pragmatismo che vorrebbe la soluzione finale la trovo inconcepibile e lanciarla così sul tappeto è un pugno allo stomaco. Di irredimibile non c'è nessuno. La politica è pazienza e mediazione, tempi lenti inevitabili. Apprezzo molto l'dea di dare il vaccino ai palestinesi. Sarebbe una straordinaria azione di pacificazione. Ma non è questa classe politica (israeliana e palestinese) corrotta e compromessa che può fare un passo del genere.
Grazie Professor Boldrin della sua imparzialità nel descrivere la tragedia del Popolo Palestinese 🇵🇸 è importante che persone come lei si esprimano sulla questione
davvero stimolante, grazie Prof e grazie Rick. Personalmente credo che vada superata l'idea di stato nazione, è da pecorai, dovremmo provare appartenenza solo verso i nostri principi, sempre che siano universalizzabili.
La questione sulla legittimità della richiesta di una terra e la definizione di popolo è molto interessante e mi ha dato diversi spunti su cui riflettere, ma oggi le persone che vivono in quei territori sono lì da generazioni, risolvere il punto di cui sopra non dovrebbe essere la base su cui prendere una posizione
Oggi più che mai abbiamo bisogno di persone come Boldrin. Persona competente e capace di discutere in maniera lucida e razionale. L'intervistatore oltre che palesemente di parte (chi non lo è d'altronde) è chiaramente incompetente ma la cosa che più mi ha stupito è la sua incapacità di comprendere i propri pensieri!
molto interessante. Michele ha fornito argomentazioni a cui non avevo mai pensato riguardo alla legittimità della rivendicazione di quello specifico territorio.
Non "accordi di" Balfour ma "dichiarazione Balfour" (che era un Primo ministro britannico). Sul piano storico, forse sarebbe stato da sottolineare un fatto : il sionismo nasce nel contesto della radicalizzazione nazionalista di tutti i paesi centro ed est-europei. Dove da un lato l'appartenenza etno-culturale diventa il fondamento della cittadinanza, e dall'altra gli ebrei più o meno dappertutto sono esclusi da quella definizione. Da li' due sbocchi : l'internazionalismo rivoluzionario o un nazionalismo di reazione. Il contesto post-1948 e poi post-1967 è ovviamente da valutare secondo criteri completamente diversi.
Ho apprezzato davvero molto la chiaccherata. Credo che la questione sia irrisolvibile, quei due popoli non possono integrarsi ne vivere pacificamente sullo stesso territorio. Israele che è di gran lunga più forte si prenderà progressivamente lo spazio.
Bellissima discussione, grazie ad entrambi! D'accordo quando si è detto che I drammi della storia passati vanno accettati ed è stupido pensare di poterli "riparare" a posteriori come vorrebbe fare la "cancel culture", ed aggiungo che invece sarebbe bene affrontarli mentre sono ancora in atto. Ad esempio, anziché permettere la pulizia etnica ai danni dei palestinesi, salvo poi pentirsene fra 500 anni, il mondo occidentale che in questo caso è rappresentato da Israele dovrebbe fare uno sforzo per cercare una soluzione pacifica che difficilmente verrà proposta dalla controparte.
Ma chi sostiene la modalità in cui è stata costituita Israele, sosterrebbe anche l'istituzione da parte della comunità internazionale di uno Stato in Italia, per dar patria a tutti i cristiani perseguitati nel mondo? In Italia, magari, con la 'scusa' che c'è la Citta del Vaticano, sede della guida dei cattolici? Questo nuovo Stato, ovviamente, essendo istituito partendo dalla Città del Vaticano, verrebbe allargato annettendo magari parti del Lazio, della Toscana e dell'Umbria.
@@SamueleCastiglioni e sarebbe meglio o peggio avere “Italiani” che parlano spagnolo e forse hanno una radice postcristiana comune. O avere italiani di religione mussulmana che nella peggiore delle ipotesi si comportano e vivono come nelle banlieu parigine? Scelta ardua!!!
@@mappa8711 anche i narcos, trafficanti di armi, droga e persone del sudamerica sono cristianissimi, eh... molti di questi magari hanno il crocifisso al collo!
@@stefanm7619 considerando gli ndraghetisti che già ci fanno affari…che comunque non tutto il Sud America è fatto di narcos…Ma la mia rimaneva un po’ una provocazione.
Segue sempre le vostre chiacchierate, questa volta trovo la prestazione del professor Boldrin da 10 e lode, anche se a volte un po spigoloso è veramente un interlocutore una spanna sopra agli altri, non è piacioneria anche perché in passato mi ha bloccato e tolto dalle amicizie🤦♂️😄ma stavolta mi trova veramente d'accordo
Devo riconoscere a Boldrin una grande onestà intellettuale quando parla delle dinamiche di insediamento illegale, protezione dell'esercito, ecc. perchè seguendo quello che accade in quei luoghi quotidianamente è proprio ciò che sta accadendo da anni (e che accade sempre più spesso): non concordo solo quando dice che è una cosa slegata dalla politica, che è solo una dinamica sociale. Purtroppo è tremendamente politica e va al di là di qualsiasi colore del governo (che poi sono tutti ex generali dell'esercito...): l'esercito è lì per scelta politica, così come ormai istituzionalizzata (si veda il lavoro dei tribunali) è la pratica di procedere a livello giudiziario per sfrattare palestinesi proiettando leggi israeliane su territori de iure non israeliani (il tentativo di cambiare la situazione amministrativa di Gerusalemme est era già stato condannato da due risoluzioni Onu, anche se ora non ricordo esattamente il numero delle stesse, ma comunque si trovano sul web). Peraltro segnalo un fatto sempre più ricorrente: gruppi di coloni impugnano carte prodotte da gruppi di pressione (lobby e mini-lobby) che si trovano negli Usa rivendicando quindi il possesso di determinati terreni proprio in base a queste carte. Beh, diversi studi hanno dimostrato che molte di queste, esibite poi nei tribunali israeliani e per cui si hanno sentenze favorevoli, sono in realtà dei falsi ma le autorità giudiziarie israeliane non si pongono il problema di tener conto della falsità o meno delle stesse (e c'è quindi una giustizia che asseconda un progetto politico anche oltre l'evidenza documentaria, con ulteriore vacillamento della separazione dei poteri...) È un insieme di pratiche che nascono dalla politica e che la politica tollera quando non agevola legiferando in merito (basta vedere il diverso trattamento della legge rispetto ai contratti di acquisto di terreni/case per israeliani e palestinesi). Aggiungo un altro fatto: pochi giorni fa l'ultimo corposo rapporto Onu parla di 1.100 palestinesi costretti forzatamente a lasciare le loro case e terre nel solo 2022 in seguito ad attacchi (tollerati e non perseguiti) di coloni illegali: il numero fa riferimento solo ai palestinesi che hanno lasciato le loro case per l'attività dei coloni e non tiene conto di altri sfratti e demolizioni...
In questi giorni ho sentito due interviste al neoeletto Netanyahu che sostiene che: 1) quando gli ebrei hanno cominciato ad arrivare in Paiestina alla fine dell 800, questa era una terra praticamente deserta e disabitata, e gli arabi sono arrivati dopo che gli ebrei l’hanno resa una terra molto più ricca e abitabile, e sono stati accolti dagli ebrei. 2) il problema dei rifugiati palestinesi è avvenuto dopo la guerra del 48, come risultato dell’aggressione araba allo stato di Israele, mentre il mondo arabo presenta l’aggressione come causata dall’ethnic cleansing. Riascoltando questa vostra discussione, sembra che Boldrin abbia un’idea diversa, ma non mi è sembrato che citi esplicitamente fatti contrari a questa versione. Mi piacerebbe che discuteste la versione di Netanyahu (e il suo recente libro) in una futura puntata. Grazie di tutto!
La versione di Netanyahu è pura propaganda hasbara. Stiamo parlando di uno che pur di dar la colpa ai palestinesi è riuscito a dire che Hitler non voleva sterminare gli ebrei ma che è stato convinto dagli islamici. Gli arabi non sono arrivati quando gli ebrei l'hanno resa più ricca, gli arabi c'erano prima ed erano maggioranza demografica anche nel 1948 (e lo sono tutt'ora). Nel suo piccolo Netanyahu inventa la storia come Putin fa con Russia e Ucraina.
Diciamo che Netanyahu romanza le cose, per ovvi motivi... Ma non dice cazzate. Tutta la zona del futuro mandato britannico era una zona molto trascurata dell'impero ottomano, mi ricordo di aver letto che tutto il territorio dell'attuale Giordania+Israele+Palestina contasse circa un milione di abitanti in totale! E i latifondisti arabi, di certo non hanno venduto terre buone e preziose agli ebrei che si stabilivano lì: vendevano zone paludose, desertiche, abbandonate. E gli ebrei hanno lavorato duro per renderle produttive. Un'altra cosa che non viene mai detta ma è storicamente provata, è che tantissimi arabi sono venuti in quello che oggi è lo stato di Israele da altre zone: Egitto, Giordania, Siria. Solo che, essendo arabi, passano tutti per "nativi e indigeni palestinesi".
Credo che sia importante guardare il video su Osa sapere per un'ulteriore stimolo di ricerca. Solo oer chi ha veramente voglia di conoscere visto che dura oltre 3ore. In primis dovrebbe guardarlo Rick, ne ha molto bisogno..
In questo video, rispetto a quello recente, criticato da Faber, aveva una persona che sapeva e poteva contraddirlo. L'impostazione e le idee di Rick sembrano le stesse in questo video e nel recente. Qui è sembrato più acquiescente perché ad ogni affermazione aveva un sempre lucido Boldrin che lo rimetteva a posto
Mi sembra molto azzeccato il paragone con le comunità indigene per esempio dell' America Latina, qui in Colombia ne stanno succedendo di tutti i colori compreso l abbattimento di statue di coloni Spagnoli in varie città. La rivendicazione di terre da parte delle comunità indigene é attualità anche qui.
Si vabbè però 'ste ondate hanno anche rotto i coglioni, ché non per fare l'altrighter ma senza uomo bianco questa gente creperebbe ancora di raffreddore .
