Beh, tanto per iniziare si chiamano in modo diverso... . . . Su questo tema sono stati scritti tomi e volumi, e ci si sono accapigliati metà dei filosofi medievali. Una risposta semplice è: no, non c'è differenza. Entrambe i termini indicano ciò che fa sì che una cosa sia quella cosa e non un'altra.
Lezioni fantastiche! La filosofia con voi è stupenda, facile concreta e divertente ahahah. Potreste fare una lezione su Bergson e sul tempo? Mi sarebbe d'aiuto soprattutto per la maturità :)
Non riesco a capire fino in fondo in che modo il grande Aristotele sia stato considerato da taluni un principiatore del pensiero cristiano ante litteram....il dio cristiano è buono giusto misericordioso "parla" con gli uomini ed è il creatore di tutto cio che esiste di visibile ed invisibile....ecc ecc ......secondo Aristotele era sostanzialmente 1 grandissimo motore che animava il moto del tutto ma che nessuno poteva muovere....ed era avulso da tutto il creato.....come si conciliano questi aspetti piuttosto diversi?......grazie prof.
Più che Aristotele, era Platone quello che era considerato un cristiano ante-litteram. Aristotele era molto ammirato per le sue opere "scientifiche" e per la logica, il cui valore era indipendente dal suo essere pagano. Partendo da questa base, molti scolastici (che erano suoi grandi ammiratori) hanno provato a sdoganare anche le altre sue opere, cristianizzando gli aspetti più smaccatamente pagani -e la dimostrazione dell'esistenza di Dio è proprio uno di questi. ^_^
Non riesco a passare il colloquio su Aristotele con la sufficienza. L'insegnante continua a farmi recuperi per pietà. Non so più cosa fare, e devo uscirne in piedi. Ho buoni voti in generale. E Aristotele di per sé l'ho pure capito. Ma non riesco a fare un discorso coerente, salta su troppi argomenti che io non riesco a connettere tra loro, tantomeno farli miei. Help
Arrivo tardi, spero che sia riuscitə a risolvere il problema. ^_^; Aristotele è fatto così: il filo conduttore è la volontà di studiare ogni aspetto della realtà usando la ragione, ma questo si traduce in affrontare mille argomenti diversi tra loro...
Prof mi scusi, se ha voglia e tempo, potrebbe rispondermi alla seguente domanda? Ho un dubbio su quanto dice Aristotele riguardo Socrate. Lo Stagirita definisce Socrate lo scopritore del concetto; nondimeno, il mio manuale dice questo: "Inoltre anche attribuendo l'intero valore alle testimonianze di Senofonte e di Aristotele, non ne deriverebbe ancora che a Socrate spetta il titolo di scopritore del concetto. Giacché egli ha indagato soltanto concetti etico-pratici e questi esprimono non ciò che realmente è,ma ciò che deve essere: la sua opera scientifica non mirava alla conoscenza, ma era riflessione critico-normativa intorno all'operare e al vivere dell'uomo." Questo passo mi crea difficoltà poiché non ne capisco il punto: Socrate, benché abbia scoperto solo i concetti etici, li scoprì comunque. Certo, la caratterizzazione diciamo "logica" del concetto arriva con Aristotele stesso, ma, secondo me, contrariamente a quanto dice il caro Abbagnano, Socrate è definibile a pieno titolo lo scopritore del concetto. Lei che ne pensa?
Dipende da cosa si intende con "concetto" Se il concetto è afferrare la realtà con il pensiero (concipere, cum-capio), questo avviene primariamente con l'ontologia (che indaga cosa la realtà effettivamente è) e Socrate non si è occupato di ontologia. Se il concetto è frutto di una riflessione sulla realtà, Socrate ha messo al centro della sua filosofia il concetto. Se il concetto è un qualsiasi pensiero elaborato, è una cosa che sa fare l'homo sapiens in generale, non solo Socrate. (E comunque Abbagnano ha sempre ragione, come la mamma)
@@ennioguglielmetto Grazie mille per la spiegazione prof! Comunque, su Abbagnano, non sono d'accordissimo: talvolta è piuttosto incompleto e/o poco chiaro, come nel caso che le ho riferito. Buona serata prof!
