I Classici ci permettono di ascoltare, come intorno ad un falò, alcuni degli uomini più intelligenti mai passati su questa terra. Già questo mi sembra un motivo sufficiente per leggerli.
La semplicita del linguaggio di Eco è pari alla complessità del suo Pensiero. Egli spiega, in maniera semplice e comprensibile a tutti, concetti molto profondi. Ciò contrariamente a quanto fanno molti pseudointellettuali che usano un linguaggio complesso per nascondere la banalità dei loro pensierini.
Tipo certi elementi (che comunque seguo) come RickduFer, per fare un esempio a caso. Dicono cose semplici in maniera spesso spocchiosa e superiore, poi certo Fusaro è il TOP del nosense. Tra tutti il più onesto è Wesa, usa paroloni, a volte, ma non fa giri di lessico vuoti fini a se stessi. 😂
A me pare che fa il giro di tanti argomenti vuoti per dire finalmente una idea tanto semplice quanto stupida: fare il nostro canone letterario e arricchire la nostra memoria tramite la lettura libera da ogni obbligo.
Mah, non è che stia esprimendo riflessioni poi così complesse. Però come pensiero non è nemmeno banale, glielo concedo. Il problema vero di questo discorso sta invece nell'organizzazione e nell'esposizione caotiche del pensiero, che rendono difficile seguire il filo. Mio padre, operaio, decisamente più ignorante del professor Eco, è in grado di esprimere il suo pensiero, per quanto banale, in modo decisamente più chiaro. Tutti lo esaltano, ma l'idea che mi sono fatto è che al suo successo abbiano fortemente contribuito certe relazioni interpersonali. Intanto, linguisti, filologi ed altri accademici di ben altro spessore sono sconosciuti al grande pubblico.
@@scorpiocurse7969 Eco fu probabilmente la persona più colta degli ultimi 50 anni in Italia, un punto di riferimento anche all'estero soprattutto in Francia, il suo contributo riguardo il medioevo, specie l'estetica e la filosofia fu fondamentale e tralasciando il discorso sui classici, che dubito tu abbia mai aperto, in caso contrario consiglio un'attenta rilettura. Basta vedere la quantità di saggi scritti da Eco, portare rispetto verso un grande uomo e letterato.
@Saturn non tutte le persone di cultura debbono essere creative. Era un erudito straordinario con una capacità di collegare tra loro argomenti disparati trovandone L esoscheletro logico interno Per questo monumentale
@Saturn lo conosci? Lo hai letto? E soprattutto lo hai capito? Critiche le hanno ricevute tanti intellettuali perché sono innanzitutto uomini e in quanto tali limitati e con delle visioni che non necessariamente sono condivise da tutti Tolstoj ebbe una crisi personale che lo portò ad un cambiamento di stile e di obiettivi da “ la sonata di Kreutzer” in poi. E questa sui secondo periodo con resurrezione o sulla vita o padre sergej è stato duramente criticato da chi preferiva il grande intellettuale acuto nelle sue considerazioni storiche o sociali di guerra e pace o di Anna karenina Mann nel 1921 prese dure posizioni contro le democrazie occidentali colpevoli ai suoi occhi di scarsa rappresentatività popolare e di assenza di reali valori nel libro “ confessioni di un impolitico”. Le sue considerazioni lo collocavano vicino all élite conservatrice nemica di Weimar che in seguito appoggio il nazionalsocialismo; poi rettifico le sue posizioni e non appoggio il volk come nuovo ideale ne le rozze pretese naziste cercando di difendere la repubblica. Ma quel libro peso molto sulle considerazioni successive su di lui Nabokov nelle “ lezioni di letteratura russa” critica fortemente dostoievskj bocciandolo completamente come grande scrittore forse per le sue posizioni tradizionaliste anti occidentali anti progressiste è parzialmente antisemite. Ma rimane un gigante della letteratura mondiale come del resto nabokov stesso Eco nin fu filosofo? Nella struttura assente boccia senza mezze parole lo strutturalismo ( che tralaltro a me piace molto ) dichiarandone l intrinseca incapacità di racchiudere tutto il reale nelle categorie logiche di cui erano portatori e dichiarando che il codice Ur definitivo difatti era la ricerca del santo graal cioè inesistente e inconsistente E di fatto si questo tema ha avuto ragione; e un testo filosofico come del resto lo è “Kant e L ornitorinco “. Molte altre sue opere come il limite dell interpretazione o lector in fabula o diario minimo sono degni di nota è sono opere filosofiche/ linguistiche Come scrittore sicuramente non è mai stato un artista della parola ma un saggista prestato alla scrittura di romanzi e sempre al centro delle sue opere letterarie vi è L interpretazione della realtà e la comunicazione di essa con gli errori e le trappole che ciò nasconde La realtà descritta dalla propria memoria fallace( la misteriosa fiamma della regina loana) o da un giornalismo infido e pilotato ( numero zero) oppure una stessa storia vista da un punto di vista e quello di un altro uomo misterioso che potrebbe aver di fatto pilotato gli avvenimenti( ruolo della percezione dei fatti storici o della propria vita nell isola del giorno prima) o ancora la realtà storica distorta da un metodo di pensiero privo di struttura metodogica o di pensiero critico ben formulato( il pendolo di foucault per certi aspetti il suo libro più importante il suo vero e proprio testamento ideologico) oppure distorta da una volontà pervicace di manipolazione e di menzogna( come nel cimitero di Praga dove abbiamo delle fake news ante litteram e prima di internet patria delle sciocchezze alternative) Diciamo che i suoi due libri dove questo suo impegno costante intellettuale per la comunicazione e L interpretazione pur presenti non costituiscono il tema principale sono baudolino dove prevale L aspetto avventuroso( anche se il protagonista inventa storie documenti o mondi che poi divengono realtà quindi cmq c è dietro sempre in interpretazione del reale) e il nome della rosa famosissimo è molto apprezzato anche dal grande pubblico che si dipana su più livelli: storico- filosofico ( alla portata di pochi) e su un livello più semplice e accattivante di giallo con serie di omicidi è un colpevole da smascherare( che è stato poi il motivo del grande successo). Il nome della rosa si può considerare uno dei libri più importanti dell 900 italiano. Per cui è uno scrittore e un filosofo specialista in semiotica. Con delle posizioni popperiane e apertamente critico a complottismi e falsificazioni che vanno oggi molto di moda. Questo lo rendono antipatico a chi non lo comprende
Semplicemente magnifico. Tanti temi profondi ed eruditi trattati con leggerezza. Credo che rivedrò questo video e tre volte, e spero che qualcosa (anche se ho ben più di 24 anni) mi si fissi nella mente. Grazie.