Bellissima discussione. Quello che mi lascia un po' perplessa è il ragionamento finale. Quello che finalmente scuote Rick è l'affermazione di Boldrin che la sua posizione è hegeliana in natura e non dissimile dalla cancel culture che i due hanno più volte infamato, e non la palese assurdità di rivolgersi ad una potenza coloniale occupante per ottenere un territorio altrui sulla base di una rivendicazione nei confronti di terzi. Facepalming. Per quanto riguarda la rivendicazione di uno stato ebraico non penso fosse un male di per sé. Trovava effettivamente una giustificazione nella persecuzione contro gli ebrei prima e nella Shoah poi. Era piuttosto ovvio che ragionando in un'Europa delle nazioni dei primi del 900, se il genos ebraico non si fosse identificato e realizzato in uno stato avrebbe corso il rischio di continuare a rivivere le stesse persecuzioni anche in futuro. Ma questa giustificazione poteva spingersi al massimo fino a garantire loro un pezzo di terra in Europa, magari scegliendo tra quelle terre tra Polonia e Germania dove effettivamente la presenza ebraica era più massiccia. Ma sarebbe stato comunque un casino come lo è stata la divisione tra India, Pakistan e Bangladesh, anche questa meravigliosa eredità del colonialismo Britannico. Quindi alla fine concordo con Boldrin, girala come vuoi l'idea che oggi dobbiamo prenderci la responsabilità dei torti commessi nel passato suona giusta in teoria ma in pratica la toppa viene peggio del buco. Btw ci sono parecchi esempi di popoli senza stato e a rischio genocidio grazie al colonialismo (e all'imperialismo non solo europeo tra l'altro), vedi ad esempio Uyghuri, Rohyngia, Saharawi, Curdi.
Nessun popolo che lei ha menzionato è a rischio genocidio. Ognuno ha una sua storia passata e attuale, non buttiamo tutto nel calderone anti Imperialista.
@@aranbenjo2695 Anche gli ebrei non erano a rischio genocidio prima degli anni '30. Il fatto che le cose non vadano nel peggior modo possibile non implica che stiano andando bene. Inoltre il "calderone anti-imperialista" non l'ha tirato fuori Alessandra, mi sembra un artificio ad hoc per buttare in caciara la sua considerazione finale
@@MrEmBerna quindi? Si capisce effettivamente poco del suo commento. Nessun popolo è ad oggi a rischio genocidio, fino a prova contraria, ci sono problematiche legate a rivendicazioni indipendentiste come nel caso dei popoli menzionati e non per motivi propriamente etnici. In caciara la sta buttando lei visto che non è molto informato del problema, è la signorina che accusa il colonialismo e l'imperialismo, tanto per dire la solita cosa che fa tanto "mea culpa" ma che non ha alcuna rilevanza nelle cause del problema.
Il punto su cui s'inceppa il ragionamento di Boldrin è che quella non era "terra altrui". E la presenza ebraica in Medioriente è rimasta ininterrotta per millenni, magari minoritaria ma ininterrotta. Il 61% degli ebrei israeliani è di origine mediorientale: marocchini, siriani, egiziani, libanesi, algerini, tunisini, etc ...
@@elisacali7794 il punto su cui si inceppa i suo ragionamento é quel "minoritaria". Erano terre occupate maggioritariamente da popolazioni non ebraiche cui é stato privato il diritto a una vita dignitosa.
Propongo due saggi ed una raccolta di scritti per approfondire l'argomento, soprattutto da cosa deriva la destra sionista odierna (da cui la sinistra di Ben Gurion è stata anch'essa influenzata): a) Marcella Emiliani, "Medio Oriente. Una storia dal 1918 al 1991", Laterza, Roma-Bari, 2012 b) Vincenzo Pinto, "Imparare a sparare. Vita di Vladimir Ze'ev Jabotinsky", Free Ebrei, Torino, II edizione, gennaio 2019 c) Vincenzo Pinto, a cura di, Vladimir Ze'ev Jabotinky, "Il muro di ferro. Scritti identitari", Free Ebrei, Torino, II edizione, dicembre 2017 Non entro nel merito perché invito a leggere direttamente. Il primo testo tratta della storia della regione mediorientale dalla decadenza dell'Impero Ottomano fino alla prima guerra del golfo, letto da me come "manuale" (anche se non lo è) per l'esame di Storia del Vicino Oriente. E' un testo che esamina delle varie questioni su tre livelli: interno, regionale ed internazionale. I tre fattori sono estremamente in dialogo, talmente fitto che tutti gli attori vengono travolti dalle minime variazioni che colpiscono questa rete di relazioni. Il secondo libro parla della figura determinante per la nascita del sionismo revisionista nato all'interno dell'Organizzazione Mondiale Sionista nella prima parte del Novecento. Senza il movimento sorto per la volontà di Jabotinsky, il Betar, negli anni '70 non ci sarebbe stato il Likud per come si è espresso storicamente, come del resto un certo modo di intendere e di agire nei rapporti con i palestinesi. Interessante è, inoltre, l'aspetto delle relazioni intrattenute col fascismo, poi decadute, e con la palese volontà di Jabotinsky di creare un sionismo muscolare ed autoritario, tanto che tra le fila del Betar vi era presente un'ala rivoluzionaria ed irredentista che commetteva molte violenze ed omicidi sia nel confronti dei palestinesi, sia nei confronti dei socialisti sionisti presenti in Palestina (un'ala del Betar mai combattuta e frenata da Jabotinsky). Il terzo libro è una raccolta di scritti di Jabotinky, in cui si evince la parabola dal nazional-patriottismo al nazionalismo più puro di stampo novecentesco, in cui rientrano idee dell'utopismo nazionalista (ogni nazione per ogni popolo), il mito del sionismo visto come paradigma dello Stato israeliano, la lontananza che separa i sionisti dagli arabi sia da un punto di vista culturale che razziale, la contraddizione del sindacalismo come elemento anti statalista, la borghesia come valore del progresso che deve essere tutelata dalle rivendicazioni operaie (echi del corporativismo fascista).
Al minuto 1:04:14 Rick praticamente giustifica la visione Duginista e fondamentalmente fascista del mondo, nella quale a contare nel rapporto fra i popoli è la volontà di potenza. Per cui se un gruppo di persone che si identifica in un popolo decide per le più svariate ragioni che una terra gli appartiene, esso è legittimato a prenderesene tutta o una parte utilizzando la propria forza militare/economica/politica o se non basta usando quella dell’ impero colonialista egemone di turno, e se il popolo a cui viene tolta la terra percepisce la cosa come una violenza ingiustificata e prova ad opporsi, quest’ultimo è corresponsabile della violenza generata e non una vittima, perché è ottuso e irragionevole e non fa lo “sforzo” di scendere a patti con la nuova realtà. Questa è la stessa malsana visione che hanno del conflitto in Ucraina i filoputiniani che incitano gli ucraini e l’occidente ad arrendersi al “fatto compiuto” dell’invasione russa, ed è purtroppo quello che è successo dall’inizio del mandato britannico in Palestina fino alla prima guerra arabo israeliana del 1948. Tutto il resto è solo una tanto tragica quanto prevedibile conseguenza.
Puntata strepitosa io mi divido tra il mio background ebraico (di mia madre) e i fatti essendo parte in causa non mi esprimo perché sicuramente sarei di parte, Boldrin e Rick coppia dialetticamente strepitosa.
riguardando questo dibattito un anno dopo emerge, semplicemente, che l'approccio conservatore (che, con la retorica, nasconde quello che direi "di Trasimaco") all'uso della forza porta alla guerra totale, e Israele ne è uno dei massimi esempi
Come ricorda anche il film Exodus (1960), è anche semplicistico affermare (non che in questa discussione sia stato fatto da uno dei due interlocutori) che il Regno Unito abbia "mandato là gli ebrei", e sicuramente non tutti: il più è avvenuto come occupazione territoriale, in cui fu essenziale l'apporto militare dell'Haganah. Fu quindi anche un'occupazione militare di certe zone. La domanda "è corretto che uno si appropri di un territorio occupandolo militarmente?" può naturalmente pure ammettere una risposta negativa, ma è difficile pensare nell'intera storia e preistoria umana a molti casi in cui questo non sia successo, e anzi anche la prima abitazione dei territori della Giudea da parte delle popolazioni abramitiche e successivamente il ritorno delle tribù israelitiche guidate da Giosuè avvennero anche con l'uso della spada.
30 anni ahahah «Sua Maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l'influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel Tirolo del Sud, in Dalmazia e sul Litorale per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori a seconda delle circostanze, con energia e senza riguardo alcuno. Sua maestà richiama gli uffici centrali al forte dovere di procedere in questo modo a quanto stabilito.» (Francesco Giuseppe I d'Austria, consiglio della Corona del 12 novembre 1866
Sul tema non ci ho mai capito un cazzo poiché quasi del tutto ignorante e con poca voglia di approfondire un eterno polverone, con questa chiaccherata ho unito vari puntini che avevo in mente da un pó. Grazie
se tutti avessero la tua onestà intellettuale nell'ammettere le proprie mancanze, probabilmente non ci sarebbe neppure il conflitto israelo-palestinese.
@@TeleDiTano ti ringrazio del commento ma penso che non basterebbe a risolvere quel conflitto, specialmente perché una delle parti fondamentalmente "non ha mancanze ma sente di averne troppe"
Non credo sia valido il parallelismo con cattolicesimo ed opus dei, cosi come con altre religioni. L'ebraismo, secondo l'ebraismo ortodosso, non è legato al "battesimo", all'adesione ad una religione, volontaria o in età infantile che sia, ma è legato alla trasmissione matrilineare. Si è ebrei se figli di madre ebrea, indipendentemente da una sua conversione, ed indipendentemente da una propria conversione. Quindi si è ebrei se figli di una linea ebraica matrilineare ininterrotta. Questo vale per l'ortodossia ebraica, quanto per eventuali antisemiti che potrebbero perseguitare, come già avvenne, una persona, perché ebrea per i concetti espressi precedentemente. Questo li rende un popolo, e rende l'adesione o meno della persona alle pratiche religiose dell'ebraismo, come un fattore di cui non tener conto.