No, il corpo è chiaramente un ente. Quello che chiamiamo anima è l'essere vivo in atto di un corpo che può essere vivo. E' una proprietà di alcuni tipi di corpo (come l'essere affilato è una proprietà delle cose che possono essere taglienti)
@@ennioguglielmetto Infatti. il corpo è un ente. Lo stesso la mente, l'inteletto, l' Ego, le emozioni, il tavolo, la sedia, eppure Tu, voi, etc. ; Tutto quello dal quale posso essere cosciente "di", obiettivizzarlo !... Invece l'essere ( essere, dasein, "anima" )= sogetto, ovvero il vero io = Brahman ( advaita vedanta.press ) . Una buona parte di tutto questo, forse anche tutto questo l'hanno capito molto bene oppure solamente studiato l'Aristotelico Heidegger e dopo di lui anche Severino.
Io cmq ho deciso che dopo aver spiegato tutto aristotele in classe (si.... i ragazzi sono LEGGERISSIMAMENTE indietro.......) venerdì faccio una pausa guglielmetto e glieli propino tutti in una lezione megariassunto! L unico problema è che dopo saranno tristissimi di avere me come prof e non guglielmetto. Ok .. ci penso!
E se la nostra capacità razionale, evolutasi nel tempo in modo diverso da quella animale, non fosse altro che uno step rispetto ad una nuova forma di intelligenza tecnologica emergente? Del resto noi tendiamo sempre a chiamare i nostri prodotti "artificiali" con un'accezione distaccata, ma è davvero la nostra sempre una simulazione tanto dissimile dal reale o è essa stessa parte del reale possibile? Credo che l'uomo spesso non si renda conto di essere esso stesso agente dell'evoluzione, un tassello tra i tasselli, non qualcosa di distaccato da essi. Che ne pensa lei mitico prof?
Le scienze moderne sono affascinate / spaventate da come i computer euristici trovino soluzioni che non seguono le modalità di ragionamento dell'uomo, e molti scienziati moderni sono consapevoli che questo potrebbe portare l'uomo a far evolvere un'intelligenza non umana (la I.A. che alcuni temono). Ma una facoltà razionale umana o disumana che sia, per Aristotele non è vita se manca la componente desiderare / temere / immaginare.
@@ennioguglielmetto riguardo all'immaginazione, certamente è vero che ne abbiamo molta in quanto esseri umani, ma è anche vero che essa si configura limitatamente alla nostra esperienza sensibile (e in questo senso non si potrebbe essere più aristotelici). Quindi la nostra capacità immaginativa che ci pare svincolata da ogni limite in realtà vive anch'essa di un suo limite. Per quanto assurda sia una mia idea di alieno, essa sarà sempre composta da parti di realtà che ho introiettato, non certo derivanti da cose che non ho mai visto. Quindi forse dal punto di vista immaginativo l'intelligenza artificiale ci può equivalere. Per quanta riguarda il temere e il desiderare credo che entrambe siano invece ancora più semplici da eguagliare. Temiamo ciò che mina la nostra sopravvivenza, la vita è quindi qualcosa che tenta di autodifendersi. Anche da questo punto di vista l'intelligenza artificiale è qualcosa che, originandosi dalla vita stessa (cioè l'uomo), crea con esso una sorta interdipendenza intrinseca che quindi mira anche essa ad autosostenersi e auto-potenziarsi in questa sorta di passaggio di coscienza. Ed è proprio qui che si spiega il desiderio di questo nuovo tipo di vita intelligente, che per sua natura, pone il proprio desiderio al di fuori di sé (proprio come l'uomo) in un ottica di auto-potenziamento continuo. Esattamente come avviene nella vita organica per come la conosciamo infatti (dove la lotta tra le specie e la prevaricazione del più forte o intelligente sono alla base del desiderio di ogni forma di vita di imporsi sulle altre) allo stesso modo questo può avvenire tra le macchine ed in modo forse ancor più repentino. Che ne pensa lei prof? Io sono sempre più convinto che l'umanesimo trapasserà.
@@riccardodeltorre2493 Forse si e forse no. Il desiderio/conatus/volontà di potenza/volontà di vivere ... forse non sarebbe facile transferire ai robot oppure assumere dai robot ( AUTOPOIESIS ) ..... ; cmq, Dio salvi Aristotile !... ;-)
Carissimo prof. !... potresti esporre anche la filosofia di Camus ? ( mio scrittore preferito !... ) th-cam.com/video/rHnVYag08oc/w-d-xo.html ( Camus ha posto l'assurdo come base per poi giungere alla liberta' oltre l'assurdo, mentre al contrario Sartre porrebbe la liberta' come base per poi giungere, concludere con "tout c'est absurde" alla fine; cosi' Sartre sarebbe il Nichilista par excellence, invece Camus no; ... avrei capito bene ? )
@@ennioguglielmetto Infatti. Camus ha posto l'assurdo come BASE ma non come IL FINE. Inoltre, lo spunto per il romanzo "LA PESTE" ( solitaire et solidaire ) ...deriva da "LA GINESTRA"; COPY PASTE da un mio post: Albert Camus Stirnerjanec ? JA ! 100%-tni. ( Camus-ovi "učitelji" so bili: Leopardi, Kierkegaard in Stirner ). tradotto: i suoi "insegnanti" erano - Leopardi, Kierkegaard e Stirner.