Umberto Eco è molto di più del NOME DELLA ROSA, è stato un prof, grande prof., della semiologia, se non leggete quello, non capirete mai per davvero chi era o cosa è stato!
Sicuramente un intervento illuminante Spiega il perche" si debba fare un proprio canone a partire dall' infanzia Io credo che i classici vadano letti a prescindere perché fanno vivere le nostre sinapsi e quindi noi stessi Grazie professore
Umberto Eco, come tutti gli alessandrini (o quasi), non era simpatico. E come dice le cose lo dimostra. Ma era coltissimo, spiritoso, sincero e non artefatto. Sono molto fiero che il liceo in cui studia mio figlio ad Alessandria, che poi è dove ha studiato Eco stesso, gli sia stato intitolato
Umberto Eco ebbe sempre il senso perfetto ed impeccabile della ricerca del lato oscuro delle cose. Tuttavia, non entro' mai nelle mie note di cuore. Penso che sia stato proprio per quel suo profondo sentire del lato oscuro della realta'.
Se il professore fosse presente ora direbbe che l'uomo occidentale si è antropologicamente estinto. Meno male che l'ho letto e continuo a vedere i suoi interventi, come quelli di altri intellettuali. La tecnica è questa meraviglia, ma non può sostituire il sapere e la storia antichi o addirittura l' animo umano.
Nós brasileiros o amamos. Veio ao Brasil algumas vezes. Levou uns sustos... Quem pode resistir a alguém que andando de táxi no Rio de Janeiro escreveu numa crônica: "Se você puser um italiano guiando uma Ferrari e um brasileiro dirigindo um Volkswagen beetle caindo aos pedaços o brasileiro chega primeiro porque não para nos sinais vermelhos" 😂😂😂😂
Io ero un asino a scuola. Ho letto solo dopo i Promessi sposi e l'ho subito amato sin dalle prime pagine. Ringrazio la mia professoressa d'italiano che aveva la capacità di rendere tutto tedioso al punto giusto.
Chi ha paura di dimenticare può riflettere sul fatto che non sia necessario leggere per ricordare ma si può anche leggere per vivere, nonché vivere per leggere.
Schopenhauer non era d'accordo sull'essere grato anche ai libri stupidi. Diceva che la vita è troppo breve per dedicare tempo a leggere libri diversi dai classici.
Altra epoca, altro modo di pensare. Ma soprattutto mi chiedo quale può essere il termine di paragone di un cosiddetto "classico" rispetto ad un "non classico", se non se ne legge? Si rischia di restare tagliati fuori dal mondo (culturale), che produce in ogni epoca quelli che saranno i classici del futuro. I classici in definitiva sono una summa, un riassunto significativo ed elaborato di ciò che viene diciamo "dal basso". Per questo le loro impronte restano nei secoli, mentre quelle degli altri no. Ma se si guardasse solo ai classici, si potrebbe essere erroneamente portati a pensare che nel mondo abbiano camminato solo quei pochissimi esseri le quali orme sono rimaste impresse nella terra attraverso i secoli. Invece il mondo è stato solcati da miliardi di persone che hanno lasciato miliardi di impronte, alcune importanti ed altre no, ma che non vanno assolutamente trascurate. In sostanza il discorso è quello che fa Eco, classico non vuol dire necessariamente migliore, ma sicuramente più importante, per un motivo o per un altro.
Le parole di Bompiani sono talmente preziose da dover essere scolpite nella facciata del Ministero della Cultura.... Ops ho l impressione di aver scritto qualcosa da 1984 di Orwell, a proposito uno dei best seller che meno mi sono piaciuti ma che mi ha lasciato sicuramente qualcosa, mi ha fatto vivere di più e - cosa positiva, a parer mio - ha fatto indirizzare il mio interesse verso la narrazione realistica
comunque non è vero che dopo i 24 anni quello che leggi non rimane, nel mio piccolo: ho letto la storia infinita dopo i 30 anni ed è stata un emozione incredibile che mi accompagnerà per il resto della vita
Cacciari lo sta ascoltando con "avidita'" e con desiderio di scoprire ,e aggiungere sapere al suo bisogno di sintesi all'avvicinarsi all'epigolo dell'esistenza .
Oggi come oggi trovo sia essenziale poter tornare ad un osservazione forte e dunque cartacea studiando e aggiungendo ricchezza e potenza nella intelligenza ecco.