Idiozia. Solo un cretino riesce a confondere le regole di un estremamente minoritario con la realta' di vita nei secoli di milioni di persone. Almeno meta' dei miei amici "ebrei" sono di madre NON ebrea. Tipico caso di fanatismo religioso: le proprie seghe mentali vengono confuse con i fatti, mentre quest'ultimi scompaiono. Curati.
@@andrearefosco2433 come dire che per capire la storia italiana o Europea ti leggi la bibbia e gli scritti di Lutero? Sarà importante il Talmud ma dire "basta leggere" mi sembra un po' estremo
@@andrearefosco2433 «Il Talmud babilonese, con il suo nucleo della Mishnah, è il testo classico dell'ebraismo, secondo solo alla Bibbia. Se la Sacra Scrittura è il sole, il Talmud è la sua luna che ne riflette la luce.» (Rabbi Norman Solomon, The Talmud, 2009, p. xv anche meno alcool, va bene coldiretti e tutto ma io starei lontano dai fiaschi
Nel discorso finale di Rick quello che non capisco è perché dal fatto che gli ebrei siano un popolo (cosa che posso anche accettare a livello di identità religiosa-culturale) si deduca che tale popolo abbia diritto ad un territorio. Se si vuole considerare legittimo lo stato di Israele lo si può fare considerando il fatto che ormai esiste e non possiamo smantellarlo di punto in bianco, ma se si dà ragione a chi cerca una legittimità mitico-religiosa si finisce con l'avvalorare un nazionalismo che di sicuro non aiuta a superare il conflitto
@@johnnyjonnista beh ormai se vedi la soluzione mi sembra sempre più questa, gestire la diversità come target per ghettizzare chiunque in bolle apposite, piuttosto che farle convivere e rispettare i principi di eguaglianza che tante costituzioni decantano.
@@therobb6109 Lo so, forse sono troppo idealista quando spero che gruppi diversi possano convivere. È un vecchio ideale illuminista che sta un po' morendo
Bhe in realtà si potrebbe fare l'unica soluzione è che una delle due parti cessi di esistere e personalmente vedere Israele in fiamme non mi dispiacerebbe
Impressione a caldo: Rick secondo me è stato veramente pessimo, in particolare la parte iniziale dove voleva sostenere che alla fine anche gli israeliani se la passano male é un insulto alle condizioni in cui versano i palestinesi. Prof io lo farei tornare alla prossima sessione di esami 😄
@@CarloRossi54523 Ma vero cosa? Lo hai appena detto tu che c'erano già delle persone ergo è una stronzata dire che era la terra dell'Eden spopolata e pronta per accogliere gli ebrei di tutto il mondo.
Io parto dal presupposto che Rick sa di cosa parla ed ha il polso dei tempi di registrazione, quindi se calca un concetto più volte è perché lo vuole far passare. Ha fatto bene Boldrin a spezzare il discorso con la domanda "Da che parte andresti a vivere", che ha tagliato la testa al toro. Per il resto io non concordo che è una questione di "sensibilità personale" se hanno diritto o meno di avere uno stato, perché è una condizione ipotetica, nella realtà lo spazio era occupato quindi di che ragioniamo?
E allora è legittima anche la richiesta dei baschi, che loro hanno una lingua COMPLETAMENTE diversa. L'unica soluzione è cercare di abbattere (anzi, non far pesare) le differenze sovrastrutturali (culturali e nazionali) tra tutti i popoli in conflitto. Sembra una cosa scontata, ma mi sembra l'unica soluzione nel pratico.
Due cose prof: 1. Il libro di Colin Schindler "A history of modern Israel" è imprecindibile 2. Ci può linkare l'articolo che citava su come gli israeliani hanno fatto uscire allo scoperto Hamas?
Ecco qua l'articolo. In realtà più che farli uscire allo scoperto, pare li abbiano fatti entrare nei tunnel. Il tutto avvisando la stampa straniera e pubblicando un tweet. www.ilpost.it/2021/05/15/israele-giornalisti-stranieri/
Ed ecco il tweet in questione. Lasciava intendere che fosse in corso un'operazione massiccia in territorio palestinese, quando al massimo si è trattato di qualche raid mirato. Degli "sconfinamenti" però pare ci siano stati, e l'IDF sta usando anche l'artiglieria ormai da giorni. mobile.twitter.com/IDF/status/1392953390443991040
@@paolostissi880 infatti mi sembrava una piccola imprecisione, un mio amico israeliano mi ha spiegato che hanno pompato I media dicendo che avrebbero attaccato ma la loro intelligence aveva le mappe dei tunnel dove qst di Hamas si nascondevano...qnd sono andati a nascondersi hanno blow up the tunnel
@@paolostissi880 Speravo in qualche altro articolo americano o israeliano, perché non mi fido di questa ricostruzione sommaria. Le fonti utilizzate dai giornalisti sono dei tweet e delle dichiarazioni di alcuni comandanti delle IDF del giorno dopo, e ho ben presente quali. Ma non mi fido per lo stesso motivo per cui la notte precedente era PALESE che non fosse iniziata la missione di terra. Sinceramente non so di che droghe di siano fatti i giornalisti, ma da giù i media arabi che seguivo continuavano a ripetere che non era iniziata nessuna operazione, il focus era tutto sull’ammassamento di truppe. Bastava quindi fare una telefonata giù per verificare. Morale della favola: le IDF non hanno ingannato nessuno, sono stati i media scaltri come delle volpi a rimbalzare dei post ambigui di una fonte militare... e la stessa cosa vale per il discorso blow up the tunnels. Quindi c’è semplicemente più di qualcosa che non torna, nonostante il fatto che le foto che arrivano da Gaza mostrano un evidente collasso delle strade su se stesse. Ciò vuol dire che sì, in un qualche modo, alcuni tunnel sono stati distrutti. Ma la domanda resta: se da laggiù sapevano che la questione dell’invasione di terra era falsa... allora come damn hanno fatto gli israeliani? Volevo capire questa cosa. Mi spiego?
1:10:00 temo che la situazione persecuzione cristiana negli ultimi 30anni (ma anche da prima) sia notevolmente peggiorata. Ovviamente non ci sono "massacri" eclatanti, ma tante piccole uccisioni disseminate che, nel complesso, formano comunque una notevole striscia di sangue
lo stavo per scrivere anch'io. Nonostante faccia trasparire più volte il suo pensiero personale non esce mai fuori dall' analisi "oggettiva" che fa delle cause e delle implicazioni storiche. Devo dire che i suoi ragionamenti sta volta sono stati molto più lucidi di quelli di Rick.
@@andream5310 Boldrin è, con tutti i suoi difetti, è uno dei pensatori (credo meriti questo appellativo) più lucidi e intellettualmente onesti che io abbia mai sentito. Un vero piacere per la mente.
Secondo me ancora molto interessante e attuale per riuscire a comprendere la somma delle parti che portano ad una situazione invece che interpretare il genocidio attuale (alcune fonti dicono 10000 bambini uccisi altre arrivano a 20000) come un orchestrazione voluta dagli USA. Anche se poi però non mi è ben chiaro perché continuano a dare supporto militare ad Israele. Non sto giustificando in nessun modo Hamas. Io penso che bisogna "gettare la bandiera" e rifiutarsi di schierarsi in dei poli visto che la tendenza ormai è polarizzare le parti per individuare dei bersagli
Secondo me il parallelismo con la tragedia subita dei nativi americani è la più calzante rispetto al dramma israeliano palestinese. Se l’andazzo è questo finirà allo stesso modo. Purtroppo.
Però se ricordo bene un accordo accettabile fu proposto da Olmert nel 2009 e fu respinto da Abu Mazen. L''accordo prevedeva anche la cessione di un 5% di territorio israeliano come indennizzo per gli insediamenti dei coloni. Cosa pensate di questo ? È corretta la mia informazione ?
L'ignoranza e l'approssimazione di Du Fer su questo argomento fanno rabbia. È evidente che si è dato una posizione basandosi sulla polemica, se solo conoscesse davvero la situazione di Gaza e dei Palestinesi probabilmente capirebbe la viltà delle sue parole
Se, per determinare chi abbia diritto di proprietà su un determinato territorio, andiamo a ritroso nel tempo dobbiamo decidere arbitrariamente fino a quando farlo. Va da sé che nessuno abbia diritto di proprietà perché nessuno può sapere di essere il figlio dei primi sapiens. Proposta utopica: istituiamo il DOVERE, ogni 100 anni (anche meno ), che i popoli debbano tramite referendum di autodeterminare i propri confini sul modello Scozzese/ Regno Unito. Utopia da una parte. Follia dall’altra dove si parla di ‘diritti divini’. In mezzo migliaia di morti.
Ma, secondo voi, il buon rick si è preso la briga di riascoltarsi e sopratutto riascoltare gli argomenti di boldrin prima di far uscire i suoi video più recenti sulla Palestina??? Come mai qui ammette più volte che « sta dicendo cazzate » e poi riprende gli stessi argomenti nel contesto recente?