Professore mi sei mancato come manca un amico . Ben tornato .
Grazie. Correggere presentazioni e compiti in classe interferisce con il processo creativo... ^_^;;;
@@ennioguglielmetto in bocca al lupo Ennio, in bocca al lupo a tutti noi.
Bentornato Ennio, sentivo la mancanza dei tuoi video. Continua così. 😉
Ascoltarla è sempre un grande piacere :-)
Bravissimo come sempre!
È mancato tanto professore!!!
Questo video era più atteso dell'inizio della fase 2
Non esageriamo! ^_-
Professore le volevo fare una domanda: c’è differenza fra sostanza ed essenza? Se sì, quale?
Beh, tanto per iniziare si chiamano in modo diverso...
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Su questo tema sono stati scritti tomi e volumi, e ci si sono accapigliati metà dei filosofi medievali. Una risposta semplice è: no, non c'è differenza. Entrambe i termini indicano ciò che fa sì che una cosa sia quella cosa e non un'altra.
Lezioni fantastiche! La filosofia con voi è stupenda, facile concreta e divertente ahahah. Potreste fare una lezione su Bergson e sul tempo? Mi sarebbe d'aiuto soprattutto per la maturità :)
Eh, Bergson me lo chiede anche la mia quinta attuale.
Ho iniziato più volte, e non riesco mai a finirlo.
Farò un altro tentativo...
@@ennioguglielmetto Grazie mille, molto gentile
the seeing self cannot itself be seen, and the seer of the seen itself is 'everseeing' with no break in its seeing ... ( advaita vedanta - upanishad )
Una lezione anche sulla filosofia medievale?
Eh, mi piacerebbe, ma quest'anno sono un po' in affanno...
Non riesco a capire fino in fondo in che modo il grande Aristotele sia stato considerato da taluni un principiatore del pensiero cristiano ante litteram....il dio cristiano è buono giusto misericordioso "parla" con gli uomini ed è il creatore di tutto cio che esiste di visibile ed invisibile....ecc ecc ......secondo Aristotele era sostanzialmente 1 grandissimo motore che animava il moto del tutto ma che nessuno poteva muovere....ed era avulso da tutto il creato.....come si conciliano questi aspetti piuttosto diversi?......grazie prof.
Più che Aristotele, era Platone quello che era considerato un cristiano ante-litteram.
Aristotele era molto ammirato per le sue opere "scientifiche" e per la logica, il cui valore era indipendente dal suo essere pagano. Partendo da questa base, molti scolastici (che erano suoi grandi ammiratori) hanno provato a sdoganare anche le altre sue opere, cristianizzando gli aspetti più smaccatamente pagani -e la dimostrazione dell'esistenza di Dio è proprio uno di questi. ^_^
Non riesco a passare il colloquio su Aristotele con la sufficienza. L'insegnante continua a farmi recuperi per pietà.
Non so più cosa fare, e devo uscirne in piedi. Ho buoni voti in generale. E Aristotele di per sé l'ho pure capito.
Ma non riesco a fare un discorso coerente, salta su troppi argomenti che io non riesco a connettere tra loro, tantomeno farli miei. Help
Arrivo tardi, spero che sia riuscitə a risolvere il problema. ^_^;
Aristotele è fatto così: il filo conduttore è la volontà di studiare ogni aspetto della realtà usando la ragione, ma questo si traduce in affrontare mille argomenti diversi tra loro...