"Tutto quello che si legge dopo i 24 anni non rimane" dice Eco al minuto 17:30. Peccato per questa sciocchezza pascoliana del nostro professore. Io i libri piú belli ed importanti per la mia vita e formazione culturale personale li ho letti tutti dopo i 30 e li ricordo tutti, compreso il suo Pendolo di Foucault.
Secondo me lui intende che cio' che si legge in giovane età e' più difficile che venga dimenticato. Ma sopratutto e' più facile riorganizzare le letture nel nostro bagaglio culturale ( o canone come dice Eco)
Credo si tratti di un'iperbole voluta che ammicca alla giovane platea. Il senso dietro quella frase potrebbe rifarsi alla "costruzione del canone", sottointendendo che il percorso di maturazione - disegnato dalle letture - che segna la psiche e plasma la visione culturale di un individuo è vibrante e impetuoso fino agli anni dell'università, mentre in seguito si cresce e si legge, si impara e si cambia, ma tendenzialmente si mantiene più o meno lo stesso "impianto" (appunto, canone) mentale per il resto della vita.
@@fuoridisenno8226 Concordo; credo sia un invito alla lettura per i giovani, in modo da incentivarli a continuare a leggere - magari in maniera più matura e mirata - in una fase successiva.
La cosa che più non sopportavo dei Promessi sposi a scuola erano le interruzioni ogni quattro parole lette da parte della prof di Italiano. E fate leggere!
Quindi alla fine per Eco classico è qualsiasi libro, film, fumetto che ci intrattiene e di cui ci ricordiamo. Servivano in effetti 18 minuti per formulare una definizione così intelligente
"Quello che si legge dopo i 24 anni non rimane". Non è vero. Semplicemente lui, Umberto, ha iniziato a leggere in serie libri su libri, non solo quelli verso cui si sentiva attratto. Leggere tanto per leggere (l'art pour l'art) porta a svalutare il significato della lettura stessa. Eco ha semplicemente peccato di avidità: e vorrebbe insegnarci a fare altrettanto? Giovani, leggete tutto, leggete tanto, ma, per carità, leggete PER VOI, leggete quello che sentite possa contenere in sé un'esperienza speciale. Non è che dopo i 24 anni non si ricorda più ciò che si legge: semplicemente, Eco a 24 anni è diventato il nichilista che seguiterà ad essere fino alla fine. In un certo senso è un sollievo: pensavo che così ci fosse nato.
Un tempo a scuola esisteva un tomo, di cui non ricordo il titolo, dove c'erano brani del Promessi Sposi, dell'Iliade, dell'Odissea, poesie di Pascoli, di Carducci... un'infaniratura di tante 'cose' che, pero', non ti faceva appassionare, generalizzando, a niente
Anch'io sono perplesso. E non sono affatto d'accordo. Ho ritrovato la passione per la lettura che nutrivo da bambino, dopo essermi liberato del retaggio della scuola (e non penso di essere stato il solo). Da allora, è cambiato non solo il modo di leggere, ma anche quello di memorizzare e metabolizzare quegli "esseri viventi" che sono i libri.
Le diro' di più. Benché abbia sofferto a lungo dell'assenza, del vuoto, delle solide basi di una cultura umanistica, sono riuscito a mantenere sempre viva e attenta l'ampia prospettiva storica - a mio avviso, strumento imprenscindibile di una conoscenza dinamica e pronta al confronto - tanto da costituire ancora oggi il motore di prua della mia curiosità. Una vivacità intelettuale che, con piccola soddisfazione personale, mi è riconosciuta proprio da chi ha effettuato studi classici. Mi chiedo a cosa alludesse veramente ECO. Che il noto percorso liceo+università (che, nel migliore dei casi, si conclude a 24 anni per le materie umanistiche) coincide con la crescita personale e il reggiungimento dell'età adulta e quindi, la formazione del pensiero ? In questa circostanza, davanti a tanti giovani, è stato forse un modo - furbesco - di ammonirli e dir loro di non indugiare nello studio ?
Partendo dal fatto che 24 sia un valore numerico relativo e calibrabile individualmente da ciascuno di noi, io mi ci sono ritrovato moltissimo in quella frase (purtroppo). Sintesi dell'esperienza personale: ho terminato gli studi universitari (tra l'altro in ambito scientifico) proprio all'eta' di 24 anni. Fino a quel momento, il mio ruolo sociale era rilegato a mero studente, quindi con molto tempo libero da dedicare alla lettura e alla riflessione (e al cazzeggio). Tutto cio' permetteva alla mia mente di soffermarsi di piu' sulla mia esperienza di vita e a rendere quei momenti delle memorie vissute solide. Da quando sono entrato in maniera permanente nel mondo lavorativo, inglobato nella routine settimanale, la mia mente ha iniziato a faticare sempre piu', avevo meno tempo materiale da dedicare a quel naturale lavoro mentale che si ha quando si ha tempo. Crescendo, ci si sofferma meno sulla percezione ed elaborazione della realta' poiche' la parte sinistra del cervello prende il sopravvento, si anticipa l' interazione personale con la realta'.