Belle riflessioni! Ad ogni modo quella zona gli Ebrei la chiedono almeno da 4000 anni, se non da Abramo, sicuramente da Giacobbe e i suoi figli :-) Storia, una lingua, una religione, cultura e folkore... Che è resistito millenni, nonostante persecuzioni, diaspore, olocausto. Più che legittimo abbiano un riconoscimento territoriale (come dovrebbero averlo Curdi, come dovrebbero averlo maggiormente gli Armeni per rimanere in zone non troppo lontane... Come sarebbe stato giusto riconoscere la Ionia alla Grecia.).
allora lo facciamo con tutti i popoli del mondo, cambiamo tutti i confini degli stati odierni e penso che caurebbe solo casini e altri disgrazie e futuri problemi sociali
@@lorenzosoro453 non mi pare sian poi così tanti i popoli del mondo, costituiti da milioni di persone, che non hanno avuto un adeguato riconoscimento socio-politico. Lei quante ne conosce ? Qualche esempio per favore, lietissimo di apprendere. Non conosco a sufficienza la storia del continente africano, quindi non mi esprimo riguardo, ma per il resto? Su Ebrei e Curdi non ho dubbi. Nel subcontinente indiano e nell'estremo oriente è stato fatto più di un indubbio pasticcio (per certi versi tuttora non risolto), ma grossomodo le principali divisioni storiche son state riconosciute anche attualmente o quantomeno ognuna ha uno stato di riferimento (pur con le immancabili zone di conflitto, specie ai confini). Probabilmente all'Armenia (basandosi anche qui sull'Armenia storica millenaria) andrebbe riconosciuto molto di più di quanto è stato fatto in termine di superficie. Ma di altri casi, di popoli formati da milioni di persone di etnia non riconosciuta in uno stato nazione (sia esso monarchia, repubblica, dittatura o altro ancora...) da parte del resto del mondo (o da parte di esso) non ne ho presente. Non conosco a sufficienza situazione, portata e storia di Uhiguri e Rohingia di cui si scrive e parla molto. Sa qualcosa riguardo? Le Americhe bene o male, con molti sacrifici e molto sangue a un equilibro delle parti principali sono arrivati. Quanto cambiare i confini, perché mai ? Cosa fosse il regno d'Israele, km più, km meno è chiaro da 3000 anni (almeno) e la Valle del Giordano fino al Mar Morto, con diversi lembi nell'attuale Giordania, era appartenente alle 12 tribù prima e ai sovrani d'Isrele poi, questo sia dalle fonti dirette loro, ma anche dalla storiografia Greco-Latina, Sira e Mesopotamica. Assimilare Israele al capriccio di quattro gatti che pretendono una terra mai stata loro come fa qualcuno mi pare decisamente scorretto, così come ritenere che Israele dovrebbe restituire integralmente Golan e territori in Cisgiordania.
@@aleuomoimmaginario2023ok ho capito cosa intendi, io per certi aspetti ragionavo anche in maniera generale per vecchi imperi o grandi regni del passato . Un altro esempio che mi viene in mente nativi americani. Per principio almeno per come la vedo , non si usa la storia di duemila anni fa per legittimare la richiesta di un territorio. Se gli ebrei vogliono vivere in quella zona che ci vadano, come era prima del gran casino. Voglio chiarire che non sonk per la cancellazione di Israele (accadrebbe la stessa situazione di ora solo al contrario ). Ormai è accaduto e io non ho la conoscenxa e l' intelligenza per risolvere il problema facendo tutti felici
Ma è l'opposto di quello che dice Boldrin, e cioè: perché loro si e i nativi americani no? Cioè, perché i contemporanei dovrebbero pagare una colpa storica? In base a che metro di misura?
Buongiorno signor Boldrin, spero di non risultare offensivo o superbo, ma ritengo alquanto inopportune (o meglio molto inesatte) le sue esternazioni sull'Istria. E le dirò anche il motivo. 1 la presenza italiana nelle coste orientale OGGI è minuscola, ma all'epoca no, visto che le città dell'Istria occidentale erano per la maggior parte a schiacciante maggioranza italiana (Pola, Rovigno, Umago, Fasana, Parenzo), mentre erano a maggioranza italiana anche se meno forte altri territori come Fiume, Albona, le città di Pinguente e Pisino. 2 Le comunità italiane in loco non erano (o almeno non del tutto) di origine veneziana, altrimenti non si spiegherebbe la presenza della lingua istriota, sostanzialmente un dialetto italiano non veneziano, parlato in Istria. 3 sul fatto che gli italiani non fossero la maggioranza è ancora oggi oggetto di discussione. Secondo i censimenti austriaci gli italiani erano circa il 35% (non erano maggioritari ma comunque era una fetta consistente della popolazione), mentre quello italiano del 1921 rileva una maggioranza italiana di oltre il 50%. Per lo storico antifascista Carlo Schiffrer gli italiani erano il 51% circa. 4 gli esuli non erano persone immigrate in loco da altre regioni d'Italia (solo una piccola parte lo era). E questa cosa viene affermata anche dagli storici slavi. Nessuno, e ripeto nessuno, afferma che gli esuli istriani fossero principalmente italiani immigrati nel territorio durante il dominio italiano.
Si e no. Nel senso che le promesse ci furono ma a non dare le terre ai Palestinesi furono i giordani che continuano a rivendicare la Cisgiordania , gli egiziani con le loro rivendicazioni di Gaza. Fondamentalmente i più grandi nemici dell'idea di uno stato palestinese sono i paesi arabi confinanti.
Se continuano i commenti idioti, vanagloriosi, falsi e, soprattutto, da tifo per questo o quello, io chiudo i commenti. Quelli idioti verranno cancellati e l'autore bloccato.
Azz
Sono d’accordo. Si può essere in disaccordo ma tono e atteggiamento devono essere rispettosi comunque
Dopo due anni torna utile. Scevro dall’emotività del momento attuale fa pensare. Da ascoltare fino alla fine
Mamma mia quanto è invecchiato bene sto video (o male, a seconda dei punti di vista lol)
Il diritto di un pezzo di terra finisce quando inizia il diritto di quel pezzo di terra di chi già sta su quella terra
Un crescendo rossiniano!
Il finale sulle dirette implicazioni del vedere la storia come un filo unico, dove le colpe dei padri ricadono sui figli e la conseguente eterne vendette e rivendicazioni che ciò comporta (smarcandosi da tale modello)
Illuminante.
Grazie Michele per la profonda riflessione
52:47 Inizio Post-Cogitata
ora mi è chiaro il post di Rick
Dibattito interessantissimo. Terminata la visione mi sono trovato ad avere più dubbi rispetto a quando ho iniziato a vedere il video. Vi ringrazio per il lavoro che fate e vi auguro buona continuazione.
Insieme agli ultimi video di Shy, direi che questo video è la cosa più sensata che abbia mai visto e sentito sull'argomento. Grazie a entrambi.
Grazie per aver caricato il Q&A
mi sa che non l'ha fatto apposta. Teoricamente dovrebbe essere solo un servizio per gli abbonati del canale di rick
@@samuele8361 un easter egg
@@samuele8361 erano d'accordo per pubblicare in ognuno dei loro canali questa discussione e per boldrin anche la parte dei q&a
@@Lalo_Salamandra Ah ok. Meglio così
@@samuele8361 Gentilezza di Rick. Abbiamo concordato questa eccezione
Il libro citato da Michele sulle conseguenze del primo colonialismo spagnolo in America è la “Brevissima relazione della distruzione delle Indie” di Bartolomé de Las Casas, del 1552
Che poi se metti l'apostrofo a "dell" assume un senso attuale al livello discografico 🥰
La lama della lucidità di Boldrin è sempre affilata al punto giusto. Al nocciolo della questione sta il definire i limiti concettuali del diritto di qualcuno, di occupare la terra in cui sta qualcun altro
Ho visto tutta la live e preso nota dei libri, dibattito molto stimolante studierò i libri, grazie per il vostro tempo :)
Il post-cogito è ancora meglio della cogitata originale. Grazie per avermi dato spunti riflessivi molto interessanti, davvero.
Min. 112 "io sostengo che non era legittima questa richiesta", perfettamente d'accordo, piaccia o meno il professor Boldrin affronta ogni argomento in primis sempre con una preparazione e conoscenza degli argomenti impressionante, in seconda battuta, indipendentemente dal fatto che si sia d'accordo o meno, esprime sempre un parere obbiettivo e mai di parte, magari non d'accordo col nostro ma sempre ragionato e privo da preconcetti, in sostanza grazie per deliziarci con questi approfondimenti, da quando la seguo ho imparato tante cose e soprattutto ad affrontare certi argomenti senza prendere una parte piuttosto che l'altra sulla base dell'emotività, cosa che prima mi era successa spesso, noi Italiani purtroppo la gente in gamba la facciamo scappare via invece di trattenerla e valorizzarla
Boldrin è un ciuco al doppio cubo: la presenza ebraica in Medioriente è rimasta ininterrotta negli ultimi duemila anni: a Gerusalemme, Jaffa, Hebron ... Quando fa la domanda "e allora perché non li abbiamo messi in Scozia?" dimostra di non sapere un tubo dell'yshuv ebraico.
Riflessione finale molto importante e coerente! Grazie davvero tanto per questi dibattiti
Ringrazio per la discussione e soprattutto per i libri consigliati che saranno un’ottima lettura estiva!
Sono perfettamente d'accordo con Boldrin. Mia sorella viaggiò in Israele nel 1983 e rimase sconvolta dalle discriminazioni contro gli arabi. Altro che razzismo. C'è un documentario fatto da un regista israeliano, ripeto israeliano, nel quale si intervistano ebrei di Gerusalemme che ricevono ogni anno la visita degli ex proprietari arabi della casa in cui abitano. La casa non fu venduta. Un giorno venne l'esercito, cacciò i proprietari arabi e fece entrare degli ebrei. E da allora questi arabi tornano a visitare i nuovi proprietari mostrando la vecchia chiave della casa. Questo accadde anche ad arabi cristiani. Alcuni villaggi cristiani vennero rasi al suolo. Facile fare analisi "geopolitica" nella propria stanzetta.
Come si chiama il documentario?
dove si trova il documentario?
@@HairBilly Eh, lo vidi anni fa su Fuori Orario di Rai 3. Ho fatto una ricerca su google e dovrebbe essere un film di Amos Gitai "A house in Jerusalem", un film di una serie di tre sull'argomento.
Consiglio anche Valzer con Bashir. Mostra le violenze assurde perpetrate nei confronti dei palestinesi, le famiglie dei campi profughi fucilati dalla milizia libanese, le donne e i bambini che non volevano lasciare le proprie case considerati quindi terroristi e uccisi sotto le macerie delle proprie abitazioni. L'esercito americano purtroppo coinvolto e colluso in queste stragi
Professor Boldrin, a lei devo molto. semplicemente grazie
Grazie. Offrite ottimi spunti di riflessione! ...e complimenti a DuFer perchè se c'è una cosa che è difficile da fare è accettare che il proprio punto di vista possa essere messo in dubbio..la tua affermazione "devo riflettere" è segno di grande intelligenza e personalità..va contro l'istinto fallace che porta alla consistency delle proprie opinioni👋
Tuttavia apprezzo il coraggio di entrambi. Misurarsi su un argomento così imponente non è semplice e si rischia di essere imprecisi dal punto di vista storico. Il pragmatismo che vorrebbe la soluzione finale la trovo inconcepibile e lanciarla così sul tappeto è un pugno allo stomaco. Di irredimibile non c'è nessuno. La politica è pazienza e mediazione, tempi lenti inevitabili. Apprezzo molto l'dea di dare il vaccino ai palestinesi. Sarebbe una straordinaria azione di pacificazione. Ma non è questa classe politica (israeliana e palestinese) corrotta e compromessa che può fare un passo del genere.
una discussione davvero illuminante. Grazie davvero
La ringrazio professore per dispensare cultura gratuitamente, mi arricchisce e mi ispira ascoltarla.