Prof mi scusi, se ha voglia e tempo, potrebbe rispondermi alla seguente domanda? Ho un dubbio su quanto dice Aristotele riguardo Socrate. Lo Stagirita definisce Socrate lo scopritore del concetto; nondimeno, il mio manuale dice questo: "Inoltre anche attribuendo l'intero valore alle testimonianze di Senofonte e di Aristotele, non ne deriverebbe ancora che a Socrate spetta il titolo di scopritore del concetto. Giacché egli ha indagato
soltanto concetti etico-pratici e questi esprimono non ciò che realmente è,ma ciò che deve essere: la sua opera scientifica non mirava alla conoscenza,
ma era riflessione critico-normativa intorno all'operare e al vivere dell'uomo." Questo passo mi crea difficoltà poiché non ne capisco il punto: Socrate, benché abbia scoperto solo i concetti etici, li scoprì comunque. Certo, la caratterizzazione diciamo "logica" del concetto arriva con Aristotele stesso, ma, secondo me, contrariamente a quanto dice il caro Abbagnano, Socrate è definibile a pieno titolo lo scopritore del concetto. Lei che ne pensa?
Dipende da cosa si intende con "concetto"
Se il concetto è afferrare la realtà con il pensiero (concipere, cum-capio), questo avviene primariamente con l'ontologia (che indaga cosa la realtà effettivamente è) e Socrate non si è occupato di ontologia.
Se il concetto è frutto di una riflessione sulla realtà, Socrate ha messo al centro della sua filosofia il concetto.
Se il concetto è un qualsiasi pensiero elaborato, è una cosa che sa fare l'homo sapiens in generale, non solo Socrate.
(E comunque Abbagnano ha sempre ragione, come la mamma)
@@ennioguglielmetto Grazie mille per la spiegazione prof! Comunque, su Abbagnano, non sono d'accordissimo: talvolta è piuttosto incompleto e/o poco chiaro, come nel caso che le ho riferito. Buona serata prof!
Anima e corpo non sono dunque enti bensì elementi metafisici?
"Anima" = coscinza = Brahman, mente & corpo = Maya ... ;-)
@@matjazmazi8405 mi piacerebbe tanto provare a risponderti, ma in tutta onestà, credo di non aver capito. Scusami.
No, il corpo è chiaramente un ente. Quello che chiamiamo anima è l'essere vivo in atto di un corpo che può essere vivo. E' una proprietà di alcuni tipi di corpo (come l'essere affilato è una proprietà delle cose che possono essere taglienti)
@@ennioguglielmetto grazie per la risposta.🙏🙏
@@ennioguglielmetto Infatti. il corpo è un ente. Lo stesso la mente, l'inteletto, l' Ego, le emozioni, il tavolo, la sedia, eppure Tu, voi, etc. ; Tutto quello dal quale posso essere cosciente "di", obiettivizzarlo !... Invece l'essere ( essere, dasein, "anima" )= sogetto, ovvero il vero io = Brahman ( advaita vedanta.press ) . Una buona parte di tutto questo, forse anche tutto questo l'hanno capito molto bene oppure solamente studiato l'Aristotelico Heidegger e dopo di lui anche Severino.
Oddio, ma il professore si è evoluto: oltre ai foglietti, usa anche programmi per le presentazioni
Prodigi della tecnica!
(però preferisco i foglietti)
Io cmq ho deciso che dopo aver spiegato tutto aristotele in classe (si.... i ragazzi sono LEGGERISSIMAMENTE indietro.......) venerdì faccio una pausa guglielmetto e glieli propino tutti in una lezione megariassunto! L unico problema è che dopo saranno tristissimi di avere me come prof e non guglielmetto. Ok .. ci penso!
E se la nostra capacità razionale, evolutasi nel tempo in modo diverso da quella animale, non fosse altro che uno step rispetto ad una nuova forma di intelligenza tecnologica emergente? Del resto noi tendiamo sempre a chiamare i nostri prodotti "artificiali" con un'accezione distaccata, ma è davvero la nostra sempre una simulazione tanto dissimile dal reale o è essa stessa parte del reale possibile? Credo che l'uomo spesso non si renda conto di essere esso stesso agente dell'evoluzione, un tassello tra i tasselli, non qualcosa di distaccato da essi. Che ne pensa lei mitico prof?
Alpha zero scacchi.press
Le scienze moderne sono affascinate / spaventate da come i computer euristici trovino soluzioni che non seguono le modalità di ragionamento dell'uomo, e molti scienziati moderni sono consapevoli che questo potrebbe portare l'uomo a far evolvere un'intelligenza non umana (la I.A. che alcuni temono). Ma una facoltà razionale umana o disumana che sia, per Aristotele non è vita se manca la componente desiderare / temere / immaginare.