@@OGianmarcO Fin da bambino e sempre di più crescendo, non ho mai sopportato la noia dell'apprendimento pedissequo e tuttora non mi torna cio' che si da praticamente per scontato, il "prezzo da pagare", la penitenza da scontare e cioè che imparare - apprendere cose nuove, nutrendo corpo, spirito e mente, approfondendo cosi' il proprio pensiero, il proprio ESSERE UMANI - dev'essere per forza di cose una corvée, quasi una punizione divina per assurgere alla conoscenza. Niente di tutto cio' mi appartiene. Come tutti coloro che hanno fatto dell'apprendimento e della sua trasmissione una "ragione" di vita, credo - perché lo applico quotidianamente - che non si debba affatto esitare a inventarsi il metodo più consono alla propria sensibilità, i propri gusti perfino le proprie usanze. C'è chi studia o legge con la radio accesa - impensabile per me - c'è chi, addirittura, stando a letto (e con risultati brillanti). Metodo che, per definzione, è suscettibile di essere modificato a seconda delle necessità e circostante. Se ne facciamo una questione di età, di ruoli sociali o - mi scusi - di una parte del cervello, non se ne esce. E allora si che la noia ci assale !!!!!! Preciso, tuttavia, che essendo musicista forse - senza saperlo - ho agevolato un funzionamento "non ordinario" (come, ad esempio, imparare a memoria centinaia di brani e canzoni).
Ecco un altro interessante intervento del prof. UMBERTO ECO in merito al tema "Verità, Comunicazione e Significati" th-cam.com/video/WiRq0efdRDY/w-d-xo.html
Anche io dissento su quanto ha detto Eco. Credo che lo scopo della lettura non possa essere ridotto ad "accumulare vita", a prescindere dalla natura di essa. Credo invece che lo scopo della lettura debba essere "accumulare vita che renda migliore la mia vita", cioè me stesso una persona migliore. Letture che contribuiscono solo a farmi ridere o entusiasmare, serviranno pure per ricaricare le batterie e alleviare un poco la fatica, ma non possono essere messe allo stesso livello delle prime.
Infatti non le mette allo stesso livello .Ben venga tutto ciò di bello che ci può portare la lettura che sia orientata ai grandi classici o a un libro leggero e piacevole,si possono leggere entrambi.
Ci sono moltissimi ignoranti dall'Ego più smisurato fidati...(nn mi riferisco a te che manco ti conosco🤗) Per esser stato un intellettuale era anche "umile"
I Classici ci permettono di ascoltare, come intorno ad un falò, alcuni degli uomini più intelligenti mai passati su questa terra.
Già questo mi sembra un motivo sufficiente per leggerli.
"Ricordando di più è come se avessi vissuto più a lungo. E questa è una buona ragione per leggere i classici"
Io ho letto il classico di Eco tante volte che ormai sono vissuta più a lungo nel medioevo.
😂
La semplicita del linguaggio di Eco è pari alla complessità del suo Pensiero. Egli spiega, in maniera semplice e comprensibile a tutti, concetti molto profondi. Ciò contrariamente a quanto fanno molti pseudointellettuali che usano un linguaggio complesso per nascondere la banalità dei loro pensierini.
Tipo Diego Fusaro
Tipo certi elementi (che comunque seguo) come RickduFer, per fare un esempio a caso.
Dicono cose semplici in maniera spesso spocchiosa e superiore, poi certo Fusaro è il TOP del nosense.
Tra tutti il più onesto è Wesa, usa paroloni, a volte, ma non fa giri di lessico vuoti fini a se stessi.
😂
A me pare che fa il giro di tanti argomenti vuoti per dire finalmente una idea tanto semplice quanto stupida: fare il nostro canone letterario e arricchire la nostra memoria tramite la lettura libera da ogni obbligo.
Mah, non è che stia esprimendo riflessioni poi così complesse. Però come pensiero non è nemmeno banale, glielo concedo. Il problema vero di questo discorso sta invece nell'organizzazione e nell'esposizione caotiche del pensiero, che rendono difficile seguire il filo.
Mio padre, operaio, decisamente più ignorante del professor Eco, è in grado di esprimere il suo pensiero, per quanto banale, in modo decisamente più chiaro.
Tutti lo esaltano, ma l'idea che mi sono fatto è che al suo successo abbiano fortemente contribuito certe relazioni interpersonali. Intanto, linguisti, filologi ed altri accademici di ben altro spessore sono sconosciuti al grande pubblico.
@@scorpiocurse7969 Eco fu probabilmente la persona più colta degli ultimi 50 anni in Italia, un punto di riferimento anche all'estero soprattutto in Francia, il suo contributo riguardo il medioevo, specie l'estetica e la filosofia fu fondamentale e tralasciando il discorso sui classici, che dubito tu abbia mai aperto, in caso contrario consiglio un'attenta rilettura.
Basta vedere la quantità di saggi scritti da Eco, portare rispetto verso un grande uomo e letterato.
Umbero Eco è stato un faro per la cultura Italiana del '900.
più che un faro un lampione. Di quelli che attirano le mignotte
@Saturn non tutte le persone di cultura debbono essere creative. Era un erudito straordinario con una capacità di collegare tra loro argomenti disparati trovandone L esoscheletro logico interno
Per questo monumentale
@Saturn ma parti per Saturno 🪐 va lá.
@Saturn ma chi la messo lì ?