Come sempre un aiuto prezioso per capire meglio il mondo intorno a noi e le sue problematiche. Grazie.
Grazie Professor Boldrin della sua imparzialità nel descrivere la tragedia del Popolo Palestinese 🇵🇸 è importante che persone come lei si esprimano sulla questione
È strano vedere qualcuno che vacilla sulle proprie posizioni. È così reale...
davvero stimolante, grazie Prof e grazie Rick. Personalmente credo che vada superata l'idea di stato nazione, è da pecorai, dovremmo provare appartenenza solo verso i nostri principi, sempre che siano universalizzabili.
Michele, gazie per le preziose informazioni
Una discussione veramente interessante! Grazie ad entrambi
Grazie Prof, meraviglioso come sempre.
Ci voleva la questione palestinese per essere d'accordo con Boldrin. C'è speranza.
La questione sulla legittimità della richiesta di una terra e la definizione di popolo è molto interessante e mi ha dato diversi spunti su cui riflettere, ma oggi le persone che vivono in quei territori sono lì da generazioni, risolvere il punto di cui sopra non dovrebbe essere la base su cui prendere una posizione
Oggi più che mai abbiamo bisogno di persone come Boldrin.
Persona competente e capace di discutere in maniera lucida e razionale. L'intervistatore oltre che palesemente di parte (chi non lo è d'altronde) è chiaramente incompetente ma la cosa che più mi ha stupito è la sua incapacità di comprendere i propri pensieri!
Boldrin è quello che sostiene l'utilità di politiche procicliche anche in fasi di crisi... Quanta gente senza materia grigia
molto interessante. Michele ha fornito argomentazioni a cui non avevo mai pensato riguardo alla legittimità della rivendicazione di quello specifico territorio.
Commento tattico 🪖
Non "accordi di" Balfour ma "dichiarazione Balfour" (che era un Primo ministro britannico). Sul piano storico, forse sarebbe stato da sottolineare un fatto : il sionismo nasce nel contesto della radicalizzazione nazionalista di tutti i paesi centro ed est-europei. Dove da un lato l'appartenenza etno-culturale diventa il fondamento della cittadinanza, e dall'altra gli ebrei più o meno dappertutto sono esclusi da quella definizione. Da li' due sbocchi : l'internazionalismo rivoluzionario o un nazionalismo di reazione. Il contesto post-1948 e poi post-1967 è ovviamente da valutare secondo criteri completamente diversi.
Ho apprezzato davvero molto la chiaccherata. Credo che la questione sia irrisolvibile, quei due popoli non possono integrarsi ne vivere pacificamente sullo stesso territorio.
Israele che è di gran lunga più forte si prenderà progressivamente lo spazio.
Come sempre bella per lo zio Michele Boldrin
Bellissima discussione, grazie ad entrambi!
D'accordo quando si è detto che I drammi della storia passati vanno accettati ed è stupido pensare di poterli "riparare" a posteriori come vorrebbe fare la "cancel culture", ed aggiungo che invece sarebbe bene affrontarli mentre sono ancora in atto.
Ad esempio, anziché permettere la pulizia etnica ai danni dei palestinesi, salvo poi pentirsene fra 500 anni, il mondo occidentale che in questo caso è rappresentato da Israele dovrebbe fare uno sforzo per cercare una soluzione pacifica che difficilmente verrà proposta dalla controparte.
Ma chi sostiene la modalità in cui è stata costituita Israele, sosterrebbe anche l'istituzione da parte della comunità internazionale di uno Stato in Italia, per dar patria a tutti i cristiani perseguitati nel mondo? In Italia, magari, con la 'scusa' che c'è la Citta del Vaticano, sede della guida dei cattolici?
Questo nuovo Stato, ovviamente, essendo istituito partendo dalla Città del Vaticano, verrebbe allargato annettendo magari parti del Lazio, della Toscana e dell'Umbria.
con 150 anni di propaganda (quanto la durata del sionismo al tempo) possiamo convincere tutti i sudamericani che questa sia la terra promessa
@@SamueleCastiglioni e sarebbe meglio o peggio avere “Italiani” che parlano spagnolo e forse hanno una radice postcristiana comune. O avere italiani di religione mussulmana che nella peggiore delle ipotesi si comportano e vivono come nelle banlieu parigine? Scelta ardua!!!
@@mappa8711 anche i narcos, trafficanti di armi, droga e persone del sudamerica sono cristianissimi, eh... molti di questi magari hanno il crocifisso al collo!
@@stefanm7619 considerando gli ndraghetisti che già ci fanno affari…che comunque non tutto il Sud America è fatto di narcos…Ma la mia rimaneva un po’ una provocazione.
@@stefanm7619 sui trafficanti di armi non saprei. Ma non penso sia un lavoro disonesto od immorale in se fare traffico di armi.
Segue sempre le vostre chiacchierate, questa volta trovo la prestazione del professor Boldrin da 10 e lode, anche se a volte un po spigoloso è veramente un interlocutore una spanna sopra agli altri, non è piacioneria anche perché in passato mi ha bloccato e tolto dalle amicizie🤦♂️😄ma stavolta mi trova veramente d'accordo
Bello vedervi in disaccordo! Chiaccherata interessante.
Devo riconoscere a Boldrin una grande onestà intellettuale quando parla delle dinamiche di insediamento illegale, protezione dell'esercito, ecc. perchè seguendo quello che accade in quei luoghi quotidianamente è proprio ciò che sta accadendo da anni (e che accade sempre più spesso): non concordo solo quando dice che è una cosa slegata dalla politica, che è solo una dinamica sociale. Purtroppo è tremendamente politica e va al di là di qualsiasi colore del governo (che poi sono tutti ex generali dell'esercito...): l'esercito è lì per scelta politica, così come ormai istituzionalizzata (si veda il lavoro dei tribunali) è la pratica di procedere a livello giudiziario per sfrattare palestinesi proiettando leggi israeliane su territori de iure non israeliani (il tentativo di cambiare la situazione amministrativa di Gerusalemme est era già stato condannato da due risoluzioni Onu, anche se ora non ricordo esattamente il numero delle stesse, ma comunque si trovano sul web). Peraltro segnalo un fatto sempre più ricorrente: gruppi di coloni impugnano carte prodotte da gruppi di pressione (lobby e mini-lobby) che si trovano negli Usa rivendicando quindi il possesso di determinati terreni proprio in base a queste carte. Beh, diversi studi hanno dimostrato che molte di queste, esibite poi nei tribunali israeliani e per cui si hanno sentenze favorevoli, sono in realtà dei falsi ma le autorità giudiziarie israeliane non si pongono il problema di tener conto della falsità o meno delle stesse (e c'è quindi una giustizia che asseconda un progetto politico anche oltre l'evidenza documentaria, con ulteriore vacillamento della separazione dei poteri...) È un insieme di pratiche che nascono dalla politica e che la politica tollera quando non agevola legiferando in merito (basta vedere il diverso trattamento della legge rispetto ai contratti di acquisto di terreni/case per israeliani e palestinesi). Aggiungo un altro fatto: pochi giorni fa l'ultimo corposo rapporto Onu parla di 1.100 palestinesi costretti forzatamente a lasciare le loro case e terre nel solo 2022 in seguito ad attacchi (tollerati e non perseguiti) di coloni illegali: il numero fa riferimento solo ai palestinesi che hanno lasciato le loro case per l'attività dei coloni e non tiene conto di altri sfratti e demolizioni...
In questi giorni ho sentito due interviste al neoeletto Netanyahu che sostiene che:
1) quando gli ebrei hanno cominciato ad arrivare in Paiestina alla fine dell 800, questa era una terra praticamente deserta e disabitata, e gli arabi sono arrivati dopo che gli ebrei l’hanno resa una terra molto più ricca e abitabile, e sono stati accolti dagli ebrei.
2) il problema dei rifugiati palestinesi è avvenuto dopo la guerra del 48, come risultato dell’aggressione araba allo stato di Israele,
mentre il mondo arabo presenta l’aggressione come causata dall’ethnic cleansing.
Riascoltando questa vostra discussione, sembra che Boldrin abbia un’idea diversa, ma non mi è sembrato che citi esplicitamente fatti contrari a questa versione. Mi piacerebbe che discuteste la versione di Netanyahu (e il suo recente libro) in una futura puntata. Grazie di tutto!
La versione di Netanyahu è pura propaganda hasbara. Stiamo parlando di uno che pur di dar la colpa ai palestinesi è riuscito a dire che Hitler non voleva sterminare gli ebrei ma che è stato convinto dagli islamici. Gli arabi non sono arrivati quando gli ebrei l'hanno resa più ricca, gli arabi c'erano prima ed erano maggioranza demografica anche nel 1948 (e lo sono tutt'ora). Nel suo piccolo Netanyahu inventa la storia come Putin fa con Russia e Ucraina.
Diciamo che Netanyahu romanza le cose, per ovvi motivi... Ma non dice cazzate. Tutta la zona del futuro mandato britannico era una zona molto trascurata dell'impero ottomano, mi ricordo di aver letto che tutto il territorio dell'attuale Giordania+Israele+Palestina contasse circa un milione di abitanti in totale! E i latifondisti arabi, di certo non hanno venduto terre buone e preziose agli ebrei che si stabilivano lì: vendevano zone paludose, desertiche, abbandonate. E gli ebrei hanno lavorato duro per renderle produttive. Un'altra cosa che non viene mai detta ma è storicamente provata, è che tantissimi arabi sono venuti in quello che oggi è lo stato di Israele da altre zone: Egitto, Giordania, Siria. Solo che, essendo arabi, passano tutti per "nativi e indigeni palestinesi".
Puntata splendida grazie avrò molto su cui pensare e leggere
Bella bella questa chiacchierata. Food for thought
Credo che sia importante guardare il video su Osa sapere per un'ulteriore stimolo di ricerca.