@@ennioguglielmetto riguardo all'immaginazione, certamente è vero che ne abbiamo molta in quanto esseri umani, ma è anche vero che essa si configura limitatamente alla nostra esperienza sensibile (e in questo senso non si potrebbe essere più aristotelici). Quindi la nostra capacità immaginativa che ci pare svincolata da ogni limite in realtà vive anch'essa di un suo limite. Per quanto assurda sia una mia idea di alieno, essa sarà sempre composta da parti di realtà che ho introiettato, non certo derivanti da cose che non ho mai visto. Quindi forse dal punto di vista immaginativo l'intelligenza artificiale ci può equivalere. Per quanta riguarda il temere e il desiderare credo che entrambe siano invece ancora più semplici da eguagliare. Temiamo ciò che mina la nostra sopravvivenza, la vita è quindi qualcosa che tenta di autodifendersi. Anche da questo punto di vista l'intelligenza artificiale è qualcosa che, originandosi dalla vita stessa (cioè l'uomo), crea con esso una sorta interdipendenza intrinseca che quindi mira anche essa ad autosostenersi e auto-potenziarsi in questa sorta di passaggio di coscienza. Ed è proprio qui che si spiega il desiderio di questo nuovo tipo di vita intelligente, che per sua natura, pone il proprio desiderio al di fuori di sé (proprio come l'uomo) in un ottica di auto-potenziamento continuo. Esattamente come avviene nella vita organica per come la conosciamo infatti (dove la lotta tra le specie e la prevaricazione del più forte o intelligente sono alla base del desiderio di ogni forma di vita di imporsi sulle altre) allo stesso modo questo può avvenire tra le macchine ed in modo forse ancor più repentino. Che ne pensa lei prof? Io sono sempre più convinto che l'umanesimo trapasserà.
@@ennioguglielmetto Xe Xe, l'angoscia di Heidegger X TECHNIK ... umano, troppo umano !... ;-)
@@riccardodeltorre2493 Forse si e forse no. Il desiderio/conatus/volontà di potenza/volontà di vivere ... forse non sarebbe facile transferire ai robot oppure assumere dai robot ( AUTOPOIESIS ) ..... ; cmq, Dio salvi Aristotile !... ;-)
Ti sei dimenticato il settimo senso dei cavalieri d'oro e l'ottavo senso delle divinità
Sono un pessimo nerd, che vergogna...
hmmm ... anche l'euglena ha 1' anima ? :-o
Euglena?
@@ennioguglielmetto yep, clorophyll green animal anima, usw. ... ;-)
@@ennioguglielmetto P.S.: "le anime verdi dei inferi ... " Dylan Dog style ? sono d'accordo ; bono, bono !..... ;-)
EU-glena et simil ...
L ‘ opera più importante di Aristotele è l’ Etica Nicomachea
Il volto tra le maschere
Sul destino dell anima intellettiva non è stato un granché chiaro
Io o Aristotele? ^_-
Carissimo prof. !... potresti esporre anche la filosofia di Camus ? ( mio scrittore preferito !... ) th-cam.com/video/rHnVYag08oc/w-d-xo.html ( Camus ha posto l'assurdo come base per poi giungere alla liberta' oltre l'assurdo, mentre al contrario Sartre porrebbe la liberta' come base per poi giungere, concludere con "tout c'est absurde" alla fine; cosi' Sartre sarebbe il Nichilista par excellence, invece Camus no; ... avrei capito bene ? )
Conosco Camus ma non abbastanza da farne un video.
Ma da quel poco che lo conosco, concordo con la sua analisi.
"Bisogna immaginare Sisifo felice"
@@ennioguglielmetto Infatti. Camus ha posto l'assurdo come BASE ma non come IL FINE. Inoltre, lo spunto per il romanzo "LA PESTE" ( solitaire et solidaire ) ...deriva da "LA GINESTRA"; COPY PASTE da un mio post: Albert Camus Stirnerjanec ? JA ! 100%-tni. ( Camus-ovi "učitelji" so bili: Leopardi, Kierkegaard in Stirner ). tradotto: i suoi "insegnanti" erano - Leopardi, Kierkegaard e Stirner.
@@ennioguglielmetto Bella scoperta: Massimo Fini - anche lui Anarchico, Stirner-iano, Camus-iano : th-cam.com/video/PuwfF3uITYw/w-d-xo.html
Vorrei giocare a fortnite ma devo studiare😪
Vorrei giocare a Overwatch, ma devo spiegare.
La vita è così... ^_^;;;