@Saturn lo conosci? Lo hai letto? E soprattutto lo hai capito? Critiche le hanno ricevute tanti intellettuali perché sono innanzitutto uomini e in quanto tali limitati e con delle visioni che non necessariamente sono condivise da tutti
Tolstoj ebbe una crisi personale che lo portò ad un cambiamento di stile e di obiettivi da “ la sonata di Kreutzer” in poi. E questa sui secondo periodo con resurrezione o sulla vita o padre sergej è stato duramente criticato da chi preferiva il grande intellettuale acuto nelle sue considerazioni storiche o sociali di guerra e pace o di Anna karenina
Mann nel 1921 prese dure posizioni contro le democrazie occidentali colpevoli ai suoi occhi di scarsa rappresentatività popolare e di assenza di reali valori nel libro “ confessioni di un impolitico”. Le sue considerazioni lo collocavano vicino all élite conservatrice nemica di Weimar che in seguito appoggio il nazionalsocialismo; poi rettifico le sue posizioni e non appoggio il volk come nuovo ideale ne le rozze pretese naziste cercando di difendere la repubblica. Ma quel libro peso molto sulle considerazioni successive su di lui
Nabokov nelle “ lezioni di letteratura russa” critica fortemente dostoievskj bocciandolo completamente come grande scrittore forse per le sue posizioni tradizionaliste anti occidentali anti progressiste è parzialmente antisemite. Ma rimane un gigante della letteratura mondiale come del resto nabokov stesso
Eco nin fu filosofo? Nella struttura assente boccia senza mezze parole lo strutturalismo ( che tralaltro a me piace molto ) dichiarandone l intrinseca incapacità di racchiudere tutto il reale nelle categorie logiche di cui erano portatori e dichiarando che il codice Ur definitivo difatti era la ricerca del santo graal cioè inesistente e inconsistente
E di fatto si questo tema ha avuto ragione; e un testo filosofico come del resto lo è “Kant e L ornitorinco “. Molte altre sue opere come il limite dell interpretazione o lector in fabula o diario minimo sono degni di nota è sono opere filosofiche/ linguistiche
Come scrittore sicuramente non è mai stato un artista della parola ma un saggista prestato alla scrittura di romanzi e sempre al centro delle sue opere letterarie vi è L interpretazione della realtà e la comunicazione di essa con gli errori e le trappole che ciò nasconde
La realtà descritta dalla propria memoria fallace( la misteriosa fiamma della regina loana) o da un giornalismo infido e pilotato ( numero zero) oppure una stessa storia vista da un punto di vista e quello di un altro uomo misterioso che potrebbe aver di fatto pilotato gli avvenimenti( ruolo della percezione dei fatti storici o della propria vita nell isola del giorno prima) o ancora la realtà storica distorta da un metodo di pensiero privo di struttura metodogica o di pensiero critico ben formulato( il pendolo di foucault per certi aspetti il suo libro più importante il suo vero e proprio testamento ideologico) oppure distorta da una volontà pervicace di manipolazione e di menzogna( come nel cimitero di Praga dove abbiamo delle fake news ante litteram e prima di internet patria delle sciocchezze alternative)
Diciamo che i suoi due libri dove questo suo impegno costante intellettuale per la comunicazione e L interpretazione pur presenti non costituiscono il tema principale sono baudolino dove prevale L aspetto avventuroso( anche se il protagonista inventa storie documenti o mondi che poi divengono realtà quindi cmq c è dietro sempre in interpretazione del reale) e il nome della rosa famosissimo è molto apprezzato anche dal grande pubblico che si dipana su più livelli: storico- filosofico ( alla portata di pochi) e su un livello più semplice e accattivante di giallo con serie di omicidi è un colpevole da smascherare( che è stato poi il motivo del grande successo). Il nome della rosa si può considerare uno dei libri più importanti dell 900 italiano.
Per cui è uno scrittore e un filosofo specialista in semiotica. Con delle posizioni popperiane e apertamente critico a complottismi e falsificazioni che vanno oggi molto di moda.
Questo lo rendono antipatico a chi non lo comprende
Semplicemente magnifico. Tanti temi profondi ed eruditi trattati con leggerezza. Credo che rivedrò questo video e tre volte, e spero che qualcosa (anche se ho ben più di 24 anni) mi si fissi nella mente. Grazie.
Fantastico, una meraviglia per le orecchie ed un orgoglio per la nostra nazione.
Quest'uomo merita un monumento in ogni città e paese in Italia
E infatti ma perché non c' é? Perché non una Piazza, Scuola, Panchina, Banchina di porto? Gli volevo bene. Mi ha insegnato a essere una prof migliore
'Perche i classici. Per imparare lo stile; e poi con quello attaccare la verita''
Summarising Eco.
Umberto Eco è molto di più del NOME DELLA ROSA, è stato un prof, grande prof., della semiologia, se non leggete quello, non capirete mai per davvero chi era o cosa è stato!
"Ricordando di più, è come se avessi vissuto più a lungo"
fortunatamente non è stato eccessivamente longevo. e il popolo se lo sta già dimenticando. o meglio "laggènte", come piaceva dire a lui.
Caro Umberto Eco 6 e sarai x noi sempre un' icona facendoci apprezzare anche i Classici....
Umberto Eco è un grande uomo, uno dei migliori
A me piace molto la parte finale del discorso perché riassume bene l' emozione che si può provare leggendo
Sicuramente un intervento illuminante Spiega il perche" si debba fare un proprio canone a partire dall' infanzia Io credo che i classici vadano letti a prescindere perché fanno vivere le nostre sinapsi e quindi noi stessi Grazie professore
Umberto Eco, come tutti gli alessandrini (o quasi), non era simpatico. E come dice le cose lo dimostra.
Ma era coltissimo, spiritoso, sincero e non artefatto.
Sono molto fiero che il liceo in cui studia mio figlio ad Alessandria, che poi è dove ha studiato Eco stesso, gli sia stato intitolato
"Senza memoria si ha minore personalità", frase che andrebbe scritta sugli edifici delle nostre istituzioni.
ed anche minore lunghezza di cazzo
Quanto manca uno come lui!