Solo oer chi ha veramente voglia di conoscere visto che dura oltre 3ore.
In primis dovrebbe guardarlo Rick, ne ha molto bisogno..
Non lo guarderà mai, è totalmente refrattario ad ogni forma di critica perlomeno "dal basso"
In questo video, rispetto a quello recente, criticato da Faber, aveva una persona che sapeva e poteva contraddirlo. L'impostazione e le idee di Rick sembrano le stesse in questo video e nel recente.
Qui è sembrato più acquiescente perché ad ogni affermazione aveva un sempre lucido Boldrin che lo rimetteva a posto
Ciao, posso chiederle il link o quanto meno un riferimento piú preciso? Grazie
@@matteobombo6352 th-cam.com/video/ihQLBLRfU1Q/w-d-xo.htmlsi=nsMRO1rkO6aMlOWO
al minuto 50:12 circa credo ci sia una analisi breve ma totalmente sul punto del prof.
Grazie Michele!
Mi sembra molto azzeccato il paragone con le comunità indigene per esempio dell' America Latina, qui in Colombia ne stanno succedendo di tutti i colori compreso l abbattimento di statue di coloni Spagnoli in varie città. La rivendicazione di terre da parte delle comunità indigene é attualità anche qui.
Si vabbè però 'ste ondate hanno anche rotto i coglioni, ché non per fare l'altrighter ma senza uomo bianco questa gente creperebbe ancora di raffreddore .
@@Spaistraveler se non ci fosse stato l'uomo bianco "questa gente" non sarebbe mai stata sterminata. Altro che salvatori
@@dyson7493 come possono degli estinti protestare ?
PS non ho detto che devono adorarci
@@Spaistraveler fammi indovinare senza l’uomo bianco non avrebbero neanche le strade
@@Spaistraveler Senza l'uomo bianco non saprebbero neache che cosa sia il raffreddore gli lo abbiamo portato noi europei
Bellissima discussione.
Quello che mi lascia un po' perplessa è il ragionamento finale. Quello che finalmente scuote Rick è l'affermazione di Boldrin che la sua posizione è hegeliana in natura e non dissimile dalla cancel culture che i due hanno più volte infamato, e non la palese assurdità di rivolgersi ad una potenza coloniale occupante per ottenere un territorio altrui sulla base di una rivendicazione nei confronti di terzi. Facepalming.
Per quanto riguarda la rivendicazione di uno stato ebraico non penso fosse un male di per sé. Trovava effettivamente una giustificazione nella persecuzione contro gli ebrei prima e nella Shoah poi. Era piuttosto ovvio che ragionando in un'Europa delle nazioni dei primi del 900, se il genos ebraico non si fosse identificato e realizzato in uno stato avrebbe corso il rischio di continuare a rivivere le stesse persecuzioni anche in futuro. Ma questa giustificazione poteva spingersi al massimo fino a garantire loro un pezzo di terra in Europa, magari scegliendo tra quelle terre tra Polonia e Germania dove effettivamente la presenza ebraica era più massiccia. Ma sarebbe stato comunque un casino come lo è stata la divisione tra India, Pakistan e Bangladesh, anche questa meravigliosa eredità del colonialismo Britannico.
Quindi alla fine concordo con Boldrin, girala come vuoi l'idea che oggi dobbiamo prenderci la responsabilità dei torti commessi nel passato suona giusta in teoria ma in pratica la toppa viene peggio del buco.
Btw ci sono parecchi esempi di popoli senza stato e a rischio genocidio grazie al colonialismo (e all'imperialismo non solo europeo tra l'altro), vedi ad esempio Uyghuri, Rohyngia, Saharawi, Curdi.
Nessun popolo che lei ha menzionato è a rischio genocidio. Ognuno ha una sua storia passata e attuale, non buttiamo tutto nel calderone anti Imperialista.
@@aranbenjo2695 Anche gli ebrei non erano a rischio genocidio prima degli anni '30. Il fatto che le cose non vadano nel peggior modo possibile non implica che stiano andando bene. Inoltre il "calderone anti-imperialista" non l'ha tirato fuori Alessandra, mi sembra un artificio ad hoc per buttare in caciara la sua considerazione finale
@@MrEmBerna quindi? Si capisce effettivamente poco del suo commento. Nessun popolo è ad oggi a rischio genocidio, fino a prova contraria, ci sono problematiche legate a rivendicazioni indipendentiste come nel caso dei popoli menzionati e non per motivi propriamente etnici. In caciara la sta buttando lei visto che non è molto informato del problema, è la signorina che accusa il colonialismo e l'imperialismo, tanto per dire la solita cosa che fa tanto "mea culpa" ma che non ha alcuna rilevanza nelle cause del problema.
Il punto su cui s'inceppa il ragionamento di Boldrin è che quella non era "terra altrui". E la presenza ebraica in Medioriente è rimasta ininterrotta per millenni, magari minoritaria ma ininterrotta. Il 61% degli ebrei israeliani è di origine mediorientale: marocchini, siriani, egiziani, libanesi, algerini, tunisini, etc ...
@@elisacali7794 il punto su cui si inceppa i suo ragionamento é quel "minoritaria". Erano terre occupate maggioritariamente da popolazioni non ebraiche cui é stato privato il diritto a una vita dignitosa.
Israele un simil Gandhi l'aveva espresso. Si chiamava Izaac Rabin, Lo hanno ucciso loro stessi. Ma di che parliamo?
Bartolomeo de Las Casas, che fece la brevissima relazione sulla situazione degli indigeni, era un domenicano.
Propongo due saggi ed una raccolta di scritti per approfondire l'argomento, soprattutto da cosa deriva la destra sionista odierna (da cui la sinistra di Ben Gurion è stata anch'essa influenzata):
a) Marcella Emiliani, "Medio Oriente. Una storia dal 1918 al 1991", Laterza, Roma-Bari, 2012
b) Vincenzo Pinto, "Imparare a sparare. Vita di Vladimir Ze'ev Jabotinsky", Free Ebrei, Torino, II edizione, gennaio 2019
c) Vincenzo Pinto, a cura di, Vladimir Ze'ev Jabotinky, "Il muro di ferro. Scritti identitari", Free Ebrei, Torino, II edizione, dicembre 2017
Non entro nel merito perché invito a leggere direttamente. Il primo testo tratta della storia della regione mediorientale dalla decadenza dell'Impero Ottomano fino alla prima guerra del golfo, letto da me come "manuale" (anche se non lo è) per l'esame di Storia del Vicino Oriente. E' un testo che esamina delle varie questioni su tre livelli: interno, regionale ed internazionale. I tre fattori sono estremamente in dialogo, talmente fitto che tutti gli attori vengono travolti dalle minime variazioni che colpiscono questa rete di relazioni.
Il secondo libro parla della figura determinante per la nascita del sionismo revisionista nato all'interno dell'Organizzazione Mondiale Sionista nella prima parte del Novecento. Senza il movimento sorto per la volontà di Jabotinsky, il Betar, negli anni '70 non ci sarebbe stato il Likud per come si è espresso storicamente, come del resto un certo modo di intendere e di agire nei rapporti con i palestinesi. Interessante è, inoltre, l'aspetto delle relazioni intrattenute col fascismo, poi decadute, e con la palese volontà di Jabotinsky di creare un sionismo muscolare ed autoritario, tanto che tra le fila del Betar vi era presente un'ala rivoluzionaria ed irredentista che commetteva molte violenze ed omicidi sia nel confronti dei palestinesi, sia nei confronti dei socialisti sionisti presenti in Palestina (un'ala del Betar mai combattuta e frenata da Jabotinsky).
Il terzo libro è una raccolta di scritti di Jabotinky, in cui si evince la parabola dal nazional-patriottismo al nazionalismo più puro di stampo novecentesco, in cui rientrano idee dell'utopismo nazionalista (ogni nazione per ogni popolo), il mito del sionismo visto come paradigma dello Stato israeliano, la lontananza che separa i sionisti dagli arabi sia da un punto di vista culturale che razziale, la contraddizione del sindacalismo come elemento anti statalista, la borghesia come valore del progresso che deve essere tutelata dalle rivendicazioni operaie (echi del corporativismo fascista).
25:22 - 26:46 il riassunto di quello che sta succedendo
Al minuto 1:04:14 Rick praticamente giustifica la visione Duginista e fondamentalmente fascista del mondo, nella quale a contare nel rapporto fra i popoli è la volontà di potenza. Per cui se un gruppo di persone che si identifica in un popolo decide per le più svariate ragioni che una terra gli appartiene, esso è legittimato a prenderesene tutta o una parte utilizzando la propria forza militare/economica/politica o se non basta usando quella dell’ impero colonialista egemone di turno, e se il popolo a cui viene tolta la terra percepisce la cosa come una violenza ingiustificata e prova ad opporsi, quest’ultimo è corresponsabile della violenza generata e non una vittima, perché è ottuso e irragionevole e non fa lo “sforzo” di scendere a patti con la nuova realtà. Questa è la stessa malsana visione che hanno del conflitto in Ucraina i filoputiniani che incitano gli ucraini e l’occidente ad arrendersi al “fatto compiuto” dell’invasione russa, ed è purtroppo quello che è successo dall’inizio del mandato britannico in Palestina fino alla prima guerra arabo israeliana del 1948. Tutto il resto è solo una tanto tragica quanto prevedibile conseguenza.
Chi non guarda alla situazione Israelo-palestinese con un po' di cinismo non ci capirà niente, purtroppo.
Professore riferimento illuminante di questi tempi duri. Grazie
Puntata strepitosa io mi divido tra il mio background ebraico (di mia madre) e i fatti essendo parte in causa non mi esprimo perché sicuramente sarei di parte, Boldrin e Rick coppia dialetticamente strepitosa.
che bello il vostro confronto serrato. Rispetto per entrambi
riguardando questo dibattito un anno dopo emerge, semplicemente, che l'approccio conservatore (che, con la retorica, nasconde quello che direi "di Trasimaco") all'uso della forza porta alla guerra totale, e Israele ne è uno dei massimi esempi
Come ricorda anche il film Exodus (1960), è anche semplicistico affermare (non che in questa discussione sia stato fatto da uno dei due interlocutori) che il Regno Unito abbia "mandato là gli ebrei", e sicuramente non tutti: il più è avvenuto come occupazione territoriale, in cui fu essenziale l'apporto militare dell'Haganah. Fu quindi anche un'occupazione militare di certe zone. La domanda "è corretto che uno si appropri di un territorio occupandolo militarmente?" può naturalmente pure ammettere una risposta negativa, ma è difficile pensare nell'intera storia e preistoria umana a molti casi in cui questo non sia successo, e anzi anche la prima abitazione dei territori della Giudea da parte delle popolazioni abramitiche e successivamente il ritorno delle tribù israelitiche guidate da Giosuè avvennero anche con l'uso della spada.