Umberto Eco ebbe sempre il senso perfetto ed impeccabile della ricerca del lato oscuro delle cose. Tuttavia, non entro' mai nelle mie note di cuore. Penso che sia stato proprio per quel suo profondo sentire del lato oscuro della realta'.
Se il professore fosse presente ora direbbe che l'uomo occidentale si è antropologicamente estinto. Meno male che l'ho letto e continuo a vedere i suoi interventi, come quelli di altri intellettuali. La tecnica è questa meraviglia, ma non può sostituire il sapere e la storia antichi o addirittura l' animo umano.
Non so se ci sono ancora genii così in Italia e nel mondo.
Una grande perdita
In Italia possiamo dire sicuramente di no, visto che anche Dario Fo ci ha lasciati già da qualche anno.
La grandezza del Prof. Eco è un faro del sapere
Fantastica conferenza. Eco troppo intelligente
Nós brasileiros o amamos. Veio ao Brasil algumas vezes. Levou uns sustos... Quem pode resistir a alguém que andando de táxi no Rio de Janeiro escreveu numa crônica: "Se você puser um italiano guiando uma Ferrari e um brasileiro dirigindo um Volkswagen beetle caindo aos pedaços o brasileiro chega primeiro porque não para nos sinais vermelhos" 😂😂😂😂
Grandissimo Umberto eco. Unico nel suo genere.
Il Nome della Rosa è uno dei classici con autore in vita🤣🤣🤣🤣 personalmente finito 2 volte, iniziato a leggere o rileggere una decina di volte
Io ero un asino a scuola. Ho letto solo dopo i Promessi sposi e l'ho subito amato sin dalle prime pagine.
Ringrazio la mia professoressa d'italiano che aveva la capacità di rendere tutto tedioso al punto giusto.
Chi ha paura di dimenticare può riflettere sul fatto che non sia necessario leggere per ricordare ma si può anche leggere per vivere, nonché vivere per leggere.
Quanto ci manca oggi!!
Un intervento bellissimo, ironico in stile Eco. Manca il Magister, manca.
Mi sono commosso veramente
Grazie
Amo i classici
Adoro la sua ironia.
Ver Eco, ouvir Eco , previlégio único.
fenomenale Eco
Lo adoro l’ECO!
Eri un grande... SEI un grande
grazie per l'aggiunta :)
Citazione di una battuta dell'altrettanto mitico Freak Antoni da parte del mio illustre concittadino. Che la terra vi sia lieve anzi ...lievissima!
Quale battuta?
@@Daniele_Manno 04:37
@@tommaso455 giusto! Mi era sfuggita, grazie!
@@Daniele_Manno Di nulla
Che meraviglia
Vittorio Alfieri a 24 anni ha "iniziato" a studiare
Schopenhauer non era d'accordo sull'essere grato anche ai libri stupidi. Diceva che la vita è troppo breve per dedicare tempo a leggere libri diversi dai classici.
Pietro Capuano Cosa c'entra?
Come "cosa c'entra"? Il video l'hai ascoltato?
Murcielago sì, ma perché citare Schopenhauer?
Metacolonello Wallis OK è la tua spiegazione
Altra epoca, altro modo di pensare. Ma soprattutto mi chiedo quale può essere il termine di paragone di un cosiddetto "classico" rispetto ad un "non classico", se non se ne legge? Si rischia di restare tagliati fuori dal mondo (culturale), che produce in ogni epoca quelli che saranno i classici del futuro. I classici in definitiva sono una summa, un riassunto significativo ed elaborato di ciò che viene diciamo "dal basso". Per questo le loro impronte restano nei secoli, mentre quelle degli altri no. Ma se si guardasse solo ai classici, si potrebbe essere erroneamente portati a pensare che nel mondo abbiano camminato solo quei pochissimi esseri le quali orme sono rimaste impresse nella terra attraverso i secoli. Invece il mondo è stato solcati da miliardi di persone che hanno lasciato miliardi di impronte, alcune importanti ed altre no, ma che non vanno assolutamente trascurate. In sostanza il discorso è quello che fa Eco, classico non vuol dire necessariamente migliore, ma sicuramente più importante, per un motivo o per un altro.
Meraviglioso
Grande Eco grande
"che cos'è un classico? Un classico è un sopravvissuto"
"Non è per il successo che bisogna leggere"
Favoloso
Le parole di Bompiani sono talmente preziose da dover essere scolpite nella facciata del Ministero della Cultura....
Ops ho l impressione di aver scritto qualcosa da 1984 di Orwell, a proposito uno dei best seller che meno mi sono piaciuti ma che mi ha lasciato sicuramente qualcosa, mi ha fatto vivere di più e - cosa positiva, a parer mio - ha fatto indirizzare il mio interesse verso la narrazione realistica
Genio!
I don't comprende much the lingua mais j'admire Mr.eco 😀
Cel Tick Vous en parler déjà 3,c’est bien.Salutations.
Vincent Vernacchio :: Merci, mon amigo, grazie mille, pour le informazioni, cool stuff from you 😀
Mais tu est français ou quoi?
Francesca De Masi. 😂 haha mai je suis une anglais.. probabilmente 😀 scusa the usage of di lingua differente😨
io verstande toi not mui
comunque non è vero che dopo i 24 anni quello che leggi non rimane, nel mio piccolo: ho letto la storia infinita dopo i 30 anni ed è stata un emozione incredibile che mi accompagnerà per il resto della vita
ma è una favola!
@@meriggiar assolutamente no, occorre leggerlo bene va ben oltre la favoletta ;)
La storia infinita > Il signore degli anelli
Cacciari lo sta ascoltando con "avidita'" e con desiderio di scoprire ,e aggiungere sapere al suo bisogno di sintesi all'avvicinarsi all'epigolo dell'esistenza .
I classici sono un campo di battaglia in cui si confrontano i conflitti sociali del nostro tempo e gli amori cortesi o contesi.
Se avessi un centesimo per ogni pixel di questo video, ora avrei 53 centesimi.
Oggi come oggi trovo sia essenziale poter tornare ad un osservazione forte e dunque cartacea studiando e aggiungendo ricchezza e potenza nella intelligenza ecco.
È come se avessi vissuto di più
La memoria è selettiva
Secondo me il nome della rosa fa parte del canone sul quale parla Eco, grande scritore non solo di romanzi anche dei saiggi.
Video del 2002, anno della tumulazione di Dumas al Pantheon, evento ricordato ("tra un mese") da Eco.
Bravo..interessante..
❤❤❤
"Tutto quello che si legge dopo i 24 anni non rimane" dice Eco al minuto 17:30. Peccato per questa sciocchezza pascoliana del nostro professore. Io i libri piú belli ed importanti per la mia vita e formazione culturale personale li ho letti tutti dopo i 30 e li ricordo tutti, compreso il suo Pendolo di Foucault.
Secondo me lui intende che cio' che si legge in giovane età e' più difficile che venga dimenticato. Ma sopratutto e' più facile riorganizzare le letture nel nostro bagaglio culturale ( o canone come dice Eco)
Credo si tratti di un'iperbole voluta che ammicca alla giovane platea. Il senso dietro quella frase potrebbe rifarsi alla "costruzione del canone", sottointendendo che il percorso di maturazione - disegnato dalle letture - che segna la psiche e plasma la visione culturale di un individuo è vibrante e impetuoso fino agli anni dell'università, mentre in seguito si cresce e si legge, si impara e si cambia, ma tendenzialmente si mantiene più o meno lo stesso "impianto" (appunto, canone) mentale per il resto della vita.
Fabio Stivala perfetta lettura delle parole di Eco , bravissimo
@@fuoridisenno8226 Concordo; credo sia un invito alla lettura per i giovani, in modo da incentivarli a continuare a leggere - magari in maniera più matura e mirata - in una fase successiva.
La cosa che più non sopportavo dei Promessi sposi a scuola erano le interruzioni ogni quattro parole lette da parte della prof di Italiano. E fate leggere!
Bell'intervento..... Ma che tutto quello che si legge dopo i 24 anni NON RIMANE è una bugia bell'e buona...
❤
Quindi alla fine per Eco classico è qualsiasi libro, film, fumetto che ci intrattiene e di cui ci ricordiamo. Servivano in effetti 18 minuti per formulare una definizione così intelligente
Bello
"Quello che si legge dopo i 24 anni non rimane". Non è vero. Semplicemente lui, Umberto, ha iniziato a leggere in serie libri su libri, non solo quelli verso cui si sentiva attratto. Leggere tanto per leggere (l'art pour l'art) porta a svalutare il significato della lettura stessa. Eco ha semplicemente peccato di avidità: e vorrebbe insegnarci a fare altrettanto? Giovani, leggete tutto, leggete tanto, ma, per carità, leggete PER VOI, leggete quello che sentite possa contenere in sé un'esperienza speciale. Non è che dopo i 24 anni non si ricorda più ciò che si legge: semplicemente, Eco a 24 anni è diventato il nichilista che seguiterà ad essere fino alla fine. In un certo senso è un sollievo: pensavo che così ci fosse nato.
Umberto E.afasci nante.
Peccato per l'auditorium: non sembrano sveglissimi.
Bella sta versione di Minecraft
Eco..il voto è sempre sacro..nn esiste un voto che è sbagliato..solo un lomunista
Un tempo a scuola esisteva un tomo, di cui non ricordo il titolo, dove c'erano brani del Promessi Sposi, dell'Iliade, dell'Odissea, poesie di Pascoli, di Carducci... un'infaniratura di tante 'cose' che, pero', non ti faceva appassionare, generalizzando, a niente
È possibile che milioni
I dinosauri sono sopravvissuti circa 160 milioni di anni,quanto a Sapiens al quadrato se continua così certamente vivrà molto di meno. Complimenti.
Grande quando fa il paragone tra Edipo Re e poliziesco.
I ragazzi che giocano a mora sotto il banco mi confermano che l’umanità non ha davvero più speranza
Dostoevskij i più grande 😍
Non ho capito la storia dei 24 anni, cosa vuol dire che tutto quello che hai letto prima dei 24 rimane e dopo non rimane?
Anch'io sono perplesso. E non sono affatto d'accordo. Ho ritrovato la passione per la lettura che nutrivo da bambino, dopo essermi liberato del retaggio della scuola (e non penso di essere stato il solo). Da allora, è cambiato non solo il modo di leggere, ma anche quello di memorizzare e metabolizzare quegli "esseri viventi" che sono i libri.
È proprio dopo i 24 anni che mi sono messo a leggere con sempre maggiore gioia e frutto...
Le diro' di più. Benché abbia sofferto a lungo dell'assenza, del vuoto, delle solide basi di una cultura umanistica, sono riuscito a mantenere sempre viva e attenta l'ampia prospettiva storica - a mio avviso, strumento imprenscindibile di una conoscenza dinamica e pronta al confronto - tanto da costituire ancora oggi il motore di prua della mia curiosità. Una vivacità intelettuale che, con piccola soddisfazione personale, mi è riconosciuta proprio da chi ha effettuato studi classici.