30 anni ahahah
«Sua Maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l'influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel Tirolo del Sud, in Dalmazia e sul Litorale per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori a seconda delle circostanze, con energia e senza riguardo alcuno. Sua maestà richiama gli uffici centrali al forte dovere di procedere in questo modo a quanto stabilito.»
(Francesco Giuseppe I d'Austria, consiglio della Corona del 12 novembre 1866
Sinceramente mi ha colpito l'ignoranza di Boldrin in materia, come la sua arroganza nell'esposizione.
primo
La realtà è la storia sono ciniche.gran dibattito, condivido la posizione di Boldrin
Si decisamente meglio per un' iniziativa pragmatico/pacifica da parte di Israele.
7:23 esatto, in quell'affermazione c'è tutto. Da li si può partire per ragionare. Boldrin mi sempra più obiettivo, rick, sei un po' fuori strada
Mai stato così d’accordo con Boldrin
Grandi👍
Sul tema non ci ho mai capito un cazzo poiché quasi del tutto ignorante e con poca voglia di approfondire un eterno polverone, con questa chiaccherata ho unito vari puntini che avevo in mente da un pó. Grazie
se tutti avessero la tua onestà intellettuale nell'ammettere le proprie mancanze, probabilmente non ci sarebbe neppure il conflitto israelo-palestinese.
@@TeleDiTano ti ringrazio del commento ma penso che non basterebbe a risolvere quel conflitto, specialmente perché una delle parti fondamentalmente "non ha mancanze ma sente di averne troppe"
Legittimo che un popolo venga messo lì da un altro popolo a spese di un terzo popolo? Ma che pensatore squisito questo Rick Dufer!
quale sarebbe il terzo popolo?
@@elisacali7794 i tre soggetti sono: Inglesi, Israeliani e Palestinesi.
Ma se gli inglesi hanno fatto i campi a Cipro per evitare che gli ebrei arrivassero in palestina
sí
Non credo sia valido il parallelismo con cattolicesimo ed opus dei, cosi come con altre religioni.
L'ebraismo, secondo l'ebraismo ortodosso, non è legato al "battesimo", all'adesione ad una religione, volontaria o in età infantile che sia, ma è legato alla trasmissione matrilineare.
Si è ebrei se figli di madre ebrea, indipendentemente da una sua conversione, ed indipendentemente da una propria conversione. Quindi si è ebrei se figli di una linea ebraica matrilineare ininterrotta.
Questo vale per l'ortodossia ebraica, quanto per eventuali antisemiti che potrebbero perseguitare, come già avvenne, una persona, perché ebrea per i concetti espressi precedentemente. Questo li rende un popolo, e rende l'adesione o meno della persona alle pratiche religiose dell'ebraismo, come un fattore di cui non tener conto.
Idiozia. Solo un cretino riesce a confondere le regole di un estremamente minoritario con la realta' di vita nei secoli di milioni di persone.
Almeno meta' dei miei amici "ebrei" sono di madre NON ebrea.
Tipico caso di fanatismo religioso: le proprie seghe mentali vengono confuse con i fatti, mentre quest'ultimi scompaiono. Curati.
Sarebbe ancora più interessante se parlasse soltanto Boldrin!
Complimenti per la coerenza di boldrin, mentre inesistente dall'altra parte.
Io sono d'accordo con Michele. Il discorso che fa è limpido. Se le premesse sono quelle di Rick, la logica conclusione è che li buttino a mare.
Il punto è che Boldrin non conosce la Storia ...
Insegnacela Elisa
@@andrearefosco2433 come dire che per capire la storia italiana o Europea ti leggi la bibbia e gli scritti di Lutero?
Sarà importante il Talmud ma dire "basta leggere" mi sembra un po' estremo
@@andrearefosco2433
«Il Talmud babilonese, con il suo nucleo della Mishnah, è il testo classico dell'ebraismo, secondo solo alla Bibbia. Se la Sacra Scrittura è il sole, il Talmud è la sua luna che ne riflette la luce.»
(Rabbi Norman Solomon, The Talmud, 2009, p. xv
anche meno alcool, va bene coldiretti e tutto ma io starei lontano dai fiaschi
Nel discorso finale di Rick quello che non capisco è perché dal fatto che gli ebrei siano un popolo (cosa che posso anche accettare a livello di identità religiosa-culturale) si deduca che tale popolo abbia diritto ad un territorio. Se si vuole considerare legittimo lo stato di Israele lo si può fare considerando il fatto che ormai esiste e non possiamo smantellarlo di punto in bianco, ma se si dà ragione a chi cerca una legittimità mitico-religiosa si finisce con l'avvalorare un nazionalismo che di sicuro non aiuta a superare il conflitto
Come se poi non esistessero altre etnie che vivono con altri popoli in territori non loro...
@@therobb6109 Infatti il rischio di questo pensiero è di sostenere una ghettizzazione di ogni popolo, come se culture diverse non potessero convivere
@@johnnyjonnista beh ormai se vedi la soluzione mi sembra sempre più questa, gestire la diversità come target per ghettizzare chiunque in bolle apposite, piuttosto che farle convivere e rispettare i principi di eguaglianza che tante costituzioni decantano.
@@therobb6109 Lo so, forse sono troppo idealista quando spero che gruppi diversi possano convivere. È un vecchio ideale illuminista che sta un po' morendo
Bhe in realtà si potrebbe fare l'unica soluzione è che una delle due parti cessi di esistere e personalmente vedere Israele in fiamme non mi dispiacerebbe
53:00 Mammia che blastata! Boldrin ti si vuole bene
Impressione a caldo: Rick secondo me è stato veramente pessimo, in particolare la parte iniziale dove voleva sostenere che alla fine anche gli israeliani se la passano male é un insulto alle condizioni in cui versano i palestinesi. Prof io lo farei tornare alla prossima sessione di esami 😄
"La Palestina era una terra di nessuno." Boh ok!
@@CarloRossi54523 Ma vero cosa? Lo hai appena detto tu che c'erano già delle persone ergo è una stronzata dire che era la terra dell'Eden spopolata e pronta per accogliere gli ebrei di tutto il mondo.
Io parto dal presupposto che Rick sa di cosa parla ed ha il polso dei tempi di registrazione, quindi se calca un concetto più volte è perché lo vuole far passare. Ha fatto bene Boldrin a spezzare il discorso con la domanda "Da che parte andresti a vivere", che ha tagliato la testa al toro. Per il resto io non concordo che è una questione di "sensibilità personale" se hanno diritto o meno di avere uno stato, perché è una condizione ipotetica, nella realtà lo spazio era occupato quindi di che ragioniamo?
E allora è legittima anche la richiesta dei baschi, che loro hanno una lingua COMPLETAMENTE diversa. L'unica soluzione è cercare di abbattere (anzi, non far pesare) le differenze sovrastrutturali (culturali e nazionali) tra tutti i popoli in conflitto. Sembra una cosa scontata, ma mi sembra l'unica soluzione nel pratico.
idem la Cataluña
Due cose prof:
1. Il libro di Colin Schindler "A history of modern Israel" è imprecindibile
2. Ci può linkare l'articolo che citava su come gli israeliani hanno fatto uscire allo scoperto Hamas?
Seguo per l'articolo
Ecco qua l'articolo. In realtà più che farli uscire allo scoperto, pare li abbiano fatti entrare nei tunnel. Il tutto avvisando la stampa straniera e pubblicando un tweet.
www.ilpost.it/2021/05/15/israele-giornalisti-stranieri/
Ed ecco il tweet in questione. Lasciava intendere che fosse in corso un'operazione massiccia in territorio palestinese, quando al massimo si è trattato di qualche raid mirato. Degli "sconfinamenti" però pare ci siano stati, e l'IDF sta usando anche l'artiglieria ormai da giorni.
mobile.twitter.com/IDF/status/1392953390443991040
@@paolostissi880 infatti mi sembrava una piccola imprecisione, un mio amico israeliano mi ha spiegato che hanno pompato I media dicendo che avrebbero attaccato ma la loro intelligence aveva le mappe dei tunnel dove qst di Hamas si nascondevano...qnd sono andati a nascondersi hanno blow up the tunnel
@@paolostissi880 Speravo in qualche altro articolo americano o israeliano, perché non mi fido di questa ricostruzione sommaria. Le fonti utilizzate dai giornalisti sono dei tweet e delle dichiarazioni di alcuni comandanti delle IDF del giorno dopo, e ho ben presente quali. Ma non mi fido per lo stesso motivo per cui la notte precedente era PALESE che non fosse iniziata la missione di terra. Sinceramente non so di che droghe di siano fatti i giornalisti, ma da giù i media arabi che seguivo continuavano a ripetere che non era iniziata nessuna operazione, il focus era tutto sull’ammassamento di truppe. Bastava quindi fare una telefonata giù per verificare. Morale della favola: le IDF non hanno ingannato nessuno, sono stati i media scaltri come delle volpi a rimbalzare dei post ambigui di una fonte militare... e la stessa cosa vale per il discorso blow up the tunnels. Quindi c’è semplicemente più di qualcosa che non torna, nonostante il fatto che le foto che arrivano da Gaza mostrano un evidente collasso delle strade su se stesse. Ciò vuol dire che sì, in un qualche modo, alcuni tunnel sono stati distrutti. Ma la domanda resta: se da laggiù sapevano che la questione dell’invasione di terra era falsa... allora come damn hanno fatto gli israeliani? Volevo capire questa cosa. Mi spiego?