Mi chiedo a cosa alludesse veramente ECO. Che il noto percorso liceo+università (che, nel migliore dei casi, si conclude a 24 anni per le materie umanistiche) coincide con la crescita personale e il reggiungimento dell'età adulta e quindi, la formazione del pensiero ? In questa circostanza, davanti a tanti giovani, è stato forse un modo - furbesco - di ammonirli e dir loro di non indugiare nello studio ?
Partendo dal fatto che 24 sia un valore numerico relativo e calibrabile individualmente da ciascuno di noi, io mi ci sono ritrovato moltissimo in quella frase (purtroppo). Sintesi dell'esperienza personale: ho terminato gli studi universitari (tra l'altro in ambito scientifico) proprio all'eta' di 24 anni. Fino a quel momento, il mio ruolo sociale era rilegato a mero studente, quindi con molto tempo libero da dedicare alla lettura e alla riflessione (e al cazzeggio). Tutto cio' permetteva alla mia mente di soffermarsi di piu' sulla mia esperienza di vita e a rendere quei momenti delle memorie vissute solide. Da quando sono entrato in maniera permanente nel mondo lavorativo, inglobato nella routine settimanale, la mia mente ha iniziato a faticare sempre piu', avevo meno tempo materiale da dedicare a quel naturale lavoro mentale che si ha quando si ha tempo. Crescendo, ci si sofferma meno sulla percezione ed elaborazione della realta' poiche' la parte sinistra del cervello prende il sopravvento, si anticipa l' interazione personale con la realta'.
@@OGianmarcO Fin da bambino e sempre di più crescendo, non ho mai sopportato la noia dell'apprendimento pedissequo e tuttora non mi torna cio' che si da praticamente per scontato, il "prezzo da pagare", la penitenza da scontare e cioè che imparare - apprendere cose nuove, nutrendo corpo, spirito e mente, approfondendo cosi' il proprio pensiero, il proprio ESSERE UMANI - dev'essere per forza di cose una corvée, quasi una punizione divina per assurgere alla conoscenza. Niente di tutto cio' mi appartiene.
Come tutti coloro che hanno fatto dell'apprendimento e della sua trasmissione una "ragione" di vita, credo - perché lo applico quotidianamente - che non si debba affatto esitare a inventarsi il metodo più consono alla propria sensibilità, i propri gusti perfino le proprie usanze. C'è chi studia o legge con la radio accesa - impensabile per me - c'è chi, addirittura, stando a letto (e con risultati brillanti). Metodo che, per definzione, è suscettibile di essere modificato a seconda delle necessità e circostante. Se ne facciamo una questione di età, di ruoli sociali o - mi scusi - di una parte del cervello, non se ne esce. E allora si che la noia ci assale !!!!!!
Preciso, tuttavia, che essendo musicista forse - senza saperlo - ho agevolato un funzionamento "non ordinario" (come, ad esempio, imparare a memoria centinaia di brani e canzoni).
Il fallimento della scuola italiana si vede da questo: aver fatto odiare a moltissimi italiani un capolavoro assoluto come i Promessi Sposi
Si può trovare l'incontro integrale?
www.almanews.unibo.it/01_02/classici/Video/Clss01.ram
Grazie mille.
Masochismo puro
3.13 se andava un poco PIU' MALE.. ho sentito bene ? cmq si certo l'errore ci stà si fa per ridere. grandissimo Eco
Aspè, quale sarebbe l'errore?
ok si può avere un elenco di questi classici ? almeno quelli italiani
Interessante
A me sembrano dei discorsi vuoti
A parte Massimo Cacciari, riconoscibilissimo dalla barba, chi sono gli altri 2 signori al tavolo con Eco?
12:45
"funes il memorioso" rivela che eco aveva presente la versione originale e non tradotta - non che mi sorprenda
che gran trombonatius!!!!!!!!!!!!!!!!! però s'è divertito nella vita
2A
👇🏻
Ecco un altro interessante intervento del prof. UMBERTO ECO in merito al tema "Verità, Comunicazione e Significati"
th-cam.com/video/WiRq0efdRDY/w-d-xo.html
Anche io dissento su quanto ha detto Eco. Credo che lo scopo della lettura non possa essere ridotto ad "accumulare vita", a prescindere dalla natura di essa. Credo invece che lo scopo della lettura debba essere "accumulare vita che renda migliore la mia vita", cioè me stesso una persona migliore. Letture che contribuiscono solo a farmi ridere o entusiasmare, serviranno pure per ricaricare le batterie e alleviare un poco la fatica, ma non possono essere messe allo stesso livello delle prime.
Infatti non le mette allo stesso livello .Ben venga tutto ciò di bello che ci può portare la lettura che sia orientata ai grandi classici o a un libro leggero e piacevole,si possono leggere entrambi.
Bellissimo speech... .ma il suo "cannonne" un peu trop francophile ....peut être parce qu il etait piedmontais?
I diciotto minuti più brevi della mia vita.
Ops.
Chi altri se no?
Ho letto la Curie, certamente Eco da Wikipedia perché la cultura crea i filtri.
frizzante
Umberto Ego
Ci sono moltissimi ignoranti dall'Ego più smisurato fidati...(nn mi riferisco a te che manco ti conosco🤗)
Per esser stato un intellettuale era anche "umile"
Eco, che tu sia dannato!