1:10:00 temo che la situazione persecuzione cristiana negli ultimi 30anni (ma anche da prima) sia notevolmente peggiorata. Ovviamente non ci sono "massacri" eclatanti, ma tante piccole uccisioni disseminate che, nel complesso, formano comunque una notevole striscia di sangue
Boldrin in questo video è IDENTICO a Bill Maher!
L'ottimo Bill Maher
veero
Ho pensato la stessa cosa ahahahah, magari sono la stessa persona!
@@giovanni9224 No, Bill Maher è un liberale 😂
L'argomento: la richiesta di una terra dopo quello che hanno passato gli ebrei è più che legittima, è francamente illogico
perfect
Ma soprattutto è un argomento del tutto illogico se sostenuto da un anti-hegeliano come Rick, come fa giustamente notare Boldrin alla fine della live.
La lucidità di Boldrin è impressionante!!!
lo stavo per scrivere anch'io. Nonostante faccia trasparire più volte il suo pensiero personale non esce mai fuori dall' analisi "oggettiva" che fa delle cause e delle implicazioni storiche. Devo dire che i suoi ragionamenti sta volta sono stati molto più lucidi di quelli di Rick.
@@andream5310 Boldrin è, con tutti i suoi difetti, è uno dei pensatori (credo meriti questo appellativo) più lucidi e intellettualmente onesti che io abbia mai sentito. Un vero piacere per la mente.
Gresh, Pappe, Nur Masalha, Shlomo Sand e Vercelli sono i migliori a parer mio
Secondo me ancora molto interessante e attuale per riuscire a comprendere la somma delle parti che portano ad una situazione invece che interpretare il genocidio attuale (alcune fonti dicono 10000 bambini uccisi altre arrivano a 20000) come un orchestrazione voluta dagli USA. Anche se poi però non mi è ben chiaro perché continuano a dare supporto militare ad Israele. Non sto giustificando in nessun modo Hamas. Io penso che bisogna "gettare la bandiera" e rifiutarsi di schierarsi in dei poli visto che la tendenza ormai è polarizzare le parti per individuare dei bersagli
Michele, michele, michele...
Secondo me il parallelismo con la tragedia subita dei nativi americani è la più calzante rispetto al dramma israeliano palestinese.
Se l’andazzo è questo finirà allo stesso modo. Purtroppo.
Però se ricordo bene un accordo accettabile fu proposto da Olmert nel 2009 e fu respinto da Abu Mazen. L''accordo prevedeva anche la cessione di un 5% di territorio israeliano come indennizzo per gli insediamenti dei coloni. Cosa pensate di questo ? È corretta la mia informazione ?
Veniva dato prevalentemente territorio desertico ai palestinesi se ricordo bene poi preciso che non sono un esperto
@@marcobonesi6794 Grazie.
Se il ragionamento di Rick DuFer valesse sempre allora anche i Gypsy sarebbero legittimati a tornare in India.
Grazie Boldrin.
1:15:54 forse "Las Casas"?
Grazie, stavo cercando di capire chi fosse il religioso in questione.
L'ignoranza e l'approssimazione di Du Fer su questo argomento fanno rabbia. È evidente che si è dato una posizione basandosi sulla polemica, se solo conoscesse davvero la situazione di Gaza e dei Palestinesi probabilmente capirebbe la viltà delle sue parole
Se, per determinare chi abbia diritto di proprietà su un determinato territorio, andiamo a ritroso nel tempo dobbiamo decidere arbitrariamente fino a quando farlo. Va da sé che nessuno abbia diritto di proprietà perché nessuno può sapere di essere il figlio dei primi sapiens. Proposta utopica: istituiamo il DOVERE, ogni 100 anni (anche meno ), che i popoli debbano tramite referendum di autodeterminare i propri confini sul modello Scozzese/ Regno Unito. Utopia da una parte. Follia dall’altra dove si parla di ‘diritti divini’. In mezzo migliaia di morti.
Ma, secondo voi, il buon rick si è preso la briga di riascoltarsi e sopratutto riascoltare gli argomenti di boldrin prima di far uscire i suoi video più recenti sulla Palestina??? Come mai qui ammette più volte che « sta dicendo cazzate » e poi riprende gli stessi argomenti nel contesto recente?
Ah ecco cosa era accaduto
Titolo del video Boldrin asfalta anche Rick Dufer
mah
52:50
@@charleskafka1584 come mai puttanata?
Belle riflessioni!
Ad ogni modo quella zona gli Ebrei la chiedono almeno da 4000 anni, se non da Abramo, sicuramente da Giacobbe e i suoi figli :-)
Storia, una lingua, una religione, cultura e folkore... Che è resistito millenni, nonostante persecuzioni, diaspore, olocausto. Più che legittimo abbiano un riconoscimento territoriale (come dovrebbero averlo Curdi, come dovrebbero averlo maggiormente gli Armeni per rimanere in zone non troppo lontane... Come sarebbe stato giusto riconoscere la Ionia alla Grecia.).
allora lo facciamo con tutti i popoli del mondo, cambiamo tutti i confini degli stati odierni e penso che caurebbe solo casini e altri disgrazie e futuri problemi sociali
@@lorenzosoro453 non mi pare sian poi così tanti i popoli del mondo, costituiti da milioni di persone, che non hanno avuto un adeguato riconoscimento socio-politico. Lei quante ne conosce ? Qualche esempio per favore, lietissimo di apprendere.
Non conosco a sufficienza la storia del continente africano, quindi non mi esprimo riguardo, ma per il resto?
Su Ebrei e Curdi non ho dubbi. Nel subcontinente indiano e nell'estremo oriente è stato fatto più di un indubbio pasticcio (per certi versi tuttora non risolto), ma grossomodo le principali divisioni storiche son state riconosciute anche attualmente o quantomeno ognuna ha uno stato di riferimento (pur con le immancabili zone di conflitto, specie ai confini).
Probabilmente all'Armenia (basandosi anche qui sull'Armenia storica millenaria) andrebbe riconosciuto molto di più di quanto è stato fatto in termine di superficie.
Ma di altri casi, di popoli formati da milioni di persone di etnia non riconosciuta in uno stato nazione (sia esso monarchia, repubblica, dittatura o altro ancora...) da parte del resto del mondo (o da parte di esso) non ne ho presente. Non conosco a sufficienza situazione, portata e storia di Uhiguri e Rohingia di cui si scrive e parla molto. Sa qualcosa riguardo?
Le Americhe bene o male, con molti sacrifici e molto sangue a un equilibro delle parti principali sono arrivati.
Quanto cambiare i confini, perché mai ? Cosa fosse il regno d'Israele, km più, km meno è chiaro da 3000 anni (almeno) e la Valle del Giordano fino al Mar Morto, con diversi lembi nell'attuale Giordania, era appartenente alle 12 tribù prima e ai sovrani d'Isrele poi, questo sia dalle fonti dirette loro, ma anche dalla storiografia Greco-Latina, Sira e Mesopotamica. Assimilare Israele al capriccio di quattro gatti che pretendono una terra mai stata loro come fa qualcuno mi pare decisamente scorretto, così come ritenere che Israele dovrebbe restituire integralmente Golan e territori in Cisgiordania.
@@aleuomoimmaginario2023ok ho capito cosa intendi, io per certi aspetti ragionavo anche in maniera generale per vecchi imperi o grandi regni del passato . Un altro esempio che mi viene in mente nativi americani. Per principio almeno per come la vedo , non si usa la storia di duemila anni fa per legittimare la richiesta di un territorio. Se gli ebrei vogliono vivere in quella zona che ci vadano, come era prima del gran casino. Voglio chiarire che non sonk per la cancellazione di Israele (accadrebbe la stessa situazione di ora solo al contrario ). Ormai è accaduto e io non ho la conoscenxa e l' intelligenza per risolvere il problema facendo tutti felici
Ma è l'opposto di quello che dice Boldrin, e cioè: perché loro si e i nativi americani no? Cioè, perché i contemporanei dovrebbero pagare una colpa storica? In base a che metro di misura?
Gli armeni in Turchia non ci sono quasi più così come i greci in Ionia quasi queste rivendicazioni non hanno senso.
Buongiorno signor Boldrin,
spero di non risultare offensivo o superbo, ma ritengo alquanto inopportune (o meglio molto inesatte) le sue esternazioni sull'Istria. E le dirò anche il motivo. 1 la presenza italiana nelle coste orientale OGGI è minuscola, ma all'epoca no, visto che le città dell'Istria occidentale erano per la maggior parte a schiacciante maggioranza italiana (Pola, Rovigno, Umago, Fasana, Parenzo), mentre erano a maggioranza italiana anche se meno forte altri territori come Fiume, Albona, le città di Pinguente e Pisino. 2 Le comunità italiane in loco non erano (o almeno non del tutto) di origine veneziana, altrimenti non si spiegherebbe la presenza della lingua istriota, sostanzialmente un dialetto italiano non veneziano, parlato in Istria. 3 sul fatto che gli italiani non fossero la maggioranza è ancora oggi oggetto di discussione. Secondo i censimenti austriaci gli italiani erano circa il 35% (non erano maggioritari ma comunque era una fetta consistente della popolazione), mentre quello italiano del 1921 rileva una maggioranza italiana di oltre il 50%. Per lo storico antifascista Carlo Schiffrer gli italiani erano il 51% circa. 4 gli esuli non erano persone immigrate in loco da altre regioni d'Italia (solo una piccola parte lo era). E questa cosa viene affermata anche dagli storici slavi. Nessuno, e ripeto nessuno, afferma che gli esuli istriani fossero principalmente italiani immigrati nel territorio durante il dominio italiano.
è comunque poco rilevante, quella terra non diventerà mai italiana.
1:03:00 Gli inglesi avevano promesso agli Arabi dopo la prima gerra mondiale che avrebbero permesso la formazione di uno stato arabo, perculandoli
Si e no. Nel senso che le promesse ci furono ma a non dare le terre ai Palestinesi furono i giordani che continuano a rivendicare la Cisgiordania , gli egiziani con le loro rivendicazioni di Gaza. Fondamentalmente i più grandi nemici dell'idea di uno stato palestinese sono i paesi arabi confinanti.
@@antoniobassu9324 molto parziale. Praticamente falso. Perché non vi vergognate mai di mentire?
Ed R Allegheresti un minimo di fonti per cortesia?